martedì 12 marzo 2013

Lgbt: Donna e gay: sarà sindaco a New York? Christine Quinn, che lo scorso maggio ha sposato la compagna Kim Catullo, favorita per la successione a Bloomberg


New York, la capitale mondiale del melting pot, ha avuto sindaci italiani (Fiorello LaGuardia e Rudy Giuliani), ebrei (Ed Koch e Michael Bloomberg) e neri (David Dinkins) ma mai donna.

A rompere il tabù potrebbe essere presto Christine Quinn, una giovane donna gay figlia della classe media di Long Island, data per favorita alla poltrona di sindaco della Grande Mela, che l’attuale primo cittadino Michael Bloomberg lascerà libera il prossimo novembre, dopo ben tre mandati.

Capelli rossi, 46 anni (ma ne dimostra 15 di meno), democratica, Christine si prepara a conquistare «Gotham City» con una piattaforma molto più populista di quella del suo mentore Bloomberg.

POTERE ALLA «WORKING CLASS»
L’obbiettivo: attirare il proletariato dei suburb, alienato da quel businessman miliardario che molti giudicano un elitista, lontano dai bisogni reali della «working class».

L'annuncio ufficiale è venuto con un video su YouTube seguito da un messaggio Twitter: «Mi candido a sindaco perché amo questa città e voglio combattere per la classe media», ha spiegato Quinn, raccontando del padre sindacalista e della madre stroncata da un tumore quando lei aveva sedici anni.

Un evento che l’ha profondamente segnata. Lo scorso maggio aveva fatto il giro del mondo il suo matrimonio con la storica compagna di origine italo-americana Kim Catullo – avvocata di grido, figlia di due operai del New Jersey – in una cerimonia descritta dai media come «le prime nozze gay di un politico newyorchese».

Alla cerimonia, svoltasi all’Highline Stages sulla West 15th Street – un ex scuderia della famiglia Astor che ogni anno ospita le sfilate della settimana della moda – era intervenuto il «who’s who» della Grande Mela, incluso il governatore Andrew Cuomo che nel luglio 2011 ha legalizzato le nozze gay nello stato.

«UNA SVOLTA RADICALE»
Quinn ha subito annunciato un «walking tour», una passeggiata elettorale attraverso i cinque quartieri di New York, per incontrare personalmente gli elettori.

«È una svolta radicale rispetto allo stile freddo e distante di Bloomberg», nota il New York Times secondo cui Quinn riporterà a New York «lo stile caldo e personale dell’era Koch».

Forte anche dell’appoggio di Bloomberg, Quinn è già avanti nei sondaggi.
Secondo l’ultimo rilevamento della Quinnipiac University, sarebbe in netto vantaggio rispetto a tutti gli altri candidati di entrambi i partiti: i democratici Bill de Blasio e Bill Thompson (rispettivamente Difensore Civico ed ex Revisore dei conti), e i repubblicani Joseph Lhota, (ex presidente della Metropolitan Transportation Authority) e Tom Allon, editore e proprietario della Manhattan Media.
fonte http://www.corriere.it/esteri/Alessandra Farkas

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