lunedì 27 settembre 2010

Politica e iniziative sul turismo lgbt friendly, suggerita dall’assessore Nino Strano


Divide la proposta dell’ assessore di puntare sugli omosessuali. Parte della politica si schiera contro l’ esponente del Pdl Sicilia.Ma per gli operatori, l’offerta settoriale è già una realtà da tempo.
Come racconta Gerardo Shuler dell’ omonimo albergo taorminese.

Incentivare il turismo omosessuale per il rilancio del settore in Sicilia. E’ questa la provocatoria strategia di marketing suggerita dall’assessore Nino Strano, già oggetto di polemiche in seno al governo regionale, che getta le basi per sondare una consistente fetta di mercato rimasta ancora quasi del tutto inesplorata.

Dalle più avanzate analisi di marketing di cui sono oggetto, infatti, emerge che gli omosessuali costituiscono una componente che arricchisce, dal punto di vista economico, turistico e commerciale, ii territorio dove fa registrare la propria presenza.

IL DIBATTITO. Dura ed immediata la replica dei parlamentare regionale del Pdl Marco Falcone alle affermazioni di Strano, reo di voler «delegittimare il governo regionale e la nostra Sicilia “affibbiandogli” modelli culturali estranei alla nostra cultura, tradizione e religione» e di «fare della Sicilia meta dei vergognoso turismo sessuale». Ma non è tutto.

«Alla riapertura dell’Aula presenterò un’interrogazione al presidente Raffaele Lombardo per sapere se quello di Strano è il pensiero e la posizione politica dell’intero governo regionale», ha tuonato minaccioso Falcone.

A schierarsi in difesa dell’assessore regionale al turismo é Paolo Patanò, presidente nazionale dell’Arcigay.

«Sono stupito dalle dichiarazioni diFalcone, dimostrano quanto poco conosca la Sicilia, una terra storicamente nota per la valorizzazione delle minoranze – dice Patanè – incrementare qualunque forma di turismo significa incrementare la libertà, la visibilità di tutti, facendo girare l’economia.

Il turismo sessuale, invece, non ha nulla a che vedere con l’omosessualità, ciò dimostra come Falcone abbia scarsa conoscenza anche degli argomenti di cui parla».

IL TURISMO GAY. I vantaggi di una struttura che possa diventare meta di turismo omosessuale sono molteplici. E c’è chi, tra gli addetti ai lavori, ha precorso i tempi e si è già attrezzato per soddisfare ogni tipo di domanda.

«Essere un albergo “gay friendly” significa essere aperti a tutti i tipi di clientela ed il nostro fu il primo, vent’anni fa, a dotarsi di questo “marchio” – spiega Gerardo Schuler,
titolare dell’Hotel Villa Schuler di Taormina – è una questione di marketing, le statistiche parlano chiaro: una buona percentuale di turisti, soprattutto stranieri, è omosessuale. Sempre da dati di mercato, inoltre, si evince come i turisti gay siano molto più propensi alla spesa.

La clientela dei nostro hotel è molto selezionata: si tratta di persone che godono di un tenore di vita medio-alto, professionisti singie o coppie facoltose, che scelgono di soggiornare da noi perchè mettiamo a proprio agio ogni tipo di cliente, senza discriminare nessuno.

Credo che l’assessore Strano abbia lanciato un messaggio importante, che dovrebbe essere recepito da tutte le strutture turistiche e adottato come strategia di marketing». Semplice provocazione o geniale trovata di mercato, l’iniziativa di Strano potrebbe di fatto segnare uno spartiacque, variegare e rilanciare l’offerta del settore turistico siciliano.

«Ciò che conta è invogliare il maggior numero di turisti possibile a venire in Sicilia – prosegue Schuler – ma perchè questo sia fattibile bisogna migliorare la gestione dell’ambiente, valorizzare determinate strutture, prestare maggiore attenzione a nuove fette di mercato ancora inesplorate, raggiungendo tutti i settori della clientela in modo incisivo e senza discriminazioni».
Centonove fonte messinaitalia.it

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