lunedì 3 giugno 2013

Sergio Lo Giudice: Da Emma Bonino conferma impegno Italia su temi LGBT


“Il Ministero degli Esteri affidato a Emma Bonino è in buone mani per quanto attiene la difesa dei diritti umani”.

Lo dichiara Sergio Lo Giudice, membro della Commissione Diritti Umani del Senato commentando la risposta del Ministero degli Esteri all’interrogazione parlamentare presentata pochi giorni fa insieme al presidente della stessa Commissione Luigi Manconi, sul caso del prof. Paolo Mannina, docente italiano espulso dall’Eritrea perchè omosessuale.

“Il Vice Ministro Lapo Pistelli – prosegue Lo Giudice – ha confermato l’impegno internazionale dell’Italia sui diritti delle persone omosessuali e transessuali in modi molto concreti: l’inserimento del tema delle discriminazioni per orientamento sessuale nel rapporto dei Capi Missione UE ad Asmara sulla situazione in Eritrea; il sostegno dell’Italia alla Risoluzione sui diritti delle persone LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender) presentata alla XXIIIª sessione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite che si é aperto a Ginevra il 27 maggio; il contributo alla stesura in sede di Unione Europea delle linee guida operative europee per la tutela dei diritti delle persone LGBT, destinate alle Delegazioni dell’UE e alle Missioni diplomatiche dei Paesi membri che saranno sottoposte all’approvazione del Consiglio Affari Esteri il 24 giugno; il sostegno all’azione dell’Unione Europea che ha incluso i diritti LGBT tra le proprie priorità in vista dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di settembre, assieme all’abolizione della pena di morte, la promozione della libertà di religione, l’abbandono della pratica delle mutilazioni genitali femminili, della tortura, del razzismo e la protezione dei diritti delle popolazioni indigene e dei disabili”.

“Mi auguro – conclude il senatore del Partito Democratico – che il Ministero degli Esteri, insieme al Ministero dell’Istruzione, possa anche risolvere la situazione del prof. Paolo Mannina, ingiustamente costretto a licenziarsi da un’amministrazione dello Stato Italiano per via del suo orientamento sessuale e ad oggi senza lavoro a causa di un trattamento che viola i suoi diritti fondamentali”.
fonte http://www.agenparl.it

Nessun commento:

Posta un commento