martedì 6 febbraio 2018

Lgbt: È morta la ballerina Elisabetta Terabust, direttrice onoraria dell'Opera di Roma

Aveva 71 anni. È stata prima ballerina dell'Opera di Roma e nel Ballet de Marseille diretto da Roland Petit. Ha scoperto Roberto Bolle

Non sono state tante, specie in passato, le protagoniste della danza italiana che hanno potuto vantare popolarità e autorevolezza anche all’estero, che abbiano conquistato un prestigio tale da rompere il muro della diffidenza che qui da noi ha da sempre il balletto e che hanno saputo guardare avanti, ai giovani, alle novità con passione e impegno. Insieme a Carla Fracci, Elisabetta Terabust è stata una delle più grandi étoile italiane ed è per questo che oggi il mondo della danza piange la sua morte, avvenuta oggi a 71 anni.

Bella, con un viso forte, i capelli corvini, temperamento pronunciato, da leader, Elisabetta Terabust una grande della danza: étoile dell'Opera di Roma, ha ballato con Rudolf Nureyev, musa di Roland Petit, direttrice del corpo di ballo del Teatro alla Scala, interprete delle più belle e celebri coreografie del balletto tra la fine degli anni Sessanta, gli anni Settanta e Ottanta.

Non solo: poche artiste come lei si sono impegnate per rinnovare il mondo della danza, svecchiarlo, renderlo meno burocratico, aprirlo a collaborazioni, dare prospettive nuove anche ai giovani danzatori. Non per niente fu la Terabust, quando era direttrice del Corpo di Ballo scaligero a nominare Roberto Bolle e Massimo Murru, all'epoca  giovanissimi, primi ballerini del Teatro alla Scala, aprendo loro la carriera che tutti conosciamo.

Diceva: “Lavoro, determinazione e umiltà: tutta la mia carriera è stata contraddistinta da questi elementi. Credo nell'impegno, il lavoro ripaga sempre… Ma il vero artista lo riconosci dalle emozioni che trasmette”.
Gran bella personalità Elisabetta Terabust, anche se non facile come dicevano di lei i collaboratori che l'amavano. Era nata a Varese nel '46 e si era formata alla Scuola di ballo della Scala. Presto era entrata a far parte del corpo di Ballo dove è nominata Prima Ballerina.

Ma subito con quel suo temperamento inquieto guarda e realizza collaborazioni con vari coreografi: il danese Erik Bruhn, Žarko Prebil, Aurel Milloss... Uno degli apici della sua carriera è quando nel 1973 danza come prima ballerina nel Ballet de Marseille diretto da Roland Petit, il coreografo che più ha inciso nella sua lunga carriera.

Il maestro francese crea apposta per lei Lo Schiaccianoci. Sempre insieme realizzeranno Le Loup, Carmen, Coppelia, Notre Dame de Paris. "Trovo che i suoi personaggi femminili siano complessi e nello stesso tempo affascinanti da interpretare, perché danno la possibilità di esprimere molteplici sfaccettature dell'animo umano. Ho avuto modo di danzare quasi tutti i suoi ruoli più importanti, lo ringrazio ancora e lo considero un genio", dirà in una intervista di Petit. Da Marsiglia Elisabetta si trasferisce a Londra con il London Festival Ballet dove fa suo il repertorio classico affrontare Il lago dei cigni a La Sylphide.

Ma tra le doti della Terabust c'è anche quello di essere stata una grande interprete di autori moderni Glen Tetley (Sphinx, Greening), Barry Moreland, John Cranko (Onegin).

Negli anni Ottanta torna in Italia e diventa étoile ospite dell’Aterballetto, diventandone un po' "l'immagine": con l'Ater sarà protagonista di molti lavori di Amedeo Amodio, di William Forsythe, di Alvin Ailey e di Balanchine.

Nel '90, quando ormai la carriera di étoile è nella fase calante, passa alla direzione artistica, che era sempre stato un suo pallino anche per i talento a organizzare, dirigere.

Dal 1990 al 1992 guida il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma; dal 1993 al 1997 quello del Teatro alla Scala; dal 2000 al 2002 il MaggioDanza al Maggio Musicale Fiorentino; dal 2002 al 2006 il Corpo di Ballo al Teatro San Carlo di Napoli.

Nel 2007 torna di nuovo, alla direzione del Corpo di Ballo scaligero, ma i tempi sono cambiati e non è per lei un impegno né facile, né soddisfacente. Signorilmente anni dopo dirà solo che tra i problemi dei Corpi di Ballo c’è "il sistema burocratico, troppo spesso e troppo orientato ad obiettivi più economici che di qualità artistica".  


Tra i giovani talenti che nella sua lunga carriera ha contribuito a far emergere c'è la star Roberto Bolle:
"Grazie Elisabetta per tutto ciò che mi hai trasmesso e insegnato. Grazie per la tua passione e dedizione. Grazie x aver creduto in me fin dall'inizio e per avermi spinto a superare i miei limiti. Sarai per sempre nel mio cuore. #ElisabettaTerabust pic.twitter.com/Sabnck5lWq 
— Roberto Bolle (@RobertoBolle) 5 febbraio 2018
 
Gli ultimi anni li ha passati in relativo isolamento, facendosi vedere pubblicamente in occasione di qualche prima di danza o quando pochi anni fa, nel 2013, ha presentato il libro Elisabetta Terabust l'assillo della perfezione scritto dal danzatore e scrittore Emanuele Burrafato (per Gremese): un titolo che è quello della sua intera carriera, perché la cura della tecnica è stata una delle sue ossessioni, insieme alla passione. Fonte: Articolo di
ANNA BANDETTINI per http://www.repubblica.it/

La camera ardente sarà allestita mercoledì 7 febbraio dalle 9.30 alle 13.00 presso la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma in Via Ozieri 8 (vicino a Piazza Lodi). I funerali si terranno, lo stesso giorno alle ore 14.30, presso la Basilica di Santa Maria in Montesanto, Piazza del Popolo 18 (nota come la Chiesa degli Artisti).

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