giovedì 17 marzo 2016

Lgbt: Progetto fotografico “Tra le nuvole”

“TRA LE NUVOLE“ progetto fotografico di Paola Arpone e Georgia Garofalo

In origine tutto era semplice, avevano delle domande dirette, e si aspettavano risposte dirette:
Chi sono le persone transessuali?
Perchè “scelgono” di affrontare il percorso della transessualità?
Come vengono visti dalla comunità?
Perchè non se ne parla mai in maniera esaustiva?


In realtà le risposte che hanno trovato sono altre domande a risposte molteplici. Si parla di esseri umani, animi in conflitto, sentimenti tormentati, aspettative di vita, proiezioni future. 

Si parla di te, di me, di noi. Si parla di difficoltà, i dubbi , i contrasti interni, i contrasti esterni, la burocrazia, l’amore che viene dagli altri, l’amore verso noi stessi, la felicità nella conquista, consapevolezza. Mentre s’incamminano continuano a scoprire mondi all’interno del mondo Transgenderche apre più interpretazioni. E’ a questo punto che hanno deciso la loro interpretazione, il primo approccio a tutto ciò per loro è allegorico.
Un’immagine simbolica portata dalla consapevolezza, dalle decisioni forti e dalle rivalse.

Quindi il loro scenario fotografico sarà surreale, sfondo azzurro, nuvole definite, vestiti da uomo, bombetta per gli uomini e tacchi a spillo per le donne. Immagini belle e chiare, volti ironici e sorridenti. Liberamente ispirate alle immagini di Renè Magritte e all’ironia di Charlie Chaplin, nell’immagine si vedrà positività, uomini e donne affascinanti, consapevoli e forti.

Il pubblico troverà nelle didascaliche spiegazioni, alternate alle foto, le nozioni reali riguardante la fatica della transessualità, che in maniera diretta e schietta si contrappongono alle immagini ironiche e solari dei modelli Male to Female ed Female to Male; 10 immagini (5 MtoF, 5 FtoM) con sotto descrizione del modello, 8 pannelli con spiegazioni.

Ogni modello/a terrà in mano un palloncino nel quale verrà scritto una caratteristica che rappresenta, ha rappresentato o rappresenterà lo/a stesso/a modello/a.

Inoltre si cerca due volontari, una MtoF e uno FtoM, disposti a rilasciare un’intervista sulla tematica che sarà visualizzata in uno o due monitor a loop, questo elemento video permetterà, secondo noi, allo spettatore di avvicinarsi empaticamente ai modelli fotografati e alla tematica affrontata. “Tra le nuvole” rappresenta il primo passo per avvicinarsi al mondo della transessualità il titolo in maniera voluta, anticipa sia l’interpretazione fotografica, sia il concetto. Elementi dissacranti rappresentati come angeli terreni.

Per chi è interessato/a a partecipare a questo progetto fotografico può contattare direttamente le autrici via mail: Georgia Garofalo georgia_garofalo@virgilio.it - Paola Arpone paola.arpone@libero.it

Con il contributo di: Sportello Trans ALA Milano-Con il patrocinio di: ALA Milano Onlus
fonte: www.sportellotransalamilano.it

Lgbt: “La passione di Frida” arriva in Sicilia direttamente dal MoMa di New York.

La Sicilia si prepara ad allestire una mostra con la collezione del MoMa di New York dedicata a Frida Kahlo: “La Passione di Frida”.

Leo Matiz, fotografo colombiano, presenta al pubblico le sue storiche foto al Fam Gallery, il nuvo spazio espositivo ospitato in un’ antica farmacia, a pochi passi dalle Fabbriche Chiaramontane. Saranno esposti i ritratti dedicati appunto alla pittrice messicana, incontrata a Città del Messico negli anni 40, durante un periodo abbastanza travagliato a causa della guerra e della rivoluzione.

I ritratti rappresentano la pittrice in varie dimensioni: in primo piano, a mezzo busto, poi con un intero; laddove presente, lo sfondo ha lo scopo di catturare l’ambiente di lavoro tanto caro all’artista, che le permise di attraversare l’esperienza altamente dolorosa dell’incidente del 1925. L’ambiente per l’appunto ritrae lo studio, lo specchio che serviva a Frida per gli autoritratti, la sedia a rotelle e i suoi amati strumenti di lavoro. Inoltre l’espressione del volto ha la funzione di rendere gli stati emotivi della pittrice, dai cui occhi traspare la volontà di non abbattersi e la nobiltà e fermezza d’animo, nonostante il corpo rechi i gravissimi segni dell’incidente.

Il reportage fotografico continua con “Frida e Diego Rivera”, “Frida nella casa blu” e infine “Frida ed i suoi allievi”. La mostra sarà ospitata nella città di Agrigento e rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 20 marzo con possibilità di visitarla dal martedì alla domenica dalle 17.30 alle 20.30.

fonte: di Roberta Costanzo http://catania.liveuniversity.it

Lgbt: Due musei per Yves Saint Laurent da Parigi a Marrakech

Da Parigi a Marrakech: due musei raccontando l’opera immortale di Yves Saint Laurent

Cinquemila creazioni couture. Quindicimila accessori. E poi ancora migliaia e migliaia di disegni, fotografie, oggetti… un tesoro enorme, un’eredità mastodontica che il genio di Yves Saint Laurent ha lasciato dietro di sé. E che oggi può finalmente avere non una ma ben due “case”: una a Parigi e l’altra a Marrakech.

Due grandi musei raccoglieranno e racconteranno l’opera e il genio di Saint Laurent e questo grazie anche alla lungimirante scelta dello stesso grande couturier che ha, unico nella sua generazione, deciso di catalogare in maniera sistematica il suo intero lavoro a partire dal suo esordio datato 1961. Il primo sarà allestito nell’atelier storico di 5 avenue Marceau, dove Yves Saint Laurent ha lavorato per 30 anni (dal 1974 al 2002) e che dal 2004 è la casa della Fondation Pierre Bergé-Yves Saint Laurent.

Uno spazio che verrà ripensato completamente da Nathalie Crinière e Jacques Grange (già collaboratori della fondazione) e che vedrà esposizioni in costante aggiornamento. All’opening -che avverrà nel 2017- del museo parigino corrisponderà anche l’apertura del secondo spazio espositivo a Marrakech, città che Saint Laurent, dal 1966, aveva ribattezzato come sua seconda casa e fonte di ispirazione. Quattromila metri quadri in Rue Yves Saint Laurent conterranno un’esposizione permanente curata da Christophe Martin, uno spazio per delle mostre temporanee, un auditorium, una bibliteca per la ricerca, e un ristorante. I due musei saranno aperti a partire dal 2017
fonte: http://www.vogue.it/

Lgbt: "Andy Warhol fotografato da Aurelio Amendola. New York 1977 e 1986" alla Galleria degli Uffizi di Firenze fino al 10 aprile

In foto Andy Warhol alla Factory di New York nel 1977

Dal 4 marzo al 10 aprile in mostra nella galleria fiorentina dieci immagini frutto dell'incontro tra il grande fotografo pistoiese e il maestro della pop art

Andy Warhol sbarca per la prima volta alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Il maestro della pop art è infatti il soggetto della mostra "Andy Warhol fotografato da Aurelio Amendola. New York 1977 e 1986", che raccoglie dieci immagini frutto dell'incontro tra il fotografo pistoiese di fama internazionale e l'artista statunitense.
Le fotografie furono scattate durante due visite di Amendola alla Factory a New York, la prima nel 1977 e l'ultima nel 1986, pochi mesi prima della scomparsa di Warhol.

Otto degli scatti sono a colori, due in bianconero e proprio due di queste fotografie saranno donate da Amendola al museo fiorentino e, in pratica, segneranno l'ingresso di Andy Warhol agli Uffizi. "Con le donazioni dei ritratti di Warhol - commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt - vengono significativamente incrementate due sezioni: quella dell'arte del ventesimo secolo, e quello dei ritratti di artisti eseguiti da altri artisti, un genere questo strettamente connesso a quello dell'autoritratto vero e proprio, di cui gli Uffizi hanno la collezione più antica e più grande al mondo".

Le fotografie per la donazione sono state scelte dall'ex direttore degli Uffizi Antonio Natali. L'esposizione dedicata ad Andy Warhol resterà aperta dal 4 marzo fino al 10 aprile nella Sala del Camino al Piano Nobile degli Uffizi e sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 8.15 alle 18.50, con il biglietto di ingresso agli Uffizi.
fonte: http://www.intoscana.it

Lgbt: 31 marzo – Giornata Internazionale della Visibilità Transgender

La Giornata Internazionale della Visibilità Transgender (International Transgender Day of Visibility) promossa a partire dal 2009 dalla militante Rachel Crandall (Michigan), ricorre il 31 marzo. Durante questa giornata, conosciuta soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra e ancora molto poco in Italia, celebriamo la visibilità delle persone transgender nella società.

Il senso di questa celebrazione può essere efficacemente reso utilizzando le parole di Laverne Cox, attrice transgender americana:

“It is revolutionary for any trans person to choose to be seen and visible in a world that tells us we should not exist.” (In un mondo che dice che noi non dovremmo esistere, per ogni persona trans è rivoluzionario scegliere di essere visibile). La scelta della parola “revolutionary” non sembra ardita se consideriamo un sistema culturale occidentale moderno che riconosce e legittima soltanto due generi, “uomo” e “donna”.
Per i dissidenti di genere esistono solo due alternative possibili: l’adeguamento al dogma binario1, o la marginalizzazione.
O ci adeguiamo ad essere “donne e uomini a tutti gli effetti”, espressione che ricorre spesso nella dinamica discorsiva associata alla condizione trans, aderendo il più possibile a ciò che l’immaginario collettivo pretende da noi, o siamo esclusi, stigmatizzati e spinti verso la morte sociale.
Ricordiamo che, fino a pochissimo tempo fa (solo recentemente, a più di trent’anni dall’approvazione della legge 164/82, diverse sentenze hanno riconosciuto la riattribuzione anagrafica a persone transgender in assenza di interventi demolitivi agli organi sessuali primari.
Un orientamento ufficializzato e rafforzato da recentissime sentenze della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale), la prassi giurisprudenziale ha fatto sì che una persona trasgender italiana che volesse ottenere un documento conforme alla sua identità reale, unico lasciapassare per l’esercizio di un pieno diritto di cittadinanza, a partire dall’esercizio del diritto al lavoro, dovesse obbligatoriamente sottoporsi ad una vera e propria “sterilizzazione forzata”.
Solo chi aveva rimosso le gonadi (ghiandole sessuali), mettendosi nella definitiva impossibilità di procreare, vedeva riconosciuti i suoi diritti civili. La pressione che subiamo verso l’omologazione è costante e violenta.
“Sei un uomo/una donna a tutti gli effetti ormai”, ci sentiamo dire con paternalistica approvazione, ma solo quando soddisfiamo completamente le aspettative sociali, pagando l’obolo di interventi chirurgici demolitivi e ricostruttivi sui nostri organi genitali e smettendo di rivendicare il nostro percorso, la nostra identità T*, negando una parte di noi.

In questo quadro, la rivendicazione di una visibilità transgender, se non addirittura di un orgoglio, è sovversiva, liberante e rivoluzionaria sul piano sociale e culturale, oltre che salvifica sul piano personale. Poter finalmente dire: “Sono una persona transgender e rivendico la mia visibilità” significa permetterci di esistere al di fuori dello schema binario, di legittimarci, di amarci.

Un amore verso noi stess* che, portato nel mondo, assume una valenza culturale e politica. E’ anzitutto amando noi stess* per quello che siamo e non per ciò che la società ci impone di essere, che mettiamo in discussione e relativizziamo l’ordine binario, sovvertendo gli stereotipi ricevuti. Un processo, quello della relativizzazione della visione assoluta, limitata e limitante di un mondo a due colori, che riveste una grande importanza per ogni persona transgender. Una persona trans* che ha fatto un lavoro su di sé (un esempio è la vecchia ma sempre validissima “autocoscienza”) per uscire dalle logiche di “adeguamento” e sposare quelle di “affermazione”, non accetterà di sottoporsi ad interventi chirurgici o trattamenti ormonali non desiderati, non cadrà nella trappola del “passing” 2, prenderà posizione e si difenderà dagli episodi di transfobia, difenderà la sua dignità. Vivrà, insomma, una vita migliore.

Ben venga quindi la “Giornata internazionale della visibilità transgender” che, a differenza del 20 novembre, “Transgender Day Of Remembrance” (Giornata della Memoria Transgender), giorno in cui commemoriamo le vitttime di odio transfobico, ci offre l’occasione per sorridere, festeggiare, affermarci con fierezza.

1 Chi non si riconosce nel sesso di nascita ha come unica alternativa il passaggio al sesso opposto, come in Italia prevede la legge 164/82, “Norme in materia di retticazione di attribuzione di sesso”.

2 La convinzione secondo la quale solo la donna o l’uomo transgender che “passino”/”sembrino” donne biologicamente femmine o uomini biologicamente maschi, possibilmente aderenti ai correnti canoni estetici di bellezza e desiderabilità, siano davvero “riusciti”, “venuti bene”. Questa convinzione porta molte persone transgender a sottoporsi ad importanti interventi chirurgici, spesso dannosi per la salute, di chirurgia ricostruttiva. Il fine è la piena “mimetizzazione” nella società, o “modalità stealth”, espressione importata dal linguaggio bellico, che indica gli aerei capaci di rendersi invisibili ai radar.
fonte: http://transgenderfreedom.com di Monica Romano Articolo pubblicato sulla rivista di cultura LGBT “Il Simposio”

Lgbt: Convegno "Le persone transessuali: bisogni sanitari, psicologici e sociali" a Milano il 23 marzo

“Convegno - Le persone transessuali: bisogni sanitari, psicologici e sociali.” Accreditato ECM-CPD e CROASS. Mercoledì 23 marzo 2016 dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 16, presso la Biblioteca Comunale Lentate sul Seveso via Monte Santo 2 Camnago raggiungibile tramite FFS/Trenord, fermata Camnago.

Panoramica: Questo percorso formativo si trova inserito all’interno del progetto “Connessioni di Cambiamento” per l’inclusione sociale delle persone che si prostituiscono sul territorio di Lentate sul Seveso. Nasce dalla considerazione e dall’evidenza che i bisogni delle persone transessuali risultano scoperti sul territorio e che i servizi fanno talvolta fatica a rispondere efficacemente alle problematiche emergenti. La situazione di precarietà, l’alto tasso di marginalità, le problematiche sanitaria (terapie ormonali fai da te, rischio di malattie MTS), il forte abuso di sostanze (in particolare alcool), la situazione di essere vittime dell’usura, la condizione di clandestinità, la forte discriminazione sociale, sono tutti potenziali aspetti di un’unica problematica, i quali non riescono a trovare risposta né parzialmente né tanto meno a livello complessivo.

Obiettivi:
Aumentare la conoscenza da parte degli operatori sanitari della tipologia della domanda e della specificità dei bisogni di salute delle persone transessuali;
Offrire un quadro di riferimento teorico rispetto a omosessualità, transessualità, transgenderismo e bisessualità;
Sviluppare le competenze di ciascun operatore nell’accogliere le richieste e nell’instaurare una corretta relazione d’aiuto, tenendo conto della specificità dell’utenza transessuale

Relatori:
Responsabile scientifico Giovanni Fioni Responsabile MTS ATS Brianza
Antonia Monopoli Responsabile Sportello Trans di Ala Milano Onlus
Antonio Prunas Psicologo e dottore di ricerca in psicologia clinica Università degli Studi di Milano – Bicocca
Chiara Repetto Psicologa del lavoro
Arianna Vecchi Psicologa e operatrice del progetto Connessioni di Cambiamento

Programma:
9,00/9,30 Saluti delle Autorità
9,30/13,30 I Sessione
Proiezione video “O sei uomo o sei donna…Chiaro?!” di E. Vanni
Storia del fenomeno transessuale e del movimento ad esso connesso
Aspetti, problematiche e realtà sociale dell’omosessualità, transessualità e transgenderismo
Immaginario delle persone transessuali nei riguardi dei servizi: difficoltà nell’utilizzo
Immaginario comune nei confronti delle persone transessuali
Le tecniche di comunicazione e gli ostacoli comunicativi più comuni nel rapportarsi con persone transessuali
Difficoltà nell’inserimento lavorativo
14,00/16,00 II Sessione
Percorso di cambio di genere, con particolare attenzione al periodo definito di “transizione”
Problematiche sanitarie e psicologiche legate a tale percorso
Lo sviluppo dell’identità e del ruolo sessuale
Aspetti giuridico-legislativi
ECM-CPD – Compilazione della verifica dell’apprendimento e della scheda di valutazione del gradimento.

Informazioni utili:
Accreditamento: Secondo le indicazioni contenute nella D.G.R. n. 11839 del 23.12.2015 all’evento saranno stati preassegnati n. 4,2 crediti ECM per tutte le professioni sanitarie L’attestato crediti sarà rilasciato a chi avrà raggiunto la soglia minima di partecipazione (oggettivata dalla firma di presenza), risposto correttamente ad almeno l’80% delle domande e compilato il questionario di gradimento.
L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito del Progetto “Connessioni di Cambiamento” cofinanziato da Regione Lombardia (bando emanato con decreto n. 8861/2014).
Segreteria Organizzativa UO Sviluppo e Formazione RU – ATS della Brianza Viale Elvezia 2 – 20900 Monza Tel. 039.2384288/9 fax 039.2384839
per la compilazione del modulo di iscrizione: https://www.ats-brianza.it (iscrizioni on line)
Potete scaricare la locandina con il programma
fonte: http://www.sportellotransalamilano.it