lunedì 27 giugno 2016

Lgbt: "Due mari di diritti", tutto pronto per il Puglia Pride a Taranto per il prossimo 2 luglio

Una sfilata per far uscire da tutti gli isolamenti. E’ l’obiettivo degli organizzatori della manifestazione “Puglia Pride” che si terrà a Taranto il prossimo 2 luglio.

"Rivendichiamo diritti per tutti — spiega Luigi Pignatelli, di Arcigay Taranto — questo sarà un everybody pride, l’orgoglio di tutte le diversità". L’intenzione è chiara, anche se magari disorientante per chi vede il Pride come l’occasione di una comunità per ritrovarsi e di tutti gli altri per riflettere sui diritti ancora da conquistare. Tuttavia il risultato potrebbe essere una partecipazione ancora più massiccia rispetto alle ultime sfilate regionali: nel 2014 sono stati circa tremila a sfilare tra i perplessi leccesi; nel 2015 "Fuggi a Foggia" ha richiamato diecimila manifestanti e ha visto una città apertamente contagiata dalla festa.

Quella programmata nel capoluogo ionico, infatti, sarà una manifestazione trasversale, che rappresenta tutte le diversità. Quelle di orientamento sessuale — all’omosessualità sono affiancate nella rivendicazione bisessualità, transessualità, intersessualità — ma anche quelle sociali, dei tarantini che si sentono emarginati, stretti come sono tra il bisogno di lavoro e il diritto alla salute. "Ambiente, lavoro, salute sono i tre punti focali", rivela Miki Formisano, portavoce del Puglia pride.

Inoltre gli organizzatori puntano i riflettori sul “caso Taranto”.
La voglia di far uscire Taranto dal suo drammatico isolamento, già testimoniata dalle folle che partecipano al concerto del primo maggio "alternativo" al tradizionale appuntamento di piazza San Giovanni a Roma, organizzato dai sindacati, potrebbe portare per strada nel nome di "Due mari di diritti", slogan di quest’anno, un numero ancora maggiore di manifestanti.

Sebbene, fin qui, la risposta soprattutto degli artisti sia stata tiepida, lamenta Rosa Perrucci, una degli organizzatori. Così tiepida che a far da padrino all’evento pugliese è stato chiamato il senatore del Pd Sergio Lo Giudice, secondo firmatario della legge sulle unioni civili e esponente delle famiglie Arcobaleno. E tuttavia, proprio per la sua collocazione politica, considerato divisivo da una comunità piuttosto allergica alle bandiere di partito.

Proprio nelle ultime ore è iniziato il cammino della legge regionale contro l’omofobia, sostenuto dal presidente della Regione Michele Emiliano. La sua consigliera politica Titti De Simone, infatti, ha avviato la fase di consultazione proprio con le associazioni promotrici del Pride.
Fonte:TarantoSette via http://leccesette.it/

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