mercoledì 12 agosto 2015

Lgbt: La “Couture - Sculpture” di Azzedine Alaïa alla Galleria Borghese fino al 25 ottobre

Più di 60 abiti, dalla giacca coccodrillo all’abito viola realizzato per l’amica Grace Jones, esposti tra le opere del Bernini, di Canova e Caravaggio

Azzedine Alaïa, uno tra i più grandi stilisti contemporanei, approda alla Galleria Borghese, fino al 25 ottobre con la mostra: “Couture - Sculpture. Azzedine Alaïa in the History of Fashion”.

Nato in Tunisia dove studia scultura all’Istituto delle Belle Arti, ma parigino di adozione, è proprio in Francia che inizia a lavorare per il mondo della moda. Allievo di Christian Dior, lavorerà anche per Guy Laroche e Thierry Mugler.

60 abiti per ripercorrere insieme la sua carriera dagli anni Ottanta fino ad oggi. Da sempre innamorato del corpo femminile, lo stilista è famoso per cucire i suoi abiti addosso alle modelle, per riuscire a modellare ed esaltare le loro forme.

Le forbici sono il suo scalpello, i tessuti preziosi e colorati la sua tavolozza, la creatività e il genio il suo pennello. Lo stesso Mark Wilson, storico del costume, che ha curato la mostra ammette: «Non è solo uno stilista ma uno scultore, taglia cuce e colora ogni tessuto. Non si limita a disegnare, ma si occupa attivamente di tutto il processo creativo».

Per questo le sue creazioni sono esposte insieme alle opere dei più grandi artisti del passato, Canova, Bernini e Caravaggio per primi. C’è Paolina Borghese che distesa sembra ammirare alcune delle sue creazioni, quasi a volerle provare, ci sono Apollo e Dafne, c’è il David del Bernini, e tra le grandi opere del passato ritroviamo la moda del presente. Una passeggiata tra passato e futuro, Alaïa entra in punta di piedi, sembra quasi chiedere il permesso, ma i grandi del passato lo accolgono a braccia aperte, e la mostra si trasforma in un dialogo senza tempo.

Nel vostro viaggio, tra le tante cose, ritroverete la giacca coccodrillo del 1984, una tra le più imitate, ma anche l’abito viola realizzato per l’amica Grace Jones, e lo storico “Bongage dress” del 1984.
fonte: di Giulia Martinelli per http://www.cittanuova.it

Lgbt: La scelta gay friendly del Teatro Massimo di Palermo

Il Massimo di Palermo anticipa i tempi: è il primo teatro italiano a riconoscere ai suoi dipendenti il diritto di usufruire dei permessi matrimoniali per nozze e unioni civili, anche tra omosessuali, che potranno ottenere i 15 giorni di congedo, al momento previsti dal contratto nazionale di lavoro solo per i matrimoni etero.

Dopo la condanna dell’Italia da parte della Corte di Strasburgo, in attesa delle tutele di una norma nazionale, l’ente lirico siciliano ha approvato un accordo con le parti sindacali che consente anche ai dipendenti omosessuali di avere gli stessi diritti dei colleghi etero.

"Un atto di civiltà di un teatro che vuole essere solidale con tutti i suoi lavoratori" ha spiegato il sovrintendente, Francesco Giambrone.
Gli fa eco il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: "Il Massimo assume un ruolo di primo piano e di stimolo sul tema dei diritti dei lavoratori".

Le novità rientrano in un accordo sull’integrativo che mette in sicurezza i bilanci dell’ente lirico, introducendo flessibilità.Il Massimo riaprirà i battenti a settembre con la Bohème di Giacomo Puccini, che sarà in scena dal 18 al 27. www.teatromassimo.it
fonte: http://www.guidasicilia.it/

Lgbt: "Ritorno alla vita" il nuovo film di Wim Wenders in uscita il 24 settembre

Ritorno alla vita (Every Thing Will Be Fine), il nuovo film di Wim Wenders -regista di Il sale della terra– in uscita nelle sale italiane il prossimo 24 settembre.

Trionfatore dell’ultimo Festival di Berlino, dove ha ricevuto l’Orso d’Oro alla carriera, Wim Wenders torna dietro la cinepresa con una storia d’amore, di colpa e redenzione, interpretata da un cast d’eccezione che riunisce James Franco, Charlotte Gainsbourg, Rachel McAdams e Marie-Josée Croze: Ritorno alla vita.ritorno alla vita wim wendersRitorno alla vita (Every Thing Will Be Fine) – in uscita nelle sale italiane il prossimo 24 settembre, distribuito da Teodora Film – racconta dodici anni nella vita di Tomas, uno scrittore americano in piena crisi creativa: la sua relazione con Sara, una ragazza dolce e convenzionale che poco capisce del suo mondo interiore; quella con l’editrice Ann e sua figlia Mina; il difficile rapporto con la scrittura, il successo critico e il riconoscimento intellettuale; il legame misterioso e indissolubile con la bellissima Kate, giovane madre di due bambini che vive negli spazi sconfinati del lago Ontario.

In Ritorno alla vita (Every Thing Will Be Fine), dopo il grande successo di Pina, Wenders ha scelto di usare nuovamente il 3D in chiave esistenziale, con risultati straordinari.
«Il 3D è completamente sottovalutato, male utilizzato – spiega il regista – e sento che le possibilità che offre non sono state ancora esplorate. Può essere uno strumento fantastico, capace di aprire una dimensione completamente nuova di partecipazione emotiva alla storia e ai personaggi».
fonte: http://www.artslife.com