venerdì 30 gennaio 2015

Lgbt: Firma questa petizione sarà consegnata al Presidente degli Stati Uniti - Enact Leelah's Law to Ban Transgender Conversion Therapy

Transgender Human Rights Institute
On Sunday, December 27, 2014, Leelah Alcorn a 17 year old transgender youth wrote a suicide note, posted it on Tumblr and then walked out to a highway and out in front of a semi-truck tragically ending her life. In her last post, Leelah explained how her parents had forced her to attend conversion therapy, pulled her out of school and isolated her in an attempt to change her gender identity. One of the last things Leelah wrote is as follows:

"My death needs to be counted in the number of transgender people who commit suicide this year. I want someone to look at that number and say “that’s fucked up” and fix it. Fix society. Please.“ -Leelah Alcorn

A QUESTO LINK PUOI FIRMARE E FAR FIRMARE QUESTA PETIZIONE:
https://www.change.org/p/president-of-the-united-states-enact-leelah-s-law-to-ban-transgender-conversion-therapy


In the pursuit of honoring Leelah's last request we the petitioners call upon the President of the United State- Barack Obama, and the Leadership of the House and Senate to immediately seek a pathway for banning the practice known as 'transgender conversion therapy'. We ask that you name the bill in memory of Leelah as the Leelah's Alcorn Law and protect the lives of transgender youth.

'Conversion therapies' have been documented to cause great harms and in this case, Leelah's death. Therapists that engage in the attempt to brainwash or reverse any childs gender identity are seriously unethical and legislation is needed to end such practices immediately. Transgender youth have one of the highest suicide rates in the nation. We must not allow therapists to increase those rates with therapy methodologies that have been demonstrated in harming trasngender youth.

All major psychological associations speak to the heart of harms that can happen to transgender youth when attempting to discriminate and change their gender identity.

From the American Association of Pediatrics
“According to the study, "Characteristics of Children and Adolescents with Gender Identity Disorder Referred to a Pediatric Medical Center," in the March 2012 Pediatrics (published online Feb. 20), gender-dysphoric children who do not receive medical treatment or counseling for GID can be at high-risk for certain behavioral and emotional problems, including psychiatric diagnoses. Of 97 patients younger than 21 years who met the criteria for GID, 44 percent had a prior history of psychiatric symptoms, 37 percent were taking psychotropic medications, and 21.6 percent had a history of self-mutilation and suicide attempts.”

From the American Psychological Association:
“APA calls upon psychologists in their professional roles to provide appropriate, nondiscriminatory treatment to transgender and gender variant individuals and encourages psychologists to take a leadership role in working against discrimination towards transgender and gender variant individuals.”

From the National Association of Social Workers:
“People seek mental health services for many reasons. Accordingly, it is fair to assert that lesbians and gay men seek therapy for the same reasons that heterosexual people do. However, the increase in media campaigns, often coupled with coercive messages from family and community members, has created an environment in which lesbians and gay men often are pressured to seek reparative or conversion therapies, which cannot and will not change sexual orientation. Aligned with the American Psychological Association’s (1997) position, NCLGB believes that such treatment potentially can lead to severe emotional damage. “

From the American Counseling Association:
Standard A.1.a. ("Primary Responsibility"), states that "the primary responsibility of counselors is to respect the dignity and to promote the welfare of clients." Referring a client to a counselor who engages in a treatment modality not endorsed by the profession and that may, in fact, cause harm does not promote the welfare of clients and is a dubious position ethically. This position is supported by Standard A.4.a. ("Avoiding Harm"), which says, "Counselors act to avoid harming their clients, trainees and research participants and to minimize or to remedy unavoidable or unanticipated harm."

Please consider sharing and signing this petition. Together we can make the world a safer place for transgender youth everywhere.
A QUESTO LINK PUOI FIRMARE E FAR FIRMARE QUESTA PETIZIONE:
https://www.change.org/p/president-of-the-united-states-enact-leelah-s-law-to-ban-transgender-conversion-therapy

FONTE https://www.change.org/

Lgbt: al Sundance Festival "Tangerine" il film del regista Sean Baker racconta le vite di due transgender interamente girato con iPhone 5S

Tangerine è un film presentato al Sundance Film Festival, il più importante festival del cinema indipendente USA, girato interamente con iPhone 5S. Le soluzioni e gli accessori impiegati per ottenere un prodotto professionale.

"Tangerine" ha debuttato al sundance film festival e racconta la vicenda di due transgender, alexandra e sin-dee, durante notte della vigilia di natale a los angeles. e' stato girato interamente con un iphone 5s, con un adattatore per lenti anamorfiche.

Molti film amatoriali sono stati girati con iPhone 5S, ma Tangerine è il primo film presente al Sundance Film Festival ad essere girato quasi interamente su un dispositivo Apple.
E’ stata una decisione che lo scrittore e regista indie Sean Baker ha adottato per mantenere ridotto il budget disponibile. Tangerine è stato girato in widescreen 2:35:1, e con una fluidità che non ci si aspetterebbe da un dispositivo portatile.

Eppure, nonostante l’uso di un iPhone 5S, Baker dice che lo smartphone della Mela è stato un “buon partner”. “E’ stato sorprendentemente facile” spiega Baker “Non abbiamo mai perso alcun filmato”. Baker ha utilizzato principalmente quattro accessori: in primo luogo, naturalmente, l’iPhone (Baker e il suo team ne hanno usati tre). In secondo luogo, una app da 8 dollari chiamata Filmic Pro che ha permesso ai realizzatori un maggiore controllo sul fuoco, apertura, e la temperatura del colore.

In terzo luogo, una Steadicam per riuscire a limitare il più possibile i tremolii evidenti nella fotocamera. Il tocco finale è stato un adattatore con un gruppo di lenti anamorfiche che si agganciano all’iPhone, prototipi di Moondog Labs, essenziali per rendere Tangerine simile ad un prodotto che sembra realizzato con un’attrezzatura tipica del grande schermo. Dopo aver ottenuto il girato, ecco arrivare alla post-produzione, dove è stata aggiunta una dominante arancione e la grana, per dare un look retro’ da pellicola. Alla fine il prodotto è risultato ottimo, considerando che è stato girato con un telefono da meno di 600 dollari; un’altra prova tangibile delle potenzialità della tecnologia Apple, se usata da mani esperte.
fonte http://www.macitynet.it/

giovedì 29 gennaio 2015

Lgbt: In Sizzera è nata una radio gay e lesbica "Vibration Gayradio" ma soltanto in Internet

SION - Il Vallese conta ormai un'emittente radiofonica "gay e lesbica": da questa settimana, Vibration Gayradio propone musica, interviste e dibattiti su internet 24 ore su 24, sette giorni su sette.
In gestazione per tre anni, il progetto è stato riattivato in vista della Gay Pride romanda che si svolgerà a Sion il prossimo 13 giugno.

IL SITO DELLA RADIO:
http://vibrationgayradio.ch/


Attualmente, il contenuto dell'emittente è composto al 90% da brani musicali, ma i servizi, i dibattiti e le interviste occuperanno progressivamente sempre più spazio, indica oggi all'ats Jonathan Ruppen, il direttore della radio locale Vibration 108, da cui è partita l'iniziativa. I programmi si rivolgono alle lesbiche, ai gay, bisessuali e transgender (LGBT), ma pure all'intera popolazione "in uno spirito di scambio e di mutua comprensione", sottolinea l'emittente in un comunicato odierno.

Vibration Gayradio "accompagnerà" lo svolgimento della prossima Gay Pride a Sion, la seconda che avrà per teatro il Cantone. La prima edizione, svoltasi nel 2001, aveva suscitato una grossa polemica, "ma da allora le cose sono cambiate", rileva Jonathan Ruppen in riferimento al messaggio lanciato lunedì scorso sulle onde della RTS dal nuovo vescovo di Sion, Mons. Jean-Marie Lovey: "ogni persona, poco importa il suo orientamento, ha diritto al massimo rispetto".

Rallegrandosi per la nascita della nuova emittente, l'organizzazione gay svizzera Pink Cross sottolinea che essa è l'unica del genere nella Svizzera romanda.
Nella Svizzera tedesca, GayRadio emette ogni domenica.
fonte Ats http://www.tio.ch/

Lgbt: Roma approva il registro delle unioni civili: da ieri la capitale è una città più giusta

«La statua di Giulio Cesare sembrava che annuisse» mi sussurra Vladimir Luxuria al telefono, mentre conversiamo sull’approvazione del registro delle unioni civili a Roma, il 28 gennaio, all’indomani della Giornata della Memoria.
«D’altronde anche lui era uno di noi…» e mi sembra di vederla sorridere, con quel suo solito modo di fare, un po’ malizioso e delicato al momento stesso. L’ex deputata di Rifondazione e storica attivista per i diritti civili delle persone LGBT ha voluto esserci, nell’aula consiliare, a portare il suo sostegno al provvedimento voluto dal sindaco, Ignazio Marino.

«Ero stata lì anche la sera prima» dice ancora «ma qualcuno deve aver scambiato l’aula per uno stadio. Ho visto militanti di estrema destra strumentalizzare la religione solo per giustificare la loro omofobia. Fomentati, per altro, dai consiglieri dell’opposizione. Una scena brutta, scomposta e offensiva. Per questa ragione ho sentito la necessità di essere presente anche nel giorno della votazione». Vladimir Luxuria non nasconde l’entusiasmo: «dopo tante sconfitte e delusioni, oggi è il giorno della vittoria». E – ci tiene a dirlo – non è un “trionfo gay”, non solo, ma anche il successo «della civiltà, dell’inclusione. È l’affermazione di una città “civile”, prima ancora del registro delle unioni civili».

In effetti sembrano passati secoli da quando Walter Veltroni, allora sindaco, fece naufragare un precedente analogo tentativo, portando il suo partito a non approvare la proposta di legge popolare e facendo convergere i suoi voti con quelli della destra di Storace, allora all’opposizione. E non nascondono la felicità e l’ottimismo neppure le associazioni LGBT, presenti anch’esse in Campidoglio.

«Oggi il Sindaco Ignazio Marino, insieme alle forze politiche della maggioranza capitolina e con il Movimento Cinque Stelle, mantengono l’impegno preso con la città tutta, in modo solenne e pubblico, proprio in occasione dello scorso pride.
È un momento storico per la Capitale, che per anni è stata incapace di legiferare in questa direzione», dichiara Andrea Maccarrone, presidente del Circolo Mario Mieli e rappresentante del Coordinamento Roma Pride, i cui attivisti e le cui attiviste hanno sostenuto, con la loro presenza, dentro e fuori l’aula, la scelta di Marino. «È segnale molto importante non solo per Roma, ma per l’Italia tutta. È un evento che il governo non può più ignorare» dice ancora Maccarrone, nel comunicato stampa diramato dalla sua associazione.

Dello stesso avviso anche l’ex vincitrice dell’Isola dei famosi, che aggiunge: «In parlamento c’è una maggioranza possibile su questo tema, fatta da Pd, Sel e l’ala laica di Scelta Civica.
Insieme al movimento di Grillo, naturalmente. Se Renzi vuole approvare davvero le unioni civili alla tedesca deve rivolgersi alla stessa maggioranza che ieri c’è stata in aula consiliare. Se vuole, lo può fare».

Una legge, ricorda Luxuria, che se approvata così com’è stata realizzata, analoga al matrimonio e con la stepchild adoption, può essere un buon punto di partenza per arrivare alle nozze egualitarie: «Non dobbiamo dimenticare qual è il nostro obiettivo finale. Se dipendesse da me, tuttavia, non me la sentirei di respingere una buona legge sulle civil partnership. Una legge, ovviamente, senza sconti e annacquamenti di sorta».

Certo, la strada è ancora lunga e pare che l’agenda parlamentare sia fitta di impegni e scadenze che sembrano allungare i tempi per un’ulteriore conquista di eguaglianza. Ma “la Vladi” si dichiara ottimista. E poi, ripensando alla bellezza della giornata di ieri, gelida e dal cielo azzurrissimo, sorride di nuovo, a distanza, sempre con quel fare un po’ irriverente: «L’altra sera, tra i vari cartelli degli integralisti, ce ne era uno che mi ha colpito: “maschio e femmina Dio li creò”. All’inizio pensavo si riferissero a me, poi ho capito che non riguardavano maschile e femminile in un’unica persona…» sorrido anch’io, stavolta.

Poi, a telefono spento, mi lascio avvolgere dalla sera e da una strana sensazione di tepore, nonostante questo gelido inverno. Sarà la prospettiva di vivere, proprio da ieri – all’indomani del giorno che ricorda di cosa è capace la follia umana quando crea cittadinanze privilegiate e umanità da discriminare – in un luogo che si avvicina un po’ di più all’idea che hanno le persone di buona volontà riguardo a democrazia, giustizia e futuro.
fonte di Dario Accolla http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/29/roma-approva-il-registro-delle-unioni-civili-da-ieri-la-capitale-e-una-citta-piu-giusta/1379655/

Lgbt: L'Expo dei diritti: se ne parla a “Oltre le Differenze” nella puntata del 30 gennaio ospiti Rita De Santis e Davide Romandini del progetto Agape

Nella puntata di venerdì 30 gennaio alle 21 ospiti Rita De Santis e Davide Romandini del progetto Agape

“Nutrire il pianeta... anche di diritti” - della partecipazione di AGEDO e altre associazioni LGBT all'Expo 2015 di Milano si parlerà nella puntata di “Oltre le Differenze”, il format radiofonico di informazione sul mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer, di venerdì 30 gennaio in programma dalle 21 su Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50, 99.10 o diretta online dal sito www.antennaradioesse.it) e in replica sabato 31 dalle ore 15 circa.

Con Rita De Santis, ex-presidente di Agedo, l'associazione di genitori, amici e parenti degli omosessuali, parleremo della partecipazione di alcune associazioni LGBT all'Expo 2015 con il progetto “parole prigioniere”, il cui intento è quello di dimostrare che si può “nutrire il pianeta” [slogan dell' Expo di Milano] anche con i diritti.

Conosceremo meglio anche il progetto AGAPE: 4 giovanissimi ragazzi che ogni mese realizzano e pubblicano un video con l'intento di supportare tutti coloro che soffrono a causa di bullismo o razzismo, Davide Romandini spiegherà come sono nati il video contro l'omofobia, quello su un ragazzo disabile e quello in favore delle ragazze in sovrappeso.

Immancabile la rassegna stampa sulle notizie LGBT, anche quelle da “passare oltre” e la rubrica Rainbow Life Style con i consigli su libri, film, curiosità e appuntamenti a tema da non perdere. Sul blog www.oltreledifferenze.wordpress.com è possibile riascoltare tutte le puntate già andate in onda, mentre per interagire con la redazione del programma e restare sempre informati è attiva la pagina fan su Facebook “Oltre le Differenze”.
fonte redazione Oltre le Differenze

mercoledì 28 gennaio 2015

Lgbt Roma: Cinema e Moda "Omaggio a Piero Tosi" al Maxxi oggi mercoledì 28 gennaio ore 21

Incontro con Piero Tosi e proiezione di "L’abito e il volto" di Francesco Costabile
Auditorium – ingresso libero


Tre appuntamenti con film e incontri per raccontare la relazione travolgente tra moda e grande schermo a cura di Mario Sesti



È il primo costumista in tutta la storia del cinema a essersi aggiudicato un Oscar alla carriera ed è l’autore di costumi più influente nel cinema italiano tra gli anni ’40 e ’70. Sta ai costumi come Fellini o Visconti stavano al cinema.

Piero Tosi (in foto) al lavoro sul set L’abito e il volto (41’), il documentario di Francesco Costabile introduce l’incontro con Tosi in una serata che rende omaggio alle mani e agli occhi che hanno curato abiti, costumi e parvenze del miglior cinema italiano di sempre. Interviene Piero Tosi costumista
PER MAGGIORI INFO:
http://www.fondazionemaxxi.it/2015/01/14/cinema-e-moda-tosi/#.VMdTUJOFYOQ.facebook

FONTE http://www.fondazionemaxxi.it

Lgbt: Il trans spagnolo Diego Neria Lejarraga e la fidanzata in udienza privata con papa Francesco

Veniva definito 'figlia del diavolo' dal parroco della sua città in Spagna. Apertura del Vaticano per i matrimoni LGBT?

Sabato 24 gennaio un uomo transgender spagnolo ha avuto un'udienza privata con papa Francesco in Vaticano. Il giornale spagnolo Hoy ha riferito che Diego Neria Lejarraga, nato femmina e trasformato in seguito in maschio, con la fidanzata che vuole sposare, hanno avuto un'udienza privata con il pontefice presso la sua residenza ufficiale.

Neria detta Francis aveva scritto una lettera in cui raccontava di voler frequentare la chiesa nella città spagnola di Plasencia, ma era stato respinto dal parroco e veniva da lui definito come "la figlia del diavolo".

Papa Francesco chiamò per la prima volta Neria alla vigilia di Natale, dopo aver ricevuto la sua lettera. In un'intervista l'uomo ex donna ha detto "dopo averlo ascoltato in molte occasioni, ho capito che avrebbe potuto comprendermi".

In molti affermano che questo è il momento più moderato del Vaticano riguardo i diritti del matrimonio per coppie dello stesso sesso da quando Francesco salì al soglio pontificio.
Quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires, Francesco nel 2013 aveva detto ai giornalisti che gli facevano domande sull'omosessualità, che gay e lesbiche non devono essere giudicati o emarginati.
Una rivista gesuita italiana, pochi mesi dopo aveva pubblicato un'intervista col pontefice argentino durante la quale aveva affermato che la Chiesa era cresciuta ossessionata da matrimonio, aborto e contraccezione. Inoltre lo scorso novembre aveva tolto alcuni poteri ad un cardinale americano, che criticava apertamente il diritto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso, e l'aborto.

Però all'inizio di questo mese i difensori dei diritti LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) hanno criticato il pontefice riguardo i commenti fatti durante il suo viaggio nelle Filippine che sembravano suggerire che il matrimonio omosessuale fosse una minaccia alla famiglia. C'è da dire anche che Francesco nel 2010 in Argentina descrisse il matrimonio tra persone dello stesso sesso come "il lavoro del diavolo" poco prima che la presidentessa Cristina Fernández de Kirchner firmasse la legge relativa.

José María Núñez Blanco, presidente della Fundación Triángulo
, un gruppo di difesa spagnolo dei diritti LGBT nonostante abbia criticato le posizioni del Vaticano su questioni specifiche, ha descritto l'incontro con Neria come "una buona notizia". "È assolutamente assurdo che ad un credente venga impedito di vivere le proprie convinzioni religiose", ha detto Núñez. "Alcuni proclamano la religione come amore e si dedicano a diffondere odio. Speriamo che la Chiesa cattolica cessi di essere una macchina di odio e sofferenza per il bene dei credenti e dei non credenti. "

Marianne Duddy-Burke, direttore esecutivo di Dignity USA, un gruppo per i cattolici LGBT, ha osservato sul Washington Blade di domenica che molti alti funzionari cattolici in Europa hanno "parlato molto duramente" contro le persone trans. Duddy-Burke ha tuttavia descritto l'incontro di Francesco con Neria come "un evento molto significativo."
fonte http://it.blastingnews.com /di Stefano Innocenti

martedì 27 gennaio 2015

Lgbt: Giornata della Memoria 2015, I Simpson ad Auschwitz con Anna Frank per il progetto "Never Again"

I Simpson deportati ad Auschwitz insieme ad Anna Frank: questo è il progetto Never Again dell’artista AleXsandro Palombo, un modo particolare di commemorare gli orrori dell’Olocausto nella Giornata della Memoria

In occasione del settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz, il designer sopra le righe AleXsandro Palombo ha voluto ricordare il massacro dell’Olocausto in una maniera del tutto originale. Il progetto del visionario artista è Never Again e ha “deportato” la famiglia più amata dei cartoni animati nel tanto temuto campo di prigionia tedesco.

I Simpson sbarcano ad Auschwitz, insieme alla versione cartoon di Anna Frank, personaggio simbolo della Shoah: Marge, Homer, Bart, Lisa e Maggie indossano il pigiama a righe e si intravedono dietro al filo spinto, magrissimi, affamati, con gli sguardi spenti e persi nel vuoto.

“Bisogna educare e raccontare alle nuove generazioni quello che è accaduto e bisogna farlo senza filtri. Solo la coscienza dell’orrore di quel periodo può creare degli anticorpi per evitare che l’antisemitismo possa dilagare nuovamente. E’ un opera di sensibilizzazione, una condanna alle intolleranze, un pugno alla disumanità”, queste le parole dell’autore, noto per le sue immagini forti e spesso provocatorie.
fonte http://urbanpost.it/giornata-della-memoria-2015-simpson-ad-auschwitz-con-anna-frank/ da Chiara Mazzetti

Lgbt: Eventi in programma per la Giornata della Memoria 2015

Si celebra oggi la Giornata della Memoria, la ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come commemorazione delle vittime dell'Olocausto.

A Bologna (ore 21.00) il Cassero presenterà presso la propria sede la pubblicazione "Segni Indelebili", dedicata all'omocausto e stampata in 250 copie che saranno donate a biblioteche comunali, provinciali e scolastiche del territorio bolognese.

A Roma il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli partecipa alla fiaccolata in commemorazione degli stermini di rom, omosessualie disabili che si terrà alle 18 in piazza dell'Esquilino.

A Pescara, alle ore 18 presso la sala convegni del Museo Vittoria Colonna, verrà proiettato il film "Il Rosa Nudo" del regista Giovanni Coda. Il medesimo film è stato selezionato anche dall'associazione LeA-Liberamente e Apertamente che provvederà ad una proiezione con ingresso libero a Soleto (LE) (ore 20 in via Risorgimento).

A Pistoia il sindaco Samuele Bertinelli e il presidente nazionale di Arcigay inaugureranno un Monumento in Memoria dell'Omocausto (ore 15:30 in Piazza San Francesco).

A Taranto il cantiere Maggese sopietrà alle 18 la performance dell'attore Luigi Pignatelli dal titolo "Storia di un bottoncino dipinto di blu" a cui seguirà l'esibizione dei musicisti de Il Circo della Magna Grecia e il recital "175", scritto ed interpretato dagli allievi dei laboratori tenuti da Pignatelli.

Sino al 31 gennaio presso nel chiostro della biblioteca civica del Comune di Pordenone sarà possibile visitare la mostra fotografico-documentaria "Omocausto, lo sterminio dimenticato degli omosessuali" organizzata da Arcigay Friuli.
Fonte: http://gayburg.blogspot.com/2015/01/eventi-in-programma-per-la-giornata.html#ixzz3Q13qvZZU

lunedì 26 gennaio 2015

Lgbt USA: Discorso sullo stato dell'Unione. Per la prima volta bisex e transessuali sono stati espressamente menzionati

Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti d'Ametica, le persone transgender e bisessuali sono state espressamente citate nel discorso sullo stato dell'Unione pronunciato dal presidente Barak Obama.

L'occasione è stata il suo supporto al matrimonio egualitario:
«Ecco perché difendiamo la libertà di parola -ha detto- difendiamo i prigionieri politici e condanniamo la persecuzione delle donne o delle minoranze religiose o delle persone che sono gay, lesbiche, bisessuali o transgender. Le facciamo non solo perché sono giuste, ma perché ci fanno stare più al sicuro. Ho visto una cosa come il matrimonio gay passare da essere un tema controverso a ciò che ci fa diventare parte di una storia di libertà nel nostro paese, un diritto civile diventato legale in stati che sette americani si dieci chiamano casa».

Non è la prima volta che il presidente statunitense ha sfruttato quell'occasione per un'apertura alla comunità lgbt. Nel 2010 promise che il Don't Ask Don't Tell sarebbe staro rimosso. E così fu.
Fonte: http://gayburg.blogspot.com/2015/01/discorso-sullo-stato-dellunione-per-la.html#ixzz3PvhYtlA5

Diritti Lgbt, Italia maglia nera in Europa: sanzioni record da Strasburgo

La Corte ha stabilito che il nostro Paese deve versare indennizzi per 120 milioni di euro a causa delle violazioni dei diritti dei propri cittadini. Si tratta della cifra più alta mai pagata da uno dei 47 stati membri del Consiglio d’Europa

Sui diritti l’Italia è fanalino di coda in Europa: maglia nera nel 2012 per entità di violazioni dei diritti dei propri cittadini riscontrate dalla Corte di Strasburgo. Il nostro Paese è infatti stato condannato a versare indennizzi per 120 milioni di euro, la cifra più alta mai pagata da uno dei 47 stati membri del Consiglio d’Europa. Inoltre resta, sempre nel 2012, il paese col più alto numero di sentenze emesse dalla Corte di Strasburgo e non ancora eseguite: ben 2569, contro le 1780 della Turchia e le 1087 della Russia che seguono in graduatoria. A causa dei giudizi inapplicati, poi, l’Italia è in testa ai paesi “sorvegliati speciali” dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa.

Secondo i rilevamenti dell’associazione Ilga Europe (http://www.ilga-europe.org/) il Regno Unito risulta il paese in cui la popolazione Lgbt viene più rispettata, col 77% di atteggiamenti non discriminanti, mentre l’Italia è tra le ultime classificate, con un 19% che la vede al livello di Bulgaria, Bosnia, Turchia, Lituania e Lettonia. Nel 2010 la Consulta ha emanato una sentenza (numero 138) che esclude l’incostituzionalità delle norme che impediscono il matrimonio a persone dello stesso sesso, ma affermando che l’unione omosessuale ha il diritto al “riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri” secondo quanto sancito dall’articolo 2 della Carta, esortando perciò il parlamento a “individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni suddette”. Il che significa che se le camere non legiferano, le coppie omosessuali potranno rivolgersi ai giudici ordinari per rivendicare un trattamento omogeneo con le coppie eterosessuali sposate.

Dalla Consulta si attende inoltre un pronunciamento in merito all’incostituzionalità del “divorzio automatico” previsto nel caso in cui uno dei coniugi cambi sesso. D’altronde la Cassazione si è già espressa con una sentenza in cui afferma che un matrimonio contratto all’estero non può produrre effetti in Italia perché manca una disciplina sulle coppie omosessuali, ma i coniugi, “quali titolari del diritto alla vita familiare” garantito dalla Convenzione europea dei diritti umani, possono rivolgersi “ai giudici comuni per far valere il diritto a un trattamento omogeneo”. E i fronti sono molti: dalla tutela giuridica per i figli nati con la procreazione assistita fino ai matrimoni contratti all’estero.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/22/diritti-lgbt-italia-maglia-nera-in-europa-sanzioni-record-dalla-corte-di-strasburgo/633782/ di Cosimo Rossi

Lgbt: A Firenze "La bastarda di Istanbul" con Serra Yilmaz al Teatro Rifredi dal 3 al 15 marzo

LA BASTARDA DI ISTANBUL
dall'omonimo romanzo di Elif Shafak
(traduzione di Laura Prandino - Ed. Rizzoli) riduzione e regia di Angelo Savelli
con Serra Yilmaz
Valentina Chico, Riccardo Naldini, Monica Bauco, Marcella Ermini, Fiorella Sciarretta,
Diletta Oculisti, Elisa Vitiello
video-scenogra e di Giuseppe Ragazzini
I diritti d’autore di Elif Shafak sono gestiti dall’agenzia Curtis Brown

Lo spettacolo
La giovane Asya è una bastarda. Nessuno nella sua casa di Istanbul - un gineceo popolato di mamme, zie e nonne - le sa dire o le vuol dire chi è suo padre. L'unico uomo di casa, lo zio Mustafa, è da tempo emigrato in America.
Rose è una donna americana sposata a un immigrato armeno discendente da una famiglia scampata all'eccidio del 1915. Una famiglia talmente invadente che Rose, pur avendo una figlia, divorzia e si risposa, per ripicca, con un turco: Mustafa.
Qualche tempo dopo Armanoush, la figlia di Rose, decide di andare di nascosto ad Istanbul, presso la famiglia del patrigno, per ritrovare le proprie radici armene. Frequentando la cugina Asya, la sua famiglia e i suoi amici, si accorge di non odiare affatto i turchi. Le due ragazze, divenute amiche, scoprono insieme il segreto che lega il passato delle loro famiglie e fanno i conti con la storia comune dei loro popoli.

Elif Shafak, indiscussa protagonista della letteratura turca, affronta con maestria e coraggio un tema ancora scottante per la coscienza del suo Paese: la rimozione di quegli eventi che esattamente cento anni fa aprirono l'annosa e irrisolta questione armena.
Angelo Savelli, grazie alla convinta adesione dell'autrice e contando sull'interpretazione, al tempo stesso ironica ed appassionata, di Serra Yilmaz, porta sulla scena questa meravigliosa saga inter-etnica, sperimentando una drammaturgia epica, dove i personaggi si raccontano in terza persona, e impaginandola nelle immaginifiche video-scenografie di Giuseppe Ragazzini.
INFO www.teatrodirifredi.it
fonte http://www.teatrodirifredi.it/it/stagione/spettacolo/la-bastarda-di-istanbul/

Lgbt: A Roma “I vestiti dei sogni” A Palazzo Braschi gli abiti del cinema fino al 22 marzo 2015

Promossa da Roma Capitale con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura, il Museo di Roma di Palazzo Braschi ospita, fino al 22 marzo 2015, la mostra:
“I vestiti dei sogni. La scuola dei costumisti italiani per il cinema”.

Con un progetto di allestimento di luci affidato a Luca Bigazzi, uno tra i direttori fotografici più apprezzati nel panorama contemporaneo, e realizzato da Viabizzuno, “I vestiti dei sogni” raccoglie oltre cento abiti originali, decine di bozzetti e una sezione di accessori ed oggetti, tra cui spicca l’unicum della pressa che il gran maestro Danilo Donati, costruì per modellare i costumi del Satyricon di Federico Fellini.

Per la prima volta, Roma racconta la storia di tutti i costumisti e gli atelier che hanno reso grande il nostro paese, riunendoli in uno scrigno su piazza Navona: Palazzo Braschi, infatti, oltre ad essere la sontuosa cornice di questa mostra è anche stata la location d’eccezione per le riprese dell’ultimo capolavoro di Paolo Sorrentino, “La grande bellezza”, i cui costumi aprono l’esposizione.

La rassegna, è stata immaginata e creata attraverso un doppio percorso: da un lato, essa si sviluppa lungo l’arco cronologico di un secolo, le cui tappe sono segnate da costumisti quali Caramba, Vittorio Nino Novarese e Milena Canonero, per citarne alcuni; dall’altro lato,vi è una vera e propria ricerca del lavoro del costumista in capolavori della storia del cinema che, grazie ai loro abiti, sono impressi nella memoria di generazioni: ritroviamo le vesti sinuose e sensuali di Sofia Loren in “Matrimonio all’italiana” e gli abiti rigorosi ed eleganti de “Il gattopardo”, realizzati da Piero Tosi, ed ancora la giacca dal taglio tipico chapliniano di Danilo Donati, creata per un superbo Totò in “Uccellacci e uccellini”, fino ad arrivare a creazioni più recenti come le vesti ecclesiastiche di Lina Nerli Taviani per il film “Habemus Papam” di Nanni Moretti e, in anteprima, Massimo Cantini Parini per il prossimo film di Matteo Garrone.

E’ il racconto di un secolo di scuola italiana, una scuola per nulla arbitraria ma che affonda le sue radici in un’autentica trasmissione del sapere. “ Il racconto – spiega Gian Luca Farinelli, curatore della mostra e direttore della Cineteca di Bologna – si snoda nelle prime dieci sale ed ha il suo coronamento nel salone dedicato alla Sartoria Tirelli, che ha collaborato alla realizzazione di molti costumi premiati con l’Oscar, quali Il Casanova, L’età dell’innocenza e Marie Antoniette, ed a cui abbiamo dato carte blanche, per festeggiarne il cinquantenario”. Ed è proprio con gli splendidi costumi di Marie Antoniette, realizzati da Milena Canonero, che si chiude il percorso principale della mostra.

Madrina dell’evento è una radiosa Sandra Milo che , sempre sorridente, ci mostra gli straripanti costumi di “Giulietta degli spiriti”, creati da Piero Gherardi in chiave deliberatamente espressionista, che hanno dato un tocco quasi fummettistico ai personaggi del film di Fellini, rendendolo “un film da sfogliare più che da vedere”.

Una vera e propria testimonianza e una reale consapevolezza dell’ identità ed unicità culturale ed artistica del nostro paese. Il vestito è molto più di quello che appare: esso è una storia, la storia di un committente, di un luogo, di un contesto.

Da sempre considerato un indicatore socioculturale, la modalità espressiva di un’epoca, l’abito è un elemento fondamentale della nostra cultura. La sfida era anche quella di trovarne una chiave espositiva: i costumi sono creati per vivere indossati dagli interpreti durante il breve tempo delle riprese, e poi per sempre nelle immagini dei film.
Esibirli al di fuori di quel contesto avrebbe potuto trasformarli in fiori appassiti ma non è stato così: Luca Bigazzi, grazie anche all’aiuto dell’eccellente artigiano e sperimentatore Mario Nanni, ha trasformato dei semplici fari in luci magiche, velate naturalmente, che restituiscono alle stoffe ed ai colori che abbiamo visto sullo schermo una vita presente, nella quale abbiamo il privilegio di trovarci anche noi.
fonte http://www.avantionline.it/di Gioia Cherubini