giovedì 28 maggio 2015

Lgbt: Quando il vino diventa arte. In mostra alla Gran Guardia di Verona centosettanta famose opere in gloria di Bacco, fino al 16 agosto

Disquisire sul connubio Arte e Vino si rischia di fare un’omerica bevuta di frasi fatte o di enfatiche celebrazioni enologiche, o uno sproloquio di baccanali e canti carnascialeschi, o di estetiche meditazioni sulla metafisica dell’ebbrezza e della follia.

Non è solo una questione di etichette, di Bacco e Arianna, o di Bacco in trionfo, o di Bacco disfatto dal bere o di Bacchini malati come nel celebre dipinto caravaggesco.
Ma se non si fa letteratura e se non ci riferiamo a celebri mitologie iconografiche, di cosa stiamo parlando?


Beh, alziamo i calici e brindiamo a questa eccezionale occasione celebrativa: una colossale mostra di centossettanta opere d’argomento, da Tiziano a Reni, da Carracci a Rubens, a Tiepolo, a Boccioni, a Balla, a Picasso, per un arco di tempo che va dal Cinquecento al Novecento, frutto espositivo di una novantina di prestiti italiani e stranieri.

Intorno a questa preziosa mole di capolavori si sono appassionati più di venti studiosi, curatori, membri di comitati scientifici, autori di testi e schede di catalogo. Ed ecco, dopo due anni di lavoro, con la sapiente attenzione dei curatori Annalisa Scarpa e Nicola Spinosa, l’evento “Arte e Vino” è pronto ad essere varato, alla Gran Guardia di Verona, dall’11 aprile al 16 agosto, sotto l’egida di Comune di Verona, Provincia di Trento, Veronafiere, Ermitage, Mart (produzione e organizzazione di Villaggio Globale International e Skira Editore).
L’avvenimento, destinato a un clamore ampliato dalla quasi concomitanza con l’Expo, è stato presentato al Circolo della Stampa di Milano, presenti tutti i responsabili, sindaco veronese Flavio Tosi in testa (in tono dimesso, ad onor del vero, viste le ambasce politiche che l’hanno coinvolto in questo periodo).
Sono state illustrate le grandi linee della mostra, suddivisa in tre sezioni, Vino e il sacro, Vino e il mito, Vino e il lavoro, in una organica successione di scuole, simbologie, interpretazioni e personalità artistiche.

La filosofia che sottende questa ricca e singolare mostra è la considerazione che la storia dell’arte è la storia dell’uomo, e la storia dell’uomo è la storia anche del vino, della socialità, della convivialità, come suscitatrici di emozione, di fantasia.
Un bicchiere di vino si fa arte e, sedendo a tavola, diventa cultura, diventa passione. Per tutto ciò, ogni dipinto esposto diventa un frammento della storia dell’uomo, del genio dell’uomo, quando ha saputo miscelare con amore i doni della terra in raffinate essenze degustative.
Come han saputo fare le aziende agricole che ora hanno sponsorizzato la mostra veronese “Arte e Vino”. Sono fra le più note in Italia e nel mondo: una trionfale esaltazione “artistica” di uve bianche, di grappoli neri, di spumeggianti bollicine, dall’Amarone al Recioto, dal Vermentino all’Aglianico, dal Brunello di Montalcino ai favolosi Chardonnay, ai prosecchi della Valdobbiadene.
Anche questa è una galleria d’imperdibili entusiasmanti occasioni: dall’ebbrezza degli occhi al trionfo delle papille. Sempre arte è.

“Arte e Vino”, Palazzo Gran Guardia, Piazza Bra, Verona –
Dall’11 aprile al 16 agosto.
Per informazioni e prenotazioni: www.mostraarteevino.it tel. +39 045 71 101 27

fonte http://www.lospettacoliere.it(di Paolo A. Paganini)

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