mercoledì 25 febbraio 2015

Gli Stati Uniti hanno nominato un diplomatico gay per i diritti LGBT

Randy Berry, un console gay dalla lunga carriera, sarà il primo inviato per la difesa mondiale dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America ha nominato un diplomatico «apertamente gay» come primo inviato speciale per promuovere nel mondo i diritti LGBT (cioè i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Si tratta di Randy Berry: è nato in Colorado, si è laureato in Kansas, dal 1993 ha intrapreso la carriera diplomatica e dal 2012 è console generale statunitense ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Negli anni precedenti Berry aveva svolto la stessa funzione a Auckland, in Nuova Zelanda, e ancora prima aveva lavorato per la diplomazia americana in Nepal, Bangladesh, Egitto, Uganda e Sudafrica.

La creazione di questo ruolo e l’annuncio che sarebbe stato ricoperto da una persona omosessuale era stato fatto dal Dipartimento di Stato all’inizio di febbraio su proposta del deputato democratico Alan S. Lowenthal della California, e prima ancora dal senatore del Massachusetts Edward Markey. Le associazioni che difendono i diritti LGBT e i diritti umani hanno commentato positivamente la nuova nomina dicendo che si tratta di un «fatto senza precedenti» e di «un impegno storico» da parte del governo degli Stati Uniti.

Nel dare la notizia, il segretario di Stato John Kerry ha detto che Randy Berry è «un leader, un motivatore», che «ha visione» e che in materia di diritti umani «ha la voce della chiarezza e della convinzione». Kerry ha anche parlato del ruolo del Dipartimento di Stato per la difesa e la promozione dei diritti LGBT spiegando che si tratta «di un impegno su scala globale per riaffermare i diritti umani universali di tutte le persone, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere».
In oltre 70 paesi l’omosessualità costituisce ancora un reato, ha ricordato Kerry: «Questa lotta non è ancora vinta, non è il momento di scoraggiarsi».
fonte http://www.ilpost.it/2015/02/24/usa-diplomatico-gay-diritti-lgbt-randy-berry/

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