venerdì 9 maggio 2014

Lgbt "UN ALTRO GENERE È POSSIBILE" Campagna per ottenere il cambio del nome e del sesso anagrafico senza intervento chirurgico

Campagna per ottenere il cambio del nome e del sesso anagrafico senza intervento chirurgico

Nel 1982 quando la Legge 164 venne emanata fu un’opportunità grandissima per le persone Trans.

Dopo 30 anni la Legge 164 è diventata il più grande ostacolo per le persone transessuali di emanciparsi dalla discriminazione.

Condizionare il cambiamento del nome e del sesso anagrafico all’intervento chirurgico fa sì che ogni persona Trans che non desidera o non può operarsi non può mai ottenere il cambiamento del nome.

In poche parole condanna le persone Trans non operate in un limbo giuridico da quale non potranno mai uscire.

E’ arrivato il momento di spezzare questa catena e di pretendere che in Italia sia possibile cambiare il nome anche per chi decide di NON operarsi.

L’identità sessuale è un diritto e non può essere condizionato dalla chirurgia.

Ecco perchè pensiamo sia urgente che venga approvata una nuova legge.

Nel frattempo, se questo Parlamento non legifererà noi proporremo cause in ogni Tribunale d’Italia per ottenere, così come è già avvenuto a Roma, sentenze cheautorizzano il cambiamento del sesso e del nome anche senza l’intervento chirurgico.

Ogni persona Trans d’Italia che non desidera operarsi ma desidera avere il cambiamento del nome potrà unirsi alla nostra battaglia.

Se sei una persona Trans non operata che vuole cambiare nome e sesso contattaci a: altrogenerepossibile@gmail.com
fonte http://www.mit-italia.it/

Apple parteciperà ufficialmente al LGBT Pride di San Francisco

Apple ha invitati propri dipendenti a partecipare alla marcia per il LGBT Pride di San Francisco che si terrà a giugno.

Con una comunicazione interna che non sorprende, Apple ha invitato tutti i propri dipendenti a partecipare alla marcia annuale in difesa dei diritti della comunità LGBT di San Francisco.
Per l'occasione, riporta 9to5Mac, la società sarà presente con un "campo base dedicato agli impiegati accreditati e alle loro famiglie" e fornirà vettovagliamento, intrattenimento e magliette commemorative per tutti i partecipanti.

Siamo oramai giunti quarantaquattresima parata della città, e all'evento saranno presenti anche Google, Facebook e molte altre multinazionali. In passato, per dire, partecipò perfino Mark Zuckerberg in persona.

La notizia non desta curiosità. In fondo, Cupertino sfoggia da sempre grande sensibilità verso queste tematiche, arrivando ad assumere una posizione molto netta e coraggiosa. Solo un mese fa, per esempio, Tim Cook era nuovamente tornato ad esprimere interesse sulla questione dei diritti civili con un tweet.

"La Casa Bianca, "scrisse al tempo, "dovrebbe festeggiare i 50 anni dell'anniversario dei Diritti Civili facendo passare l'ENDA" ovvero l'Employment Non-Discrimination Act, la legislazione che rende illegale la discriminazione in base all'orientamento sessuale.

E poco prima, si era impegnato per il veto sulla controversa legge proposta in Arizona che avrebbe reso legale la discriminazione in base all'orientamento sessuale. Grazie alla spinta di Apple e di altri blasoni dell'high.tec, oltreché della società civile, alla fine non se ne fece più nulla, e tutto si risolse con tante scuse.

E una posizione Apple la prese anche in seguito alla sentenza della Corte Suprema USA che dichiarava illegittimo il Defense of Marriage Act, e che quindi apriva le porte ai matrimoni Gay. "Apple supporta fortemente l’uguaglianza nuziale e la considera un problema per i diritti civili," commentava a giugno dell'anno scorso. "Plaudiamo alla Corte Suprema per la decisione presa."

E che dire dell'editoriale scritto da Cook in persona e pubblicato sul Wall Street Journal l'anno scorso?
Per come la vediamo, abbracciare l'individualità delle persone è un problema base di dignità umana e di diritti civili. Tra l'altro, è anche un modo per aumentare la creatività che guida il nostro business. Abbiamo sperimentato che quando le persone si sentono apprezzate per quel che sono, ottengono poi la serenità e la fiducia in se stessi che li porta a fare il miglior lavoro delle loro vite.

E questo spiega per quale ragione Apple -ma anche Google, Cisco, Facebook, Intel, Qualcomm e così via- tifano apertamente per i matrimoni Gay. La diversità produce ricchezza di idee, ed è con le idee che si vince la sfida col futuro, e che si esce dal guado della crisi che ha colpito l'Occidente e l'Europa.
Ogni contributo può essere determinante, e ogni voce dev'essere ascoltata. Sono le idee che ci qualificano e ci rendono degni di attenzione: tutto il resto è solo dannoso preconcetto.
fonte http://www.melablog.it Scritto da: Giacomo Martiradonna

Lgbt: Aumentano i casi di neonati con sesso incerto, intersessualità incremento del 50% nell'Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma

Sono in forte aumento i casi di bambini che nascono con il sesso non definito.
Le patologie di intersessualità hanno avuto un incremento del 50% nell'Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma.

L’Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma ha reso noto un dato relativo a una realtà di cui si parla poco, i bambini che nascono con il sesso incerto. Negli ultimi cinque anni sono addirittura aumentati i casi.

Una stima relativa ai pazienti dell’Ospedale vorrebbe i casi aumentati del 50% e sono più di 350 gli interventi chirurgici che sono stati fatti su bambini fino ai 6 anni. La maggiore consapevolezza del problema, anche nei genitori, ha aiutato ad affrontare il problema e a intervenire in maniera efficace.

Aldo Morrone, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, ha spiegato a Leggo che “si tratta di piccoli affetti da disturbi della differenziazione sessuale che presentano sin dall’età neonatale, con attribuzione incerta del sesso e difetti dello sviluppo sessuale”.

I neonati con patologie di ambiguità sessuali non hanno gli organi sessuali pienamente sviluppati al momento della nascita ed è per questa ragione che si interviene chirurgicamente per l’attribuzione del sesso.

Tuttavia il Comitato Nazionale di Bioetica ha stabilito che l’intervento chirurgico debba essere effettuato al 5 o al 6 anno di vita perché in questo modo il bambino possa in un certo senso esprimere un consenso acquisendo una consapevolezza sessuale.

Queste patologie di intersessualità vengono classificate attraverso lo studio cromosomico che spesso aiuta a comprendere il sesso del bambino, ma si attende per vedere come la produzione di ormoni si sviluppi ad alcuni anni dalla nascita e come il bambino risponda agli input educativi verso cui vengono accompagnati dai genitori.
fonte http://www.fanpage.it/aumentano-i-casi-di-neonati-con-sesso-incerto/#inAppRedirect

Lgbt: Liberi dall’omofobia: a Oltre le Differenze tutti gli eventi della settimana contro omo e transfobia senese dal 9 al 17 maggio

Venerdì 9 maggio nel format radiofonico sul mondo LGBTQI i volontari e le volontarie di Arcigay Siena “Movimento Pansessuale”

#liberidallomofobia è lo spot con cui per una settimana tutta la città di Siena celebrerà la Giornata Internazionale contro omofobia, bifobia e transfobia.

Tutti i dettagli del programma saranno approfonditi nella puntata di “Oltre le Differenze”, il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer, condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini, che andrà in onda venerdì 9 maggio alle 21 su Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50, 99.10 o diretta online dal sito www.antennaradioesse.it).

In apertura il presidente di Arcigay Siena “Movimento Pansessuale” Giovanni Bacaro illustrerà le numerose collaborazioni e patrocini che sostengono la settimana di iniziative contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia di cui anche Oltre le Differenze è partner. Parola poi agli altri volontar* dell’associazione: con Giacomo Micheli entreremo nel vivo di “Verba Volant Scripta Queer” la 3° edizione del Festival di letterature LGBT, invece Manuel Maffeo e Ludovica Grazioli illustreranno gli appuntamenti dedicati a transessualità e identità di genere e, infine, il dott. Riccardo Pardini introdurrà la tavola rotonda sui servizi di ascolto e supporto alla persona nella realtà territoriale.

Durante la puntata ampio spazio al dettaglio di tutti gli eventi del programma senese e agli altri appuntamenti LGBT delle province limitrofe, in chiusura spazio anche alle segnalazioni di letture e film a tema. E’ attiva una pagina fan su Facebook e il blog è www.oltreledifferenze.wordpress.com dove è possibile riascoltare tutte le puntate già andate in onda.
fonte redazione "Oltre le Differenze"

mercoledì 7 maggio 2014

Lgbt Venezia: NittyGritty Club, il night-club in chiave queer, debutterà il 9 Maggio

Venezia avrà finalmente il suo night-club e in chiave queer.
Sarà itinerante, toccherà diversi luoghi e sarà temporaneo, aprirà giusto il tempo di una notte. Un’insegna rossa e un’atmosfera inconfondibile, dj e cantanti per live set, stripper inaspettati per seducenti performance: quello che si prepara è un salto in un immaginario inedito per la città d’acqua.

E’ il NittyGritty Club: nato all’interno del laboratorio di Arti Visive dello Iuav, ridisegnerà luoghi non convenzionali, interstizi urbani quasi dimenticati, ma densi di storia e di storie.

Al centro si muoveranno i corpi in mostra di performer non professionisti, che costruiranno uno spazio desiderante sfidando gli stereotipi e forse le stesse leggi del night.

Il progetto debutterà il 9 Maggio, in uno dei luoghi storici della città, il Circolo Culturale Santa Margherita, al 3686 dell’omonimo campo. Un luogo di battaglie per i diritti civili e sociali, che per una sera si vestirà con qualcosa di assolutamente inedito per il centro storico veneziano.

Per l’occasione, suonerà uno dei dj più conosciuti della scena elettronica internazionale, William Bottin, che in questo modo ha voluto dare il suo contributo al progetto NittyGritty.

Amico e collaboratore di Lucio Dalla. Ha lavorato inoltre con Donatella Rettore e Sergio Caputo. È stato per due anni nel dipartimento musica di Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton.


Gli e le stripper animeranno gli spazi con le loro esibizioni live: persone comuni hanno aderito ad una call lanciata nei social-network, si sono messe alla prova, hanno costruito un progetto di strip molto particolare, che nasce dal proprio immaginario, dalla propria vita.

Un vero e proprio queer party, dunque, animerà la sera del 9 maggio.

Attorno ad esso si sta riattivano l’intera rete di relazioni della comunità Lgbt, che a Venezia è vivace e informale, sottotraccia eppure visibile ovunque: singoli, associazioni, persone comuni, studenti, accademici, artisti e operatori culturali, locali, bar, gallerie.

Sono in molti che stanno apportando il proprio contributo al NittyGritty Club: quello che prenderà vita sarà qualcosa di inesistente a Venezia, inatteso, per i luoghi che abiterà, per l’impronta estetica che ridisegnerà, per gli immaginari che attraverserà.

Qui a Venezia, perché non c’è città come queste che sia così tanto queer, aperta e porosa alle contaminazioni, storta, resistente, liquida, un grande spazio pedonale fitto di callette e sotoporteghi, stretti e bui, dove tutti si incontrano e si sfiorano. Uno spazio urbano dove domina la prossimità dei corpi.

Il progetto è costituito da una serie di eventi serali NittyGritty Club che verranno realizzati da Maggio a Luglio e da un ciclo di incontri di riflessione teorica, i NittyGritty Talks, che si terranno da settembre e vedranno incontrarsi teorici, ricercatori e curatori di diverse discipline.
fonte http://www.pianetagay.com/

Lgbt Libri: Intervista con la scrittrice Melania Mazzucco dopo le polemiche per "Sei come sei"

Inside art incontra Melania Mazzucco, al centro di furiose polemiche per la lettura del suo ultimo romanzo al liceo Giulio Cesare di Roma. L’ultima opera di Melania Mazzucco Sei come sei, edita da Einaudi, è finita al centro di una bufera.

I docenti del liceo romano Giulio Cesare hanno fatto leggere e commentare agli studenti un passo del libro, per sensibilizzarli al tema dell’amore omosessuale, centrale nella storia, e per questo hanno subito un esposto da parte dei genitori e minacce di denuncia per corruzione di minorenni.

Come considera il fatto avvenuto ai professori del Giulio Cesare e le accuse di oscenità e pornografia rivolte al suo romanzo da parte delle associazioni Giuristi per la vita e Pro vita onlus?
«Leggere romanzi che parlano di cose reali e di temi anche complessi della nostra vita non ha mai corrotto nessuno. Il compito di un romanzo è anche quello di far riflettere sul mondo che ci circonda. A meno che non si voglia mettere in discussione il diritto di considerare i ragazzi delle persone capaci di intendere e di volere, e di formarsi delle opinioni. Dare loro gli strumenti per capire il mondo e se stessi – anche con un libro: è proprio questo che significa svolgere correttamente il proprio mestiere di insegnanti».

”Ciò che ci rende diversi dagli altri può salvarci” scrive nel libro, in cui torna sul rapporto tra genitori e figli, in questo caso tra l’adolescente Eva e i suoi due padri omosessuali. Come è nato il romanzo? «Volevo raccontare una famiglia diversa, ma allo stesso tempo uguale; rappresentare un legame tra un padre e una figlia non legati dal sangue, ma dall’amore, riflettere sul senso della paternità, se nasce solo dalle radici e dal sangue, oppure è anche una volontà».

I nomi dei protagonisti sono paradigmatici: Eva, Giose e Christian. Voleva conferire un valore archetipico alla storia?
«Eva è la figlia dell’uomo. Ho sempre negli occhi La creazione di Eva di Michelangelo nella Sistina, un’immagine iconica. Eva nasce dalla carne di Adamo. Il tema del rapporto col padre l’ ho declinato in tante storie.Vita è stato il viaggio nella famiglia di mio padre, ricostruendo la storia della mia generazione maschile, fino a mio nonno».

Avere un padre scrittore è stato una difficoltà o uno sprone? «Non è stato un problema, perché ho perso mio padre molto presto, non ci siamo mai confrontati, non ha mai letto le mie cose. Sellerio ha pubblicato I sicari di Trastevere, l’unico suo romanzo, perché era autore di teatro, dunque siamo stati in libreria insieme: l’unico momento in cui due generazioni così lontane, separate dalla morte, si sono incontrate. Per me altrimenti papà è l’infanzia».

Cos’ è l’ispirazione?
«È una scintilla. Gli scrittori considerano il libro un essere vivente, usano metafore organiche per descriverne il concepimento. Per me è un’impollinazione, casuale, non si sa cosa la porti, può essere il vento, una cometa. Arriva, ti si pianta dentro e poi matura. Può farla emergere un libro, un personaggio che ti dice qualcosa, come m’ è capitato con Annemarie Schwarzenbach: (scrittrice, fotografa e giornalista svizzera) avevo letto poco di lei, nell’autobiografia di Klaus Mann. Era citata solo come l’amica Annemarie, ma mi sono detta ”voglio sapere chi è”. A volte può parlarti un luogo in cui percepisci familiarità, e allora ci ambienti qualcosa, oppure un personaggio immaginario nasce e si sviluppa nelle parti più segrete di te, nella memoria».

Considerando il suo amore per l’arte a ispirarla può essere anche un quadro? «Assolutamente, come accadde con La presentazione di Maria al tempio di Tintoretto, il mio maestro, conosciuto ai tempi dell’università. Entrai nella chiesa della Madonna dell’orto di Venezia per caso, di lui sapevo appena quello che si studia a scuola. Mi colpì la straordinaria sensibilità per la narrazione, mi interessava la sua riflessione sulle donne e scoprii che ebbe una figlia pittrice. Fu l’ incontro che ha preceduto tutto: da allora ho scoperto molto di lui e di me, è iniziato un viaggio che non finirà mai».

Scrivere è un esercizio di memoria personale per lei?
«Da ragazzina, per desiderio di imitazione e perché vivevo circondata da scrittori, attori, gente di teatro, fu naturale passare dal leggere le storie al raccontarle e poi a scriverle. Crescere con uno scrittore significa anche capire quanto si è fragili, nudi, senza difese. Pensavo di fare altro nella vita, ma a 25 anni sentii il dovere di essere quella che sono e ne accettai le conseguenze, iniziando a pubblicare».

Quali sono i soggetti dell’iconografia d’arte a lei più cari?
«Quelli citati nelle Metamorfosi di Ovidio, la mia Bibbia, il nostro immaginario amoroso è tutto rappresentato lì. Mi interessano tutte le combinazioni d’amore che racconta, dèi che si innamorano di mortali, trasformazioni, capricci, contaminazioni. Ci sono tutte le contraddizioni e la libertà sfrenata dell’amore. Amo Leda e il cigno, anche per il fatto intrigante che se ne rimpiangono i quadri misteriosamente perduti, come quello di Caravaggio, o vari lavori di Leonardo».

I miti della letteratura che preferisce?

«Mi sono formata coi romanzi dell’Ottocento e Novecento, ma ciò che m’ha dato un’idea del racconto sta già nell’Odissea, in particolare in un verso che mi segnò molto: “Tu canti come se ci fossi stato”. Uno scrittore deve fare “come se ci fosse stato”, così come ho scritto Limbo, pur non essendo mai stata in guerra in Afghanistan».

Ci descrive la sua bottega artistica?
«Non ho riti particolari, sono la contraddizione vivente del principio di Virginia Woolf, non ho mai sentito l’esigenza di una stanza tutta per me, scrivo pure in una camera con persone che magari sentono musica, mentre io preferirei il silenzio. Quando entro nel mio libro io sono lì, ho scritto pure in treno, con intorno gente al cellulare. Non ho orari, dipende dalla vita. Quando sono pienamente nel libro quello diventa il mio centro e non faccio altro».

Quando non scrive cosa fa?
«Ho molte passioni, sono onnivora. Ad esempio curo una rubrica di storia dell’arte, tengo seminari, viaggio, cerco altre esperienze di vita».

I suoi musei preferiti? «Mi piacciono le case degli artisti, a Parigi adoro il Museo Gustave Moreau, perché è nel suo atelier, ci sono le opere che non ha venduto e preferito tenere per sé, disegni, mobili, acquarelli e altri oggetti comprati. Anche le case degli scrittori sono belle. Non mi piacciono i musei dei Re: grandi nostri musei sono frutto di collezioni imperiali o reali, nati non da scelte di gusto personale, ma per ostentare e possedere. A Parigi c’è la collezione Jacquemart-André, il museo di un collezionista in cui ci sono molte Madonne col bambino, che era il tema preferito suo e della moglie, e si percepisce che le hanno prese perché a loro dicevano qualcosa. Così come volevo che il mio Museo del mondo, in uscita per Einaudi, dicesse qualcosa non solo della bellezza delle opere scelte ma anche del mio gusto e di un’idea del mondo».

Il San Giuseppe con Gesù bambino di Francisco Herrera il vecchio è un quadro importante nel romanzo Sei come sei, ci racconta perché?
«In una scena cruciale Giose ( il padre non biologico) ha la rivelazione del suo desiderio di paternità, proprio stando di fronte a questo quadro di un pittore spagnolo del ’600. Lo amo perché è pittore capace di grandi asprezze, senza paura di commuovere e di essere vero. Al Museo di Budapest, vedendolo, rimasi turbata, perché nel nostro immaginario Giuseppe è uomo anziano, calvo, canuto, spesso curvo e non ha mai un rapporto fisico col bambino. Giuseppe non ha generato e non deve evocare la virilità per non turbare lo spettatore. Non è così nella tradizione spagnola, in cui è giovane e bello, un padre che prende fra le braccia Gesù, anche se nel quadro il bimbo e’ biondo, a indicare che non sono dello stesso sangue. Il quadro esprime grande amore ma anche il presagio della morte di Gesù, attraverso la corona che tiene in mano. Una tela struggente, che suggerisce l’impotenza di un genitore, che non può garantire protezione assoluta ai figli».

Come cambia la vita con un Premio Strega?
«Ero molto giovane, non me lo sarei aspettato a 36 anni. È una grande responsabilità, un tempo ci si arrivava quasi sempre a fine carriera, come un’incoronazione, subito mi sono detta “lo meriterò?”. Ho studiato Storia della letteratura moderna e contemporanea, con tesi su Paolo Volponi, l’unico a vincere lo Strega due volte, sapevo bene cosa era questo premio dagli autori che studiavo: Elsa Morante, Natalia Ginzburg, e gli altri erano entrati nella storia con quel premio e sentirmi parte di questa catena è bello. Avevo già un legame coi miei lettori, ma dopo ho vissuto un terremoto, essere nelle classifiche è un grande amplificatore».

Quali sono le sue grandi scrittrici di riferimento? «Si salta sempre la generazioni delle madri, con cui generalmente si è più in conflitto, e si scelgono le nonne, quindi amo Elsa Morante, Maria Bellonci per il suo lavoro sulla storia , Anna Banti per il suo rapporto tra pittura e prosa e il tentativo di raccontare anche il contemporaneo e il Risorgimento italiano, poi Sibilla Aleramo, centrale per l’ emancipazione e per ciò che ha subito dalla società letteraria italiana, una specie di monito per noi donne».

Lei ha studiato sceneggiatura al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, ma vedendo il suo romanzo Un giorno perfetto diventare film cosa ha provato? «Bisogna sapersi separare dalle proprie opere per affidarle a chi fa cinema o teatro. La trasposizione non toglie nulla al romanzo perché quello resta, anzi bisogna dargli altre possibilità. Io non intervengo sul lavoro del regista, perché voglio che chi prende in mano una mia storia la senta propria».
FONTE http://insideart.eu/ di Chiara Crialesi

Lgbt: IL ROMA PRIDE LANCIA IL SUO NUOVO LOGO PERMANENTE

Prosegue il percorso di avvicinamento al 7 giugno, data della manifestazione del Roma Pride 2014. Il Coordinamento Roma Pride è orgoglioso di lanciare il logo permanente del Pride Romano e la sua declinazione per il ventennale della manifestazione.

Il logo è un cerchio - simbolo di unità, inclusione, comunità, forza, condivisione – formato dai sei colori dell’arcobaleno, simbolo internazionale del movimento di liberazione delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali. Un cerchio che prende ispirazione dallo schema della teoria del colore. Qui nessun colore è più importante di un altro, ma tutti si mescolano per creare infinite tonalità: tutte uniche.

All’interno del cerchio campeggia la scritta “Roma Pride” in magenta e con un font originale e unico, pensato e realizzato appositamente per il Pride di Roma, che ricorda nelle sue curve l’arco a tutto sesto, elemento tipico e classico del panorama architettonico romano e dei suoi monumenti simbolicamente più rappresentativi, come il Colosseo, gli acquedotti romani, le porte cittadine, gli archi di trionfo.

Quest'anno il Roma Pride celebra i 20 anni dal primo Pride Nazionale e della Capitale, tenutosi nel 1994.

Una manifestazione che in questi due decenni ha contribuito a cambiare profondamente la cultura e la società del nostro Paese e della nostra città, ha portato al centro dell'agenda politica questioni fondamentali di democrazia, laicità, diritti, parità, salute, libertà, è entrata nel costume ed è diventata un appuntamento importante e atteso non solo dalla comunità lgbtqi ma da tutta la città e il Paese.

Una manifestazione che per ben due volte - nel 2000 con il World Pride e nel 2011 con l'EuroPride - ha proiettato Roma sulla ribalta internazionale con eventi di portata mondiale di primissimo piano, offrendo un contributo importantissimo al rinnovamento nella sua immagine e al suo fermento culturale, economico e sociale.

Per questo motivo il logo del Roma Pride per questo 2014 sarà declinato sul 20 e in questa forma accompagnerà tutta la nostra comunicazione e tutti gli eventi e appuntamenti previsti da qui alla grande parata di sabato 7 giugno.

Il Roma Pride 2014 vuole essere un grande momento di mobilitazione e rivendicazione, identità e orgoglio. Una scossa al nostro Paese duramente colpito dalla crisi economica e politica, perché tutte e tutti noi possiamo e vogliamo essere protagonisti di una ri-scossa necessaria, che parta dalle nostre vite e dalla nostra storia, per rimettere al centro del dibattito i nostri bisogni e la nostra felicità.

Il Coordinamento Roma Pride


(ANDOSS, ARCI Cultura Lesbica Viterbo, Associazione Libellula, Associazione Lista Lesbica Italiana, Certi Diritti Roma, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Condividilove, Controviolenzadonne, Di Gay Project, Famiglie Arcobaleno, Gaycs, Gaynet, Gruppo Pesce Roma, I Mondi Diversi, La Fenice Gay, LUISS Arcobaleno, Nuova Proposta – Donne e uomini omosessuali credenti, Ostia Rainbow, Queerlab, Rete Genitori Rainbow, Roma Rainbow Choir, Teatro Valle Occupato, UAAR Roma)
fonte http://www.digayproject.org