sabato 5 aprile 2014

Lgbt: Transessuali e ospedali, la vergogna dello Stato italiano che non riconosce il sesso di elezione della persona ricoverata

La notizia ci arriva da un comunicato congiunto di Arcigay Napoli e Salerno.
E riguarda il calvario che le persone transessuali subiscono quando vengono ricoverate in ospedale. La loro dignità è calpestata senza se e senza ma. Ecco quanto accaduto in un ospedale partenopeo qualche giorno fa.


“Una donna transessuale – si legge nel comunicato- è ricoverata per un ictus da diversi giorni presso l’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, e come accade sempre in questi casi, è ricoverata in un reparto maschile. E’ lancinante lo sconcerto per il disorientamento che si legge negli occhi di questa persona, costretta, da norme che non riconoscono il suo corpo ma solo un nome su un documento non ancora “normalizzato”, a subire un sopruso di fronte al quale siamo impotenti.

Invochiamo il rispetto della dignità di questa persona, ed allo stesso tempo ci chiediamo se sia ancora possibile che si debba intervenire, ogni volta, confidando nel buon cuore e nella disponibilità del responsabile di reparto di turno.
Chiediamo che si intervenga affinchè sia regolamentato l’accesso alle strutture sanitarie pubbliche per le persone transessuali con documenti non ancora corrispondenti alla loro identità, attesa anche l’incredibile complessità delle procedure previste dalla legge vigente per la riattribuzione anagrafica. Sono procedure che prevedono tempi lunghissimi, un doppio procedimento giudiziario, e l’obbligo della sterilizzazione preventiva, con liste d’attesa oramai proibitive nei nostri ospedali.

Alcune amiche assistono la ricoverata, mettendo una coperta tra lei e gli uomini con cui condivide la stanza, mentre il personale sanitario la spoglia per le operazioni di pulizia.
Questo è rispetto? Al momento la paziente non è in grado di intendere e rispondere, nemmeno ha l’uso della parola. È sola da diversi giorni, abbandonata a se stessa in un reparto maschile Ancora solitudine e sofferenza.
Importante è averla trovata (D.L. Falanga). Manlio Converti ha segnalato un altro caso, quello di Claudia, ricoverata dopo essere stata aggredita in piena notte. Claudia è stata ricoverata in un reparto maschile, chiamata con nome maschile, trattata come se la sua persona non ci fosse.

“Quanti e quante di noi – sottolineano dall’Arcigay- trovandosi in ospedale, per emergenza o procedure legate alla transizione, si sono sentit* ferit* e pres* in giro, anche in quei reparti dove le persone transessuali ci sono ogni giorno?
Quanti uomini FtM, per affrontare l’isterectomia, si sono visti mettere in isolamento in una stanza di ginecologia e sono stati invitati a non vagare per i corridoi, essendo un reparto femminile che ospita un uomo?
Per l’organizzazione mondiale della sanità salute significa: stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia.
Lo stato ci nega i documenti. La sanità ci nega la dignità.
E’ ora di dire basta. Siamo persone, non oggetti in riparazione da tenere nascosti”.


Per dire basta a questo stato di cose Michela Angelini di Livorno ha lanciato in rete una petizione di firme per una proposta di legge da presentare al presidene del Senato Piero Grasso.

Eccone il contenuto:
Mi chiamo Michela e sono una donna nata maschio. Vivo come donna da ormai tre anni e ho una relazione stabile con un ragazzo che ha fatto il percorso inverso al mio (da donna a uomo) che è anche un ottimo genitore.

Abbiamo una vita tranquilla e felice, finché non abbiamo necessità di utilizzare i nostri dati anagrafici.In Italia, infatti, per cambiare l’indicazione di sesso e nome sui documenti viene richiesto un lungo e costoso iter medico e giuridico che può durare anche 6 anni e che troppo spesso viene concesso solo dopo l’avvenuta sterilizzazione chirurgica.
Durante questo periodo è inevitabile l’obbligo di convivere per anni con l’aspetto desiderato ma con documenti che non ci rappresentano più, con inevitabili problemi e continue violazioni della privacy.Io, come tante altre persone transessuali, non ho intenzione di subire mutilazioni genitali, perché sono in perfetta sintonia con il mio corpo attuale.
Io, come tante persone transessuali, sono stanca di perdere tempo, energie e soldi per colpa di una legge scritta 32 anni fa, che nessuno intende rinnovare.
In questi anni me ne sono capitate diverse, la più frequente è il dover spiegare perché sui documenti che mostro c’è un nome maschile quando pago con la carta di credito, quando ritiro le analisi, quando passo un check-in, quando mi intestano una fattura, ritiro un pacco o prelevo dei soldi allo sportello delle poste e, ovviamente, tutti i presenti ne vengono così a conoscenza.

Sono veterinaria, quanti clienti avrei timbrando ogni prescrizione e ogni fattura con un nome ed un codice fiscale maschili?
Quanti colloqui di lavoro sono stati bruciati dall’essere transessuale?
Qualche mese fa ho superato ben tre selezioni, con tanto di complimenti da parte dell’ultimo esaminatore.
Nessuno aveva pensato di chiedermi i documenti.
Quando sono stata obbligata a svelarmi come donna transessuale sono iniziate le scuse e il lavoro è andato a qualcun altro.
Quanto tutto questo incide sulla transfobia che porta l’Italia ad essere il primo paese in Europa per omicidi di persone transessuali?
Quanto tutto questo incide sui suicidi e sull’isolamento che quotidianamente avvengono nel nostro paese?
Per garantire dignità ed inserimento sociale alle persone transessuali e transgender e per vietare gli interventi mutilativi sui neonati nati intersessuali, chiedo alla Presidente della Camera Laura Boldrini e al Presidente del Senato Pietro Grasso che tale proposta venga celermente avviata all’iter di approvazione e convertita in legge.

Per firmare basta cliccare su questo link:
https://www.change.org/it/petizioni/per-l-approvazione-di-una-legge-che-tuteli-le-persone-transessuali
Noi di NEWS DAL MONDO LGBT abbiamo firmato!..Che tu sia etero gay o lesbica anche la tua firma è importante....
fonte http://www.unavoceperledonne.it By Viviana Pizzi

Lgbt Libri: "Appena il tempo di andar via" Il romanzo di Fabio Morici

E’ un romanzo pieno, un’opera in cui confluiscono molti elementi diversi, e così quello che in un qualsiasi altro libro creerebbe dissonanze, qui diventa armonia grazie ad uno stile leggero, fluido e al tempo stesso deciso e d’impatto.

E’ lo stile di Fabio Morìci a rendere tutto armonico e a far sì che elementi, apparentemente distanti tra loro, si sposino in modo naturale e spontaneo.

Eccellente la tecnica dell’autore nell’assemblare i pezzi, le varie sequenze, molto vicina nelle scelte e nei tagli a quella usata da un regista che si accinge a dirigere un film… di cui ha precedentemente scritto soggetto e sceneggiatura.

E così conclusa la lettura del romanzo si prova un senso di duplice soddisfazione: buona lettura e buona visione! L’intreccio dei destini di tre individui diversi e distanti tra loro, nei comportamenti, nei pensieri e nel bagaglio di esperienze, lo spuntare dal “dietro le quinte” del racconto di altre vite, appartenenti a vecchi e nuovi personaggi… ha richiamato alla mia memoria film di spessore come Babel e 21 grammi.

Nella scrittura di Fabio Morìci, in questo particolare contesto, incontriamo i tempi di un verbo che comunque vengano usati, mantengono la forza, la carica e la capacità di impatto propri del tempo presente.

In quest’opera non si incontrano solo esseri umani con personalità ben delineate, ma si intersecano le vite di questi personaggi e ciascuna di queste con la funzione di legare ancor più la trama, in alcuni passaggi, ed accentuare il mistero che aleggia…e altre volte, invece, intervengono per sciogliere nodi, offrire un diverso punto di osservazione, dando al lettore nuove visioni e nuove chiavi di lettura.

La voce narrante è quella di Seth, a lui è destinato il ruolo di colonna vertebrale della narrazione ma non sempre il ruolo di protagonista principale. Spesso, infatti, Duncan, incontrato per caso, ruba a Seth la scena, lasciandogli il ruolo di spalla degli eventi normali e paranormali che investono questo personaggio carismatico, il tutto a favore dell’azione scenica e della narrazione.

Duncan è un concentrato di carisma che seduce, potere di attrazione incredibile, inquietante ed affascinante nella stessa misura e come sostiene in un passo lo stesso Seth “potenza fisica e psichica inestimabile”, in lui sembra insediarsi la rappresentazione di un leader. E fin dalle prime pagine Seth ne resta ammaliato al punto da non riuscire a scegliere liberamente cosa fare o non fare, ma a seguirlo senza farsi domande.

Seth e Duncan, affiancati l’uno all’altro, si prestano alla trama in maniera splendida perché, come avviene per i complementari, si completano e presi insieme riescono a valorizzare e sottolineare la sorprendente varietà di pensiero e di comportamento della natura umana. Fabio Morìci, per ottenere questo risultato ha sicuramente sfruttato la sua predisposizione innata nell’osservazione dell’esterno, la sua capacità di introspezione ed analisi del sé.

Il personaggio di Lana, che si unisce al viaggio dei due improvvisati amici, è il personaggio femminile che maggiormente domina la scena, anche se altre donne si muovono sul fondo del racconto riemergendo dal passato o riaffacciandosi nel futuro. E’ una figura anarchica in senso lato, non sottostà a regole morali, a tabù, a convenzioni e al precostituito e al “già deciso”: libera e istintiva in ogni situazione, vive la vita per come viene, senza pensarci troppo, senza pensarci su. E forse è proprio per questo che l’autore gli affida uno dei tanti momenti più carichi di pathos e successivamente momenti di intensa riflessione attraverso cui crescere e confrontarsi.

Non potrei chiudere l’analisi di APPENA IL TEMPO DI ANDAR VIA senza menzionare l’abilità di Morìci nell’ottenere il superamento dello spazio reale a favore del fantastico, il sorpasso del normale a favore del paranormale, senza far sentire la distanza tra le diverse dimensioni. Così il lettore si trova davanti a fatti assolutamente verosimili, ancorati solidamente a terra, e comuni all’esperienza umana e, un attimo dopo, si trova a sconfinare in una dimensione fantastica, ma senza strappi, senza buchi dimensionali. Tutto questo è possibile grazie alla sapienza dell’autore di guardare la realtà oggettiva in modo soggettivo, di estrapolarla dal contesto che l’ha generata dandole la possibilità di volare alto e nel saper dosare il ritmo dell’alternarsi di reale e fantastico, di normale e paranormale.

APPENA IL TEMPO DI ANDAR VIA è un’opera curata in ogni suo dettaglio capace di catturare l’attenzione del lettore, dalla prima all’ultima pagina… chi si accinge a leggerlo fin dalle prime pagine si accorge che è un romanzo fatto di colpi di scena, in sequenze imprevedibili, che si succederanno… e che apriranno altre scene, altri viaggi, altre esplorazioni… insomma un romanzo che potrebbe superare anche la stessa parola fine.
fonte http://paolathinkntellgraffiti.wordpress.com di Paola Tinchitella

mercoledì 2 aprile 2014

Roma: Mariela Castro, oggi a Montecitorio sui temi dei diritti LGBT

Mariela Castro, figlia del presidente cubano Raul, divenuta ormai una vera e propria icona nel mondo dei diritti civili, parteciperà oggi alle 14:00 a un’audizione sui temi dei diritti LGBT presso il Comitato Permanente dei Diritti Umani della Camera dei Deputati, sotto invito dei deputati della Commissione Affari esteri del MoVimento 5 Stelle.

Mariela Castro – annunciano i deputati M5S – terrà il suo intervento al fianco regista italiano Gianni Torres, con il quale ha collaborato per la realizzazione del documentario “Unique”, in anteprima mondiale proprio in Italia in occasione dell’apertura del Bifest di Bari.

La delegazione cubana invitata sarà composta, oltre che dalla stessa Castro, anche dall’ambasciatrice di Cuba in Italia Milagros Carina Soto Aguero e dal Console Roger Lopez Garcia.

Mariela Castro, protagonista di uno dei 5 episodi del documentario Unique, ha nella sua vita condotto numerose battaglie nell’isola caraibica, sia in qualità di parlamentare che di direttrice del Centro di Educazione Sessuale a L’Avana.

La Castro è infatti riuscita a far abrogare leggi omofobiche, garantire ogni trattamento sanitario gratuito, modificare l’approccio del corpo docente e degli studenti verso le persone LGBT nelle scuole e ha permesso la piena integrazione sociale in un’isola dal passato fortemente machista.
fonte http://www.agenparl.it/

Lgbt: Il 4 maggio a Firenze la festa delle famiglie, di tutte le famiglie

Le organizzazioni familiari LGBT di tutto il mondo uniranno le forze, per la terza volta, per aumentare la visibilità internazionale delle famiglie di ogni tipo.
Firene rappresenterà l'Italia

Una giornata per festeggiare le famiglie di tutti i tipi, da quelle tradizionali a quelle composte da due persone dello stesso sesso, magari con i loro figli: è la Festa delle famiglie, che si celebrerà domenica 4 maggio, a Firenze.

Un'idea nata nel 2009, spiega l'associazione di genitori omosessuali Famiglie Arcobaleno, "dalla voglia di pensare ad una festa dove tutti si sentano inclusi.
Un momento di aggregazione tra tutte le persone che si riconoscono in un'idea di societa' fondata sul dialogo, sullo scambio, sul rispetto di tutte le differenze. Una giornata per festeggiare le famiglie con giochi, fiabe, musica e teatro e far divertire insieme bimbe e bimbi".

Dal 2013 la Festa delle famiglie è stata inserita nelle celebrazioni dell'Ifed (International Family Equality Day), la Giornata Internazionale per l'Uguaglianza tra le Famiglie che si festeggia in contemporanea in decine di paesi in tutto il mondo.

Quest'anno in Italia l'appuntamento è di quelli speciali: per la prima volta infatti la Festa si terrà in un'unica città, a Firenze. "Abbiamo sentito la necessità di riunirci per un grande evento nazionale visibile - spiegano - per mettere in campo nuove energie positive e nuova grinta e prepararci a un'altra stagione di impegno per il riconoscimento di tutele e diritti per i nostri figli e per noi papà e mamme".

Alla festa aderiscono organizzazioni come Legambiente, Amnesty, il Coordinamento genitori democratici. "Mai come in questi ultimi tempi in Italia, fanalino di coda per i diritti lgbt, si sente l'esigenza di mostrare le nostre famiglie, in un momento in cui gli attacchi si sono fatti più sistematici e intimidatori.

Si pensi al caso del consigliere comunale di Trento che ha proposto di schedare tutte le famiglie con almeno un genitore omosessuale e segnalarle ai servizi sociali, fino a chiedere l'allontanamento dei bambini e l'affidamento a famiglie 'tradizionali" concludono".
fonte http://iltirreno.gelocal.it/ VIDEO: Le famiglie arcobaleno

Lgbt: Maria Laura Annibali è la nuova presidente dell'Associazione Di'Gay Project

Maria Laura Annibali è la nuova presidente dell'Associazione Di'Gay Project: una signora che, sotto i suoi mille cappelli, nasconde idee, grinta e spirito indomabile

Il consiglio direttivo dell'Associazione Di'Gay Project (DGP) ha nominato all'unanimità come nuovo presidente Maria Laura Annibali e come vicepresidente Danilo Martarelli.
La presidente uscente, Imma Battaglia, continuerà il suo meritorio ed insostituibile lavoro nell'Associazione in qualità di presidente onorario.

Garante della Consulta femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio, per Arcidonna Onlus, storico membro del direttivo DGP, Maria Laura Annibali si distingue per la poliedricità delle sue attività, con particolare vocazione per il mondo del sociale e della cultura.

E' promotrice e responsabile DGP per l'iniziativa Microcredito della Regione Lazio - che nasce con l'obiettivo di combattere la povertà e l'esclusione sociale attraverso la concessione di piccoli prestiti alle persone che hanno difficoltà ad ottenere credito con il sistema tradizionale - e responsabile del Gruppo di Autocoscienza e del laboratorio teatrale di DGP. E' autrice di due film-documentari ("L'Altra Altra Metà del Cielo" e "L'Altra Altra Metà del Cielo... continua") e dei saggi omonimi editi da Edizioni Libreria Croce.

'Sono onorata per questo nuovo incarico che è un po' il coronamento di tanti anni di dedizione all'Associazione DGP e alla causa dei diritti lgbt - dichiara la neopresidente - e il fatto di succedere ad una leader come Imma Battaglia mi rende particolarmente orgogliosa.
Lavorerò per tenere alto l'impegno che da sempre l'Associazione porta avanti per realizzare attività, campagne, progetti di volontariato in difesa dei diritti umani, contro ogni forma di discriminazione.
Soprattutto farò in modo che la mia sensibilità per il sociale possa trovare nuove forme di espressione a servizio delle persone, in un momento così difficile per il Paese, in cui la solidarietà e la passione possono davvero fare la differenza'.
fonte http://www.digayproject.org

lunedì 31 marzo 2014

Lgbt Palermo: Al Teatro Biondo la nuova edizione del "SICILIA QUEER FILMFEST" in scena dal 5 all’11 giugno

Presentata la quarta edizione del Sicilia Queer Filmfest, il festival cinematografico e non solo che, da anni, offre al pubblico siciliano incontri e punti di vista di fortissima attualità e interesse.


Presentazione, al Teatro Biondo Stabile di Palermo della quarta edizione del SiciliaQueer Filmfest, il festival cinematografico diretto, come quello dello scorso anno, da Andrea Inzerillo (direttore artistico) e Tatiana Lo Iacono (direzione organizzativa) e che sarà in scena dal 5 all’11 giugno a Palermo.

La sede scelta per il Festival 2014 è quella dei locali del cinema De Seta ai Cantieri Culturali alla Zisa, potenziale centro nevralgico della città nonché ideale luogo di cultura. Ma un altro e nuovo luogo sarà anche protagonista del festival: il Teatro Biondo, adottato – in una prospettiva ribaltata – dal SQFF nel mese di maggio, per un Maggio Queer, all’insegna di incontri e iniziative inerenti al tema delle famiglie omogenitoriali.

Il programma del Maggio Queer prevede quattro importanti appuntamenti: il laboratorio teatrale A fondo (del costo di 50 euro), dal 13 al 25 maggio, a cura di Giovanni Lo Monaco e condotto da Enrico Roccaforte; la celebrazione della giornata mondiale per la lotta contro l’omofobia, il 17 maggio, attraverso proiezioni mattutine per le scuole, una tavola rotonda pomeridiana con le Famiglie Arcobaleno e in serata lo spettacolo Ballarini di Emma Dante; lo spettacolo You know..di Dio e del sesso il 30 e 31 maggio; infine, serata inaugurale del SQFF il 4 giugno.

Il Teatro Biondo, così come i Cantieri Culturali alla Zisa, può divenire un autentico e concreto luogo dell’identità culturale, attraverso l’apertura dei propri spazi non solo ai fedeli abbonati, ma a un pubblico ancora più ampio e variegato.

Il percorso del SQFF prenderà il via con la proiezione in anteprima regionale del film Il tocco del peccato, del regista cinese Jia Zhang-Ke la sera del 5 aprile (ore 21:00), in versione originale con sottotitoli. A maggio seguirà un’altra anteprima straniera (al momento sono al vaglio circa quattro proposte).

Il nuovo trailer della quarta edizione porta la prestigiosa firma del regista Paul Vecchiali. Nuovo anche il sito web, realizzato da Antonio Mirabella e Leonardo Durante. Non mancheranno, inoltre, ospiti illustri come il regista Alain Guiraudie, che sarà a Palermo per l’intera durata del Filmfest, che gli dedicherà una retrospettiva; lo scrittore Walter Siti e gli autori teatrali Stefano Ricci e Gianni Forte.

Partner, anche quest’anno, del SQFF l’Università degli Studi di Palermo, impegnata nella realizzazione della Prospettiva Queer: un ciclo di seminari sulle diverse forme di discriminazione, accompagnati dalla visione guidata di film; il tema sarà quello del tabù.

L’Università palermitana è, inoltre, partner anche della seconda edizione della Summer School, differenze e identità plurali, in collaborazione col Sicilia Queer e Sole Luna Festival, e dedicata quest’anno al tema “corpi, linguaggi, culture”. Il programma della Summer School, che si snoderà dal 3 all’8 giugno nei locali dell’ex convento di Sant’Antonino, si intreccerà, quindi, a doppio filo alla programmazione del Filmfest.

Immancabile, infine, come gli altri anni il Queer Short, una selezione competitiva di cortometraggi di registi (o aspiranti tali) provenienti da tutto il mondo, legati alle tematiche sostenute dal Festival e dalla nostra città: tematiche lgbt, diritti della persona, discriminazioni, il tutto alla luce di una prospettiva rigorosamente queer.
fonte http://palermo24h.com/Scritto da Silvia Buffa

"Coming out" nuovo programma tv lgbt da giovedì 3 Aprile sul digitale terrestre

Che il coming out fosse un gesto assai difficile da compiere si sapeva. Ciò che non si sapeva ancora era quanto, per certe persone, questo possa risultare quasi impossibile.
E così viene in soccorso un nuovo programma televisivo.

Il titolo racconta già tutto: Coming out. E già questi, per molti, è un successo data la comune confusione fra i termini coming out e outing.
Ciò che ci aspetta sono le migliaia di storie di ragazzi e ragazze, donne e uomini che hanno deciso, una volta per tutte, di essere sè stessi.

Ecco allora che il giocoliere svela a sua mamma di non essere un manager. Questa è solo una delle stupefacenti vicende dei protagonisti che urlano SOS.

La mente che ha ideato il programma tv lgbt è Chiara Salvo, che si dichiara soddisfatta. Come biasimarla: Francia e Inghilterra sono già in coda per avere lo stesso tipo di conduzione televisva in versione nazionale.
A fare da spalla ai nostri piccoli eroi ci sarà lui, Marco Carta. E chi se no? Quindi, segnatevelo in agenda: Giovedì 3 Aprile. Canale 30 del Digitale Terrestre. Canale 12 di TivùSat.
fonte http://www.pianetagay.com/By Carlo Bartolini

Lgbt: Grande Fratello 2014, Vladimir Luxuria: "Basta con la puzza sotto il naso, partecipare al Gf non è disdicevole"

Le parole della showgirl, a poche ore dal suo debutto come opinionista nel reality di Canale 5

Da L’isola dei famosi al Grande Fratello. Anzi, per maggiore completezza: dal Parlamento al Gf, passando per L’isola, come se non vi fosse differenza.

Vladimir Luxuria questa sera debutta nel ruolo di opinionista nel reality di Canale 5, sostituendo gli evanescenti Manuela Arcuri e Cesare Cunaccia.

L’ex inviata di Nicola Savino ha rilasciato alcune dichiarazioni all’Ansa, per esempio rispondendo all’accusa spesso rivolta al Gf di essere una trasmissione diseducativa:
Io trovo più diseducative le risse in Parlamento o i cori razzisti negli stadi. Basta con questa puzza sotto il naso nei confronti delle trasmissioni meno impegnate. Poi esiste sempre il telecomando, c’è libertà di scelta.

La showgirl, da sempre in prima linea in difesa dei diritti dei gay e reduce dalla disavventura a Sochi, dove è stata fermata dalla polizia mentre sventolava la bandiera arcobaleno, ha spiegato perché ha accettato di fare l’opinionista da Alessia Marcuzzi:

La vita non è fatta solo di cose serie, c’è anche l’intrattenimento. Io non criticherei mai il politico che segue le partite di pallone e non credo affatto che partecipare al GF sia intellettualmente disdicevole.

La Luxuria non ha risparmiato critiche alla Rai, che due anni fa ha deciso di chiudere l’Isola dei famosi perché ritenuta inadatta al servizio pubblico - reality che potrebbe sbarcare a Mediaset nei prossimi mesi (con la conduzione della d’Urso?):

"L’ho trovata una scelta autolesionista. Voglio ricordare che nell’ultima edizione, quando io sono partita c’erano già i manifesti a lutto. Invece, i risultati sono stati molto buoni, la mia striscia pomeridiana è arrivata al 14% di share su Rai2."

Infine, il proposito di intenti. Che opinionista sarà Vladimir e come interagirà con i concorrenti?

"Sarò ironica, pungente, critica, tirerò fuori gli artigli.
Parlerò dei rapporti tra di loro, delle loro tresche, cercherò di far divertire. Secondo me quest’anno, a differenza degli scorsi anni quando erano un pò sguaiati, gli ospiti della casa sono troppo abbottonati.
C’è troppo self control. Li inviterò a lasciarsi andare.
Tutti abbiamo bisogno di lasciarsi andare un po’."

fonte http://www.tvblog.it/Scritto da: Massimo Galanto