sabato 15 febbraio 2014

Stati Uniti: Fondi «Gay friendly», la finanza americana punta sulla comunità LGBT

Credit Suisse la prima a proporre un portafogli composto di aziende con policy LGTB.

Ormai è passato quasi un anno da quando la Corte Suprema americana ha stabilito che i matrimoni gay hanno valore su tutto il territorio statunitense.
Nascono quindi anche prodotti finanziari ad hoc: i fondi Gay Friendly.

La prima ad agire è stata Credit Suisse che ha lanciato, ad ottobre 2013, un indice che misura le performarce di aziende con una policy LGTB (lesbian, gay, transessuali e bisessuali). Si chiama LGBT equality index e racchiude 200 società Usa che hanno un voto di almeno 80 nell’annuale classifica redatta dalla fondazione Human Right Campaign (che misura il grado di sostegno alla diversità e promozione delle pari opportunità con un rating che va da -25 a 100).

Progetti similari sono stati avviati anche da Bank of America e Wells Fargo, per non parlare di quanto sia in crescita tutto il settore marketing puntato ad attrarre la comunità LGTB.
Come ci si può ben aspettare, in Italia il settore è rimasto al palo.
fonte http://www.professionefinanza.com/

Lgbt: Il coming out di Ellen Page, l'attrice a Las Vegas: “Sono gay. Posso fare la differenza e aiutare gli altri”

“Sono qui oggi perché sono gay”.
Ellen Page lo rivela alla platea in occasione dell'evento THRIVE, parte della Human Rights Campaign a beneficio dei giovani LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender). L'attrice ventiseienne, celebre per aver interpretato Juno e la serie X-Men (dove la ritroveremo presto nei panni di Kitty Pryde) ha annunciato: “Sono qui perché posso fare la differenza e aiutare altri ad avere una vita più facile e piena di speranza.

Sento di avere una responsabilità personale e sociale: sono stanca di nascondermi e di mentire tramite il non dire le cose. Ho sofferto per anni perché ero spaventata dal dire la verità. Il mio animo ne ha sofferto, così come la mia salute mentale e le mie relazioni. Oggi sono qui davanti a tutti voi, dall'altra parte di questo dolore. E' strano perché io sono un'attrice che rappresenta un'industria che impone alcuni standard su di noi. Standard di bellezza, sul vivere una bella vita di successo. Standard che hanno colpito anche me”.

L'attrice canadese ha continuato dicendo: “Ti vengono in mente idee che non hai mai avuto prima e d'un tratto pensi di agire. Devi metterti addosso la tua vera identità. Può essere duro cercare di essere autentica e seguire il proprio cuore”.

La Page, applaudita dalla platea, ha anche scherzato sul fatto che un tabloid ha recentemente pubblicato una sua foto in tuta da ginnastica commentando: “Perché questa giovane bellezza insiste nel vestirsi come un uomo enorme?”. L'attrice ha controbattuto al microfono: “Perché mi piace stare comoda!”.

Gli organizzatori di Thrive hanno subito rilanciato la notizia sui social network, esplosa immediatamente in tutta la rete.
fonte http://www.film.it/ - via http://www.hollywoodreporter.com/
A seguire il video integrale del discorso della Page:

Lgbt: "Io Sono - Le parole non contano" Il bellissimo progetto video di un ragazzo FtoM

Mi chiamo Federico Gabriel e ho 24 anni.
Sono appassionato di Cinofilia, Fotografia, Ripresa e sono un'amante delle Natura.
Ho aperto questo canale, perchè spero di poter raccontare qui la mia esperienza di vita. Grazie a chi deciderà di seguirmi: http://www.youtube.com/user/GeckoGabriel/featured

Il Piccolo progetto che ho voluto portare a termine, dopo giorni di preparazione e di brainstorming.
Un punto di vista o un piccolo spunto. Al di là del tema trattato, tutti dobbiamo avere il diritto di farci rispettare come Persone....a prescindere dal colore della nostra pelle o dalla religione in cui crediamo.

Il progetto non è stato creato per offendere o denigrare nessuno, ogni persona ripresa ha acconsentito al trattamento della propria immagine.L'audio, le riprese e i testi, sono di mia proprietà.La musica non è di mia proprietà.GeckoGabriel
fonte http://www.youtube.com/watch?v=2QBjfHQUxk0

Dopo Sochi, al via le Olimpiadi LGBT a Mosca dal 26 febbraio

All'indomani della chiusura ufficiale delle Olimpiadi Invernali di Sochi, in Russia, prenderanno il via le Olimpiadi gay.

Le Olimpiadi invernali di Sochi sicuramente verranno ricordate tra le più contestate di sempre dalla comunità internazionale per quanto riguarda la legge anti-gay voluta dal Paese lo scorso anno. Questa legge, che tante polemiche ha sollevato e che vieta la propaganda gay nel Paese di Vladimir Putin ha, però, sortito l'effetto contrario.

Ed infatti, dal 26 febbraio, all'indomani della chiusura ufficiale dei Giochi Olimpici, a Mosca partiranno le Olimpiadi LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali).

Alla manifestazione sportiva vi prenderanno parte 180 atleti provenienti dagli USA, dalla Gran Bretagna, Germania, Francia, Paesi Bassi, Kazakistan e Russia.

Si terranno gare in otto discipline sportive.
La Olimpiadi gay sono state organizzate dalla federazione russa LGBT che fa parte delle associazioni sportive internazionali delle minoranze sessuali.
Quelle che si svolgeranno in Russia, però, saranno solo un'anticipazione ridotta delle vere Olimpiadi gay che si terranno in Canada a Vancouver.

Tra gli ospiti d’onore, delle Olimpiadi di Mosca, ci saranno il ministro dello Sport olandese Edith Schippers e il tuffatore statunitense Greg Louganis, quattro volte campione olimpionico.

La manifestazione sportiva sarà chiusa al pubblico per ovvi motivi di sicurezza; essa è pubblicizzata in Rete e per potervi partecipare come spettatore e/o supporter bisogna compilare un questionario, sarà poi discrezione degli organizzatori l'invio dei biglietti alle persone prescelte.

La quota d'iscrizione per i tifosi si aggira intorno ai cinque euro, mentre per gli atleti sui 30. Gli organizzatori non sono riusciti a trovare nessun privato che sponsorizzasse l'evento, per questo motivo si sono rivolti al Ministero dello Sport e alla Presidenza russa per avere un finanziamento pubblico, previsto per gli eventi sportivi senza scopo di lucro. Ovviamente si sono rifiutati, negando i finanziamenti.
Sono state alcune associazioni LGBT occidentali e russe a mettere a disposizione i fondi necessari.
fonte http://www.articolotre.com/

venerdì 14 febbraio 2014

Lgbt: Facebook amplia le opzioni di genere: dopo maschio o femmina c'è transgender, cisgender e intersessuale

Facebook ha aggiunto circa cinquanta nuovi termini differenti per identificare l'identità di genere dei suoi utenti.

Da oggi, quindi, insieme a tre scelte per il pronome con il quale definirsi: lui, lei o loro (presentato come genere neutro), si potrà scegliere la definizione di identità sessuale che meglio ci caratterizza.

Le modifiche come annunciato dal social network mirano a dare alle persone più opportunità nel trovare il modo esatto in cui vogliono essere descritte, come ad esempio androgino, bisessuale, intersessuale, transgender o transessuale.

UN LAVORO DI SQUADRA
La scelta di Facebook arriva infatti dopo anni di richieste di cambiamento da parte degli utenti, che avevano anche inoltrato una petizione tramite una pagina del social network. Il gruppo ha anche rivelato di aver lavorato con attivisti Lgbt per poter stilare una lista di generi.

"Abbiamo collaborato con un gruppo di importanti organizzazioni Lgbt per offrire un ampio elenco di identità di genere che molte persone usano per descrivere se stesse".
"Le persone che scelgono un genere personalizzato – si legge nella pagina di Facebook – avranno ora la possibilità di scegliere anche il pronome con il quale vorrebbero essere indicate pubblicamente, maschile, femminile o neutro.

Abbiamo anche aggiunto la possibilità per le persone di selezionare il pubblico con il quale intendono condividere il loro genere personalizzato".
"Questa impostazione – conclude la pagina Facebook Diversity – dà la possibilità alle persone di espimersi in modo autentico".

TRA POCO TEMPO SARA' DISPONIBILE ANCHE IN ITALIA
Al momento saranno attive solo per le pagine degli Stati Uniti, ma il gruppo di Menlo Park, California, ha annunciato di essere pronto a estenderle anche nel resto del mondo.

Facebook, che ha 1,15 miliardi di utenti mensili attivi a livello globale, permetterà comunque, come già fa, di mantenere privata l'identità di genere.

"Mentre per molti questo cambiamento potrebbe non significare molto, per le persone coinvolte è un grande cosa", si legge su Facebook Diversity page, la pagina ufficiale del gruppo per parlare di diversità genere.

"Vediamo questo come un passo in avanti per rendere Facebook un luogo in cui esprimere la propria identità autentica", continua l'annuncio sulla pagina.
fonte http://www.nanopress.it/

mercoledì 12 febbraio 2014

Lgbt: Per favore, si dice “una” trans e non “un” trans

Un errore frequentissimo sui media e nel linguaggio comune è dire o scrivere “un trans“, al maschile, per riferirsi a una persona che sta approdando o è approdata al sesso femminile.

Implica – pensaci bene – una pesante mancanza di rispetto: se qualcuno ha intrapreso un lungo, faticoso e spesso doloroso percorso personale (anche chirurgico) per fare di sé una donna, rivolgersi a lei usando il maschile è come dirle: non riconosco i tuoi desideri e sforzi, per me eri, sei e resterai sempre un uomo.

Orribile e terribile. Viceversa, è giusto usare “un trans”, al maschile, solo per chi approda al sesso maschile.

Ecco cosa dice in proposito il dizionario Otto esercizi per l’informazione:
http://gaynet.it/8-esercizi-per-linformazione-una-proposta-per-il-linguaggio-sulle-questioni-lgbt/

Una proposta per il linguaggio LGBT, predisposto dall’associazione http://gaynet.it/:
“Transgender”, da non confondere con “Transessuale”, è chi si percepisce come appartenente a un genere opposto rispetto al proprio sesso biologico o a un genere non corrispondente alla distinzione binaria uomo-donna. “Transessuale”, che rientra nella macroarea “Transgender”, è la persona che, oltre a percepirsi come appartenente a un genere diverso, rispetto a quello convenzionalmente riferito al proprio sesso biologico, procede, inoltre, alla riassegnazione del sesso biologico per via chirurgica. Quando ci si riferisce alle persone transgender e transessuali il sostantivo va concordato con il genere di approdo e mai con quello di partenza, a prescindere o meno dalla riassegnazione chirurgica del sesso.

Così “una trans” è un uomo che è approdato o sta approdando al sesso femminile, mentre “un trans“ è una donna che è approdata o sta approdando a quello maschile.
Se ci riferiamo a una trans al maschile le stiamo ricordando che, nonostante i suoi sforzi per diventare donna, noi la consideriamo ancora un maschio.
È meglio usare la parola “trans” come aggettivo e non come sostantivo: “una donna trans” (e, per contro, una donna biologica), “un uomo trans” (e per contro un uomo biologico).
fonte http://giovannacosenza.wordpress.com/di Giovanna Cosenza

Lgbt Firenze: Per San Valentino flash mob contro la violenza sulle donne, il 14 febbraio alle 19 in piazza Santa Maria Novella

Appuntamento alle 19 in piazza Santa Maria Novella per ‘One Billion Rising’. Presenti anche l’assesora Giachi e la presidente Giuliani

Per il secondo anno consecutivo torna ‘One Billion Rising’, flash mob contro la violenza sulle donne voluto dalla scrittrice americana Eve Ensler in tutto il mondo nel giorno di San Valentino.

L’appuntamento è per le 19 di venerdì prossimo in piazza Santa Maria Novella. All’iniziativa di Firenze hanno aderito l’assessorato alle pari opportunità e la commissione consiliare alle pari opportunità.

Saranno presenti l’assessora alle pari opportunità Cristina Giachi e la presidente della commissione pari opportunità Maria Federica Giuliani.
Si danzerà per le donne e per i loro diritti; per combattere e far sentire forte e chiara la propria voce anche per quelle donne che non hanno avuto e non hanno tutt’oggi la forza di denunciare quanto subito.
Informazioni alla pagina: http://www.onebillionrising.org/events/obr-justice-florence/
fonte http://press.comune.fi.it/(fn)

Lgbt: Nicole Bonamino è la prima atleta italiana a dichiarare la propria omosessualità

Nicole Bonamino, 22 anni, è la prima atleta italiana a fare coming out e dichiarare la propria omosessualità.

Nicole, nata a Tortona, è portiere di hockey in-line, gioca nel Gatte Nere Piacenza e difende anche la porta della Nazionale Italiana, con cui ha già giocato i mondiali del 2009 e del 2011.

E’ stata il Miglior portiere femminile italiano in-line 2011/2012 e 2012/2013. Ma Nicole gioca anche a Hockey su Ghiaccio, sempre in porta, e difende la porta del Real Torino Hockey Club.

Insomma stiamo parlando di un’atleta di altissimo livello.
Nicole ha risposto sul sito http://lezpop.it/ ad una interessante intervista di cui vi proponiamo alcuni passaggi

Sei la prima sportiva italiana che fa coming out, secondo te perché in Italia è così difficile?
Penso sia per paura. Certo, alcuni rischi ci sono ad essere dichiarati. Perché finché giochi con la tua squadra non ci sono problemi, ma quando arrivi in Nazionale è un po’ diverso. Ad un mondiale rappresenti l’Italia e se a qualcuno non piace il tuo orientamento sessuale potresti essere fuori dalla squadra.

E tu non hai paura?
Se andiamo avanti così le cose non cambieranno mai. La paura alimenta altra paura, invece bisogna mandare un segnale forte soprattutto per le ragazzine più giovani. Tra l’altro, non credo che alla mia allenatrice, Teresa Turillo, interessi troppo il mio orientamento sessuale. E poi, come potrebbero escludermi dalla Nazionale perché sono lesbica? Ci sono dei test fisici che provano le mie capacità atletiche.

A livello mondiale, ci sono più atlete lesbiche dichiarate che gay. Secondo te perché?
In certi ambienti è più facile essere lesbiche che gay. Ed è solo una questione di stereotipi. Per esempio dai giocatori di hockey ci si aspetta che siano virili. Mentre le donne che praticano alcuni sport sono già fuori da un certo stereotipo: anche se non sono lesbiche, spesso vengono percepite così.

L’Italia è stato l’unico paese europeo ad aver mandato a Sochi un’alta carica dello Stato. Cosa ne pensi?
Penso che Letta non sarebbe dovuto andare all’apertura dei giochi. Ma non credo abbia avuto tutto quest’impatto in Italia. In generale gli italiani non amano troppo informarsi, per di più non sono molto interessati all’argomento e non sanno come schierarsi rispetto all’omofobia.

Parlaci un po’ di te, quando hai capito di essere lesbica?
Fino a 18 anni sono stata con un ragazzo, poi mi sono detta: ma perché devo mentire a me stessa e fare del male a lui? Così l’ho detto in famiglia.

E in squadra?
Alla squadra non mi sono mai dichiarata apertamente. Non hanno avuto mai la conferma ufficiale, ma è una cosa che si sapeva.

L’hockey in-line potrebbe diventare disciplina olimpica ai prossimi giochi di Rio de Janeiro. Ti vedremo gareggiare lì?
Lo spero! Tra i nuovi sport olimpici sono entrati il golf e il rugby a sette, bisogna aspettare la conferma anche per l’hockey in-line.

Intanto nella prima settimana di luglio a Tolosa, in Francia, si terrà il campionato mondiale di hockey in-line. L’Italia sarà nel girone con Canada, Namibia e Australia. Noi, ovviamente faremo il tifo per Nicole Bonamino e per tutta la squadra.
fonte http://www.quotidianopiemontese.it/

martedì 11 febbraio 2014

Lgbt: Cambiare sesso all’anagrafe in Europa fra trattamenti degradanti e discriminazione

Joshua è un transgender nato negli Stati Uniti che ora vive in Danimarca con i figli avuti da un precedente matrimonio negli Usa e l’attuale moglie danese. Sebbene negli Stati Uniti sia legalmente riconosciuto come uomo, in Danimarca risulta ancora registrato come donna. Le autorità danesi non riconoscono il suo genere maschile perché non ha accettato di farsi sterilizzare.

Joshua si rifiuta di sottoporsi alla procedura attualmente in vigore in Danimarca per ottenere il riconoscimento legale di genere poiché prevede la sterilizzazione. Non si capacita del fatto che le identità transgender sono considerate malattie mentali.

“Essere incastrato tra due identità per me è un grosso ostacolo. Non è bello dover andare alla scuola dei bambini ed essere costretto ogni volta a fornire spiegazioni. Per il sistema scolastico sono ancora la loro mamma. A scuola gli altri bambini fanno domande perché vedono il nome [femminile, eppure ho un aspetto maschile]. È davvero molto imbarazzante per me e per i miei figli”.

La storia di Joshua, insieme ad altre storie analoghe, è contenuta in un rapporto di oltre 100 pagine che Amnesty International ha presentato ieri a Bruxelles:
http://www.amnesty.org/en/library/asset/EUR01/001/2014/en/13af83a1-85f5-476f-9fe9-b931f2b2a9f3/eur010012014en.pdf Copenhagen e Dublino.
Secondo il documento, in Europa le persone transgender che intendono cambiare il loro sesso all’anagrafe sono costrette a subire interventi chirurgici invasivi, sterilizzazioni, terapie ormonali o test psichiatrici prima di poter modificare i loro documenti.

“Molte persone transgender devono superare enormi ostacoli prima di conciliarsi con la loro identità. Gli stati non dovrebbero forzare le loro scelte facendo dipendere il riconoscimento legale della loro identità di genere da interventi chirurgici, trattamenti ormonali o sterilizzazioni” – ha dichiarato Marco Perolini, esperto di Amnesty International in materia di discriminazione.

Il rapporto, intitolato “Lo stato decide chi sono: la mancanza di riconoscimento legale per le persone transgender in Europa”, prende in esame sette paesi europei evidenziando come le procedure per ottenere il riconoscimento legale della loro identità di genere violino i diritti umani fondamentali in Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania e Norvegia mentre in Irlanda non esista alcuna procedura, sebbene una legislazione in materia sia in cantiere.

L’esatto numero delle persone transgender in Europa non è ufficialmente noto. Secondo alcune stime, nei paesi dell’Unione europea sarebbero 30.000 quelle che si sono sottoposte a interventi chirurgici di rassegnazione del genere o hanno fatto trattamenti ormonali. Le persone transgender che non si sono sottoposte a tali operazioni o trattamenti e che non si identificano, in tutto o in parte, col sesso all’anagrafe, sarebbero un milione e mezzo.

Nonostante già nel 1992 la Corte europea dei diritti umani abbia stabilito che il rifiuto di uno stato di consentire a una persona transgender di modificare il marcatore del genere sul documento d’identità per modificare il sesso all’anagrafe costituisce una violazione della Convenzione, le persone transgender continuano a incontrare numerosi ostacoli.
QUI IL DOCUMENTO: http://hudoc.echr.coe.int/sites/eng/pages/search.aspx?i=001-57770#{%22itemid%22:[%22001-57770%22]}

In molti stati sono in vigore procedure rigorose attraverso le quali una persona può cambiare il sesso all’anagrafe. Le persone transgender possono ottenere il riconoscimento legale della loro identità di genere solo se viene loro diagnosticato un disturbo mentale o se accettano di sottoporsi a procedure mediche come i trattamenti ormonali o interventi chirurgici che determinino una sterilità irreversibile. In alcuni casi, devono dimostrare di essere single. Il tutto può durare anni.

Così, molte persone transgender si trovano a dover prendere un’odiosa decisione: o accettano di essere sottoposte a una serie di trattamenti e misure degradanti per volere dello stato o sono costrette a vivere con un genere basato sul sesso loro assegnato alla nascita, anche quando ciò contraddice il loro aspetto e la loro identità.

Il riconoscimento legale dell’identità di genere è fondamentale affinché le persone transgender beneficino dei loro diritti umani. Esse rischiano di essere discriminate ogni volta che devono esibire un documento in cui sono indicati nome e sesso all’anagrafe che non corrispondono alla loro identità ed espressione di genere

Amnesty International chiede agli stati europei di assicurare che le persone transgender possano ottenere il riconoscimento legale della loro identità di genere attraverso una procedura veloce, accessibile e trasparente nel rispetto di ciò che la singola persona sente rispetto alla sua identità di genere, proteggendo il diritto alla riservatezza ed evitando d’imporre requisiti obbligatori che violino i diritti umani.

Pochi minuti fa, il Parlamento europeo ha approvato oggi un documento contenente una serie di misure anti-discriminazione
QUI IL DOCUMENTO: http://www.lgbt-ep.eu/wp-content/uploads/2013/12/EU-Roadmap-against-homophobia-and-discrimination-on-grounds-of-sexual-orientation-and-gender-identity-Adopted-in-LIBE.pdf
Vedremo se sarà un primo passo positivo.
fonte http://lepersoneeladignita.corriere.it di Riccardo Noury

Lgbt: La star di "Arrow" Stephen Amell prende posizione sulle Olimpiadi in Russia

La star di Arrow ha recentemente usato Facebook per esprimere la sua opinione sull’atteggiamento anti LGBT in Russia e sul fatto che ospitare i Giochi in un Paese omofobo stia avendo un impatto negativo sullo spirito olimpico.

In un post su Facebook, discutendo la sospensione della programmazione di Arrow per lasciare spazio alle Olimpiadi Invernali, Amell ha annunciato che la serie avrebbe preso ‘ una breve pausa così che la gente possa stringere i denti e soffrire guardando dei Giochi rovinati dall’omofobia e da un livello mediocre di interesse da parte del pubblico’.

Non è la prima volta che Stephen Amell utilizza i social network per sostenere i diritti LGTB, infatti, ha precedentemente affermato che ‘ il matrimonio dovrebbe essere possibile per tutti. Alcune delle relazioni più amorevoli e potenti, di cui sono stato testimone, sono tra due persone dello stesso sesso’. La sua co-star John Barrowman potrebbe essere un esempio perfetto: dopo aver celebrato l’unione civile nel 2006, lui e il partner Scott Gill si sono sposati nel 2013.

Il post di Amell ha avuto un riscontro positivo su più di 14.000 persone; speriamo che questi strumenti vengano usati sempre più spesso per rendere le persone più coscienti riguardo a questioni importanti.
fonte http://www.telefilm-central.org by Chiara

Sochi 2014: ONU invita a difendere i diritti LGBT

Le dichiarazioni del segretario ONU Ban Ki-moon, fatte alla vigilia dell’apertura dei giochi olimpici invernali a Sochi, sono più che chiare e, seppure non facciano riferimento alle leggi contro la “propaganda di rapporti non tradizionali” varate in Russia, invitano il mondo a difendere i diritti LGBT.

Le olimpiadi invernali di Sochi 2014 proseguono con successi e medaglie consegnate. Tra queste Irene Wust, che ha avuto nel pattinaggio la medaglia d’oro: lei lesbica dichiarata, olandese, 27enne, già campionessa a Torino nel 2006, e vincitrice a Vancouver nel 2010, ha raggiunto il record di tempo di 4 minuti e 34 secondi.

Il risultato è eccellente e garantisce un riconoscimento in quel Paese che ha visto in giugno approvare ed emanare, con la firma del presidente Putin, la legge contro la “propaganda di rapporti non tradizionali ai minori”: una dizione che vuole dire tutto, definendo, come avviene ormai da tempo, una repressione delle associazioni lgbt, così come una persecuzione delle persone lgbt.

Il presidente russo ha cercato di rimediare alle denunce giustamente fatte da diverse organizzazioni per i diritti civili e governi circa la legge anti-gay da lui stesso firmata e non sospesa, contrariamente a quanto richiesto, durante le Olimpiadi invernali, con una mossa che è risultata alquanto superficiale: all’inaugurazione ha fatto cantare il duetto russo delle t.A.T.u., costituito da Lena e Julia, su cui sembrano esserci voci di una loro relazione lesbica, ma che non hanno mai inscenato un bacio saffico per non disturbare le dirigenze.

Il segretario generale dell’ONU non ha lasciato, invece, con le sue parole spazio a nessun fraintendimento, alla vigilia dell’apertura dei giochi olimpici, riguardo le leggi contro la “propaganda di atti non tradizionali ai minori”, usando frasi forti e chiare: «Il mondo si sollevi contro gli attacchi a lesbiche e gay».
Ban Ki-Moon ha potuto, così, esprimere, senza citare direttamente le leggi russe, un invito alla società civile internazionale, quella che ha a cuore i diritti delle persone LGBT e la dignità di ogni essere umano: «l’odio – ha considerato – non ha alcun posto nel 21° secolo».

Un discorso, è stato il suo, più che universale e generale, valido per ogni periodo, anche in futuro, soprattutto quando sottolinea la necessità di opporsi «agli arresti, alla detenzione e alle restrizioni discriminatorie” che le persone «lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali devono affrontare».

Le dichiarazioni di Ban Ki-moon, che non lasciano margini ad alcun tipo di interpretazione, sono state subito riviste da Dimitry Chernyshenko, organizzatore delle Olimpiadi invernali 2014 e che ha potuto, così, smorzare l’auspicio del segretario ONU considerando che durante le Olimpiadi sia vietata dalla carta olimpica ogni tipo di propaganda: Sochi, secondo il dirigente del Comitato Olimpico, «è una festa dello sport». Una festa su cui l’arcobaleno difficilmente, anche per il clima fortemente rigido, potrà splendere.
fonte http://www.pianetagay.com By Alessandro Rizzo

Lgbt: La Regione Sicilia e le persone intersex/dsd

Comunicato stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti e del collettivo Intersexioni


Dopo il caso del bimb* nat* a Gela con un certo grado di atipicità genitale, l'Associazione Radicale Certi Diritti e il collettivo Intersexioni hanno scritto una lettera aperta al presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, che si è espresso con sensibilità e apertura sulla vicenda, per chiedergli che la Sicilia diventi un esempio di buone prassi sulla questione intersex/dsd per tutta l'Italia.

Le richieste avanzate vanno dall'emanazione di un decreto o legge regionale che vieti il ricorso a trattamenti medico-farmacologici non necessari o trattamenti chirurgici cosmetici e non vitali su genitali sani solo perché atipici al monitoraggio del fenomeno, dalla creazione di centri qualificati all'interno delle strutture sanitarie per la tutela della salute e del benessere delle persone intersex/dsd e dei loro familiari all'organizzazione di corsi di aggiornamento e formazione.

Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, dichiara: «Il diritto del bambino all'integrità fisica è un diritto umano fondamentale riconosciuto dalle Nazioni Unite, dall'Unione Europea e dal Consiglio d'Europa, ma che troppo spesso viene violato, in Italia, ai danni dei bambini intersex/dsd. È ora che la politica se ne occupi in maniera seria sollevando il velo di silenzio che copre questa realtà. La sensibilità dimostrata dal Presidente Crocetta, fa ben sperare che la Sicilia possa diventare un esempio di buone prassi per tutta l'Italia».

Michela Balocchi
, ricercatrice e tra le fondatrici di intersexioni, dichiara: «mi auguro che anche attraverso queste comunicazioni pubbliche i genitori del neonato, così come qualsiasi altro genitore che si trovi in una situazione simile, possano avere accesso a fonti d'informazione alternative e non si sentano costretti a prendere decisioni affrettate, come interventi irreversibili e potenzialmente dannosi per la salute psico-fisica del bimbo, e che sappiano che ci sono gruppi di volontari/e, attiviste/i, associazioni di pazienti ed ex pazienti, persone adulte intersex/dsd con cui possono parlare e confrontarsi, pronte ad accoglierli e a condividere esperienze senza pressioni».
fonte http://www.certidiritti.it

lunedì 10 febbraio 2014

Lgbt Cinema: Jared Leto, l'attore di "Dallas Buyers Club" viene accusato di trans-misoginia

Jared Leto è nell'occhio del ciclone.
Candidato agli Oscar 2014 come miglior attore protagonista per la sua interpretazione nel film Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée, l'attore e cantante statunitense si trovaa al Festival Internazionale del Film di Santa Barbara per ricevere il Virtuosus Award, destinato alle migliori performance del 2013.

Durante l'evento Jared Leto viene colpito dalle parole di una donna che lo ha accusato di non meritare alcun riconoscimento per il ruolo interpretato nella pellicola.


Jared Leto, che ha sottoposto il suo fisico ad un cambiamento estremo per meglio calarsi nel ruolo della transessuale sieropositiva al fianco di Matthew McConaughey, non dovrebbe ricevere né candidature né premi per vestire i panni di una donna essendo uomo.

Sull'Hollywood Reporter vengono rese note le parole d'accusa della donna non meglio identificata: La trans-misoginia non merita un premio.

L'attore ha così replicato, dimostrando di sapersi difendere con estrema dignità: Con questo vorrebbe dire che non assegnerebbe un premio per l'interpretazione di una transessuale perché sono un uomo? Dato che sono un uomo non mnerito di resitare questo ruolo? Così si dovrebbe mantenere un ruolo contro chi è gay o lesbica e non si potrebbe interpretare un personaggio forte?

Nominato per il ruolo di Rayon in "Dallas Buyers Club", Jared Leto sembra uno dei principali fovoriti per la conquista della statuetta d'oro, dopo le vittorie già ottenute per i Critics' Choice, i Golden Globe e i SAG awards.
Le accuse della donna sono continuate mentre l'attore si è difeso affermando che i ruoli tanto forti sono destinati ad attori altrettanti forti.

Leto ha continuato: Così si sta affermando che le persone che sono gay, le persone che appaiono più fragili, come la figura di Rayon, non meriterebbero l'opportunità di compiere una svolta e dedicarsi all'arte?
Sulle sue ultime parole un applauso dalla folla ha reso evidente il feedback positivo del pubblico riguardo alla stima concessa all'attore.
fonte http://cinema.excite.it/di Marta Gasparroni

Lgbt USA: Promessa del Football americano: "sono gay" Michael Sam sarà primo giocatore professionista dichiaratamente omosessuale

"Quando il coach di Missouri a inizio stagione ci ha messo in circolo e ci ha chiesto di raccontare chi eravamo, è arrivato il mio turno e ho cominciato: "Io sono gay".

Così Michael Sam, promessa dell'Università del Missouri in procinto di passare al football Usa professionistico, con la Nfl, ha fatto coming out in un'intervista televisiva al New York Times e ad Espn.

"Ammiriamo il coraggio e l'onestà di Sam - l'immediata dichiarazione della Nfl - Michael è un giocatore di football: e qualsiasi giocatore con le capacità e la determinazione giusta può avere successo in Nfl: saremo lieti di accogliere e sostenere Michael Sam nella prossima stagione".

Il 24 difensore, che ha vinto il Cotton Bowl con la sua università, e' stato infatti eletto miglior giocatore nel suo ruolo e ora passerà tra i professionisti, diventando così il primo giocatore Nfl dichiaratamente omosessuale.
fonte http://www.ansa.it/web/notizie

A Ferrara va in scena il musical lgbt interamente costruito attorno alle canzoni di Cher

Si intitola "Dov'è l'amore?" ed è il musical che Arcigay Ferrara presenterà questa sera (alle ore 21) presso la prestigiosa Sala Estense in Piazza Municipale della città emiliana.

Sarà la compagnia teatrale Fa'Broadway a portare in scena uno spettacolo interamente costruito sulle canzoni di Cher, la cui trama ruoterà attorno alle vicende di Cherry Medford.

La protagonista, una ragazza di uno sperduto paesino del Tennessee deciderà letteralmente di scappare dalla monotonia quotidiana del suo matrimonio con Jim Silkwood per provare a a costruirsi una nuova vita lavorando come cameriera nella locanda di sua Zia Flo e del cugino Molly nella grande città di Memphis.

Il regista ed ideatore del musical, Fabrizio Pareschi, avrà anche il duplice ruolo di attore nei panni del Cugino Molly, un gay dichiarato un po' matto e palesemente sopra le righe.
Lo spettacolo verrà replicato il 21 marzo 2014 al teatro del Quadrifoglio di Pontelagoscuro (FE) e maggiori informazioni sono reperibili sul sito di Arcigay Ferrara: http://www.arcigayferrara.blogspot.it/2014/01/dove-lamore.html
Fonte: http://gayburg.blogspot.com

Lgbt "Biglietti da camere separate" uno sguardo di Andrea Adriatico su Pier Vittorio Tondelli dal 11 al 16 febbraio a Teatri di Vita

Ho conosciuto Pier Vittorio Tondelli negli anni amari, in quel finire di secolo che ha sterminato le menti che ho amato di più nella mia prima giovinezza.
Sì, gli anni ’80 sono questo per me: anni amari.
L’Aids si è portato via i sogni della gente di quel tempo, e non li ha più restituiti. Anzi… ha regalato in cambio un sonno perenne, definitivo, ad un’intera generazione.

Gli anni amari di Pier Vittorio Tondelli sono finiti così, nel 1991, vent’anni fa, al debutto di un Natale, in un letto d’ospedale.
Non ha parlato mai della sua malattia pubblicamente. Non ha parlato mai del suo morire. Almeno in apparenza.
L’ha però trasposta in un racconto carico di umanità legato alla morte altrui, usata come specchio per l’anima.
Ha però parlato di omosessualità, di silenzio, di vita, di misteri delle emozioni, quasi suo malgrado. Ha percorso il suo tempo spaventato dall’essere considerato troppo giovanilista, troppo frocio per froci, troppo marchio per esordienti, troppo etichetta, secondo la moda che gli anni amari hanno trasmesso alla storia. In quegli anni non l’ho amato.
Oggi è forse uno dei pochi autori di cui credo di aver letto quasi ogni riga. A cui ho dedicato una delle due sale del teatro che dirigo. Convinto come sono che non sia, come ingiustamente molti pensano, solo un autore del suo tempo, miseramente relegato nel turbine di weekend postmoderni.
Per questo provo a restituire Camere separate in brevi biglietti, vent’anni dopo, sentendone proprio ora tutta la straordinaria potenza e attualità.
Andrea Adriatico

Un romanzo intimo che racchiude il Tondelli segreto di fronte ai misteri dell’amore e della morte. E’ Camere separate, storia bruciante e autobiografica, pubblicata due anni prima della scomparsa del suo autore, avvenuta nel 1991.
A Tondelli, enfant terrible della letteratura italiana degli anni ’80, Adriatico rende omaggio con uno spettacolo che nasce da quel suo romanzo. Due uomini in scena raccontano la storia di Leo, scrittore omosessuale che deve fare i conti con un lutto importante nella sua esistenza.
Sarà l’occasione per inseguire le tracce di sé disseminate nel tempo di una vita, dall’adolescenza inquieta in un paese della provincia padana ai viaggi per l’Europa mentre la geografia politica ed emozionale di un intero continente cambia pelle.
Ma le “camere separate” sono anche la richiesta di un modello d’amore, capace di esprimersi solo per prossimità e mai per convivenze troppo opprimenti.

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