sabato 8 febbraio 2014

LGBT: Amnesty International: in Europa le persone transgender subiscono discriminazione e trattamenti disumani e degradanti

In un rapporto presentato oggi in alcune capitali europee, Amnesty International ha affermato che le persone transgender che intendono cambiare il loro sesso all'anagrafe subiscono violazioni dei diritti umani: sono costrette a subire interventi chirurgici invasivi, sterilizzazioni, terapie ormonali o test psichiatrici prima di poter modificare i loro documenti.

"Naturalmente, vi sono persone transgender che intendono usufruire dei trattamenti medici disponibili, ma molti altri non vogliono. Gli stati non dovrebbero forzare le scelte delle persone transgender facendo dipendere il riconoscimento legale della loro identità di genere da interventi chirurgici, trattamenti ormonali o sterilizzazioni" - ha dichiarato Marco Perolini, esperto di Amnesty International in materia di discriminazione.

"Molte persone transgender devono superare enormi ostacoli prima di conciliarsi con la loro identità e i problemi aumentano a causa di una manifesta discriminazione di stato".

Il rapporto di Amnesty International, intitolato "Lo stato decide chi sono: la mancanza di riconoscimento legale per le persone transgender in Europa", prende in esame sette paesi europei evidenziando come le procedure per ottenere il riconoscimento legale della loro identità di genere violino i diritti umani fondamentali in Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania e Norvegia mentre in Irlanda non esista alcuna procedura, sebbene una legislazione in materia sia in cantiere.

Si stima che le persone transgender nei paesi dell'Unione europea siano circa un milione e mezzo.

In molti stati sono in vigore procedure rigorose attraverso le quali una persona può cambiare il sesso all'anagrafe.
Le persone transgender possono ottenere il riconoscimento legale della loro identità di genere solo se viene loro diagnosticato un disturbo mentale o se accettano di sottoporsi a procedure mediche come i trattamenti ormonali o interventi chirurgici che determinino una sterilità irreversibile.
In alcuni casi, devono dimostrare di essere single. Il tutto può durare anni.

"Gli stati devono assicurare che le persone transgender possano ottenere il riconoscimento legale della loro identità di genere attraverso una procedura veloce, accessibile e trasparente nel rispetto di ciò che la singola persona sente rispetto alla sua identità di genere, proteggendo il diritto alla riservatezza ed evitando d'imporre requisiti obbligatori che violino i diritti umani" - ha sottolineato Perolini.

"Le persone si trovano a dover prendere un'odiosa decisione: o accettano di essere sottoposte a una serie di trattamenti e misure degradanti per volere dello stato o sono costrette a vivere con un genere basato sul sesso loro assegnato alla nascita, anche quando ciò contraddice il loro aspetto e la loro identità" - ha aggiunto Perolini.

In Irlanda non esiste ancora alcuna procedura per consentire alle persone transgender di cambiare il loro sesso all'anagrafe. Victoria, una transgender di Dublino, ha detto ad Amnesty International: "Il riconoscimento legale è importante perché finalmente non dovrei combattere per ottenere qualcosa cui ho diritto, come l'assistenza pubblica. Io voglio essere riconosciuta per chi maledettamente sono. È ridicolo che lo stato non mi riconosca per ciò che sono".

Il riconoscimento legale dell'identità di genere è fondamentale affinché le persone transgender beneficino dei loro diritti umani. Esse rischiano di essere discriminate ogni volta che devono esibire un documento in cui sono indicati nome e sesso all'anagrafe che non corrispondono alla loro identità ed espressione di genere.

Leggi le storie del nostro rapporto:
http://www.amnesty.it/europa-identita-negate-casi-di-persone-transgender

Scarica il rapporto in inglese "Lo stato decide chi sono: la mancanza di riconoscimento legale per le persone transgender in Europa"
:
http://www.amnesty.org/en/library/info/EUR01/001/2014/en
FONTE http://www.amnesty.it

Lgbt Roma: 7° FESTIVAL INTERNAZIONALE FILM CORTO A TEMA “TULIPANI DI SETA NERA: UN SORRISO DIVERSO” 8-9-10 febbraio

Torna uno dei più importanti e prestigiosi Festival di cinema breve che punta i riflettori sulla valorizzazione di tutte le diversità.

Giunto alla sua 7° edizione “Tulipani di Seta Nera: Un Sorriso Diverso” inizierà l’8 Febbraio dalle ore 9.30 alle 13,30 e il 9 febbraio dalle 15,00 alle 20,00 presso la Casa del Cinema di Roma concludendosi con un grande gala di premiazione il 10 febbraio dalle ore 19.00 al Teatro Olimpico.

La serata sarà introdotta dal giornalista Bruno Vespa

La conduzione della serata e delle due giornate di proiezioni è affidata ai conduttori Metis Di Meo e Christian Floris


Presidente del Festival Andrea Roncato
Presidente di Giuria Sara Iannone

Vice Presidente di Giuria Corrado Veneziano
Vice Presidente di Giuria Carlo Brancaleoni

Madrina dell’evento Giulia Electra Gorietti
Padrino dell’evento Flavio Parenti

Al termine della serata conclusiva l’ ORCHESTRA SINFONICA SAN MARCO DALL'AQUILA, diretta dal Maestro JACOPO SIPARI di PESCASSEROLI, terrà uno splendido concerto di beneficenza, in omaggio alle colonne sonore di grandi film, riproponendo brani tratti da pellicole indimenticabili come Titanic, Schindler’s list, Star Wars, Il signore degli anelli e molti altri.

Tante sono le nuove sorprese da non perdere, la serata sarà contornata da molti ospiti provenienti dal mondo del cinema e dello spettacolo.

Il “Festival Internazionale del Film Corto Tulipani di Seta Nera” (TSN) in programma a Roma dall’8 al 10 febbraio si è affermato ormai come uno dei più prestigiosi e significativi eventi di cinema sociale realizzati in Italia.

Nato da un’idea di Paola Tassone, e prodotto dall’Associazione studentesca universitaria “l’Università Cerca Lavoro” presieduta da Ilaria Battistelli, la rassegna, unica nel suo genere, vuole focalizzare e contrastare i pregiudizi legati al termine diversità, attraverso la promozione dei lavori dei registi e degli autori di cinema che sappiano raccontare tramite le immagini, non il semplice racconto di una diversità, ma l’essenza della diversità, sapendola soprattutto valorizzare.

Elemento interessante che, per il secondo anno il comitato artistico ha deciso di potenziare, è quello di premiare il lavoro dei giovani talenti: oltre al vincitore del festival, che riceverà il riconoscimento di Miglior Film, il festival vuol premiare il miglior regista emergente istituendo un premio in denaro al Miglior Sorriso Nascente.

Infine verrà assegnato il Premio Sorriso dei Giovani, questo premio il quale sarà conferito da una rosa di circa una decina di allievi di scuole e/o accademie che hanno preso parte al Tour Tulipani di Seta Nera, ed autorevoli ospiti provenienti dal mondo della cultura e vari professionisti, che andranno a costituire la Giuria di Giovani di VariEtà, presidente di questa giuria Serena Gray.

Infine all’interno del concorso sono state istituite due sezioni speciali dedicate all’Infanzia ed al valore della Sicurezza sul Lavoro: nella prima si sottolinea l’importanza dell’universo infantile, privo di pregiudizi e ricco di ingenuità e innocenza; nella seconda si mette in risalto la prevenzione e la sicurezza sui posti di lavoro, fondamento per un futuro migliore dei lavoratori e dei datori di lavoro.
fonte https://www.facebook.com/events/244095502427938/

venerdì 7 febbraio 2014

Lgbt Sochi: Cosa significa la protesta di Google per la Carta Olimpica?

Google protesta contro la discriminazione dei gay a Sochi 2014 e contro la strumentalizzazione della propaganda russa

La Carta Olimpica è un doodle arcobaleno: Google ricorda il giorno di apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Sochi visualizzando sulla sua homepage un logo con i colori della comunità gay e un estratto della Carta olimpica.

CARTA OLIMPICA: IL DOODLE ARCOBALENO
L’iniziativa è indirizzata sia verso gli atleti che verso gli spettatori che ieri sono stati ammoniti a non partecipare alla propaganda gay durante le Olimpiadi dal vice primo ministro russo Dmitry Kozak. Secondo Kozak tutto in conformità con la Carta Olimpica e la legge russa che vieta la propaganda durante un evento sportivo. E allora Google ricorda proprio citando la Carta olimpica che: «La pratica dello sport è un diritto umano. Ogni individuo deve avere la possibilità di praticare sport, senza discriminazioni di alcun genere e nello spirito olimpico, che esige mutua comprensione con spirito di amicizia, solidarietà e fair play», come recita il messaggio pubblicato in tutte le lingue del mondo da Google nel suo primo doodle sottotitolato.

Clicca per vedere la protesta di Google in tutte le lingue:
http://www.giornalettismo.com/archives/1343933/carta-olimpica-doodle-arcobaleno-carta-olimpica-gay/

CARTA OLIMPICA: IL DOODLE CHE NON NOMINA SOCHI
La protesta di Google contiene la citazione della Carta Olimpica, senza però mai nominare esplicitamente Sochi. Si tratta davvero di un’aperta presa di posizione nei confronti dei diritti degli omosessuali, dopo le leggi promulgate da Vladimir Putin che vietano la “propaganda dell’omosessualità”. Anche i risultati a cui rimanda Google non hanno nessun riferimento a Sochi 2014 ma solo ai principi antidiscriminatori della Carta Olimpica.

CARTA OLIMPICA: COSA E’
Tutti i clic sul doodle Google di oggi rimandano ai link relativi alla Carta Olimpica. La Carta Olimpica completa in italiano si può trovare a questo indirizzo. Redatta nel 1894 da Pierre de Coubertin e poi sottoposta ad ulteriori modifiche, è la principale fonte regolatrice delle attività e dell’organizzazione del movimento olimpico, e stabilisce che il suo scopo principale è costruire un mondo pacifico attraverso l’educazione dei giovani allo sport praticato senza discriminazioni di nessun tipo.

LA CARTA OLIMPICA, SOCHI E I GAY
Il presidente Barack Obama ha annunciato di aver nominato atleti gay come membri della delegazione americana che parteciperà alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi per dimostrare che gli Stati Uniti rifiutano di «conformarsi alle discriminazioni». Inoltre il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha fatto un appello invitando a sollevarsi contro gli attacchi a lesbiche e gay nel suo discorso durante la sessione del Comitato Olimpico Internazionale.

CARTA OLIMPICA: IL VIDEO DEL DOODLE
Il doodle arcobaleno che riporta la citazione della Carta Olimpica viene riassunto e spiegato in un video
fonte http://www.giornalettismo.com di Maria Teresa Mura

Lgbt: Ban Ki-Moon a Sochi alla vigilia: "Il mondo si sollevi in difesa dei gay"

Il segretario generale dell'Onu fa sentire la sua voce durante la riunione del Comitato internazionale olimpico. Ma Mosca va avanti sulla sua strada. Il vicepremier: "Fare propapaganda politica durante un evento sportivo è contrario alla Carta olimpica e alla legge russa"

SOCHI - Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha raccolto e rilanciato la polemica durissima che accompagna l'apertura, domani, dei giochi olimpici a Sochi. Ha detto che "tutti dovrebbero alzare la loro voce" contro gli attacchi ai gay. E per lanciare il suo monito ha scelto una occasione di primo piano, il suo intervento durante la riunione del Comitato internazionale olimpico, alla vigilia dell'apertura domani dei Giochi Invernali di Sochi.

"Molti atleti professionisti, gay ed eterosessuali, sono contro il pregiudizio", ha osservato il 'numero uno' del Palazzo di Vetro. "Noi tutti dobbiamo alzare la voce contro gli attacchi a lesbiche, gay, bisessuali, transgender e gli androgini. Dobbiamo essere contrari -ha aggiunto - all'arresto, l'imprigionamento e le restrizioni discriminatorie che fronteggiano".

I Giochi Invernali di Sochi sono stati fortemente voluto dal presidente russo, Vladimir Putin, e le parole di Ban appaiono come un monito contro la legge russa che punisce con il carcere la "propaganda" dell'omosessualità con i minori.

Mosca però va avanti sulla sua strada: il vicepremier russo, Dmitry Kozak, ha messo in guardia spettatori e atleti contro la promozione dei diritti degli omosessuali durante le Olimpiadi. Parlando con la stampa, Kozak ha ricordato che "fare propaganda politica nel corso di un evento sportivo è contrario alla Carta olimpica e alla legge russa". Il vicepremier ha ribadito che nel Paese non esiste discriminazione basata sull'orientamento sessuale. "Siamo adulti qui e possiamo condurre la nostra vita privata come riteniamo necessario", ha detto, spiegando poi che "(i gay) possono fare propaganda della loro sessualità tra gli adulti, ma non c'è bisogno di coinvolgere i bambini".
fonte http://www.repubblica.it/speciali/olimpiadi/sochi2014/2014/02/06/news/ban_ki-moon_difende_gay_a_sochi-77820964/?ref=HREA-1

Lgbt: Il giornalista Paolo Colombo e il cantante Davide Papasidero ospiti di Oltre le Differenze si parla di sport e omosessualità

Su Antenna Radio Esse, Venerdì 7 febbraio alle 21, nel format radiofonico sul mondo LGBTQI si parla delle Olimpiadi invernali di Sochi

Venerdì 7 febbraio si terrà la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi Invernali 2014 a Sochi, in Russia, Olimpiadi che stanno molto facendo parlare di sé da mesi a causa delle tensioni e delle preoccupazioni rispetto al clima omofobico e alle leggi anti-gay in vigore nel paese di Putin. Questo sarà il tema centrale della puntata di “Oltre le Differenze”, il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer, condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini, che andrà in onda venerdì 7 febbraio alle 21 su Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50, 99.10 o diretta online dal sito www.antennaradioesse.it, con la partecipazione anche del giornalista sportivo di La7 Paolo Colombo.

Apertura dedicata alla musica con il cantante romano Davide Papasidero, concorrente di X-Factor 5 e vincitore del Festival di Castrocaro 2013, che presenta il suo ultimo EP “Adesso oppure mai”. Un’approfondita riflessione sul legame tra Olimpiadi e quesioni politiche sarà affrontata insieme al vice-caposervizio della redazione sportiva del TG La7 Paolo Colombo, noto giornalista sportivo che da tempo solleva la questione dell’omofobia anche nel calcio italiano. Uno sguardo infine al locale insieme a Francesco Micheli, vice allenatore e preparatore del Siena Rugby 2000, che testimonierà un esempio di unione tra sport e diritti, si tratta del calendario contro omofobie e bullismo realizzato insieme al Movimento Pansessuale Arcigay Siena.

In chiusura consueto spazio alle segnalazioni di libri, film e appuntamenti a tema nello scaffale LGBT. Come sempre, c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma ai contatti: 366 2809050 o redazione.oltreledifferenze@gmail.com. E’ attiva una pagina fan su Facebook e il blog è www.oltreledifferenze.wordpress.com dove è possibile riascoltare tutte le puntate già andate in onda.
fonte Redazione OLTRE LE DIFFERENZE

mercoledì 5 febbraio 2014

Lgbt: Il sindaco di New York, Bill De Blasio sceglie i gay e diserta la sfilata irlandese

Il 17 marzo la tradizionale sfilata di San Patrizio. Ma il sindaco protesta contro il divieto di esporre simboli dell'orgoglio omosex

Solidarietà alla comunità omosessuale. Il sindaco di New York, Bill de Blasio non parteciperà alla parata del St.

Patrick's Day, per protesta contro il divieto di esporre simboli dell'orgoglio gay. Il 17 marzo de Blasio non camminerà lungo la Quinta strada, dove è tradizione che ogni anno sfili il corteo della Festa di San Patrizio più grande degli Stati Uniti e dove quest'anno gli organizzatori si aspettano più di un milione di persone.

Il suo predecessore alla carica di sindaco di New York, Michael Bloomberg, non è mai mancato all'evento, mentre de Blasio aveva già rifiutato di sfilare quando era difensore civico. Gli organizzatori della parata hanno dichiarato che gli omosessuali sono i benvenuti, ma che i simboli dell'orgoglio gay non lo sono altrettanto: sostengono che distrarrebbero dal reale significato della sfilata, l'eredità irlandese.

Dopo il cosiddetto «scandalo pizza-gate», Bill de Blasio ha anche rotto gli indugi e la tradizione di famiglia e mangiato la pizza con le mani: l'iniziazione è avvenuta in tv, durante il «Daily Show» con Jon Stewart. Si tratta della prima apparizione per il sindaco di New York ad un «late night show», un programma di seconda serata, a un mese dal suo insediamento a City Hall.

Perfettamente a suo agio, de Blasio ha esordito con una battuta sulla neve a New York e le polemiche per come è stata gestita nell'Upper East Side, dove i cittadini si sono lamentati per la mancanza di un pronto intervento. Con la città di nuovo coperta dalla neve, Stewart ha fatto notare che questa è la terza pesante nevicata da quando de Blasio è sindaco.

«Durante i 12 anni di mandato del milionario Bloomberg - ha detto - non ha mai nevicato una volta». «Credo che lui abbia pagato l'uomo giusto - ha replicato il sindaco - ha i soldi per farlo». Ma in realtà è stato l'argomento pizza a tenere banco. Stewart ha invitato il sindaco a mangiarla nel modo «giusto»: «Lei è un uomo del popolo, mangi come uno di loro», gli ha detto.

E invece, de Blasio ha tirato fuori dalla giacca forchetta e coltello. «Come sindaco di Napoli, intendo di New York, siamo sempre pronti per la nostra pizza», ha spiegato scherzando, e aggiungendo che il mangiare la pizza in quel modo gli viene dai suoi antenati italiani. A quel punto, sono partiti dei fischi dalla platea e messo alle strette il sindaco de Blasio ha afferrato un pezzo di pizza con le mani e ha iniziato a mangiarlo.

Intanto, la forchetta «incriminata» - quella usata da de Blasio per mangiare la pizza in una pizzeria di Staten Island, dando così il via al «pizza-gate» finito su tutti i giornali - andrà addirittura all'asta, ma per beneficenza: il ricavato andrà a favore del Sandy Relief, il fondo per le vittime dell'uragano Sandy.
fonte http://www.ilgiornale.it

Svezia, l'inno russo è arcobaleno: il coro per i diritti lgbt

Duemila persone hanno cantano l'inno nazionale russo allo stadio di Stoccolma, in vista delle Olimpiadi invernali di Sochi. Il coro, composto da persone di diverse nazionalità, età e orientamento sessuale, si è riunito per sostenere i diritti degli omosessuali, realizzando questo video
fonte http://video.repubblica.it

Florida: Disney World ospiterà il Family Outfest, festival delle famiglie LGBT

Continuano le aperture della Disney verso la comunità LGBT.
Dopo che nelle scorse settimane aveva fatto molto scalpore la scelta di inserire due madri lesbiche nella fortunata serie televisiva “Buona fortuna Charlie” (Good Luck Charlie) in onda su Disney Channel, ora tocca a “Walt Disney World” di Orlando, in Florida: il più famoso parco divertimenti del mondo è pronto ad ospitare il primo Family Outfest, dal primo al sette di luglio, un evento per celebrare tutti i tipi di famiglia, a prescindere dalla loro composizione.

L’occasione darà la possibilità ai più piccoli di divertirsi nei diversi parchi a tema, mentre i genitori avranno l’opportunità di confrontarsi in una atmosfera friendly.

L’evento, organizzato dalle associazioni gay di Orlando, avrà come giornata principale il 4 luglio, giorno nel quale negli Usa si celebra la festa dell’Indipendenza, con il “Purple Shirt Day”, durante il quale migliaia di famiglie indosseranno una maglia viola, trasformando tutto il Disney’s Magic Kingdom in un grande oceano viola per celebrare “l’amore, la famiglia e l’equità”.

La direttrice dell’evento, Gabrielle Shulruff, ha dichiarato alla stampa: «Siamo semplicemente genitori, la sessualità non conta, abbiamo famiglie normali come tutti gli altri».

Non è la prima volta che il parco Disney ospita eventi a tematica LGBT, ma è la prima volta che la cosa viene ufficializzata. Il logo Disney, infatti, compare come partner principale della manifestazione assieme ai prestigiosi hotel Nickelodeon Suites Resort e Hilton, che offrono tariffe vantaggiose “a misura di famiglia”, oltre ai grandi magazzini Macy’s già noti per l’attivismo verso la comunità LGBT.

L’intero programma è disponibile sul sito Orlandogaytravel.com. Secondo i media americani sono attese migliaia di famiglie provenienti da tutto il mondo che potrebbero spendere oltre 2 milioni di dollari in una settimana.
fonte http://ilreferendum.it di Riccardo Rocca

martedì 4 febbraio 2014

Lgbt: Olimpiadi Sochi, lite nel Pd. Letta: sarò in Russia. I renziani: è un errore

Ad aumentare le distanze tra il presidente del Consiglio Enrico Letta e il segretario democrat Matteo Renzi, ora ci si mettono anche le Olimpiadi di Sochi.

Ieri l’annuncio dell’inquilino di Palazzo Chigi, da Doha: «Abbiamo deciso la presenza del presidente Consiglio italiano a Sochi, riteniamo sia utile per sottolineare soprattutto la candidatura italiana per le Olimpiadi di Roma del 2024. Bisogna essere a Sochi per cominciare a far marciare questa candidatura».

Parole che hanno immediatamente scatenato le reazione delle associazioni che si occupano di diritti umani e quelle che rappresentano gli omosessuali, sul piede di guerra contro le politiche omofobiche russe.

Così, mentre il presidente di Gaynet Italia Franco Grillini sottolineava come, al contrario di Letta, «alcuni grandi leader della terra non andranno all’apertura della kermesse propagandistica di Sochi del dittatorello Putin», il portavoce di Gay Center Fabrizio Marrazzo (che durante la trasferta russa di Letta, manifesterà davanti all’ambasciata romana di Mosca) ha chiamato in causa proprio Renzi: «Dovrebbe chiedere a Letta di non andare all’inaugurazione dei Giochi di Sochi.
Se è vero che Renzi guarda ai diritti civili, il Pd dovrebbe prendere una posizione sulle recenti leggi anti-gay russe, verso le quali c’è già la chiara protesta di altri leader di governo europei».

L’AFFONDO
La sponda, dalla parte renziana che siede in Parlamento, è arrivata a stretto giro. A fare da apripista, l’ex presidente di Arcigay Sergio Lo Giudice: «Caro Enrico, la tua presenza a Sochi ribadisce l’indifferenza del nostro Paese e non basta una generica dichiarazione di contrarietà alle norme discriminatoria, scontata per uno Stato membro dell’Unione europea».
Stessa riflessione dai renziani di Palazzo Madama: «Ripensaci. Non si contrasta certo così la politica discriminatoria nei confronti di gay e minoranze perpetuata da Putin», hanno dichiarato Isabella De Monte, Nadia Ginetti, Mario Morgoni, Claudio Moscardelli e Francesco Scalia. Come pure Andrea Marcucci, presidente della commissione Istruzione, Cultura e Sport a Palazzo Madama, ha sottolineato come la presenza di Letta a Sochi rischi di indebolire il fronte Ue-Usa.

E il diretto interessato, dal Qatar, ha fatto sapere che «a Sochi ribadirò la contrarietà dell’Italia a qualunque norma o iniziativa discriminatoria nei confronti dei gay, nello sport così come fuori dallo sport», rispondendo esplicitamente, da un lato, alle critiche rivoltegli da Roma, e dall’altro mandando un messaggio anche a Vladimir Putin: niente sconti o ammorbidimenti sulla netta posizione di contrasto alle discriminazioni verso gli omosessuali. Rassicurazioni che, però, non spengono il fuoco dell’ennesima polemica che è nuova benzina sul fuoco dello scontro interno al partito. Media Graziano Delrio, renziano ma ministro nel governo Letta: «Il presidente ha detto che andrà e ribadirà con assoluta fermezza la contrarietà alle leggi discriminatorie contro i gay». Ma la polemica interna, l’ennesima, rischia di agitare ancora di più un partito diviso.

LA MINORANZA
Ieri ha preso la parola anche la minoranza cuperliana, dopo la tiepida apertura del segretario a un’alleanza a sinistra. «La segreteria di Renzi è iniziata con un piglio e un metodo che nessuno può sottovalutare nei suoi effetti a breve».
Davanti ai quali, la sinistra non intende «essere soltanto testimonianza», indossando «lenti diverse per agire dentro il nuovo contesto», ha detto Gianni Cuperlo, riunendo l’opposizione interna a Renzi.
Con due obiettivi: «Restituire a una sinistra rinnovata forza e attualità nel pensiero» e «fornire a quel pensiero gli strumenti della lotta politica e del potere, nel senso più elevato che il termine ancora possiede».
Poco dopo, via twitter, anche Renzi ha detto la sua: «Molti pensano che per i voti bastino le alleanze tra i leader. Ma non è più così. Vanno conquistati gli elettori, non i leader». Parole che valgono per il centrodestra che riabbraccia Pier Ferdinando Casini, come per la sinistra che guarda a Nichi Vendola.
fonte http://www.ilmessaggero.it di Sonia Oranges

Lgbt: Danza "Momix Alchemy" Al Teatro Verdi di Firenze dal 11 al 16 febbraio 2014

Replica a grande richiesta ‘Momix Alchemy’, ultima straordinaria opera multimediale del ‘Mago dei Maghi’ Moses Pendleton, sul palco del Verdi dall’11 al 16 febbraio (sempre ore 20.45, venerdì e domenica anche 16.45).

Ad ispirare l’immaginazione di Pendleton è stata l’eterna ricerca dell’oro segreto che vive nel profondo della nostra essenza, rivelato solo dagli uomini capaci di scrutare il mondo con occhi creativi.

"Da qualche parte c’è sempre l’oro, se scavi a fondo"
Moses Pendleton

È uno spettacolo multimediale realizzato dai suoi superbi ballerini, un lavoro pieno di fantasia, ironia, bellezza e mistero.
Mentre con Bothanica il pubblico era trascinato in un viaggio surreale attraverso le stagioni dell’anno, in ALCHEMY Pendleton svela i segreti dei quattro elementi primordiali – terra, aria, fuoco, acqua – e crea uno spettacolo che sprigiona arcane suggestioni e attira lo spettatore in una dimensione surreale.

Miscelando le sostanze base nei loro alambicchi e fornaci, gli antichi alchimisti cercavano l’elisir di lunga vita o la formula dell’oro. Gli alchimisti non lavoravano da soli; evocavano gli spiriti, perchè li aiutassero nei loro riti segreti. Allo stesso modo si dispiega il processo creativo di ALCHEMY, con gli "apprendisti - stregoni" MOMIX nel ruolo di supporti. Riusciranno a trovare la formula dell’elisir? Creeranno l’oro?

Sicuramente, per chi crede nell’arte dell’illusione e nell’illusione dell’arte.
Una cosa è certa: dopo ALCHEMY nessuno sarà uguale a prima!
Questa è la promessa alchemica di Moses Pendleton ...
“Quando l’occhio è rapito da una alchimia di suoni, luci, colori, visioni, inizia a vedere cose che altrimenti sarebbe impossibilitato a vedere”.
Info - 055.212320 www.teatroverdionline.it
fonte http://www.danzadance.com

Sochi: Katy Perry e Madonna in difesa dei diritti LGBT: il video per #GayPropaganda

Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi di Sochi, Katy Perry e Madonna hanno unito le forze (e la loro popolarità mondiale) per portare all’attenzione del pubblico la questione delle discriminazioni alla comunità LGBT in Russia, protestando in particolare contro una legge del governo che vieta la cosiddetta “propaganda gay”.

Un mese fa la popstar californiana era stata scelta da Madonna per collaborare al suo progetto of Art For Freedom, un’iniziativa digitale globale impegnata a promuovere attraverso l’arte la questione dei diritti umani e delle loro violazioni. Insieme hanno dato vita ad un nuovo progetto lanciato in rete, con la pubblicazione di una serie di video di protesta legati all’hashtag “(We Are) #GayPropaganda”.

La nuova iniziativa, come spiegato dal comunicato stampa che l’ha annunciata, “cerca di ridefinire la ‘propaganda gay’ chiedendo alla comunità LGBT e ai loro sostenitori in tutto il mondo: Cos’è #PropagandaGay per te?“. L’iniziativa invita ad unirsi a questo movimento d’opinione caricando i propri progetti (foto, opere d’arte e narrazione) su Artforfreedom.com, o diffondendo la notizia attraverso i social media con l’hashtag #GayPropaganda, così da fare luce sulla situazione della comunità LGBT della Russia.

Il terzo video della serie, ispirato dalle recenti immagini di violenza contro la comunità LGBT in Russia, è stato pubblicato su Twitter da Katy Perry, guest curator di gennaio sulla piattaforma lanciata da Madonna. Ecco il video dal titolo The Peace Sign.

Madonna ha lanciato Art For Freedom in collaborazione con Vice magazine come “un’iniziativa globale per incoraggiare l’espressione creativa” e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle violazioni dei diritti umani. Katy Perry, che era stata criticata proprio per aver ceduto i diritti di una sua canzone per lo spot dei Giochi Olimpici di Sochi, si è unita con entusiasmo al progetto: “Credo che il 2014 possa essere un anno di grandi cambiamenti sociali. Insieme possiamo tutti lottare per i diritti umani – ha spiegato la popstar, invitando tutti a partecipare – Lascia che la tua arte sia la tua voce“.
fonte http://www.optimaitalia.com di Claudia Gagliardi

lunedì 3 febbraio 2014

Lgbt: Sochi, Letta: "Andrò a cerimonia per difendere i diritti dei gay, e per aiutare Roma 2024" Invito a ripensarci da senatori Pd e dal gay Center

Il premier Enrico Letta ha chiarito i motivi della sua partecipazione alal cerimonia di inaugurazione delle olimpiadi invernali di Sochi. “Ho preso questa decisione dopo una consultazione con il presidente della Repubblica, il ministro dello Sport e il presidente del Coni”, ha detto nel corso di una conferenza stampa a Doha.

“Riteniamo che questa presenza sia utile per sottolineare soprattutto la candidatura italiana di Roma alle olimpiadi del 2024, cui crediamo tantissimo. Bisogna essere a Sochi per cominciare a far marciare questa candidatura”, ha detto. Tuttavia, ha spiegato citando le ‘polemiche’ in Italia, “nella mia partecipazione sia qui sia lì ribadirò con assoluta nettezza la nostra contarierà a qualsiasi normativa discriminatoria contro gli atleti gay. Questo fa parte della cultura italiana”, ha aggiunto.

SENATORI PD: LETTA NON VADA
“Ci auguriamo che il Premier Letta ci ripensi. I principali leader europei non andranno all’inaugurazione delle Olimpiadi di Sochi, incomprensibile che l’Italia partecipi al massimo livello.
Non si contrasta certo così la politica discriminatoria nei confronti di gay e minoranze perpetuata da Putin”. Lo affermano i senatori del Pd Isabella De Monte, Nadia Ginetti, Mario Morgoni, Claudio Moscardelli e Francesco Scalia.
“Stiamo per assumere la guida del semestre europeo-sottolineano i parlamentari- e ci distinguiamo subito con la presenza del Presidente del Consiglio ad una inaugurazione disertata da molti altri leader.
Il rispetto dei diritti civili è una battaglia che riguarda le nostre stesse radici culturali, abbandonarla per ottenere l’appoggio russo alla candidatura di Roma nel 2024 è sbagliato”, concludono i senatori.

GAY CENTER A LETTA: ERRORE ANDARE CERIMONIA SOCHI
“Che dirà Letta a Putin andando a Sochi? Che l’Italia è l’unico Paese europeo a non avere leggi contro l’omofobia e sui matrimoni gay? Vedremo.
Letta avrebbe dovuto disertare l’inaugurazione, la sua decisione diversa da quella di Merkel, Hollande, Cameron e Obama è un errore.
Mentre Letta sarà a Sochi all’inaugurazione noi manifesteremo davanti all’Ambasciata russa a Roma esponendo una grande bandiera gay di sette metri per protestare contro le leggi omofobe di Putin”. Lo dice Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center.
fonte http://qn.quotidiano.net

domenica 2 febbraio 2014

Lgbt Mosca: Amnesty fa volteggiare ballerina in manette. Contro Putin. In tutù, nel gelo della capitale russa

Raccolta di firme per una petizione destinata a Vladimir Putin, presidente della Russia, sui diritti umani coronata da una ballerina - in manette - che danza in un giardino di Mosca nel gelo di gennaio.

Così si è conclusa la campagna di Amnesty International, il cui scopo era l'abolizione delle nuove leggi varate da putin, sulla propaganda gay e sugli agenti stranieri, la criminalizzazione della diffamazione e l'insulto di sentimenti religiosi nella legislazione russa.

"Una Russia commovente ma priva di libertà", registra il giornale di opposizione Novaja Gazeta, diventato famoso perchè ci lavorava Anna Politkovskaia.

La ballerina è Aleksandra Portiannikova. Mentre ballava, con lei c'erano alcuni militanti che esponevano una citazione di Putin: "Una delle priorità dello Stato e della società deve essere il sostegno del movimento per la difesa dei diritti umani".

Secondo gli attivisti per i diritti umani di Amnesty International, le parole del presidente della Russia non corrispondono alla situazione reale del Paese.
fonte http://www.tmnews.it fonte foto http://video.repubblica.it/

GUARDA IL VIDEO A QUESTO LINK:

http://video.repubblica.it/mondo/mosca-balla-con-le-manette-a-20-gradi/154420/152919