giovedì 7 novembre 2013

Lgbt: La storia "Non sono lesbica ma mi sono innamorata di lei"

L’università, un marito, due figli. Poi un incontro casuale, «oscure dolcezze» che restano solo pensieri. Una donna scopre il desiderio per un’altra donna. E lo racconta

Mi sono innamorata. Non avrei mai pensato di innamorarmi di nuovo a 38 anni, sposata con l’uomo che ho giurato di amare, e con due bambini ancora piccoli.
Ma soprattutto, non avrei mai pensato di innamorarmi di una donna. Ecco, l’ho detto. Non ho il coraggio di usare la parola “lesbica”, perché non è così che mi sento. O forse semplicemente perché mi fa paura. Non per pregiudizi, assolutamente.
Ma come vi sentireste voi senza ormeggi, strappate via da qualcosa di inesplicabile? Senza sapere in che direzione state andando?

«Nuovamente Eros / di sotto alle palpebre languido / mi guarda coi suoi occhi di mare / con oscure dolcezze / mi spinge nelle reti di Cipride / inestricabili»: è Ibico, uno dei lirici greci che avevo studiato al liceo, da ragazzina. Avevo sottolineato la frase senza neppure capire di cosa si trattasse: che ne sapevo io, a 16 anni, di «oscure dolcezze»? Ma sono andata a cercarlo nei miei scaffali, quel libro dimenticato; perché adesso, vent’anni dopo, mi sento così, persa in queste reti inestricabili e senza sapere che cosa fare.

La mia vita, vista da fuori, è semplice e lineare. E fortunata. Una vita protetta, da sempre. Prima dai miei genitori. E poi - mi sono sposata giovane, appena finita l’università - un marito, due bambini molto desiderati, una casa piena di cose belle; tutte cose di cui sono estremamente grata.
Eppure. Eppure ci sono quelle «oscure dolcezze». E c’è lei. Ci siamo conosciute, ironia del caso, proprio a un matrimonio. Un matrimonio di quelli impegnativi, due giorni in campagna, organizzazione perfetta, peonie e candele ovunque.

Da film. Io avevo appena litigato con mio marito, o almeno cercato di litigare: con lui è impossibile, appena tento di affrontare qualche argomento spinoso si fa venire mal di testa. Mi chiedo se lo faccia anche sul lavoro, o se è un trattamento riservato a me. In ogni caso, eccoci al matrimonio, a far finta di essere di ottimo umore, con i bambini più capricciosi del solito, mentre cerco di entrare nel vestito che mi stava bene due gravidanze fa. Lei era al tavolo accanto. È arrivata e tutti si sono girati. Ha qualcosa nel modo di camminare, di sorridere, di guardarti, che semplicemente ti arresta. Non è bella in modo tradizionale, no. È alta, sguardo fiero, il portamento di un’amazzone. È a quello che ho pensato quando l’ho conosciuta.

E no, non è una donna a cui piacciono le donne. Sposata anche lei, una figlia già adolescente. Un matrimonio in crisi, a cui aveva appena deciso di mettere la parola fine. Un bel lavoro, di quelli che ti occupano cuore e mente. E quello sguardo fiero, senza paura. Io non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Quando ci hanno presentate. Quando ci siamo messe a ballare. Le gambe lunghe, il profilo orgoglioso, la scollatura. La guardavo e mi sorprendevo a pensare: chissà com’è, nuda… Alle due del mattino eravamo ancora lì, a chiacchierare, una sigaretta dietro l’altra; a raccontarci. Quella notte non ho dormito. E il giorno dopo, quando ci siamo salutate, scambiandoci i cellulari, l’ho abbracciata e tremavo. Avevo paura che indovinasse tutto, dalla mia vertigine. Ma indovinare che cosa?

È quello che non so. Non lo so da allora. Tutte le volte che ci sentiamo via Skype, che ridiamo insieme. Tutte le volte che non risponde ai miei messaggi. Tutte le volte che sento un’esitazione nella sua voce, nelle sue parole - ma forse l’esitazione è solo mia. Ci siamo riviste. Sono andata a trovarla (lei abita in un’altra città), con la scusa di una mostra che volevo assolutamente vedere, di «anch’io ho bisogno di ossigeno», lasciando i bambini a mio marito. Sono andata a trovarla nella sua nuova vita, senza conoscere la sua vita di prima; nel suo appartamento caotico da single di ritorno. Siamo state alzate di notte, di nuovo, a fumare e bere vino, ridendo e raccontandoci tutto: paure e desideri, uomini e delusioni. Io sentivo quelle «oscure dolcezze» che mi avvolgevano, mi toglievano il respiro, volevo allungare la mano e prenderla. La guardavo, accendendomi un’altra sigaretta, e pensavo a come sarebbe stato spogliarla.

Non l’ho fatto. Non so se per rispetto o per paura. Ma sono tornata a casa come ubriaca. Tornata nella mia vita protetta, troppo protetta, con questo segreto. Ci penso. Sempre. E soprattutto, mi sembra di incontrare storie di amazzoni, e di donne che amano donne, ovunque. Ci inciampo nei film, nei libri che leggo… Nelle innumerevoli notizie di diritti gay sui giornali, alla tv. Ecco, l’ho pronunciata, la parola “gay”. Ma è la mia storia? È la sua storia? O è solo un innamoramento, un’infatuazione che rimarrà così, sospesa? E se fosse solo una scusa, un modo per non vedere che il rapporto con mio marito, con cui ormai non faccio quasi più sesso, sta sprofondando in una routine anestetizzata? Non so che cosa succederà. So solo che, nelle ombre di donne fiere, a testa alta, che voltano l’angolo per strada, ogni tanto mi sembra di vedere lei. E vorrei mollare tutto per correrle dietro. (Testo raccolto da Lisa Corva)

Lo psicoanalista: «La sessualità è fluida»
Professor Vittorio Lingiardi*, ma è davvero possibile scoprirsi gay a 38 anni? «È possibile. La costruzione della propria identità sessuale non è un percorso lineare, con un inizio e una fine.
Inoltre, comportamenti e identità non sempre coincidono. La consapevolezza del proprio orientamento (etero, omo, bisessuale) in media si definisce nel corso dell’adolescenza.
Ma per tutta la vita può accadere di essere “sorpresi” dai propri desideri». In questi casi significa che il proprio vero orientamento era stato represso?
«Non si può generalizzare. Un studio serio a riguardo è del 2008 di Lisa Diamond: Sexual Fluidity, pubblicato dalla Harvard University Press.
La studiosa ha analizzato i casi di decine di donne che, nel corso della propria vita, hanno “sconfinato” dall’etero all’omosessualità».
Soggetti per lo più femminili, quindi: sono le donne ad avere una sessualità più “fluida” e cangiante? «Stando alle ricerche scientifiche sulla fluidità sessuale sì, l’incidenza è maggiore nel mondo femminile.
Forse perché i ruoli sono meno rigidi». Vista l’età, nasce il sospetto che siano le donne le più sessualmente “annoiate” dal partner fisso… «Oddio, questo non lo so.
Ma se fosse così basterebbe cambiare partner, non orientamento! Mille ragioni ci spingono a cercare un legame: il desiderio, la passione, la curiosità, la ricerca di intimità, di sicurezza. Le ragioni intellettuali sono quelle a cui credo meno».
(*Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, è professore ordinario di Psicologia Dinamica presso la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università La Sapienza, Roma. È autore di numerosi studinsul genere e la sessualità) C.M.
fonte http://d.repubblica.it di E.R.

Lgbt: "Tutti a bordo, parte Il Principe Azzurro!"

Spesso ci siamo chiesti come vengono visti gli omosessuali dall'esterno.
C'è chi li conosce poco o crede di non averci mai avuto a che fare.
Magari, appunto, “crede” di non averne mai conosciuti.

E' probabile che questa convinzione sia destinata ad infrangersi, ad un occhio più attento. Stiamo parlando di qualcosa di così normale che non dovremmo neanche domandarci il perché di molte discussioni ancora. Spesso siamo quelli che mai diresti, i ragazzi della porta accanto.

Il tuo avvocato, l'autista del nostro bus, il postino, il meccanico: insomma chiunque. Uno dei grandi tabù di questa nostra società un po' ipocrita è forse questo: quello di stampare etichette preconfezionate senza considerare la normalità quotidiana di vita delle persone.

Pregiudizi che nascondono solo la paura per la diversità. Siamo donne e uomini, né migliori né peggiori di tutti gli altri, prima ancora di essere gay o lesbiche. Con il desiderio tipico che accomuna ogni essere umano di Amare ed essere felici, liberi di essere ciascuno quello che è.

“Nessuno mi può giudicare” cantava la Caselli, non a caso divenuto l'inno del World Pride di Roma del 2000. La libertà di essere sé stessi non è però da darsi per scontata. Se ancora solo pochi anni fa, autorevoli parlamentari (era il 2011) respingevano un ddl contro l'omofobia perché assimilavano l'orientamento sessuale con “incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, necrofilia, masochismo”. Il clima in Italia è ancora pesante tanto da diventare insopportabile in alcuni, purtroppo non isolati, drammatici casi. Ultimo quello del giovane Simone di Roma.

E' per rispetto verso la sofferenza altrui che occorre invece insistere a parlare di diversità, di inclusione, di vita. Nella diversità di ognuno di noi che nasce la bellezza e la testimonianza di qualcosa di speciale. Vita comune, straordinaria. Per questo realizzeremo un diario incrociato: quello di un giurista che fa politica con la fissazione per lo sport e per l'arte contemporanea e un ex calciatore diventato Mister Gay Italia 2013 e rappresentante per studi dentistici.

Quotidianità, si diceva. Storie comuni. Come quella coppia di ragazzi tanto carini che stanno insieme perché si amano nel condominio accanto al Vostro. Vanno a lavoro, fanno la spesa, vanno agli allenamenti, al cinema ed il sabato sera a cena con gli amici od a ballare in discoteca.
Il mio viaggio (Giuliano) inizierà con una mostra, a Roma, città che sarà protagonista di questo nostro “love and the cities”: il tesoro di San Gennaro in esposizione a Palazzo Sciarra. Il mio viaggio (Giovanni) invece inizierà dalla mia Brindisi, dove nel lavoro o nella vita quotidiana, subito dopo la notizia mediatica del concorso dì Mr.Gay Italia ha fatto emergere nelle persone che mi conoscevano aspetti diversi ed interessanti.

Se per una volta provassimo a parlare di sessualità anziché di sesso, o magari di amore, forse il concetto sarebbe molto più chiaro e comprensibile a chiunque, e si spezzerebbe questa morbosa e peccaminosa immagine che avvolge da sempre l'omosessualità ed il mondo LGBT.

Sullo sfondo una domanda: è davvero l'amore quello che ci contraddistingue? Nonostante una società che ci impone di guardare all'oggi, al presente perché domani è già un tempo troppo complicato ed incerto per poter essere dominato? Domande che potrebbe farsi chiunque: etero o gay che sia.
Proviamo a dare qualche risposta. Inizia il viaggio: tutti a bordo, parte il Principe Azzurro.
fonte http://www.giornaledipuglia.com a cura di Giuliano Gasparotti e Giovanni Licchello.

Lgbt: Omofobia, manifestazione nazionale il 7 Dicembre a Roma LOVE IS RIGHT

#LOVEISRIGHT
Diritti senza compromessi: il tempo è questo.

“Il vuoto politico, legislativo e culturale che attraversa il tessuto della società italiana è stato reso ancora più evidente dalla approvazione da parte della Camera dei Deputati di una legge farsa ispirata da ipocrisia e opportunismo – così inizia il documento di convocazione della manifestazione nazionale lanciata da Agedo, Arcigay, Arcilesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno, Mit, associazioni nazionali lgbt e di impegno sui diritti civili, che è convocata per Sabato 7 dicembre a Roma”.

“L’introduzione dell’emendamento e del subemendamento Verini e Gitti – affermano le associazioni- rende incoerente e inattuabile la legge Mancino, fondamentale strumento di contrasto a tutte le discriminazioni, indebolendo la tutela penale necessaria per tutte le minoranze previste nel provvedimento. In questo modo fallisce l’obiettivo stesso della legge, quello di indicare istituzionalmente che l’aggressione e la discriminazione non possono essere legittimate in nessun modo e in nessun contesto”.

“Per le persone lesbiche, gay e transessuali, e per coloro che vogliono uscire dal medioevo culturale di questo Paese – conclude il documento – l’unica strada è portare avanti con coerenza e dignità un progetto che chiede uguaglianza di diritti, riconoscimento giuridico e sociale delle relazioni, la salvaguardia dell’integrità individuale, di coppia e collettiva. Il tempo dei diritti è questo e nessun compromesso e dilazione sono accettabili. Scenderemo in tante piazze delle città d’Italia per rivendicare un sistema di leggi che garantiscano le libertà, l’autodeterminazione, i diritti civili!”

La piattaforma di convocazione della manifestazione include: una reale estensione della Legge Mancino che contrasti la discriminazione omofobica senza sconti per nessuno; il matrimonio egualitario per le persone omosessuali; altri istituti che tutelino le coppie di fatto lesbiche, gay ed etero; il riconoscimento e tutela della genitorialità omosessuale; il cambio dei dati anagrafici senza l’obbligo di interventi di riattribuzione dei genitali per le persone transessuali; la riscrittura della legge 40.
fonte http://www.equalityitalia.it

Lgbt: Cambio di sesso: entro 6 mesi discussione modifiche alla Legge 164

Orizzonte vicino e positivo per i diritti delle persone LGBT, certo le etichette sono dure da cancellare, ma almeno in Parlamento qualcosa si muove: nei prossimi mesi potrebbero essere approvate definitivamente le leggi contro l’omofobia e la transfobia; le autorizzazioni per il matrimonio civile per le coppie appartenenti allo stesso sesso; e la proposta di modifica della Legge 164/82 (Norme in materia di modificazione dell’attribuzione di sesso; scritta da Rete Lenford, Avvocatura per i diritti LGBT; e depositata alla Camera con Atto N.246 di Scalfarotto del PD, e al Senato con Atto N.392 di Airola del M5S e N.405 di Lo Giudice del PD – ndr).

In questo articolo http://www.mxpress.eu/?p=35939 ci eravamo occupati dei contenuti della Proposta di Legge, presentata a Napoli il 25 e 26 ottobre scorso al convegno ONIG (Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere), i quali possono essere riassunti in 3 proposte principali:
1. Nessuna necessità di dover affrontare un iter giudiziario per l’autorizzazione all’intervento per il cambio di sesso.
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2. Possibilità di cambiare il nome anagrafico effettuando una semplice richiesta al Prefetto, allegando la relazione psichiatrica che certifica lo condizione di “Disforia di genere” (Attualmente è ‘consigliata’ la sterilità chirurgica del soggetto, ossia l’asportazione di pene e testicoli opure ovaie – ndr).
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3. Divieto di interventi chirurgici sui neonati intersessuali (Bambini che alla nascita presentano caratteristiche anatomo-fisiologiche sia maschili che femminili – ndr).
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Nei giorni successivi al convegno abbiamo contattato il Presidente dell’ONIG, Paolo Valerio, il quale si augura che “la Proposta di Legge venga sottoposta quanto prima alla discussione in Parlamento”.
E dunque il Senatore del Movimento 5 Stelle, Bartolomeo Pepe, che proprio al convegno ONIG si era reso disponibile per la creazione di un intergruppo parlamentare che discutesse sull’argomento nel tentativo di anticipare notevolmente i tempi per l’esame parlamentare. Ma lo stesso Pepe, da noi sollecitato alla discussione, ha affermato che, “non essendo il Movimento 5 Stelle nella maggioranza di Governo, è probabile da parte del PD l’accantonamento delle loro proposte.”.

Così, nel tentativo di fare chiarezza ed offrire corretta informazione al riguardo, Mediaxpress ha contattato anche il Senatore Sergio Lo Giudice, del Partito Democratico, autore di una delle Proposte di legge depositate in Senato, per la modifica delle Norme in materia di modificazione dell’attribuzione di sesso.

Lei è al corrente che il Sen. Bartolomeo Pepe, del Movimento 5 Stelle, si è reso disponibile per la creazione di un intergruppo parlamentare per un rapido esame della modifica alle Norme in materia di attribuzione di sesso?


“Sì, ma forse il Sen. Pepe non è a conoscenza che esiste già un intergruppo parlamentare LGBT: è una rete composta da parlamentari impegnati nel promuovere, anche attraverso strumenti legislativi, i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender.
Tra i componenti di questa rete c’è anche il Sen. Airola e altri senatori del Movimento 5 Stelle, che hanno appunto il compito di monitorare l’andamento di queste Proposte di Legge.
Sicuramente, al momento opportuno, l’intergruppo LGBT si occuperà di questa proposta di modifica alle Norme in materia di attribuzione di sesso, che è una delle tre Proposte di Legge che i gruppi parlamentari del Partito Democratico, SEL e Movimento 5 Stelle hanno presentato.”

Quali sono le altre proposte?

“C’è appunto la Proposta di Legge di modifica della Legge 164/82; c’è quella sull’Omofobia ela Transfobia; e poi il matrimonio civile per le coppie appartenenti allo stesso sesso.”

Lei è un Senatore del PD, il partito di maggioranza di Governo. La sua Proposta di Legge è stata depositata ormai già da tempo, come le altre, ma nonostante siano ottime e già pronte per l’applicazione, non sono ancora in scadenza per la discussione. Perché?

“E’ vero, è un’ottima Proposta di Legge, comune agli altri partiti che ho citato prima. Condivisa ed estesa da una rete di avvocati che fanno riferimento al movimento LGBT, e che ha avuto anche una serie di modifiche, di placet, da parte delle organizzazioni LGBT.
Ma il tema della calendarizzazione riguarda anche la scansione delle Proposte di Legge che ho citato prima: noi oggi siamo alle prese con quella contro l’Omofobia e la Transfobia, che è già stata approvata in una versione insoddisfacente, alla Camera, e che dovrà essere discussa, io mi auguro migliorata e approvata, al Senato. E appena sarà concluso questo percorso, saremo pronti per partire con le altre due proposte: quella sul matrimonio, che in realtà è già stata calendarizzata e c’è già stato un avvio di discussione in Senato; e quella sulla modifica della Legge 164/82 che io mi auguro possa essere discussa subito dopo l’approvazione della Legge sulla Transfobia e l’Omofobia.”

E’ in grado di dare una scadenza temporale?

“E’ sempre molto difficile dare delle date rispetto ai lavori parlamentari. Io ci sono solo da qualche mese, ma ho già capito che sulle previsioni influiscono sempre una serie di variabili. In questo momento il Parlamento è impegnato nella discussione del bilancio e questo rallenta tutto il resto.

Dopo che saranno approvate la Legge di stabilità e il bilancio riprenderà la normalità dei lavori, quindi io mi auguro che molto presto potremmo approvare la Legge contro l’omofobia, e nei primi mesi del prossimo anno si possa entrare nel vivo della Proposta di modifica della Legge 164/82.
Che al riguardo, voglio ricordare, esistono anche delle interessantissime novità giurisprudenziali, che vanno proprio nella direzione auspicata dalla nostra Proposta di Legge, che affronta vari tempi come l’aggiornamento della Legge sulla riattribuzione anagrafica del nome e del Genere, ma evitando che venga accompagnata dalla rettifica chirurgica degli attributi sessuali: la Giurisprudenza oggi sta dicendo che non deve essere un’imposizione, nei casi in cui non è necessaria l’operazione chirurgica per l’equilibrio psicofisico della persona.
Spero davvero di entrare nel vivo della discussione di questa Legge entro pochissimi mesi, in modo che anche il Parlamento possa adeguarsi a ciò che hanno già stabilito le aule di Tribunale.”

Dunque conferma che entro 6 mesi la Proposta di Legge per la modifica della Legge 164/82 sarà in esame in Parlamento?


“Non è nella mia disponibilità dare date precise, ma io prevedo e mi auguro che entro 6 mesi possa essere in piena discussione questa Proposta di Legge.”.
fonte http://www.mxpress.eu da: Marco Calafiore

mercoledì 6 novembre 2013

Lgbt Radio: A Oltre le Differenze si parla di diritti legati all'omogenitorialità, oggi mercoledì 6 novembre alle 21

Nella puntata che andrà in onda mercoledì 6 novembre alle 21 anche un approfondimento sul Florence Queer Festival

Sostituire nella modulistica comunale e scolastica i termini “padre” e “madre” con il più generico “genitore”: buona pratica al passo coi tempi o diritto negato? Sarà argomento della prossima puntata di Oltre le Differenze, il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e trans condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini, in onda mercoledì 6 novembre alle 21, sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 e 99.10) o in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.

Mentre in Italia fa discutere la proposta della Delegata ai diritti civili e alle politiche contro le discriminazioni del comune di Venezia, Camilla Seibezzi, di sostituire i termini “padre e madre” con il termine universale “genitore” nella modulistica di iscrizione all'asilo nido, scelta motivata dal fatto che oggi non esiste più un unico modello di famiglia, in California (USA) si riconosce addirittura la plurigenitorialità, infatti i tribunali sono stati recentemente autorizzati a riconoscere tre o più genitori legali per figlio. Commenteremo queste ed altre notizie con Barbara Baroni, referente toscana di Famiglie Arcobaleno – associazione di genitori omosessuali - nella rubrica “Famiglie come voi”.

Ampio spazio sarà poi dedicato all'11esima edizione del Florence Queer Festival, la rassegna di cinema lgbtqi, e non solo, che ha inizio proprio in questi giorni a Firenze, il ricco programma e le tante collaborazioni saranno presentate dalla co-direttrice artistica Roberta Vannucci dell'associazione Ireos.

Spazio finale come sempre dedicato alle segnalazioni di libri, film e appuntamenti a tema nello scaffale. Per interagire con la redazione del programma: 366 2809050 o redazione.oltreledifferenze@gmail.com. E’ attiva la pagina fan su Facebook e il blog www.oltreledifferenze.wordpress.com .
fonte Redazione OLTRE LE DIFFERENZE

Lgbt: "TUTTIDIVERSI" Incontri di formazione a Padova dal 14 novembre al 12 dicembre

“Tuttidiversi” è un progetto ospitato dall’Università di Padova, realizzato da studenti ed ex studenti con l’associazione Antéros LGBTI Padova ed il contributo dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (ESU).
L’obiettivo è quello di affrontare tematiche ancora poco esplorate negli atenei italiani.

CLICCA SULL'IMMAGINE PER PROGRAMMA

Il focus è incentrato sulle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, a partire dalle quali si discuterà di lavoro, migrazioni, disabilità, famiglie, inclusione sociale, politiche locali e diritti di coppie e singoli, transessualità. Il percorso è patrocinato da Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali presso presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri) ed è supervisionato dalla sociologa Beatrice Gusmano dell’Università di Verona.

Il comitato scientifico è composto inoltre da docenti che si occupano quotidianamente di disuguaglianze sociali: sociologhe, psicologhe, operatrici sociali e giuristi, in alcuni casi anche attivisti.
Si inizia giovedì 14 novembre 2013 alle 17, si prosegue con cadenza settimanale per cinque pomeriggi alla stessa ora.
La sede degli incontri è il Dipartimento di Scienze Chimiche in via Marzolo 1. Aule accessibili ai disabili.

14 Novembre
Educazione al genere e diversity management: interventi contro l’omofobia e la transfobia nei luoghi di studio, di lavoro e nelle amministrazioni pubbliche
Beatrice Gusmano – sociologa , Università di Verona, e Giulia Selmi – sociologa, Università di Trento

21 Novembre

Transessualità e intersessualità. Necessità dei servizi rivolti a persone transessuali e intersessuali
Laura Sebastio e Daniela Pompili, SAT (Sportello accoglienza trans, Verona)
Michela Balocchi – sociologa, Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi (Firenze)

28 Novembre
Disabilità e sessualità: stereotipi, pregiudizi, possibilità, risorse
Priscilla Berardi – medico, psicoterapeuta

5 Dicembre
Discriminazione negli ambienti sportivi
Mauro Valeri – sociologo, responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio

Migranti LGBT: quali diritti e quali opportunità?
Simone Rossi – avvocato, Rete Lenford (Avvocatura per i diritti lgbti), Asgi (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione)

12 Dicembre
Pluralità delle forme di famiglia
Ilaria Trivellato – referente per l’Emilia Romagna di Famiglie Arcobaleno, associazione genitori omosessuali

Presso: Dipartimento di Scienze Chimiche, via Marzolo 1, ore 17:00

Se vuoi, scarica il volantino con il programma degli incontri qui:
http://www.anterospadova.it/wp-content/uploads/2013/10/TUTTIDIVERSI_Programma_incontri.png

O il programma con la presentazione completa in formato PDF:
http://www.anterospadova.it/wp-content/uploads/2013/10/TUTTIDIVERSI_Programma_incontri.png

“Tuttidiversi” rientra nelle attività sovvenzionate dall’Esu per gli studenti di tutte le facoltà, inclusi Conservatori e scuole per interpreti e traduttori.
E’ comunque aperto a chiunque voglia partecipare, ed è gratuito.

E’ preferibile iscriversi compilando il form disponibile qui: form di iscrizione
Per informazioni: Chiara Zanini, formazione2013@anterospadova.it


NOTE SUI DOCENTI
La supervisione del progetto è affidata a Beatrice Gusmano, assegnista di ricerca all’Università di Verona, che come sociologa si occupa di diversità al lavoro, di politiche pubbliche a tematica LGBTQ, di educazione al genere.
E’ componente del Centro Interdisciplinare per gli studi di genere dell’Università di Trento e ha vinto nel 2009 il Premio Maria Baiocchi per la migliori tesi di dottorato in studi LGBT. Per AHEAD (progetto europeo sulle politiche locali a tematica lgbt, 2011) e UNAR (2011/2012) ha raccolto e analizzato le buone prassi contro la discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere adottate sia a livello nazionale che internazionale. E’ inoltre co-curatrice, con Tiziana Mangarella, di un manuale contro il bullismo omofobico, in corso di pubblicazione (Edizioni La Meridiana, 2014).

Giulia Selmi ha ottenuto il titolo di Dottoressa di ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale all’Università di Trento, dove fa parte del direttivo del Centro di Studi Interdisciplinari di Genere. È socia fondatrice dell’Associazione “Il Progetto Alice” che si occupa di promuovere progetti di educazione al genere rivolti a insegnanti, studenti e studentesse. Con Silvia Leonelli ha di recente pubblicato Genere, corpi e televisione. Sguardi di adolescenti (Edizioni ETS, 2013).

Michela Balocchi, dottoressa di ricerca in Sociologia e Sociologia politica, è docente presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi. Fa parte del Centro di ricerca Politesse dell’Università di Verona. Ha contribuito alla fondazione di Intersexioni ed è responsabile dell’omonimo sito.

Laura Sebastio
, filosofa e counselor, si occupa da diversi anni di educazione di genere e percorsi sull’identità sessuale nelle scuole. Ha preso parte nel novembre 2011 all’avvio del servizio accoglienza trans del circolo Pink di Verona presso il quale svolge regolarmente colloqui e conduce il gruppo di auto-aiuto.

Daniela Pompili è un’attivista transessuale che da alcuni anni svolge attività di aiuto e ascolto per persone trans. E’ tra le fondatrici del SAT (Sportello Accoglienza Trans) di Verona.

Priscilla Berardi è medico, psicoterapeuta e formatrice. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca psicosociale. è tra gli autori di un documentario su sessualità, affettività e disabilità (www.sessoamoredisabilita.it) e di una ricerca nazionale su omosessualità e disabilità: www.priscillaberardi.it/images/Identità_ad_ostacoli_Report_finale.pdf

Mauro Valeri, sociologo, psicoterapeuta e funzionario dell’Unar (Ufficio della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica) , èresponsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio e ha diretto l’Osservatorio nazionale sulla xenofobia. Sul legame tra calcio e razzismo ha scritto diversi libri. Nel 2012 ha pubblicato Stare ai giochi (edizioni Odradek, 2012), in cui racconta storie di discriminazione verso donne, neri, disabili, transessuali, intersessuali e musulmani nel mondo dello sport.

Simone Rossi, avvocato, è socio di Rete Lenford (associazione Avvocatura per i diritti lgbt) e Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione). è un formatore esperto in materia di protezione internazionale dei migranti in relazione al loro orientamento sessuale e alla loro identità di genere. Ha partecipato alla ricerca internazionale Fleeing Homophobia: www.retelenford.it/sites/retelenford.it/files/Report-FH.pdf

Ilaria Trivellato
è un’attivista LGBT, referente per l’Emilia Romagna di Famiglie Arcobaleno (Associazione Genitori Omosessuali), per la quale ha organizzato numerosi incontri nelle scuole (dai nidi all’università), tenuto corsi di formazione e curato progetti come laboratori per bambini sui ruoli di genere e rassegne di teatro per bambini sui temi LGBT.
fonte http://www.anterospadova.it

lunedì 4 novembre 2013

Lgbt: “La Metamorfosi” 1° Concorso di pittura estemporanea a tema per TDOR Lecce, III edizione

“La Metamorfosi” 1° concorso di pittura estemporanea a tema Il 19 novembre 2013 Chiostro Accademia Belle Arti Via G. Libertini, 3 – Lecce

Il 20 novembre è celebrato in tutto il mondo come TDoR , Transgender Day of Remembrance , Giornata internazionale di commemorazione delle vittime della transfobia.

La celebrazione di questa giornata, proposta da AGEDO LECCE e giunta alla sua terza edizione - con testimonianze ed esperti, in un incontro-dibattito con la cittadinanza - rappresenta attualmente una delle poche occasioni sul territorio per diffondere una informazione corretta e per ascoltare e approfondire dal vivo temi che vengono percepiti ancora come un tabù molto forte.
Il nodo tematico del TDoR 2013 a Lecce sarà “le relazioni affettive e famigliari delle persone trans” .

Nell’iniziativa di questo anno, organizzata in collaborazione con il CSVSalento, con il Comune di Lecce - Assessorato alle Politiche Giovanili e con l’Accademia di Belle Arti di Lecce , si inserisce l’estemporanea “ La Metamorfosi”, un tema che può stimolare ed avvicinare pubblico e artisti ad un argomento tanto ampio quanto classico, tanto simbolico quanto reale che richiami, anche metaforicamente, un aspetto della complessità e della delicatezza della condizione delle persone trans, oltre a rappresentare un momento culturale vivo per la città.

REGOLAMENTO
Art. 1. Il concorso è gratuito e aperto a tutti gli artisti italiani e stranieri o semplici amatori della pittura , di qualsiasi tendenza artistica e tecnica, purché pittorica. I concorrenti dovranno essere muniti, a proprie cura e spesa, di tutti i mezzi per l’esecuzione dell’opera. E’ consentito adottare tecnica libera su supporto libero che dovrà essere munito di attaccaglia e non superare la misura massima di cm100xcm100, salvo deroghe espressamente autorizzate dall’organizzazione.

Art. 2. L’iscrizione e la timbratura del supporto saranno formalizzate il giorno dell’estemporanea all’apertura della stessa, a partire dalle ore 8.30, compilando e consegnando l’apposito modulo. Chiusura iscrizioni ore 12.00. Le opere dovranno essere eseguite esclusivamente nel luogo dell’estemporanea e consegnate entro le ore 17.00 Quelle prive di timbro non saranno ritenute valide ai fini della premiazione.

Art. 3. Le opere saranno esposte in Accademia fino a data da comunicare. Alcune opere selezionate dalla commissione, verranno esposte nella Sala Open Space- Palazzo Carafa, in piazza S. Oronzo da mercoledì 20 novembre 2013 alla domenica successiva. Tra queste, la commissione di esperti ne premierà tre nel corso della serata del 20 novembre, durante l’incontro con la cittadinanza per la celebrazione del TDoR che si terrà dalle ore 17.00 alle 20.00. Le opere non ritirate s’intendono donate all’organizzazione che potrà utilizzarle esclusivamente per scopi benefici o per i soli scopi associativi.

Art. 4. Le opere verranno giudicate da una commissione di esperti nel campo pittorico ed artistico, la cui composizione sarà resa nota il giorno della premiazione. La giuria stilerà la graduatoria finale con giudizio insindacabile, inappellabile e definitivo.

Art. 5. Pur garantendo la massima sorveglianza, gli organizzatori non rispondono di furto, incendio o danni causati alle opere prima, durante e dopo la premiazione, l’esposizione e durante il trasporto. Inoltre, si declina ogni responsabilità per incidenti che dovessero verificarsi a cose o a persone all’interno della struttura nella quale si svolge la manifestazione.

Art.6 . Gli studenti dell’Accademia avranno un punto di credito formativo e l’esonero dalle lezioni del giorno dell’estemporanea. A tutti i partecipanti verrà consegnato un attestato di partecipazione.

Art. 7.L’organizzazione si riserva il diritto di utilizzare le immagini delle opere realizzate, citando i nomi degli autori, per le attività connesse alla promozione delle iniziative dell’associazione AGEDO LECCE
info e adesioni: visualart_mv@libero.it - 347 3331371
fonte https://www.facebook.com/events/567610323310620/?source=1

Firenze: Istituto Miller "DISFORIA DI GENERE Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) e disturbo dell’identità di genere"

Secondo i manuali internazionali la disforia di genere, quadro piuttosto raro ma che produce forti sofferenze in chi lo presenta, si manifesta con i seguenti criteri sintomatici.

1) Una forte e persistente identificazione col sesso opposto. Negli adolescenti e negli adulti, ciò si manifesta con sintomi come desiderio dichiarato di essere dell’altro sesso, farsi passare spesso per un membro dell’altro sesso, desiderio di vivere o di essere trattato come un membro dell’altro sesso, oppure la convinzione di avere sentimenti e reazioni tipici dell’altro sesso.
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2) Persistente malessere riguardo al proprio sesso o senso di estraneità riguardo al ruolo sessuale del proprio sesso. Negli adolescenti e negli adulti, l’anomalia si manifesta con sintomi come preoccupazione di sbarazzarsi delle proprie caratteristiche sessuali primarie o secondarie (per es., richiesta di ormoni, interventi chirurgici, o altre procedure per alterare fisicamente le proprie caratteristiche sessuali, in modo da assumere l’aspetto di un membro del sesso opposto) o convinzione di essere nati del sesso sbagliato.
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3) L’anomalia non è concomitante con una condizione fisica intersessuale.
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4) L’anomalia causa disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa, o di altre aree importanti del funzionamento.
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Le persone che presentano tale condizione in genere vengono accompagnate con un attento sostegno psicologico, medico e legale (occorre un decreto di un giudice che permetta la riattribuzione chirurgica di sesso) a un intervento chirurgico mirato a trasformare il più possibile le caratteristiche fisiche e sessuali della persona nella direzione del sesso opposto, relativamente al quale vi è una forte identificazione, che non concorda, come si è detto, col sesso biologico dell’individuo.
L’interento chirurgico è molto complesso e impegnativo e richiede un’équipe specializzata. Esso si effettua nel modo seguente:
Nei maschi: pretrattamento ormonale (antiandrogeni ed estrogeni); svuotamento dei corpi cavernosi, ablazione dei testicoli, creazione di una neovagina con introflessione della cute peniena e parte dello scroto; il glande conservato può essere posto a formare una sorta di collo dell’utero o un neo-clitoride; lo scroto viene utilizzato per formare le grandi labbra; inserimento di protesi ai seni.
Nelle femmine: pretrattamento ormonale (androgeni); mastectomia (eliminazione dei seni), riposizionamento dei capezzoli; ablazione utero, ovaie e salpingi; creazione di un neopene con varie tecniche (come lembi liberi dall’avambraccio) e di neouretra; con le grandi labbra si crea uno neoscroto; eventuale inserimento di protesi idrauliche per ottenere l’erezione.
Dopo l’intervento il transessuale, cioè la persona che effettuato la riattribuzione chirurgica di sesso, deve assumere per tutta la vita ormoni tipici dell’altro sesso, per mantenere le caratteristiche fisiche tipiche.

Unità per le Identità di Genere Atipiche in Età Evolutiva
Istituto Miller (Sede di Firenze) Viale dei Mille, 98 - 50131- Firenze
www.istitutomiller.it 055/2001723 - 349/7534967
E-mail: identitadigenere@istitutomiller.it


IDENTITÀ DI GENERE ATIPICHE IN ETÀ EVOLUTIVA
L'identità di genere rappresenta una dimensione dell'identità sessuale e fa riferimento al persistente senso di sé all'interno del continuum tra maschile e femminile (o eventualmente altre forme di espressione del proprio Sé sessuato).
Lo sviluppo dell'identità di genere non sempre è in accordo con il sesso biologico e si può accompagnare a un marcato disagio (disforia di genere) rispetto al genere attribuito alla nascita, che a sua volta può influenzare varie aree del funzionamento psicologico e sociale del bambino/adolescente con diversi esiti possibili.
Un bambino/adolescente può non sentirsi a proprio agio con il suo corpo e/o desiderare di appartenere a un'altra espressione di genere.
La maggioranza dei bambini tra i 4 e i 12 anni che sono confusi riguardo al proprio genere probabilmente risolverà tali dubbi nella pubertà e solo una piccola parte manterrà la disforia di genere. La disforia di genere in adolescenza è invece caratterizzata da una minore plasticità.

QUANDO E PERCHÉ CHIEDERE AIUTO?
Bambini e adolescenti che vivono un’incongruenza fra il genere che sentono maggiormente proprio e quello loro attribuito alla nascita possono trovarsi ad affrontare non solo conflitti interiori, ma anche l'incomprensione da parte di famiglia, amici e insegnanti, avendo difficoltà a esprimersi liberamente, con conseguente senso d’insicurezza e abbassamento dell'autostima.
Alcuni bambini/adolescenti in tale situazione si chiudono completamente in se stessi; altri al contrario diventano incontenibili e facilmente irritabili.
Inoltre, sono frequentemente vittime di bullismo, in particolare di tipo omofobico.
È importante chiedere aiuto quando il bambino/adolescente mostra dubbi da molto tempo e se tale condizione comporta un disagio significativo con compromissione del suo benessere psicologico e sociale.

LA VALUTAZIONE PSICODIAGNOSTICA E IL TRATTAMENTO

La valutazione e il trattamento di bambini e adolescenti con identità di genere atipiche da noi proposti sono impostati sulla base del modello di lavoro della clinica universitaria di Amsterdam Kennis- en Zorgcentrum voor Genderdysforie (centro di riferimento a livello europeo) e sono caratterizzati da un approccio multidimensionale che si fonda sugli Standards of Care elaborati dalla World Professional Association for Transgender Health.
L’impostazione olandese rappresenta un modello pionieristico nel campo, come dimostrano le numerose pubblicazioni scientifiche in merito, con lo specifico intento di lavorare secondo un protocollo condiviso e coordinato a livello nazionale e internazionale, che sia in grado di rispondere alle richieste sempre più frequentemente emergenti in tali fasce d'età.
Nello specifico, sono previste fasi opportunamente strutturate e differenziate in base all'età e alle esigenze del singolo caso:
• Assessment psicologico • Valutazione medica • Eventuale psicoterapia
• Esperienza di vita reale • Somministrazione di GnRH analoghi • Terapia ormonale cross-sex

ALTRE ATTIVITÀ
- Incontri di gruppo psico-educazionali e di sostegno per adolescenti con identità di genere atipica.
- Incontri di gruppo psico-educazionali e di sostegno con le famiglie, gli insegnanti e le figure mediche di riferimento.
- Corsi di formazione e workshop per enti, strutture socio-sanitarie e scuole.
- Attività di ricerca e produzione di materiale scientifico e divulgativo, in stretta collaborazione con il centro clinico universitario di Amsterdam.

È possibile prenotare un incontro informativo gratuito telefonando al numero 055/2001723 o 349/7534967, oppure inviando una e-mail a identitadigenere@istitutomiller.it

IL TEAM
Prof. Davide Dèttore,
Università degli Studi di Firenze,
Presidente dell'Istituto Miller
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Dott.ssa Jiska Ristori
Psicologa e psicoterapeuta
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Dott.ssa Silvia Villani
Psicologa e psicoterapeuta
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Dott. Paolo Antonelli
Psicologo
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Dott.ssa Elisa Bandini
Medico, specialista in psichiatria
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Dott.ssa Alessandra Fisher
Medico, specialista in endocrinologia
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L’Unità si avvale della collaborazione di diversi specialisti in ambito clinico e socio-sanitario, tra cui Prof. Peggy Cohen-Kettenis, Dr. Annelou de Vries e Dr. Thomas Steensma del Kennis- en Zorgcentrum voor Genderdysforie del VU University Medical Center di Amsterdam, e dell'Associazione IREOS - Centro servizi autogestito per la comunità queer di Firenze (http://www.ireos.org).
fonte: www.istitutomiller.it