mercoledì 23 ottobre 2013

Lgbt: Università Pisa, ristampa lauree dopo richieste di studenti transgender

Università degli Studi di PISA – L’Università di Pisa apre alla ristampa della laurea col nuovo nome

Nei giorni in cui sui giornali emergono storie e problematiche relative agli studenti transgender, l’Università di Pisa tiene a sottolineare il proprio impegno nell’affrontare questo tipo di tematiche, ricordando un significativo traguardo raggiunto dall’Ateneo pochi mesi fa.

Dopo aver ricevuto numerose richieste per la ristampa dei diplomi di laurea da parte di studenti transgende che avevano proceduto alla rettificazione dell’attribuzione di sesso, lo scorso giugno l’Ufficio legale dell’Università di Pisa ha inoltrato un’interrogazione al Garante per la protezione dei dati personali, chiedendo che sulla ristampa non comparisse l’annotazione in calce al diploma che riportava la sentenza e il nuovo nome dell’interessato, come previsto dalla normativa.

Con il provvedimento 341 del 15 novembre 2012, il Garante ha accolto la modalità proposta dall’Università di Pisa: in presenza di una sentenza del tribunale passata in giudicato, il diploma di laurea potrà essere ristampato con i nuovi dati anagrafici, escludendo l’annotazione della sentenza che motiva la ristampa.

“Per il nostro Ateneo è stato un successo – commenta Rosalba Tognetti, prorettore per gli Studenti – Dopo il provvedimento, il Garante per la privacy ha prescritto alle altre università italiane l’adozione della soluzione proposta dall’Università di Pisa e ha inoltre ritenuto di dover trasmettere il provvedimento al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nonché alla Conferenza dei Rettori delle Università italiane”.

È invece ancora aperta la questione che riguarda la possibilità di rilasciare il doppio libretto alle persone che hanno iniziato il percorso di transizione per la rassegnazione chirurgica del sesso ex L. 164/82 e che però hanno già modificato il loro aspetto fisico. Anche su questo fronte, l’Università di Pisa è impegnato a trovare una soluzione: già da tempo, è stata inoltrata un’interrogazione al Garante della privacy, in cui si chiede un’indicazione precisa sui provvedimenti da adottare per garantire allo studente la tutela della privacy e in particolare se sia praticabile la soluzione di rilasciare agli studenti transessuali due libretti universitari, uno con i dati anagrafici reali e uno con i dati anagrafici “futuri”, indicati dallo studente ma non ancora autorizzati da una sentenza di tribunale.

Il Garante ad oggi non ha fornito una risposta scritta, ma è comunque nostra intenzione proseguire l’iter aperto con questa interrogazione.

“Nell’attesa della soluzione “normativa” – conclude la professoressa Tognetti – da parte dell’Università c’è piena disponibilità all’ascolto e alla discussione di questo tipo di problematiche, in linea con la politica di dialogo e interlocuzione con tutti i suoi studenti e nell’ottica di poter trovare insieme soluzioni concrete praticabili”.
fonte http://www.controcampus.it

Lgbt Arte: "Una storia americana", Andy Warhol in mostra a Pisa fino al 2 febbraio

150 opere per ripercorrere l’itinerario creativo dell’autore che ha rivoluzionato l’arte del XX secolo: Andy Warhol.

Sarà visitabile fino al 12 febbraio nei locali del Palazzo Blu a Pisa l'esposizione "Una storia americana", curata da W. Guadagnini e C. Beltramo Ceppi, che mette in mostra opere provenienti dall’Andy Warhol Museum di Pittsburgh e da varie collezioni.

Da ammirare capolavori quali i Brillo Box o le Campbell Soup, le grandi tele dedicate ai Most Wanted Men, i ritratti di Marylin, Liz Taylor, Jagger e Mao.
E ancora alcune tele di grande formato e rarissimi portfolio.
fonte http://toscanalibri.it/

Lgbt: TERNI, 520 FIRME PER CAMBIARE LA LEGGE SULL'OMOFOBIA

In foto Roberto Desi ed Emanuele de Benedetti consegnano le firme al senatore Gianluca Rossi

Consegnate al senatore Gianluca Rossi dall'associazione LGBT E se domani di Terni
Venerdì pomeriggio sono state consegnate al senatore ternano Gianluca Rossi, 520 firme, raccolte dall'associazione LGBT " E se domani " in cui si chiede di modificare la legge sull'omofobia che ha avuto l'ok della Camera ed è ora in discussione al Senato.

Le associazioni LGBT contestano l'emendamento proposto da Gregorio Gitti ( Scelta Civica ) che stabilisce che " "non costituiscono discriminazione la libera espressione di convincimenti o opinioni riconducibili al pluralismo delle idee", anche nel caso siano "assunte" in "organizzazioni" politiche, sindacali, culturali, religiose. Secondo chi sostiene l'emendamento, in via di approvazione, esso non snatura l'efficacia della legge nel colpire la violenza e anche i reati come la diffamazione. Al contrario le organizzazioni LGBT ritengono che l'emendamento Gitti depotenzi il reato di omofobia e anche l'intera legge Mancino.

Intervenendo nel dibattito di venerdì scorso , il senatore Rossi ha sottolineato l'importanza che dopo trent'anni di attesa e tentativi falliti oggi si è finalmente vicini alla approvazione della prima legge di tutela per la minoranza Lgbt e si è anche assunto l'impegno , come PD , come dichiarato dallo stesso capogruppo, Luigi Zanda, ad eliminare l'emendamento Gitti. In ogni caso , Rossi, ha ribadito la necessità di approvare una legge contro l'omofobia anche se essa non soddisfa pienamente le associazioni LGBT

" Su questo aspetto noi di Esedomani la pensiamo diversamente, non crediamo che la vera alternativa sia tra fare una legge debole e non farla, quanto piuttosto che sia importante fare una legge che possa essere percepita come giusta e non frutto di un compromesso " .
fonte http://www.terninrete.it/di Adriano Lorenzoni

Lgbt Radio: A Oltre le Differenze ospite d’eccezione Alessandro Benvenuti, oggi mercoledì 23 ottobre alle 21

Mercoledì 23 ottobre alle 21, nel format radiofonico sul mondo LGBTQI si parla di intersessualità e molto altro

Dal prossimo 1° novembre in Germania sarà possibile non specificare il sesso all’anagrafe per quei bambini nati con caratteristiche sessuali non definite, l’approfondimento di questa rivoluzionaria legge sarà il tema centrale di “Oltre le Differenze”, il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer, condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini, nella puntata andrà in onda mercoledì 23 ottobre alle 21 su Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50, 99.10 o diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.

Ospite d’eccezione sarà il regista, attore e musicista Alessandro Benvenuti, autore tra gli altri del film “Belle al bar”, pellicola che già nel 1994 affrontò i pregiudizi legati a transessualità e travestitismo, che parlerà dei suoi attuali progetti teatrali e di quelli ancora in cantiere.

Nella rubrica Trans-Corsi, curata da Giuliano Foca, approfondimento sulla norma tedesca che introduce il “sesso indeterminto”, ovvero la possibilità di non specificare alla nascita il genere per le persone intersessuate, quelle nate cioè con una delle 4000 varianti della differenziazione sessuale.

Uno sguardo poi al locale con il consigliere comunale Simone Vigni che a breve presenterà al Consiglio Comunale di Siena una mozione per richiedere l’istituzione della “commissione comunale permanente sulle pari opportunità, diversità e diritti umani” e ai microfoni di Oltre le Differenze ne anticiperà compiti e funzioni.

In chiusura consueto spazio alle segnalazioni di libri, film e appuntamenti a tema nello scaffale LGBT. Come sempre, c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma ai contatti: 366 2809050 o redazione.oltreledifferenze@gmail.com. E’ attiva una pagina fan su Facebook e il blog www.oltreledifferenze.wordpress.com .
fonte Redazione OLTRE LE DIFFERENZE

martedì 22 ottobre 2013

Lgbt: “WHAT ABOUT ALICE ?” DEL VIDEOARTISTA DANIELE SARTORI INSTALLATO ALLO I.E.D. DI FIRENZE PER IL FLORENCE QUEER FESTIVAL 2013

“What about Alice?” videoart di Daniele Sartori sarà installato sabato 26 ottobre a partire dalle ore 19.30 negli spazi dell’ Istituto Europeo di Design di Firenze all’evento d’apertura del Florence Queer Festival 2013.

L’opera, patrocinata dall’Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Venezia, distribuita da The Open Reel, selezionata ai RIFF Awards di Roma e proiettata durante i giorni della Mostra del Cinema e Biennale Arte di Venezia, è una reinterpretazione del testo di Carroll, una versione queer-dark di una Alice decisamente ormai molto lontana dal paese delle meraviglie.

Il videoarte, dopo una breve clip evocativa del celebre racconto, si dispiega in quattro capitoli visivi inquietanti e dissacranti dell’icona dell’infanzia serena per eccellenza. Daniele Sartori, che presenzierà all’evento, si è avvalso della collaborazione di Damiano Bertazzo, per le riprese, e dei perfomers Family Morton, Erik Strauss, Donato Ceron, Mark Fabrique. L’artista Adolfina De Stefani ha ironicamente interpretato Alice. L’atteso D.j. set di 66sixties sarà la colonna sonora dell’evento.

W.a.A.? | Recensione di Vincenzo Patanè [Critico Cinematografico]


L’Alice del titolo è ovviamente quella dei due celeberrimi romanzi di Lewis Carroll: Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie (1865) e Attraverso lo specchio (1872). Qui però Alice viene rivisitata e ricontestualizzata in termini del tutto nuovi. Infatti è una persona adulta (interpretata da una spiritosa Adolfina De Stefani) e le “meraviglie” in cui si imbatte sono ben diverse, più inquietanti, dal sapore gotico. Non esistendo un plot di base, il contenuto evidentemente non si presta a una lettura univoca ma al contrario invita ciascuno a una propria interpretazione personale.
Dopo una breve cornice iniziale, ambientata in un contesto onirico – che riporta attraverso segnali forti, come la Regina o il Cappellaio, alle due Alici di Carroll – si dipanano quattro capitoli, impregnati da un gusto queer fortemente allusivo e trasgressivo:
# 1. rolling A. # 2. atomic A. # 3. A. loves datura # 4. A. escapes
Se un sottile fil rouge collega i quattro capitoli, ognuno presenta però caratteristiche stilistiche differenti, espresse anche attraverso effetti speciali, come se ciascuno fosse un’esperienza a sé. Nel primo capitolo vediamo Alice rotolare giù in un prato, in una caduta lunghissima, iterata più volte, da più punti di vista e splendidamente ripresa; una caduta che ricorda quella lenta e ponderata dell’Alice di Carro

ll che per rincorrere il Bianconiglio precipita in un tunnel che sembra non avere mai fine. Il secondo, sicuramente il più criptico, ci mostra due nudi maschili incappucciati distesi su un prato, deformati da effetti anamorfici, con un taglio che ricorda la pittura di Rubens. Nel terzo la nostra Alice odora dei bianchi fiori di datura, una pianta allucinogena, e per questo si perde in un mondo psichedelico, dai colori saturi e vividissimi.
Nell’ultimo Alice fugge via, in una corsa che però sembra talora tornare sui suoi passi, contraddicendo quasi se stessa. What about Alice? rientra in una concezione di un cinema estremamente personale, fortemente legato a una visualità che schiaccia ed esclude ogni logica e ogni velleità narrativa. È dunque un’opera girata con entusiasmo e fantasia, sintomo di un cinema vitale e quasi debordante, che ha il pregio di non avere bisogno di grandi mezzi e che per questo è quanto mai libero.

È un videoart che non chiede allo spettatore di pensare ma solo di lasciarsi andare nel gorgo straripante delle immagini, collegate da un montaggio spezzettato e da una musica d’ambiente straniante, che ricorda un po’ Brian Eno.
Non rimane dunque che farsi trascinare dal ritmo adrenalinico e dalla sua visionarietà ricercata, dai marcati contrasti cromatici, in cui spicca il colore rosso (foulard, cappello, scarpe, calze, rossetto, anello, il pomodoro schiacciato più volte), inteso evidentemente in un’accezione di piena sensualità e di vitalismo. Il videoart stimola inoltre con ironia lo spettatore anche su un altro versante. La frase iniziale – A. is dead – se inizialmente fa nascere il sospetto che si parli di Alice, in realtà rimanda ad un’altra frase ben più famosa e densa: Art is dead, ossia “l’arte è morta”.
Una morte preconizzata, tra gli altri, già da Hegel nel 1830, il quale così volle intendere la scomparsa di un’arte intesa fino ad allora come il canale privilegiato, se non l’unico, per esprimere dei contenuti essenziali per la società. In realtà, però, l’arte è ben lungi dall’essere morta, anzi; ora, mutata, propone una diversa comunicazione che spesso sfrutta una voluta contaminatio fra più espressioni artistiche, che così si arricchiscono a vicenda, e fra codici diversi, che si fanno dunque portavoce di nuovi significati. È il caso di What about Alice?, un’opera che in fin dei conti esalta quello che è pur sempre lo scopo primario della poesia e dell’arte tout court: stimolare la mente umana attraverso immagini. Proprio ciò che avviene qui, con l’esaltazione di un universo ludico ed erotico, segnato da momenti spiazzanti e dal significato ambiguo che intrigano lo spettatore. [Vincenzo Patanè]

LINK FLORENCE QUEER FESTIVAL 2013:
http://www.florencequeerfestival.it/?p=4659

LINK WHAT ABOUT ALICE ? WEBSITE:
http://whataboutalicevideoart.tumblr.com/
fonte http://lostinvauxhall.com

lunedì 21 ottobre 2013

Lgbt UK: Il portiere del Manchester United Anders Lindegaard: "Nel calcio c'è bisogno di un eroe gay"

I tanti tabù di cui è imperniato il calcio hanno fatto da stura per il deciso intervento di Anders Lindegaard.

Il portiere del Manchester United, che quest'anno ha collezionato sette presenze, ha scritto sul proprio blog che ci sarebbe bisogno di un eroe gay tra i calciatori: "I miei colleghi omosessuali sono molto preoccupati delle reazioni che potrebbero avere i tifosi nei loro confronti, mentre sono sicuro che la notizia non verrebbe presa con fastidio dagli altri calciatori".

"L'omosessualità nel calcio è ancora vietata. Il clima sui campi di calcio e negli stadi è sempre più duro. Si tratta di un meccanismo primitivo e sovente espresso attraverso il classico stereotipo che il vero uomo deve essere coraggioso, forte e aggressivo. Non c'è nell'immaginario comune l'idea che un calciatore possa essere gay".
fonte http://www.ilportiere.com/

Lgbt Milano: Atopos "Laboratorio Teatrale sull'identità di Genere - VERSIONE 2°#DELL'UMILIAZIONE" Dal 14 al 17 novembre

Compagnia Atopos (Premio Tuttoteatro.com Alle Arti Sceniche "Dante Cappelletti" per lo spettacolo Variabili Umane) con la collaborazione dello Sportello Trans di Ala Milano Onlus, organizza un nuovo Laboratorio Teatrale Sull'Identità di Genere, sull'umiliazione, sul potere.

Rivolto ad attori, danzatori e artisti dai diversi linguaggi espressivi ma anche a tutti coloro che sono curiosi di sperimentare le proprie possibilità creative indagando sulla propria identità e in particolare sulle proprie componenti maschile e femminile.

Cosa si farà:
- Partiremo da un'analisi approfondita di ciò che oggi consideriamo maschile e femminile. E arriveremo alle "definizioni" di genere.
- Poi faremo un allenamento fisico e vocale utile a percepire le possibilità (anche di genere) del nostro corpo, a conoscere il suo peso e lo spazio che occupa in relazione con l'altro.
- Indagheremo le potenzialità espressive del corpo e degli stati emotivi.
- In particolar modo ci concentreremo sulla differenziazione dei generi e dei ruoli, dunque sulla costruzione di personaggi maschili e femminili.
- Un momento della giornata sarà dedicato al lavoro da performer, in cui il corpo diventerà strumento artistico, per giungere a teatralizzare il sé.

E' possibile fare arte della nostra identità?
Giorni di studio sull'impersonificazione del 'nemico', sulla materia femminile/maschile, su di sé, sui ruoli sociali e di potere.

Cosa serve avere:
- Fotografie del passato, documenti d'identità, un biglietto con scritto un vostro desiderio segreto (che non verrà svelato), abiti comodi per lavorare (no tuta da ginnastica), un abito da uomo e uno da donna, un oggetto che tenete in casa anche se vorreste buttar via, un oggetto che amate (no libro, no foto, no abito).
PER CHI NON RIUSCISSE A PROCURARE TUTTO, CAPIREMO COSA FARE AL MOMENTO.

Chi lo dirige:
Marcela Serli, direttrice artistica di Atopos, attrice e regista argentina, esperta in progettazione e realizzazione di spettacoli a tematica sociale.
In collaborazione con:
Irene Serini, co-fondatrice di Atopos, attrice già coinvolta in progetti teatrali e letterari, che affrontano il tema dei tabù legati al sessualità e al genere.
Antonia Monopoli,responsabile dello Sportello Trans di Ala Milano Onlus, e attrice in Variabili Umane.
Laura Caruso, consulente e formatore aziendale, e attrice in Variabili Umane.

Giorni e orari:
IL LABORATORIO SI TERRA' AL TEATRO RINGHIERA
DAL 14 al 17 NOVEMBRE 2013.
14 e 15 dalle 19.30 alle 23
16 dalle 11 alle 18
17 dalle 10 alle 17

Per partecipare:
Inviate una mail con le motivazioni che vi spingono ad esserci e la vostra identità in termini di genere e orientamento ad atoposlab@gmail.com ENTRO IL 7 NOVEMBRE

Domenica 17 novembre tutti i partecipanti saranno invitati a MASCHIO&FEMMINA LI CREO' - Giornata evento sui generis aperta a tutti per esplorare le infinite e mutevoli identità. https://www.facebook.com/media/set/?set=a.460885577359590.1073741828.100003144551117&type=1&l=e11bf13b6d
Info e iscrizioni: atoposlab@gmail.com +39 347 45346
fonte https://www.facebook.com/atopos.compagniateatrale

Lgbt Roma: Tango terapia al Gay Center, il 26 e 27 ottobre. Come partecipare?

La Tangoterapia è una pratica terapeutica che utilizza alcuni elementi del ballo del tango relazione con il partner/gruppo, ruoli attivo/passivo, maschile/femminile, condurre/seguire, postura, abbraccio, movimento) per promuovere lo sviluppo personale e l'esplorazione delle risorse individuali.

Il ballo del tango, in quanto dialogo tra due corpi, stimola un'esperienza emozionale particolare che favorisce un¡¯introspezione profonda del proprio Io. Le emozioni ci parlano della nostra identità più profonda e delle nostre aspirazioni più autentiche. L´incontro con l´altro e la condivisione con il gruppo sono due strumenti potentissimi di scoperta e ricerca personale...questo, e molto altro, la Tangoterapia.

Il laboratorio si articola in una serie di esercizi pratici (attività esperienziale), seguiti da momenti di condivisione di gruppo (rielaborazione cognitiva), finalizzati a promuovere e migliorare lo sviluppo personale, il benessere corporeo e le relazioni interpersonali.

PER PARTECIPARE AL LABORATORIO NON E´ NECESSARIO SAPER BALLARE IL TANGO E IMPARARE A BALLARE NON E´ L´OBIETTIVO DEL LABORATORIO

Quando?
Sabato 26 ottobre dalle ore 14.00 alle ore 18.00
Domenica 27 ottobre dalle ore 11.00 alle ore 15.00

Dove?
Sede: Gay Center, via Zabaglia 14, Roma
Costo: 65 euro PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Info e prenotazioni: Marta 348 566 3571, martita_it@yahoo.it

Il laboratorio ¨¨ condotto da: Dott.ssa Marta Palla
, psicologa, psicoterapeuta, Specialista in Psicologia della salute. Ballerina di danza contemporanea e teatro-danza (Gruppo Danza Controchiave di Roma) e appassionata ballerina di tango. Ha seguito il primo corso di formazione per psicoterapeuti in Tangoterapia, tenuto a Roma dal Prof. Federico Trossero (www.tango©\terapia.com.ar).
Si occupa di promozione del benessere individuale ed organizzativo in ambito pubblico e privato, con attività di coaching e consulenza.
fonte http://www.gaycenter.it/i

Lgbt Videoarte: Alice alla ricerca di nuove Meraviglie

Sabato 26 ottobre dalle 19.30 alle 22.00 negli spazi dell’Istituto Europeo di Design | I.E.D. di Firenze, installazione di ”What about Alice?”, videoarte del Regista Daniele Sartori ispirato alla giovane protagonista dei romanzi di Lewis Carroll.

Una versione queer-dark di Alice, la celebre eroina dei romanzi di Lewis Carroll, sarà protagonista di ”What about Alice?”, videoarte del regista Daniele Sartori che sarà installato sabato 26 ottobre dalle ore 19.30 alle 22.00 negli spazi dell’Istituto Europeo di Design di Firenze in occasione della XI edizione del Florence Queer Festival, prevista dal 19 ottobre al 1 dicembre 2013.

Il videoarte, patrocinato dall’Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Venezia e proiettato durante le giornate della Mostra del Cinema e Biennale Arte, vede una Alice ormai adulta, ironicamente interpretata dall’artista Adolfina De Stefani, che si imbatte in “meraviglie” ben diverse da quelle originali e dal sapore decisamente queer.

Inizialmente l’opera coinvolge lo spettatore con un breve clip del celebre racconto dispiegandosi, successivamente, in tutta la forza del messaggio simbolico che il regista intende trasmettere, attraverso quattro capitoli visivi inquietanti e dissacranti dell’icona dell’infanzia serena per eccellenza.

«What about Alice? rientra in una concezione di un cinema estremamente personale, fortemente legato a una visualità che schiaccia ed esclude ogni logica e ogni velleità narrativa. È dunque un'opera girata con entusiasmo e fantasia, sintomo di un cinema vitale e quasi debordante, che ha il pregio di non avere bisogno di grandi mezzi e che per questo è quanto mai libero. È un videoart che non chiede allo spettatore di pensare ma solo di lasciarsi andare nel gorgo straripante delle immagini, collegate da un montaggio spezzettato e da una musica d’ambiente straniante.
What about Alice? è un’opera che esalta quello che è pur sempre lo scopo primario della poesia e dell’arte tout court: stimolare la mente umana attraverso immagini. Proprio ciò che avviene qui, con l'esaltazione di un universo ludico ed erotico, segnato da momenti spiazzanti e dal significato ambiguo che intrigano lo spettatore ». Vincenzo Patanè [Critico Cinematografico]

La presentazione critica del video è a cura di Leonardo Bressan ed è previsto un’intervento artistico di Sartori che, durante l’installazione composta da cinque proiezioni differenti in loop, dirigerà alcuni performer tra i quali l’emergente Nicola Simionato, artista poliedrico del mondo della notte. L’atteso Dj set di 66sixties sarà la colonna sonora dell’evento.

Ingresso libero
I.E.D.: Via M. Bufalini 6/r 50122 Firenze (Fi) - Italy \ Tel: +39 055 29821. Si ringrazia i Performer Mary Francky, Tommaso Faucci e Nicola Simionato.
info@florencequeerfestival.it

Biografia Daniele Sartori
Numerosi sono i contributi professionali nell’ambiente del cinema indipendente veneziano e milanese. Fonda il progetto Lost In Vauxhall per la produzione di videoclip e cortometraggi, ambito che predilige. Scrive e dirige L’Appuntamento, cortometraggio che ottiene numerosi premi e un ottimo successo. Firma i promoclip del Queer Lion Award, premio collaterale della Biennale del Cinema di Venezia, a cui partecipa anche come giurato, e del Padova Pride Village 2013. Realizza Doris Ortiz, finalista ai RIFF Award di Roma, in cui recitano numerosi talenti emergenti. Ha recentemente affiancato Daniele Vicari in giuria a Short in Venice e realizzato “What about Alice ?”, videoart installato in numerosi spazi artistici e proiettato durante le giornate della Mostra del Cinema e Biennale Arte di Venezia. E’ curatore di Remix-Art e di Videoheart, mostre realizzate in collaborazione con il Centro Culturale Candiani di Mestre. Le sue opere sono distribuite dall’agenzia The Open Reel.
fonte http://lostinvauxhall.com

domenica 20 ottobre 2013

Lgbt: Sabato 19 ottobre si è celebrata la Giornata Internazionale per la Depatologizzazione Trans

Il tema scelto per l’odierna Giornata è Stop alla Patologizzazione della Diversità di Genere nell'Infanzia.

Lo slogan scelto per le iniziative di quest’anno è Stop alla Patologizzazione della Diversità di Genere nell’Infanzia. Obiettivi principali di questa giornata sono

"togliere le categorie “disforia di genere” / “disturbo dell’identità di genere” dalle prossime edizioni dei manuali diagnostici (DSM dell’Associazione Psichiatrica Americana e ICD dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), e lottare per il diritto all’assistenza sanitaria delle persone trans. Per facilitare la copertura da parte della Sanità pubblica delle cure e dell’assistenza specifiche per le persone trans, la Campagna Stop Trans Pathologization propone l’inclusione di una menzione di non-patologizzazione nel ICD-11."


Dall’ottobre 2007 la Campagna Stop Trans Pathologization organizza questa Giornata, con manifestazioni simultanee ed altri azioni in diverse città del mondo. Lo scorso anno si sono avute azioni in una cinquantina città del mondo. In Italia lo scorso anno Vladimir Luxuria lanciò una petizione per chiedere la Depatologizzazione della Transessualità dal titolo Non dirmi che sono malata. Si leggeva nel testo della petizione:

"Non sono malata. In realtà sto benissimo. Ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) insiste nell’affermare che io sia malata: la transessualità, infatti, è nella loro lista delle malattie mentali […] L’OMS sta rivedendo la classificazione. È il momento di dirlo chiaro e forte: i transessuali non sono malati. Come è successo con l’omosessualità, che è stata tolta da tale elenco nel 1990, è arrivato il momento di smettere di stigmatizzare le persone transessuali. […] Non sono malata. Sono solo malata d’amore."

I cinque punti della Campagna Stop Trans Pathologization

Giornata Internazionale per la Depatologizzazione Trans
La Campagna Stop Trans Pathologization ha cinque obiettivi per cui si batte:

1) La rimozione delle categorie “disforia di genere” / “disturbo di identità di genere” dai manuali diagnostici internazionali (le prossime versioni DSM-V e ICD-11).

2)L’abolizione della normalizzazione binaria per le persone intersessuate.

3)Libero accesso a terapie ormonali e chirurgiche (senza valutazione psichiatrica).

4)La copertura sanitaria pubblica dei trattamenti specifici per le persone trans (accompagnamento terapeutico volontario, consulto ginecologico/urologico, terapie ormonali e/o chirurgiche).

5)Lotta contro la transfobia: lavorare per l’inserimento delle persone trans nella società, nell’istruzione e nel mercato del lavoro, e la denuncia di ogni tipo di transfobia istituzionale o sociale.
fonte http://www.queerblog.it Scritto da: Roberto Russo