sabato 11 maggio 2013

Lgbt: AGEDO compie 20 anni, impegno partì da Milano, oggi 20 sedi, festa domani 11 maggio nei giardini di Villa Singer dalle 15 fino alle 19


Venti sedi aperte in tutta Italia in 20 anni, da compiere proprio domani nei giardini di Villa Singer: la festeggiata è Agedo, l'associazione di genitori di omosessuali che invita tutta la città ad un pomeriggio di confronto sui passi fatti e su quelli ancora da fare.

Per arrivare dove? All'accettazione delle persone omosessuali: il primo obiettivo è sempre stato questo, fin da quando, proprio da Milano, Agedo ha mosso i primi passi offrendo a mamme e papà di omosessuali e ai loro figli un luogo sia fisico che culturale in cui ritrovarsi.

Per domani il luogo scelto è meraviglioso, in piazza Piccoli Martiri la Villa è un lusso avvolto nel verde: lì, dalle 15 fino alle 19 ci sarà l'occasione per brindare alle conquiste fatte in tutto il Paese grazie ad una attività capillare dei genitori stessi di omosessuali.


Le maggiori problematiche sono legate alla mancanza di rispetto per gay, lesbiche e trans e alle discriminazioni conseguenti, ma tante anche le iniziative che con il tempo hanno volto lo sguardo ai genitori spesso spaventati e pieni di dubbi per l'omosessualità dei propri figli.

Agedo in questi anni ha investito anche nel futuro, entrando nelle scuole con conferenze e corsi di formazione, ha girato due documentari sbarcati anche all'estero - "Nessuno uguale, adolescenti e omosessualità" e "2 volte genitori" - pubblicato numerosi libri. Proprio da un libro è nata tra l'altro Agedo, come racconta una delle fondatrici, Paola Dall'Orto, nel sito.

"A quell'epoca, intervistando alcuni genitori per il libro 'Figli diversi', che ho scritto con mio figlio Giovanni, mi resi conto del fatto che, per la prima volta, noi genitori potevamo comunicarci la storia delle nostre famiglie senza temere di essere fraintesi, condannati o, nella migliore delle ipotesi, compatiti - spiega - abbiamo così conosciuto quanto liberatorio e rassicurante fosse sapere di poter condividere una realtà che fino a quel momento pensavamo appartenesse ad altri, mai a noi.

Su consiglio di mio figlio Giovanni, che conosceva la realtà degli altri Paesi, abbiamo capito quanto fosse importante che anche in Italia se ne creasse una simile". Una intuizione che oggi sta cambiando la vita a migliaia e migliaia di persone.
fonte (Omnimilano.it)http://milano.repubblica.it/

Lgbt: Obama all'associazione gay Lambda Legal che compie 40 anni: "Grazie per la battaglia per i diritti"


Lambda Legal, la più antica associazione lgbt statunitense, compie 40 anni e mentre New York istituisce la giornata Lambda Legal, Obama manda un video messaggio di ringraziamento.

L'associazione Lambda Legal la più antica associazione di legali statunitense che si occupa di tutelare i diritti delle persone lgbt, festeggia in questi giorni i suoi 40 anni di attività. Per l'occasione, il sindaco di New York Michael Bloomberg aveva dichiarato il 6 maggio 2013 il "Lambda Legal Day".

Vista l'importanza dell'organizzazione, però, anche il presidente Obama ha sentito di dover mandare un messaggio di auguri a Lambda Legal.

Obama, ha registrato un video in cui ringrazia l'associazione per il lavoro che svolge quotidianamente, per aver reso l'America più tollerante nei confronti dei "fratelli e delle sorelle" lgbt e di coloro che vivono con l'HIV.

Lambda Legal, dice Obama, è stata in prima linea nel combattere le discriminazioni, nel supportare i giovani e le famiglie e nel tutelare la sicurezza e la dignità di tutti.

Infine, il presidente riconosce il "ruolo importante nell'aiutare la mia amministrazione a promuovere politiche che garantiscano diritti civili per tutti gli americani, a prescindere da chi sono e da chi amano".

Obama conclude augurandosi di continuare a lavorare insieme a Lambda Legal nella lotta per la giustizia e l'uguaglianza.
Ecco il video completo con il messaggio di Obama all'associazione.
fonte http://www.gay.it

Lgbt Arezzo: Oltre 100 atleti al “Play Pride”, la due giorni di sport per i diritti oggi sabato 11 ore 16, e domani domenica 12


Oggi Sabato 11 ore 16 ad Arezzo tavola rotonda “Lo sport contro l’omofobia” e domenica 12 a Capolona tornei di calcio a 5 e volley per tutta la giornata

Oltre 100 atleti, 12 squadre, 2 tornei e tante associazioni insieme con un obiettivo comune: combattere i pregiudizi e la violenza basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere attraverso lo sport. Sono questi i numeri del “PLAY PRIDE.

Orgogliosi di scendere in campo contro l’omofobia e contro tutte le discriminazioni”, l’evento sportivo-culturale in programma l’11 e il 12 maggio.

Un momento di riflessione e una giornata di sport giocato sono gli ingredienti del progetto promosso da Chimera Arcobaleno Arcigay Arezzo e dal Comitato aretino UISP, con il patrocinio del Comune di Capolona e della Provincia di Arezzo grazie all’Assessorato alle Pari Opportunità e alla Commissione provinciale Pari Opportunità, e la media partnership del programma radiofonico Oltre le Differenze - Antenna Radio Esse.

La Uisp Nazionale convinta che fosse giunto il momento di scendere in campo contro le discriminazioni e i pregiudizi, ha organizzato una campagna di comunicazione e sensibilizzazione di ampia portata contro omofobia, transfobia e discriminazioni nello sport in Italia - ha commentato Antonio Leti, presidente del Comitato UISP di Arezzo - “Ora che lo sai cosa cambia?” è lo slogan della campagna dal titolo “Le differenze dell’uguaglianza” inserita all’interno del progetto Football for Equality (Calcio per l’Uguaglianza). Consapevoli del significato e della valenza di questa campagna, il Comitato Uisp di Arezzo ha voluto promuovere il progetto Play Pride portando ad Arezzo una mostra che è già stata esposta in 5 città europee e altre 2 città italiane. “Contro le regole” racconta in 37 pannelli curati della European Gay and Lesbian Sport Federation, le storie di discriminazione nello sport nei confronti dei gruppi LGBT, ma anche i diversi modi di auto-organizzazione che mirano a rendere lo sport un luogo tollerante, dove l'accoglienza ed il fairplay sono parte integrante del gioco.

Arcigay Arezzo ha da sempre come obiettivo principale il contrasto alle discriminazioni a causa dell’orientamento sessuale, e quest’anno abbiamo voluto celebrare il mese della lotta all’omo e transfobia utilizzando come strumento lo sport - dichiara la segretaria Veronica Vasarri – Siamo convinti che “scendere in campo” per i diritti con momenti di riflessione ma anche divertendoci come faremo in occasione del Play Pride, sia un modo efficace per favorire una cultura delle differenze in tutti gli ambienti di vita.

L'amministrazione di Capolona ha concesso ben volentieri il patrocinio e l'uso degli impianti sportivi a questa manifestazione per dare un concreto seguito all'adesione, effettuata nei giorni scorsi da parte della Giunta di Capolona, alla rete READY, rete nazionale delle pubbliche amministrazioni, creata per promuovere il contrasto alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale ha affermato l’assessore Enrico Donati occorre ancora sottolineare come l'omofobia sia una delle tante malattie di cui "soffre" la nostra società, ma da questa malattia si può guarire maturando in noi una forte cultura del rispetto, per poi divulgarla. E allora quale azione più efficace ed incisiva di una manifestazione sportiva, specie se condivisa e posta in essere dai giovani, per diffondere questa cultura del rispetto e dire un fermo NO all'omofobia e alle discriminazioni in genere?.

La kermesse inizierà sabato pomeriggio con una tavola rotonda sul tema “Lo sport contro l’omofobia” in programma ad Arezzo alle ore 16, presso il Centro giovani “Onda d’Urto” nel parco di Villa Severi. Sono invitati a partecipare tutti gli addetti ai lavori del mondo sportivo giovanile, dilettantistico e non, e sono previsti gli interventi di Carla Borghesi assessore alla Formazione e alle Pari Opportunità della Provincia di Arezzo, Enrico Donati assessore del comune di Capolona, Federica d’Ercole referente del progetto “Football for Equalty” per UISP nazionale, Antonello Sannino - Arcigay nazionale e Layla Mousa - Peace Games Uisp. Modera l’incontro Natascia Maesi, giornalista e conduttrice del programma radiofonico Oltre le Differenze - Antenna Radio Esse.

Testimonial della giornata è Giulio Spatola, protagonista del cortometraggio “FuoriGioco” realizzato da GayNet Italia nonché vice presidente di MrGayEuropa. Nella sede dell’incontro, sarà allestita anche la mostra “Contro le regole”.

Domenica 12 maggio si continua con lo sport giocato, presso lo stadio e la palestra comunale di Capolona dalle 10 in poi si svolgeranno i tornei di volley e calcio a 5 ai quali si sono iscritte 12 squadre, provenienti non solo dalla provincia di Arezzo ma anche da Firenze, Grosseto e Perugia.

La manifestazione sarà inaugurata alle 9.30 con una esibizione della scuola calcio della Polisportiva Olimpia, realizzata grazie alla collaborazione con la U.S.D. Capolona, a dimostrazione che lo sport può e deve essere uno strumento di coesione ed integrazione per tutti.
arcigay.arezzo@gmail.com arezzo@uisp.it
fonte Redazione OLTRE LE DIFFERENZE

venerdì 10 maggio 2013

Lgbt: "Le cose cambiano" Storie in video, così inizia la «bonifica delle nostre paure»


Lorenza e Ingrid: si sposeranno in Svezia, in estate.
Marcello: al gay pride va ormai col papà.
Antonia, trans: da bambino volevano operarlo al cervello.
Storie in video, tutte postate su uno stesso sito, per dire ai più giovani: «Non siete soli, e se ora vivete il buio, dopo va meglio»

E poi, a un certo punto di queste esistenze, c'è stata una porta stretta.
A volte, passarla è durato mesi.
Altre, anni. Per Lorenza e Ingrid superarla è stato a tratti «traumatico»: hanno dovuto farsi invisibili per un po', ma adesso, a 35 anni, dopo sette d'amore e quattro di convivenza, il 21 giugno vanno a sposarsi in Svezia.
E sui preparativi al sì, hanno aperto pure un blog, leidissesì.

I VIDEO AL SITO:
http://www.lecosecambiano.org/


Marcello invece alle medie si spingeva nelle orecchie gli auricolari del walkman, per non ascoltare: il professore di geometria che gli diceva «Stai zitto, ricchione» i compagni di classe, che di ritorno lo spintonavano dandogli del finocchio, e via dicendo. Però, ora, ai gay pride, a suo papà fanno male le braccia, perché sventola a non finire, e più del figlio, la sua bandiera.

Antonia, quando era solo un bambino di nove anni in una cittadina pugliese di 70 mila abitanti, l'hanno trascinata in manicomio: un medico di base aveva consigliato alla mamma impensierita di portarlo lì, quel ragazzino con la mania del trucco e delle ballerine, e sarebbe guarito con una bella lobotomia, un lavaggio del cervello, che avrebbe tolto «la parte malata».
Raggiunta la maggiore età, è fuggito a Roma, nel 2011 ha fatto l'intervento per l'adeguamento di genere a Milano, un anno dopo c'è stata la sentenza che gli cambiava il nome all'anagrafe, un mese fa, il 9 aprile, il nome nuovo anche sul documento. Oggi è responsabile dello sportello trans.

Che le cose cambiano, Lorenza e Ingrid, Marcello, Antonia e tanti altri, lo raccontano su un sito che ha intenzioni rivoluzionarie: nasce (grazie all'associazione Girls and Boys e Isbn edizioni) dai fuochi d'artificio dell'americano It gets better, in Rete dal 2010, dove perfino il presidente Barack Obama ha postato un contributo video, tra i 50 mila raccolti finora.
E chiede di diventare virale, così da sentirsi «meno soli nel mare del web», da non avere «più niente da tenere al buio», «da far morire bullismi e discriminazioni», dice Massimo Coppola, proprietario e direttore editoriale della casa editrice.
E il coro #nocoppiediserieb, lanciato in una campagna da Vanity Fair, si fa sempre a più voci.

Lo psichiatra Vittorio Lingiardi, che cura la supervisione scientifica del progetto, parte da Emily Dickinson, che scriveva: «Non occorre essere una stanza per sentirsi infestati dai fantasmi».
Arriva alla conclusione in un manifesto: «Le cose cambiano è raccontare il silenzio». Quello delle istituzioni, certo, c'è stato.
«Abbiamo presentato il tutto al ministero delle Pari Opportunità, prima sono stati promessi i fondi, poi si sono dissolti», racconta Fulvio Zendrini, esperto di comunicazione.
«Fortunatamente, è corso Enel Cuore Onlus con un "rimediamo noi"».
Linda Fava cura il coordinamento editoriale. Ci crede: «Le cose cambiano vuole essere una biblioteca di futuri possibili per chi oggi non sa dove sta andando il suo».

E mentre pure l'associzaione delle Famiglie Arcobaleno, insieme ad Amnesty International e Legambiente, chiede a governo e parlamento provvedimenti urgenti per i diritti e la dignità alle famiglie con genitori omosessuali (e lo ha fatto con una festa delle famiglie alla sua quinta edizione in una domenica 5 maggio di pic nic e giochi in 9 città d'Italia e in 16 Paesi del mondo), lo scrittore Paolo Giordano legge la storia di Samuele, un ragazzino con i genitori buoni, ma presi in una «quotidianità impietosa», che lo guardavano come a dire (e spesso glielo urlavano anche contro): «Perché ci stai facendo questo?».
Giordano chiude commosso, e commuovendo: «Ci aspetta un'opera grandiosa di bonifica di un territorio immenso. Con le nostre paure di tutto ciò che non conosciamo. Di tutto ciò che non capiamo».
VAI AL SITO PER I VIDEO:
http://www.lecosecambiano.org/

fonte http://www.vanityfair.it di Lavinia Farnese

Lgbt: Il nuovo Ministro per le Pari Opportunità Josefa Idem sulle unioni omosessuali: "Basta coppie di serie B"


Il nuovo Ministro per le Pari Opportunità Josefa Idem ha dichiarato in un’intervista a La Repubblica che presenterà «un disegno di legge per le unioni civili», affermando che «la cosa fondamentale è che tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti, senza distinzione di sesso».

Per Josefa Idem «non devono esistere cittadini di serie B» e «non deve importare se uno ha scelto di condividere la vita con una donna o un uomo, se una persona e' gay, lesbica o eterosessuale».

Il Ministro ha inoltre asserito che «non e' importante il nome» dato alle unioni, ma sono importanti «i diritti che dai» e che questi «devono essere uguali per tutti i cittadini».
Per quanto riguarda le adozioni alle coppie gay, Idem ha sottolineato che «occorre tener conto della realta' del Paese: cominciamo dalle unioni, poi si vedrà».

Parlando della terribile realtà del femminicidio in Italia, il Ministro ha chiarito che vedrà le associazioni, poiché in questo momento a suo parere «manca un Osservatorio».
(Fonti: AGI, La Repubblica)via http://www.infooggi.it a cura di Valentina Vitali

Consiglio d’Europa: La nuova strategia Lgbt per entrare nelle scuole, sui posti di lavoro, sul web


Abbiamo letto la raccomandazione europea accettata dal nostro ministero delle Pari opportunità. Si auspicano nuove norme su matrimonio, cambiamento di sesso e pedofilia.

Un progetto proposto dal Consiglio d’Europa per tutelare le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (Lgbt) è stato trasformato nel 2012 dal ministero italiano delle Pari Opportunità in una “Strategia nazionale per combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”.

Il documento, di cui è stata resa pubblica una bozza di 42 pagine nall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), servirebbe a implementare una “raccomandazione”, di per sé non vincolante, del Comitato dei ministri europeo del 2010.
Non si sa in quali ambienti sia già circolato il testo, ma prevede «una collaborazione tra le diverse realtà istituzionali, il terzo settore e le parti sociali per l’implementazione delle politiche di prevenzione e contrasto della discriminazione nei confronti delle persone Lgbt».

GLI ATTORI.
«In tale ottica – prosegue il testo – è stata preziosa la consultazione delle associazioni Lgbt». Nel documento si parla dell’istituzione di una governance nazionale di 29 di queste.
Tra le più note l’Arcigay, l’Equality Italia e le Famiglie arcobaleno.
Tra i ministeri per applicare la strategia quello dell’Interno, della Giustizia, della Salute, delle Politiche sociali, dell’Istruzione, degli Affari esteri, delle Regioni.
Fra le parti sociali da invitare ai tavoli di lavoro sono indicati i sindacati più importanti come la Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confcommercio, Coldiretti, Confartigianato, Confesercenti, Confcooperative, Confapi, Legacoop, Cna, Confagricoltura.
Chiamati in causa anche il sindacato e l’Ordine dei giornalisti.
Per giustificare il documento viene subito menzionata un’indagine dell’Istat del 2011 secondo cui il 41 per cento della popolazione ritiene che un omosessuale non debba fare l’insegnante per paura di esternazioni inutili.
Secondo il rapporto, questi dati, «indicano ancora una titubanza nella percezione delle discriminazioni per l’orientamento sessuale».
Perciò, ai fini di «agire sulla percezione dell’omosessualità e contrastare chiaramente le discriminazioni verso l’orientamento sessuale, il dipartimento delle Pari opportunità ha finanziato varie attività di informazione, sensibilizzazione (…) in collaborazione con il mondo dell’associazionismo».

BISTURI E SCUOLA.
Citati poi come discriminanti il costo delle operazioni chirurgiche per cambiare sesso e le liste d’attesa nel settore pubblico.
Si parla inoltre della necessità di somministrare ormoni ai detenuti per «non ostacolare il processo di transizione di genere».
Grave persino la possibile decisione di proprietari di case che decidano di non affittarle ai transessuali per timore della prostituzione.
Non esistono invece «dati o indagini per quanto riguarda le promozioni o progressioni di carriera ed i licenziamenti», ma si citano aziende come l’Ikea e l’Ibm in cui l’omosessualità è particolarmente tutelata.
Questo, secondo il protocollo, dovrebbe essere il modello, la cosiddetta politica di «inclusione di diversità», che agevoli chi rientra nelle categorie Lgbt.
Si cita poi la raccomandazione del 2010 per dire che un’inclusione maggiore deve esserci anche nell’assunzione degli insegnanti, favorendo «l’emersione dell’invisibilità delle persone Lgbt nelle scuole, sia tra gli insegnanti sia tra gli alunni».
Si consigliano corsi anti-bullismo in cui valorizzare «le espertize delle associazioni Lgbt in merito alla formazione», inserendo nei programmi scolastici «particolari focus sui temi Lgbt» con una «modulistica scolastica amministrativa e didattica in chiave di inclusione sociale, rispettosa delle nuove realtà familiari, costituite dai genitori omosessuali».

LAVORO E CARCERE.
Per quanto riguarda il lavoro si attua l’articolo 29 della raccomandazione europea sull’«accesso all’occupazione e alle promozioni professionali», con il monitoraggio sui luoghi di lavoro, sensibilizzando i datori di lavoro e le figure dirigenziali creando un’apposita «struttura di monitoraggio di discriminazione nel mondo del lavoro» e la «costituzione di un tavolo permanente di monitoraggio della contrattazione nazionale», con la «creazione di network Lgbt all’interno delle aziende» e «l’estensione di benefit specifici».
Si parla poi di borse lavoro e bandi specifici, dell’inserimento nelle forze dell’ordine di omosessuali per il «supporto alla denuncia di eventuali reati».
Per quanto riguarda i carcerati non si parla solo del monitoraggio della salute, della sensibilizzazione degli agenti penitenziari, ma anche dell’inclusione al lavoro carcerario con «programmi di supporto, favorendo anche i percorsi di fine pena o di alternative al carcere», cosa che andrebbe forse richiesta per tutti i carcerati onde evitare ulteriori scontri e violenze già presenti fra i detenuti.

STAMPA E NUOVI REATI.
Il capitolo dedicato all’informazione si preoccupa delle «dichiarazioni provenienti da alcuni rappresentanti delle istituzioni politiche ed ecclesiastiche, veicolate costantemente dai media italiani».
È ritenuto intollerante chi parla dell’«omosessualità come di una malattia dalla quale si può essere curati».
A tal fine si provvederà per «rilevare e procedere ad una raccolta dati, con particolare riguardo al web (…) sul linguaggio omofobico».
Quindi la ricerca di un monitoraggio continuo «sul linguaggio usato dai media» mediante le segnalazioni a un apposito call center di cui si cita il numero.
Non solo, anche nelle scuole di giornalismo si dovrà pensare a percorsi formativi sulle tematiche Lgbt e promuovere un premio giornalistico in collaborazione con l’Ordine della professione in merito ad articoli su tali argomenti.
Si auspicano poi campagne nazionali e linee guida nell’ambito della comunicazione.
Infine si cita la raccomandazione europea del 2010 per l’adozione di legislazioni e «identificare le fattispecie di reato» che includono qualsiasi «forma di espressione, in particolare nei mass media e su internet», non offensive di per sé ma ritenute in grado «di fomentare, propagandare o promuovere l’odio o altre forme di discriminazione nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali». Che cosa si intende per “linguaggio discriminatorio”, però, non si dice.

MANIFESTAZIONI E CASE.
In fondo alla bozza c’è un paragrafo dedicato alle agevolazioni e ai finanziamenti pubblici da elargire alle associazioni Lgbt.
Sulla libertà di manifestare di tali associazioni si chiede che non vi siano restrizioni legate alla salute o alla morale pubblica, come invece previsto dalla legge per ogni altro tipo di manifestanti.
Elargendo così un privilegio più che una tutela.
Saltando poi a piè pari l’ordinamento italiano fondato sul matrimonio, che dà diritti nel caso di assunzioni di responsabilità, si auspica l’equiparazione della coppia omosessuale a quella sposata.
E, nonostante in Italia non esistano norme sul matrimonio omosessuale, si arriva a parlarne come se la scelta fosse ormai obbligata: «Nelle decisioni in materia di responsabilità genitoriale, o di affidamento di un bambino, gli Stati membri dovrebbero accertarsi che tali decisioni siano prese senza discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere».
Di più, si auspica anche il cambiamento delle norme sulla fecondazione assistita che vietino quella eterologa.
Fra le misure richieste l’esclusione dell’omosessualità «dalla classificazione delle malattie», dunque l’impossibilità a chiamarla tale.
Il capolavoro finale è la parte in cui si chiede la depenalizzazione della pedofilia: «Gli Stati membri dovrebbero assicurare l’abrogazione di qualsiasi legislazione ai sensi della quale sia considerato reato penale il rapporto sessuale tra adulti consenzienti dello stesso sesso, ivi comprese le disposizioni che stabiliscono una distinzione tra l’età del consenso per gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso».
fonte http://www.tempi.it/ Benedetta Frigerio

Lgbt Radio: A Oltre le Differenze si parla di omogenitorialità e di tutti i tipi di famiglie, sabato 11 maggio alle ore 15


OLTRE LE DIFFERENZE & ANTENNA RADIO ESSE
Sabato 11 maggio alle ore 15 va in onda il format radio sul mondo LGBT condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini

La redazione di Oltre le Differenze di nuovo in versione on the road è andata alla Festa delle Famiglie a Perugia, organizzata dal gruppo di Famiglie Arcobaleno di Toscana e Umbria e ha raccolto le interviste a:
IRENE CIULLI, membro del direttivo nazionale di Famiglie Arcobaleno,
MICHELA e GABRIELLA, genitori del piccolo Lukas,
LUCIANO e DAVIDE, padri di 2 gemellini,
PAOLO e MARTINA, coppia etero con figli che ha partecipato alla giornata
e PIERO CHERICI, attore, regista ed educatore.
Immacabili i consigli dello scaffale su lettura, cinema e appuntamenti a tema lgbt!

"Oltre le Differenze" è il primo programma radiofonico a Siena e uno dei primi in Italia, interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transgender e queer. Uno spazio aperto, condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini, dove si parla di omosessualità ma non solo, con serietà ed ironia.
Va in onda il sabato pomeriggio alle 15 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) e anche in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.

Per contattare la redazione del programma: chiama il 366 2809050 o scrivi a redazione.oltreledifferenze@gmail.com .
E' attivo un Blog: http://oltreledifferenze.wordpress.com/, nel quale è possibile vedere tutti i video delle puntate già andate in onda e un canale YouTube OltreLeDifferenze10.
fonte redazione "Oltre le Differenze"

giovedì 9 maggio 2013

Lgbt Ricerca: Omosessualità, bisessualità e disabilità: qualcosa cambia? Il questionario anonimo on-line lo si può compilare entro il 19 maggio


È quanto si propone di verificare, con una nuova ricerca, la stessa équipe che nel 2007 aveva condotto un’indagine analoga, rimasta purtroppo l’unica del genere nel nostro Paese.

Il questionario anonimo on-line, strumento dello studio, si rivolge questa volta non solo alle persone gay, lesbiche e bisessuali con disabilità, ma anche ai professionisti che le assistono.
Lo si può compilare entro il 19 maggio

Avevamo dato ampio spazio, a suo tempo,(http://www.superando.it/2007/08/24/le-doppie-barriere-di-chi-e-gay-e-disabile/) all’interessante ricerca coordinata da Arcigay, in occasione del 2007, Anno Europeo delle Pari Opportunità per Tutti, con la collaborazione del Centro Bolognese di Terapia della Famiglia e del Centro Documentazione Handicap del capoluogo emiliano.

Si trattava dell’indagine intitolata Abili di cuore. Omo-disabilità: quale rapporto tra omosessualità e disabilità?, che aveva raccolto la storia di vita di venticinque persone gay e lesbiche con disabilità in undici Regioni italiane.

«Purtroppo – come sottolinea la psicoterapeuta Priscilla Berardi, una delle promotrici di quell’iniziativa – finora si è trattato anche dell’unica ricerca del genere nel nostro Paese e quindi si rende quanto meno necessario, a distanza di sei anni, cercare di capire se la situazione è cambiata e se le persone gay, lesbiche e bisessuali con disabilità fisiche e/o sensoriali vivano tuttora una doppia negazione».

È nata dunque da questa volontà la nuova ricerca – coordinata da un’équipe comprendente oltre a Berardi, anche l’educatrice Ambra Guarnieri e il sociologo Raffaele Lelleri – che questa volta, allo scopo di fotografare tale realtà a tutto tondo, ha deciso di rivolgersi non solo alle persone gay, lesbiche e bisessuali con disabilità, ma anche ai professionisti (operatori sanitari, assistenziali, educativi o del benessere psicologico), che quotidianamente assistono e aiutano le persone con disabilità stesse. «A loro – spiegano Guarnieri e Lelleri – desideriamo chiedere quale approccio abbiano nei confronti delle sessualità e quali strumenti ritengano necessari per sostenere i propri pazienti e assistiti».

Strumento dello studio è un questionario anonimo on-line, che tutti gli interessati possono compilare (in circa venti minuti) entro il 19 maggio. I risultati dell’indagine, poi, verranno presentati il 5 e 6 giugno al convegno intitolato Per una disabilità sostenibile:
http://www.disabilityconference2013.eu/index.php/en/
organizzato a Napoli dall’Università Federico II. (S.B.)

Le modalità per compilare il questionario, insieme ad altri approfondimenti, sono disponibili sia nel sito di Priscilla Berardi:
http://www.priscillaberardi.it/ricerca-disabili-glb
che in quello di Raffaele Lelleri:
http://www.lelleri.it/sondaggio-disabili-lgb/

Per ulteriori informazioni: priscilla.berardi@fastwebnet.it.
fonte http://www.superando.it

Lgbt Napoli: Alla Sala Convegni del Palazzo degli Uffici "Sessualità, genere e identità" da oggi 9 e 10 maggio

(clicca su per ingrandire)
Cari amici e colleghi,
vi ricordiamo i prossimi appuntamenti per il ciclo di seminari e cineforum dal titolo "Sessualità, genere e identità", previsti per i prossimi 9 e 10 maggio 2013 presso la Sala Convegni del Palazzo degli Uffici, in Via G. C. Cortese.

Giovedì 9 maggio, alle ore 15.30, ospiteremo la Dott.ssa S. Leonelli dell'Università degli Studi di Bologna che terrà un seminario dal titolo "L'educazione di genere a scuola, fra problemi e potenzialità".

Venerdì 10 maggio, alle ore 15.00, sarà invece proiettato il film "Viola di mare", e discuteremo sulla tematica del lesbismo in compagnia di una rappresentante dell'associazione Arcilesbica Napoli.

Sperando di farvi cosa gradita, inviamo in allegato la locandina dell'evento e vi preghiamo di diffondere l'iniziativa presso i vostri contatti.
Vi aspettiamo numerosi!
fonte eventoFB

Lgbt Firenze: Professionisti del fantastico al Florence Fantastic Festival, alla Fortezza da Basso dal 10 al 12 maggio


La Scuola Internazionale di Comics di Firenze, punto di riferimento in Toscana per la formazione professionale nelle discipline creative, partecipa al primo festival dedicato a cinema, videogiochi, serie TV, hi-tech, fumetti e musica indipendente, ospitato nella Fortezza da Basso dal 10 al 12 maggio.

Artisti, illustratori, scultori di miniature, animatori, scrittori, disegnatori di fumetti, modellatori digitali… le professioni legate al fantastico sono davvero innumerevoli e in costante aumento, dimostrando una vitalità in controtendenza rispetto alla crisi economica che stiamo vivendo.

Dal 1995 queste nuove professioni hanno il loro punto di riferimento nella sede fiorentina della Scuola Internazionale di Comics, la prestigiosa Accademia delle Arti Figurative e Digitali che sforna ogni anno apprezzati “operatori del fantastico” in tutte le sue forme, giovani di talento e competenza impegnati in Italia e all’estero.

Oggi finalmente hanno anche il loro punto d’incontro in un nuovo, grande festival che occuperà la Fortezza da Basso, a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella, dal 10 al 12 maggio. Il Florence Fantastic Festival conferma insieme a Lucca Comics & Games la vocazione della Regione Toscana, che patrocina l’evento, all’arte e alla creatività in tutte le sue forme, rinnovando una tradizione secolare.

Ecco che al festival si daranno appuntamento gli appassionati di cinema e serie TV, con le attesissime anteprime di Star Trek Into Darkness e della terza stagione de Il Trono di Spade, ma anche di giochi di ruolo e da tavolo, di serie a fumetti e graphic novel, di musica indie e gadget tecnologici, magari attratti dai numerosi workshop e dimostrazioni dal vivo o dai numerosi ospiti di rilievo come Claudio Castellini, Lucio Parrillo, Larry Elmore, Jason Felix, Monte Michael Moore, Barbara Baraldi.

La Scuola Internazionale di Comics di Firenze non poteva non essere presente al cuore del festival. Un po’ perché la sede è davvero vicinissima alla Fortezza, ma soprattutto perché il festival è l’occasione per aprirsi al pubblico di appassionati e curiosi con tante dimostrazioni e presentazioni dei numerosi corsi professionali, fra cui il nuovissimo corso di scultura per modellismo professionale.

Cosa si nasconde dietro la creazione di pedine da gioco ed elementi scenici per diorami, wargame oppure figure da collezione? Il pubblico lo scoprirà con coinvolgenti dimostrazioni di scultura live di miniature.
Ma non mancheranno neanche incontri dimostrativi sulle autoproduzioni editoriali, sul fumetto, l’animazione 2D e 3D, l’interazione digitale e la creazione dei videogames, tutti tenuti dai professionisti di alto livello che insegnano abitualmente alla Scuola.

Saranno dei nostri gli autori di fumetti di Mammaiuto e dell’autoproduzione Disagio Production, la nuovissima casa editrice Bookmaker Comics, gli esperti modellisti di Greebo e i maghi dell’interazione digitale di Neoludica, gli illustratori digitali di Kio Studio oltre a tanti altri ospiti delle diverse discipline.

Neoludica_Game Art Gallery con E-Ludo come partner di progetto per contenuti che riguardano le game art propongono la visione di 'Untitled-Variance' di Edward Paul Quist, artista di Brooklyn, 'Recursive' opera interattiva di Andrea Roccioletti, l'anteprima del Museo 3D sviluppato dopo il Museo temporaneo di Assassin's Creed a Milano e la creazione di scultura 3D by Fabio Corica.

Appuntamento sabato 11.5.13 ore 16>17.30. Guidano la navigazione Debora Ferrari e Luca Traini. Anche tutti gli artisti di Game Art Gallery saranno presenti, non con le opere, ma con siti e video che raccontano l'avventura espositiva dal 2008 a oggi.

Vederli all’opera darà modo al grande pubblico di conoscere e apprezzare professioni troppo spesso e ingiustamente ritenute minori. La creatività, il talento e la capacità di innovare sono le grandi risorse, soprattutto in tempo di crisi, che la Scuola si occupa da ormai vent’anni di valorizzare e far crescere.

La ricca offerta formativa sarà presentata nel grande stand che il Festival ha dedicato alla Scuola, facendone un punto di attrazione per tutti coloro che, da semplici fruitori del fantastico, vogliono diventarne autori a tutti gli effetti. Appuntamento quindi in Fortezza dal 10 al 12 maggio, dalle 10 alle 19, con i professionisti del Fantastico della Scuola Internazionale di Comics di Firenze.

Per il programma completo degli eventi, consultate il sito del Festival www.florencefantasticfestival.com mentre per avere informazioni sulla Scuola e i suoi corsi digitate www.scuolacomics.it
fonte http://www.intoscana.it

Lgbt: Dalle paure sociali alla "missione" Agedo a Palermo. Verso il gay Pride di giugno. La Sicilia e l’omofobia interiorizzata


La Sicilia non esiste. Io lo so perché ci sono nato. L’incipit del risvolto di copertina del bel libro di Giuseppe Rizzo, dal titolo “Piccola guerra lampo per radere al suolo la Sicilia” è esemplare per descriverci.

Tradizione e innovazione, becero provincialismo e avanguardia modernista convivono in ogni nostra manifestazione, compreso la prossima del 22 giugno, il Pride nazionale che si terrà a Palermo.

E qual è la dimensione del mondo LGBT, delle lesbiche, dei gay, dei bisessuali e dei transgender in Sicilia, dove fino a pochi giorni fa si sono consumate aggressioni verbali e fisiche nei confronti dei gay?

Può capitare, è capitato, che una coppia gay entri in banca sentendosi gridare dietro “froci” nel bel mezzo della hall e che un ragazzo omosessuale sia aggredito brutalmente dal solito bullo di quartiere che l’aveva già preso di mira.

Ok, questa non è solo la Sicilia di Titti De Simone, parlamentare per due legislature tra le prime insieme a Paola Concia ad essersi dichiarata lesbica, dell’Associazione Agedo che riunisce i genitori di persone omosessuali, dell’associazione famiglie arcobaleno, che difende i diritti dei figli di famiglie omosessuali.

Avanguardie che vi racconteremo, chiaroscuri che si mescolano e c’è tanto da rivelare di una Sicilia che non esiste, e noi lo sappiamo perché ci siamo nati.
Sarà per questo che abbiamo avuto due premi Nobel per la letteratura e il primo Sindaco gay d’Italia a Gela nel 2003, che un anno fa è anche diventato Governatore della nostra Isola.

Dietro al gossip, alla curiosità morbosa per una condizione sconosciuta ai più, ci sono gruppi come l’Agedo. Dal 1998, la Presidente Francesca Marceca si occupa di riportare serenità relazionale nelle famiglie coinvolte dal coming out dei propri figli.

Inutile illudersi, la nostra società è attraversata da un’omofobia interiorizzata, trasversale e senza distinzioni tra nord e sud, pronta ad esplodere anche dentro le famiglie e che sconvolge i rapporti tra familiari, anche tra coniugi specie se questi sono già minati da una crisi di coppia. Fughiamo ogni dubbio.

I genitori che si rivolgono all’Agedo sperano di poter “guarire” i propri figli gay. Quando capiscono che l’omosessualità non è una malattia si colpevolizzano chiedendosi dove hanno sbagliato, poi colpevolizzano i figli e solo dopo cominciano ad accettarli nel loro diverso orientamento sessuale e non c’è distinzione di ceto.

Ci sono situazioni di accoglienza e maturità in famiglie culturalmente deprivate, di rifiuto in quelle benestanti e viceversa. In questi casi la soluzione, si fa per dire, sono gli psicofarmaci molto utilizzati per gestire la nuova condizione di genitore di persona omosessuale.

Il problema prevalente è la paura del giudizio sociale che si scontra con la necessità dei figli di non nascondere la propria omosessualità.
Ancora più dura è gestire la transessualità.
Attualmente sono venti i transessuali seguiti a Palermo dall’Agedo, e con percorsi di orientamento sono aiutati a trovare il proprio sesso elettivo attraverso lo psicologo, l’endocrinologo e, se del caso, sono poi indirizzati verso specifiche strutture sanitarie per cambiare sesso.

Parte tutto dal coming out (a rivolgersi all’Agedo sono spesso i figli insieme ai genitori), che si manifesta magari con modalità di sano egoismo, come ha fatto A.S. con i suoi genitori.
Era fuori per l’Erasmus, è tornato a casa per un paio di giorni e dopo essersi costruito una base emotiva positiva con gli amici ha pensato bene di dire ai propri genitori di essere omosessuale durante il tragitto verso l’aeroporto, poco prima di risalire sull’aereo.

“Ho pensato – dice A.S. con un piccolo sorriso sotto i baffi – ora o mai più”. Gli occhi lucidi di mamma A.P. testimoniano il difficile percorso emotivo per accettare una realtà genitoriale che a guardarla negli altri sembra scontata, ma a viverla sulla propria pelle è un’altra cosa. “Io ho fatto il 68 e ho sempre pensato agli omosessuali come a persone meravigliose. Adesso anche mio figlio lo è”.

L’Agedo è a Palermo in via dello Spezio n.43, al sito – www.agedopalermo.org/agedo-palermo/ – al tel 0916112505, donazione 5×1000 ad Agedo Palermo C.F.97238310821 e a Catania alle email: giardina.amalia@virgilio.it; info@riccardodisalvo.it Tel 3470921708 / 3296166537.
fonte http://www.siciliainformazioni.com di Roberto Conigliaro

mercoledì 8 maggio 2013

Lgbt: Il 18 maggio a Genova il progetto culturale AGORA' OLTRECORPO presenta il libro di Alessandra Mr D'agostino "Sesso mutante. I transgender si raccontano"


Il Comune di Genova/Municipio I Centro Est, l'Associazione culturale Swara e il Gruppo Bethel di persone LGBT credenti liguri organizano per Sabato 18 maggio 2013 alle ore 16:30, presso la sala multimediale del Laboratorio sociale di vico Papa, presentazione del libro di Alessandra Mr D'agostino "Sesso mutante. I transgender si raccontano, Mimesis, 2013" alla presenza di Darianna Saccomani e Isabella Stretti: il pubblico avrà la possibilità di conoscere i contenuti del libro e venire a conoscenza delle storie di transizione di diciassette persone.

Al fine di “aprire un varco verso una migliore comprensione del mondo transessuale italiano”, per citare le parole dell'autrice. Introdurrà Lidia Borghi, segretaria dell'Associazione culturale Swara. Si ringrazia Fabrizio Paoletti, co-fondatore di Rete Genitori Rainbow, per la fattiva collaborazione

Alle ore 18:00, presso la sala multimediale del Laboratorio sociale di vico Papa, proiezione del documentario a tematica fede ed omosessualità

L'amore autentico. A tu per tu con le madri cristiane di due ragazzi gay (I, 2012, 30') di Lidia Borghi
Soggetto di Laura Ridolfi e Lidia Borghi; riprese di Lidia Borghi; montaggio di Michela Masciello

SINOSSI
L'amore autentico. A tu per tu con due madri cristiane di ragazzi gay mette a confronto i pensieri di Mila Banchi ed Ursula Rütter Barzaghi, due fra le donne più laboriose oggi, in Italia, nell'ambito dell'attivismo dei diritti alle persone lesbiche e gay.
Pur se partite da vicende umane alquanto diverse, ad un certo punto della loro vita esse hanno sentito forte l'esigenza di difendere pubblicamente l'identità personale dei figli, al fine di rivendicarne l'autenticità di fronte ad una società che li stigmatizza, rifiutandone la tutela giuridica
Sarà presente Mila Banchi

Info:
www.swara.it
https://www.facebook.com/Oltrecorpo
https://www.facebook.com/events/633518660010771/
http://www.youtube.com/watch?v=lPUEWSJ9WI4
fonte http://www.gionata.org

Lgbt: Chimera Arcobaleno Arcigay Arezzo e Uisp comitato di Arezzo INVITANO la STAMPA alla Conferenza di "PLAY PRIDE lo sport per i diritti" venerdì 10 maggio ore 11,30


Chimera Arcobaleno Arcigay Arezzo e Uisp comitato di Arezzo
INVITANO la STAMPA Venerdì 10 maggio alle ore 11.30 presso la Sala della Giunta Provinciale (piazza della Libertà 3) alla CONFERENZA STAMPA di presentazione di
PLAY PRIDE - lo sport per i diritti

evento che si svolgerà sabato 11 ad Arezzo e domenica 12 a Capolona, realizzato con il patrocinio della Provincia di Arezzo e del Comune di Capolona e la media partnership del programma radiofonico Oltre le Differenze - Antenna Radio Esse

Interverranno alla conferenza stampa:
Antonio Leti - presidente Comitato UISP Arezzo,
Veronica Vasarri - segretaria Arcigay Arezzo,
Un rappresentante della Giunta della Provincia di Arezzo,
Un rappresentante della Giunta del Comune di Capolona

E' gradita conferma di partecipazione di giornalisti e reporter. Grazie

Contatti: arcigay.arezzo@gmail.com 3395016941 - 3389089065 - arezzo@uisp.it
fonte Redazione OLTRE LE DIFFERENZE

martedì 7 maggio 2013

Danza: A Roma la presentazione del libro "Elisabetta Terabust. L'assillo della perfezione" di Emanuele Burrafato, al Teatro dell’Opera domani 8 maggio ore 17

(clicca su foto per ingrandire)
Dalì suggeriva di non aver paura della perfezione perché tanto non la si raggiunge mai, ma nessuno ovviamente vieta di tendere ad essa, anzi in certi campi è obbligatorio ricercarla.

Come nella danza, ad esempio, dove per emergere, per brillare, bisogna sempre dare il massimo e questo lo sa bene Elisabetta Terabust, étoile dell’Opera di Roma, musa di Roland Petit, partner di Rudolf Nureyev e direttrice del corpo di ballo del Teatro alla Scala, che ha fatto della danza la sua vita e che adesso ha deciso di raccontare le sue esperienze, la sua continua ricerca della perfezione.

Mercoledì 8 maggio alle ore 17, dunque, nel Foyer del Teatro dell’Opera, verrà presentato il libro “Elisabetta Terabust. L’assillo della perfezione” edito da Gremese, scritto da Emanuele Burrafato e dalla stessa Terabust.

Le pagine di questo libro permettono di ripercorrere, attraverso la brillante carriera internazionale di questa etoile, mezzo secolo di danza italiana e internazionale, i vari passaggi della sua vita, costellata di sfide, sacrifici e successi ci conducono attraverso i palchi più prestigiosi del mondo.

Il volume verrà presentato da Donatella Bertozzi e dagli stessi autori Emanuele Burrafato e Elisabetta Terabust.
fonte http://www.romalive.org/

Lgbt: Vladimir Luxuria il 17 Maggio a “Rimini Amore” per la Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia

Il 17 Maggio ricorre l’IDAHO - International Day Against Homophobia and Transphobia.
Vladi sarà a Rimini in piazza con Arcigay e molte altre associazioni per un pomeriggio di festa e di rivendicazione. (clicca su foto per ingrandire)

RIMINIAMORE
Rimini, Piazza Cavour (mappa » https://maps.google.it/maps?q=Rimini,+Piazza+Cavour&client=firefox-a&channel=fflb&hnear=Piazza+Cavour,+Rimini,+Emilia-Romagna&gl=it&t=m&z=16)
17 maggio 2013 dalle ore 17,00 alle ore 19.30

Madrina dell’evento sarà Vladimir Luxuria.
Saranno previsti:
Interventi Istituzionali (Regione, Provincia e Comune)
Intervento di Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay
Interventi delle associazioni Arcigay, CGIL, Arci, ANPI, Coordinamento Donne
DJ set e animazione dello staff riminese Tunga
Gazebo informativi in Piazza

Arcigay “Alan M. Turing” Rimini, CGIL Rimini, Arci Rimini, ANPI Rimini, Coordinamento Donne Rimini, Arcigay Nazionale, desiderano dare un segnale di coscienza e di presenza, che contrasti l’inasprimento della violenza che si vive nel nostro Paese e l’omofobia che si respira nelle nostre città.

Il 17 maggio si celebra la Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia, istituita nel 2007 dall’Unione Europea.

L’omofobia non si esprime solo in cruenti atti di violenza fisica a danno delle persone omosessuali, ma anche in un atteggiamento discriminatorio ed escludente verso le persone Lgbt.

In Italia le Istituzioni tardano ad esprimersi concretamente sul tema dell’uguaglianza formale e sostanziale di tutti i cittadini e questa giornata in piazza sarà lo strumento con il quale amplificare una voce civile, una richiesta corale di evoluzione e rivoluzione.

Coscienza collettiva, supporto dell’intera società civile e delle Istituzioni della nostra provincia, questo chiediamo.
E’ necessario che la battaglia per i diritti sia condivisa e supportata dall’intera cittadinanza.
Un Paese che non riconosce gli stessi diritti a tutti i suoi cittadini è un Paese violento e incivile.

Maggiori Informazioni:

Pagina Facebook di Rimini Amore:
https://www.facebook.com/RiminiAmore
Sito Web dell’associazione Arcigay Rimini:
http://arcigayrimini.blogspot.it/
fonte http://www.vladimirluxuria.it

Lgbt TV: Paola Concia: "Sarò in giuria a 'Stasera mi tuffo' grazie a Bonolis"


Anna Paola Concia sarà in giuria con Paolo Bonolis, Giorgio Cagnotto e Alessia Filippi
"Sono un’ex atleta: ho sempre rischiato e non ho paura di misurarmi con cose nuove" racconta l'ex deputato del Pd

Al via da metà giugno su Canale 5 Stasera mi tuffo, show tendenza talent sul mondo dei tuffi. A giudicare la bravura degli otto concorrenti vip e la loro capacità di calarsi in uno sport così difficile, quattro giurati d’eccezione: Paolo Bonolis, l’ex tuffatore Giorgio Cagnotto, la nuotatrice Alessia Filippi e, a sorpresa, Anna Paola Concia.

“E’ stato Paolo Bonolis a volermi e io ho accettato perché lo stimo molto” racconta per la prima volta a Panorama.it l’ex deputato del Pd.
Che, dopo la mancata rielezione, vive ora una nuova fase della sua vita professionale e privata.
“Sto cercando lavoro e intanto studio tedesco: avevo promesso a mia moglie Ricarda di impararlo e mi sono iscritta ad un corso di lingua”, dice ridendo la pasionaria dei diritti degli omosessuali.

Da deputata a giurata in un talent: qualcuno lo bollerà come un passo ardito.

Questo programma è una gara ma anche una promozione per lo sport: mi sembrava carino cimentarmi in qualcosa che avesse a che fare con il mio grande amore per lo sport. Non ci vedo niente di male.

Come ti è arrivata la proposta per partecipare a Stasera mi tuffo?

Mi è arrivata in maniera del tutto inaspettata e carina da Paolo Bonolis.
Conosceva la mia storia ed è stato lui a chiedere di me: sapeva del mio passato di manager sportiva.
Io sono laureata in Scienze Motorie e ho fatto l’insegnante di educazione fisica e di tennis. Il lavoro nello sport l’ho alternato all’attività istituzionale: sono stata presidente di un’azienda pubblica, ho collaborato con vari Ministeri e poi ho fatto la parlamentare.

Che giurata sarai?
Ancora non so. E’ un’esperienza televisiva nuova. Io mi sono sempre buttata: essendo un’ex atleta ho sempre rischiato e non ho paura di misurarmi con cose diverse. Spero di fare bene.

Tua moglie Ricarda (Trautman, criminologa tedesca con cui si è sposata a Francoforte nell'agosto 2011) che ti ha detto quando le hai raccontato di questa nuova avventura?

L’ha presa come una cosa carina ed è contenta che la faccia. Sa quanto amo il mondo dello sport: assieme alla politica è una delle grandi passioni della mia vita.

Reazioni da parte dei tuoi colleghi di partito?

No, non mi ha chiamato nessuno. Forse in questi giorni non hanno avuto tempo di leggere la notizia su Sorrisi e Canzoni (dice ironica).

Oltre al capo della giuria Bonolis, ci saranno Giorgio Cagnotto e Alessia Filippi.

Tutte persone esperte.

Conosci qualcuno dei concorrenti (Stefano Bettarini, Cecilia Capriotti, Maddalena Corvaglia, Jimmy Di Stolfo, Anna Falchi, Valeria Marini, Enzo Salvi e Scialpi)?
Ho incontrato una volta Valeria Marini. Gli altri non di persona, ma cercherò di andare a vedere i loro allenamenti per conoscerli meglio. I tuffi non sono proprio una passeggiatina: è uno sport molto affascinante, che implica grande disciplina ma anche un forte elemento di coraggio e di ricerca di perfezione del gesto.

Nello sport è ancora molto radicato il tabù dell’omosessualità. In questo programma pensi che ci sarà modo di affrontare un tema così complesso?

Non abbiamo ancora fatto le riunioni con gli autori, ma qualora se ne dovesse parlare io non mi sottrarrò: purché lo si faccia in modo rispettoso delle opinioni di tutti, anche ironizzandoci, ma sempre in modo rispettoso. Mi pare che gli autori siano persone carine e molto aperte.

Dopo la partecipazione a questo programma, potrebbero arrivarti altre proposte legate alla tivù. Le prenderesti in considerazione?
Dipende. In questo caso ho accettato perché stimo Bonolis e perché è una cosa che ha a che fare con un mondo che conosco, sta nella mia cifra e nel mio mestiere. Per il resto, credo di essere più che flessibile: in trent’anni ho cambiato un sacco di lavori e in questo momento mi sono "rimessa sul mercato".

Negli anni da parlamentare sei stata mediaticamente molto esposta. Ti abbiamo vista in diversi programmi, anche nei salotti più ‘nazional popolari’.
Siccome non sono una snob di sinistra, sono andata in molte trasmissioni – alcune delle quali nazional popolari, come dici giustamente tu – soprattutto per parlare agli italiani dei temi legati ai diritti civili: penso che sia stato giusto farlo, perché in Italia c’è bisogno di raccontare la normalità e la naturalità dell’omosessualità.

Per questo non ti sono state lesinate le critiche. Più da destra o da sinistra?
Ci ho messo la faccia e non me ne pento, anche perché non mi sono mai snaturata. Anzi, la gente per strada mi ha sempre spronato ad andare avanti in questa battaglia: ho ricevuto molti attestati di stima e pure molte critiche, spesso da sinistra. Ho l’ambizione, su questi temi, di parlare a tutti gli italiani e così dovrebbero fare tutti i politici: se dovessi parlare solo con Ricarda dei problemi dell’omosessualità, sarebbe troppo comodo.

Sei stata spesso ospite da Barbara D’Urso e proprio dalle partecipazioni a Pomeriggio 5 sono nati i guai del Senatore grillino Mastrangeli, espulso dal Movimento 5 Stelle. Che idea ti sei fatta di questa vicenda?
Mi pare che la sua sia stata un’operazione molto furbesca. Ovvio che poi i mass media e talk show indugino per cercare di sviscerare le contraddizioni all’interno del Movimento 5 Stelle. E, detto con affetto, mi pare che qualche contraddizione il Movimento ce l’abbia.

Ti aspettavi di non essere rieletta?

Non aver vinto le elezioni e restare fuori dal Parlamento è stata una doppia sorpresa, in negativo ovviamente. Ho lavorato moltissimo in questi anni e se il merito fosse stato davvero premiato, non ero esattamente io quella che doveva rimanere fare fuori.

Tra cinque anni dove ti vedi: di nuovo in politica o in tivù?

Forse in nessuna delle due. Dipenderà da molte cose, ma non sono strade che mi precludo oggi. Certo, è difficile cancellare la passione per la politica in due mesi: è come essere stata innamorata di una persona che ti volta improvvisamente le spalle…non è che subito la dimentichi. Oggi sono in un momento di passaggio, è vero, ma ho affrontato cose peggiori.
fonte http://societa.panorama.it/ di Francesco Canino Credits: (Ansa)

Lgbt: Padova, libretto universitario "doppio" per studenti transgender e transessuali


Oltre a quello con i dati anagrafici, l’universitario che ne abbia la necessità potrà avere un badge con un alias: gli consentirà il cambio del nome sia nel libretto che nei documenti universitari adeguandoli alla nuova identità psico-fisica

Il Senato accademico dell’Università di Padova ha deliberato di dotare gli studenti transgender e transessuali di un doppio libretto: oltre a quello con i dati anagrafici, l’universitario che ne abbia la necessità potrà avere un badge con un alias: gli consentirà il cambio del nome sia nel libretto che nei documenti universitari adeguandoli alla nuova identità psico-fisica.

La votazione, su proposta del rettore e dopo una lunga battaglia degli studenti della Link, è passata ad ampia maggioranza, con il solo voto contrario del rappresentante degli universitari collegato a Comunione e Liberazione.

«Questa iniziativa si rende necessaria per non creare ulteriori imbarazzi a chi sta vivendo un periodo delicato di transizione», ha spiegato al termine della seduta il rettore dell’Università di Padova, Giuseppe Zaccaria.

Il percorso di “Rettificazione di attribuzione del sesso” può durare molto tempo e durante la fase di transizione non avere il riconoscimento legale della nuova identità è spesso motivo di grave disagio.

«E’ un importante segno di civiltà, di rispetto della dignità umana e di valorizzazione delle rispettive differenze quello votato a Padova», ha affermato Chiara De Notaris del Sindacato degli studenti.

All’Università di Torino il doppio libretto esiste da dieci anni, successivamente è stato introdotto al Politecnico di Torino e all’Università di Bologna.

L’ateneo di Pisa è prossimo a una delibera che sta introducendo la novità (sulla spinta della studentessa Sophia, transessuale) e che prevede la ristampa dei diplomi di laurea per gli studenti che, usciti dall’università, hanno poi cambiato sesso.

Della questione si sta discutendo negli atenei di Bari, Napoli, Roma e in Europa le università di Oxford e Madrid hanno affrontato con risultati simili la questione.


Il doppio libretto è un tentativo di arginare l’abbandono universitario di troppi ragazzi che, dicono quelli della Link e dell’associazione Anteros, «vengono violati nella propria privacy e spesso sono soggetti a discriminazioni all’interno della comunità accademica».
FONTE http://www.repubblica.it/di CORRADO ZUNINO

Lgbt: Tra Padova e Vicenza al via il «Veneto Pride»


Un mese e mezzo di iniziative, con rivendicazioni venete: il doppio libretto per gli studenti trans
Un mese e mezzo fitto di appuntamenti tra Padova e Vicenza condurranno al «Veneto pride» di sabato 15 giugno.

Si tratta di convegni, aperitivi, banchetti, dibattiti e anche una veglia ecumenica in memoria delle vittime dell’omofobia. La parata gay, che si snoderà lungo centro storico di Vicenza, sarà il culmine di un semestre denso di attività organizzate dal comitato «Vicenza pride» con la rete di associazioni Lgbt e altre realtà culturali venete.

«Il Veneto Lgbtqie pride 2013 si riconosce nei valori dell’antifascismo,
dell’antirazzismo, dell’antisessismo, con particolare riguardo all’eterosessismo, e della laicità. Ripudia ogni forma di violenza, di totalitarismo, di fondamentalismo religioso e politico» spiegano gli organizzatori, sottolineando di tenere una linea apartitica.

Il corteo, al quale sono attese almeno tremila persone in arrivo da tutta la regione, vuol essere un momento di festa e divertimento, ma anche un modo per fare alcune «rivendicazioni».

Le circa trenta associazioni che ruotano attorno all’organizzazione dell’evento, infatti, con un documento chiedono «parità e diritti».
Si va dalla richiesta di una legge che estenda il matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso, alla possibilità per loro di adottare un bambino.

Ma allo Stato la comunità omosex chiede anche l’attivazione di campagne di informazione sulle infezioni a trasmissione sessuale, e il divieto ufficiale di praticare terapie riparative per la cura dell’omosessualità.

Ci sono anche delle «rivendicazioni» venete: l’estensione dell’attestazione anagrafica in tutti i Comuni, l’impegno per il rispetto delle differenze e per l’inclusione, nonché la possibilità di utilizzare il doppio libretto per gli studenti transessuali iscritti all’università di Padova.
Tutti gli appuntamenti del mese di maggio sul sito del Vicenza Pride:
http://www.vicenzapride.it/parata-veneto-lgbtqie-pride/

fonte http://corrieredelveneto.corriere.it Elfrida Ragazzo

lunedì 6 maggio 2013

Roma: Incontro su "PSICOTERAPIA A ORIENTAMENTO ANALITICO CON PAZIENTI LGBT" Mercoledì 15 maggio ore 21.00


PSICOTERAPIA A ORIENTAMENTO ANALITICO CON PAZIENTI LGBT
@ AIPA via A. Musa 15, Roma

Mercoledì 15 maggio, presso la sede dell'AIPA ( http://www.aipa.info), Cecilia Codignola, psicoterapeuta Aipa e didatta, Monica Luci, psicoterapeuta junghiana e Antonino Firetto, psicoterapeuta ad orientamento relazionale, organizzeranno un incontro sui temi relativi alla terapia con pazienti LGBT, gli interventi sono frutto di un seminario della durata di due anni che sì è tenuto mensilmente all'Aipa.

Conclude il Prof. Vittorio Lingiardi, psichiatra, psicologo analista, professore ordinario e direttore della scuola di specializzazione in Psicologia Clinica (Facoltà di Medicina e Chirurgia - "Sapienza" Università di Roma).

Su temi analoghi e in particolare sulle famiglie omogenitoriali è apparso anche un articolo sull'ultimo numero di Psicoterapia e Scienze Umane (Psicoterapia e Scienze Umane, 2013, XLVII, 1: 23-54 http://www.psicoterapiaescienzeumane.it).

L'incontro è aperto a psicologi e psicoterapeuti e operatori interessati ad una riflessione sulla psicoterapia.
fonte http://www.digayproject.org

Lgbt Arte: A Pisa "Artemisia Gentileschi" e "Anna Anni" due mostre al femminile a Palazzo Blu dal 23/03/2013 al 30/06/2013


Dopo il successo della mostra Wassily Kandinsky. Dalla Russia all'Europa BLU | Palazzo d'arte e cultura presenta la nuova iniziativa.

La prima, Artemisia. La musa Clio e gli anni napoletani, il cui fulcro è il dipinto eseguito da Artemisia Gentileschi nel 1632: Clio musa della Storia.
La mostra, che propone importanti dipinti, inediti o mai visti in Italia, si concentra sugli anni napoletani dell’artista e approfondisce le nostre conoscenze sulla sua cospicua produzione partenopea e sulle sue vicende biografiche nella capitale del Vice Regno e in Toscana, dove Artemisia conservava interessi e proprietà.

A seguito delle due mostre monografiche dedicate alla pittrice a Milano (2011) e a Parigi (2012), l’esposizione pisana, si concentra sulla Clio, Musa della storia, dipinto ascrivibile al 1632.
La rassegna di Palazzo Blu studia la tecnica e le variazioni stilistiche praticate da Artemisia a Napoli grazie al confronto con altri dipinti eseguiti nella grandiosa e popolosa bottega montata dalla Gentileschi in quegli anni.

Tra questi, oltre al prestigioso David inedito (1631) proveniente da un’antica collezione napoletana, saranno presentate altre opere certe di quegli anni, quali l’Annunciazione del Museo Nazionale di Capodimonte (1630), la Minerva delle Gallerie Fiorentine (1635), restaurata per l’occasione, l’Autoritratto della Galleria Nazionale di Palazzo Barberini (1635-37).

L'altra, intitolata Costumi di scena. Anna Anni e l'Officina Cerratelli, che vede esposti i costumi della celebre costumista fiorentina Anna Anni, creati in occasione di tre sodalizi con grandi artisti, Franco Zeffilelli, Maria Callas e Mauro Bolognini.

Gli orari della mostra:
Da martedì a venerdì: dalle 10.00 alle 19.00
Sabato e domenica: dalle 10.00 alle 20.00

Ingresso gratuito
Informazioni Tel. 050 220 46 50
Mail: info@palazzoblu.it
FONTE http://www.pisainformaflash.it/accade-in-citta/dettaglio.html?nId=8634

Lgbt Teatro: “Realtà e coreografi emergenti” Fabio Crestale: “La danza è espressione del suo tempo”


Fabio Crestale, giovane danzatore e coreografo italiano, attualmente a Parigi, si racconta al giornaledelladanza.com

Sei partito dalla Scuola Forza e Costanza diretta da Nadja Bussien (prima ballerina al teatro di Mannheim). Per poi perfezionarti in centri di danza in tutto il mondo: Balletto di Toscana Firenze, Alvin Aley Dance Center di New York, Columbus a Zurigo, Laban Center a Londra, CND a Parigi. Quale stile credi sia stato più determinante nella tua formazione?

Non credo che uno stile in particolare abbia segnato la mia formazione come danzatore ma sicuramente tutti hanno contribuito a formarmi.
Ho viaggiato molto grazie alle borse di studio vinte e il mio naturale spirito di curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi e a voler conoscere nuovi punti di vista. Ho avuto l’opportunità di lavorare con molti coreografi diversi e in molte compagnie.

La tua esperienza di danzatore è altrettanto ricca e variegata, cosa ti è piaciuto di più danzare?

Sicuramente l’aver potuto prendere parte al Bolero di Béjart; aver avuto la possibilità di vederlo lavorare con i ballerini è stata un’emozione molto intensa. Sembrava che la sua anima e il suo sentire si espandessero in ognuno di noi.
Un altro lavoro che mi ha dato molto è stato quello con la Compagnia Doppio Movimento diretta da Valentina Benedetti, coreografa e insegnante che mi ha formato come danzatore contemporaneo e da cui ho imparato molto come coreografo, portando nella mia danza una nuova sensibilità e un rinnovato piacere.

Quando ti sei avvicinato all’idea di diventare a tua volta un coreografo?


Probabilmente dentro di me la necessità coreografica è sempre stata presente ma l’epifania, se così posso dire, l’ho avuta nel 2011, quando ho iniziato a lavorare con un mio collega ex ballerino dell’Opera di Parigi.
Da lì l’istinto a “procreare” ha avuto uno scorrere naturale e da questa esperienza nasce poi Al muro, uno dei miei lavori più importanti.

Il tuo stile e la tua estetica come coreografo

Non saprei come definire il mio stile in quanto, avendo provato molti stili differenti, è come se ne avessi creato uno molto personale in cui si possono riconoscere i tratti di molti altri stili che, allo stesso tempo, si fondono per trasformarsi in base a un movimento molto intimo e legato alle caratteristiche del mio corpo. L’estetica è invece endogena alla coreografia, nel senso che non sono alla ricerca di linee o plasticità ma l’armonia e la bellezza evolvono dall’emozione e dalle particolarità del danzatore.

Quali consideri le tue produzioni più significative?


Sicuramente la mia creatura più sentita è Al muro, coreografia nata nel 2011 e generata da un intimo bisogno di esprimere il mio personale percorso di crescita, la mia sensibilità e la mia esperienza di esodato artistico.
Parigi mi ha adottato e ha scritto da subito in me una storia di amore e odio, i primi anni sono stati molto difficili e solitari, fatti di silenzi e dolorose battaglie con la danza francese che ha cambiato, col tempo, il mio approccio al gesto e al movimento acquisendo connotazione più concettuale e intima.
Altro lavoro a cui tengo molto è Opposé, coreografia che nasce da una poesia di Prévert, che racconta la relazione tra due persone, due anime, non necessariamente amantiche, le quali, nel labirinto della memoria, si scontrano e a tratti si incontrano in un impossibile tentativo di dialogo e di unione.
A volte solo nel silenzio di due sguardi che si incontrano si trova la pace.
Con questa coreografia ho partecipato quest’anno a “Short Time”, concorso coreografico in collaborazione con il Maggio Musicale Fiorentino.

Qual è la tua idea di teatro performativo, nel senso più ampio del termine?


Dalla nascita della performance art negli anni ‘50 -’70, a seguito di variegati impulsi come le ricerche condotte dalla Bauhaus, il teatro orientale Kabuki o le teorie dei Surrealisti, il teatro non è più catalogabile, diviene immediato e spontaneo, improvvisato e raccoglie in sé il succo di tutte le arti performative senza metterle in contraddizione ma unendole nella performance.
L’happening diviene così il momento in cui l’interprete-autore entra in relazione immediata con il pubblico, la danza nella performance si confonde e si fa tutt’uno con le altre arti e vive nel momento e nel luogo in cui prende forma.

Se dovessi circoscriverla in un’unica definizione, cos’è per te la danza contemporanea?

Non ho una definizione di danza contemporanea precisa. perché credo che sia una danza in continua evoluzione proprio come l’uomo.
La danza è espressione del suo tempo e, in un tempo in cui il crollo dei grandi valori è evidente, la sola cosa a cui l’essere umano può aggrapparsi è il proprio sentire.

Sapresti descrivere il tuo processo creativo?

Non saprei spiegare logicamente come avviene il processo creativo perché non seguo uno schema predeterminato, L’idea può arrivare in qualunque istante e avere come impulso un evento casuale della vita: una poesia, un quadro, un pensiero, una persona.
A volte invece la coreografia nasce da sola durante un laboratorio coreografico e si scrive sui corpi dei ballerini.

Quando crei parti dalla musica o dal movimento?

La musica è sicuramente parte integrante della coreografia, ma non per questo lascio che ne assuma “il controllo”. Prima di ogni musica c’è il movimento e ancor prima il nucleo comunicativo che voglio esprimere, il perché della creazione in atto.
È vero che la musica crea l’atmosfera, può raccontare insieme al movimento o sottolinearne l’intenzione, ma sono convinto che la musica arriva insieme, come variabile necessariamente coimplicantesi.
Nella composizione del pezzo non pretendo di crearlo in modo armonico e consequenziale ma lascio che trovi da solo la strada per formarsi attingendo dalle emozioni e dalla corporalità degli interpreti.

Che ruolo ha l’improvvisazione nella tua composizione coreografica?


Come ho già detto, l’improvvisazione è per me momento fondamentale e mezzo per scoprire non solo un linguaggio personale ma anche per scoprire il carattere del danzatore che è il “muratore” della danza e costruisce insieme al coreografo il pezzo; momento di creazione e di ricerca per molti dei più grandi coreografi di questo secolo e di quello appena conclusosi.
Anche io entro nelle file di coloro i quali credono nella ricerca interna del movimento e in un linguaggio non univoco e didascalico, ma paideutico.

E quanto conta l’emozione nelle tue creazioni?


Secondo questo mio approccio al movimento, il ruolo dell’emozione è fondamentale, il ballerino non può essere un mero esecutore senza anima, non può essere una scultura plastica e lontana ma deve esprimere il suo essere umano, la sua necessità espressiva per non restare soli nel nostro percorso umano.

Che messaggio che cerchi di trasmettere attraverso i tuoi lavori?

Ogni composizione coreografica trova in sé la motivazione di esistere ma, se dovessi astrarre e generalizzare il senso della mia danza, potrei dire che vuole trasmettere proprio l’umano sentire con le sue fragilità, la sua forza, i suoi contrasti e le sue riconciliazioni.
La vita nei meandri della memoria e nei percorsi verso il futuro, crudele e accogliente, semplice e complicata.

I tuoi progetti futuri?


Dal 2011 ho fondato a Parigi la mia compagnia “iFunanboli” e cercherò sicuramente di crescere. Abbiamo alcuni progetti in cantiere per la prossima stagione ma non posso ancora dire nulla di definitivo.
Il progetto più a breve termine sarà il debutto parigino di Al Muro il prossimo 8 giugno, nell’ambito del Festival 360°, al Teatro Cafè de la Danse.
Questo lavoro, è nato da un forte stato d’animo per poi svilupparsi come coreografia, lo stato d’ animo che ho provato nelle esperienze degli incontri con persone diverse. Ogni volta mi regalavano una cosa intima, segreta, silenziosa, falsa, egoista, timida, felice, sincera… da qui il mio stato d’ animo ha cominciato a generare una piccola vita dentro di me.
Il lavoro si apre sviluppando la ricerca di movimento e contatto fra i due danzatori protagonisti, ossia io e Cyrille de la Barre, uniti, disuniti, complici ed estranei in uno spazio e luogo condiviso ma che non riempie l’intimo.
Il muro taglia la necessità di comunicazione con se stessi e l’altro, poiché tale incombente presenza non lascia filtrare alcuna possibilità di relazione.
L’ascolto costante e profondo di se stessi porta alla vera ricerca e scoperta dell’altro, la separazione dal muro ne è la constatazione reale.
fonte http://giornaledelladanza.com di Lorena Coppola

Lgbt Napoli: Seminario "LA VIOLENZA E LA DISCRIMINAZIONE CONTRO LE DONNE" domani martedi 7 maggio 9.30, Facoltà di Giurisprudenza, Corso Umberto I, 40 aula 11

(clicca su foto per ingrandire)

La cattedra di Tutela Internazionale di Diritti Umani, in collaborazione con l'organizzazione Amnesty International, terrà un seminario sulla tematica della "discriminazione sessuale".

La cattedra di Tutela Internazionale di Diritti Umani in collaborazione con l'organizzazione Amnesty International, terrà un secondo incontro sulla tematica della "violenza e discriminazione contro le donne".

Interverranno:
Prof. Massimo Iovane - Ordinario di diritto internazionale
Dott.ssa Fulvia Staiano - Dottoranda di ricerca in diritto internazionale
Dott. Diego Brevetti - Amnesty International
Federica Signoriello - Amnesty International

Il seminario si terrà presso l'edificio della Facoltà, in Corso Umberto I, 40 - aula 11 (piano terra)
fonte Amnesty Napoli https://www.facebook.com/amnesty.napoli

Lgbt Teatro: Se n’è andata in silenzio Rossella Falk, la Greta Garbo italiana


L’attrice Rossella Falk, 86 anni, è morta oggi all’ospedale San Giovanni di Roma. Rossella Falk, il cui vero vero nome è Rosa Antonia Falzacappa era nata a Roma il 10 novembre del 1926 e si era diplomata all’Accademia d’arte drammatica, ai tempi in cui quella scuola era piena di talenti come De Lullo, Buazzelli, Manfredi, Sbragia e Ferzetti.

Debuttò con Orazio Costa e si affermò sotto la guida di Luchino Visconti.
Il suo successo iniziò subito e divenne l’attrice prediletta da Fellini e da Visconti, così come musa ispiratrice delle commedie di Giuseppe Patroni Griffi e di Diego Fabbri, e ben presto si meritò l’appellativo di “Greta Garbo italiana”.

Dal 1981 al 1997 la Falk è stata direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma ed è questo il motivo per il quale La camera ardente è prevista per domani a Roma, nel foyer del Teatro Eliseo dalle 12 alle 19.

Il direttore artistico dell’Eliseo Massimo Monaci ha commentato così: “Oggi per l’Eliseo e per tutto il teatro italiano è un giorno di grande dolore.
Insieme a tutti i collaboratori e al consiglio di amministrazione voglio esprimere le più profonde condoglianze alla famiglia della signora Falk e a tutte le persone che l’hanno amata.
Ci tengo a darle un ultimo ringraziamento per aver contribuito in modo decisivo a rendere grande la storia del Teatro Eliseo”.
I funerali avranno luogo martedì 7 maggio alle 15.30 presso la Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo.

Rossella Falk è stata una grande signora dello spettacolo e donna di raffinata eleganza, colta, e intelligente, parlava quattro lingue ed era stata traduttrice dal russo e dall’inglese di diversi testi teatrali.

Nonostante ciò era capace di gesti che ne confermavano l’umiltà e la dirittura morale. Pochi anni fa, durante la presentazione della commedia Est Ovest, di Cristina Comencini, mi impressionò assistere ad un gesto della signora Falk, la quale accortasi che un’anziana giornalista durante il buffet era rimasta in piedi, le lasciò la sedia che era stata appositamente predisposta per lei, pregandola di sedersi al suo posto e dicendole che ricordava molto bene da quanti anni la seguiva per i suoi spettacoli teatrali.

Tra le interpretazioni di Rossella Falk ricordiamo La bugiarda (1955), D’amore si muore (1958), Sei personaggi in cerca d’autore (1963), Tre sorelle (1964), Il gioco delle parti (1966), Metti una sera a cena (1967), L’amica delle mogli (1968), La signora delle camelie (1975). Poi, l’assenza dal palcoscenico, per alcuni anni. E il ritorno all’inizio degli anni Ottanta: fra i suoi lavori Maria Stuarda (1983), L’aquila a due teste (1984), Amanda Amaranda (1988), La dolce ala della giovinezza (1989), I parenti terribili (1991). Fra i suoi impegni più recenti Sinfonia d’autunno (2008) e Est Ovest (2009).

Il suo grande amore fu il teatro e solo per curiosità partecipò ad alcune fiction televisive, che presto abbandonò commentando: “spesso la recitazione è pessima e le storie scopiazzate”.
Ora la grande artista ha concluso l’ultimo atto della sua vita.
Buon viaggio Rossella!
fonte http://www.2duerighe.com di Sebastiano Di Mauro