sabato 13 aprile 2013

Lgbt: Il presidente della Corte Costituzionale Franco Gallo: “Riconoscere i diritti delle coppie gay. Le Camere se ne occupino”


Il presidente della Corte Costituzionale ritiene le unioni omosessuali uno delle questioni che il Parlamento deve ancora regolamentare, anche in seguito a una sentenza del 2010.
Soddisfazione da parte delle associazioni Lgbt

Riconoscere i diritti delle coppie gay. E’ questo l’auspicio lanciato dal presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo, che sollecita una “regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più opportuni”.

L’invito a legiferare per il Parlamento arriva nel giorno dell’approvazione da parte del Senato francese della legge sui matrimoni e le adozioni delle coppie omosessuali.

Il riconoscimento dei diritti delle coppie gay è, secondo Gallo, uno degli esempi di inviti alle Camere rimasti “finora inascoltati“. Il presidente della Consulta chiama in causa la sentenza 138/2010.

“In tale pronuncia – ha spiegato – la Corte ha escluso l’illegittimità costituzionale delle norme che limitano l’applicazione dell’istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, ma nel contempo ha affermato che due persone dello stesso sesso hanno comunque il diritto fondamentale di ottenere il riconoscimento giuridico, con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione. Ha perciò affidato al Parlamento la regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più opportuni”.

Per le parole di Gallo arriva la soddisfazione di Gay Center e anche Fabrizio Marrazzo, portavoce del centro, sollecita le Camere: ”Ora non si dica da parte di chi da anni impedisce l’approvazione di qualunque legge che anche la Consulta è contro la famiglia.

Il Parlamento discuta e agisca in fretta.
Ci sono proposte di legge già presentate da vari gruppi che possono essere base di partenza per arrivare ad una legge di tipo europeo, che vada dal matrimonio alle unioni civili.

Le persone lesbiche, gay e trans vogliono pari dignità e pari diritti“.
Secondo Aurelio Mancuso, presidente di Equality, “questo insistere da parte della Corte Costituzionale è un segnale inequivocabile di quanto sia urgente una legge, ormai attesa da decenni, e di cui la mancata approvazione è responsabile una classe politica sorda rispetto ai diritti civili di milioni di cittadini italiani”.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it

Lgbt Russia: “Agens” Una rivista per lesbiche rilancia la sfida all’omofobia del Cremlino


“Agens” invita al “coming out” nonostante le leggi anti-gay

Più della metà dei russi prova nei confronti degli omosessuali «irritazione e disgusto», un terzo pensa che desiderare una persona dello stesso sesso sia il sintomo di una malattia e il 16% vorrebbe isolare i «diversi» dalla società.

In un Paese che da qualche mese punisce per legge la «propaganda dell’omosessualità», pubblicare nella modica tiratura di 999 copie una rivista che si rivolge dichiaratamente alle lesbiche è un atto di coraggio.

Un magazine «di donne e per donne», spiega la direttrice Milena Cernyavskaya:
«La comunità Lgbt russa vive in un black out informativo, e pensano di non poter essere felici perché incontrano solo abusi».

Perciò la rivista «Agens», oltre a dare consigli di lifestyle, presenta storie felici di donne che hanno deciso di vivere apertamente la loro omosessualità, sperando che le lettrici - «22-32 anni, con un lavoro, un reddito medio o sopra la media, istruite», è l’identikit che ne dà Cernyavskaya - possano seguire l’esempio.

Questo tentativo di rompere il silenzio segue di un mese un’altra iniziativa editoriale clamorosa, quando il settimanale «Afisha», la bibbia dei moscoviti trendy, ha pubblicato sotto una copertina arcobaleno 27 storie di omosessuali, con foto, nomi e cognomi, non solo personaggi dello spettacolo e «creativi», ma anche funzionari statali e operai.

Un atto senza precedenti, in un Paese dove perfino le star dello spettacolo e della moda dai comportamenti più stravaganti negano in pubblico la propria omosessualità, e dove due mesi fa il noto giornalista Anton Krasovsky è stato licenziato dalla tv dopo aver fatto outing in diretta.
Peraltro qualunque dichiarazione di «gay pride» adesso può ricadere sotto la legge sulla «difesa dei minori dalla pedofilia», con supermulte fino a 12 mila euro.

Perciò «Agens» esce con l’etichetta «vietato ai minori» e per ora si vende quasi solo nei gay club.
Un clima sempre più pesante, e i sondaggi del Levada Center testimoniano un drastico aumento dell’omofobia rispetto allo scorso decennio, dopo che la depenalizzazione dell’omosessualità nel 1993 (il regime comunista puniva i «sodomiti» con il carcere) aveva aperto nuovi orizzonti.

La svolta è incoraggiata dall’alto, con la terza presidenza Putin iniziata nel pieno della protesta di piazza, alla quale ha reagito con un giro di vite conservatore non solo politico ma anche morale.

La rivolta della giovane borghesia e intellighenzia delle grandi città ha reso «politici» comportamenti fino ad ora giudicati privati (come i comportamenti disinibiti di alcune delle Pussy Riot), mentre l’alleanza del «macho» Putin con la chiesa ortodossa, i militari, i dipendenti statali e delle grandi industrie ex sovietiche ha trasformato i vecchi pregiudizi in una sorta di dichiarazione di lealtà all’ordine e al potere.
E così, dopo aver approvato a livello federale la controversa legge di Pietroburgo sulla «propaganda dell’omosessualità», le autorità russe hanno respinto la richiesta ufficiale di una Pride House alle Olimpiadi di Soci.

Il Gay Pride a Mosca, da sempre negato dalle autorità, a questo punto appare impossibile.
Cernyavskaya ricorda che, «non tutti vogliono andare alle manifestazioni», e la sua rivista - unica pubblicazione cartacea destinata alla comunità Llgbt in tutta la Russia - vuole combattere «la paura che ciascuno prova» nella vita di ogni giorno.
fonte http://www.lastampa.it/anna zafesova video youtube

Lgbt Stati Uniti: Il coming out congiunto delle stelle del football americano. Quattro giocatori della Nfl potrebbero presto dichiarare la loro omosessualità


Quattro giocatori della Nfl, la lega professionista del football americano, starebbero preparando un coming out congiunto nello sport più “macho” e seguito degli Stati Uniti.
Una notizia bomba, che rivelerebbe quanti passi avanti sta facendo l’uguaglianza LGBT nel paese a stelle e strisce.

UNITI NEL COMING OUT
Brendon Ayanbadejo è il più noto attivista per i diritti della comunità gay all’interno della National Football League.
Il linebacker, che ha giocato nel 2011/2013 nei Baltimore Ravens, la squadra che vinto l’ultimo Super Bowl, ha dichiarato al quotidianao “Baltimore Sun” che quattro giocatori della Nfl stanno preparando un coming out congiunto.
“Penso che succederà prima di quello che la gente crede.
Stiamo parlando con un gruppo di giocatori.
Ci stiamo organizzando perchè il coming out sia fatto da questi quattro atleti della Nfl nello stesso giorno.
Sarebbe un colpo mediatico enorme e toglierebbe la pressione sulle spalle di un singolo ragazzo. Se queste stelle del football americano faranno coming out sarà un giorno memorabile”.

SPORT MACHISTA
Brendon Ayanbadejo è tornato protagonista delle cronache in questi giorni per la fine del suo contratto di lavoro coi Baltimore Ravens.
Secondo alcune voci la squadra detentrice del Super Bowl era stanca dell’attivismo a favore dei diritti gay del suo linebacker, che però ha smentito questa circostanza. Ayanbadejo, giocatore di origine nigeriane, ha moglie e figlia ma da alcuni anni è diventato volto costante delle battaglie della comunità LGBT statunitense. L’omosessualità è ancora un tema spinoso nel football americano; il cornerback dei San Francisco 49ers Chris Culliver aveva detto al Super Bowl che un giocatore gay non sarebbe stato accettato all’interno di uno spogliatoio di un team di questo sport.
Il coming out annunciato da Ayanbadejo potrebbe chiudere questi tipi di atteggiamento.
fonte http://www.giornalettismo.com di Andrea Mollica

Lgbt Reggio Calabria: Nasce il Movimento Queer per il superamento delle etichette identitarie


Il perché di un movimento Queer a Reggio Calabria
Ci verrà chiesto “perché queer”?
Per quale motivo cimentarsi nel mare immenso di questa teoria?
E perché soprattutto farlo a Reggio Calabria?
In una città dove è stato già complicato parlare del mondo LGBT, dove abbiamo riscontrato continue resistenze culturali, difficoltà ad introdurre nella quotidianità il concetto di diversità.

In una città dove le parole d’ordine sono omologazione e chiusura al nuovo, visibili già nei più semplici aspetti della vita.
Coscienti del rischio di non essere compresi, di dover spiegare ogni momento cosa significa questo termine, siamo però ottimisti nel ritenere più semplice introdurre argomenti che , piuttosto che creare nuovi steccati e micro-gruppi, si pongono invece in una posizione avanzata su quella che è la “definizione” dell’essere e della persona.

L’altra domanda, certo più frequente, sarà “che significa queer”?
“queer” è un termine inglese che significa “eccentrico, insolito” e che deriva ancor prima dal tedesco “quer”, “di traverso, diagonalmente”.

Verso la fine del secolo scorso, sempre in Inghilterra, il termine ha assunto un significato prettamente negativo, usato come offesa contro le persone gay, significando “strano” e diventando l’equivalente dell’italiano “frocio”.

La scelta di dare a questa teoria il nome “queer” è quindi un atto che ha l’obiettivo di rimpossessarsi di un termine offensivo e trasformarlo positivamente.
Per quanto riguarda la “teoria queer”, è innanzitutto importante specificare che questa si differenzia fortemente dalla cultura e dal modo di concepire la persona del movimento LGBT.

“queer” è infatti, il superamento delle etichette identitarie. Questo termine perciò non può essere inteso come una definizione dell’identità, quali sono invece “lesbica, gay, bisessuale, eterosessuale”.

La teoria queer pone l’accento sul carattere statico di tali definizioni, concepite dall’uomo e che si inseriscono in una griglia duale dei comportamenti “normale-anormale”. Impongono quindi veri e propri codici di comportamento, modi di essere, di sentire e di rapportarsi agli altri.

Questi schemi, dell’orientamento sessuale (etero, omo, bisex), come dell’identità di genere (uomo, donna), costituiscono un freno alla libera rappresentazione e conoscenza del sé, e alla personale espressione affettiva e dei piaceri del corpo. Espressione che invece deve svincolarsi dalle categorie preconfezionate che ci indicano chi essere e come esserlo, chi amare e come amarlo, con chi avere rapporti sessuali e come averli e svilupparsi in libertà.

QUEERevolution nasce proprio dall'esigenza di allargare la partecipazione alle battaglie per i diritti civili e per la promozione di una cultura pluralista, finora portate avanti da gruppi ristretti di persone, identificate come “diverse” da una presunta normalità; ribaltando il senso comune del concetto di diversità vista come devianza dalla maggioranza, e valorizzandola come realtà che caratterizza e arricchisce la società .

Non è necessario subire una discriminazione per vederne l'ingiustizia e l'infondatezza: tutte le grandi conquiste sociali sono state il frutto di battaglie condivise da chi ha creduto in un'idea di giustizia, senza distinzioni di sesso, orientamento sessuale, colore della pelle, religione.

QUEERevolution si propone come luogo di crescita culturale e di confronto, come “laboratorio” per la realizzazione di iniziative condivise tese a una destrutturazione di categorie precostruite, anche attraverso la promozione di una legislazione non discriminante (che preveda istituti, come quello matrimoniale, rivolti alla totalità dei cittadini e non più a ristrette fasce, come avviene oggi con il matrimonio eterosessuale o le proposte di unioni costruite su misura per le coppie omosessuali).

QUEERevolution vuole essere un luogo aperto a tutte le persone che ne condividano gli scopi e che abbiano voglia di impegnarsi nel realizzarli, senza preclusioni basate sull'appartenenza a partiti politici o associazioni, proprio per la sua stessa natura di “movimento partecipato”.

QUEERevolution è su Facebook: basta digitare queerevolution nella casella di ricerca e cliccare “mi piace” sulla pagina del movimento

fonte http://www.zoomsud.it/

TERNI: NASCE “ESEDOMANI TERNI” ASSOCIAZIONE LGBT


"Punto di incontro e fucina di progetti legati all'omosessualità, volti a contrastare la discriminazione"
Venerdi e sabato si terranno due giornate dedicate alla nascita di "Esedomani Terni", la prima associazione LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) con sede a Terni, che ha la finalità di contribuire, sia socialmente che culturalmente, ad un progetto di contaminazione, conoscenza ed integrazione delle persone LGBT nella comunità ternana.

L'associazione, che informalmente opera dallo scorso anno grazie al supporto di Arci Ora d'Aria, ha ufficializzato la sua attività il 21 marzo scorso ed ha sede in Via Carrara 6.

Le due giornate dedicate a "Esedomani Terni" inizieranno domani alle 16,30 con il convegno "Percorsi di coesione e solidarietà della comunità LGBT verso la cittadinanza. Una nuova realtà associativa" presso la Sala Blu di Palazzo Gazzoli.

I festeggiamenti proseguiranno sabato 13 aprile dalle 20,30 con una serata-aperitivo presso il SaleRosa di piazza Solferino, durante la quale sarà organizzato un Vintage Burlesque Show con "Lola and the Vampires Duo" per la direzione artistica di Riccardo Longo.

La serata sarà l'occasione per dare il via ufficiale al tesseramento e per apprezzare l'aspetto ludico dell'attività di "Esedomani Terni" che ha tra gli altri, anche l'obiettivo di creare interazioni umane e "scambi di diversità" attraverso la performance artistica, visiva e sonora.
fonte http://www.terninrete.it di Claudia Sensi - Fonte: Radio Galileo

mercoledì 10 aprile 2013

Lgbt: La Rai blocca lo spot anti-omofobia perché contiene le parole «gay» e «lesbica»


Ricordate lo spot anti-omofobia realizzato dal Dipartimento per le pari opportunità di Palazzo Chigi lo scorso gennaio? Secondo quanto riferito dall'AgenParl, non lo vedremo mai in onda sui canali Rai perché contiene le parole «gay» e «lesbica».

Il video (nato fra i palazzi della politica e supervisionato dall'Unar) è volto a presentare l'omosessualità come una comune caratteristica umana, al pari dell'essere intonati o mancini. Una normalità sottolineata anche dallo slogan finale che, senza mezzi termini, sentenzia: «E non c'è niente da dire».

Ma evidentemente i dirigenti Rai qualcosa da dire l'hanno trovato, al punto da chiudere lo spot in un qualche cassetto per la presenza di due parole che si preferisce non siano dette ad alta voce.

Il tutto, forse, per non dar fastidio al Vaticano o per assecondare chi ha condotto una campagna elettorale proprio vantandosi di non aver concesso diritti a gay o lesbiche.

La notizia ha mandato su tutte le furie Ivan Scalfarotto (Pd) che, nell'annunciare un'interrogazione parlamentare, ha tuonato: «Queste parole non sono parolacce ed è inutile dargli un'accezione negativa.

La conoscenza è la base della convivenza. La Rai come servizio pubblico dovrebbe essere il primo canale della promozione della convivenza. È importante dire le parole con rispetto senza attribuirgli significati che non gli appartengono».

E se alcuni dirigenti della TV di Stato si sentono offesi dalla parola «gay», forse varrebbe la pena fargli presente quanto ci sentiamo offesi noi nel saperli seduti in posti dirigenziali nonostante la loro manifesta ignoranza.
Fonte: http://gayburg.blogspot.com

Lgbt TV: Pif "Il testimone" merita la promozione nelle scuole o su Rai2. Ottima puntata sui trans


E bravo Pif! L’ex Iena, al secolo Pierfrancesco Diliberto, è il protagonista o meglio Il testimone del miglior programma di Mtv.
In onda ieri alle 22.50 e oggi in replica in prime time, Il testimone si è occupato dei transessuali.

Realizzando un piccolo capolavoro.Innanzitutto, il filo conduttore che a mio parere ha ruotato intorno a questa puntata dal titolo “Persone transessuali” è stata l’abolizione dell’immaginario collettivo.

Quando si parla di queste persone viene naturale citarli come “i transessuali” – anche il prestigioso Corriere della Sera incappa spesso in questa denominazione grossolana – ma in realtà è necessario operare una distinzione. Coloro i quali transitano dal sesso femminile a quello maschile (female to male o ftm, per usare una terminologia universale) è un transessuale, chi passa dal maschile al femminile è una transessuale (male to female o mtf).

E naturalmente la cronaca ha la sua colpa nella costituzione di questo immaginario collettivo che vede i transessuali (con l’articolo determinativo indico entrambe le categorie) esclusivamente come dediti alla prostituzione. Pif ad esempio ieri ha incontrato a Bologna Giulio e Christian, due ragazzi ftm (il primo lavora in un negozio di articoli per animali, il secondo non ne ha parlato e probabilmente è disoccupato).

Non starò qui a raccontarvi la storia che hanno raccontato alla telecamerina di Pif,dal momento che potrete recuperarla stasera su Mtv oppure sul sito di MtvOnDemand:
http://ondemand.mtv.it/serie-tv/il-testimone/s05/il-testimone-s05e06-pif-persone-transessuali

proprio come ha fatto il sottoscritto, ma ciò che colpisce è l’abilità dell’ex Iena di avvicinarsi a un argomento sconosciuto con la curiosità di un bambino. Magari il bambino non pone domande così intime sull’operazione chirurgica di costruzione del pene (Pif in queste circostanze raccomanda a sua mamma di mettere su Rete 4), ma necessarie per la comprensione globale del tema.

Dal racconto dei due ragazzi – ai quali si aggiunge nel finale quello di Mattia di Milano – si evince come i transessuali incontrino delle difficoltà burocratiche nella presentazione dei documenti di identità, nell’attivazione di una carta di credito – ma la strada non è totalmente in salita.

Grazie alla dottoressa Gandini dell’Ospedale Careggi di Bologna e all’avvocato Roberto Galassi abbiamo scoperto che tramite una sentenza del Tribunale di Roma del 2012 è possibile effettuare il cambio anagrafico senza l’esportazione delle gonadi). Successivamente, occorre farne comunicazione al giudice che provvederà alle opportune modifiche nel Registro di Stato civile.

E a proposito di diritti civili, emerge una verità paradossale: nel momento in cui un transessuale ha concluso il suo percorso e ha ottenuto il cambio definitivo di nome, nessuno gli impedisce di sposare una persona del sesso opposto, naturalmente in Comune. Il diritto al matrimonio in Italia esiste per i trans ma non per i gay, non lo trovate paradossale?

In conclusione, Il testimone è di una fattura così preziosa che andrebbe fatto visionare nelle scuole o meriterebbe almeno la promozione su una rete di maggior utenza come Rai2.
fonte http://www.cinetivu.com Marcello Filograsso

Lgbt Firenze: "Facing mirrors" vince Middle East Now. Primo film dall'Iran con protagonista un transgender


"Facing Mirrors", opera prima della regista iraniana Negar Azarbayjani, si aggiudica il premio del pubblico come 'Miglior Film' della quarta edizione del Film Middle East Now, il festival internazionale dedicato al Medio Oriente che si e' svolto a Firenze dal 3 all'8 aprile.

La pellicola e' il primo film dall'Iran che ha come protagonista un transgender. Racconta l'amicizia di due donne iraniane: Rana e Adineh, transessuale in fuga dalla sua ricca famiglia.
fonte http://www.ansa.it

Lgbt Spagna: Cerchi fondi per la tua impresa? Non sottovalutare il "Crowdfunding"


Ma di cosa stiamo esattamente parlando? Letteralmente crowdfunding significa finanziamento dalla folla. Si tratta quindi di un sistema di finanziamento collettivo, una raccolta fondi che avviene online e che sfrutta la viralità del web.

In Spagna si tratta di una formula di finanziamento d’impresa quasi sconosciuta, eppure da non sottovalutare per chi decide di intraprendere una nuova attività nella penisola iberica.

Le formule di finanziamento tradizionali (leggi banche) ben difficilmente oggi sono disposte a rischiare sulle idee dei giovani o dei meno giovani che vogliano mettersi in proprio. Ecco allora che si sta affermando un nuovo modello, il crowdfunding appunto, che però deve essere compreso in pieno per potere funzionare.

Crowfunding fa anche rima con microfinanza, ovvero, piccole somme, se aggregate, fanno la differenza. Un po’ come i social media, da cui il crowfunding trae ispirazione, che provocano effetti enormi solo se molti utenti si uniscono ed entrano in una fitta rete di relazioni.

Ma quali sono i criteri di valutazione? Come rendere attrattivo il nostro progetto? Dove e come trovare la folla in rete? Quali sono i rischi e i vantaggi di questa formula di finanziamento?

A queste ed altre domande tenterà di dare risposta il corso gratuito che il “Instituto Municipal para la Formación y el Empleo” di Malaga organizza mercoledì 17 aprile a partire dalle ore 16.00 grazie al contributo del “Programa Iniciativa Urbana Arrabales y Carreteria” e alla cofinanziazione della Comunità Europea.

I posti sono limitati, per cui è necessario, in caso di interesse,
iscriversi fin d’ora chiamando il 0034 951 927083.


Maggiori informazioni sono disponibili in questo link:
http://imfe.malaga.eu/opencms/opencms/imfe/portal/es/menuPrincipal/listadoCursos.html?categoria=Iniciativa Urbana&codCurso=539

Per gli italiani che vogliono maggiori informazioni e approfondimenti su questo ed altri temi il punto di riferimento è sempre www.vivimarbella.com, il portale in lingua italiana per chi vuole vivere, investire, comprare casa o trasferirsi a Marbella e in Costa del Sol.
Contatto: info@vivimarbella.com
fonte http://www.voglioviverecosi.com

Lgbt Napoli: il 12 e 13 Maggio Conferenza del Progetto "Hermes - Linking Network to Fight Sexual and Gender Stigma” la Final Conference con Beatriz Preciado

(clicca su per ingrandire)
Si svolgerà venerdì 12 e sabato 13 aprile presso la Sala del Capitolo del Convento di San Domenico Maggiore la Final International Conference del Progetto “Hermes - Linking Network to Fight Sexual and Gender Stigma” co-finanziato nell’ambito del Daphne III Programme dell’Unione Europea.

Il convegno, articolato in due giornate, si propone di presentare l’esito del lavoro effettuato e le esperienze maturate attraverso lo studio, la ricerca e l’intervento sui temi della violenza alle donne e a persone glbtqui.

Ospite prestigiosa del convegno sarà la filosofa Beatriz Preciado [nella foto], che aprirà l’evento con una lectio magistralis; inoltre interverranno studiosi che discuteranno e si confronteranno sulle diverse forme e manifestazioni dello stigma sessuale e di genere.

L’evento, organizzato dal Dipartimento TEOMESUS dell’Università “Federico II” di Napoli, si pone come momento conclusivo del Progetto che si è giovato di una partnership internazionale composta dall’Universidad Complutense de Madrid, dall’University College Dublin e dalle associazioni Arcigay Napoli Antinoo, le Kassandre e Agedo Palermo

L’evento intende, altresì, proporsi come luogo di scambio non solo tra studiosi ma anche tra quanti a diverso titolo sono impegnati nel mondo dei servizi, della scuola, dell’assistenza sanitaria, della tutela legale e sociale, a prevenire le diverse forme di discriminazione e prevaricazione legate al genere e all’orientamento sessuale e hanno contribuito alla realizzazione del Progetto.

La partecipazione al convegno è gratuita e le domande di iscrizione saranno accettate fino ad esaurimento posti.

Gli incontri si terranno dalle ore 8.30.
Il Convento di San Domenico Maggiore si trova in vico San Domenico Maggiore 18
a Napoli.
Per info e iscrizioni hermesproject.eu | hermesconference@gmail.com
fonte http://www.napoligaypress.it

Lgbt Eventi: A Firenze "Notte Bianca 2013" il 30 aprile


L’amministrazione del sindaco Renzi si ripete.
Il 30 aprile torna la Notte Bianca fiorentina, che quest’anno cadrà di martedì anche se va ricordato come il giorno successivo sia festa nazionale in occasione del 1 maggio.

Come le edizioni passate ci saranno installazioni, mostre, concerti, spettacoli, videoproiezioni lungo le strade e le piazze del centro storico.

Il programma dell’evento prevede il coinvolgimento e la partecipazione di Palazzi storici, Musei, Gallerie, vetrine e spazi (interni ed esterni) di tutte le attività commerciali.

PROGRAMMA DELLA NOTTE BIANCA 2013:
http://www.firenzetoday.it/eventi/programma-notte-bianca-firenze-2013-30-aprile.html

LA PRESENTAZIONE A PALAZZO VECCHIO:
http://www.firenzetoday.it/eventi/presentazione-notte-bianca-2013-firenze.html

Ancora non si conosce il programma definitivo ma è certo che non mancherà il caffè all’alba in Palazzo Vecchio in compagnia del sindaco rottamatore.

Intanto l’amministrazione ha lanciato anche il tema della lunga notte fiorentina: il volare. “Più alto vola il gabbiano, e più vede lontano”.
Questa frase, tratta dall’opera di Richard Bach “Il gabbiano Jonathan Livingston”, dovrà ispirare quanti vorranno proporre eventi culturali, artistici, di intrattenimento.

Il tema del “volare” va inteso come un’interpretazione dai significati metaforici, suggestivi e fantasiosi.
Le proposte inviate saranno valutate dalla Direzione artistica e successivamente inserite nel programma della Notte Bianca.


L’obiettivo è creare un percorso spettacolare con una programmazione capace di dare un ritmo costante alla manifestazione.
Le iniziative proposte dovranno avere lo scopo di coinvolgere e intrattenere il maggiore numero di persone in un’ottica inclusiva, positiva ed esteticamente rilevante.
I contenuti dovranno essere riconducibili all’arte e alla creatività in generale, adatti alla fruizione collettiva e ispirati al “volare”.
fonte http://www.firenzetoday.it/

martedì 9 aprile 2013

Lgbt > TV: A MTV “Il Testimone” di Pif racconta le vite di alcuni transessuali FtoM italiani

Dopo l’incontro con il discusso rapper Fabri Fibra e l’istantanea scattata in Sicilia tra coloro che si oppongono al pizzo, Pif prosegue il suo viaggio andando a raccontare le storie e le vite di alcuni transessuali italiani.

La sesta puntata de IL TESTIMONE, in onda stasera su MTV Italia alle 22.50, si divide tra Milano e Bologna per mostrare le vicende di alcune persone transessuali che hanno deciso di raccontare la loro verità a Pif e alla sua piccola telecamera.

A Bologna IL TESTIMONE incontra Giulio, proprietario di un pet shop, e Christian, studente di igiene dentale. I due ragazzi accolgono Pif nelle loro case e nelle loro vite, per un racconto emozionante e sincero, arricchito dal coinvolgimento di alcuni loro familiari.

Dal capoluogo emiliano a quello lombardo Pif riprende e intervista Mattia, un transessuale “F to M” addetto al recupero crediti.

Per avere un quadro più ampio e dettagliato del tema la parola passa dai protagonisti delle storie ad alcuni esperti…
Pif intervista una dottoressa sul tema della disforia di genere, il disturbo che causa in una persona una forte e persistente identificazione nel sesso opposto a quello biologico.
Infine raccoglie la testimonianza di un avvocato che spiega come viene trattato il transessualismo dalla legislazione italiana.
fonte www.megamodo.com

Lgbt Letteratura: Sylvia Beach, Parigi e Shakespeare and Company

(clicca su per ingrandire)
Sylvia Beach per esorcizzare la morte della compagna Adrienne, scrisse un bellissimo libro fitto di ricordi, di grandi incontri, di nomi e fatti degni di essere ricordati.
Sylvia Beach, Parigi e Shakespeare and Company

Nella Parigi tra le due guerre, la figura di Sylvia Beach fu una sorta di faro della letteratura inglese in terra francese.

Nella sua libreria Shakespeare and Company che l’americana aveva aperto nella capitale dopo essersi innamorata perdutamente di Adrienne Monnier, un famosa libraia parigina, si incontravano e tenevano banco con discussioni e vivacissime dissertazioni gli scrittori e gli intellettuali più importanti del periodo, da James Joyce (di cui la Beach pubblicò per prima l’Ulisse) a T.S Eliot.

Tutti nomi destinati a lasciare un segno non solo nella storia della letteratura in lingua inglese, ma in quella mondiale.

Dopo gli anni scintillanti, i mille incontri felici ed il successo del capolavoro di Joyce, arrivò anche un tempo immensamente buio, spaventosamente claustrofobico.

I tedeschi, ormai padroni assoluti della città, costrinsero infatti la Beach a chiudere la libreria. Una chiusura che si rivelò definitiva, nonostante Ernest Hemingway nel 1944 inscenò una liberazione simbolica della famosa libreria in rue de l’Odeon.

Lo spirito indomito di Sylvia Beach non si perse tuttavia d’animo e nel 1956, per esorcizzare, almeno in parte, la morte della compagna Adrienne, scrisse un bellissimo libro fitto di ricordi, di grandi incontri, di nomi e fatti davvero indimenticabili.
fonte http://www.queerblog.it da Giorgio

Lgbt Cinema: Jeremy Irons e le sue perplessità sul matrimonio gay


Jeremy Irons non è contro le nozze gay, però esprime il suo sostegno in una maniera abbastanza arzigogolata.
Forse la sua partecipazione alla serie tv I Borgia (dove interpreta il Papa Alessandro IV e in Italia possiamo seguire su La7) con le tresche familiari, i tranelli e le beghe, hanno finito per influenzare l’attore Jeremy Irons .

Scherzi a parte pare che l’attore britannico abbia argomentato alcune perplessità sui matrimoni gay (senza però schierarsi contro, anzi), con un mix di spiegazioni pseudoscientifiche, e timori atti a preservare, l’integrità del sistema fiscale americano.

Il pluripremiato attore, insignito del premio Oscar nel 1991 per Il mistero Von Bulow avrebbe espresso alcuni paradossi, nel corso di un’intervista rilasciata a Josh Zepps all’Huffington Post live:

"Un padre potrebbe sposare suo figlio? Non si tratta di incesto tra uomini. L’incesto è lì per proteggerci da consanguineità, ma gli uomini non si riproducono."

Non è facile interpretare le parole di Irons (trovate il video a questo link) che non si è mostrato certo contrario, ma ha continuato chiedendosi se il matrimonio omosessuale potrebbe consentire ai padri di trasmettere i loro possedimenti per i loro figli senza essere tassati. E anche se a suo dire i difensori americani del matrimonio egualitario, combattono solo per un nome, ossia la definizione di “matrimonio”, escludendo un tipo di unione diversa, durante l’intervista ha ribadito:

"Non ho opinioni forti sulle nozze gay. Auguro il meglio a chiunque abbia una persona al suo fianco, perché è fantastico. Vivere con un altro animale, che sia un marito o un cane, è bellissimo. È bello avere qualcuno da amare. Non credo a questioni di sesso (…), non importa affatto."
fonte http://www.queerblog.it da: Daniela Gambino/© Foto Getty Images Tutti i diritti riservati

Lgbt: Intervista a Anna Paola Concia: "Pd e Sel, ora che fate? Raccogliete la sfida del M5S sui diritti civili"


ll M5S ha presentato i primi disegni di legge su matrimoni gay, legge anti-omofobia e cambio di genere:
http://www.huffingtonpost.it/2013/04/08/m5s-matrimoni-gay-ddl_n_3035176.html?utm_hp_ref=italy

E' contenta, e un po' divertita, Paola Concia, esponente del partito democratico, attivista sui diritti lgbt.

"Non può che farmi piacere. Fui io la prima a presentare le stesse proposte ad inizio legislatura, nel 2008. Sono contenta che qualcuno si sia attivata, e che le abbia ripresentate. Che le metta come priorità."

Una sorpresa?
In campagna elettorale facemmo un incontro con i “candidati lgbt” del Pd, Sel, Ingroia, M5S… provando a spiegare che nel Pd c’è una parte favorevole al matrimonio omosessuale… e in parlamento una maggioranza trasversale per raggiungere i risultati sui diritti civili, sulle leggi di civilità. Il rappresentante del M5s di cui non ricordo il nome, si dimostrò molto attento e positivo. Mi scrisse anche in seguito.

E’ il loro primo atto formale dentro il parlamento…
Questo è importante. E’ evidente che si sono voluti dare un profilo, un profilo politico. Profilo che, in ottica Quirinale, porta a un identikit chiaro: Emma Bonino. Che peraltro io sto sostenendo anche da fuori il Parlamento.

E’ una sfida per il centrosinistra?
Gli esponenti del M5S confermano che non sono così sprovveduti. Ora dico a Sinistra e Libertà e al mio Pd: che fate voi? Adesso vi dovete decidere.

Prevede polemiche?
Su questi temi così importanti l’importante è il risultato. In questo senso ho sempre cercato di coinvolgere anche la destra. Ora la mossa del M5S è uno stimolo per gli altri.
fonte http://www.huffingtonpost.it/Di Stefano Baldolini

Lgbt Gran Bretagna: « Test dell'omosessualità» per avere asilo «Sei lesbica? Dimostralo. Hai letto Wilde?»


Le domande «poco sensibili» a chi chiede asilo in fuga da Paesi dove i gay e le lesbiche vengono perseguitati.
Sei mai stata a un Gay pride? Hai mai letto Oscar Wilde? Utilizzi «sex toys»?

Sono solo alcune delle domande che decine di donne richiedenti asilo in Gran Bretagna - in fuga da Paesi come Pakistan, Arabia Saudita, Uganda e Giamaica, dove l'omosessualità viene perseguitata - si sono sentite rivolgere per «provare» il loro orientamento sessuale.
«Visto che sei lesbica frequenti sicuramente locali notturni, dimmi quali», ha chiesto un giudice a una profuga pakistana, musulmana e astemia.

«Non sembri lesbica», si è sentita dire una donna giamaicana.
Ma «poco credibile» come omosessuale era anche una donna che non era mai stata a un Gay Pride in vita sua.
E c’è stato chi, per verificare l’omosessualità di una donna ugandese, le ha chiesto se avesse mai letto Oscar Wilde.

PREGIUDIZI
«Pensavo che non mi sarei scioccata facilmente lavorando su questi temi», ha raccontato Claire Bennett, ricercatrice dell’Università di Southampton, in Inghilterra, che ha passato più di un anno intervistando decine di donne in fuga perché perseguitate per il loro orientamento sessuale nei loro Paesi d'origine.
Quel che è venuto fuori invece è un vero e proprio viaggio tra ignoranza e pregiudizi: un «test dell'omosessualità» fatto di domande «inappropriate e poco sensibili», ha raccontato la ricercatrice al quotidiano britannico «The Independent».

STEREOTIPI
Sono migliaia le persone Lgbtqi - lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer e intersessuali - che, ogni anno, fuggono da persecuzioni in almeno 104 Paesi. Secondo il rapporto europeo «Fleeing Homophobia», cofinanziato dal Fondo europeo per i rifugiati, oltre 10mila chiedono asilo in un Paese dell'Ue.
La maggior parte delle domande viene respinta: in Gran Bretagna, secondo le associazioni, circa il 98%.
Chi prende in esame i singoli casi «ha in mente uno stereotipo di lesbica ben preciso, con capelli corti e non truccata», ha spiegato una donna alla Bennett.
Il problema, spesso, è che ci si aspetta«che una lesbica sia in un certo modo, sia per quel che riguarda l’aspetto, sia per il comportamento».
O perlomeno che «Il ritratto di Dorian Gray» sia tra i suoi libri preferiti.
fonte http://www.corriere.it/esteri Federica Seneghini

Lgbt: La battutona omofoba di Storace sulla Concia...e sulla Bonino

(clicca su e ingrandisci)
Repubblica segnala questa simpatica battuta omofoba di Francesco Storace su Twitter

- ‘Al Quirinale voglio Emma Bonino,non ho dubbi. Sto facendo palesemente la campagna per lei’, aveva detto Paola Concia del Pd nel corso di ‘Shampoo’, la Rubrica di Tgcom24 condotta da Massimiliano Lenzi e Luigi Galluzzo.
fonte http://www.giornalettismo.com

lunedì 8 aprile 2013

Lgbt: Elisabetta II del Regno Unito firma provvedimento a sostegno anche dei gay


Nella sua prima uscita in pubblico dopo il ricovero in ospedale per una gastroenterite, la regina Elisabetta II ha firmato il provvedimento a sostegno della parità di diritti e contro la discriminazione e pertanto anche dei gay.

La Regina ha apposto la sua firma al testo che è stato approvato dai 54 Paesi che compongono il Commonwealth in cui, sebbene non si faccia un riferimento esplicito ai gay, si legge:
«Ci opponiamo implacabilmente a tutte le forme di discriminazione, che affondino le loro radici in genere, razza, colore, fede, convinzioni politiche o altro».

«Il documento rappresenta una significativa pietra miliare nel percorso di sviluppo e rinnovamento. Ora abbiamo, per la prima volta, un documento che racchiude i valori di base e le aspirazioni di tutti i Paesi membri del Commonwealth»
ha sottolineato Elisabetta II
fonte http://www.tuttoperlei.it/di Giovanna Manna

Lgbt Germania: Ad Amburgo, lo stadio pieno di bandiere arcobaleno per i matrimoni gay


Bandiere arcobaleno dappertutto, in sostegno delle nozze gay.
Non siamo negli USA, dove la Corte Suprema è chiamata a prendere importanti decisioni in materia, ma in Europa, ad Amburgo.

E non è questa, comunque, la "stranezza".
Ciò che colpisce è che quelle bandierine vengono agitate, a migliaia, in uno stadio. Accompagnate da striscioni che rivendicano il diritto al matrimonio per le coppie omosessuali. Una vera e propria coreografia contro l'omofobia. Su quegli spalti che spesso conquistano le pagine dei giornali per il loro razzismo.

Un'altro calcio, tuttavia, è possibile almeno ad Amburgo, in Germania, la città in cui gioca il St. Pauli, un club che milita attualmente nella Zweite Liga, l'equivalente della nostra Serie B. Lunedì scorso, in occasione del match casalingo contro l'SC Paderborn 07, i tifosi di tutti i settori del Millerntor-Stadion - circa 24mila posti di capienza - hanno risposto all'invito del movimento antifascista Alerta Network, responsabile della bella campagna “Fußballfans gegen Homophobie” ("Tifosi di calcio contro l'omofobia").

E al momento dell'ingresso in campo delle due squadre hanno sventolato, al posto delle bandiere e delle sciarpe con i colori del loro club, i simboli della lotta alla discriminazione sessuale.
La coreografia è stata un successo e ha brillato per l'impegno più che per l'estetica.
Un compromesso sicuramente accettabile, che l'Alerta Network sogna di ripetere al livello internazionale. Il suo appello è stato diffuso in più lingue - c'è anche l'italiano - sul suo sito ufficiale.

Sarebbe bello. Poiché il mondo del calcio, si sa, non è mai stata un'isola felice per i gay.
Per chi gioca a certi livelli (e non solo) fare outing è praticamente impossibile. Prova ne è la recente storia di Robbie Rogers, 25enne calciatore statunitense "costretto" a ritirarsi prima del tempo per vivere serenamente la sua omosessualità . E a chi minimizza basta rammentare le parole di Antonio Cassano dell'anno scorso, quando durante gli Europei disse: "Froci? Sono problemi loro, se la vedessero loro. Io mi auguro che non ce ne siano in nazionale" .

Ma ad Amburgo, nel quartiere St. Pauli che da il nome alla società calcistica tedesca, si respira un aria diversa. Da tempo. Il club fondato nel 1910 è diventato molto più che una squadra a partire dal 1980, quando fu tra i primi club a impedire l'ingresso allo stadio agli esponenti di estrema destra.
Alla figura simbolo di società che combatte il razzismo e ogni sorta di discriminazione ha contribuito, dal 2002 al 2010, il suo ex presidente Corny Littman, imprenditore dichiaratamente gay.
fonte http://www.huffingtonpost.it/Pier Luigi Pisa

Lgbt Hong Kong: Offrì 50 milioni per convertire la figlia lesbica. Ecco cos'è successo

In foto Gigi Chou e la compagna Sean Eav

Un multimilionario di Hong Kong aveva offerto un'ingente ricompensa all'uomo che avrebbe convertito la figlia all'eterosessualità.
Adesso la ragazza racconta cosa si è scatenato dopo.

Ricordate a vicenda della ragazza di Hong Kong il cui padre miliardario aveva offerto una ricompensa di 50 milioni di euro a qualsiasi uomo fosse riuscito a convertirla all'eterosessualità? Bene, Gigi Chou, che intanto si è sposata in Francia con la sua compagna, ha rivelato cos'è successo dopo l'annuncio del padre.

Gigi ha raccontato all'Hong Kong Tatler di essere stata inondata letteralmente da milioni di lettere di presunti pretendenti tra cui anche la controfigura di George Clooney e parecchi uomini gay.

In fondo, stiamo parlando di 50 milioni di euro...
Un uomo le ha scritto ogni giorno per cinque mesi e una donna cinese le ha offerto il proprio marito. I pretendenti sono arrivati da tutto il mondo, con mazzi di rose rosse e scatole di cioccolatini.

In mezzo alle lettere, ce n'erano anche alcune cariche di odio comprese alcune che contenevano medicine che avrebbero dovuto curare la ragazza.

Gigi è stata costretta ad assumere full time una persona che si occupasse di tutti quei messaggi che lei non poteva e non voleva neanche vedere.
Ma è il padre che ha causato tutto questo e che ancora sostiene che non sia vero che la figlia si è unita in Pacs con una donna in Francia.
Gigi, però, continua a vivere con la sua compagna Sean Eav, con la quale ha già una relazione da otto anni.
fonte http://www.gay.it/c

Lgbt Sport USA: Nfl quattro giocatori gay pronti al coming out


L'ex linebacker dei Baltimora Ravens si è dichiarato a favore alle unioni tra gay (Foto Getty)

In un'intervista al Baltimore Sun, l'ex giocatore dei Ravens, Brendon Ayanbadejo, ha dichiarato che un gruppo di giocatori avrebbe intenzione a dichiarare pubblicamente la loro omosessualità. Sarebbe la prima volta per la lega professionistica di football

Un tabù sta per cadere nella National Football League. Quattro giocatori stanno pensando di fare coming out e di dichiarare pubblicamente la propria omosessualità. Lo dice Brendon Ayanbadejo, 36enne giocatore tagliato dai Baltimore Ravens al termine della stagione coronata dal trionfo nel Super Bowl. "Succederà prima di quanto si pensi", afferma Ayanbadejo al quotidiano Baltimore Sun.

L'ex componente degli special teams dei Ravens nel recente passato si è schierato a favore delle unioni dei gay. "Stiamo parlando con un gruppo di giocatori che stanno valutando la situazione. Stiamo parlando con 4 giocatori, almeno.
Stanno provando ad organizzarsi per fare coming out tutti insieme, nella stessa giornata", aggiunge. La manovra collettiva "sarebbe un grosso colpo e toglierebbe la pressione dai singoli. Sarebbe una giornata storica".
Il football è probabilmente lo sport più duro nel panorama professionistico americano.
"E' chiaro che ci sarebbero delle ripercussioni, ma sarebbe meglio se potessero condividere tutto questo", dice Ayanbadejo. La lega, secondo il giocatore, "si sta già muovendo se dovesse succedere qualcosa di negativo".

Il tema dell'omosessualità nella NFL è stato uno degli argomenti che hanno caratterizzato la vigilia dell'ultimo Super Bowl.
Merito, o colpa, di Chris Culliver: il cornerback dei San Francisco 49ers è incappato in una serie di infelici dichiarazioni quando è stato chiamato a rispondere sull'eventuale presenza di giocatori gay nello spogliatoio.
Dopo lo scivolone, Culliver si è scusato e, su indicazione della sua squadra, ha collaborato con un Gay Support Center.
fonte http://sport.sky.it/(Foto Getty)

Lgbt Stati Uniti: Scoprono che la figlia è gay, decidono di darla in adozione


I signori Chadwell, originari del South Carolina, hanno preso l'opinabile decisione a causa della loro intolleranza verso coloro che non sono eterosessuali.

Il signor e la signora Chadwell hanno ponderato la scelta difficile di dare loro figlia gay in adozione.

La coppia, originaria del South Carolina, ha fatto notizia, negli Stati Uniti e non solo, perché si tratta del primo caso (almeno conosciuto) in cui due genitori hanno deciso di dare in adozione una figlia a causa del suo orientamento sessuale.

Normalmente, i genitori danno i loro figli in adozione perché consapevoli di non essere in grado di riuscire ad allevarli in condizioni adeguate (soprattutto a causa di difficoltà finanziarie) o perché, comunque, non si è ancora mentalmente in grado di prendersi cura di un piccolo essere umano che necessità di cura e amore per crescere.

I bambini, inoltre, vengono dati in adozione in giovanissima età, ma April Chadwell ha 16 anni. Tuttavia, la ragazza è stato indicata come legalmente adottabile da parte dello stato del South Carolina.
La signora Chadwell ha dichiarato che rinunciare alla figlia non è stata una scelta semplice, ma che sia lei che suo marito non sarebbero stati in grado di gestire una scelta con la quale non sono affatto d’accordo e che non riescono a comprendere.

I Chadwells hanno anche detto di aver ricevuto aiuto dalla chiesa locale che frequentano e che ha pregato per settimane alla ricerca di una guida per la coppia, giungendo alla conclusione che sarebbe stato meglio affidare la giovane April alle cure dello Stato nella speranza che potesse essere adottata da una famiglia aperta e tollerante verso i gay.
fonte http://attualissimo.it/ di Simona Vitale

Lgbt: M5s matrimoni gay, legge anti-omofobia e cambio di genere, i primi ddl dei grillini in Parlamento


Altro che omofobo e fascista. Il Movimento 5 stelle sfida il Pd sul tema dei diritti civili. Vuole scavalcarlo a sinistra, avvicinarsi a Sel e confermare quelle convergenze già attuate a inizio legislatura.

Questa volta non è un “no” ad unire il principale alleato del Partito democratico e la forza politica che più di tutte l’ha deriso e attaccato.

Ora a tenerli insieme è un sì ai matrimoni omosessuali e ad altre norme contro l’omofobia e la transfobia, che il Movimento 5 stelle vuole introdurre con tre disegni di legge, i suoi primi presentati in Parlamento.

Il principale ddl, che potrebbe trovare il sostegno di Sinistra e libertà e allo stesso tempo spaccare il Pd, riguarda le “modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate dallo stesso sesso”.
Il M5s vuole introdurre l’articolo 91, che riconosce il “matrimonio egualitario”, non più solo tra uomo e donna, ma anche tra persone dello stesso sesso, come già avviene in Paesi come Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio.


I figli di un “coniuge” (termine che sostituirebbe sempre i classici “marito e moglie”) saranno riconosciuti come figli dell’altro coniuge “anche quando il concepimento avviene mediante il ricorso a tecniche di riproduzione medicalmente assistita, inclusa la maternità surrogata”.

Il programma del M5s non citava i diritti civili tra le sue priorità, eppure sono stati questi i primi atti legislativi proposti a Palazzo Madama.
La spinta è arrivata dagli attivisti piemontesi, che hanno raccolto le proposte della Rete Lenford, associazione di avvocati per i diritti lesbiche, gay, bisessuali e transgender, prima depositandole presso il Consiglio regionale del Piemonte e poi portandole a Roma.

Sulla questione il movimento aveva tenuto una posizione ambigua fino al luglio del 2012, quando Beppe Grillo dal suo blog si schierò apertamente in favore delle unioni omosessuali.

Un anno prima era stato criticato per la battuta infelice pronunciata a Bologna: quel “At salut, buson” (ti saluto, omosessuale), che per il comico rappresentava solo una frase goliardica, ma per l’Arcigay fu un’offesa.

Il “nuovo” Grillo pro diritti civili attaccò il Pd, Pierluigi Bersani e Rosy Bindi per essere troppo conservatori. “Io sono favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso – scrisse- ognuno deve poter amare chi crede e vivere la propria vita con lui o con lei tutelato dalla legge”.

Una linea confermata durante lo Tsunamitour (“Sì ai matrimoni gay, per le adozioni invece proponiamo un referendum”) e sposata – è proprio il caso di dirlo - in Parlamento da Luis Alberto Orellana, ex candidato alla presidenza del Senato, primo firmatario del disegno di legge.
Questa iniziativa legislativa è sostenuta da altri cinque senatori grillini.
Ci sono le firme di Davide Airola, eletto in Piemonte, e di Lorenzo Battista, esponente dell’ala dialogante del movimento.

E, un po’ a sorpresa, c’è pure quella di Rosetta Enza Blundo, che durante la trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora” fu incerta sul numero esatto di parlamentari. Nell’intervista la neo eletta si mostrò indecisa tra il sostegno ai registri delle coppie di fatto o ai matrimoni gay, mentre non ebbe dubbi nel negare possibilità di adozione.

Gli altri due disegni di legge riguardano il contrasto all’omofobia e alla transfobia, reati penali punibili fino a quattro anni di carceri, e le modificazioni di attribuzione di sesso.

Quest’ultima proposta parte da un principio: ogni persona può sentirsi di non appartenere più al sesso attribuitole dalla nascita e, di conseguenza, una legge deve favorirne il cambio di identità.


La posizione della pattuglia di senatori del Movimento 5 stelle rispecchia in pieno quella dell’elettorato grillino o saranno necessarie ulteriori consultazioni online? Qualche divisione era emersa proprio sul tema dei diritti civili. Un anno fa nel M5s era esploso il caso di Francesco Perra, che paragonò i matrimoni gay alla poligamia e alle nozze con animali. Qualcuno ne chiese l’espulsione, poi si è ritrovato il nome di Perra nella lista dei candidati al Senato in Sardegna.

Prima dei grillini e di Sel, nella passata legislatura ci provò Italia dei Valori a far passare la modifica al codice civile sui matrimoni omosessuali. Quella proposta non fu nemmeno discussa alla Camera. Sinistra e libertà, però, non c’era in Parlamento. E nemmeno il Movimento 5 stelle.

Dopo le convergenze sulla nascita delle commissioni e sulla revoca delle concessioni per i rigassificatori di Trieste e Gioia Tauro, le due forze politiche potrebbero dialogare anche sui diritti civili e rimettere in discussione quel modello tedesco cui si ispira il Pd in uno degli otto punti programmatici di Bersani.
Se questa nuova intesa Sel-M5s si concretizzerà, vorrà dire che Nichi Vendola avrà definitivamente rimosso il momento in cui definì Grillo “omofobo, sessista e razzista”, nonché “un vero populista”.
fonte http://www.huffingtonpost.it Gianluca De Martino