venerdì 15 febbraio 2013

Lgbt Arcigay: Vladi Luxuria testimonial di Tempo scaduto: “Stufi di farci i… dai politici”

Arcigay ha diffuso la video testimonianza di Vladimir Luxuria a sostegno di TEMPO SCADUTO, l’agenda di impegni che l’associazione sta sottoponendo ai candidati alle prossime elezioni politiche.

L’associazione chiede ai candidati un “sì” o un “no” all’accesso a gay e lesbiche al matrimonio civile, la cancellazione della Legge 40, l’estensione della legge Mancino ai reati commessi per omo-transfobia e la revisione della legge 164/82 sulla possibilità di effettuare il cambio dei documenti di identità senza che sia necessaria la riattribuzione chirurgica.

Luxuria, nell’esprimere il suo sostegno alla campagna dell’associazione, non usa giri di parole: “Strano a dirsi c’è una cosa che rende uguali eterosessuali, gay, lesbiche e trans: la paura di essere i… un’altra volta dai nostri politici”.

“Siamo abbastanza stufi di essere delusi dai nostri politici. Chi si candida e chi vuole il nostro voto – continua – deve dire un sì senza ambiguità ad alcune questioni importanti: esiste una larga fetta della popolazione di transessuali che decide di non rettificare i genitali. Io credo che questa scelta di genere e la possibilità di scegliere il nome debba poter essere data a queste persone”.


Per Luxuria oltre alla revisione quindi della legge 164 del 1982 gli eletti dovranno dare risposta alle difficoltà lavorative della popolazione trans anche per “evitare che lo Stato costringa a battere sui marciapiedi, la prostituzione di Stato”.

Le persone trans infatti, sono spesso tra le prime sacrificate sul lavoro in tempo di crisi.
L’onorevole vorrebbe dai politici “un sì scritto a caratteri cubitali” al matrimonio gay e ad una legge contro l’omo-transfobia.

Intanto una petizione appena lanciata da Arcigay sul sito change.org su questi temi sta sfiorando in queste ore il sostegno di 4 mila cittadini. E i primi sì alle richieste di Arcigay ai candidati incominciano a essere a disposizione di tutti gli elettori sul sito http://temposcaduto.com/.
fonte http://www.arcigay.it  Stefano Bolognini, ufficio stampa Arcigay

Lgbt: Festival di Sanremo, Luciana Littizzetto, l'appello dopo l'ironia "Rispetto per le donne"


Minuti di intensa partecipazione nel teatro Ariston quando le parole - queste pesanti come macigni - sono state solo contro la violenza sulle donne, contro il femminicidio.

Per alcuni minuti, il Festival di Sanremo, la canzone, il gossip, le critiche o gli entusiasmi per questo o quel cantante in gara si sono fatti da parte, lo spazio era tutto per un messaggio importante nel giorno di San Valentino, per tradizione considerato il giorno dell'amore.

Parole affidate a Luciana Littizzetto, con un monologo, decisamente lungo ma doveva esserlo, perche' di grande spessore per i contenuti espressi, fondati sui diritti in genere e sulla richiesta di rispetto verso le donne.


San Valentino "e' la festa dell'amore, declinato in tutte le sue forme. L'amore delle persone che si amano.
Anche delle donne che amano le donne e degli uomini che amano gli uomini.
Ma che ci interessa quello che fanno a letto...
L'importante e' che le persone si vogliano bene, solo questo conta...
Pensa che bello sarebbe vivere in un Paese dove tutti i diritti fossero riconosciuti.
Ma non solo i diritti dei soldi. Quelli dell'anima.
Quelli che mi dicono che posso vegliare la persona che ho amato per anni in un letto d'ospedale senza nessuno che mi cacci via perche' non siamo parenti".


"E poi vorremmo un San Valentino dove nessun uomo per farci i complimenti dicesse che siamo donne con le palle.
Dirci che siamo donne con le palle non e' un complimento.
Non le vogliamo. Abbiamo gia' le tette. Tra l'altro sono due e sferiche anche quelle. Vogliamo solo rispetto".

E qui e' entrata la parte tutta incentrata sul no alla violenza.
"In Italia in media ogni due o tre giorni un uomo uccide una donna, compagna, figlia, amante, sorella, ex.
Magari in famiglia. Perche' non e' che la famiglia sia sempre, per forza, quel luogo magico in cui tutto e' amore.
La uccide perche' la considera una sua proprieta'.
Perche' non concepisce che una donna appartenga a se stessa, sia libera di vivere come vuole lei e persino di innamorarsi di un altro..
E noi che siamo ingenue spesso scambiamo tutto per amore, ma l'amore con la violenza e le botte non c'entrano un tubo.
L'amore, con gli schiaffi e i pugni c'entra come la liberta' con la prigione.
Noi a Torino, che risentiamo della nobilta' reale, diciamo che e' come passare dal risotto alla merda".


E infine,
"Un uomo che ci mena non ci ama.
Mettiamocelo in testa. Salviamolo nell'hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE.
Non e' questo l'amore. Un uomo che ci picchia e' uno stronzo.
Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perche' tanto arrivea' anche il secondo, e poi un terzo e un quarto.
L'amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia...
Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti? No. Ne abbiamo una sola. Non buttiamola via".
Standing ovation dell'Ariston.
fonte http://www.agi.it

mercoledì 13 febbraio 2013

Roma "Cambia Italia" Convention il 16 febbraio ore 11.00 "Necessità e urgenza: piena cittadinanza e pari diritti alle persone LGBT e alle loro famiglie"


Roma, 16 febbraio 2013, ore 11.00, CGIL Lazio – Sala Fredda, Via Buonarroti 51.
Le associazioni nazionali lgbt chiamano a un incontro con la politica


Vogliamo che l’Italia cambi finalmente e non sia più la patria dell’arretratezza civile.
Milioni di cittadini e cittadine vivono in nuclei familiari che sono tuttora privi di riconoscimento legale e che per questo sono discriminati giuridicamente ed economicamente.

Lo sguardo sulla carta dell’Europa occidentale ci mostra desolatamente soli a non avere riconoscimenti per le famiglie omosessuali, mentre la Francia è l’ultimo paese in ordine di tempo ad aprire ilmatrimonio civile alle persone dello stesso sesso e la Gran Bretagna si appresta a farlo. Anche in Italia c’è necessità e urgenza di legiferare.

Il 16 febbraio, durante la Convention “CAMBIA ITALIA”, trasmessa in streaming, faremo ai leader ed esponenti politici dei partiti che si sono posti come le forze del cambiamento, la nostra richiesta: piena cittadinanza per le persone LGBT e per le loro famiglie.

Chiederemo ai partiti che nel loro programma prevedono l’emanazione di leggi a favore delle persone LGBT e delle loro famiglie di rispondere alle nostre richieste e di impegnarsi a legiferare nel primo anno di legislatura.
Il momento della svolta è adesso.

Interverranno:
- ITALIA.BENE COMUNE: coalizione che include Partito democratico (PD), Sinistra Ecologia Libertà (SEL), Centro Democratico
- MoVimento 5 Stelle
- Rivoluzione Civile: Lista sostenuta da Italia dei Valori (IdV), Movimento Arancione, Verdi, Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani

Agedo – Rita De Santis
Arcigay – Flavio Romani
ArciLesbica – Paola Brandolini
Equality Italia – Aurelio Mancuso
Famiglie Arcobaleno – Giuseppina La Delfa

Twitter: #CambiaItaliaLGT
Per adesioni: ufficiostampa@arcilesbica.it

DIRETTA STREAMING DALLE ORE 11.00 DEL 16 Febbraio 2013 sul sito:
www.equalityitalia.it

fonte http://www.digayproject.org

Torino LGBT Film Festival: la 28esima edizione ad aprile dal 19 al 25


Il Festival diretto da Giovanni Minerba si svolgerà a Torino dal 19 al 25 aprile.
L'immagine della kermesse è firmata dal fumettista Ralf König.

La 28esima edizione di Da Sodoma a Hollywood Torino GLBT Film Festival, diretto da Giovanni Minerba, si svolgerà dal 19 al 25 aprile 2013 al Cinema Massimo.

Anche quest'anno l'immagine del Festival è frutto della creazione di un grande artista: Ralf König, fumettista e scrittore tedesco, uno dei più celebri autori di fumetti a tematica gay al mondo.
Nelle sue opere König rappresenta in modo fedele e ironicamente dissacrante la vita quotidiana dei gay in Germania così come altre tematiche omosessuali. Il suo stile è quello dei cartoons.

Inizialmente limitatosi a brevi storie della durata di una o poche pagine, dal 1987 (anno di Kondom des Grauens, Il condom assassino) si dedica anche a interi libri di fumetti con storie più elaborate.

I fumetti di König sono stati tradotti in numerose lingue e l'autore è stato insignito di parecchi premi e onorificenze, tra cui nel 1992 il Premio Max e Moritz come miglior disegnatore di fumetti nel mondo tedesco.
In Italia molte delle opere di König sono pubblicate dalla rivista Linus e dall'editore Kappa Edizioni.

Il comitato di selezione del Festival - composto da Fabio Bo, Angelo Acerbi, Christos Acrivulis, Alessandro Golinelli, Silvia Novelli e dai consulenti Flavio Armone, Nancy K. Fishman, Pierre Hombrebueno, Simone Morandi, e guidato dal direttore Giovanni Minerba - conferma la volontà di indagare e proporre al pubblico film e tematiche, spesso scottanti e controverse, di grande attualità e, soprattutto, di grande interesse per l'intera società, offrendo al pubblico e agli addetti ai lavori film, provenienti da tutto il mondo, altrimenti "invisibili".

Tra le prime anticipazioni di questa edizione un Focus tematico di estrema attualità, dedicato alle questioni dei diritti civili e delle pari opportunità, del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali, dell'omogenitorialità e delle adozioni, ovvero i grandi temi di dibattito e sviluppo politico in Europa e nel resto del mondo proprio in questi giorni.

Il Torino GLBT Film Festival nasce nel 1986 e dal 2005 è amministrato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, con il sostegno degli Assessorati alla Cultura della Provincia e della Città di Torino, e con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Fondazione CRT.
fonte http://www.movieplayer.it di Fabio Fusco

LGBT TV: EVA ROBINS A DOMENICA LIVE: "NON MI OPERO NON SONO PIÙ TRANS: ORA TRANSGENDER"


«Ora sono una transgender, ossia possiedo più generi insieme. Ero una trans e mi sono trasformato».
Eva Robins come sempre femminilissima e trasgressiva con eleganza e ironia, ospite di Barbara D'Urso a Domenica Live.
«Non ho intenzione di operarmi: ci sono molte altre cose che dovrei ritoccare, prima» dice a mo' di battuta.

E poi, Eva confessa che 'Pippo', la sua parte maschile è sempre con lei: «È una parte del mio ego e non me ne separarei mai: è una parte di me. Posso fare giusto un lifting!».

E poi, ammette: «Il tempo ci porta a cambiare di continuo: non so quello che diventerò in futuro».
E l'amore?
«Sono innamorata della vita: un uomo può farti del male, venti insieme no. Il problema dell'amore è che mi lascia sfinita, mi coinvolge troppo. Prima ero attratta dai randagi senza arte né parte. Poi mi sono innamorata. E il miracolo è stato che ci siamo innamorati nello stesso momento e della stessa persona ed è andata benissimo.

Fino a che ho compiuto 40 anni e mi sono innamorata di uno di 20, e non avevo le armi per fronteggiare una storia così. Ho fatto due anni di psicanalisi in cui non facevo che parlare di questo ragazzo».

E alla domanda della D'Urso: «Sei innamorata» risponde con una piccola esitazione: «Innamorata? Non sono innamorata nel senso di una fissazione».
Ma non è un no.
fonte http://www.leggo.it/ di Isabella Pascucci

Lgbt Cinema: Daniel Radcliffe parla di "Kill Your Darlings" l’amore gay è come quello eterosessuale


Un trionfo di critiche. Daniel Racliffe è stato inondato dai giudizi positivi per il suo ritorno in sala con Kill Your Darling, presentato all'ultimo Sundance Film Festival.

Chiamato a vestire i panni poeta americano Allen Ginsberg, celebre icona e attivista per i diritti gay, l'ex Harry Potter troneggia sull'ultimo numero della rivista glbtq Out.

Qui, intervistato sull'argomento, l'attore inglese ha sottolineato come non abbia trovato difficoltà a dover interpretare un omosessuale, perché...

"Non si chiede mai a un attore gay come sia recitare nei panni di un personaggio etero. Per come la vedo in non c'è alcuna differenza nel modo in cui un etero o un omosessuale si innamorano".


Sagge parole quelle di Daniel, costretto per obblighi di sceneggiature a dover vivere molte scene di sesso gay anche particolarmente esplicite. Ma non per questo preoccupato. Perché da che mondo e mondo un attore deve esser pronto a tutto, compreso sposare l'amore gay, sfacciatamente uguale a quello eterosessuale. Checché se ne dica.
fonte http://it.cinema.yahoo.com da federico_boni

Lgbt: L'amore gay sale sul palco del Festival, Federico e Stefano si sposeranno il 14 febbraio a New York e, ormai famosi sul web, sono stati invitati anche a Sanremo

Stefano Olivari e Federico Novaro sono una coppia gay torinese che sta insieme da 11 anni, sono pronti al “sì" in quel di New York il 14 febbraio perché, come recita l’ultimo dei cartelli sollevati dai due nel video messaggio diffuso in rete, “le leggi di questo Paese non ce lo lasciano fare”.

La coppia, su invito di Fabio Fazio ha calcato ieri sera il palco del Teatro Ariston per raccontare la propria storia servendosi della testimonianza dei cartelli che hanno già esibito in rete.
Una storia semplice, come qualsiasi altra, che inizia da un incontro, prosegue con una frequentazione e termina con un fidanzamento.

Malgrado qualche omissione nei commenti, come il riferimento all’approccio sessuale nel corso degli appuntamenti che illustrano mediante i cartelli, i due lanciano il loro appello all’Italia e alla mancata legittimazione delle coppie di fatto migrando fino alla Grande Mela per convolare a nozze.

Nel filmato originale, quello su Repubblica.it e Youtube, quello che ha fatto scoprire la coppia al team del Festival, i due innamorati chiudono il loro “annuncio” con un bacio appassionato. Ma questo ieri sera non è successo.
Federico e Stefano sono solo andati via tenendosi per mano. Dentro gli applausi.
fonte http://www.romagnanoi.it

Lgbt Bologna: San Valentino, domani 14 febbraio gay si baciano in piazza per i diritti "Gay Lesbiche Trans: E' il nostro turno!"

Si svolgera' contemporaneamente in 4 luoghi della citta' di Bologna (Il supermercato Pam di via Marconi, le Poste di piazza Minghetti, il Cup del Sant'Orsola e in Piazza Maggiore) il flash mob pensato dalle volontarie e dai volontari del Cassero lgbt center, riuniti nel gruppo PeopAll, organizzato in occasione di San Valentino per rivendicare piu' diritti sociali e giuridici delle coppie omosessuali.
L'azione, programmata per le 16 di domani, si intitola infatti 'E' il nostro turno'.

"Vogliamo affermare con forza - spiegano gli attivisti - vista anche la vicinanza alle elezioni politiche, che e' il nostro turno: per i diritti, per il riconoscimento sociale e giuridico delle nostre coppie, per l'affermazione delle nostre famiglie e delle nostre quotidianita', per la reale parita' di tutta la comunita' Lgbt".

Nei luoghi del flash mob si terranno in simultanea 4 'kiss-in', vale a dire coppie che si baciano in pubblico, e verra' esposto uno striscione con la scritta
'Gay Lesbiche Trans: E' il nostro turno!'.
fonte http://www.liberoquotidiano.it (Adnkronos)

martedì 12 febbraio 2013

Lgbt Musica: Sanremo 2013, Stefano e Federico, e la loro storia d’amore stasera al Teatro Ariston

Tra circa un’ora avrà inizio la conferenza stampa del Festival di Sanremo 2013 e in questi minuti continuano ad arrivare nuove indiscrezioni legate agli ospiti.

Nel corso della prima serata di martedì 12 febbraio sul palco del Teatro Ariston potrebbero arrivare anche Stefano e Federico, due fidanzati torinesi conosciuti grazie ad un video pubblicato in rete in cui raccontano la loro storia d’amore.

Stefano e Federico il prossimo 14 febbraio si sposeranno a New York e nel video hanno spiegato di aver preso questa decisione “perché le leggi del nostro Paese non lo consentono”.

Circa un settimana fa il sito de La Repubblica ha riportato il video della loro storia e adesso sembra che potrebbero anche essere tra gli ospiti del Festival di Sanremo 2013.

Sembra infatti che la loro storia riportata da Repubblica abbia molto colpito il conduttore e direttore artistico della kermesse, Fabio Fazio, che avrebbe così deciso di invitarli. Ovviamente al riguardo non vi è ancora alcuna conferma da parte degli organizzatori del Festival.

Il sito de La Repubblica invece riporta una dichiarazione di Stefano e Federico. “Sì, è tutto confermato: martedì sera saliamo sul palco dell’Ariston a raccontare la nostra storia.
E vorremmo baciarci, come alla fine del nostro video.
Fazio ci ha chiamato chiedendoci di riproporre dal vivo e in diretta televisiva quel video che avevamo realizzato per rendere pubblico un momento cruciale della nostra vita e per evidenziare un’anomalia dello Stato italiano.
La Rai contribuirà solo a pagare lo spostamento dei nostri due voli per New York, che avevamo già acquistato proprio per il 12”.

Sempre al quotidiano La Repubblica la coppia ha spiegato il motivo per il quale volerà fino a New York per sposarsi: “perché ci sembrava che il nostro rapporto meritasse un salto, e per formalizzare anche simbolicamente la nostra relazione.
A New York, a differenza della Spagna, si può fare anche senza avere la residenza: compili i moduli online poi vai e aspetti un giorno, due al massimo” e inoltre hanno fatto sapere di aver annunciato le loro nozze in rete “Perché è ingiusto che non possiamo sposarci nel Paese dove viviamo, lavoriamo e paghiamo le tasse”.

Questo rappresenta un segnale che sta ad indicare che qualcosa sta veramente cambiando in Italia? Come reagiranno i telespettatori del Festival di Sanremo?
fonte http://www.musica10.itAlice

Napoli, San Valentino lgbt con Poetè, il 13 febbraio Gianluca Pirozzi presenta il suo libro “Nell’altro”

Appuntamento speciale mercoledì 13 febbraio nel salottino del Chiaja Hotel De Charme in occasione di San Valentino con Poetè – ciclo di letture poetiche (e non solo) infuse di teina.

Claudio Finelli incontra Gianluca Pirozzi che presenta il suo libro “Nell’altro” (I libri di Emil). L’incontro sarà, come di consueto, condito da tè e biscottini. Letture di Paolo Coletta.

Con un ritmo scandito da andate e ritorni, nuove partenze, soste e improvvise riprese, Francesco, Pietro, Lucia, Viola, Gianni, Zoe e tutti gli altri protagonisti, passano da un’epoca all’altra, da una città italiana a un paese straniero, da un accadimento improvviso a eventi che prendono forma con tempi più lenti, il tutto seguendo un itinerario emozionale che, proprio perché reale, mantiene intatta un’assoluta purezza, capace di incarnare alla perfezione una delle massime più belle di Goethe:
“Vivere con qualcuno o vivere in qualcuno fa gran differenza. Vi sono individui nei quali si può vivere senza vivere con essi, e viceversa. Riunire le due cose è dato solo all’amore e all’amicizia pura”

Appuntamento mercoledì 13 febbraio alle ore 18.30.
Il Chiaja Hotel De Charme si trova al primo piano di via Chiaia 216.

Evento realizzato in collaborazione con: Centro di Poesia, Napoligaypress.it, ArciGay Napoli, ArciGay Salerno, Associazione Vololibero, iKen Onlus, Lalineascritta – Laboratorio di Scrittura Creativa

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Per info e prenotazioni: 349 478 45 45 | claudiofinelli1@virgilio.it
fonte http://www.napoligaypress.it

Lgbt Politica: Pier Ferdinando Casini: «Il matrimonio è solo tra uomo e donna». E poi tira in ballo la pedofilia...

Pier Ferdinando Casini, ai microfoni di Rtl 102,5, è tornato a ribadire il suo «No» ai matrimoni gay.

Iniziando a parlare delle proprie amicizie (in quello che sembra divenuto ormai un cliché, in cui basta vantare amicizie gay per poter scagliare anatemi sulla comunità omosessuale), ha affermato: «Ho tantissimi amici gay, rispetto molto le opzioni sessuali di ciascuno, non mi permetto di dare giudizi, ma ritengo che il matrimonio sia tra uomo e donna e che qualsiasi omologazione tra il matrimonio gay e il matrimonio per come io lo intendo, e per come lo si intende comunemente, è una cosa profondamente sbagliata».

Poi, in quello che curiosamente appare quasi un riassunto del contestatissimo documento
(http://gayburg.blogspot.it/2013/01/il-prof-di-religione-agli-studenti.html) distribuito agli studenti da un professore di religione di Venezia, ha aggiunto: «Non è detto che l'Europa sia sempre e comunque da imitare. Ad esempio, alcuni Paesi del Nord Europa hanno legalizzato dei movimenti che facevano anche apologia della pedofilia: non credo che per questo l'Europa sia un esempio da imitare.
Detto questo, sulla concessione dei diritti, sulle coppie di fatto, problemi ereditari, di assistenza sanitaria, certamente, però poi stop: il matrimonio è tra uomo e donna».

Di fonte a quelle parole, Flavio Romani di Arcigay ha tuonato: «Arcigay esprime sdegno per le gravissime parole di Pier Ferdinando Casini che mettono in discussione la bontà delle leggi sul matrimonio gay in via di approvazione in tutta Europa, accampando pretestuosi paralleli con la pedofilia.

Casini usa giochetti argomentativi già percorsi in passato dalla gerarchia cattolica che credevamo scomparsi dopo gli scandali che l'hanno coinvolta direttamente proprio su questo fronte.

Avvicinare l'omosessualità alla pedofilia, oltre ad essere assurdo, è offensivo per gli affetti di migliaia di persone che, oltre a non vedersi riconosciute nella legge con il matrimonio civile, sono gravemente dileggiate ad un politico che si dice moderato. Omosessualità e pedofilia non hanno nulla da spartire, Casini lo sa benissimo ma ugualmente svende la vita e la dignità di milioni di persone con argomentazioni che grondano ignoranza e disprezzo, e che non gli faranno guadagnare nessun tipo di consenso».

Critiche sono giunte anche dal Gay Center che, attraverso il portavoce Fabrizio Marrazzo, ha aggiunto:
«Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini oggi tira in ballo l'Europa pedofila per giustificare il suo no ai matrimoni gay.
Che c'entra la pedofilia con le unioni gay? Casini forse non sa più come argomentare il suo no ai matrimoni gay, su cui tutta Europa sta legiferando. Vorremmo ricordare a Casini, anche, che la pedofilia è fenomeno principalmente eterosessuale. Casini non sa di cosa parla. E tira fuori uno dei tanti luoghi comuni allarmistici».


Per Grillini, infine, «Casini è ossessionato dai matrimoni gay, non fa che parlare di questo, forse se li sogna anche la notte. Sarà che i sondaggi lo danno a numeri da prefisso telefonico e che non ha più nulla da dire su tutto il resto. Sta di fatto che stavolta ha esagerato tirando in ballo presunte leggi pro pedofilia che sarebbero state approvate in Europa: di grazia dove? E da chi? Naturalmente non è vero nulla».
FONTE http://gayburg.blogspot.it/2013/02/pier-ferdinando-casini-il-matrimonio-e.html

Lgbt Calcio: Ecco i "Pochos" La prima squadra gay di Napoli

Sono prima di tutto tifosi del Napoli e fan di Lavezzi.
Cecchi Paone: "Assurdo che i gay siano costretti ad andare all'estero per avere riconosciuti i loro diritti"

Si chiamano Pochos, perché sono prima di tutto tifosi del Napoli e fan di Lavezzi.

Sono la prima squadra gay di Napoli che si è presentata alla città in un incontro al quale sono intervenuti anche Alessandro Cecchi Paone, l’ex calciatore del Napoli Gianni Improta e l’assessore comunale allo Sport Giuseppina Tommasielli.

Il 23 febbraio i Pochos faranno il loro esordio in un torneo organizzato a Firenze proprio per celebrare l’arrivo di Napoli nel novero delle città che hanno una squadra gay e che combattono l’omofobia nel mondo del calcio.

"L’Inghilterra conservatrice riconosce le unioni gay ed evidenzia che la laicità non è né di destra né di sinistra. Laicità significa libertà. E un Paese che si ostina a negare il riconoscimento dei diritti della persona è un Paese che ha un deficit di libertà", ha dichiarato Riccardo Nencini, segretario nazionale Psi.


Cecchi Paone definirsce "assurdo che i gay italiani siano costretti ad andare all’estero per vedersi riconosciuto un diritto che ha acquisito piena cittadinanza in tutte le democrazie avanzate".
fonte http://www.ilgiornale.it Luisa De Montis

Lgbt Milano: Al Teatro Litta "LA MOGLIE DEL SOLDATO" liberamente ispirato all’omonimo film dal 19 febbraio al 10 marzo

Uno spettacolo di: Pasquale Marrazzo - con: Emiliano Brioschi, Giulio Baraldi, Riccardo Buffonini e Valeria Perdonò - assistente alla regia: Marilisa Cometti e Davide Silvestri - scene: Daniele Mariconti - costumi: Lucia Lapolla - lighting designer: Marilisa Cometti

sound designer: Roberto Mozzarelli - foto: Valentina Bianchi

Liberamente ispirato alla pellicola britannica The Crying Game (titolo inglese originale del film) del ’92 che valse innumerevoli riconoscimenti internazionali per la coraggiosa sceneggiatura originale di Neil Jordan e come miglior film straniero.

Un soldato dell'esercito inglese, Jody, viene rapito da un gruppo dell’IRA allo scopo di usarlo come merce di scambio per ottenere la liberazione di un loro capo catturato dagli inglesi, o giustiziarlo, se la trattativa fallisse.
Durante la prigionia il soldato inglese stringe amicizia con uno dei suoi rapitori, Fergus.
Una volta intuito il suo destino, Jody lascia a Fergus il compito di adempiere alle sue ultime volontà, in particolar modo quella di cercare la sua donna, informarla dell'accaduto e prendersene cura in qualche modo.
La bellissima donna, Dil, di cui Fergus si innamora a sua volta, nasconde però un inatteso segreto …

Note di regia:
Dil e il suo segreto creano un’affascinante figura fenomenica e in quanto tale merita di essere ascoltata. Il tutto fa pensare ad un certo tipo di melò atipico e per questo motivo atipica sarà la costruzione della messa in scena.
Costumi, luci, scenografia, musiche e rumori di fondo saranno protagonisti tanto quanto i personaggi, perché il contesto in cui si svolge la storia è la vera condizione in cui il dramma si crea e si evolve.
Dil non è nulla senza i suoi abiti e i terroristi ancor meno privati delle loro armi. Eppure, quando Dil si mette a nudo e svela il suo segreto, i suoi vestiti diventano storia e raccontano in profondità il suo essere nel mondo, che la accoglie e la respinge, proprio come tutti gli esseri “dannati” o come gli angeli di Wim Wenders costretti a restare sospesi fra cielo e terra. [Pasquale Marrazzo]

ORARIO SPETTACOLI
martedì-sabato ore 20.30
domenica ore 16.30
lunedì riposo

PREZZI € 19,00
9 ABBONAMENTI LUNATICA €54,00 (€ 9,00 a ingresso) - Carta non nominale, libera, a scalare, valida per tutti gli spettacoli in cartellone, in tutti gli spazi: Sala Teatro Litta e Sala La Cavallerizza (escluse recite straordinarie e festival)
LITTACARD €72,00 (€ 8 a spettacolo) - Carta nominale valida per tutte le 9 produzioni Litta in cartellone, in tutti gli spazi: Sala Teatro Litta e Sala La Cavallerizza (escluse recite straordinarie e festival)

OFFERTE A TEATRO IN BICI!
per tutti coloro che verranno a teatro in bicicletta e mostreranno alla cassa la chiave del lucchetto o l’abbonamento al Bike Milano ATM, ingresso ridotto a 10 €

BIGLIETTERIA informazioni e prenotazioni (da lunedì a sabato dalle 14.30 alle 19.30): tel 02 86 45 45 45 email: promozione@teatrolitta.it; ritiro e acquisto biglietti (da lunedì a sabato dalle 18:00 alle 20:00): Corso Magenta 24;
vendita online su: www.vivaticket.it

PER MAGGIORI INFO:
http://www.teatrolitta.it/teatro-spettacoli-teatrali/stagione-teatrale-2012-2013/la-moglie-del-soldato-321.html#prettyPhoto
fonte http://www.teatrolitta.it

lunedì 11 febbraio 2013

Lgbt TV: "The Fosters" una nuova serie incentrata su una coppia gay della ABC, prodotta da Jennifer Lopez

Jennifer Lopez produttrice di una serie incentrata su una coppia gay

Nonostante le polemiche suscitate dall’argomento della serie “The Fosters”, incentrata sulle vicende di una coppia gay, prodotta da Jennifer Lopez, la divisione Family dell’ABC l’ha integrata nel suo prossimo palinsesto estivo.

Il nuovo progetto di J Lo ruota intorno alla storia di una famiglia composta da una coppia di mamme gay, la poliziotta Stef (Teri Polo), e la vicepreside di una scuola, Lena (Sherry Saum).

Le due donne hanno tre figli, in più Lena, dalla sensibilità più spiccata decide di prendere in affidamento una scapestrata ragazzina appena uscita dal carcere minorile, Callie.
All’inizio Stef è riluttante all’idea, ma poi capisce insieme a tutta la famiglia di doverla aiutare.

Bradley Bredeweg ha firmato il soggetto e si occupa della produzione insieme alla Lopez.
Non ci resta che aspettare!
fonte http://www.ecodelcinema.com Paola Rulli

Lgbt: Trans e Università, anche a Pisa problema ignorato: il racconto di uno studente (FTM)

Essere transessuali in Italia non è una cosa facile.

Dopo il dibattito intitolato “Chiamami per nome” organizzato qualche giorno fa dall’associazione Antéros all’Università di Padova sul “doppio libretto”, un ragazzo trans che sta compiendo il percorso da donna a uomo (FTM) di 29 anni studente dell’Università di Pisa ci ha voluto raccontare la sua storia: i suoi problemi, le difficoltà nell’ambiente universitario ma anche le grandi conquiste della sua vita.

Nella speranza che chi di dovere prenda a cuore la questione e si metta in moto per trovare rapide soluzioni.

Per rispettare la sua privacy (richiesta rivolta anche alla sua università) lo chiameremo semplicemente S.


Innanzitutto qual è stata la tua esperienza? Sei nato donna, quando hai capito capito che il tuo corpo biologico non era quello giusto?
S: Sono nato donna ventinove anni fa, un po’ lo sai da sempre magari lo ignori, ma sai di non essere come gli altri, e quando cominciano a dividere i maschi dalle femmine ti chiedi perché io devo stare qua? A quattro anni ho fatto una mezza rivoluzione alla scuola materna perché non volevo vestirmi da ballerina di charleston, l’ho spuntata.

Ne hai parlato in famiglia?
S: No, non ne ho ancora parlato in famiglia perché economicamente sono dipendente dalla mia famiglia, mia mamma sa di un mio amico, ma non è positiva. Non è negativa ma non capisce, continua a non capire.

Quando hai deciso di fare il grande passo?
S: Ho conosciuto un amico FTM e ci siamo visti e abbiamo parlato tutta una notte e poi ci ho pensato; erano ormai tre anni fa, una cosa del genere, ma un po’ mi ero già costruito un me maschio nel web dal 2004, quando sono andato a vivere da solo, anche se poi mi è toccato tornare a casa per motivi economici. Ho fatto la parte psichiatrica e psicologica del percorso, ma non ancora il percorso ormonale.

Hai provato a chiedere alla segreteria dell’Università di Pisa se fosse possibile ottenere un libretto temporaneo, cosa ti hanno detto?
S: Si, ho parlato con una delle responsabili che mi ha detto che il libretto è un documento, come potrebbe essere la carta di identità e non è possibile abbreviare il nome.

Perché la richiesta di avere un nuovo libretto?
S: Per non impazzire, oltre tutto anche sulla tessera della mensa c’è nome cognome numero di matricola e foto. Ora non basterebbe scrivere Numero di Matricola: 4XXXX7 Nome: M. Cognome FXXXX e foto?
Insomma sarei riconoscibile ma non sarebbe così imbarazzante da togliere dal portafoglio.
Non mangio mai a mensa. L’idea del doppio libretto è per la biblioteca, per le questioni “esterne”.
Unipi funziona col portale di Alice, dove è legato al tuo username, ed ai tuoi dati personali completi, il libretto online che vale ai fini della richiesta dell’esame di Laurea, vale più del libretto.
Sulla verbalizzazione dell’esame userò i dati personali, nome femminile ecc, che andrà sul portale nella medesima forma.
Ma per le altre cose ci potrebbe essere il doppione con gli esami e simili. Fosse per me potrei portare anche ad ogni esame la perizia psichiatrica in mio possesso.

Che richieste fai alla tua Università per migliorare la tua vita di studente?
S: Mi piacerebbe avere un modo per non dovermi presentare ogni volta col nome anagrafico.
Delle volte si creano situazioni imbarazzanti in cui devo tirare fuori i documenti perché non sono sempre credibile con un nome femminile.
Avrei da raccontare i numeri fatti dai carabinieri al posto di blocco, che mi hanno preso per un ragazzino minorenne.
Dalla patente non mi riconoscevano, e mi hanno chiesto anche la carta di identità.
Questo è molto spiacevole.
Ti iscrivi agli esami con nome e cognome, e viene fatto l’appello, o vieni chiamato attraverso quello. Mi crea fastidio perché non posso vivere liberamente la mia vita universitaria al meglio, a lezione potrei presentarmi benissimo come S., ma poi vengo chiamato per nome agli esami. Sembra che prenda in giro le persone.

Hai parlato di privacy, sei preoccupato che i docenti sappiano della tua condizione? Credi che possano valutarti in modo diverso?
S: Sul valutare diversamente non so, questo in realtà non mi preoccupa troppo.

I tuoi compagni di corso sanno di te?
S: In università non sanno di me, gli amici un po’ se lo aspettavano, si capisce un po’, non sono mai sembrato lo stereotipo della barbie tutta rosa.

Hai amici o amiche in condizioni simili alla tua che hanno deciso di non frequentare l’Università per non essere discriminati?
S: Ho amici che hanno problemi a richiedere la borsa di studio, perché poi indirizzata a nome femminile.
fonte http://ilreferendum.it di Riccardo Rocca

Lgbt: La principessa e lo scrittore gay, Victoria di Svezia premia Jonas Gardell

Durante il QX Gaygala, la principessa Victoria, accolta da un'ovazione, è salita sul palco per premiare il "gay dell'anno", lo scrittore Jonas Gardell: "Una grande allegria nell'essere qui stasera".

E' già di per sé un evento molto atteso dalla comunità lgbt svedese, ma il QX Gaygala di qiest'anno, appuntamento durante il quale la rivista QX assegna il premio "Gay dell'anno" resterà nella storia del gala.

Ospite d'onore, infatti, è stata la principessa Victoria, amatissima dal popolo svedese e da adesso ancora di più dalla comunità lgbt.
La principessa non si è limitata a partecipare al gala, ma ha anche consegnato personalmente il premio allo scrittore Jonas Gardell.

Gardell, visibilmente commosso, ha dichiarato al microfono sul palcoscenico del Circus Concert di Stoccolma: "Victoria, tu sei la principessa, ma stasera la regina sono io".

"Sento una grande allegria per essere qui stasera" ha commentato Victoria, mentre il suo livello di popolarità, come ha sottolineato la stampa nordica, cresceva a dismisurae il pubblico in sala la accoglieva con un calore che molte altre case reali d'Europa non vivono più da anni.
fonte http://www.gay.it

Lgbt Musica: Sanremo, l'amore gay sul palco dell'Ariston, a cantarlo sarà Renzo Rubino

L'amore gay tornerà ad essere celebrato sul palco dell'Ariston.

A cantarlo sarà Renzo Rubino, in gara nella sezione giovani di Sanremo con il brano "Il Postino (amami uomo)".

Il testo racconta la storia di un ragazzo che decide di lasciare mamma e papà per vivere una storia d'amore con un altro uomo.

Mettendo da parte "Luca era gay" (l'orrido brano omofobo che sosteneva la possibilità di poter "guarire" dall'omosessualità) che Povia portò sul palco di Sanremo nel 2009, sino ad oggi sono ben poche le canzoni in concorso che hanno parlato di amore gay.
Il primo a farlo fu Federico Salvatore nel 1996, con il brano intitolato "Sulla porta".

Anche in quel caso il testo raccontava l'abbandono della famiglia per seguire un amore con un altro uomo: «Mammà son qui con le valigie sulla porta -recitava- e in macchina c'è un uomo che mi sta ad aspettare. La verità lo so ti lascerà sconvolta, quell'uomo è il mio primo vero amore». Da notare che la Rai non volle che la parola "omosessuale" venisse pronunciata ed impose la modifica del verso «Sono un diverso, mamma, un omosessuale» in «Sono un diverso, mamma e questo ti fa male».

Nel 2001, nella categoria "nuove proposte", il gruppo Principe e Socio M. si presentarono con la canzone "Targato Na" (video), il racconto di ragazzo gay dell'hinterland napoletano che passa dai movimenti No Global al servizio nell'arma dei Carabinieri ma, rifiutandosi di usare le armi da fuoco, si ritroverà ad essere freddato da un suo vecchio compagno di protesta.
Poi nel 2008 Anna Tatangelo gareggiò con "Il mio amico", classificandosi seconda.

In questo caso si parlava di un suo amico gay che era alla ricerca di un nuovo fidanzato dopo essere stato tradito. Il tutto mentre nel ritornello ci si chiedeva: «Dimmi che male c'è, se ami un altro come te? L'amore non ha sesso. Il brivido è lo stesso o forse un po' di più».
Nello stesso anno Valeria Vaglio portò a SanremoLab il brano "Ore ed ore" (video), un brano dedicato alla storia d'amore fra due donne.

Update: Il post è stato integrato con le informazioni su due ulteriori brani.
Un ringraziamento ai lettori che li hanno segnalati nei commenti.
fonte http://gayburg.blogspot.it