giovedì 6 giugno 2013

Lgbt Berlino: La Consulta tedesca impone la parità fiscale tra coppie gay ed etero


La decisione della Corte costituzionale tedesca crea qualche noia alla cancelliera Angela Merkel per il rischio che il partito si spacchi sul provedimento

Berlino, Mentre da noi fa discutere il fatto che al gay pride prendano parte Idem e Boldrini, la ministro per le Pari Opportunità e la presidente della Camera, in Germania il governo ha ben altri grattacapi: la Corte costituzionale, massima istituzione giudiziaria del Paese, ha ordinato infatti un allineamento del regime fiscale imposto alle coppie omosessuali rispetto a quello delle coppie eterosessuali, giudicando incostituzionale la differenza di trattamento fiscale basata sull’orientamento sessuale.

A partire dal 2001, in Germania le coppie gay possono registrare la loro unione attraverso un “contratto di vita comune”, che riconosce loro diritti simili a quelli del matrimonio, eccetto in materia fiscale e riguardo all’adozione. Con la sentenza emessa oggi dalla Corte, il legislatore dovrà apportare modifiche retroattive in materia fiscale.

Di sicuro la decisione della Corte costituzionale tedesca crea qualche noia alla cancelliera Angela Merkel, a meno di quattro mesi dalle elezioni politiche in Germania. I giudici di Karlsruhe - scrive Die Welt - obbligano il governo nero-giallo (formato da Cdu-Csu e Fdp) a discutere la legge, tra la pausa estiva e il voto del 22 settembre, con il rischio che il partito di Merkel si spacchi. Rimane poco tempo: entro fine giugno sono previste in calendario altre sedute parlamentari.
Chi è a favore della parità fiscale, sosterrà che sono state adottate leggi ben più importanti in meno tempo, se non altro più importanti dal punto di vista economico.

La decisione della Corte di Karlsruhe pesa in modo particolare sulle casse del ministero delle Finanze tedesco, poichè essa è retroattiva a partire dal 2001, anno in cui in Germania è nato il “contratto di vita comune” tramite il quale le coppie gay possono registrare la loro unione, che fino ad oggi non riconosceva loro pieni diritti in materia fiscale. Il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, esponente liberale apertamente gay, ha commentato: “Quando due persone che si amano assumono delle responsabilità reciproche, lo Stato non deve discriminarle”.

A febbraio scorso, nel partito di Merkel era emersa una corrente, i Wilde13, a favore dell’uguaglianza fiscale tra coppie gay ed etero, ma la Csu, la costola bavarese della Cdu, aveva bloccato ogni apertura in materia. La cancelliera - secondo la Welt - alla fine aveva deciso di attendere la decisione dei giudici di Karlsruhe e così è stato.
Rimane aperto il nodo delle adozioni, da cui in base alla legge attuale sono escluse le coppie dello stesso sesso. Secondo i sondaggi, il 63% dei tedeschi è a favore delle adozioni da parte di coppie omosessuali. Questa è forse la battaglia che l’Unione cristiano-democratica teme maggiormente.
fonte http://qn.quotidiano.net/

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