venerdì 1 marzo 2013

Lgbt: Vittoria Franco, riconoscere i diritti gay fa bene all'economia


Nel mondo, soprattutto in Europa e negli Usa, sta succedendo qualcosa di sconvolgente riguardo ai diritti.

Due capi di Stato, uno socialista come Hollande e uno conservatore come Cameron, sono impegnati a far approvare nei loro Paesi una legge per rendere possibile il matrimonio fra persone dello stesso sesso.

Negli Usa Barack Obama ha presentato alla Corte suprema un`istanza per abrogare sia la cosiddetta Proposition 8 sia il Defense of Marriage Act, la legge del 1996 - firmata da Bill Clinton - che a livello federale definisce il matrimonio come l`unione tra un uomo e una donna.

La novità rispetto ad altri momenti consiste nelle argomentazioni che vengono proposte.
Cameron, per rendere il discorso piú stringente, ha fatto ricorso alla correlazione che esiste fra un passo avanti sul tema dei diritti delle persone omosessuali e l`accrescimento della forza politica ed economica generale del Paese.

Ha detto, in sostanza: se andiamo avanti nel campo dei diritti, anche su quelli più scabrosi, otterremo il vantaggio di essere più forti e più capaci di incidere anche su altri versanti. Ha, cioè, messo in correlazione diritti e forza politica generale.

A dargli ragione, nei giorni scorsi è stato diffuso negli Usa un documento, un «amicus brief», da consegnare alla Corte Suprema e firmato da noti e importanti esponenti dell`economia americana - soprattutto high tech, ma non solo - a sostegno della cancellazione della Proposition 8, che vieta il matrimonio tra persone dello stesso sesso in California, e di qualsiasi altro divieto che impedisca agli omosessuali di godere degli stessi diritti degli eterosessuali.

La notizia è uscita sotto il titolo «La legittimazione dei matrimoni gay fa bene al business».
La ragione di tutto questo deriva dal fatto che la messa al bando del matrimonio gay crea serie difficoltà alle imprese sia nell'assumere che nel trattenere personale di valore, alimentando discriminazioni e spingendo i dipendenti e recarsi altrove, anche all'estero per godere di migliori benefit.

In sostanza, norme che discriminano accrescono il tasso di discriminazioni complessivo, ad esempio in termini di piani sanitari o pensionistici, contravvenendo ad altre leggi sull'uguaglianza dei diritti e alle loro stesse politiche interne.

Il Doma in particolare «richiede che i datori di lavoro trattino un dipendente diversamente da un altro quando sono entrambi sposati legalmente». Sulla Proposition 8 si legge ancora: «invia un chiaro segnale che le coppie dello stesso sesso sono in qualche modo inferiori, un anatema per chi difende l`impegno all'uguaglianza e a un giusto trattamento per tutti».

Insomma, l`ineguaglianza nel godimento dei diritti di persone omosessuali è dissuasiva nel campo della promozione dell`uguaglianza e questo aumenta l`attrazione verso altri Paesi, nei quali leggi e comportamenti possono essere più coerenti e rispettosi.
Anche questo ragionamento dovrebbe spingerci a cambiare rotta e ad affrontare con decisione il tema anche in Italia.
Vittoria Franco, l'Unità
fonte http://www.partitodemocratico.it l'Unità

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