sabato 12 gennaio 2013

Lgbt: Famiglie gay, la Cassazione: "Nessun pregiudizio verso i figli delle coppie omosessuali". Arcigay: "Sentenza storica"

La Cassazione apre ai figli nelle coppie gay, mettendo nero su bianco che non è altro che un "mero pregiudizio" sostenere che "sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale".

In particolare, la Prima sezione civile :
http://www.cortedicassazione.it/(sentenza 601) si è espressa affrontando il caso scatenato da una causa di affidamento tra un padre di religione islamica, E.T. S., che aveva avuto un figlio con una donna italiana I.B., residente a Brescia, e che successivamente era andata a convivere con la compagna.

L'uomo, in Cassazione, ha contestato l'esclusivo affidamento del figlio accordato alla madre dalla Corte d'appello di Brescia (26 luglio 2011), sulla base del fatto che il bimbo era inserito in una famiglia gay per cui avrebero potuto esserci "ripercussioni negative sul bambino".

A suffragio di questa tesi, la difesa dell'uomo ha citato l'art.29 della Costituzione(http://www.governo.it/governo/costituzione/1_titolo2.html)
sui 'diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

La Cassazione ha respinto il ricorso dell'uomo e ha evidenziato che alla base delle lamentele "non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza, bensì il mero pregiudizio che sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale".

In questo modo, annota ancora la Prima sezione civile presieduta da Maria Gabriella Luccioli, "si dà per scontato ciò che invece è da dimostrare, ossia la dannosità di quel contesto familiare per il bambino, che comunque correttamente la Corte d'appello ha preteso fosse specificamente argomentata".

Il Tribunale per i minorenni di Brescia aveva già disposto l'affidamento esclusivo del figlio minorenne alla madre con incarico ai servizi sociali di regolamentare gli incontri del minore con il padre, da tenersi "con cadenza almeno quindicinale". Dalla sentenza si evince ancora che la donna, ex tossicodipendente, ha imbastito una relazione sentimentale e convive con una ex educatrice della comunità di recupero in cui era stata ospitata.

L'uomo, inoltre, ha chiesto di tener presente la sua educazione culturale e religiosa di fede musulmana, che non ammette figli educati da coppie omosessuali. Anche a questo proposito la Cassazione è in disaccordo e replica all'uomo di non aver fornito "alcuna specificazione delle ripercussioni negative, sul piano educativo e della crescita del bambino, dell'ambiente familiare in cui il minore vive presso la madre". Così la protesta dell'uomo è stata interamente rigettata.

Reazioni. E subito è arrivato il plauso alla sentenza da parte di Paola Concia, deputata del Pd.

"La Cassazione giustamente afferma che non ci sono certezze scientifiche a questi preconcetti - dice - In realtà, ci sono tanti studi provenienti anche da Oltreoceano che dimostrano come l'orientamento sessuale all'interno di una coppia non condiziona in alcun modo la crescita di un bambino che ha necessità di amore e affetto".

Paola Concia ricorda che il centrosinistra ha inserito nel suo programma "il riconoscimento dell'omogenitorialità".

Quanto alla posizione contraria della Chiesa, Paola Concia dice: "la Chiesa rappresenta uno scoglio?
Può essere sconfitto da una politica autorevole".
L'esponente del Pd fa una ulteriore annotazione evidenziando come "la Prima sezione civile della Cassazione si dimostra ancora una volta una sezione all'avanguardia. Si sa che le sentenze fanno giurisprudenza.
In questo caso è stato applicato il buon senso".

"Questa valutazione - dice Ivan Scalfarotto, vicepresidente dell'Assemblea Nazionale Pd e candidato nelle liste per la Camera - arricchisce l'oramai ricco corredo di pronunce di diversi tribunali e giudici a favore del riconoscimento dei diritti civili includendo, oltre alla tutela dei diritti delle coppie, anche quella importantissima dei bambini che in famiglie omogenitoriali vivono e costruiscono i propri riferimenti e la propria affettività.
Da oggi tutti coloro che continuano a opporsi al riconoscimento dei diritti per le persone gay e lesbiche e per i loro figli dovranno fare i conti con questa sentenza che chiarisce come i loro pregiudizi non abbiano nessuna valenza o riscontro scientifico".

"Ancora una volta, un tribunale italiano da ragione alla famiglia composta da persone dello stesso sesso. Non solo, negli anni scorsi, la Corte Costituzionale e la Corte di Cassazione hanno dichiarato il matrimonio omosessuale perfettamente compatibile con la nostra Costituzione:
(http://www.agoravox.it/Matrimoni-gay-cosa-dice-la.html), ora la Corte di Cassazione ribadisce quello che ripetevamo da tempo e cioè che un bambino cresce in una famiglia di mamma e mamma o di papà e papà esattamente allo stesso modo di un bambino che cresce in una famiglia uomo-donna - dice Flavio Romani, presidente Arcigay.

E’ l’amore che cresce un figlio o una figlia, non l’orientamento sessuale dei genitori. Quello di oggi è un pronunciamento istituzionale storico che da un assist formidabile alla futura maggioranza per legiferare finalmente per il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la piena uguaglianza delle famiglie.

Ricordiamo che già oggi in Italia esistono migliaia di figli e figlie di coppie omosessuali che sono discriminati per legge:(http://www.famigliearcobaleno.org/)
è un orrore sociale e legislativo che va rapidamente superato.

I partiti politici prendano finalmente atto di questa sentenza e adeguino i loro programmi e le loro prospettive ad una realtà che oramai non può essere lasciata senza tutele e normative.

Basta quindi con la corsa ai distinguo e alle mezze misure sui diritti civili e la dignità delle persone, l’uguaglianza sostanziale che i tribunali e la società già ci riconoscono, e che solo la politica si ostina a voler ignorare, va riconosciuta per Legge".

Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, fa notare che "la decisione giunge dopo almeno due decenni di sentenze favorevoli emesse in diversi Tribunali che si sono dovuti pronunciare nel merito di dispute tra genitori per l'affidamento dei figli e dove uno dei due avesse iniziato una convivenza con un compagno dello stesso sesso.
Insomma esiste ormai una giurisprudenza consolidata, cui semplicemente la Cassazione ha ribadito la fondatezza.
Rimane del tutto irrisolto, in assenza di una legge, il vero problema della tutela dei bambini delle famiglie omosessuali, che hanno utilizzato tecniche di fecondazione assistita all'estero, e di cui il genitore non biologico è per il nostro Paese un perfetto estraneo.
E' su questo che la politica deve urgentemente intervenire, proprio per tutelare il diritto dei bambini a una solidità giuridica delle figure genitoriali".

"La Cassazione torna a far felici le famiglie gay e lesbiche spazzando via le odiose ed intollerabili menzogne di quanti continuano ad usare impropriamente la Costituzione per negare i diritti alle coppie formate da persone dello stesso sesso - fa notare il circolo di cultura omosessuale, Mario Mieli -

La sentenza storica non potrà essere ignorata o mistificata e seppellisce in un colpo solo l’ignoranza della politica d’accatto che ripete strumentalmente falsità sulle famiglie omogenitoriali e, pur dicendo di voler tutelare l’infanzia, negli anni passati non si è minimamente spesa per garantire il benessere e la felicità dei figli di gay e lesbiche nati da precedenti relazioni eterosessuali che rimangono ancora oggi vittime di un colpevole vuoto legislativo".

"I pregiudizi in questo senso vengono abrogati con una sentenza. Più difficile è abolirli politicamente”, dichiara il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo.

Contro.
Arriva dal centrodestra la reazione più dura nei confronti della corte suprema. Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, parla di una "sentenza pericolosa", che "apre ai figli nelle coppie gay, sostituendosi al legislatore giacché nel nostro paese non è possibile dare in affido un bambino a coppie dello stesso orientamento sessuale".

'I giudici della Suprema Corte non solo non hanno tenuto in alcun conto gli studi medico-scientifici che dimostrano i danni psicologici riportati da bambini cresciuti da coppie omosessuali, ma hanno violato la stessa Costituzione che riconosce nella famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna la societa' naturale nella quale crescere i figli", aggiunge Gasparri.

Ma da un altro esponente Pdl, Giancarlo Galan, arriva una valutazione opposta: "E' un passo avanti, lo Stato laico deve ascoltare i cittadini, nessun altro".

Contrario invece Massimo Polledri, esponente cattolico della Lega Nord, secondo il quale la sentenza è "un anticipo del governo Bersani".

"Non si può costruire una civiltà attraverso le sentenze dei Tribunali", è la reazione di sconcerto di monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e presidente della Commissione Cei per il Laicato, che invita a considerare "i tanti studi fatti finora sulla famiglia".
fonte http://www.huffingtonpost.it Di Marco Pasqua

Nessun commento:

Posta un commento