venerdì 14 settembre 2012

Lgbt Verona: Convegno "Dalla scoperta di sè alla transizione il percorso medico/psicologico per le persone transessuali e transgender " il 18 ottobre ore 9

Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità sezioni di Farmacologia e Medicina Legale, Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università di Verona
Convegno Giovedi 18 Ottobre 2012 - ore 9.00


"Dalla scoperta di sè alla transizione
il percorso medico/psicologico per le persone transessuali e transgender."


Aula “R. Vecchioni” Lente Didattica
Policlinico “G.B. Rossi” p.le L.A. Scuro 10, Verona
organizzato in collaborazione con:
Servizio Accoglienza Trans (SAT-PINK) Verona

Accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Verona
Crediti formativi n. 5

La transessualità è la condizione di una persona la cui identità di genere non corrisponde al proprio corpo biologico e che, sovente, persegue l’obiettivo sia di un cambiamento fisico che della propria condizione sociale.

L’ordinamento italiano conferisce rilevanza giuridica al transessualismo da quando fu approvata la legge 164 del 14 aprile 1982, che disciplina le modalità del percorso di riattribuzione del sesso e conseguentemente dello stato anagrafico.

Il convegno, primo del suo genere nell’ambito del territorio veronese, si propone di offrire una panoramica esaustiva sui molteplici aspetti del transessualismo, da quello medico-chirurgico a quello psicologico, dall’aspetto legale alle implicanze sociali e culturali.

Il convegno è promosso dal Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità, sezioni di Farmacologia e Medicina Legale, e dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Verona, in collaborazione con il S.A.T. (Servizio Accoglienza Transessuale del Circolo Pink di Verona),punto di riferimento a Verona per le problematiche legate all’identità di genere.


PROGRAMMA CONVEGNO:
9.00 - Le ragioni di questo incontro
Laura Calafà, Dipartimento Scienze Giuridiche, Università di Verona
Roberto Leone, Dipartimento Sanità Pubblica e Medicina di Comunità, Università di Verona

9.20 - Le persone trans/transgender, il quadro culturale, sociale, antropologico
Novello Paglianti, antropologo, Università di Padova

10.00 - Identità di genere come diritto fondamentale della persona
Alessandra Cordiano, giurista, Università di Verona

10.40 - L’iter di transizione, il percorso FtM e MtF
Rosanna Viano, operatrice dello Spo.T Torino

11.20- Pausa caffè

11.50 - Gli accertamenti medico-legali nell’ambito della legge 164/82
Domenico De Leo, medico legale, Università di Verona

12.10 - Il ruolo del trattamento ormonale nella transizione
Cristina Meriggiola, ginecologa-endocrinologa, Università di Bologna

12.50 - Il percorso psicologico delle persone trans/transgender
Mary Nicotra, psicoterapeuta, Spo.T Torino

13.30 - Pausa pranzo

14.30 - Il Servizio Accoglienza Trans di Verona: presentazione del servizio, un anno di attività
Daniela Pompili, Ilaria Ruzza, operatrici dello sportello d’accoglienza SAT di Verona

15.00 - Presentazione dei servizi per le personeTrans nella città di Bologna - MIT Bologna
Porpora Marcasciano, presidente consultorio -MIT di Bologna

15.30 - Presentazione dei servizi per le personeTrans nella città di Torino - Spo.T Torino
Christian Ballarin, responsabile Spo.T Torino

16.00 - Discussione generale
Moderatori: Domenico De Leo, Dipartimento Sanità Pubblica e Medicina di Comunità, Università di Verona; Laura Sebastio, operatrice dello sportello d’accoglienza SAT di Verona

17.00 - Chiusura convegno
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Segreteria organizzativa:
Dipartimento Sanità Pubblica e Medicina di Comunità,
Policlinico “G.B. Rossi”, p.le L.A. Scuro, 10, 37134 Verona;
tel. 045-8027612; fax: 045-8124876;
http://www.dspmc.univr.it/?ent=iniziativa&convegno=1
roberto.leone@univr.it
www.circolopink.it/convegno-trans-18-ottobre-012.htm
info@circolopink.it

fonte http://www.circolopink.it

Lgbt: Emily Dickinson: il film e il caso della fotografia ritrovata

La vita di Emily Dickinson, dagli anni palpitanti dell’adolescenza a quelli della gran reclusione nella sua casa di Amherst, ispirerà il nuovo film del regista gay Terence Davies.

In foto Emily Dickinson e Kate Scott Turner

Nei panni della poetessa ci sarà l’attrice bisessuale Cynthia Nixon che si dice eccitatissima per il progetto.

Un periodo di rinnovato interesse per la Dickinson di cui si parla molto anche per una fotografia acquistata nel 1995 da un collezionista e poi inviata all’Amherst College per valutarne l’autenticità.

Questo sbiadito dagherrotipo ritrarrebbe infatti Emily Dickinson con Kate Scott Turner, la giovane donna che alcuni storici e studiosi hanno identificato come la sua amante. La sessualità della poetessa fu messa in discussione per la prima volta già negli anni Cinquanta, quando emerse una sua strana lettera, al limite dell’ambiguità, indirizzata alla sorella.

La fotografia, tra l’altro, scattata attorno al 1859 metterebbe in forse anche quella sua fama di eterna reclusa. Per il momento non ci resta però che aspettare il verdetto degli esperti.
fonte http://www.queerblog.it da Giorgio

Lgbt: Bisexual non è più un tabù per Google, lemma eliminato dalle parole proibite

Google ha deciso che il termine bisexual non è più da inserire nella sua lista nera, come era fino ad ora.

Dal 2009, infatti, il motore di ricerca riteneva che chi digitava il termine bisexual era alla ricerca di siti per adulti e per questo la censurava.

Se da un lato è vero che, così facendo, l’algoritmo di Google penalizzava la visibilità di siti per adulti correlati con il lemma bisexual, dall’altro penalizzava siti web e blog di organizzazioni per i diritti della comunità lgbt.

Per questo motivo Faith Chelthenham, presidente dell’organizzazione statunitense BiNet, ha fatto pressioni su Google perché rivedesse la propria politica in merito al termine bisexual e a quelli correlati, come bisexual quotes, bisexual rights e bisexual parenting.

L’associazione BiNet si dice contenta della scelta di Google perché:
Non succede tutti i giorni che una delle maggiori imprese del mondo cambi la sua opinione. Siamo contenti che anche grazie a Google ora possiamo sentirci un po’ più uguali a tutte le altre persone. Ci vorrà certo del tempo prima che il termine bisexual recuperi il ranking, ma ora possiamo essere visti, ascoltati e compresi.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo

Sport football: NFL, Brendon Ayanbadejo criticato per la difesa LGBT

Il giocatore di football Brendon Ayanbadejo (in foto) è stato recentemente al centro di una controversia, quando – in seguito alle sue dichiarazioni in favore delle nozze gay – al suo club è stato chiesto di mantenere il silenzio sulla difesa dei diritti LGBT.

Nonostante ciò, il difensore dei Baltimore Ravens ignora gli avvertimenti continaundo ad esprimere il proprio pensiero.

Secondo Ayanbadejo, apparso nel programma della ESPN Outside the Lines, il 70% dei giocatori NFL è favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, mentre il rimanente subisce l’influenza della propria fede religiosa.


Ammette che la percentuale dichiarata non è altro che un modo per esprimere una maggioranza, ma aggiunge:
Anche tra i giocatori molto religiosi, alcuni capiscono che si tratta di uguaglianza ed amore e non condividono che la religione detti legge al Governo.
fonte http://aftersantana.altervista.org

Lgbt Cina: Il colonnello che diventò una ballerina

La storia di Jin Xing, uno delle prime transessuali riconosciuti dal governo cinese

Non ha avuto una vita semplice Jin Xing, 45enne ballerina e coreografa, ex transessuale.

Il suo Paese, la Cina, è sempre stato restio nel riconoscere il disturbo dell’identità di genere e il cambiamento di sesso. (Photocredit: Dirk Bleicker)

DALL’ESERCITO ALLA TV Prima di calpestare il palcoscenico Jin era un militare. Entrato nell’Esercito di Liberazione, oltre all’addestramento, si era dedicato alla danza riuscendo a diventare membro del corpo di ballo dei militari. Raggiunse il grado di colonnello.

Poi la decisione di cambiare, di vivere da donna in tutto e per tutto, come aveva sempre desiderato. Granate e mitragliatrici in effetti sembravano troppo grandi per il suo corpo sottile e le mani delicate. Jin è considerata oggi una delle più abili ballerine al mondo, ed una delle personalità più affascinanti della Cina dello sviluppo economico.

E’ volto televisivo apprezzato e madre premurosa. Ha studiato danza anche a New York. Approfittò proprio di una missione di lavoro in America per cogliere l’opportunità di dare una svolta alla sua vita. Oggi vive a Shangai, con il suo marito tedesco e tre figli adottati, il primo 12 anni fa.

ICONA “In tutto il mondo per le persone è difficile accettarci”, racconta oggi al Guardian parlando delle persone che decidono di cambiare sesso.

“In Cina i transgender sono come una piccola isola”, spiega la ballerina che dopo l’intervento chirurgico di sente rinata. L’operazione rende “più speciali e più forti, perchè si ha un angolo più ampio dal quale osservare la realtà”, dice.

“E’ ancora discriminata dalla società, ma è molto coraggiosa – dice di lei Li Yinhe, sociologo, tra i maggiori difensori dei diritti LGBT in Cina – La sua è una bella famiglia, ha una carriera di successo, i suoi successi l’hanno reso un’icona”.

“INVIDIAVO MIA SORELLA” “Invidiavo mia sorella”, dice Jin pensando ai tempi in cui scopriva la sua vera identità. “Avevo la strana sensazione di essere donna”, racconta.

E se la vita le ha donato la libertà di scelta, vuole che lo stesso avvenga anche per i suoi figli. Li manderà a studiare in Regno Unito, via dalla Cina. “Il sistema educativo non funziona – sentenzia – La prima cosa che i bambini imparano è: obbedire”.
fonte http://www.giornalettismo.com di Dario Ferri

Lgbt Firenze: Anticipazioni del Florence QueerFestival – Decima edizione

Decimo compleanno per il Florence Queer Festival, la rassegna di cinema, arte, teatro e letteratura a tematica LGBTI diretto da Bruno Casini e Roberta Vannucci.

Per l’edizione 2012 saranno presentati, tra gli altri, l’anteprima europea di Out Loud di Samer Daboul, ambientato nel Libano contemporaneo dove le nuove generazioni si battono contro gli antichi tabù e retaggi culturali, in nome dell’uguaglianza; Matthew Bourne’s Swan Lake 3D, di Ross MacGibbon, la trasposizione del famoso balletto Il lago dei cigni, che il celebre coreografo inglese Matthew Bourne reinterpreta con un corpo di ballo tutto al maschile; il documentario Jobriath A.D. di Kieran Turner sulla sfortunata carriera di Jobriath, prima rock star a dichiararsi pubblicamente gay; l’ironico dramma familiare The perfect family, di Anne Renton, interpretato da Kathleen Turner e Richard Chamberlain.

In questa edizione ci sarà spazio anche per i classici, con una selezione di film cult sul mondo queer, e verrà inoltre presentata, al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, la mostra fotografica, della sudafricana Zanele Muholi, in collaborazione con il Some Prefer Cake Festival di Bologna.
PER MAGGIORI INFO:
http://www.florencequeerfestival.it/?p=3653

fonte http://www.florencequeerfestival.it

Lgbt Berlino: Il calciatore gay della Bundesliga scuote la Merkel: "Non abbia paura di rivelarsi"

L'intervista al calciatore tedesco pubblicata dal magazine Fluter
Coming out anonimo: gioca in Bundesliga e i colleghi sanno tutto: «Ma se esco allo scoperto rischio la carriera»


Per la prima volta un calciatore della Bundesliga ha deciso di parlare della sua omosessualità.

Lo ha fatto però in forma anonima, per paura delle reazioni dei tifosi e dell'opinione pubblica. «Non mi sentirei più sicuro se la mia sessualità divenisse pubblica», ha detto in un'intervista a «Fluter», il magazine dell'istituto tedesco per la formazione politica.

«Il prezzo per il sogno che vivo nella Bundesliga è alto, ogni giorno devo fare l'attore e negare me stesso; all'inizio era un gran gioco e non un problema, ma col tempo mi logora», racconta. «Non so se riuscirò a reggere sino alla fine della mia carriera la costante pressione tra giocatori-modello eterosessuali e la possibile scoperta». Se facessi outing, continua, «la mia passione, il calcio, diventerebbe irrilevante e tutti vorrebbero sapere cosa faccio sotto le coperte».

Il giocatore nota che il tema non gli crea nessun problema nella squadra in cui milita: «Nonostante la loro cattiva fama i colleghi non sono ignoranti».

Alle occasioni ufficiali si fa accompagnare dalle sue migliori amiche: «Fanno tutti così. So che ci sono molti giocatori omosessuali nella Bundesliga», rivela.

L'intervista ha sollevato un ampio dibattito in Germania. «Chiunque raccolga la forza e il coraggio» per rivelare la sua omosessualità «deve sapere che vive in un Paese in cui non deve aver paura di farlo», ha spiegato la cancelliera Angela Merkel. «Prendiamo atto che ci sono ancora dei timori, ma quello che possiamo fare è ribadire un segnale: non dovete avere paura».


«Prima o poi ci sarà il primo outing, le società farebbero bene a prepararsi a questo tema», ha aggiunto Uli Hoeness, presidente del Bayern Monaco.

L'omosessualità nel calcio resta un tabù. In un libro del 2008 Marcus Urban, ex giocatore di una serie regionale tedesca, ha rivelato di aver interrotto la carriera professionista a inizio anni Novanta perché non reggeva più la pressione di dover nascondere la sua omosessualità.

Nel 2010 l'allora presidente della Federcalcio tedesca, Theo Zwanziger, promise sostegno ai calciatori che avessero fatto outing. Nel 2007 Philipp Lahm fu il primo titolare della Nazionale a dare un'intervista a una rivista per omosessuali - salvo poi nel 2011 sconsigliare l'outing ai giocatori omosessuali.

E ora, la rottura del tabù si avvicina? «Possiamo riparlare tra un anno, a quel punto forse potrò mettere il mio nome sotto quello che dico», si è congedato il calciatore anonimo.
fonte http://www3.lastampa.it di alessandro alviani

giovedì 13 settembre 2012

"NEWS DAL MONDO LGBT E NON SOLO..." 150.000 visite ! Un Grazie a tutti i nostri lettori

Volevo ringraziare tutte le persone che passano da questo mio Blog...

Ringrazio a chi passa casualmente...

Ringrazio chi passa regolarmente...
Ringrazio tutt*, ma proprio tutte le persone che passano da qui....

Ho aperto questo Blog il 26 dicembre 2009, e oggi 13 settembre 2012 nel momento in cui scrivo siamo oltre le 150.000 visite ...potrete vedere sempre il numero aggiornato delle visite nel contatore rosso sul lato destro, iniziato dal primo giorno di pubblicazione, e il secondo contatore messo a Settembre 2011 rileva anche le nazioni.

Forse non sarà un record, ma per me è un successo..
Ricordo benissimo quando pubblicavo i miei primi post, con la speranza...e un pò col dubbio..che qualcuno li avesse mai letti.

Ho iniziato a gestire questo Blog come qualcosa di emozionante e fragile, visto il fine e gli argomenti trattatati, poi è stato un crescendo di stimoli a proseguire, con la vostra fedeltà nel seguirlo e a partecipare, ma mai avrei creduto in tanta attenzione...

Poi via via, post dopo post e tanti commenti, siamo arrivati fino a qui, e a questo splendido risultato..Grazie a tutti voi lettori...

Sul Blog come saprete, potrete leggere informazioni in vari settori dal mondo Lgbt, ma anche Danza, Cinema, Teatro, Eventi, Musica, Libri, Arte, etc..

Credetemi, è fondamentale per qualsiasi blogger vedere che è seguito, e NEWS DAL MONDO LGBT E NON SOLO...oltre che dall'Italia, con molta soddisfazione,anche dal resto del mondo grazie alla translitterazione di google.

Colgo l'occasione per ringraziare anche i collaboratori del mio blog

Ringrazio inoltre le varie associazini: MIT, ARGIGAY etc, che spesso attraverso i loro uffici stampa mi segnalano notizie ed iniziative.

Un grazie speciale va anche a tutti i miei Amici e Amiche, che mi hanno sempre incoraggiata a continuare...Vi ringrazio, uno per uno per il vostro apporto !

E a tutti i lettori dico, che le vostre visite e commenti, mi danno sempre più voglia e convinzione di continuare, il mio successo lo fate voi, che siete la parte più importante del mio impegno qui...

Ad i miei tanti amici che conosco, e anche chi non conoscerò mai...
Non posso che dirvi Grazie...Thank you, Merçi, Danke, Choukran, Tighmmi, Gracias, Obrigada, Spasiba, Asante, Tack...
fonte http://lisadelgreco.blogspot.com/

mercoledì 12 settembre 2012

Lgbt Libri: Coming out e paura di sentire le proprie emozioni

Michele Giannantonio, Paura di sentire. Come gestire il “pericolo” delle emozioniTante volte abbiamo scritto su Queerblog che fare coming out è un gesto di liberazione prima per sé e poi per gli altri.

Ovviamente ognuno ha i propri tempi e nessuno ha il diritto di criticare chi fa coming out perché lo fa troppo presto o troppo tardi o quando è finita la carriera (ritornello che sentiamo ogni volta che un vip si dichiara omosessuale).

Un’esortazione a fare coming out per vivere meglio, comunque, l’ho trovata nel bel saggio di Michele di Giannantonio dal titolo Paura di sentire. Come gestire il “pericolo” delle emozioni (Erickson, 2012).

L’autore – psicologo e psicoterapeuta – parlando in genere dei desideri sessuali, scrive:

Una considerazione a parte deve essere riservata ai desideri sessuali nei confronti delle persone dello stesso sesso, inclinazioni che vengono spesso percepite con terrore o disgusto non solo dalla società nel suo insieme, ma anche dalle persone che le custodiscono dentro di sé.

Quindi dice una cosa che spesso diciamo anche noi, augurandoci che venga presto il giorno in cui essere gay non sia visto come un qualcosa di aberrante:

Che la vita di un omosessuale sia diversa da quella della media delle persone eterosessuali è un fatto certo, e questo vale per tutte le minoranze. Anche fare il pittore o lo skipper di barche a vela è fare parte di una minoranza, ma nondimeno non esiste a livello sociale un timore verso queste persone e neppure un giudizio morale negativo nei confronti di tali preferenze.

Michele Giannantonio nota, poi, la naturalità dell’essere omosessuale e, come già ha affermato Louis-Georges Tin ne L’invenzione della cultura eterosessuale, afferma che il problema della “scelta”, guarda caso, non si pone per gli eterosessuali:

Sia chiaro, poi, che le preferenze e le attitudini non le scegli: te le ritrovi. Allo stesso modo, l’orientamento sessuale di una persona non è frutto di una libera scelta, bensì di una propensione naturale. Come noto, infatti, gli eterosessuali non scelgono di essere tali, ma si ritrovano a esserlo.

Da tutta questa premessa, ecco allora l’esortazione:

Una vita tesa a negare la propria omosessualità è davvero triste e faticosa, caratterizzata da scelte posticce e falsità. Se proprio bisogna fare fatica ed essere in difficoltà, allora – almeno in una società relativamente tollerante come la nostra – conviene fare fatica ma vivere la vita secondo le proprie reali e naturali inclinazioni.

Vivere secondo le proprie reali e naturali inclinazioni, infatti, è fondamentale perché

il tradimento delle nostre più importanti e autentiche propensioni non può che generare difficoltà e sofferenza in noi stessi e nelle persone che abbiamo vicine.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo

Lgbt Lugano: "Queer Popcorn" primo festival del film gay lesbico e non solo

LUGANO Il prossimo 23 settembre l’associazione Imbarco Immediato presenta Queer Popcorn, il primo festival del film a tematica LGBT (lesbica, gay, bisessuale, transgender) della Svizzera italiana, che si terrà al Cinema Lux di Massagno.

L’idea del festival - Queer Popcorn vuole essere un’occasione di incontro e di scambio che unisca l’utile e il dilettevole, la riflessione su questioni sociali e l’arricchimento culturale, il cinema di qualità e spazi di festosa spensieratezza.

La proiezione di film che combinano soggetti seri e momenti di humour e una tavola rotonda sull’attualissimo tema delle adozioni da parte di coppie omosessuali saranno accompagnate da un allegro e goliardico aperitivo con musica all’insegna della condivisione.

Queer è un vocabolo che indica chi rifiuta l’appiattimento di una società etero-normativa, chi rifiuta di scegliere l’ingabbiamento nelle limitanti categorie dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. A chi è Queer non importa definire le persone come eterosessuali, bisessuali, omosessuali, transgender o intersessuate: quel che conta è essere riconosciuti come persone e pertanto avere il diritto di vivere la propria sessualità e l’amore senza essere additati come "diversi" dalla maggioranza.

Pellicole pluripremiate internazionalmente - I film e documentari selezionati sono stati tutti pluripremiati di recente nei festival internazionali e trattano temi quali l’omofobia, vecchiaia e omosessualità, subculture LGBT o ancora le cosiddette famiglie arcobaleno. Sarà un’opportunità per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su queste realtà e per scoprire alcune pellicole di qualità che difficilmente verrebbero proposte nelle nostre sale cinematografiche.

Personalità discutono di famiglie omogenitoriali - Il Consigliere nazionale Ignazio Cassis, militanti della società civile e genitori omosessuali ticinesi presenteranno in una tavola rotonda le loro esperienze e opinioni sul tema delle famiglie omogenitoriali e delle adozioni per coppie dello stesso sesso, al momento ancora vietate in Svizzera. La tematica è di grande attualità, visto che sarà verosimilmente dibattuta alla sessione autunnale 2012 delle Camere federali.

La discussione sarà preceduta dalla proiezione dello splendido documentario italiano Il lupo in calzoncini corti di Lucia Stano e Nadia delle Vedove, che saranno entrambe presenti per parlarci delle situazione delle famiglie arcobaleno in Italia, dove lo Stato non riconosce loro alcun diritto.

Programma:
Domenica 23 settembre 2012, Cinema Lux di Massagno
Ore 14.00: Il lupo in calzoncini corti - Documentario
Ore 15.00: Le famiglie omogenitoriali -Tavola rotonda
Ore 16.20: Out in the Silence - Documentario
Ore 17.30: Happy Cinema - Happy Hour con musica
Ore 19.00: 80 Egunean - Film drammatico
Ore 21.00: Bearcity - Film commedia
Visita il sito: www.queerpopcorn.com
fonte http://www.tio.ch/

Lgbt Roma: GAY VILLAGE AWARDS AL PARCO DEL NINFEO DOMANI 13 SETTEMBRE

Vladimir Luxuria sarà madrina dell'evento dedicato ai personaggi che più si sono distinti a sostegno della comunità LGBT

Dopo il successo della sua prima edizione, torna “Gay Village Awards”, l’appuntamento che premia i personaggi pubblici che maggiormente si sono distinti per il loro impegno a sostegno della comunità LGBT. A presentare la serata del 13 settembre sarà Manuela Moreno, conduttrice del Tg2, madrina Vladimir Luxuria.

Nel corso dell’evento Mirca Viola verrà premiata per l’opera prima “L’amore fa male”, una pellicola che tra l’altro vede l’attore Stefano Dionisi nel ruolo di un etero che decide di fare coming out sconvolgendo gli equilibri familiari. Cristiano Malgioglio riceverà il premio come il cantautore più vicino al mondo Lgbt, da oltre trent’anni autore delle canzoni più memorabili di grandi cantanti, vere e proprie icone gay, come Mina, Patty Pravo e Raffaella Carrà.

Il regista Pappi Corsicato sarà premiato per i suoi film “Libera e i Buchi neri”, mentre per le altre categorie da votare, come quella del personaggio etero più vicino al mondo LGBT o quella del personaggio sportivo più seguito, i nomi dei vincitori saranno resi noti solo il 13 settembre.

Durante la serata non mancheranno momenti di spettacolo, dal balletto creato e coreografato da Enzo Paolo Turchi all’esordio del giovane cantautore Davide Misiano con la canzone “Come polvere”, una poesia d’amore dedicata al mondo femminile.
Gay Village Awards
Gay Village Parco del Ninfeo
Via delle Tre Fontane
13 settembre 2012 Ore 21,30
Info: 340 7538396

FONTE http://www.gaiaxroma.it/

Lgbt: Diritti gay, società più veloce della politica

In Francia, mentre la politica si divide sul riconoscimento dei matrimoni e delle adozioni per gli omosessuali, da una delle più grandi aziende del paese arriva una buona pratica proprio su questo tema.

Per capire di cosa si tratta, partiamo dalla storia di un dipendente di questa impresa.
Julien desidera un figlio, con il suo compagno. Sa bene che non sarà facile dare corpo al suo desiderio. Oltralpe, infatti, la legge non prevede le adozioni da parte di coppie omosessuali né il ricorso alle cosiddette “madri portatrici”.

A fronte di questi ostacoli però Julien tira un sospiro di sollievo nello scoprire che la società di telecomunicazioni francese per la quale lavora, la SFR, prevede un congedo parentale di undici giorni per i sui dipendenti omosessuali.

Con una formula che equipara la genitorialità omosessuale al congedo di paternità eterosessuale. Il salario percepito resta dunque pari al cento per cento dello stipendio abituale, scelta però che “pesa“ in toto sul datore di lavoro.

Manca infatti, a sostenere la spesa della società, il contributo della sicurezza sociale, che generalmente contribuisce con una quota agli stipendi dei padri in congedo, sussidio del tutto assente in questi casi.

Uno sforzo in più dunque per la società che dichiara di non essere preoccupata dagli oneri economici, date le poche richieste in questo senso. L’azienda precisa però come sia necessario rispettare determinati requisiti per beneficiare del congedo. Possono farne richiesta soltanto coppie dello stesso sesso, che convivono, nei casi in cui uno dei due partner stia per avere un bambino; bisogna essere, insomma, la compagna di una donna in gravidanza o il compagno di un padre biologico.

Non è ancora definita invece la posizione nei confronti dell’adozione.
I paletti però non sottraggono importanza ad un’attenzione che nasce da un attivismo interno alla SFR stessa.

Dal 2009 infatti, l’azienda ha visto nascere la HomoSFèRe, un’associazione nata allo scopo difendere il proprio personale lesbico, gay, bisessuale e transessuale (LGBT) dalle discriminazioni sul lavoro causate da omofobia.

Quando all’inizio del 2011 una donna si rivolse alla responsabile dell’associazione per chiedere di poter beneficiare del congedo di paternità in occasione del parto della compagna, Sylvie Fondacci, la presidentessa di HomoSFèRe decise di accogliere la sua richiesta e sottoporla alla dirigenza e al sindacato aziendale.

Sebbene tale diritto non sia ancora garantito formalmente e trattandosi di un atto meramente unilaterale, e dunque discrezionale, la SFR ha dichiarato di voler onorare le richieste di eguaglianza sostanziale e non solo formale dei diritti dei propri impiegati. È un passo in avanti, timido certo, ma comunque un’iniziativa degna di nota da parte di un’azienda che sembra voler dare un chiaro segnale di rispetto per le vite affettive e private del suo staff, sempre e comunque.
fonte http://www.west-info.eu di Valentina Marino

martedì 11 settembre 2012

Lgbt: Usa, l’emancipazione omosex passa dalla tv debutta “The new normal”

Da oggi su Nbc il nuovo serial di Ryan Murphy, già creatore di Glee, che racconta la storia di una coppia omoaffettiva che vorrebbe diventare una famiglia grazie a una madre "surrogata". Il trionfo di Modern Family non è più un'eccezione

The New Normal, il progetto tv Nbc che debutterà oggi, è il serial delle conferme. La serie certifica il talento di Ryan Murphy. L’ideatore di The New Normal, da anni, alterna il pop alle sceneggiature più alternative.

Dopo aver firmato Glee, il teen drama più famoso e desiderato da tutte le star che vogliono una seconda occasione (Sarah Jessica Parker, Carrie in Sex and The City, ha chiesto la consulenza di Anna Wintour, direttrice di Vogue Usa, per interpretare una giornalista web convincente), ha realizzato American Horror Story. La seconda serie del telefilm sarà ambientata in un istituto per disabili mentali gestito da un gruppo di suore.

Murphy torna al pop ogni volta che vuole raccontare i cambiamenti della società. Dopo aver evidenziato, con Glee, l’influenza che i talent show hanno avuto sugli adolescenti spiega le dinamiche, normali, dei nuovi nuclei familiari. Nella coppia David-Bryan, gli aspiranti padri di The New Normal, Goldie, la madre surrogata della serie Nbc, cerca un abbraccio e tanti sorrisi.

La famiglia che David e Bryan proveranno a far nascere, con il contributo di Goldie, conferma la direzione presa dal mercato televisivo degli Stati Uniti. Modern Family non è più un’eccezione.

La serie Abc che racconta la famiglia composta da Mitchell, Cameron e due figli adottivi ha raggiunto un successo unico. Auspicabile per gli altri network. I protagonisti della serie, forti dei risultati raggiunti, sono riusciti a far crescere il proprio cachet. Lo stesso aumento non è stato ottenuto da altri attori. La sesta serie di True Blood durerà dieci episodi invece dei dodici previsti nelle stagioni precedenti.

The New Normal, inoltre, conferma che la cultura pop ha saputo cambiare le parole. Fino al 2000, anno d’esordio di Queer as Folk, le serie tv con protagonisti omoaffettivi avevano titoli riconducibili all’orientamento sessuale dei suoi personaggi.

I baci bastavano per imbastire una storia. Gay o lesbica erano dei sostantivi. Nelle storie scritte successivamente l’orientamento sessuale è diventato una sfumatura. Una delle tante per descrivere un personaggio. In Six Feet Under David, interpretato da Micheal C. Hall (l’attore oggi noto per Dexter), prima di essere il gay della serie è il becchino che porta avanti l’attività di famiglia.

David sposa Keith nell’ultima puntata di Six Feet Under. Durante l’episodio si raccontano il futuro e le relative morti dei protagonisti del serial.

Per le nuove generazioni, quelle che si riconoscono in Glee, non esiste il matrimonio gay e quello etero. Per i giovanissimi esiste un riconoscimento unico. Todrick Hall, star di American Idol, nel video virale “Cinderfella” è la versione maschile della celebre serva con le scarpe di cristallo. Al ballo incontrerà un principe che è pronto ad amarlo.

Il rifacimento è uno dei tanti episodi di Legalize Love, la campagna lanciata per convincere Barack Obama ad aprire il matrimonio alle coppie che oggi non hanno nessun riconoscimento legale.

Alla Casa Bianca i gay ci sono già. In Political Animals Sigourney Weaver è il segretario di Stato, l’ex moglie del presidente degli Stati Uniti e la madre di T.J., il primo ragazzo a fare coming out durante il soggiorno familiare a Washington.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/ di Giovanni Molaschi

Lgbt: Il nuovo spot gay-friendly di Ikea

Un loro cartellone pubblicitario dal messaggio gay-friendly aveva mandato su tutte le furie Carlo Giovanardi, ai tempi sottosegretario con delega alla famiglia, ma ora l'Ikea torna a mostrare il proprio appoggio alla comunità lgbt con un nuovo spot spot che sta iniziando ad andare in onda in questi giorni su varie emittenti nazionali.

Il messaggio lanciato è che «per cambiare basta poco» e nelle immagini non manca una coppia gay che riordina una stanza e riunisce due letti singoli per formarne uno matrimoniale, il tutto mentre la voce fuori campo invita ad «essere sé stessi».
fonte http://gayburg.blogspot.it

Lgbt Argentina: Melissa, la prima maestra elementare transessuale

La notizia arriva da Buenos Aires in Argentina, un maestro dopo che nel maggio scorso è stata approvata una legge che riconosce “l’identità di genere“, alla ripresa della scuola, dopo la pausa invernale, si è presentato con la sua nuova riconosciuta identità, è diventata Melissa, la prima maestra elementare transessuale.

Jose Melissa, alcune settimane fa, aveva comunicato le sue decisioni, accettate dalle autorità educative della capitale dell’Argentina.

Melissa, insegna da ventidue anni, in una lettera indirizzata alla comunità scolastica, ha detto:
“Il mio impegno per essere coerente con i miei sentimenti più profondi, mi portano a fare questo passo importante nella mia vita, una vita che non sarà mai completa se non può esprimere l’essenza del mio essere. E il mio essere, è profondamente femminile“.

Enrique Samar, direttore della scuola di Buenos Aires dove lavora Melissa, ha detto che la maggior parte dei genitori dei bambini ha accettato la decisione (è da notare che la comunicazione è stata data alle famiglie nello stesso giorno in cui gli studenti hanno visto il loro maestro presentarsi con la nuova identità femminile).

Il Senato argentino nel maggio scorso ha approvato all’unanimità una riforma del codice civile che garantisce alle persone il diritto del riconoscimento del cambio di identità di genere, permette a ogni cittadino argentino, a seconda della propria percezione personale, la libertà di cambiare il sesso sulla propria carta d’identità.
L’iniziativa è in linea con la legge approvata nel 2010 dal Parlamento argentino, la prima del suo genere in America Latina, quella che consente il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
fonte http://virtualblognews.altervista.org Pattinando

Lgbt: Venezia Film Festival 2012 Queer Lion Award a "The Weight"

Il Queer Lion Award – premio collaterale alla Mostra del Cinema di Venezia per il miglior film con tematiche omosessuali e queer culture – è stato assegnato al film sudcoreano The Weight di Jeon Kyu-Hwan.

Il voto della giuria è stato unanime è la motivazione del premio è la seguente:
Per aver saputo trattare con un linguaggio estremo, ma poetico e convincente, una straordinaria varietà di temi spesso frutto di insuperabili tabù, e per aver mostrato con convinzione e senza autocompiacimento una galleria di personaggi borderline alla ricerca di un angolo di mondo dove poter vivere senza essere giudicati per le proprie diversità.

Si tratta di un film duro ed estremo che ha come temi portanti l’identità transgender, la deformità fisica, la violenza, gli omicidi, i suicidi…

The Weight, infatti, narra la storia di Jung, uomo gobbo e malato di tubercolosi e artrite, che lavora in un obitorio. Sin dall’adolescenza intrattiene un rapporto molto stretto con il suo fratellastro transgender, che è in attesa dell’operazione di riassegnazione del sesso. Il forte legame tra loro due è capace anche di superare i confini della morte e mette in evidenza sia la rigidità della società contemporanea che la prigionia fisica del corpo. Il tutto viene raccontato con straordinario lirismo.
fonte http://www.queerblog.it/ da Roberto Russo
A QUESTO LINK IL TRAILER:
http://www.youtube.com/watch?v=noGUrcocXk8&feature=player_embedded

Lgbt Eventi Danza: Alla ballerina cubana Alicia Alonso il Premio Positano

Quando, con determinazione, ancora bambina disse alla madre che ballare era quello che voleva fare per tutta la vita, non poteva prevedere che quel sogno sarebbe durato talmente a lungo da farla entrare nella storia della danza del ventesimo secolo.

Non immaginava, soprattutto, che la vita le avrebbe riservato oltre ad una straordinaria longevità, una dura "prova" fisica: quella di una malattia degli occhi che, a 19 anni, la rese parzialmente cieca, ma non le impedì di poter continuare a ballare.

Anzi, con una forza, una volontà e un coraggio encomiabili, ha affrontato questa menomazione forgiando un carattere e una personalità scenica che ha segnato fortemente il suo stile la sua carriera professionale.

Oggi la cubana Alicia Alonso, 91 anni, ballerina, coreografa e insegnante, rappresenta un vero e proprio monumento vivente dell'arte di Tersicore, icona unica e irripetibile, ultima diva del balletto insieme alla russa Maya Plisetskaya.

La sua formazione inizia a L'Avana, nel 1931 presso la scuola di balletto della Sociedad Pro-Arte Musical. Dopo aver sposato a 15 anni il ballerino Fernando Alonso, prosegue gli studi a New York e poi a Londra.

L'inizio della sua carriera professionale e il successo che seguirà è negli Stati Uniti nelle file dell'American Ballet Caravan di L. Kirstein e George Balanchine, futuro New York City Ballet.

Diventa étoile nella prestigiosa compagnia americana e si distinguerà interpretando i grandi ruoli del balletto classico - "Giselle" è stato il suo cavallo di battaglia -, e lavorando con i più grandi coreografi del tempo: da Fokine a Balanchine, da Massine a Bronislava Nijinska, da Antony Tudor a Jerome Robbins e Agnes de Mille.

Il suo nome è anche legato al contributo che ha dato per lo sviluppo del balletto nel suo paese d'origine, e non solo, fondando dal niente, nel 1948 a L'Avana, il Ballet Alicia Alonso che, in seguito, prenderà il nome attuale di Ballet Nacional de Cuba, compagnia che ancora oggi continua a dirigere.

A questa scuola da lei creata, luogo di formazione ed educazione, di aggregazione e di creatività sociale, sinonimo di eccellenza, di qualità, e di rigorosa preparazione tecnica, si sono formati centinaia di ballerini sparsi poi in tutto il mondo.

Oltre, quindi, al personale e indiscusso valore di interprete il nome di Alicia Alonso è legato anche a quello di creatrice. Al punto da poter parlare, citando la collocazione geografica di coreografi che hanno "fatto scuola", oltre alla scuola russa, inglese, danese, anche quella cubana.

Proprio per il suo enorme contributo allo sviluppo e alla salvaguardia della danza classica, è stata nominata, nel 2002, ambasciatrice di buona volontà dell'Unesco. Premi e riconoscimenti non si contano.

Ultimo quello di sabato 8 settembre: il Premio alla carriera "Positano premia la danza-Léonide Massine 2012". Premiato anche il giovane Alessio Rezza del Teatro dell'Opera di Roma. Il premio "Compagnia d'autore" è assegnato alla The Forsythe Company del suo direttore artistico William Forsythe.
fonte http://www.ilsole24ore.com di Giuseppe Distefano

Diritti LGBT, Polonia verso la svolta

Non è solito parlare di diritti della comunità Lgbt all’interno dei confini dell’ex blocco sovietico, o almeno non ci sono sviluppi legislativi a riguardo, senza voler escludere la Russia, dove quest’anno tali sviluppi hanno preso piede, ma verso il peggio.

La Polonia invece si distacca, e prende una strada diversa. Il partito di sinistra anticlericale Palikot e i socialdemocratici ci avevano già provato, invano.

La proposta portata avanti da questo blocco parlamentare consisteva in un progetto per la regolazione legislativa delle nozze tra persone dello stesso sesso, che non comprendeva però l’adozione di minori.

L’interpretazione di stampo cristiano della parola matrimonio ha reso incostituzionale tale progetto, che saltò in immediato. Tuttavia, questa occasione fu necessaria per piantare un seme nel terreno della società polacca, fortemente religiosa, che al momento giusto darà i suoi frutti.

Ebbene, dal centro destra arriva il primo passo. Il partito di centro destra Piattaforma Civica (Platforma Obywatelska/PO) che si trova al potere in Polonia, ha deciso di presentare un progetto di legge che possa tutelare le coppie dello stesso sesso.

Si tratta di un partenariato civile, rivolto a qualsiasi tipo di coppia, in grado di poter concedere dei diritti anche a quella fetta della popolazione che risulta esclusa da qualsiasi riconoscimento a livello legale. Le coppie che beneficeranno di tale partenariato civile potranno godere di diritti quali l’eredità, fondi pensione o diritti medici.

Il testo che la settimana prossima dovrebbe arrivare in Parlamento è stato definito “abbastanza conservatore” dall’autore stesso, in quanto non si tratta di matrimoni, bensì di riconoscimenti di alcuni diritti; insomma, una “caramella” per tranquillizzare parte della popolazione, e non adirare l’altra parte (fortemente cristiana).

Effettivamente il partenariato civile non concede né benefici fiscali né adozione; in fin dei conti si tratta di disuguaglianza, ma tuttavia è un passo che ravvicina i cittadini lgbt ai cittadini per così dire di primo livello.

E’ un passo significativo che contrasta le misure della Federazione Russa, e può portare ad una apertura anche ad altri paesi ex sovietici confinanti con la grande Polonia, confidando che l’effetto domino scaturito da quest’ultima porti un cambio anche nel Bel Paese, dove i partiti tendono a non prendere posizione.
fonte http://giornaleilreferendum.com di Leonardo Sartori

Lgbt: Comune di Milano Patrocinio al «Fuorisalone» delle lesbiche

La prima coppia a iscriversi sul registro delle coppie di fatto martedì prossimo, sarà quella formata da Paolo Hutter e il suo compagno da oltre vent'anni, l'avvocato Paolo Oddi.

Era quasi un atto dovuto da parte della giunta, visto che la battaglia per le coppie gay è stata sponsorizzata da Hutter, ex consigliere del Pds, già il 27 giugno del 1992.

Allora indossò una fascia tricolore e sposò simbolicamente in piazza Scala dieci coppie dello stesso sesso. Una manifestazione ripetuta con modi diversi lo scorso 27 giugno - niente nozze ma lucchetti appesi a una catena - mentre in consiglio stava per scoppiare la battaglia sul registro, mettendo in imbarazzo i cattolici del Pd.

Da martedì 18 si apriranno le iscrizioni e il primo giorno è già tutto esaurito: riceveranno l'attestato diciotto coppie, quattro all'ora. Quattordici etero e quattro dello stesso sesso, la prima allo sportello appunto quella di Hutter e compagno. «Avrebbero dovuto essere Gianni delle Foglie e Ivan Dragotti, quelli che ebbero con me l'idea dell'iniziativa del 1992 in Piazza Scala - ricorda -. Purtroppo sono scomparsi, ma sono convinto sarebbero contenti del fatto che saremo noi a “sostituirli”.

Chiederò per loro l'Ambrogino alla memoria». E rischia di essere un'altra battaglia autunnale. Ma confessa che la spinta è stata «sentimentale, ho avuto lo slancio istintivo di buttarmi ma questo è un atto simbolico, rimango un po' scettico sull'effettivo valore legale». E se lo dice lui. Non saranno nozze ma assomiglieranno molto, visto che la «cerimonia» durerà venti minuti e verrà consegnato un attestato. Sarà presente l'assessore ai Servizi civici Daniela Benelli.

Gli elementi ci sono tutti, basta non dirlo o i cattolici del centrosinistra esplodono.Ieri aperte e in mezza giornata hanno chiamato 150 persone, altre 57 hanno spedito una mail al sito messo a disposizione dall'amministrazione (DSC.RegistroUnioniCivili@comune.milano.it).

In molti casi si è trattato di richieste di informazione, in 46 hanno già fissato un appuntamento: in trentuno casi (due su tre) si tratta di coppie etero, quindici sono dello stesso sesso. Già fissate quindi diciotto appuntamenti per la firma sul registro martedì mentre dieci si registreranno il giorno successivo e poi proseguiranno le convocazioni.

Una coppia di anziani si è presentata ieri mattina di persona nel nuovo ufficio ad hoc allestito in via Larga 12, al secondo piano, stanza 231. Non hanno a casa il pc e il collegamento internet, volevano informazioni. Idem due single. Ha chiamato, riferiscono dal Comune, anche qualche coppia di non residenti ma il servizio non è aperto a chi vive fuori città.

E tanto per rimanere sul tema: il Comune ha concesso per la seconda volta il patrocinio al festival «Lesbiche Fuorisalone» che si terrà in vari luoghi della città - dalla Palazzina Liberty a Palazzo Morando alla Sala del Grechetto - dal 29 settembre al 7 ottobre.

«Apprezziamo l'impegno di questa amministrazione comunale che dopo l'istituzione del registro lancia un altro segnale alla città» affermano le organizzatrici. Qualche segnale, sottolinea il centrosinistra, lo attendono prima o poi anche le famiglie tradizionali e i lavoratori in crisi.
fonte http://www.ilgiornale.it di Chiara Campo

lunedì 10 settembre 2012

Lgbt: Chiesa e omosessualità: lettera aperta all'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, da tre sacerdoti ed una suora

La lettera aperta all'arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori sono stati tre sacerdoti ed una suora

"Dalla Chiesa dovrebbe arrivare un riconoscimento del modo nuovo di comprendere l'omosessualità con un segno di accoglienza e di profondo rispetto per i sentimenti di amore di chi vive personalmente questa condizione".

A scriverlo, in una lettera aperta all'arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori pubblicata oggi dall'edizione fiorentina de La Repubblica, sono tre sacerdoti ed una suora, provenienti da esperienze diverse ma con una spiccata attenzione al sociale: Stefania Baldini, suora domenicana di Prao, don Fabio Masi, parroco di Paterno a Bagno a Ripoli, don Giacomo Stinghi, Alessandro Santoro e don Giacomo Stinghi che per decenni si e' occupato di marginalita' ed in particolare di droga, e don Alessandro Santoro, che alcuni hanno fa ha benedetto l'unione tra una donna nata uomo e ed il suo compagno.

"Due persone che si amano non sono un attentato alla società. Gli scandali vanno cercati altrove!", scrivono tra l'altro i quattro religiosi che nella lettera per sostenere la loro tesi si rifanno a fonti bibliche e, scrivono, "all'esperienza umana che viviamo ogni giorno con queste persone, sentiamo evangelico e naturale accogliere in pienezza di comunione queste differenti forme di amore. Le sentiamo parte integrante del nostro cammino di comunità di fede e di vita, e con loro, cosìcome con tutti gli altri, partecipiamo insieme alla Comunione sacramentale e comunitaria".

"E' importante che la Chiesa - prosegue la lettera - riconosca positivamente il cammino della scienza nella conoscenza dell'uomo e non dichiari verità assolute quelle che poi dovrà riconoscere errate, come è accaduto in passato. Questi fatti ci inducono a vedere l'omosessualità in un orizzonte nuovo e ad affrontarla con uno sguardo morale diverso".
fonte http://www.lanazione.it

Lgbt Firenze: Come fermare l’Hiv con un video di 180 secondi, concorso organizzato dal Florence Queer Festival

La prevenzione dell’Hiv passa anche dal grande schermo.

A Firenze un concorso video nazionale che premia il miglior cortometraggio sul tema.

180 secondi per fermare l’Hiv. È il (poco) tempo che hanno a disposizione i videomaker chiamati a realizzare un cortometraggio sulla prevenzione del virus.

I migliori saranno proiettati in contemporanea nei cinema di Firenze, Pisa e Grosseto in una data simbolo da segnare sul calendario: il primo dicembre, giornata mondiale contro l’Aids.

Il progetto vincitore si aggiudicherà invece un gruzzoletto da investire: un premio da mille euro.

È il terzo anno che il Florence Queer Festival, la rassegna di cinema, arte, teatro e letteratura lgbt in programma a fine ottobre a Firenze, organizza il concorso nazionale Video Queer – Se hai testa fai il test, insieme alla Regione Toscana.

Durante l’edizione 2011 è stato premiato il “Peccato Originale” di Serena Goracci: anche Adamo ed Eva, prima di cogliere il frutto proibito, prendono delle sane precauzioni. A dimostrarlo c’è il video qui sotto.

Passando alle informazioni più tecniche: la partecipazione è gratuita, basta compilare la scheda che si trova online. La data X per consegnare il materiale è il 15 novembre 2012, mentre la premiazione si svolgerà il primo dicembre.

Caratteristica fondamentale dei video: essere corti. Dovranno durare al massimo tre minuti, titoli di coda inclusi. Tutti i lavori dovranno riguardare il tema della prevenzione e della percezione del rischio legato all’Aids.

Per la cronaca: in Toscana il test anti-hiv è gratuito nelle strutture pubbliche, può essere fatto senza richiesta del medico e in modo assolutamente anonimo. La lista dei luoghi dove fare le analisi si trova facilmente sui siti web delle Aziende sanitarie.

C’è poi il numero verde dell’Istituto Superiore di Sanità al quale telefonare per dubbi e informazioni sull’Aids, 800-861061 (dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 18).
fonte http://www.teladoiofirenze.it/