sabato 21 gennaio 2012

Lgbt Libri : Presentato ieri a Firenze "L’OCCASIONE FA L’UOMO LAICO"

Presentazione del libro:
L’OCCASIONE FA L’UOMO LAICO
di Francesco Belais.

Erano presenti l’autore con Fabianna Tozzi Daneri (Presidente Nazionale associazione Trans Genere), Davide Drago Fiesoli (giornalista) e Bruno Casini (Florence Queer Festival).

In collaborazione con Toscana Musiche e Florence Queer Festival.
Più di cinquanta interviste ad altrettanti personaggi celebri sul tema delle coppie di fatto, dei diritti dei gay e della laicità dello Stato

L’OCCASIONE FA L'UOMO LAICO
di: Francesco Belais – PAGINE: 236 – PREZZO: Euro 16,50 – Casa Editrice Elmis World 2011

Perché i cosidetti Pacs, Dico, Didore, ovvero le varie proposte di legge sulla regolarizzazione delle coppie di fatto sia etero che omosessuali, sono stati accolti in Italia con una diffidenza e un’ostilità che non trovano riscontro nelle altre nazioni europee?

Perché adesso sembra tutto finito nel dimenticatoio della politica?
Perché nel nostro Paese, in particolar modo per i gay, è così difficile conseguire quei diritti civili che nel resto dell’Occidente sono quasi ovunque serenamente riconosciuti?
Chi sono i nemici del riconoscimento delle unioni civili?

Cos'è che nutre il loro astio?
E in che modo essi riescono a influenzare e indirizzare la pubblica opinione italiana?

Il noto deejay Francesco Belais ha provato a fornire una risposta esauriente a questi interrogativi attraverso cinquanta appassionanti interviste ad altrettanti noti personaggi del mondo della cultura, della politica, dell'arte e dello spettacolo, tra cui Ivano Fossati, Boy George, Arturo Brachetti, Margherita Hack, Daniele Capezzone, Fiorella Mannoia, Oliviero Toscani, Roberto Vecchioni, Daniele Silvestri, Enrico Ruggeri, Gino Paoli, Loretta Goggi, Milva, Dacia Maraini e Ilona Cicciolina Staller.

L’AUTORE
Francesco Belais (Livorno, 1966), disc jockey e giornalista (iscritto all’’Albo professionale della Lombardia), vive e lavora a Milano. Scrive regolarmente rubriche e articoli di musica, attualità e vita notturna sulla rivista mensile Pride, sul quotidiano Il Tirreno e su altri periodici.

Inoltre, collabora con Gay.it sin dalla nascita del portale e ne è il responsabile della redazione milanese. Svolge da molti anni con successo l’attività di DJ in tutta Italia e in Europa.

Ha pubblicato anche vari cd: Pride compilation (Fresca Records 2005); Billy compilation Vol. 1 (Logo/Self, 2007); Corona compilation (Fantasy 2008); Billy compilation Vol. 2 (Logo/Self, 2009).
Info: Melbookstore tel. 055 287339 www.melbookstore.it
fonte http://www.ireos.org

Lgbt: Gay in politica: Benedino, Bersani e la foto trappola


Sarebbe l’ex Assessore eporediese Andrea Benedino, stando a quanto riportato dal “Corriere della sera”, l’ideatore del trabocchetto con il quale un gruppo di gay iscritti al Pd ha realizzato una foto con il Segretario del partito, Pierluigi Bersani, per realizzare un manifesto che riprende i temi della campagna del partito per il tesseramento 2012.

“Ti presento i miei” è lo slogan che campeggia sui manifesti, diffusi in tutta Italia, con i quali il Pd invita i simpatizzanti a iscriversi.

“Ti presento i miei gay” è invece la provocazione frutto, appunto, dell’iniziativa di Benedino.

Tutto è nato nel corso dell’assemblea nazionale, dalla riflessione sull’eccessiva “tiepidità” del Segretario sui temi dell’omosessualità.

Bersani è quindi stato invitato a posare per una foto di gruppo con Benedino, Rosaria Iardino, Aurelio Mancuso, Fabio Astrobello e Anna Paola Concia, tutti omosessuali dichiarati.

E la foto è stata prontamente rielaborata in versione “spot”, con lo slogan rivisto e corretto.
fonte http://www.localport.it di Federico Bona

Lgbt Roma: 3° INCONTRO LABORATORIO DI IDEE Domenica 22 Gennaio ore 17.30 sede DGP

Questa domenica 22 Gennaio alle 17.00 si svolgerà il terzo incontro del Laboratorio di Idee DGP.
Durante questa riunione discuteremo di alcuni progetti in corso quali:

1. Progetto scuole: vi aggiorneremo sugli sviluppi dei due progetti all’interno delle scuole che stiamo portando avanti, il primo in collaborazione con l’assessore alle politiche culturali dell’XI municipio e l’altro in collaborazione con l’istituto professionale Cine Tv.

In quest’occasione creeremo un gruppo operativo di giovani volontari per coprire tutti gli incontri che affronteremo nelle scuole nei prossimi mesi. Verranno specificati meglio contenuti dei progetti e calendario degli incontri.

2. Terzo evento accoglienza “ApertaMente”: discuteremo insieme i dettagli per l’organizzazione del terzo incontro di accoglienza di Febbraio. L’incontro è previsto per domenica 5 febbraio.

Il Laboratorio di Idee è nato l’anno scorso come luogo di confronto ed incontro, ma anche e soprattutto come luogo di “azione” nel senso più ampio del termine.

Chiunque sia interessato a partecipare sarà il benvenuto perché quello che noi vogliamo è che questo laboratorio sia un grande contenitore di idee in cui confrontarci alla pari, senza privilegi o discriminazioni di opinione.
Appuntamento per tutti domenica 22 Gennaio dalle 17.30 presso la sede di DGP in Via Costantino 82 (Zona San Paolo).

“Le grandi idee sono di tutti” Non mancate!

Ricorda:
3° Incontro Laboratorio di Idee, Domenica 22 Gennaio dalle ore 17:30 sede DGP-Via Costantino 82 (a due passi dalla metro San Paolo).
fonte http://www.digayproject.org

Lgbt USA: Microsoft e Nike pro diritti gay

Cosa accomuna Microsoft e Nike? Molte cose, ma una in particolare: entrambe pensano che il matrionio gay sia un affare.

Mentre lo stato di Washington si interroga se sia giusto o meno concedere il diritto alle nozze anche agli omosessuali, due importanti marchi statunitensi dicono la propria.

Nike e Microsoft, insieme ad altri importanti brand, hanno scelto di unirsi a quelle “corporate che promuovono inclusione ed uguaglianza”.

Un’idea nobile concretizzatasi in un gesto univoco: supportare la proposta di estensione del matrimonio gay anche alle coppie gay.

Microsoft non è nuova a queste iniziative: nel 2009 supportò lo stato di Washington, dove il marchio ha la sua sede storica, nel concedere alle domestic partnerships gli stessi diritti delle nozze.

Perchè Microsoft si è tanto impegnata a favore dei diritti? Perchè offrire il massimo, anche in fatto di tutela, ai propri dipendenti è importante.

“L’inclusione è una parte fondamentale dei nostri valori” fa sapere Microsoft “lavorariamo per promuovere la diversità, l’uguaglianza, l’inclusione nei nostri posti di lavoro”.

A spiegarlo è Brad Smith, General Counsel & Executive Vice President, che ha chiarito come una forza lavoro diversa ed inclusiva possa “capire ed entrare in connessione” decisamente meglio con i clienti. Meglio di così!
fonte http://gaynews24.tumblr.com

Chieste le dimissioni del vescovo di Ragusa per le sue affermazioni a favore del mondo Lgbt

Pochi giorni fa vi avevamo raccontato delle parole di sostegno da parte del Vescovo di Ragusa.

Paolo Urso, il sacerdote, aveva espresso la necessità di regolarizzare le unioni nel nostro Paese, sia tra eterosessuale che tra omosessuali.

Una presa di posizione necessaria poichè, come ha sottolineato, l’Italia è uno Stato laico.

Ovviamente le dichiarazioni hanno provocato un grande polverone, soprattutto nell’ambiente cattolico che ha domandato a gran voce le dimissioni del religioso.

Ma, a difenderlo, è intervenuto il mondo politico del Pd che, con l’opinione di Giuseppe Calabrese, segretario del Partito Democratico, ha appoggiato la posizione del monsignore:

“Come segretario del Partito Democratico sento il dovere di esprimere piena condivisione nei confronti della dichiarazione di mons. Paolo Urso, vescovo di Ragusa, sulle unioni gay. Per comprendere le affermazioni del nostro vescovo, bisogna tenere presenti sia la formulazione della domanda dell’intervistatore che la diffusione sociale del problema, che richiede allo Stato di legiferare sulle coppie di fatto, vale a dire sulle diverse forme di convivenza solidali e durature, esistenti nel nostro Paese al di fuori del matrimonio”

Ribadisce anche la necessità e l’urgenza di ritrovare il senso laico del nostro Paese:

“Mons. Urso, che è persona rispettosa e tollerante, dice sostanzialmente tre cose: lo Stato ha il compito di prendere atto dell’esistenza, nella moderna società multiculturale, delle coppie di fatto e regolarle normativamente; la regolazione civile delle coppie di fatto è un atto giuridico, non implica una valutazione etica e differisce dalle unioni matrimoniali tradizionali; la Chiesa è una casa dalle porte aperte nei confronti di ogni persona.
Mons. Urso non assume una posizione rivoluzionaria.
Si limita ad usare buon senso umano.
In effetti si identifica con la posizione dei Dico, volta a regolare le coppie di fatto, sostenuta alcuni anni fa dal Centrosinistra, ampiamente condivisa nella società italiana e già allora ritenuta accettabile da alcuni vescovi.
Per queste ragioni non solo la condivido pienamente, ma la ritengo quanto mai opportuna. E’ un sasso lanciato nelle acque stagnanti della politica italiana”
fonte http://www.queerblog.it Via | RagusaNews

venerdì 20 gennaio 2012

LGBT: POTERE TRANSGENDER

Da La Repubblica 17 gennaio 2012 pagine 44, 45, 46, 47
La rivincita del terzo sesso di
VERA SCHIAVAZZI

Per i trentamila transgender italiani, persone che hanno già cambiato o vorrebbero cambiare la propria identità sessuale, o che rivendicano il diritto di non dichiararla affatto, il serbo Andrej Pejic è un simbolo.

Modello (o modella) scelto da Jean-Paul Gaultier per la sua superba e androgina bellezza fuori dal tempo e dagli schemi, ha sfilato vestito da sposa per le collezioni primavera-estate del 2011, posato per Vogue, dichiarato candidamente di salire in passerella «per guadagnare» e di ritenersi «un rischio calcolato» per le grandi firme della moda.

E il Courrier International l´ha messo in prima pagina: un mezzo busto senza veli, conturbante e stimolante, per introdurre un´ampia inchiesta sul fenomeno nel mondo.continua a leggere Anche se la realtà di tutti i giorni è dura, e qualche volta durissima, per chi nasce con caratteristiche fisiche che non corrispondono ai propri sentimenti e alle percezione di sé (un uomo su 30mila, una donna su 100mila), i simboli sono importanti.

Non solo nella moda, ma in politica, con parlamentari come la polacca Anna Grodzka o la spagnola Carla Antonelli, nell´arte (la danzatrice cinese Jin Xing), nell´economia (la manager americana Margaret Stumpp). Persone di successo che hanno avuto il coraggio, e la possibilità, di dichiarare senza timidezza la propria trasformazione. Transgender è bello? Ed è un caso che siano proprio le persone dall´identità volutamente ambigua, difficile da definire, “terza” rispetto ai generi tradizionali, a rappresentare oggi l´avanguardia del movimento per i diritti e per le libertà sessuali?

Qualcosa del genere, in effetti, sta accadendo anche in Italia, dove i transgender rappresentano oggi la punta avanzata di un fronte, quello dei gay e delle lesbiche organizzati, che altrimenti potrebbe apparire alquanto stanco.

Perché sono loro a affermare che “il re è nudo”, e che non esiste alcuna ragione per obbligare le persone a collocarsi, da una parte o dall´altra, o a sottoporsi a lunghi e dolorosi interventi chirurgici per poter avere il nome che vogliono, quello che sentono e che li definisce davvero, sulla carta di identità.

Come racconta Fabianna Tozzi Daneri, forse la più nota tra gli attivisti-transgender, donna-immagine del movimento: «Ci battiamo perché la legge del 1982 che consente di modificare i propri dati anagrafici sia estesa anche a chi non sceglie la riattribuzione chirurgica del sesso.
E nello stesso tempo chiediamo che questa proceduta, che in Italia è inserita nel sistema sanitario e dunque dovrebbe essere gratuita, venga praticata correttamente e sia davvero accessibile a tutti».

Fabianna, che ha iniziato a lavorare come parrucchiera in un teatro lirico («ero brava, e ho avuto la fortuna di vivere in un ambiente dove la diversità è più accettata che altrove»), è, anche, una politica dotata di grande pragmatismo: «Perché la nostra condizione sia accettata in Italia dobbiamo essere noi, per primi, a renderci conto che non siamo i soli a subire discriminazioni.
Tutti hanno problemi di lavoro, oggi, e la vita è difficile per tutti. Il nostro diritto a non essere discriminati deve andare di pari passo con quello di ogni persona a avere condizioni di vita e di impiego dignitose».

Nascono così campagne pubblicitarie (come quella che ha avuto per modelli la stessa Fabianna insieme a Gabriele Dario Belli, altro transgender famoso grazie anche alla sua partecipazione a un´edizione del Grande Fratello, o ad un´altra, di questi giorni, che dà voce a genitori e colleghi di gay) che puntano ad uscire dal vittimismo e a restituire all´identità sessuale di ognuno la propria “normalità”.

E mentre in Australia la battaglia vinta da un transgender per essere individuato sul passaporto come persona “del terzo sesso”, né maschio né femmina, è stata salutata tra gli applausi, in Italia una simile possibilità è guardata con sospetto: «È una soluzione che ci spaventa, perché non va d´accordo con le leggi e la cultura del nostro paese, dice Fabianna: Io credo invece che quando non ce n´è bisogno, a partire dai documenti di identità, sarebbe di grande sollievo per tutti noi non indicare il genere. E proteggerebbe le persone transgender anche quando si trovano a viaggiare in paesi dove le libertà sono più ristrette».

Gli stessi paesi, dall´Afghanistan all´Iraq, dai quali è in atto da qualche anno una ristretta e silenziosa, ma spesso drammatica, “migrazione sanitaria” verso l´Italia: chi può, abbandona casa e famiglia per spostarsi dove il cambiamento di sesso è possibile e sicuro.

Trieste, Roma, Torino sono le città dove esiste un ospedale che, tra un taglio e l´altro ai bilanci, tra una polemica e un attacco, ha mantenuto e fatto crescere la propria specializzazione nell´aiutare gli uomini che vogliono diventare donne (una tecnica chirurgica oggi relativamente semplice e destinata al successo nel 90 per cento dei casi) o le donne che vogliono diventare uomo (anche questo è possibile, ma il percorso è difficile e sofferto, ed è soprattutto pensando a questi pazienti che si chiede di poter scollegare la mutazione anagrafica da quella fisica).

Intanto anche il mondo dello spettacolo, e del cinema dopo che la tv lo aveva già fatto, si apre al mutamento.
«Sarò tra i protagonisti del nuovo film di Marco Bracco, Il tempo delle mimose, insieme a un grande cast, con Fabio Testi, Simona Autieri e Anna Galiena, annuncia con un certo orgoglio Gabriele Dario Belli Ovviamente, il mio sarà un ruolo maschile.

Ma le persone come noi sanno che la transizione non finisce mai.
Ho 40 anni, ed è da quando ne avevo 3 che so di essere nato maschio in un corpo di donna: non una lesbica, ma un uomo eterosessuale. Mi sentivo un alieno, fino a quando non ho sentito un altro raccontare una storia uguale alla mia.
Mi hanno aiutato anche il mio lavoro (è responsabile del marketing in una grande azienda, ndr) e la mia compagna, che mi ha incoraggiato a mostrarmi in tv.

Mi sono detto: ok, lo faccio, ci vado e mostro a tutti che esiste un “prodotto” che non conoscono, una donna che ha scelto di essere uomo.
E, credetemi, non lo ha fatto per i vantaggi che ancora oggi essere maschi comporta, ma perché quello era il modo di avvicinare il suo corpo alla sua mente».
I risvolti sociali sono, e restano, imprevedibili: «Ci avete mai pensato?
A certe aziende piace assumere donne lesbiche, perché sanno che non resteranno a casa in maternità», suggerisce Gabriele.

Persone come Fabianna e Gabriele, o Valentina, Marco sui documenti (lavora come camallo al porto di Genova) sono i testimoni di un cambiamento che potrebbe preludere a un´esplosione del fenomeno: lo dice la moda, con colori, tessuti e tagli sempre più indistinti, lo dice il mondo dei cosmetici, con prodotti e make up progettati senza distinzione, lo dice l´esitazione di moltissimi ragazzi che non vogliono aderire a stereotipi maschili o femminili nei quali non si riconoscono più.

Evviva la neve (Mondadori, 2011), il libro di Delia Vaccarello (giornalista e blogger, lavora per il Comune di Venezia come consulente anti-discriminazioni) raccoglie alcune storie drammatiche di cambiamento, compresa quella che l´ha fatta entrare in sala operatoria a Trieste, ed è stato un grande successo anche al di fuori del mondo trans.

Anticonformisti per non sentirsi più prigionieri

MICHELA MARZANO

Chi sono i transgender? Si può essere al tempo stesso uomini e donne? Esiste un “terzo sesso”? Come spesso accade nella vita, la risposta a questo tipo di domande è tutt´altro che semplice. A meno che non ci accontenti della solita scelta secca tra il “sì” e il “no”.

La famosa logica dualistica che pensa il mondo in modo binario: il bene e il male, il vero e il falso, l´anima e il corpo, gli uomini e le donne. Peccato che quando si parli di identità di genere, tutto sia molto più complicato. Perché in ogni persona esistono degli elementi di femminilità e di mascolinità, anche se poi, nel corso della propria vita, si ha tendenza a stabilizzarsi all´interno di un genere specifico. A parte i transgender certo, che a differenza dei transessuali, non rivendicano affatto il diritto di cambiar sesso, ma quello all´indeterminazione sessuale.

Per i transessuali, lo scopo è riconciliare “identità psicologica” e “sesso anatomico”: si tratta di persone convinte, fin dalla più tenera età, di appartenere all´altro sesso. Per un brutto scherzo della natura, alcune donne si ritrovano in un corpo d´uomo e alcuni uomini in un corpo di donna, e allora cercano solo di “rimettere le cose a posto”.

A differenza di tutti coloro per i quali il sentimento di appartenenza all´uno o all´altro genere coincide con la propria conformazione genitale e il proprio corredo cromosomico, i transessuali soffrono a causa dell´esistenza di un divario tra “corpo” e “identità”, di uno “sfaldamento” cui vogliono mettere fine, per non sentirsi più prigionieri di un “corpo” o di un “nome” che non riconoscono.

Da questo punto di vista, i transessuali non hanno alcuna intenzione di sovvertire l´ordine delle cose: vogliono solo adeguarsi all´immagine che, da sempre, hanno di loro stessi. Ecco perché anche coloro che non vogliono sottoporsi ad un intervento chirurgico, vogliono poter modificare il proprio nome sulla carta di identità. Per diventare agli occhi di tutti quello che loro sanno di essere fin da piccoli.

Rispetto ai transessuali, i transgender sono molto più sovversivi.
Rifiutando ogni opposizione binaria, vogliono mettere in scena la dualità uomo/donna senza scegliere a quale sesso appartenere: vogliono essere al tempo stesso uomini e donne. È per questo che la maggior parte dei transgender rivendica l´etichetta queer, letteralmente strano, bizzarro, eccentrico – e trovano all´interno della teoria queer quegli strumenti necessari per rivendicare il diritto di vivere al di fuori delle categorie di genere tradizionali.

A differenza dei transessuali, i transgender non si definiscono come prigionieri di un “corpo sbagliato”.

Non cercano un “vero corpo”. L´idea che possa esistere una “verità” legata alla materialità del corpo viene completamente rigettata. Tutto è artificio, protesi, impianto, trucco, vestito… Tutto pur di arrivare a un “corpo accettabile”, ossia a quell´apparire ambivalente e androgino, che è poi l´unico ad incarnare il “compromesso”.

È per questo che la cultura transgender rifiuta drasticamente l´idea di un passaggio definitivo: la transizione da “lui” a “lei”, o da “lei” a “lui”, non sarebbe altro che la prova dell´assoggettamento di un individuo ai discorsi e alle pratiche che cercano di normalizzarne l´esistenza assegnandolo ad un´identità specifica.

Essere transgender vuol dire, per definizione, incarnare l´eccentrico, sfuggendo a ogni ambito sociale e a qualunque dispositivo istituzionale, anche al linguaggio: il fatto stesso di parlare “del” o “della” transgender significherebbe d´altronde tradirne l´identità multipla. Il/la transgender è sempre “uomo e donna”, “né uomo, né donna”. Un “terzo sesso” allora?

Ognuno di noi vive come può il rapporto con il proprio corpo. Ognuno organizza la propria identità cercando di accettare le proprie contraddizioni.

Rivendicando la possibilità di passare da un sesso all´altro (transessuali) o il diritto di non scegliere a quale sesso appartenere (transgender), i (le) trans ci spingono in fondo a interrogarci non solo sulla nostra identità sessuale, ma anche sui limiti intrinseci della nostra corporeità. E in questo, sono profondamente sovversivi.
E hanno ragione. Perché è forse l´unico modo per uscire definitivamente dagli atavici dualismi ontologici. Si può, tuttavia, essere e volere veramente “tutto”?

Nel momento in cui rifiutiamo il nome che ci è stato dato e ne scegliamo uno nuovo, non finiamo lo stesso con l´identificarci ad un genere ben preciso?
E poi, c´è veramente bisogno di “ontologizzare” un terzo sesso per vivere fino in fondo le ambivalenze della nostra identità de genere?
fonte La Repubblica, via http://www.aureliomancuso.it

giovedì 19 gennaio 2012

TRIS Tre tipi travolgenti: la nuova webserie a tematica LGBT

Il mondo delle web serie per fortuna è sempre in movimento e continua ad essere una gran fucina di idee, quindi anche il mondo LGBT (il mondo omosessuale per intenderci) cerca di parlare, di dire la sua, di ribellarsi contro pregiudizi e omofobia ancora dilaganti attraverso varie forme non ultima quella dell’intrattenimento intelligente e di qualità: nasce cosi la nuova web serie TRIS.

Tre tipi travolgenti che si propone di parlare e rendere per immagini un punto di vista diverso del mondo gay, almeno per coloro che pensano che sia chissà che cosa o magari fatto di macchiette e fenomeni da baraccone.

Potrete trovare maggiori informazioni sul sito Eppela Jump on Opportunities, dove i responsabili del progetto stanno cercando fondi, sono arrivati a circa 3mila euro per far partire la serie. Quindi vi invitiamo anche noi a fare la vostra donazione, potete donare da un minimo di 5 euro e vale la pena farlo, davvero!

Abbiamo deciso di creare, scrivono quelli di Eppela, una serie per il web che presenti personaggi mai visti prima in Italia: ragazzi gay che non hanno niente di macchiettistico, ma sono semplici ragazzi come altri: c’è chi ama fare shopping e chi no; chi si diverte a fare gossip e chi non li fa.

L’idea è di seguirli per otto puntate (di 15 minuti circa) nelle loro comiche vicissitudini incorniciate nella bellissima capitale.
fonte http://www.teleblog.it

Lgbt: Svezia, sterilizzazione obbligatoria per le persone transgender

Il governo svedese ha annunciato che non ci saranno cambiamenti in merito a una legge dal 1970 che prevede quanto segue: per essere ammessi al’intervento chirurgico per la riassegnazione del genere bisogna avere compiuto 18 anni, essere cittadini svedesi, non essere sposati ed essere sterilizzati.

La legge risale ad un’epoca in cui il Paese castrazione circa 63.000 persone mentalmente disabili, epilettiche e persone con presunti problemi sociali.

E sebbene molti abbiano sostenuto che l’attuale legge va contro la Carta dei diritti fondamentali dell’UE che tutela “il diritto al rispetto della [tutti] integrità fisica e psichica”, il processo di ammodernamento è stato bloccato da un piccolo partito conservatore.

Sirpa Pietikäinen, parlamentare finlandese di centro-destra, ha detto:

"Non si tratta di diritti LGBT, si tratta di diritti umani e di tortura, trattamento crudele, inumano e degradante.

Parlando con l’agenzia di stampa TT nel 2010, il primo ministro Fredrik Reinfeldt descrisse non a caso la legge come “un capitolo oscuro della storia svedese.” E anche altri leader di partito ha sostenuto questa ipotesi, tra cui democristiano Göran Hägglund.

Jane Fae, scrittrice femminista e attivista sui temi dei diritti sessuali, ha risposto in merito a tutta la vicenda così:

"Spero che che il primo ministro svedese, Fredrik Reinfeldt, attualmente in balia di un piccolo reazionario partito di destra, sia coraggioso e riesca a resistere alla loro pressione consnetendo così la riforma.
fonte http://www.gayprider.com Di Valeria Scotti

Lgbt: In Kuwait, una legge permette che le donne transgender siano violentate

Negli ultimi quattro anni, le donne transgender sono state oggetto di rapimento, torture e violenze sessuali da parte della polizia in Kuwait, secondo un nuovo rapporto di Human Rights Watch (Hrw), composto da un documento di 63 pagine che riporta gli abusi dal 2008 a oggi.

Nadim Houry, Vice Direttore di HRW in Medio Oriente e Africa del Nord, ha denunciato le autorità del Kuwait che da anni sfruttano l’articolo 198 della legge 2007, che criminalizza chi arbitrariamente imita l’altro sesso, per giustificare gli abusi alle persone transgender.

La legge ha praticamente dato il via libera alle autorità, non solo di polizia ma anche ai membri della società, di arrestare e torturare le persone transgender e utilizzare la forza contro di loro senza rischiare punizioni.

Sarah Leah Whitson, direttore per il Medio Oriente di Human Rights Watch:

"Nessuno, indipendentemente dall’identità di genere, merita di essere arrestato sulla base di una vaga legge arbitraria per poi essere abusato e torturato; il governo del Kuwait ha il dovere di proteggere tutti i suoi abitanti dal comportamento della polizia brutale e l’applicazione di una legge ingiusta, compresi i gruppi che devono affrontare la disapprovazione popolare."
fonte http://www.gayprider.com/ Di Felice Catozzi

Lgbt: Don Gallo presenta il calendario Princesa 2012. Per i diritti transgender

"Ecco i miei dodici apostoli."

Il prete da marciapiede illustra gli scatti delle Sex Workers del centro storico. Tra lavoro e beneficenza

«Gesù aveva dodici apostoli e io ho dodici apostole, ma posso dire con sicurezza che nessuna di loro mi tradirà».

Così esordisce Don Gallo, prete da marciapiede, come ama definirsi, nel presentare il calendario 2012 dell'associazione Princesa, il gruppo che riunisce molte trans del centro storico e in particolare della zona del 'ghetto', quel labirinto di vicoli, compreso tra piazza della Nunziata e via del Campo, dove sorge anche la casa di quartiere Ghettup.

«Noi sapremmo fare tutto se ci permettessero di farlo» è il titolo del nuovo calendario, realizzato da Maddalena Bartolini, che con ironia e riflessione mostra in dodici scatti, uno per ogni mese dell’anno, le trans alle prese con lavori quotidiani, «lavori che sapremmo e potremmo fare, se ce ne dessero l’occasione. Ogni foto mostra non tanto quello che vorremmo fare, quanto un lato o un aspetto del nostro carattere» spiegano le protagoniste.

Anna, Sara, Puffetta, Ulla, Sandra, Roberta, Liza, Ursula, Monica, Rossella e Regina, le sexy workers del ghetto, oltre a mostrare le loro potenzialità e sensibilizzare il pubblico sui loro diritti, hanno deciso di realizzare il calendario a scopo di beneficenza: il ricavato sarà devoluto alla Comunità di San Benedetto.

Non è la prima volta che le Princesa realizzano un calendario: il primo è stato pubblicato nel 2009 e rappresentava le trans all’interno del loro quartiere, questa volta, però, spiegano Maddalena Bartolini e Liza: «abbiamo deciso di rappresentare quello che avremmo sempre voluto fare, ma non ci è stato permesso».

Tra le iniziative promosse dalla casa di quartiere Ghettup e dall’associazione Princesa c’è la Notte Fuxia, una giornata in cui le trans svolgeranno i più diversi mestieri nel quartiere, seguita da musica e dj set, tra le piazzette del centro storico.
fonte http://genova.mentelocale.it di Chiara Pieri

“Oltre le Differenze”: il viaggio tra le associazioni lgbtq fa tappa a Roma per conoscere il Circolo di Cultura Omosessuale "Mario Mieli"

Domani, venerdì 20 gennaio alle 21 e in replica sabato 21 alle 15, va in onda il format radiofonico dedicato al mondo LGBTQ condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini

“Oltre le Differenze” il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e transessuale è di nuovo on the road.

La prossima tappa del suo viaggio alla scoperta delle associazioni lgbtq d’Italia la porterà infatti a Roma, dove nasce una delle realtà associative più importanti del mondo arcobaleno: il Circolo di Cultura omosessuale "Mario Mieli".

All’associazione nata nel 1983, anno in cui muore suicida lo scrittore Mario Mieli, teorico degli studi di genere considerato uno dei padri del movimento omosessuale italiano - Oltre le Ddifferenze dedica la puntata che andrà in onda venerdì 20 gennaio alle 21 o in replica sabato alle 15 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) e in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.

In apertura con Andrea Maccarrone, membro del direttivo del Mieli, si parlerà delle tante iniziative culturali organizzate dall’associazione, che da molti anni è un punto di riferimento per la comunità lgbtq, anche per quanto riguarda il divertimento. Firma, infatti, Muccassassina che dal 1970 ad oggi è considerata la "mecca" del divertimento a tema.

Con Rossana Praitano, presidente del Circolo, invece, si parlerà dei tanti servizi attivati dal Mieli: dalla linea telefonica all’assistenza legale, dai progetti contro il bullismo nelle scuole all’importantissimo servizio di assistenza domiciliare per le persone sieropositive. E poi più in generale, degli strumenti e delle strategie per rilanciare la battaglia per i diritti di omosessuali e transessuali, in una stagione così difficile per il nostro Paese.

Spazio poi alle altre curiosità sul circolo "Mario Mieli" attraverso l'irriverente carta d'identità semi-seria condotta da Michelangelo e Daniele della redazione e a cui risponderà Andrea Berardicurti, che veste anche i panni della Drag queen La Karl Du Pignè alle feste del Muccassassina.

Immancabile il consueto scaffale, che in questa puntata speciale consiglierà letture e film “scelti per voi” dall'associazione e non mancheranno le segnalazioni di appuntamenti culturali e festaioli a tema.

Per chi ascolta “Oltre le differenze” c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com.
E’ possibile inoltre visitare la pagina fan su facebook e il blog: http://oltreledifferenze.splinder.com/ in cui trovate i video di tutte le puntate già andate in onda.
fonte redazione OLTRE LE DIFFERENZE

martedì 17 gennaio 2012

Grande Fratello 12: la presenza di Kevin Lopez criticata dal mondo Lgbt

Lunedì scorso, al Grande Fratello 12, sono entrati sei nuovi concorrenti, forse anche nel tentativo di dare linfa ad un’edizione che colleziona il numero più basso di spettatori.

Tra questi, ha colpito l’ingresso di Kevin Lopez.

Lo potete vedere nell’immagine in apertura articolo ed è gay dichiarato.

Ventenne, nato a Borgosesia, in provincia di Vercelli, vive a Ghemme.

E la scelta di inserirlo all’interno del reality show ha indispettito e non poco il mondo Lgbt.

Il motivo è semplice: in dodici edizioni del programma, solo lui e Maicol Berti sono gli omosessuali dichiarati ad aver fatto il loro ingresso.

E sono in molti, su Facebook, che speravano di poter vedere, in questo caso un ragazzo gay non così estroso.
Il problema è sempre quello: il rischio di ridicolizzare.

Davanti a quattro milioni di italiani, presentare un ragazzo mettendogli Lopez come cognome perchè fan di J Lo e fargli fare un balletto di “On the floor” prima della sua entrata in diretta, aiuta semplicemente a rendere ancora più forti i luoghi comuni nei confronti dei gay.

Parecchi si sono seccati e hanno criticato l’ennesima possibilità mancata di mostrare un omosessuale che fosse distante dalle solite caratteristiche alla “Vizietto”.

E questo accade in un’edizione del programma in cui il tema dell’omosessualità era già stato toccato con Luca di Tolla. Alcune sue foto per una pubblicità, insieme a Valerio Pino, avevano fatto nascere il sospetto.

Lui, in diretta, si era difeso strenuamente, quasi disperato all’idea che la famiglia potesse pensare che fosse gay.

Inserire un ragazzo senza un cognome da popstar creato ad hoc e senza essere così volutamente cartoon, era un’occasione interessante.
In questo caso, ancora una volta, gestita male. Malissimo.
fonte http://www.queerblog.it

Lgbt: Censimento transessuale

Quando si parla di comunità LGBT spesso si tende a dimenticare che ne fanno parte anche i/le transessuali.
Non a caso esistono pochissime ricerche a loro dedicate.

Di queste la più recente è quella portata a termine in Spagna dal Collettivo Lamba che ha censito numeri e caratteristiche della variegata galassia della transessualità iberica.

Composta da circa 2.292 individui, di cui il 25% immigrato da un paese latinoamericano, con un livello di istruzione medio piuttosto elevato. I laureati, infatti, sono un quarto del totale.

Negli anni degli studi, però, sono stati pochissimi ad avere osato il coming out dichiarando apertamente il proprio orientamento.

Una situazione di isolamento e discriminazione che dopo quella sofferta a scuola peggiora ulteriormente con il passaggio alla vita lavorativa.

Che per molti continua ad essere un diritto pressoché inaccessibile. A prova di ciò il fatto che il 33% guadagna al massimo € 600 al mese.

Colpisce ma non stupisce, perciò, l’elevata percentuale di coloro che cercano di sopravvivere prostituendosi.
fonte http://www.west-info.eu/it di Beatrice Credi

Lgbt Reality: L’isola dei famosi 9, Vladimir Luxuria: “Il rischio flop c’è, ma io amo le sfide

Sono passati solo quattro anni da quando Vladimir Luxuria vinse L’isola dei famosi e ora sta per tornare li dove iniziò tutto in veste di inviata della nuova edizione del popolare reality in partenza su Raidue il 24 gennaio.

La transgender più famosa d’Italia condurrà dall’Honduras la striscia quotidiana e supporterà Nicola Savino, seppure a distanza, in prima serata.

L’ex parlamentare, in un’intervista a Donna Moderna, racconta che perlomeno questa volta godrà di tutti i confort:

"Devo ammettere che l’Isola è un’emozione davvero molto forte. E autentica. La differenza è che ora ci torno in una confortevole villetta: al riparo dalla pioggia, dai mosquitos, dai morsi della fame.

Vladimir è consapevole del rischio di flop, soprattutto dopo l’abbandono di Simona Ventura, ma le sfide la intrigano:

"Il rischio esiste e ne sono consapevole. Ma sono proprio le sfide a intrigarmi di più, a regalarmi la giusta adrenalina: in fondo, ho sempre pensato che non si cresce con i compleanni, ma con le esperienze, col mettersi in gioco.

Luxuria ammette che la paura c’è, ma in modo completamente diverso da quando sbarco all’isola in veste di naufraga:

"La paura c’è e si accetta. Però non è la stessa di quando ero naufraga. Là, davvero, era una sorta di roulette: o la va o la spacca. È andata, ma nessuno può capire cosa sia stata, per me, la fatica di mettermi a nudo in quel modo.

La conduttrice non rimpiange il suo passato da parlamentare:

"Non più, mi creda. Io, che non ho fatto politica per avere potere né per accumulare ricchezze, bensì per battermi a favore dei diritti civili, ho sofferto molto quando, nel 2008, candidata con Sinistra Arcobaleno, sono stata spazzata via dal Parlamento con tutto il partito, che non aveva raggiunto il tetto del 4 per cento. Però, mentre elaboravo un lungo lutto, ho capito che per portare avanti le proprie idee non occorre la Camera dei Deputati: si può fare ovunque.

Ancora pochi giorni e potremo vedere come se la caverà Luxuria nella nuova veste di conduttrice.
fonte http://www.mondoreality.com, di Sara Bianchessi

Stati Uniti: Fred Eychaner, l'uomo che finanzia Obama e i candidati lgbt

E' uno dei maggiori finanziatori della campagna elettorale statunitense, è gay e oltre a promuovere la rielezione di Obama, finanzia anche i candidati omosessuali al Congresso. Ecco chi è

La campagna elettorale è già iniziata negli States per scegliere il prossimo candidato alla Casa Bianca, o meglio, prima per scegliere i candidati che correranno per la poltrona più importante del mondo.

Com'è noto, negli States le campagne elettorali si finanziano grazie alle donazioni di provati che parteggiano per l'uno o per l'altro candidato.

Uno dei maggiori finanziatori della campagna in corso è un gay di Chicago che si chiama Fred Eychaner il quale ha donato centinaia di migliaia di dollari (500,000 per l'esattezza) al presidente uscente Barack Obama e decine di migliaia di dollari (50.000) al Gay and Lesbian Victory Fund che sostiene i candidati lgbt sia al Senato che alla Camera dei Rappresentanti.

Ex giornalista, Eychaner presiede la Newsweb Corporation ed ha fatto fortuna nel 2002 vendendo un canale televisivo a Rupert Murdoch per 420 mlioni di dollari, ma stando ad alcuni profili stilati dalla stampa americana, guida una Ford Escort del 1999, vola in classe economica, possiede solo tre abiti e spesso alloggia in economici motel.
fonte http://www.gay.it

Viaggi: Tel Aviv è la capitale mondiale del turismo lgbt?

Non vedete l’ora di organizzare dei mitici viaggi gay in luoghi da sogno dove non si dorme proprio mai?

Vi capisco cari ragazzi, e per questa ragione, oggi ho deciso di segnalarvi un luogo davvero paradisiaco dove potrete trascorrere delle vacanze gayin tutta tranquillità, all’insegna del divertimento assoluto e lontano da pregiudizi datati e odiosi, almeno questo è quanto emerso nelle scorse ore sul web! Il posto in questione è Tel Aviv, da poco eletta la capitale mondiale del turismo lgbt!

A stabilirlo è stata la community virtuale USA di “GayCities“, che ha votato il sondaggio “Best of Gay Cities 2011″ dove agli utenti veniva chiesto di votare appunto la città più gaia del 2011 (nel sondaggio erano comprese anche le città italiane naturalmente)!

Ebbene, il 43% degli internauti avrebbe votato per la città di Tel Aviv, dove “la comunità omosessuale, grazie anche alla tradizione democratica di Israele, gode di libertà politiche come in nessun altro Paese del Medio Oriente“.

La città di Tel Aviv è stata seguita – con un divario non indifferente – dalla città di New York (14%), dove sono da poco stati legalizzati i matrimoni per le coppie omosessuali. Scommetto che adesso siete curiosi di scoprire come si sono ‘piazzate’ le città italiane in questo sondaggio…! Ebbene … non si sono posizionate!

Nella classifica Roma si è posizionata al terzo posto solo come “città meglio vestita secondo i gay“. Un titolo alquanto deludente, non trovate ragazzi? Detto questo, com’è mai possibile che nessuna città europea abbia ricevuto dei voti in questo sondaggio…? Voi cosa ne pensate ragazzi?
fonte http://www.gaywave.it

Lgbt Napoli: Teatro “Rosalina” al Sancarluccio regia di Giovanni Piscitelli

Ritorna in scena al Teatro Sancarluccio di Napoli (giovedì 19, venerdì 20 e domenica 22) lo spettacolo “Rosalina - L’incubo di una notte di fine autunno” scritto e diretto da Giovanni Piscitelli, ispirato al “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare e, secondo la tradizione del teatro elisabettiano, interpretato da soli attori uomini: Giuseppe Ariano, Antonio Romano e lo stesso Piscitelli (che cura anche le scenografie) e con la partecipazione di Rebecca Salmoni.

Rosalina è donna, prostituta e madonna allo stesso tempo: cosmopolita icona di ogni altro concetto di perfezione sovrumana capace tanto di trasgredire al suo autore (per quel che riguarda l’evasione dalla trama) quanto di disubbidire perfino al Creatore (per ciò che l’eventuale spettatore della rappresentazione avrà la sorpresa di cogliervi).

Il suo linguaggio è celebrativo della lingua di tutte le femmine del meridione d’Italia: della Campania tutta, di Napoli centro, da via Benedetto Croce o Palazzo Carafa della Spina.

Light designer: Aurelio Spataro. Foto di scena: Flaviana Frascogna. Assistente alla regia: Rebecca Salmoni. Responsabile dell’allestimento: Lucia Franciosa. Consulenza artistica di Claudio Finelli.

Il Teatro Sancarluccio si trova in via San Pasquale a Chiaia 49 a Napoli. Orario spettacoli: ore 21.00
Per info e prenotazioni: 349 478 45 45
fonte http://www.napoligaypress.it

Spagna l'ira lgbt: EL Corte Inglés ritira il libro omofobo

Scritto da uno psicoterapeuta statunitense, il volume supportava le terapie riparative per "curare" l'omosessualità.

Alle proteste delle associazioni spagnole, il grande magazzino lo ha ritirato

Hanno avuto l'esito sperato e proteste delle associazioni lgbt spagnole contro la catena di grandi magazzini El Corte Inglés colpevole di avere messo in vendita un libro che promuove le cosiddette terapie riparative.

Il volume, intitolato "Compendere e guarire l'omosessualità", è opera dello psicoterapeuta statunitense Richard Cohen fermamente convito che essere gay equivalga ad essere affetti da un disturbo dell'attrazione e da un disordine dell'affettività curabili con la psicoterapia.

Le associazioni iberiche si sono opposte contro la vendita del libro considerato un mezzo per "la divulgazione di teorie omofobe ed inaccettabili".

L'autore, per niente contento della decisione dei grandi magazzini spagnoli, ha commentato: "Impedire la vendita nei centri commerciali del mio libro, senza averlo neppure letto, è una misura da Inquisizione".

Nella Spagna del dopo Zapatero, in cui l'attenzione della comunità lgbt è altissima nel tentativo di riuscire a mantenere i traguardi raggiunti con i governi socialisti, la scelta del Corte Inlgés fa pensare che i diritti acquisiti da gay e lesbiche abbiamo inciso anche sulla sensibilità generale nei confronti dei temi cari alla comunità lgbt.
fonte http://www.gay.it

Lgbt California: Bimbo transgender cacciato dagli scout

Bobby Montoya, un bambino di sette anni che da sempre però si comporta come una bambina, potrebbe essere cacciato dalle Girl Scouts of America.

In California non si arresta la polemica suscitata da un video in cui una ragazza ripete davanti alle telecamere che l’ingresso di ragazzi transgender nel gruppo delle Girl Scouts of America potrebbe mettere a rischio la sicurezza dell’intero gruppo.

Il caso è stato portato alle cronache dopo che Bobby Montoya, un bambino di sette anni che da sempre però si comporta come una bambina, ha deciso di entrare in questo gruppo per trovare nuove amicizie.

Non tutte le famiglie hanno preso bene l’ingresso del piccolo transgender, infatti la parte più conservatrice dell’organizzazione sta facendo di tutto per indurre il ragazzino ad abbandonare gli scout, con tanto di gruppo di protesta denominato Honest Girl Scouts.

Una ragazza contraria alla presenza di Bobby ha già annunciato ai vertici i nazionali degli scout diverse azioni di boicottaggio, prima tra tutte la tradizionale vendita di cookies, i tipici biscotti fatti in casa con cui gli scout americani in parte si finanziano.

La stessa ragazza ha spiegato nel video scandalo che purtroppo i vertici hanno deciso di tutelare e assecondare una piccola minoranza di persone al posto di garantire la sicurezza di tutte le ragazze iscritte al gruppo delle Girl Scouts of America.

Ovviamente queste affermazioni stanno facendo il giro del mondo suscitando forti polemiche, visto che a causa di questo atteggiamento discriminatorio il bambino potrebbe essere cacciato anche dalla scuola.
fonte http://www.aciclico.com

lunedì 16 gennaio 2012

Lgbt Libri: “Sulla mia pelle” le tre vite di Martina Castellana

Nel 2009 è stata la prima trans candidata dal centrodestra (alle elezioni provinciali di Salerno nella lista di Edmondo Ciriell)

Qualche mese fa è diventata la prima transgender italiana non operata ad ottenere la rettifica dei dati anagrafici.

Si tratta di Martina Castellana (dermatologa, dirigente dell’Asl di Salerno e responsabile del primo consultorio per la salute delle persone trans al Mezzogiorno) che l’11 settembre scorso, nel decimo anniversario di Ground Zero, ha ricevuto l’ok definitivo dal Ministero dell’Interno.

Il mese scorso il Comune di Salerno le ha rilasciato la sua nuova carta d’identità e ieri ha presentato la sua auto-biografia: “Sulla mia pelle” (Edisud) in cui racconta le sue tre vite, quella di Michele (che negli anni ‘90 decide di cambiare sesso), di Micha (il nome che adotta) e poi, finalmente, di Martina.

Vent’anni trascorsi a prendere ormoni, cambiare voce e sembianze sfidando una società chiusa e benpensante pur di vivere pienamente la propria vita.
fonte http://www.napoligaypress.it foto: correiredelmezzogiorno.it

Lgbt California: Vittima dell’omofobia si uccide a 19 anni, aveva raccontato la sua storia a “It Gets Better”

“A scuola il mio nome non era Eric, ma frocio”

Si chiama Eric James Borges, ha 19 anni e si è tolto la vita mercoledì nella casa che condivideva con un amico in California.

Aveva raccontato di aver subito atti di bullismo e violenze piscologiche e fisiche anche da parte della famiglia.

Diventato attivista del Trevor Project, il suo compito era aiutare adolescenti gay
Il mese scorso aveva raccontato la sua storia a “It Gets Better”, un progetto in Rete che raccoglie le testimonianze di giovani omosessuali.

Davanti a una telecamera, aveva detto di essere stato “tormentato, fisicamente e psicologicamente, per anni”. Aveva chiesto ai giovani gay di “non mollare, mai”.

Ma a mollare è stato lui. Eric James Borges, 19 anni, si è ucciso nella casa di Visalia, California, che divideva con un amico. La notizia è stata data dal gruppo Trevor Project, per cui Eric lavorava. Il suo compito era aiutare altri adolescenti gay. Evitare che, esasperati dagli abusi, si togliessero la vita.

Nelle ore successive all’annuncio, c’è incredulità, oltre che dolore, in molti gay e lesbiche americani, Il video era stato visto da tanti in rete e il ragazzo era diventato l’immagine della possibilità per i giovani omosessuali di superare bullismo, discriminazione, paura. La storia di Eric, un giovane bruno e magro, con un filo di barba sul mento, sembrava davvero incarnare la possibilità che le cose potessero “andar meglio”. Oltre al lavoro con Trevor Project, Eric aspirava a un futuro da filmaker.

Un suo video di quattro minuti, “Invisibile Creatures”, (a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=OCKrBcPU1PA)
anch’esso disponibile in Rete, mostra coppie di tutte le età e orientamenti sessuali mentre si baciano e scambiano tenerezze. Il messaggio, aveva spiegato il giovane regista, era che “l’amore è universale”.

Eric aveva fatto coming out un anno fa. Da sempre, sin dall’asilo, era stato oggetto di abusi sistematici. “Mi molestavano, mi sputavano addosso, mi escludevano, mi assalivano fisicamente. Il mio nome non era Eric, ma frocio”, racconta nel video. Al momento di entrare alle superiori, il ragazzo aveva sviluppato una forma di emicrania cronica.

L’escalation della violenza nei suoi confronti (“un giorno mi assalirono in una classe piena di ragazzi. L’insegnante era presente”) lo portò ad abbandonare la scuola e a diplomarsi privatamente.

Il contesto familiare, conservatore e cristiano, non lo ha mai aiutato. “I miei genitori mi dicevano che ero disgustoso, perverso, innaturale e condannato all’inferno.

Mia madre mi sottopose a un esorcismo nel tentativo di curarmi”. Disprezzo di sé, disperazione, suicidio diventarono pensieri abituali: “Mi avevano insegnato che la mia essenza più profonda era insostenibile e inaccettabile”.

Lo scorso ottobre Eric era stato cacciato di casa. Nonostante tutto, le cose avevano cominciato a sistemarsi. L’aiuto di un professore, al college, gli aveva ridato fiducia nel mondo degli adulti. Il sostegno psicologico di “Trevor Project”, con cui poi aveva iniziato a collaborare, sembrava aver cancellato i pensieri di morte. Eric era andato a vivere da solo e, come racconta nel video, si era innamorato.

“Era normale. Non dava segni di depressione. Niente che potesse far pensare al suicidio”, dice ora James Criss, il miglior amico.
Il caso di Eric richiama comunque quello di altri due adolescenti gay che, di recente, hanno deciso di togliersi la vita.

A fine 2010 Tyler Clementi, uno studente di Rutgers University, virtuoso del violino, si è gettato dal George Washington Bridge dopo esser stato video ripreso dal suo compagno di stanza mentre baciava un ragazzo.

E lo scorso settembre un 14enne, Jamey Rodemeyer, si è ucciso a New York per le continue angherie subite a scuole. Episodi che paiono in contrasto stridente con le conquiste più recenti della comunità omosessuale americana (gay nell’esercito, estensione dei benefici sociali ai partner gay degli impiegati federali, matrimoni omosessuali in sette stati americani) e che testimoniano che il cammino verso l’accettazione, soprattutto per i più giovani e deboli, è ancora lungo e incerto.

Ha lasciato detto, Eric, in “It Gets Better”: “Vi innamorerete e sarete amati e io vi amo. Avete un’intera vita, che brucia di opportunità, davanti a voi. Non mollate mai e non pensate nemmeno per un secondo che non rappresentate un contributo meraviglioso e pieno di senso a questo mondo. Le cose andranno meglio”.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it, di Roberto Festa

DRUSILLA FOER FOR ANLAIDS NEVER FORGET

Dicembre 2011 ANLAIDS Drusilla Foer, eccellenzetoscane.com, Riprese Gherardo Miliani Light designer Alessandra Cinquemani Hair stylist Ezechiele Ercolini Montaggio Luca Masci Outfit Tetta Couture Foto Stefano Scatolini ANLAIDS ringrazia: Tommaso Bencistà Falorni, Federica Cirri, Federica Giusti, Emanuele Mariani, Francesca Pazzagli per ECCELLENZE TOSCANE Simone Bernacchioni DORIS CLUB Luca Berni RETE TOSCANA CLASSICA Leonardo Bigazzi Anna Broglia dal Persico Simone Galligani BK1 CATERING Alessandro Giannotti Gianluca Gori Guido Lami Montaperto FIOL - PROSECCO DOC Luisa Panconesi Leonardo Pasquinelli e Paolo Nesi OFFICINE FOTOGRAFICHE Alessandra Foschi ARCHIVIO PERSONALE Olivella Pianetti Nicole Schranz Maddalena Serristori e Ornella FONTE www.youtube.com

Lgbt: Il vescovo di Ragusa: lo Stato è laico e deve riconoscere le unioni gay!

Monsignor Paolo Urso (in foto)ha 71 anni ed è il vescovo di Ragusa.

E in una recente intervista ha preso le difese del mondo Lgbt, specificando che è necessario che lo Stato riconosca quando due persone stanno insieme, di qualsiasi sesso siano:

“Quando due persone decidono, anche se sono dello stesso sesso, di vivere insieme, è importante che lo Stato riconosca questo stato di fatto. Che va chiamato con un nome diverso dal matrimonio, altrimenti non ci intendiamo”

E qui il passaggio che tanti sembrano dimenticare ma che è proprio un uomo di fede a ricordarci:

“Sono stato educato alla laicità dello Stato. E uno Stato laico, come il nostro, non può ignorare il fenomeno delle convivenze, deve muoversi e definire diritti e doveri per i partner.
Poi la valutazione morale spetterà ad altri.
La Chiesa fa le sue valutazioni. Ma ciò non toglie che debba sempre essere una casa dalle porte aperte per tutti. Per gli immigrati che sbarcano sulle coste di Pozzallo, per le donne in fuga da mariti violenti, per chi è omosessuale e si sente escluso”
fonte http://www.queerblog.it Via | Quotidiano.Net

Lgbt Napoli: La “Favola” imperfetta di Filippo Timi al Teatro Bellini dal 17 al 22 gennaio

“Nessuna Favola mai perfetta come sembra, per quanto imbalsamata tu possa resistere dietro la bugia di un sorriso, la vita, carnosa, brutale, spietata, una notte magica di Natale busserà alla tua porta, e nulla sarà mai più come prima…”

Ambientata in un salotto dell’America degli anni Cinquanta, “Favola”
(lo spettacolo en travesti che Filippo Timi porta in scena al Teatro Bellini di Napoli dal 17 al 22 gennaio ed il cui sottotitolo recita “C’era una volta una bambina, e dico c’era perché ora non c’è più”) è la storia di due amiche
(Mrs Fairytale e Mrs Emerald), entrambe sposate, una incinta.

In apparenza nella vita di queste due signore va tutto bene, ma poi si scopre che i mariti non sono quel che sembrano: uno è violento, l’altro forse omosessuale…

“Io sono una delle due - spiega Timi, e la preparazione fisica e stata micidiale, tra tacchi e ceretta… Mai più! Per fortuna almeno indossiamo splendidi abiti realizzati appositamente in stile anni 50 da Miou Miou”

Scritto e interpretato da Filippo Timi, in scena anche Lucia Mascino e Luca Pignagnoli.

Orario spettacoli: ore 21.00 (domenica ore 17.30)
Il Teatro Bellini si trova a Napoli in via Conte di Ruvo
Per info: 081 54 99 688 | botteghino@teatrobellini.it
fonte http://www.napoligaypress.it scritto da uiallalla