venerdì 13 gennaio 2012

Lgbt Libri: Bologna "Il gioco delle parti, Travestimenti e paure sociali tra Otto e Novecento" il 20 gennaio

Laboratorio Smaschieramenti, Fuoricampo Lesbian Group,
MIT (Movimeto Identità Transessuale),
AntagonismoGay in collaborazione con Some Prefer Cake- Bologna Lesbian Film Festival e Divergenti Festival Internazionale di Cinema Trans, invitano alla:
Presentazione del libro di Laura Schettini:
Il gioco delle parti, Travestimenti e paure sociali tra Otto e Novecento .
20 gennaio ore 19 Atlandide di Porta S. Stefano Bologna

Storie di donne e uomini che, nell’Italia tra Otto e Novecento, manipolavano audacemente il loro destino assumendo gli abiti e il ruolo sociale dell’altro sesso.

I travestimenti di genere diventano un’emergenza sociale per l’opinione pubblica, la stampa, gli scienziati, la Pubblica sicurezza, ma anche, dall’altra parte, un esercizio di libertà per nuovi gruppi sociali e una sfida simbolica ai modelli di mascolinità e femminilità dominanti.

Converseranno con l’autrice: Luki Massa, Beatrice Busi, Porpora Marcasciano, Michele Lamedica.
A seguire proiezioni, immagini e musica.
fonte http://www.womenews.net

LGBT SALUTE: EQUALITY ITALIA: ORDINE DEI MEDICI RICONOSCE LE LINEE GUIDA DELL’OMS SULL’OMOSESSUALITA’?

"Sono ormai troppe le prese di posizioni di medici, in particolare psichiatri dell’area cattolica integralista tra cui Francesco Bruno, che sostengono di non riconoscere le linee guida dell’Oms rispetto all’omosessualità perché l’Ordine dei Medici non si pronunci.

Vogliamo sapere, finalmente con chiarezza, se le tesi per cui i gay sono dei malati, al minimo anormali, sono compatibili con l’esercizio di specializzazioni quali la psichiatria.

Perché l’Ordine dei Medici, a differenza di quello degli Psicologi che nettezza ha ribadito che l’omosessualità è una variabile naturale della sessualità, non ha mai risposto pubblicamente?

Attendiamo con fiducia un pronunciamento definitivo, nel caso contrario sarà possibile un’azione legale volta a tutelare la dignità delle persone omosessuali italiane".

E' quanto si legge in una nota di Aurelio Mancuso presidente Equality Italia
fonte http://www.agenparl.it Scritto da com/sdb

Lgbt: Essere gay è una malattia? Rita Dalla Chiesa attacca Francesco Bruno

Se fosse di fronte a me, le stringerei la mano! Essere gay è una malattia?

No, e tutte le persone dotate di intelligenza dovrebbero rendersene conto, ma c’è chi ancora oggi ritiene corretto diffondere notizie sbagliate, forse nel solito tentativo di attaccare la comunità lgbt.

A dire la sua era stato nei giorni scorsi il criminologo Francesco Bruno, che ha dichiarato che le persone omosessuali sarebbero persone anormali.

Ebbene, Rita Dalla Chiesa ha risposto per le rime allo psichiatra, ed ecco le sue dichiarazioni!

“Questo signore avrebbe detto che i gay in realtà sono come dei disabili, sono anormali, sono malati. Io devo dire che questa è una cosa che noi rigettiamo fortissimamente, come dovrebbero fare tutti”, dichiara senza peli sulla lingua la conduttrice di Forum.

Rita Dalla Chiesa fa altresì notare che le parole pronunciate dallo psichiatra potrebbero risultare a dir poco dannose per un ragazzo giovane che si trova di fronte alla scoperta della propria omosessualità: “Come l’altro giorno, un ragazzo ha tentato il suicidio perché i genitori non lo accettavano come gay. E quindi su un ragazzo di quindici anni quello che viene detto da uno psichiatra può essere devastante”, continua a dichiarare la signora Dalla Chiesa.

“Quindi stiamo attenti a quello che diciamo, caro professore. Le persone sono persone, basta con la classificazione. Io diffido sempre di chi ha paura degli altri. Non può dire che sia una malattia. La prego, cerchi di evitare di dare giudizi di questo genere perché tante persone, su giudizi come il suo, possono rimanere marchiate a vite psicologicamente. E lei come psichiatra lo dovrebbe sapere”.
Chapeau a Rita, grazie per l’intervento!
fonte http://www.gaywave.it

Lgbt: Essere transessuali in Cina

Il quotidiano cinese The Economic Observer ha raccontato la storia di Jin Xing, una delle più grandi ballerine della Cina moderna. La sua vicenda ha diviso l’opinione pubblica dopo che le è stato impedito di partecipare come giudice ad uno show televisivo perché si ritiene che sia una cattiva influenza per gli adolescenti.

Nel mese di settembre, la star nonché ballerina cinese Jin Xing ha pubblicato sul suo microblog Weibo la notizia che le era stato vietato di fare il giudice in un programma televisivo a causa della sua identità transessuale.

Questa decisione è stata senza dubbio presa perchè molte persone in Cina pensano che i transessuali non dovrebbero apparire nei media, perché rappresentano una minaccia morale per gli adolescenti. Jin invece sostiene che questo sia un mero pregiudizio, provocato da una mancanza di comprensione e consapevolezza.

Jin è stato un ballerino maschile eccezionale, e all’età di 28 anni, ha realizzato il sogno di una vita: andare sotto i ferri e cambiare sesso: Da allora, lei ha parlato molto spesso della sua vita di transessuale, sperando che il pubblico potesse capire meglio la vita di persone come lei.
Tra le obiezioni più comuni che si fanno in Cina ai transessuali sono sicuramente quelle che riguardano i loro abiti succinti.

Molti cinesi, riflette Jin, “conoscono le persone transessuali solo attraverso la pubblicità negativa prodotta dall’industria del sesso turistico della Thailandia. Eppure i transessuali possono condurre una vita normale: essere avvocati, ingegneri e operai. Loro non sono diversi rispetto a noi: né nel loro aspetto e abbigliamento né nel loro cuore e spirito.”

Purtroppo, però, molte persone semplicemente non amano le persone transgender istintivamente. Jin sembra essere una persona molto forte in pubblico – sia per la sua fama di ballerina di successo, sia per il suo grande coraggio e spirito di libertà e ha guidato la “Shanghai Jin Xing Dance Theater” per 12 anni.

Mentre la maggior parte delle persone non si rende neanche conto di discriminare, a Jin è stato proibito sul serio di partecipare ad un programma televisivo. Alcuni suoi critici hanno osato addirittura sostenere che lei dedica così tanto tempo al lavoro e alla famiglia col fine di espiare il peccato di aver cambiato sesso. Queste affermazioni l’hanno mandata su tutte le furie: “espiare cosa? – Si chiede Jin – E ‘ forse un crimine cambiare genere?“

Grazie alle sue esperienze, ha 44 anni ora, è diventata molto consapevole della discriminazione di tutti i tipi che avvengono in Cina: contro i bambini, i disabili e omosessuali. Attraverso il suo account Weibo, Jin ha anche criticato Li Yang, l’insegnante di inglese più famoso della Cina, per aver picchiato la moglie americana.

Li Yang invece sosteneva che i conflitti familiari erano da attribuire semplicemente alle differenze culturali tra Cina e Stati Uniti.
Vivere nello show business è molto gratificante per Jin.
Anche se la cosa più importante della sua vita sono i tre bambini cinesi che ha adottato e il suo marito tedesco.
Sostiene di aver messo sempre la famiglia prima della sua carriera, ma dopo la sua prima priorità: la libertà.
fonte http://www.articolotre.com, S.P. 11 gennaio 2012

giovedì 12 gennaio 2012

Lgbt TV: Vladimir Luxuria inviata dell'Isola dei Famosi, in studio Nicola Savino dal 24 gennaio

Durante le dirette del martedì, Vladimir Luxuria sarà inviata sull'isola su cui verranno segregati i concorrenti, mentre sarà la conduttrice unica delle strisce quotidiane.

Lo avevamo anticipato qualche settimana fa, ma adesso la notizia è confermata: al timone della nuova edizione de L'Isola dei Famosi, al posto di Simona Ventura, ci sarà la coppia Nicola Savino-Vladimir Luxuria, quest'ultima inviata sull'isola durante le prime serate del martedì e conduttrice unica delle strisce quotidiane.

E' la conferma di un rapporto speciale, quello tra l'ex parlamentare e il reality di Rai 2 dal quale Luxuria non si è più separata da quando ne uscì trionfatrice.

Prima concorrente, poi opinionista, adesso la trans più famosa d'Italia avrà l'arduo compito, insieme a Savino, di non far sentire la mancanza di Simona Ventura, unica (e amatissima) conduttrice del reality dei vip.

"Faremo uno spettacolo vicino a ciò che la gente sta vivendo,ha spiegato Savino a Vero TV. Io stesso sono uno che conosce la quotidianità, che si sposta in metropolitana.

Il nostro divertimento vuole essere vicino alla vita di tutti".
"Vladi, ha continuato il conduttore, sarà l’indignada del programma, per la sua esperienza passata di parlamentare.

E questo richiamerà un po’ la capacità di arrabbiarsi che aveva Simona Ventura in studio. Io invece offrirò la parte più leggera".

"Sto affrontando questa avventura non senza un po’ di timore, ha concluso Savino, come all’esame di maturità: mi ammisero con ‘appena sufficiente’ e me ne uscii con 50.

L’ansia mi porta a dare il massimo, quando è il momento. Quindi, ben venga".
Nessuna certezza, invece sui nomi dei concorrenti.
L'unico dato sicuro è che si tratterà di dieci vecchi concorrenti dell'Isola e di cinque new entry.

La prima puntata, salvo imprevisti, andrà in onda il 24 gennaio prossimo, naturalmente su Rai 2.
fonte http://www.gay.it/

Lgbt: A Napoli 2500 trans trovano «casa» un consultorio per chi vive nel disagio

in foto Loredana Rossi, sostenitrice di de Magistris

Promosso da Dedalus L'iniziativa per rimuovere discriminazioni e contrastare la vita di strada.
De Magistris: una prova di accoglienza.

A Napoli nasce il primo consultorio del Mezzogiorno per transessuali. L'iniziativa, realizzata dalla cooperativa sociale Dedalus, è patrocinata dal comune e sostenuta dalla Fondazione con il Sud, in collaborazione con l'Università Federico II, la Asl Napoli 1 e una fitta rete di associazioni tra cui Federconsumatori, Movimento di identità transessuale e Associazione Trans Napoli.

Il consultorio viene realizzato nell'ambito del più ampio progetto «Altri luoghi» che si propone di avviare iniziative per la tutela della salute e dei diritti delle persone transessuali.

Destinatari, transessuali e transgender che vivono in situazioni di marginalità o disagio, anziani, soggetti non autosufficienti o allontanati dalle proprie famiglie.

«Appoggiamo questa iniziativa con molta convinzione, ha detto il sindaco Luigi de Magistris, e Napoli, ancora una volta, con tutti i suoi limiti, dimostra di essere città dell'accoglienza, del la solidarietà e delle libertà civili e sociali».

Il capoluogo, secondo i dati riferiti dal primo cittadino, conta sul proprio territorio circa 2.500 transessuali.
Obiettivi del progetto, migliorare il benessere e la qualità della vita dei trans; facilitare l'accesso ai servizi; favorire i percorsi di inserimento lavorativo; rimuovere le discriminazioni e contrastare la violenza attraverso la cultura, la formazione e l'informazione.

Tra le attività che saranno messe in campo nel consultorio, servizi di informazione e prevenzione socio-sanitaria presso lo sportello ubicato nel Distretto 31 della Asl Napoli 1, orientamento, tutela legale, sostegno all'inserimento lavorativo.

Il progetto, inoltre, prevede la realizzazione di «Marcella» casa di accoglienza temporanea che ospiterà transessuali in stato di bisogno.

«Ancora oggi nel 2011 ha spiegato Loredana Rossi, presidente associazione Trans Napoli, i transessuali vengono allontanati dalle proprie case e famiglie e, dunque, la realizzazione di questo progetto e della casa di accoglienza eviterà che i transessuali intraprendano la vita di strada.

Ringrazio, ha aggiunto, l'amministrazione e il sindaco che stanno tentando di far diventare quelli che fino a oggi sono stati considerati cittadini di serie B, al pari di cittadini di seria A».

Dal Comune, infine, sarà messo a disposizione un luogo per poter realizzare, come spiegato da de Magistris, «inclusione, sostenibilità e accoglienza».
Lo spazio sarà individuato tra i beni patrimonio del comune.
Presenti in sala, inoltre, gli assessori alle Politiche sociali e alle Pari opportunità, rispettivamente, D’Angelo e Tommasielli
fonte Ansa, via http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it

Lgbt Teatro: Dopo Priscilla, capisco perché certi uomini s'innamorino delle trans

Ho visto le prove generali del musical e ho capito che è proprio vero che non bisognerebbe mai tranciar giudizi. Soprattutto se di mezzo ci sono sesso e morale


Da queste parti non siamo fan dei musical.

A meno che non si tratti dei grandi classici hollywoodiani anni Quaranta e Cinquanta, di Jesus Christ Super Star, di Rocky Horror Picture Show o di The Artist che non è propriamente un musical se non nel finale.
È che siamo un po' snob.
Ma soprattutto li abbiamo visti pressocché tutti i musical made in Italy.

Abbastanza terrificanti visto che si permettono di tradurre magnifiche canzoni che in italiano diventano inascolatabili (Priscilla, per fortuna, non ha osato farlo, ha osato molto di più).

Quindi quando due amiche pr sono venute in redazione a Vanity a proporre un servizio sul dietro le quinte di Priscilla non ero così sicura di fare la cosa giusta dicendo di sì. E, invece, abbiamo fatto bene a parlarne.

C'è il film, divertentissimo, che però non può essere una garanzia per la versione teatrale.

E ci sono i pezzi musicali, famosissimi, quindi davvero coinvolgenti, ma non basta. Un po' scettica mi sono presentata alle prove generali la settimana prima del debutto.

Normalmente non amo vedere i dietro le quinte perché preferisco la sorpresa, ma in questo caso ero molto incuriosita dalla storia di questa produzione, davvero global, come si dice oggi.

Colpo di fulmine già nel cortile della Fabbrica del Vapore.
Hanno tirato giù il tendone del teatro Ciak, per costruirne uno tutto nuovo, ancora più grande. Di questi tempi, mi sono detta inizialmente, che spreco.

Invece hanno fatto benissimo: una cattedrale. Non tanto se vista dalla platea. Superato il palcoscenico, dietro c'è tutto un mondo. Alla prima occhiata mi è sembrato un veliero con decine di alberi altissimi, cime e funi lunghissime per far veleggiare questa enorme macchina.

Poi, quando ho visto lo spettacolo, ho capito il perché di questo popodiroba.
Sapevo già dei costumi, dei glitter, delle scarpe esagerate, delle mascherine usate per non dover rifare il trucco a ogni cambio di scena. Quindi quando me li sono trovati davanti, coloratissimi, ero pronta.

E poi sono abituata alle stravaganze vestimentiarie, ci vuol, altro... Ma l'enormità di tutta la baracca mi ha lasciata senza fiato.

A quel punto ero gasatissima per lo spettacolo.
Non sto qui a fare una recensione, potete leggerla ovunque.

Posso solo dire bellissimo tutto, e bravissimi gli attori e i cantanti, italiani (a dimostrazione del fatto che i talenti veri ci sono anche qui).

La novità, per me, è che mi sono alzata dalla poltroncina rossa avendo imparato qualcosa: capisco, finalmente, perché certi uomini s'innamorino delle trans.

E' proprio vero che non bisognerebbe mai tranciar giudizi.
Soprattutto se di mezzo ci sono sesso e morale.
fonte http://www.vanityfair.it, articolo di M. Gattermayer, foto Gianluigi Di Napoli

Lgbt: I gay secondo lo psichiatra Francesco Bruno "Sono malati, persone non normali"

Il professore (in foto), ospite abituale dei salotti televisivi, contesta l'Oms.

E sui genitori dei ragazzi omosessuali dice: "Sono traumatizzati, mentono se dicono di accettare la diversità dei loro figli"

I gay come malati da curare, individui "non normali", assimilabili alle persone disabili. Francesco Bruno, criminologo, psichiatra e docente universitario (a Salerno e alla Sapienza di Roma), torna ad offendere le persone omosessuali.

A nulla è valsa una denuncia all'Ordine dei Medici, due anni fa, da parte di Arcigay, relativamente ad alcune affermazioni in cui contestava la depatologizzazione dell'omosessualità decisa, nel 1990, dall'Organizzazione mondiale della Sanità.

Il medico 63enne, ospite dei salotti televisivi per commentare i casi di cronaca nera, scende in campo a fianco dell'ormai ex assessore alla Mobilità del Comune di Lecce, Giuseppe Ripa, dimessosi dopo aver insultato il governatore della Puglia, Nichi Vendola. Lo fa dalle pagine virtuali di Pontifex, blog che ospita spesso dichiarazioni omofobiche nei confronti di gay, lesbiche e transgender.

Punto di ritrovo degli ultracattolici, si tratti di vescovi emeriti o di politici. Come Domenico Scilipoti, anche lui sceso in campo, in queste ore, per difendere Ripa, definendo "l'omosessualità una cosa anormale".

Bruno, intervistato dal curatore del sito, afferma: "L'organizzazione mondiale della Sanità ha deciso che non si debba parlare di malattia, a proposito dell'omosessualità, e sappiamo con quali criteri ha scelto. Io rimango della mia idea e le denunce dei gay non mi fanno paura".

L'omosessualità è "anormalità", sentenzia: "Siamo nel campo,
quando la omosessualità non viene scelta volutamente, di anormalità funzionali essendo il sesso volto naturalmente alla procreazione.

L'omosessuale nato lo è per un disturbo di personalità legato, probabilmente, ad una errata assimilazione dei ruoli dei genitori, o anche a cause organiche che sarebbe complicatissimo spiegare. Tuttavia, è nella stessa situazione, dal punto di vista concettuale, di chi è handicappato, sordo o cieco.

Per queste categorie, con una certa ipocrisia si dice diversamente abili, non vedenti e simili. Il gay è diversamente orientato per la sessualità e quel diversamente la dice lunga sulla normalità".

Lo psichiatra spiega anche di aver assistito molti genitori di ragazzi e ragazze omosessuali. A suo dire tutti traumatizzati dall'orientamento sessuale del figlio o della figlia: "Chi dice che padre e madre sono contenti o accettano la diversità del figlio, mentono sapendo di mentire. Per due genitori, sapere che il proprio figlio ha questa orientazione, è un trauma anche grande. Magari lo superano o riescono ad elaborarlo, ma il colpo è molto forte.

Questo fatto denota che anche a livello di comune sentire, e non è roba da poco, la omosessualità va considerata anormalità". Commenti tutt'altro che isolati, come dimostra una sommaria ricerca nell'archivio del sito degli ultracattolici. "Io ho il diabete. Non mi offendo se qualcuno mi dice che sono malato, è la realtà.

Bene, per quale motivo gli omosessuali si offendono se qualcuno, correttamente, parla di patologia?", ha sostenuto Bruno in un'altra intervista.

Per il docente è anche sbagliato essere eccessivamente tolleranti: "Una eccessiva tolleranza verso stati di anormalità, e l'omosessualità tale va considerata, ci porta alla conclusione che la gente si confonda e non capisca più cosa è il bene e che cosa è il male".

Da medico e docente universitario (secondo il curriculum pubblicato on-line è professore straordinario presso l'Università degli Studi di Salerno e docente di psicopatologia forense e criminologia presso la "Sapienza" di Roma) non si fa neanche troppi problemi quando si tratta di attaccare l'OMS: "Quando i colleghi americani hanno sdoganato l'omosessualità dalle patologie, hanno fatto un grave danno e io sono contrario a quanto sostiene l'Organizzazione Mondiale della sanità.

L'omosessuale, al quale va dato ogni rispetto, è clinicamente un malato, ovvero soffre di un disturbo patologico che lo altera. Inutile che questi signori vogliano convincerci che i normali siano loro.
Ma sono sostenuti, parlo fuor di metafora, da lobbies potenti e forti". Posizioni legittime, secondo l'Ordine dei medici, che, di fatto, ha respinto la denuncia presentata, nel 2009, da Arcigay.

La replica. Lo psichiatra, dopo le polemiche, precisa e si difende: "Io ho sempre detto che ho il massimo e assoluto rispetto per chi compie scelte di altro tipo rispetto al mio e naturalmente questo non implica nessuna malattia, ma secondo me è una condizione di diversità". "Lungi da me, aggiunge, giudizi discriminatori o l'omofobia, ma contesto al mondo gay il tentativo di impedirmi di dire quello che penso".
Articolo di MARCO PASQUA
fonte http://www.repubblica.it/politica/2012/01/10/news/bruno-27876449/

mercoledì 11 gennaio 2012

Lgbt: Il Florence Queer Festival sbarca a Pisa il 19 gennaio 2012

L’associazione Arcilesbica Pisa con la collaborazione di Arcigay Pisa presenta la seconda edizione di Florence queer Festival sbarca a Pisa, organizzato insieme all’omonimo festival fiorentino che si svolge ogni anno alla fine di novembre.

Grazie al prezioso contributo del comune di Pisa assessorato alle Pari opportunità, da sempre attento alle tematiche LGBTQI, siamo riuscite anche quest’anno a portare a Pisa alcune delle proposte del festival che presentiamo nel programma dell’Arsenale in due momenti: a dicembre e a gennaio.

E’importante trovare nei luoghi strategici di promozione culturale della nostra città occasione di ascolto per la creazione di momenti di visibilità della cultura lgbtqi nelle sue molteplici espressioni; per questo riteniamo da tempo l’Arsenale un valido referente di tutte le nostre attività.

Programma
giovedì 19 gennaio

18.30 pomeriggio di cortometraggi dall’ultima edizione

19.00 TRUKULUTRU E IL SOGNO AZZURRO DELLE PRINCIPESSE di Ilaria Paganelli
“Trukulutru e il sogno azzurro delle principesse” è la favola che ci guida in un excursus sulla realtà lesbica italiana e romana in particolare. La nostra eroina Titiritesa abbandona il regno di Laltroieri alla ricerca dell’amore.

Durante il viaggio incontra tante creature fantastiche e reali: dalla femminista separatista Giovanna Olivieri, all’attivista Imma Battaglia, alle politiche Titti De Simone e Paola Concia.
Ma oltre all’analisi politica e legislativa, Titiritesa ci fa conoscere anche gli aspetti ludici, ricreativi e danzerecci della capitale.
E vissero felici e contente.

dalle 19.45 queer aperò al barsenale

20.30 Florence queer festival sbarca a Pisa
365 giorni di diritti incontro e presentazione con Marilù Chiofalo, assessora Pari Opportunità Comune di Pisa e i rappresentanti delle Associazioni Arcilesbica pisa Arcigay pisa e del Florence Queer Festival sull’attuale stato dell’arte a Pisa e in Italia in merito alla questione diritti LGBTQI.

21.30 Proiezione 365 without 377
documentario di Adele Tulli v.o. inglese con sott. italiano

Tre personaggi, Beena, Pallav e Abheena viaggiano attraverso la città di Bombay per raggiungere le celebrazioni del primo anniversario dello storico verdetto della Corte Suprema di Dehli che il 2 luglio 2009 ha cancellato l’articolo 377 del Codice Penale Indiano che, imposto dagli inglesi nel 1860. L’India celebra dopo decenni di lotta la sua Stonewall.

Ingresso libero, Cinema Arsenale Vicolo Scaramucci 2, Pisa tel. 050 502640 arsenale@arsenalecinema.it
fonte http://www.florencequeerfestival.it

Documentario TRUKULUTRU


Il trailer ufficiale di "365 without 377" di Adele Tulli, che ha vinto il premio del pubblico quale miglior documentario del 26° Torino GLBT Film Festival.

Lgbt: Su Antenna Radio Esse, il 13 gennaio si parla degli italiani omosessuali sposati negli altri Paesi e senza diritti in Italia

A "Oltre le Differenze", il boom dei matrimoni gay celebrati all'estero

Venerdì 13 gennaio alle 21, nel format radiofonico dedicato al mondo LGBTQ le testimonianze di coppie gay sposate all'estero


In Italia di riconoscimento delle unioni gay e di matrimonio tra persone dello stesso sesso non si parla più. Dopo la controversa stagione dei Dico, il tema della tutela dei diritti delle coppie omosessuali è sparito dall'agenda politica di governo e partiti. Eppure sono sempre di più gli omosessuali italiani che vanno all'estero per sposarsi, trovandosi poi nella condizione di non avere nessun diritto nel nostro Paese.

Di questo e di molto altro si parlerà nella prima puntata del 2012 di "Oltre le Differenze", il primo ed unico format radiofonico in Toscana interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e trans, che andrà in onda venerdì 13 gennaio alle 21 e in replica sabato 14 alle 15 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 e 99.10) oppure in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it .

Dopo un'analisi della situazione giuridica dei Paesi europei e del mondo in cui è legalizzata e riconosciuta l'unione tra persone dello stesso sesso, ascolteremo Sergio Lo Giudice, capogruppo del PD nel Consiglio Comunale di Bologna e presidente onorario di Arcigay, che l'estate scorsa si è sposato con il compagno in Norvegia. La riflessione sarà incentrata sul ritardo dell'Italia nel riconoscimento dei diritti alle coppie gay e sull'assenza dei temi che riguardano il mondo LGBTQ dall'agenda politica.

Nello spazio dedicato alla testimonianza racconteremo la battaglia di Ottavio Marzocchi e Joaquin Nogueroles Garcia, funzionari dell'Unione Europea e soci dell'Associazione Radicale Certi Diritti, legalmente sposati in Spagna da alcuni mesi, per il riconoscimento giuridico del loro matrimonio anche all'anagrafe italiana, mettendo in evidenza le paradossali differenze legislative su questo tema tra i vari stati membri dell'UE.

E infine, nello scaffale ascolteremo i consueti consigli su libri e film a tematica omosex e i suggerimenti per alcuni appuntamenti.
Per interagire con la redazione è possibile chiamare il 366 2809050, scrivere a redazione.oltreledifferenze@gmail.com, oppure visitare la pagina fan ufficiale su Facebook e il blog http://oltreledifferenze.splinder.com dove trovate anche i video delle puntate già andate in onda.
fonte redazione Oltre le Differenze

martedì 10 gennaio 2012

Lgbt: La Campagna video "Diversamente uguali" Le prime storie

Vanda, Valeria, Marco e Mariella: sono i primi testimonial della campagna nazionale di sensibilizzazione sul tema della diversità e della serenità di vivere visibilmente l’essere gay o lesbica oggi in Italia intitolata “STORIE racconti di ordinaria diversità”.

La campagna nazionale è nata dal fortunato incontro di Arcigay e DRAFTFCB e sarà diffusa su media generalisti viruali e cartacei e viralmente sui social network, blog e aggregatori a partire da lunedì 9 gennaio 2011.

Le prime testimonianze raccolte, raccontano una ampia gamma di esperienze centrate sulla serenità di vivere la propria visibilità e il coming out sul posto di lavoro, a scuola, con gli amici, con i familiari e con tutti di gay e lesbiche (e dei loro gentitori). I racconti vogliono favorire e promuovere l’ascolto e raccontare una quotidianità troppo spesso invisibile al grande pubblico.

Fulcro e motore della campagna sarà il sito diversamenteuguali.org che si animerà, nel corso del tempo, con altre storie di omosessuali, lesbiche e trans italiani che si vorranno liberamente raccontare per aprire finalmente un dialogo genuino con il Paese.

“E’ finalmente una campagna che va direttamente al cuore degli eterosessuali e che narra, fuori dallo stereotipo, la serenità che molti di noi vivono oggi”, spiega soddisfatto Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay.

Sono sicuro che questa campagna, che crea immediata identificazione, risolverà molti dei dubbi di coloro che faticano a confrontarsi con noi. Di più aiuterà molti gay e lesbiche che hanno ancora il terrore di raccontarsi a farlo.

Sognavamo da tempo di poter parlare al ventre del paese, su settimanali, quotidiani e riviste a grande tiratura e di aprire un canale di dialogo sul web. Dobbiamo ringraziare fortemente DRAFTFCB e i partner Weber Shandwick e Initative media, per aver tradotto in realtà la nostra voglia di parlare con franchezza a tutti”.

Ecco allora le grafiche che compariranno sui media cartacei e i video della campagna che consente un accesso a più livelli e sarà reperibile permamentemente anche su Youtube al canale di Arcigay “Diversamente uguali”.

Coloro che volessero partecipare alla campagna possono raccontare la loro esperienza in un video qui o scrivere a Arcigay.
Nel link qui sotto puoi vedere i credits di chi ha lavorato alla campagna
fonte http://www.arcigay.it/33824/diversamente-uguali-le-prime-storie/

Vanda – Quando racconto di mio figlio gay, racconto che…

Marco - Sul lavoro a nessuno importa se sono gay, infatti…

Valeria - Io non penso a me stessa come lesbica, ma anche…

Mariella - Io non vedo mia figlia diversamente perchè è lesbica, anche…

Lgbt Tv: Atletica, a "Ballando con le stelle" Il primo tango di Oscar Pistorius

L'atleta con le gambe bioniche si è esibito nella puntata di debutto dell'ottava edizione di Ballando con le stelle. Commuovendo tutti

«Basterà fare un passo alla volta», ci aveva detto Pistorius prima di andare. Prima di andare ospite d'onore a Ballando con le stelle.

E «un passo alla volta» ha fatto, nella prima puntata del programma di Milly Carlucci, che è ricominciato, alla sua ottava edizione, il 7 gennaio.

Il pluricampione paraolimpico sudafricano con le protesi di carbonio alle gambe, a 25 anni ha stretto la sua insegnante, la ballerina Annalisa Longo.

E ha danzato a lungo. Ridendo di gusto, mentre la Carlucci racconta che è stato anche pure eletto l'uomo più sexy in Australia.

L'atleta commuove tutto quel pubblico che si era alzato in piedi a salutarlo, a inizio danze.

Ma l'emozione della pista, quella da ballo, è per questa notte solamente.
Oscar Pistorius è già tornato a correre.
fonte http://www.vanityfair.it/

Lgbt Genova: Reintegrato ufficiale omosessuale allontanato dalla Marina Militare

Allontanato dalla Marina Militare per il suo orientamento sessuale, grazie alla sentenza del TAR di Genova è ora riammesso in servizio.

Ottimo inizio di 2012 per i cittadini con le stellette.

Un siluro giudiziario affonda la gerarchia. Un ufficiale omosessuale, allontanato dalla Marina Militare per il suo orientamento sessuale, grazie alla sentenza del TAR di Genova è ora riammesso in servizio. Ottimo inizio di 2012 almeno per tutti i cittadini con le stellette.

Il vasto mondo militare ha brindato al nuovo anno con tre importantissime pronunce giudiziarie destinate a sconvolgere, dal profondo, alcune alte sfere del granitico ed inamovibile mondo militare.

Dopo le incredibili violenze sistematicamente organizzate dai NOCS della Polizia di Stato, emerse solo sul finire del 2011, ma già denunciate dall’agosto 2007 nella totale indifferenza dei vertici, si spera ancor oggi in una rapida conclusione di quelle indagini che, alla data odierna appaiono inspiegabilmente “lunghe, delicate, difficili” e quindi di là dal terminarsi in tempi decenti. Non è stato altrettanto lungo, invece, l’iter processuale che si è recentemente concluso con una – prevedibile – sonora sconfitta di alcune gerarchie militari.

Ma procediamo con ordine. La prima eclatante ed attesa sentenza è di questi giorni. Il TAR (tribunale amministrativo regionale) di Genova, con sentenza N. 00548/2011 REG.RIC., ha disposto la riammissione in servizio attivo con conseguente riattribuzione del grado e dell’incarico, di un C.F. (Capitano di Fregata) della Marina Militare Italiana reo di avere espresso, nella vita privata, le proprie tendenze sessuali gay.

Dalle indagini sarebbero emerse, su di un sito estero, alcune immagini del’Ufficiale ritenute sconvenienti dall’amministrazione militare che le ha giudicate incompatibili con lo status di militare.

Non si sa chi, né si sa come – in quanto la Marina non ha inteso rivelarne la fonte – la segnalazione della peccaminosa esistenza del militare sia giunta a conoscenza dei superiori del militare. Qualche squallido delatore avrà visionato il sito ed ergendosi a depositario dell’onore della nostra Marina Militare ha reputato giusto e doveroso avvertire i vertici della Marina di quanto copioso fango e stellare disdoro stesse catapultandosi sull’intera compagine militare.

Ne è conseguita una complessa procedura disciplinare. In brevissimo tempo, così come giustamente si conviene in questi casi che pongono in serio pericolo le frontiere nazionali e la sicurezza del Paese, si è concretizzato, nella gioia e nell’esultanza dei probi, l’allontanamento del militare dal servizio attivo; con conseguente perdita del grado, dell’incarico, dello stipendio e del… lavoro.

Di fronte a tale macroscopica ed intollerabile invadenza della propria vita privata il giovane Capitano di Fregata, si è visto costretto a rivolgersi alla giustizia per vedere riaffermati i propri lesi diritti e sperare, quindi, di riottenere il grado, l’incarico, lo stipendio. In una parola: la sua vita.

Si è quindi affidato allo studio legale dell’avvocato Giorgio Carta, ex Ufficiale dei Carabinieri, che, da anni, è fra i più esperti conoscitori delle norme e delle leggi che regolano il complicato mondo delle stellette.

La tesi difensiva, incentrata non già sull’estraneità del militare alle foto apparse nel sito, bensì sull’assoluta inconsistenza del danno derivante all’immagine ed al prestigio della Marina Militare, è stata pienamente condivisa, al tribunale adito, tanto da decretare l’annullamento della sanzione disciplinare e la conseguente riammissione in servizio attivo dell’Ufficiale.

Non è questa, però, la sede per discettare nel dettaglio della complessa – quanto incredibile – recente vicenda giudiziaria. Né possono qui riassumersi le settanta e più pagine della dotta, argomentata, ineccepibile e competente memoria difensiva che ha persuaso i giudici amministrativi dell’assoluta infondatezza delle gravi accuse mosse al Capitano.

Sta di fatto che dopo un anno di defaticanti vicende giudiziarie, disciplinari e cartolari il TAR ligure ha ordinato l’annullamento di tutti gli atti e provvedimenti “Disciplinari di Stato” che avevano colpito il militare fino a determinarne la sua ignominiosa cacciata dalle FF.AA. italiane.

Il giudizio pronunciato dal TAR ligure “in nome del Popolo Italiano” ha restituito ad un brillante ed incolpevole Ufficiale Superiore della nostra Marina Militare, la sua minata dignità di uomo e di soldato; restituendogli grado, incarico, stipendio e, non da ultimo, la rinnovata ammirazione di tutti i colleghi, anche superiori in grado, che hanno sempre creduto nella serietà professionale del loro collega e nel suo alto senso del dovere.

Questi, infatti, com’è emerso dagli atti in causa, ha saputo tenere ben separate vita privata e vita professionale. Né v’è da dilungarsi, in questa sede nell’esame – che sarebbe impietoso – della summa d’inconsistenti motivazioni in cui si è autoaffondata la “gerarchia” pervicacemente protesa nel malriuscito tentativo di infangare la carriera, la professione e la vita stessa dell’Ufficiale.

La positiva conclusione dell’inaudita vicenda giudiziaria si deve, anche, alla circostanza che essa sia finita innanzi a giudici liberi, autonomi, indipendenti e illuminati; che dopo l’esame della voluminosa documentazione esibita dal Ministero della Difesa, l’ha bollata come ininfluente, inconsistente, inconferente rispetto al principale capo d’accusa. Ma di là degli aspetti meramente burocratici e giudiziari ciò che deve rilevarsi è che quest’incredibile vicenda in nessun altro paese o F.A. europei sarebbe mai neppure iniziata. (di Armida Tondo) (ItalNews.info)
Fonte:http://www.digayproject.org via www.gaynews.it

Lgbt Lecce: Offese a Vendola, si dimette l’assessore “omofobo”

Ieri le scuse: ma non sono bastate a placare la bufera. Oggi le dimissioni: l’assessore ai trasporti del Comune di Lecce, Giuseppe Ripa (Pdl) che ha definito su Facebook il governatore della Puglia, Nichi Vendola, una «signorina» e affetto da «turbe della psiche», ha dovuto placare gli animi all’interno del suo stesso partito consegnando le dimissioni nelle mani del sindaco, Paolo Perrone, anch’egli del Pdl, che era subito insorto in difesa del presidente della Regione.

«Accetto le dimissioni di Ripa, – ha detto in serata Perrone – che sta pagando un prezzo umano e politico per una uscita infelice. Diversamente dalla sinistra, che non sa chiedere scusa nè perdonare».

«Considero le dimissioni dell’assessore Ripa – ha aggiunto – un atto di responsabilità e di serietà personale e politica. Un gesto dovuto, considerata l’obiettiva gravità delle affermazioni dalle quali, fin dal primo momento, mi sono fermamente dissociato, a livello umano prima e come sindaco poi».

A stigmatizzare le dichiarazioni dell’assessore comunale anche il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, che in una nota diffusa oggi, prima che le dimissioni fossero presentate, aveva scritto: Ripa «ha sbagliato clamorosamente», «ha parlato a titolo personale» ed «è stato infelice nelle espressioni».

Perrone e Palese hanno convenuto su una questione fondamentale: «il confronto politico, per quanto aspro, non deve mai scendere nello scontro e nell’offesa personale».

Non è sceso in campo neanche oggi – non ha voluto – il governatore. Lo hanno fatto per lui ieri il vicepresidente della giunta regionale pugliese, la leccese Loredana Capone («il Comune di Lecce ha una giunta omofoba») e oggi il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, che ha parlato di affermazioni, quelle di Ripa, «insensate e di sconcertante pochezza».

La mobilitazione in favore di Vendola è proseguita anche oggi. Il presidente dell’Arcigay, Paolo Patanè, ha ribadito: «non esiste nessuna giustificazione plausibile alle discriminazioni».

Il presidente di Equality Italia, Aurelio Mancuso, ha commentato con soddisfazione la notizia delle dimissioni: «è la prima volta che un amministratore pubblico a causa di affermazioni omofobe decide di fare un passo indietro».

E bene ha fatto l’assessore comunale anche per Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, secondo cui «chi offende le istituzioni, come ha fatto lui con il presidente della Regione Puglia, Vendola, non può rappresentarle».

Per il Pdci-Federazione della Sinistra – è intervenuto Manuela Palermi, della segreteria nazionale, Ripa «si è macchiato di omofobia e razzismo». E di «attacchi volgari» parla anche il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione: «un omosessuale – ha detto – può essere un buon presidente di Regione.

Il dissenso politico da Vendola non impedisce sentimenti di apprezzamento e stima personale».
«I cattolici, conclude Buttiglione, non sono omofobi, non odiano gli omosessuali, non discriminano nessuno».
fonte http://www.online-news.it/2012/01/09/offese-a-vendola-si-dimette-lassessore-omofobo/

lunedì 9 gennaio 2012

Lgbt: Caso Ripa, Paola Concia arriva a Lecce. Arcigay: “Ripa é omofobo, si dimetta” stasera alle 21 al Cagliostro

Oggi, 9 gennaio, alle ore 21.00 al “Cagliostro” di Lecce (vicino la stazione) incontro su “Lecce la città di tutti” con Loredana Capone, Anna Paola Concia (foto), Enrico Fusco. L’incontro é stato organizzato in seguito alla polemica insorta nella giornata di oggi sulle frasi offensive dell’assessore Giuseppe Ripa del Comune di Lecce, rivolte al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

Nel frattempo le scuse dell’assessore, giunte in serata, non sembrano riuscire a placare lo sdegno generale e nazionale suscitato dalle sue parole. Arcigay, per voce del suo presidente, Paolo Patané continua a chiedere le dimissioni dell’assessore Ripa:

Arcigay ritiene molto gravi le affermazioni del sig. Ripa, assessore ai Trasporti della città di Lecce, che ha definito “signorina” il Governatore della Regione Puglia ,Nichi Vendola, per poi ulteriormente rilanciare in volgarità e odio omofobico precisando che per lui l’omosessualità è una “turba psichica”.

Nessuna giustificazione è pensabile : chi esercita funzioni pubbliche non può abusare di un ruolo ,retribuito con i soldi pubblici, compresi quelli di omosessuali e donne, tutti platealmente insultati dal sig. Ripa, per farne una tribuna di odio e discriminazione.

“Caro sig Ripa, sottolinea Paolo Patanè,Presidente nazionale di Arcigay, se lei attacca Vendola per la sua omosessualità dimostra di essere totalmente sprovvisto di argomenti intellettuali,culturali e politici. Se dichiara disprezzo verso le donne ,utilizzando il termine “signorina” con chiara accezione offensiva,dimostra ulteriormente di screditare la città di Lecce. Lei è indegno di esserne assessore”

Arcigay chiede con forza un gesto autorevole del sindaco Perrone; le scuse pubbliche e le immediate dimissioni da qualunque incarico del signor Ripa. Siamo certi che Lecce meriti ben altra rappresentanza.
fonte http://www.connectmagazine.it

Lgbt Televisione: "Made in Love" parte il 12 gennaio, ecco come funziona Uomini e Donne gay

Ve lo avevamo promesso, ed eccoci qui a parlare di Made in Love, lo show ideato e scritto da BeeGlam srl, che ricalca non poco i meccanismi di Uomini e Donne.

C’è, però, una piccola ma grande differenza: i protagonisti di questo gioco fatto di sguardi, seduzione, psicologia ed esterne sono omosessuali dai diciotto ai quarant’anni che cercheranno di trovare l’anima gemella in modo piuttosto particolare.

A decidere, infatti, non saranno soltanto i Protagonisti, così li definisce il comunicato stampa, ma anche una squadra di psicologi e giudici chiamata a valutare le affinità tra il ‘tronista‘, per tirare una categoria tanto cara a Maria De Filippi, e il ‘cacciatore‘.

Lo show andrà in onda su Napolitivù a partire dalle 23.00 del 12 gennaio, per ben dieci settimane.
La redazione promette sorprese e colpi di scena (e non scherza, visto che il regolamento non è stato svelato per intero).

L’idea ci piace un sacco, lo abbiamo sempre scritto, e non finiremo mai di farlo, soprattutto dopo aver scoperto i meccanismi e le dinamiche che regoleranno questo divertente corteggiamento.

I Protagonisti saranno due e verranno corteggiati da ‘cacciatori’ che avranno delle caratteristiche specifiche; ci sarà il simpatico, ma non mancherà lo sportivo.
E che dire dell’intellettuale e del romantico? Saranno tutti controllati, puntata dopo puntata, da uno psicologo, che, determinata la compatibilità delle eventuali coppie, permetterà alla giuria di capire chi eliminare dal programma.

I giudici fissi saranno Alessandro Feliù, già protagonista su Gay Wave, e l’attrice napoletana Anna Capasso.

A questi si aggiungeranno poi, nel corso delle puntate, altri personaggi di punta e ospiti di prestigio. Anna Paola Concia e Vladimir Luxuria, per esempio, hanno già confermato la loro partecipazione.

Ogni puntata sarà aperta da videomessaggi registrati da attori, VIP e non solo, che hanno a cuore la causa LGBT.
Il primo, pensate un po’, avrà come protagonista indiscussa Maria Grazia Cucinotta.

La redazione, insomma, ha curato tutto nei minimi dettagli. Se non riuscite a seguire Napolitivù, canale 80 del digitale terrestre, approfittate dello streaming direttamente dal sito del programma a questo link:
http://www.madeinlove.tv/welcome/
L’occasione, come si suol dire, è ghiotta! sito http://www.madeinlove.tv/welcome/
fonte http://www.gaywave.it

Lgbt Stati Uniti: Grammy Awards 2012, premio postumo a Steve Jobs

Alla cerimonia di premiazione ci sarà un riconoscimento anche per lui.

Per Steve Jobs, il geniale co-fondatore della Apple scomparso lo scorso ottobre, arriva un importante premio postumo: il Grammy Award, il più importante riconoscimento musicale che viene assegnato negli Stati Uniti.

Dunque, il prossimo 12 febbraio durante la 54esima cerimonia che si terrà a Los Angeles, il pubblico in sala si alzerà in piedi per applaudire anche colui che, pur non essendo stato un cantante o un musicista di professione, ha contribuito in maniera incredibile a cambiare il modo di fruire la musica (ma anche film, libri, tv e, in generale, ogni tipo di contenuto digitale).

Gli organizzatori e la giuria dei “Grammy Awards” hanno infatti motivato questa decisione spiegando che Jobs grazie all'invenzione di prodotti quali l'iPod e all'ideazione della piattaforma informatica di iTunes ha reso possibile il decollo definitivo del mercato della musica digitale.
fonte http://www.rumors.it

Lgbt Teatro, Tra suore, trans e horror: italiani pazzi per i musical


Sono un evergreen. Nonostante la crisi gli show fanno la parte del leone: un volume di affari di oltre 27 milioni ogni anno

Metti sotto l’albero la musicalmania e avrai molte sorprese.
Le città luccicano di led, i teatri di lustrini e paillettes. Le capitali? Milano e Roma. Ma centinaia sono le tappe dei tour in tutt’Italia.
Nonostante la crisi (- 6,30% rispetto al 2010), gli show con la colonna sonora continuano a fare la parte del leone al botteghino, con un volume d’affari annuo di oltre 27 milioni di euro.

E per l’anno che verrà si annunciano nuovi titoli. Il Sistina di Roma ha salutato il ritorno, dopo cinque lustri per i 150° dell’Unità d’Italia, di un classico della commedia musicale di Garinei e Giovannini Rinaldo in campo con le musiche di Domenico Modugno, primo interprete, e Serena Autieri che s’innamora del patriota siciliano.

A Milano, gli show sono capitanati dal ciclone en travesti, Priscilla, la regina del deserto, nella versione originale di Broadway, dove ha trionfato questa primavera. Divertissment australiano, vincitore di un Tony Award per gli splendidi costumi, che racconta i palpiti del cuore di tre drag queen.

Realizzato da Mas e Poltronissima, sfida un altro kolossal Sister Act, prodotto dall’attrice Whoopy Goldberg insieme alla Stage Entertainment, la multinazionale olandese che da tre anni propone musical residenti, proprio come a Londra e New York, tra il Nazionale e il Brancaccio di Roma.

E qui, a Capodanno, si è brindato con Mamma mia!, il remake teatrale del celebre film con Meryl Streep.

Dicevamo spettacoli en travesti sotto la Madonnina, con il rimmel dei dialettali Legnanesi allo Smeraldo in Sem nasù per par patì... e patém (dal 30 dicembre) e le mitiche sorelle Martinetti in Note di Natale, al Manzoni.

Non mancano i “family show”, da una versione inedita con happy end della fiaba di Ansersen La Sirenetta, al teatro Nuovo, che a gennaio passerà il testimone ad Heidi. In tour, fino alla prossima primavera, Biancaneve di Enrico Botta (fino al 15 aprile), Alice nel Paese delle meraviglie con Christian Ginepro (fino al 2 aprile).

E se Peter Pan con Manuel Frattini sarà dal 24 gennaio al Sistina di Roma, Disney Live! L’intrepido viaggio di Topolino calerà il sipario il 30 gennaio, dopo il tutto esaurito agli Arcimboldi di Milano. Da nord a sud trionfano Pirates (fino al 22 aprile) con l’attrice e cantante Luisa Corna e Dr. Jekyll & Mister Hyde (fino al 4 marzo) che vede il ritorno delle gemelle Kessler con Rosita Celentano.

Intanto, nonostante il forfait di giugno allo stadio San Siro, continua il lungo successo di Notre Dame de Paris con le musiche di Riccardo Cocciante, prodotto da David Zard. Ma vediamo i titoli più attesi del 2012.

Per i giovani, la vera novità è il musical fantasy, d’ispirazione gotica, l’Arca di Giada in 3D di Toni Verde con il tenore Piero Mazzocchetti, in tour fino a marzo. Per i nostalgici di Fonzie, continua il tour di Happy Days, il nuovo musical (fino a marzo) della compagnia della Rancia.

Primo a portare, vent’anni fa, il musical in Italia, dopo successi come Grease, Pinocchio, Cats, Saverio Marconi torna, a sorpresa, a fare l’attore in Variazioni enigmatiche di Schmitt. Ma non rinnega il musical. «Oggi si è creata una buona concorrenza che fa bene al teatro italiano, spiega. Canzoni e coreografie aiutano a esprimere sentimenti e a formare artisti completi».

Ad aprile, debutterà a Trieste Elisabeth, il musical tedesco ispirato a Elisabetta d’Austria, che ha spopolato in tutta Europa con oltre 8 milioni di spettatori.

E negli Stati Uniti, patria dei musical, questa estate è in arrivo Rock of Ages, la versione cinematografica dello spettacolo teatrale con un cast stellare, tra cui spiccano Tom Cruise e Catherine Zeta-Jones.

Persino il tre volte premio Oscar Steven Spielberg sta per uscire a gennaio con la serie televisiva dedicata al mondo di Broadway, dal titolo Smash, con attori come Uma Thurman e Angelica Houston. Intanto a New York trionfa Spiderman- Turn Off the Dark con la colonna sonora degli U2 e a Londra Ghost con le musiche di Dave Stewart (Eurythmics) e Glen Ballard con l’indimenticabile Unchained Melody.
fonte http://www.liberoquotidiano.it, di Irene Vallone

Lgbt: Venerdì 13 gennaio "Un fiore per Alfredo Ormando"

Venerdì 13 gennaio 2012 | ore 18.30 piazza Pio XII (angolo via Conciliazione)

Arcigay Roma, come ogni anno, ricorda lo scrittore e poeta Alfredo Ormando. Ultimogenito di una famiglia siciliana, è uno dei simboli della lotta della comunità lgbt, un uomo che si è sacrificato dandosi fuoco in piazza San Pietro a Roma il 13 gennaio 1998.

Ormando, scrittore e poeta, voleva protestare contro le repressioni omofobe della gerarchia vaticana e, proprio per mostrare tutto il suo dissenso, decise di darsi fuoco.

Alfredo Ormando fu soccorso dai poliziotti, che tentarono di spegnere le fiamme sul suo corpo, e fu trasportato all’ospedale Sant’Eugenio dove morì dopo dieci lunghi giorni di lunga agonia.

«Penseranno che sia un pazzo perché ho deciso piazza San Pietro per darmi fuoco, mentre potevo farlo anche a Palermo. Spero che capiranno il messaggio che voglio dare: è una forma di protesta contro la Chiesa che demonizza l’omosessualità, demonizzando nel contempo la Natura, perché l’omosessualità è sua figlia».
Un episodio che scosse la comunitò lgbt in Italia e all’estero. Da questa vicenda è nata la ‘Giornata Mondiale per il dialogo tra Religioni e Omosessualità’ promossa da Arcigay Roma fin dal 1999.

Il 13 gennaio 2012 con l’iniziativa ‘UN FIORE PER ALFREDO ORMANDO’ ricorderemo Alfredo e tutte le persone vittima di omofobia religiosa.
L’incontro è previsto per le ore 18.30 in piazza Pio XII (angolo via Conciliazione), dove chi vorrà potrà portare un fiore per onorare il sacrificio di un uomo che ha fatto un gesto tanto coraggioso e disperato.
fonte Arcigay Roma Gruppo ORA www.arcigayroma.it