venerdì 14 dicembre 2012

Strasburgo: Unioni gay, l'Europarlamento si pronuncia a favore e invita 11 Paesi (tra cui l'Italia) a studiare forme di tutela per le coppie Glbt

"Coabitazione, unione registrata o matrimonio" permettono di tutelare meglio "i diritti fondamentali delle persone Lgbt" (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender).

E' questa la posizione espressa oggi dal Parlamento Ue con l'approvazione della relazione sui diritti fondamentali nella Ue per il 2010-2011.

Vista la loro utilità, nel giudizio della maggioranza, Strasburgo invita i Paesi che non hanno tali istituti - 11 su 27 - a prenderne in considerazione l'introduzione. L'Italia è tra questi 11. La relazione è stata approvata con 308 a favore, 229 contrari e 48 astenuti (il Ppe ha votato contro).

"L'implementazione di valori quali la pluralità, l'uguaglianza di genere e lo stato di diritto si pone al centro dell'UE. È nostro dovere tutelare i diritti fondamentali e i valori per costruire una cultura dei diritti tra i paesi dell'Unione europea e le sue istituzioni", ha spiegato la relatrice Monika Flašíková Beňová (S&D, SK), durante il dibattito di martedì.

Le associazioni Glbt italiane. "L'approvazione della relazione sui diritti fondamentali nella Ue ci regala quest'oggi solo l'ultimo tra i pronunciamenti del Parlamento europeo a favore dei diritti delle coppie di persone dello stesso sesso, insieme all'invito proprio all'Italia a legiferare in materia.

Siamo ormai in vergognosa solitudine tra gli 11 paesi europei su 27 a non avere alcuna legge che garantisca pieni diritti alle coppie di gay e lesbiche", osserva il neo presidente nazionale di Arcigay, Flavio Romani.

"Il pronunciamento di oggi è poi particolarmente importante perché dice a chiare lettere che 'coabitazione, unione registrata o matrimonio' garantiscono tutele e si configurano come "diritti fondamentali" delle persone Lgbt
(Lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e mette così a tacere coloro che insistono nel dibattito pubblico, soprattutto al centro e a destra, ma anche a sinistra, nel riferire esattamente il contrario.

Questa presa di posizione del Parlamento UE rafforzerà di certo la nostra opera di vigilanza e pressione su tutti i partiti politici perché inseriscano nei programmi elettorali, e portino a compimento, quella rivoluzione dei diritti che auspichiamo da anni e che non deve essere ulteriormente rimandata. Solo il matrimonio garantisce alla coppie omosessuali la piena parità nei diritti che ci chiede il Parlamento europeo".

"Dal Parlamento europeo viene oggi un ennesimo richiamo all'Italia e agli altri paesi dell'Unione che non hanno legiferato sulle unioni gay e sui matrimoni - dice Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center - Da Strasburgo l'Europarlamento invita gli Stati che ancora non hanno leggi in materia ad introdurle.

Questo significa che non siamo solo noi associazioni a chiedere diritti, ma che c'è un contesto europeo che li ritiene ormai fondamentali. Vedremo se qualcuno a livello politico italiano risponderà".

Franco Grillini, presidente nazionale di GayNet, ricorda che "sono stati molti i richiami al nostro paese perché riconosca i diritti umani ma finora il Parlamento si è dimostrato sordo e ostile. Proprio per questo è bene mandare a casa alle prossime elezioni la destra peggiore d'Europa che finora ha avuto la maggioranza tra i parlamentari". Per Grillini "è bene quindi che tutti coloro che hanno a cuore i diritti civili in Italia favoriscano con l'arma del voto una netta maggioranza laica nel prossimo Parlamento".

L'attacco di Avvenire.
Il quotidiano della Cei contro la risoluzione approvata ieri dal parlamento europeo sul rispetto dei diritti umani dell'Ue che menziona, tra l'altro, l'aborto e le nozze gay.
"Atto dopo atto, certi eurodeputati ormai si sono spinti a dare per assodato e indiscutibile ciò che solo pochi anni fa spiccava come la lampante negazione di una civiltà giuridica e degli stessi valori umani sui quali cammina la storia del continente", scrive il quotidiano della Cei in un corsivo.

"Ora invece, per insistenza e abitudine, non suona più stonato alla maggioranza degli eurodeputati l`affermazione che aborto e nozze tra persone dello stesso sesso sarebbero 'diritti fondamentali dell`unione' meritevoli di promozione e di speculari rampogne agli stati che non li riconoscono come tali.

Nel nome di una vuota tolleranza, allergica a ogni pretesa di verità sull'uomo (a cominciare da quella espressa dalla religione cristiana), si impone ai cittadini europei di accettare che la natura umana sia quella codificata nei corridoi di Strasburgo, un'alchimia che mescola le istanze di gruppi minoritari fortemente organizzati in un cocktail di pretese vendute come diritti.

Esortare i paesi europei ad agevolare la soppressione dei bambini non ancora nati e a promuovere i matrimoni gay perché nessuno si senta discriminato vuol dire picconare la struttura portante dei diritti associati alla natura dell`uomo: la vita, la nascita in una famiglia costituita da una donna e un uomo, l`educazione affidata a papà e mamma.
Chi si attarda a sostenerlo sarebbe oggi degno del più sdegnato euro¡biasimo.
E meno male che ci si ferma a questo".
fonte http://www.huffingtonpost.it Di Marco Pasqua

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