giovedì 24 novembre 2011

Lgbt Teatro: la nuova 'sfida' di Massimo Ghini e Cesare Bocci, in scena a Roma con "Il vizietto"


Massimo Ghini e Cesare Bocci si mettono in gioco e affrontano una nuova sfida professionale, questa volta 'en travesti'.

Si misurano con un tema sensibile, quello delle coppie omosessuali.
E al Sistina di Roma portano in scena il musical firmato da Massimo Romeo Piparo 'Il vizietto. La cage aux Folles'.

Lo spettacolo, che vede salire sul palco un cast su tacchi a spillo di oltre 20 artisti, debutta in prima nazionale, il 29 novembre con alcune anteprime da domani al 27 novembre.

In scena fino al 18 dicembre, per poi proseguire nei piu' importanti teatri italiani, lo spettacolo racconta la storia d'amore tra il tenero Albin/Zaza', interpretato da Massimo Ghini, e Renato interpretato da Cesare Bocci.

I due gestiscono un locale notturno a Saint Tropez, dove Albin si esibisce come 'Drag Queen' con il nome d'arte di 'Zaza''."Tornare in questo teatro dopo tanto tempo -ha spiegato Ghini- mi riempie di piacere ed emozione. Si tratta di una sfida".

Portato in scena per la prima volta nel 1983, 'La Cage aux Folles' si ispira all'omonima opera teatrale francese di Jean Poiret da cui fu tratto il film 'Il vizietto' interpretato da Michel Serrault e Ugo Tognazzi.

"Per me questa sfida -ha sottolineato l'attore romano- e' un grande stimolo e comporta un certo sacrificio anche perche', diversamente da quanto si poteva immaginare, io vesto i panni di Albin.

E' difficile camminare con i tacchi a spillo 12". Sottolinea Ghini che nello spettacolo interpreta la parte che, nel film, e' stata di Michel Serrault.
fonte http://www.adnkronos.com

A “Oltre le Differenze”: il viaggio tra le associazioni lgbtq fa tappa a Ireos Firenze, ospite anche Silvia Minelli per il Florence Queer Festival


Domani Venerdì 25 novembre alle 21 e sabato 26 in replica alle 15, va in onda il format radiofonico dedicato al mondo LGBTQ condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini

Riparte il viaggio di “Oltre le Differenze” nelle associazioni lgbtq d’Italia.

Questo mese la redazione del format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e transessuale in onda venerdì 25 alle 21 o in replica sabato alle 15 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10)
e in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it

Andrà a Firenze per dedicare l'intera puntata all'associazione Ireos, centro servizi autogestito della comunità queer fiorentina.

Si comincia con Silvia Minelli, della direzione organizzativa del Florence Queer Festival, festival internazionale del cinema LGBT che per il nono anno consecutivo si tiene a Firenze dal 25 novembre al 7 dicembre.

Si tratta della più importante rassegna toscana dedicata alla cultura queer che intende raccontare l'universo arcobaleno attraverso cinema, video, fotografia, teatro e musica di cui ci illustrerà il programma nel dettaglio la coordinatrice.




Spazio poi alla storia dell'associazione Ireos con un’ampia intervista al presidente Fabrizio Ungaro, che parlerà anche dei numerosi servizi messi in piedi: dal consultorio al centro di documentazione, dai gruppi di auto-aiuto allo sportello per la prevenzione dal virus HIV.

Insieme alla socia Barbara Caponi invece scopriremo altre curiosità su Ireos attraverso l'irriverente carta d'identità semi-seria di Oltre le Differenze.

Immancabile il consueto scaffale, che in questa puntata speciale consiglierà letture e film “scelti per voi” dall'associazione Ireos e non mancheranno le segnalazioni di appuntamenti culturali e festaioli a tema.

Per chi ascolta “Oltre le differenze” c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com.

E’ possibile inoltre visitare la pagina facebook e il blog: http://oltreledifferenze.splinder.com/ in cui trovate i video di tutte le puntate già andate in onda.
fonte redazione "Oltre le Differenze"

Lgbt: Dopo il cambio sesso di Giuseppe Schisano e Vladimir Luxuria al posto della Ventura in tv, l'Italia "aperta" e quella parruccona


La storia di Giuseppe Schisano, 30 anni, interprete del nuovo film "Cane Pazzo", presto al cinema, il quale ha annunciato di volere cambiare sesso, ha destato scalpore.

Bellissimo, di successo, già premiato come miglior giovane attore di talento, Schisano ha recitato ultimamente ruoli da "macho", ma interiormente non si accetta perché si sente donna.

Desta meno scalpore invece la notizia che Vladimir Luxuria condurrà la prossima edizione dell'Isola dei Famosi.

Già bene introdotta e da tempo nel mondo dello spettacolo e della politica, è da considerare però che è la prima volta che una presentatrice transgender approda alla tv di Stato con un ruolo di primo piano.

Sinora Luxuria infatti aveva fatto l'ospite, la partecipante di reality show , ma non era stata mai così protagonista.

Questi due fatti pongono una riflessione: la scelta di Schisano segna uno spartiacque nel cinema, anche perché il giovane intende, dopo l'operazione di cambio sesso, interpretare giustamente ruoli femminili.

Mentre Luxuria, che presenta un programma così popolare come l'Isola dei Famosi , dovrebbe essere l'esempio del pieno inserimento dei transessuali nella società.

In realtà però la cosa non è così facile, perché di fatto esistono due Italie: quella dello spettacolo, più tollerante e apripista e quella civile , ipocrita e parruccona.
ROMOLO RICAPITO
fonte http://blog.libero.it/romoloricapito

Lgbt: Anna Paola Concia “E’ umiliante rispondere alle affermazioni di Ciarrapico”

Anna Paola Concia torna a difendere la dignità della comunità gay, e lo fa attaccando il senatore Ciarrapico, che nei giorni scorsi ha rilasciato delle dichiarazioni a dir poco vergognose in merito all’omosessualità.

Vi rinfresco la memoria? Durante un’intervista rilasciata alla Zanzara, la trasmissione in onda su Radio 24, il politico aveva dichiarato che quella gay è una “razza” che proprio non riesce a tollerare: “Purtroppo sfila per le strade di Roma una volta l’anno”, ha inoltre aggiunto il politico, che ha infine sostenuto che, se un giorno dovesse sapere che uno dei suoi figli è omosessuale, se ne vergognerebbe da morire.

Dichiarazioni tristi, se si considerano le lotte portate avanti dalla comunità gay per la conquista dei diritti e della pari dignità Lgbt. A commentare una simile serie di dichiarazioni ci ha pensato l’ormai famosa attivista e politica Anna Paola Concia.

“Trovo davvero umiliante dover rispondere alle esternazioni di un personaggio del livello del senatore Ciarrapico, che utilizza argomenti talmente rozzi da essere a dir poco incommentabili”, dichiara la deputata del Partito Democratico.

“Al tempo stesso non posso permettere che passi un messaggio così criminale e altamente lesivo della dignità umana, non solo delle persone gay, lesbiche e trans, ma di tutti i cittadini italiani che credono nei valori del rispetto e dell’eguaglianza”, continua la donna.

La Concia fa anche notare che il modo in cui il senatore ha utilizzato la parola ‘razza’ per definire le persone omosessuali, non può non portare alla memoria la tragedia dei campi di concentramento, dove venivano rinchiusi omosessuali, ebrei, zingari e disabili!
fonte http://www.gaywave.it

martedì 22 novembre 2011

Lgbt: L’attore Giuseppe Schisano vuole cambiare sesso “Da oggi sono Vittoria”

GIUSEPPE SCHISANO
E’ un attore, ha recitato in film e fiction di successo come “Mio Figlio” con Lando Buzzanca, “Io e mio figlio”, “Al di là del lago”, presto sarà nelle sale cinematografiche con il film “Dentro ai miei occhi” e “Cane Pazzo” e ha deciso di cambiare sesso. Giuseppe Schisano ha espresso la sua scelta con un comunicato ufficiale, spiegandone anche le motivazioni.

“In realtà, ho sempre sentito molto forte in me il lato femminile e l’ho nascosto a me stesso per anni e anni prima che agli altri. Quando sei giovane non capisci precisamente quello che senti ed anzi estremizzi l’opposto. Così ho fatto mascolinizzandomi sempre di più. Mi sono fatto crescere la barba e sono andato in palestra a sviluppare muscoli e ho assunto un atteggiamento più maschile di quello che avrei avuto naturalmente”.

“Poi, sul set di Cane Pazzo, film nel quale il mio personaggio, platealmente eterosessuale, doveva più che mai trasferire l’immagine di un uomo vissuto, sciupato (ben diverso, insomma, dal principino o dal fidanzatino interpretato altre volte) sono andato letteralmente in crisi.

Mi guardavo allo specchio e non riuscivo a riconoscermi. Mi piaceva l’uomo che vedevo, ma come mio fidanzato, non come me stesso. Ho cominciato a star male già mentre giravo e poi sono andato proprio in depressione e la verità che ho tenuto nascosta per una vita mi si è rivolta contro con una forza sovrannaturale e incontrollabile. All’inizio non l’ho detto a nessuno“.

“Non riuscivo a mangiare, né a dormire e al solo guardarmi allo specchio mi davo fastidio. Poi pian piano ho trovato la forza per uscire allo scoperto e ho cominciato a confidarmi con i miei amici e poi con la famiglia.

Prima eterosessuale, poi, negli ultimi cinque anni della mia vita omosessuale, ma nemmeno così mi sentivo io. Non era neppure questa la mia verità, perché il punto è che io non mi sento uomo.

Quando sono andato dal medico per cominciare la cura ormonale che precede l’intervento chirurgico, si è stupito che io non l’avessi già intrapresa da tempo perché dalle analisi risultava già che i miei ormoni femminili sono superiori a quelli maschili”.

Mentre ero in piena crisi, dopo Cane Pazzo, mi sono arrivate proposte per ruoli maschili che ho rifiutato avendo la necessità di fare il mio percorso e di non entrare in un ulteriore personaggio, quanto, piuttosto, nella mia vera vita. Spero che mi arrivino ruoli femminili potendo così portare la mia vera anima e la mia vera arte nel cinema. Il percorso di trasformazione è appena iniziato, ma ci sono persone che già non mi riconoscono.

La transessualità, spiega, Giuseppe Schisano“non deve più ricondurre l’immagine mentale alla prostituzione. Io voglio portare un messaggio di diversa normalità. Se anche avessi fatto l’ingegnere avrei continuato a farlo da donna e così sarà per il mio lavoro di attore.”

Giuseppe Schisano non è il primo a fare una scelta così coraggiosa. Anche in America, infatti, la figlia di Cher ha cambiato sesso. Oggi si chiama Chaz Bono e ha partecipato a “Dancing with the stars” suscitando numerose polemiche.
fonte http://www.sologossip.it di Stella Dibenedetto

Lgbt: "L'Isola dei Famosi 9" La conduzione va a Vladimir Luxuria

L'Aquila, 20 nov 2011 – Il settimanale 'Oggi' ha rivelato che alla conduzione de 'L'Isola dei Famosi 9' ci sarà Vladimir Luxuria. La transgender è in trattativa con i dirigenti Rai per mettere a punto gli ultimi dettagli di contratto. 

L'edizione del 2012 sarà presentata anche da Nicola Savino, che affiancherà l'ex opinionista del reality. Secondo indiscrezioni la conduzione spettava a Paola Perego, che ha rinunciato poiché potrebbe presentare un programma tutto suo in prima serata su Raiuno. 

Il reality partirà il 24 gennaio senza Simona Ventura, che ha firmato due anni di contratto in esclusiva con Sky. Vladimir Luxuria è molto adatta al programma perché lo conosce benissimo. Infatti è stata naufraga e vincitrice nel 2008 e lo scorso anno è stata opinionista fissa in studio insieme ad Alba Parietti. Per quanto riguarda Nicola Savino, invece, nelle edizioni precedenti è stato inviato per l'isola e presentatore a breve termine, quando la Ventura, nell'ottava edizione, per far alzare gli ascolti, è sbarcata all'improvviso in Honduras. 

fonte Redazione http://www.ilcapoluogo.com

Lgbt: Trieste discriminante? C’è bisogno di un “altro” statuto


«Trieste inclusiva?». Bella domanda.
(in foto Clara Comelli)

“Una mozione per non discriminare” era iltitolo dell’incontro che si è tenuto al Centro servizi volontariato di Galleria Fenice su iniziativa dell’Associazione radicale Certi diritti, Circolo Arcobaleno Arcigay Arcilesbica, Avvocatura per i diritti Lgbt, Rete Lenford.

Nell’incontro è stata presentata una proposta di deliberazione al Consiglio comunale di Trieste volta a garantire il pieno rispetto del principio di non discriminazione anche a livello locale.

A partire dalla proposta di modifica di alcune parti dello Statuto della Città di Trieste con l’inserimento al punto 4 dell’articolo 5 di questa dicitura: «promuove l’integrazione sociale della sua popolazione, operando per non impedire qualsiasi forma di discriminazione legata al genere, all’orientamento sessuale, all’etnia, alla religione o alle convinzioni personali, alle disabilità e all’età». Un diritto riconosciuto dall’articolo 3 della Costituzione italiana.

C’è poi la richiesta di adesione del Comune a Re.a.dy. (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità del genere) della quale fa già parte, per esempio, il Comune di Torino e a qui, a breve, dovrebbe aderire anche Milano.

«Il nostro auspicio spiega Clara Comelli dell’Associazione radicale Certi diritti – era che vi fosse la massima e trasversale condivisione dei consiglieri sul documento proposto». L’invito all’incontro, infatti, era stato inoltrato a tutti i consiglieri. «Le associazioni – continua Clara Comelli – si aspettavano una larga e trasversale partecipazione, ma così non è stato».

All’incontro, infatti, erano presenti i consiglieri di maggioranza del PD Giovanni Maria Coloni, Pietro Faraguna, Maria Grazia Cogliati, Loredana Lepore e Manuel Zerjul e, come unico rappresentante dell’opposizione, il consigliere Paolo Menis del Movimento 5 Stelle Trieste. Presenti ai lavori anche gli assessori Laura Famulari e Antonella Grim.

All’Assessore alle politiche sociali è stato rivolto l’invito ad inserire nella stesura del regolamento della Consulta per la famiglia (che dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno) la richiesta che a far parte dei componenti della Consulta sia anche un rappresentante dell’Associazione Famiglie Arcobaleno ovvero l’Associazione di genitori omosessuali.

«Tale richiesta – spiega Clara Comelli – va nella direzione di considerare le nuove realtà emergenti nella nostra società e cioè quelle delle famiglie omogenitoriali».
Fonte: http://www.radicali.it http://feedproxy.google.com/~r/Radicalifvg/~3/Xzie65isjEU/ IL PICCOLO (Trieste

L'ASSESSORE CRISTINA SCALETTI SUL FLORENCE QUEER FESTIVAL: TOSCANA IN PRIMA LINEA PER I DIRITTI LGBT


“Toscana in prima linea per i diritti lgbt”
“La Toscana è e sarà sempre in prima linea nella battaglia per il riconoscimento dei diritti civili degli omosessuali.

Una battaglia lunga, piena di difficoltà, ma necessaria, perché l’Italia resta uno dei pochissimi paesi in Europa a non avere una disciplina in materia.
E eventi come il Queer Festival ci danno un’occasione di riflessione importante”.

Lo ha affermato oggi l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti, presentando la nona edizione del Florence Queer Festival:
http://www.florencequeerfestival.it/
in programma dal 25 novembre al primo dicembre, “non solo una rassegna internazionale di cinema, innovativa ed originale, che punta i riflettori sulle tematiche lgbt.

Al di là dello spessore culturale, infatti, porta all’attenzione del grande pubblico questioni delicate, affrontate spesso in maniera superficiale o in modo sbagliato”.

“Il cinema ancora una volta si mostra un veicolo culturale efficace e diretto – ha detto ancora l’assessore – Il focus sul cinema svedese ne è un esempio.

Come molte democrazie nordeuropee, il paese scandinavo è in grado di anticipare e accompagnare i cambiamenti sociali con politiche attente ed inclusive. Basta guardare i loro film per capire quanto siano avanti e ricevere sollecitazioni importanti sulla strada che ci resta ancora da fare”.

La Toscana, secondo l’assessore Scaletti, ha la fortuna di essere, per cultura e tradizione, “una terra aperta, rispettosa, gay friendly.

La lotta all’omofobia è uno dei punti forti della politica della Regione: siamo infatti fra le prime Regioni in Italia ad aver inserito specifiche disposizioni nel proprio statuto per favorire la piena inclusione sociale delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender, e la prima Regione ad aver inserito nel portale del turismo una sezione espressamente dedicata al turismo lgbt”.

Il 1° dicembre, per la Giornata Mondiale contro l’Aids, il festival proporrà lungometraggi, documentari e corti sul tema. “Il merito del Queer Festival è anche questo – continua l’assessore - puntare i riflettori su un problema mai scomparso, ma che non viene mai sufficientemente affrontato.

Dobbiamo parlarne di più e sempre più approfonditamente, e questo festival ci dà una buona occasione per farlo”.
fonte http://met.provincia.fi.it/ Regione Toscana