sabato 22 ottobre 2011

Lgbt: Cinema Monica Vitti, storia di un'italiana, compie 80 anni il 3 novembre


Monica Vitti nome d’arte di Maria Luisa Ceciarelli è nata a Roma il 3 novembre 1931. Elegante, intensa e allo stesso tempo distante, è l'unica "mattatrice" della commedia all'italiana in grado di tener testa ai colleghi maschi.

L'unica donna tra i mattatori del nostro cinema, simbolo dell'evoluzione della figura femminile, compie 80 anni il 3 novembre

Era stata una bambina in cerca di attenzione, dentro una famiglia tradizionale, padre, madre, due fratelli, che da lei si aspettava comportamenti da «femminuccia» ricavandone, al contrario, colpi di testa piccoli e grandi.

Un giorno, a 14 anni, decise di fermarsi: «La vita sarebbe continuata, ma io, finalmente, non l’avrei vissuta. Era la mia ribellione, la mia unica possibilità, dovevo fare una piccola rivoluzione». Quella grande, definitiva, scoppiò quando decise di fare l’attrice: «Mia madre mi disse: la polvere del palcoscenico corrode l’anima e il corpo».

Troppo tardi, Monica Vitti, ovvero Maria Luisa Ceciarelli, nata a Roma il 3 novembre del 1931, aveva imboccato la sua strada e, a poco a poco, una dopo l’altra, aveva iniziato a fare tutte le cose che le erano state proibite, scrivere, «recitare davanti allo specchio, andare a vedere i quadri»: «Cosa c’entri tu con quelle cose là, mi diceva mia madre, e io, più lei parlava, più mi ostinavo a cercarle».

Così è successo che, portandosi sempre dietro i ricordi dell’infanzia in Sicilia, il peso degli anni duri della guerra e della ricostruzione, il dolore mai risolto per la perdita della madre, Monica Vitti sia diventata una diva, certo, applaudita ovunque, ma anche il simbolo di una liberazione femminile all’italiana.

Indipendenza, quindi, ma pure passione, grandi amori, terrori granitici come quelli di partire e di volare, e crudi rimpianti, nascosti in fondo all’anima: «Ho lavorato sempre, tutta la vita, sono stata severa con me stessa, onesta con gli altri, ho fatto tanto ridere, che è il mio orgoglio.

Avrò commesso degli errori. Ma oggi, a quest’ora, dove ho sbagliato e con chi? Perchè sono così stanca da non farcela ad andare avanti?». Il primo a catturare quelle ombre fu Michelangelo Antonioni, compagno di vita e di lavoro, che, negli Anni 60, fece di Vitti la diva dell’incomunicabilità, icona enigmatica del cinema di ricerca e d’intelletto: «Devo agli sguardi di Michelangelo il mio coraggio.

Devo alla sua fiducia la mia forza». Bella non si era mai vista («ero troppo magra, troppo alta, troppo bionda, piena di lentiggini, la voce roca...), eppure nell’ Avventura , nella Notte , nell’ Eclisse e in Deserto rosso, l’attrice sprigionò un fascino aristocratico irresistibile.

In Francia la venerarono subito, nel Sessantotto la misero alla guida della giuria del Festival di Cannes, ma, al primo sentore di contestazioni, lei fiutò l’aria e si dimise. Venti anni più tardi, dal Paese che le aveva offerto l’onorificenza di «Officier des art et des lettres», arriva un brutto tiro, Le Monde la dà per morta, lei commenta laconica: «E’ uno scherzo di pessimo gusto».

Dopo Antonioni venne l’amore con il direttore della fotografia Carlo Di Palma, ma venne soprattutto la felice scoperta di far ridere, e di poter usare quell’arma per parlare di se stessa e delle altre donne, anche loro divise, proprio in quegli anni, tra drammi delle gelosie e matrimoni per allegria, tra retaggi di vecchie usanze e possibilità di diventare, tutte, finalmente, ragazze con la pistola: «Il segreto della mia comicità? La ribellione di fronte all’angoscia, alla tristezza, alla malinconia della vita».

Dei suoi colleghi, giganti della commedia nostrana, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Vitti non fu mai spalla, piuttosto complice, alter-ego, compagna di strada. Le donne stavano cambiando e lei lo raccontava così.

Anche levandosi il gusto di mettersi a fare la scrittrice, primo libro Sette sottane , secondo Il letto è una rosa: «Scrivere è la libertà assoluta. Un foglio di carta, una penna, gli appunti... Ho scoperto la pace, il silenzio, la felicità».

Prima c’era stato il debutto nella regia, poi la conduzione televisiva, ( Domenica in , dal 1994 al 1996), e l’incontro, fondamentale, con il fotografo di scena Roberto Russo, sposato in Campidoglio nel 2000: «Con Roberto siamo amici, fratelli, amanti, compagni di giochi, antagonisti... Roberto è segreto, attento, intelligente e sottile, scopre da un mio sguardo, da un gesto quello che penso».

Accanto a lui, in tutti questi anni, Vitti ha attraversato lo spazio buio della malattia, facendo troppo presto i conti con quella zona oscura di cui già aveva, misteriosamente, intuito l’esistenza: «A un certo punto della vita - scrive nella prima pagina di Sette sottane -, a mia insaputa, devo aver deciso di dimenticare. Non dimenticare i dolori o gli errori, ma dimenticare fatti, persone, forse solo confondere tutto».
fonte http://www3.lastampa.it di FULVIA CAPRARA

Lgbt: Lotta a omofobia arriva a scuola, il liceo Socrate di Roma realizza un video


Il liceo Socrate di Roma realizza un video per chiamare gli altri istituti a partecipare al progetto per la lotta all'omofobia.
Il 74% dei gay a scuola racconta di aver subito episodi di bullismo

La lotta all'omofobia entra nelle scuole coinvolgendo più di 2000 studenti europei grazie al progetto "Niso", in collaborazione con la Provincia di Roma.

L'obiettivo, presentato oggi al Liceo Socrate, è realizzare una proposta politica e di comunicazione contro le discriminazioni verso le persone lesbiche, gay e trans.

Per farlo, quattro istituti romani (Aristotele, Cannizzaro, Giordano Bruno e Socrate) si daranno battaglia, a colpi di idee e trovate originali.

I migliori che saranno stati in grado di elaborare un progetto contro le discriminazioni arriveranno a Bruixelles, nel cuore delle istituzioni europee. Il Liceo Socrate, intanto, ha lanciato un video su Youtube da far girare per gli istituti e non solo.

I dati, del resto, parlano chiaro. Secondo un'indagine condotta su mille ragazze e ragazzi dai 13 ai 26 anni in tutta Italia diffusi oggi dal portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo, nel corso della presentazione del progetto "Niso", proprio al liceo Socrate di Roma, "il 74% degli intervistati racconta di aver subito almeno un episodio di bullismo omofobico, di questi il 36% è avvenuto a scuola".

"Sempre stando alle cifre - ha spiegato Marrazzo -, il 45% dei ragazzi intervistati, racconta di non aver fatto coming out a scuola, mentre il 55% di averlo fatto solo con alcune persone (36%) o con tutti (19%)".

Alla domanda su quanti studenti gay ritengono che ci siano nella propria scuola, il 30% risponde nessuno, il 57% meno di uno, il 4% meno di dieci e il 3% meno di 20.

La percezione dei giovani mostra, inoltre, come il 48% ritenga che i gay siano accettati molto negativamente o negativamente nelle scuole. Solo per il 10% c'è un clima positivo per gli studenti omosessuali.

Il 9% degli studenti - ha concluso - ritiene che i giovani omosessuali trovino un contesto sociale gay friendly, mentre per il 55% la società è omofoba".
fonte http://www.gay.it/

Lgbt: Incontri con le persone trans dove sta il fango? L’analisi di Arcigay

Giò Stajano era stata fotografata, ad esempio, accanto ad Andreotti

Ci spiace che l’incontro tra Italo Bocchino e Manila Gorio sia diventato oggetto di inutile speculazione politica e mediatica.

Il tono e la narrazione di quell’incontro, che rimesta nella letteratura scandalistica, ci ha immediatamente ricordato l’esperienza dell’amica scomparsa Giò Stajano.
Ora proprio Stajano, nel secolo sorso, era stata usata, per sua stessa ammissione, da questo o quel gruppo di potere per creare scandalo intorno a singoli politici.

Giò era stata fotografata, ad esempio, accanto ad Andreotti, nel corso di un incontro pubblico e accanto ad un noto generale all’ingresso di un albergo.

Quelle fotografie finivano irrimediabilmente sui rotocalchi scandalistici condite con articoli carichi di insinuazioni. Di tempo però, dal secolo scorso, ne è passato.

Una trans è stata eletta parlamentare e non desta più stupore la partecipazione attiva (con incontri pubblici o privati con politici, meeting, cene e conferenze) alla vita politica del paese delle persone transessuali.

Tra le altre l’amica Valentina Canepa, consigliera nazionale di Arcigay, partecipa alle cene di Generazione Italia perché convinta che una nuova destra europea laica legalitaria e sociale non potrà che far bene al paese.

E proprio Valentina stringe la mano a Bocchino in una fotografia pubblicata da “Il Secolo XIX” il 30 gennaio 2011. Scandalo?

Ora è vero che (quasi sempre) politici e giornalisti nel raccontare le persone transessuali non sanno che articoli pigliare, ma davvero non troviamo, nemmeno con impegno, una virgola di clamore negli incontri tra Bocchino e la Gorio.

Giudicherà la magistratura se Bocchino è stato oggetto o meno di ricatto.
Ha fatto comunque davvero bene il politico a dichiarare “non sono affetto da omofobia o transfobia” palesando che nelle sue frequentazioni non c’è davvero nulla di scandaloso.
La segreteria nazionale di Arcigay
fonte http://www.arcigay.it

LGBT: PAOLA CONCIA (PD), RINGRAZIO ARCIVESCOVO PER AVER ACCOLTO RICHIESTA DI INCONTRO


“Ringrazio l’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia, per aver risposto con una lettera alla mia richiesta di incontro insieme ad una delegazione delle associazioni LGBT torinesi.

La prossima settimana sarò nel capoluogo piemontese per partecipare alla Conferenza dell’ILGA che si terrà il 27-28-29 ottobre e in quei giorni, se l'Arcivescovo avrà disponibilità potrà essere l'occasione per un incontro sereno e costruttivo". Lo dichiara la deputata del Pd, Anna Paola Concia.

“Nel nostro paese gli omosessuali e i transessuali vivono in un clima di ostilità, al quale clima, le Istituzioni non sanno ancora dare risposte adeguate.

Che la Chiesa Cattolica e in particolare la Diocesi di Torino sia disponibile a proseguire un confronto sereno e di ascolto reciproco è un fatto positivo, perchè tutti dobbiamo contribuire a costruire una società aperta e inclusiva rispettosa della dignità umana e sociale di tutti i cittadini”.
fonte http://www.agenparl.it

venerdì 21 ottobre 2011

Lgbt Salerno: Donna all'anagrafe senza cambiare sesso, vittoria della trans consigliera del Pdl Martina Castellana

Martina Castellana mostra orgogliosa la sua nuova carta d'identità

La battaglia vinta da Martina Castellana, presidente della commissione Pari opportunità della Provincia

SALERNO
Si chiama Martina Castellana ed è nata tre volte. In origine era Michele, un ragazzo dalle spalle larghe, alto un metro e novanta.

Poi è diventata Micha dal corpo androgino. Adesso è Martina: una bionda che cammina perfettamente sui tacchi a spillo.

E, da due giorni, lo è anche all'anagrafe. Martina Castellana, presidente della commissione Pari Opportunità della Provincia di Salerno, è la prima transgender italiana non operata che abbia ottenuto la rettifica dei dati anagrafici.

Dopo venti anni trascorsi a prendere ormoni, a cambiare voce e sembianze e ad entrare in politica come la prima trans candidata del Pdl sia alle elezioni provinciali che comunali di Salerno.

«Virtualmente sono nata il giorno dell'anniversario della caduta delle Torri gemelle - scherza Martina -. Dal Ground Zero è nata Martina». Il parere favorevole del Ministero dell'Interno è stato trasmesso alla Prefettura di Salerno l'11 settembre scorso.

LA NUOVA CARTA D'IDENTITÀ
Ma solo due giorni fa, Martina Castellana è andata a ritirare la sua nuova carta d'identità all'ufficio anagrafe del Comune.

«Ormai non ci credevo più - ammette la presidente della commissione provinciale alle Pari opportunità - perché questa è una lotta che combatto da venti anni con l'avvocato Morena Rampolla (una trans operata che ha ottenuto la rettifica, ndr).

La legge quando è unita al buon senso e all'accoglienza dà risultati importanti per i cittadini, in grado perfino di suscitare l'invidia dei paesi del Nord Europa».

Ora che anche la sua carta d'identità rispecchia la sua essenza, Martina potrà cambiare il nome sul citofono di casa. Su cui fino a ieri comparivano solo le sue iniziali. E potrà evitare anche situazioni «imbarazzanti» più per gli altri che per lei.
Come una sera di qualche anno fa, di ritorno da un concerto ad Eboli, in auto con un'amica.

MARTINA, EX MICHELE
Fermate dai carabinieri, Martina fu costretta a mostrare la sua carta d'identità, dove compariva il nome e la foto di Michele. «Ovviamente - ricorda sorridendo - il carabiniere rimase impietrito nel trovarsi di fronte una bionda altissima».
L'iter burocratico, però, non è ancora terminato.

Martina Castellana dovrà cambiare la partita Iva e il codice fiscale. E chiedere anche la rettifica dei dati all'Asl, dove lavora come dermatologa e dirigente del primo Centro di disturbo di identità di genere.
di Angela Cappetta
fonte http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno

giovedì 20 ottobre 2011

Lgbt: “I ragazzi stanno bene” diventa un telefilm


“I ragazzi stanno bene”, film del 2010 diretto da Lisa Cholodenko, sta per diventare una serie TV per l’emittente americana HBO.

Protagonista della fiction, che riprende la trama del film, sarà la coppia lesbica formata da Jules e Nic, donne e madri di due ragazzi nati a seguito dell’inseminazione artificiale.

Oltre alla trama molto particolare, non si hanno informazioni dettagliate sul cast della serie.

Nel film, le due donne sono state interpretate da Julianne Moore e Annette Bening, ma è probabile che si scelgano nuovi attori per contenere i costi di produzione del telefilm.

La serie sarà divisa in puntate da un’ora e tra i protagonisti non mancherà il personaggio di Paul, nel film interpretato da Mark Ruffalo, ristoratore donnaiolo e padre naturale dei due ragazzi, che entrerà nelle loro vite sconvolgendo la quiete del focolare domestico tutto al femminile.

Il film è stato molto apprezzato dalla comunità LGBT per aver raccontato con naturalezza un tema davvero duro come quello delle famiglie costruite da una coppia omosessuale: permettendo al pubblico di vivere questa situazione attraverso cinema e televisione, è possibile raggiungere l’obiettivo di sensibilizzare il maggior numero di persone possibili.

La pellicola ha infatti riscosso un discreto successo ricevendo un punteggio medio pari a 7,2/10 sul sito IMDb, dovr ha raccolto circa 38.000 preferenze.
Fonte: Gay.Tv via http://www.diredonna.it

Lgbt: Ilga e Torino Pride invitano monsignor Nosiglia a serata Lgbt


Le due associazioni hanno fatto un formale invito all'arcivescovo di Torino per la conferenza e il dibattito in programma per il 21 ottobre

Ilga (International lesbian and gay association) e il Torino Pride hanno invitato il monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo del capoluogo piemontese, alla serata in programma il 21 ottobre sui diritti Lgtb.

Obiettivo, "aprire un dialogo sulla vera realtà Lgtb senza le falsità che pseudoscienziati continuano a promuovere".

L'invito arriva all'indomani della presa di posizione della curia torinese contro una proposta di legge dell'ex presidente del Piemonte Mercedes Bresso contro ogni discriminazione, incluse quelle legate agli orientamenti sessuali.

"Il Comitato Ilga Europe e il Torino Pride - si legge in una nota di commento alle dichiarazioni della curia - evidenziano con allarmante denuncia che sotto le mentite spoglie di una dichiarazione di libertà, si celano ben peggiori realtà di ignoranza e pervicacia ideologica, con la conseguenza di pregiudizio e discriminazione che l'accompagna".

"Dal 26 al 30 ottobre - si legge ancora - si svolge a Torino la XV Conferenza di Ilga Europe, che ha ottenuto il patrocinio del Ministero delle Pari Opportunità, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, oltre che del Comune di Torino e della Provincia di Torino.

Oltre alla conferenza sui diritti Lgtb, sempre il 21 ottobre ci sarà un dibattito serale in piazza Vittorio dal titolo "Clash or Dialogue. Scontro o dialogo sui diritti Lgbt?". I comitati organizzatori rivolgono un chiaro invito all'arcivescovo a prendere parte alla serata.
fonte http://www.torinotoday.it/

Lgbt: L'ignoranza di Pollastri: "Essere trans è una scelta che la collettività non può pagare"


Per l'assessore emiliano i fondi di sostegno alle persone trans saranno i primi ad essere tagliati perché essere transgender è un capriccio e non una necessità. Quando l'ignoranza regna sovrana.

Ci sono moltissime iniziative che si potrebbero mettere in atto per tagliare i costi e gli sprechi. Per esempio si potrebbero elargire meno fondi alle scuole private in favore di quelle pubbliche, per sostenere le famiglie si potrebbe tutelare il lavoro delle donne e i diritti delle cittadine e dei cittadini, costruire asili nido, permettere una valida istruzione a tutte/i. Invece, secondo il consigliere regionale PDL Andrea Pollastri, per ridurre gli sprechi occorre tagliare sulle politiche sociali relative alle persone GLBT ed, in particolare, verso le persone trans.

Noto, con crescente amarezza, che ogni motivo è valido per attaccare le minoranze sessuali di questo paese. "Non è opportuno in epoca di tagli" cito le parole di Pollastri riportate da Repubblica Bologna “ai servizi sociali che la collettività paghi la conseguenza di scelte comportamentali personali”.

Parole desolanti che denotano un'estrema ignoranza in merito alle problematiche QUEER. Innanzitutto occorre ricordare al consigliere che "la collettività" siamo anche noi persone GLBT. So che l'idea che molti rappresentanti dell'attuale maggioranza hanno delle persone omosessuali è di individui "deviati" che gravano sulle spalle del Paese ma è bene ricordare che è anche grazie al nostro lavoro, alle nostre tasse, al nostro impegno nel sociale, a livello politico, culturale e molto altro, se il Paese non va completamente allo sbando.

Se il consigliere, invece di parlare solo per attaccare le persone GLBT, si fosse informato sull'effettivo utilizzo di quei fondi, forse, dico forse, avrebbe scoperto una realtà di cui, è chiaro, non conosce proprio nulla. Se si fosse scomodato a leggere i risultati di "Io sono, io lavoro", prima inchiesta sul mondo del lavoro e le persone GLBT, si sarebbe reso conto che sono proprio le persone trans ad essere più discriminate, ad avere maggiori problemi a trovare un lavoro, che sono proprio loro a pagare, sulla propria pelle, i preconcetti della gente e la crisi economica.

Un consigliere che non riesce ad essere sopra le parti e a fare il bene della collettività, di tutta la collettività, e che considera uno spreco di soldi un'iniziativa nata proprio per tutelare quella parte di cittadinanza che viene maggiormente discriminata, dovrebbe dimettersi.

Al consigliere posso tranquillamente dire che sono ben altri gli sprechi che si potrebbero ridurre, a partire, anche a costo di essere populista, proprio da quelli della politica e dai fondi che, con tanta dovizia, destra e sinistra continuano a versare alla chiesa..
di Marino Buzzi
fonte http://www.gay.tv/news/attualita/la-politica-dellodio/ di perseo76

Lgbt: Su Antenna Radio Esse si torna a parlare di fede e omosessualità, con le testimonianze dei preti "scomodi" ospite Don Alessandro Santoro

In Foto Don Alessandro Santoro


A “Oltre le Differenze” Venerdì 21 ottobre alle 21, nel format radiofonico dedicato al mondo LGBT anche l'esperienza del gruppo Kairos, cristiani omosessuali di Firenze

Un viaggio nell'Altra Chiesa, quella di preti "scomodi" come don Gallo o don Barbero, la Chiesa che comprende e accoglie anche l'omosessualità e la transessualità; questo è il tema della prossima puntata di “Oltre le Differenze” l'unico format radiofonico in Toscana interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer, condotto da Natascia Maesi e Eleonora Sassetti che andrà in onda venerdì 21 ottobre alle 21.00 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) e in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it

La prima testimonianza di questo viaggio nell'Altra Chiesa è quella di don Alessandro Santoro, prete della comunità delle Piagge di Firenze, messo sotto accusa due anni fa dall'arcivescovo Mons. Betori per aver celebrato il matrimonio tra Sandra e Fortunato.

Lei, Sandra Alvino, dopo aver affrontato il percorso di riattribuzione del genere, oggi è una donna anche per lo stato italiano e per l'anagrafe comunale, ma evidentmente, non per la Chiesa Cattolica.

Ascolteremo anche il punto di vista degli omosessuali che fanno parte della comunità di fedeli con l'intervista a Innocenzo Pontillo, membro del gruppo Kairos – cristiani e cristiane omosessuali di Firenze, che festeggia i 10 anni di attività.

Inoltre, andrà in onda per la prima volta la nuova rubrica “Ma i gay vengono da UrAno?” nella quale cercheremo di sfatare stereotipi e falsi miti sul mondo LGBTQ, attraverso delle interviste raccolte per strada.

La puntata si concluderà con lo scaffale, il consueto momento con i consigli su libri, film e appuntamenti a tema.

Per chi ascolta “Oltre le differenze”, c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com.

E’ possibile inoltre visitare la pagina facebook e il blog: http://oltreledifferenze.splinder.com/
fonte redazione oltreledifferenze

mercoledì 19 ottobre 2011

Lgbt: Xabier Bettel, sindaco gay di Lussemburgo


Xabier Bettel, gay dichiarato, è stato eletto sindaco di Lussemburgo.
La capitale del Gran Ducato diviene così la terza capitale europea, dopo Parigi e Berlino, ad avere un sindaco apertamente omosessuale.

Xabier Bettel è un avvocato trentottenne e succede a Pablo Helminger, che di anni ne ha 71 ed era in carica dal 1999.

Bettel, di centro destra, è solito presenziare agli atti pubblici insieme al suo compagno.

Anche se lui stesso, appena eletto, si è premurato di sottolineare che è stato eletto non per il suo orientamento sessuale ma per la sua personalità e per il suo impegno con la città.

Il nuovo sindaco – che assumerà ufficialmente l’incarico tra due mesi – lavorava già nel municipio della città e si è sempre distinto per la serietà del lavoro e per la difesa dei diritti della comunità lgbt.

Inoltre Bettel è deputato nel Parlamento del Gran Ducato del Lussemburgo, dove ha lavorato alacremente per il matrimonio ugualitario, progetto che è in discussione dall’estate 2010 ma che ancora non è diventato realtà.

Speriamo che la presenza di Xabier Bettel come primo cittadino della capitale possa risvegliare un po’ tutti i cittadini e far fare grandi passi ai diritti di tutti in questo piccolo paese centroeuropeo.
fonte http://www.queerblog.it

Lgbt Uganda: Kasha Jacqueline Nabagesera un'attivista per i diritti lgbt premiata a Ginevra


Nonostante la tragica fine che i violenti omofobi hanno inflitto a David Kato e nonostante le leggi ugandesi che puniscono l’omosessualità persino con l’ergastolo, Kasha Jacqueline Nabagesera - un’attivista ugandese anche lei messa all’indici dalle riviste del suo paese - non ha smesso di lottare per i diritti civili delle persone lgbt.

Il suo impegno è stato riconosciuto adesso a Ginevra, dove ha ricevuto il premio Martin Ennals, che ogni anno 10 Ong mondiali attribuiscono a un difensore dei diritti umani. E l’impegno al fianco di gay e lesbiche, bisex e trans in Uganda merita il massimo riconoscimento e sostegno in questo momento.
fonte http://www.queerblog.it

Lgbt: Alessandra di Sanzo parla di transessuali e gay: "Non tutti sono dolci e capaci di tenerezze"


Alessandra di Sanzo è stata attrice nel film cult Mery per sempre.
La donna, transessuale scelta per il film di Marco Risi, ha abbandonato le scene e ora conduce una vita “normale”.
Ne ha parlato con Silvia Toffanin a Verissimo:

“L’essere transessuale, nel mondo del cinema e del teatro, mi ha discriminata. Sono stata etichettata sempre nei soliti ruoli. Dal 2000 ho fatto scelte diverse.
Lo scorso anno ho lavorato anche in un asilo e, vi assicuro, mi hanno accolta benissimo”.

Alessandra è fidanzata con un uomo che ama e la fa sentire amata. E poi vuole togliere un luogo comune…

“Da sette anni ho un compagno che amo molto e che mi rispetta. Dopo tante storie clandestine – si vergognavano di presentarmi – ho finalmente trovato un uomo con la U maiuscola”

E in merito al caso di Piero Marrazzo che aveva definito le trans come “donne all’ennesima potenza e con una capacità di accudimento straordinaria”, vuole sfatare il mito:

“Probabilmente aveva bisogno di coccole.
Però vorrei sfatare il luogo comune che tutti i gay o le transessuali sono dolci e capaci di tenerezze.

Io ho conosciuto anche trans cattivissime […]
Non è vero che tutte le trans si prostituiscono.
Ci sono persone che fanno dei sacrifici enormi per studiare e per trovarsi un lavoro socialmente accettabile”
fonte http://www.queerblog.it

LGBT SENZA PAROLE! : Turchia “Mio fratello trans mi faceva schifo, e l’ho ucciso”


Una giovane transessuale uccisa per ripulire l’onore della famiglia

Una transessuale è stata uccisa in Turchia da un proprio familiare.
Il fratello ha infatti deciso di porre fine all’esistenza della trans perchè poneva un grande imbarazzo al buon nome della sua famiglia.
Il fatto è successo nella parte orientale della provincia di Gaziantep.
La vittima aveva solo 24 anni e viveva da sola, ma purtroppo non è scappata all’ira omicida del fratello.

TRANS VERGOGNA FAMILIARE
Ramazan Çetin è una giovane transessuale che era in cura presso l’ospedale pubblico di Cengiz Gökçek di Gaziantep.

La trans aveva sostenuto di essersi procurata le ferite dopo una caduta da un luogo molto alto.

Il ricovero le è stato però fatale, perchè il fratello di alcuni anni più anziano si è recato all’ospedale, e l’ha uccisa con tre colpi di pistola, dei quali solo due sono andati a segno, purtroppo con effetti mortali.

L’omicidio è accaduto in orario serale. “Mio fratello era un travestito, mi faceva schifo. L’ho ucciso, così ho pulito il mio onore e quello della mia famiglia”, ha affermato ai poliziotti Fevzi Çetin.

L’assassino si è consegnato lui stesso all’ospedale alle forze dell’ordine ivi presenti, giustificando così l’omicidio appena compiuto.

Ramazan Çetin era fuggita dalla sua famiglia, abbandonando la sua stanza all’interno della casa deiÇetin, perchè condannava la sua scelta di vivere in modo aperto la propria transessualità, due anni fa, e si era sempre tenuta lontano da genitori e fratelli.

Purtroppo però la sua fuga per una vita senza pregiudizi è finita con le pallottole sparate dal fratello.
fonte http://www.giornalettismo.com

lunedì 17 ottobre 2011

Lgbt: Arcigay Roma lancia il progetto GIGA,network per giovani lesbiche, gay e trans


Con il progetto GIGA, Arcigay Roma promuove un “Network di giovani lesbiche, gay e trans” che si pone l’obiettivo di superare gli stereotipi sulle persone LGBT e contrastare le discriminazioni.

L’iniziativa prevede il corso di formazione gratuito per dare la possibilità ai partecipanti di creare un network di ascolto e sostegno per i giovani lgbt in associazioni, scuole e università.

Il corso è formalmente riconosciuto.
Per iscriverti al corso e per informazioni:
06.64501102 www.arcigayroma.it
fonte http://www.arcigay.it

Lgbt: Coming out day, Luxuria: "Basta poco per liberarsi di un fardello"


Coming out day, Luxuria: "Basta poco per liberarsi di un fardello"
Intervista a Vladimir Luxuria, in occasione della giornata internazionale del Coming out

LUGANO "Penso che il Coming out sia un reciproco scambio di positività. Per chi lo fa è un atto di grande sincerità, per chi ascolta è un grande atto di fiducia riposta, perché la persona ti ritiene in grado di non cambiare la tua opinione su di lui o su di lei se hai un orientamento sessuale diverso.

Chi cambia il suo atteggiamento di fronte a un coming out è una persona che in un qualche modo tradisce la fiducia che il confidente aveva riposto in lei."

Le parole sono dell'attrice e attivista politica Vladimir Luxuria la quale, in occasione della giornata internazionale del Coming Out, ha risposto ad alcune nostre domande sul tema dell'omosessualità.

Coming out, qualcuno lo definisce una rinascita...

E' vero. Non si tratta di dire qual è il tuo cantante o colore preferito, si parla di una sfera dell'affettività e della sessualità molto importante. E' una sorta di segreto che proprio perché tale diventa come un fardello da portare, quindi una volta che si trova il coraggio, con i tempi giusti e la persona giusta, rivelarlo diventa davvero una grande liberazione.

Il blocco dove nasce?

Si calcola che un bambino già verso gli 8-10 anni sente già parlare del tema in termini spregiativi e negativi, soprattutto in ambito scolastico, per cui già cresce con un'idea sbagliata o un rapporto sbagliato con l'omosessualità. Poi dipende anche dal contesto famigliare, religioso, dalla città in cui si nasce, la nazione. Sono tanti i fattori esterni che concorrono a rendere più o meno più facile o più o meno possibile il coming out. Per un ragazzo di Milano è più facile che per uno di provincia. Per quello di provincia sarà più facile che non per quello che abita a Teheran dove si rischia l'impiccagione. Dipende molto dal contesto in cui collochiamo la persona.

Conquista sì, ma le aggressioni ai danni di persone omosessuali ci sono ancora, anche in Ticino, che dire?

L'omofobia e la violenza sono una conseguenza diretta anche di un maggiore coming out. Chi ci odia, ci odia ancora di più se siamo visibili, se siamo persone non disposte a nasconderci. Chi commette un atto di violenza su una persona gay è come se dicesse 'io voglio terrorizzare l'intera comunità a cui tu appartieni. Attenti a non stanarvi troppo, non fatevi vedere, non camminate mano nella mano, non ditelo '. Queste persone sono i peggiori nemici del coming out.

Lei era stata a Bellinzona con uno spettacolo, il suo impatto con la gente di qui?

Io purtroppo ho un giudizio filtrato dalla mia popolarità. La fama è l'anestetico al pregiudizio. La gente mi riconosce per quello che ho fatto e quindi spesso mi dimostra segni di affetto ma spero che questi segni di affetto vengano riservati anche a persone meno famose di me ma più vicini a loro, come un vicino di casa. A volte ci sono persone, amici o parenti, che sospettano ma non chiedono perché pensano sia una violazione della sfera privata. Vorrei dare loro un consiglio: provate a parlarne, a volte basta solo dare il la perché qualcuno si senta libero di confidarsi.

Anni fa qui è passata la legge sull'unione domestica registrata per le coppie gay cosa ne pensa?

Mi fa piacere che ci sia un luogo nel mondo in cui si parla italiano dove questa possibilità c'è. Il vostro è un esempio di civiltà che purtroppo non è ancora riuscito a superare il confine. L'Italia ormai è l'ultima roccaforte dell'omofobia anche politica e legislativa, per cui un ragazzo che ha trovato la sua anima gemella è più fortunato se è nato in Ticino piuttosto che a Como.

E su un argomento ancora più delicato come l'adozione?

Su questo tema invito sempre le persone a conoscere prima di giudicare. C'è una sproporzione enorme tra il numero di bambini che avrebbero bisogno di essere adottati e quello delle persone disposte ad adottare. Considero una persona che vuole assicurare un tetto o una medicina o una culla o un diritto allo studio, come una persona non egoista bensì capace di un grande atto di altruismo. Se una persona che sente il desiderio di prendersi cura di qualcuno invece di essere etero è gay, non credo faccia differenza, la sua sessualità non fa del suo sentimento qualcosa di meno nobile così come non fa di lei una persona meno capace.

Il coming out day è "solo" un giorno, negli altri 364 che cosa succede? O cosa dovrebbe succedere?

E' come l'8 marzo per la festa della donna. Usiamo queste date per fare un bilancio e per riportare sotto i riflettori il tema, un tema che però va affrontato tutti i giorni. Oggi? Approfittiamo di questa giornata per fare in modo che in questo giorno qualcuno possa cogliere l'occasione e fare il suo coming out.
fonte http://www.tio.ch di L.M

Cinema lgbt: Nicole Kidman nei panni di Lili Elbe, pittrice transessuale


Sono molti gli artisti che in passato non vennero accettati totalmente dalla società di quell’epoca: dai poeti omosessuali Baudelaire e Rimbaud fino alla scrittrice inglese Virginia Woolf, grandi personaggi del passato che vennero condannati per la loro identità sessuale e riscoperti solo qualche decennio più tardi riconscendo in loro il talento che un tempo nessuno aveva voluto ammettere.

Il panorama cinematografico hollywoodiano dedicherà ora una nuova produzione, un film che sarà racconterà la storia di Lili Elbe, pittrice danese del XX secolo.

A curare la produzione del film sarà il regista Tomas Alfredson attualmente impegnato nella scelta di una valida candidata per la parte di Gerda Gottlieb, amante e moglie della pittrice danese che verrà invece interpretata da Nicole Kidman.

Tra le tre possibili co-protagoniste erano state indicate le attrici Rachel Weisz, Gwyneth Paltrow e Charlize Theron ma le loro candidature sono state riviste a causa di numerosi altri impegni cinematografici. L’unica confermata, per ora, rimane Nicole Kidman che ha fatto sapere al regista di voler realizzare il progetto a tutti i costi.

Ma chi era la pittrice che tanto da appassionato l’attrice Nicole Kidman? Lili Elbe nasce maschio con il nome di Mogens Einar Wegener prestandosi al primo intervento chirurgico negli anni ’30 recandosi in Germania per il primo dei cinque interventi chirurgici, pratiche non del tutto sicure e proposte ancora in via sperimentale che la pittrice volle testare sulla propria pelle, interventi che vennero tutti risolti con esito positivo.

Il suo caso fece così scalpore a quell’epoca che la pittrice riuscì a farsi riconoscere il diritto di nuovi documenti di identità e unirsi in matrimonio con la compagna Gerda Gottlieb, nozze che vennero celebrate per la seconda volta. La Elbe era la Gottlieb erano infatti già unite in matrimonio prima che la pittrice cambiasse sesso.

Il film verrà titolato The Danish Girl (La ragazza danese) e sarà prodotto dalla casa di produzione cinematografica Blossom Films.
fonte http://www.gayprider.com Di Giada Aramu

Lgbt: 50 transgender al II° incontro internazionale per la micro imprenditoria trans in Ecuador


L’organizzazione X Silhouette in collaborazione con la Banca Mondiale ha organizzato il secondo Incontro Internazionale per la micro impresa trangender, un corso di formazione imprenditoriale per la provincia ecuadoregna di Guayas.

L’evento ha visto la partecipazione di oltre 50 persone transgender che hanno creato imprese in America Latina, con l’obiettivo di aiutare a migliorare i loro risultati di business.

L’organizzazione responsabile per la manifestazione ha dovuto trovare ogni azienda gestita da un transessuale nella regione e invitarla a partecipare all’evento, che sarà più facile da organizzare nei prossimi anni, dato che l’intenzione di utilizzare le informazioni finora acquisite per stilare una lista di imprese guidate da persone transgender.

La Banca Mondiale (BM) è l’agenzia responsabile per la sponsorizzazione finanziaria della manifestazione.

La ventiquattrenne attivista transgender Kathy Vargas ha dichiarato:

"E’ una lotta dura, la comunità trans non è unita, ma quando cominceremo a conoscerci meglio, ci renderemo conto di essere in grado di ottenere più benefici lavorando insieme."

L’organizzazione Silhouette X ha lo scopo che le persone trans escano fuori dallo stereotipo di lavoratrici in un salone di bellezza o, peggio, di persone dai facili costumi.
fonte http://www.gayprider.com Di Felice Catozzi

Film lgbt: Oscar 2012, Skoonheid (Beauty) di Oliver Hermanus scelto a rappresentare il Sudafrica


Il film selezionato era presente anche all’ultimo Festival di Cannes nella categoria Un Certain Regard, dove ha conquistato il premio Queer Palm 2011

Il Sudafrica ha candidato il film Skoonheid (Beauty) di Oliver Hermanus ai prossimi Oscar 2012. Il film selezionato era presente anche all’ultimo Festival di Cannes nella categoria Un Certain Regard, dove ha conquistato il premio Queer Palm 2011, che è il riconoscimento dedicato ai migliori film a tematica Lgbt.

A Cannes era stata la prima volta di un film africano in lingua afrikaans ad essere incluso in una sezione ufficiale.

Beauty è il secondo lungometraggio del giovanissimo regista di Capetown di ventisette anni Oliver Hermanus, che aveva debuttato nel 2009 con Shirley Adams, film drammatico sulla vita di una donna divisa tra il lavoro e il figlio disabile.

La commissione africana ha quindi candidato la pellicola Skoonheid, che in lingua africans significa appunto “Bellezza”, nel cui cast appaiono Michelle Scott, Deon Lootz, Charlie Keega, Jamie Ramsay, Dylan Voogt, Didier Costet, Marin Saven, Genevieve Hofmeyr e Reza Levy.

Il film racconta la storia di François van Heerden, un bianco cinquantenne di lingua Afrikaans che vive a Bloemfontein con tutta la sua famiglia, trascorrendo una vita agiata da benestante ma grigia e monotona.

Il borghese fatalista un giorno incontra del tutto per caso il figlio di un amico più giovane di lui di 20 anni verso il quale è spinto da una passione che si fa sempre più morbosa.

Questo fatto comincia a scardinare l’equilibrio di François che lo farà muovere fino a Capetown alla ricerca del suo giovane universitario amato e odiato.

Nonostante il dichiarato disprezzo dal protagonista nei confronti dell’omosessualità e l’eccessivo “machismo” degli uomini del paese, sono molti quelli fra di loro che si ritrovano a scadenze fissate per avere rapporti omosessuali.

Il giovane director Oliver Hermanus affronta con crudo realismo il tema del razzismo, dell’omosessualità e dell’omofobia nel Sudafrica dei suoi e dei nostri giorni, vedremo cosa decideranno i giurati dell’84esima edizione degli Academy Awards dopo averlo visto.
fonte http://www.gaynews.it/ via (VivaCinema.it)

Teatro lgbt: A Roma in scena “Famosa”, la storia di una trans


La storia di un ragazzino di 15 anni, nato e cresciuto nella provincia ciociara e convinto di essere una ragazza mancata a causa di un ‘errore genitale’, con il sogno di diventare famosa…

E’ la piece teatrale ‘Famosa’ in scena dal 16 ottobre al Teatro in Scatola di Roma, scritta e interpretata da Alessandra Mortelliti, nipote di Andrea Camilleri e tra pochi giorni nelle sale italiane tra i protagonisti di ‘La Scomparsa di Pato”, primo film per il cinema tratto da un libro di Camilleri che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme con Maurizio Nichetti.

Sia il film che la piece, presentata dall’Associazione Culturale Monade e dall’Associazione Culturale PerPetra con il patrocinio del Mit (Movimento identita’ transessuali), sono diretti da Rocco Mortelliti.

Il testo di ‘Famosa’ e’ edito da ‘Nero su Bianco Edizioni’, ed e’ arrivato tra i finalisti al concorso letterario ‘Per voce sola 2010’. Racconta le giornate di Rocco Fiorella, trascorse tra gli insulti dei paesani e le botte del padre che non accetta di avere un figlio ”invertito” e ”ritardato”.

Il suo principale rifugio e’ la televisione con quei programmi che ti danno la possibilita’ di ”diventare qualcuno”.

Ed e’ per questo che ogni giorno, contro tutto e tutti, chiuso nella solitudine della sua stanza, prova e riprova incessantemente balletti da lui stesso coreografati, interpreta canzoni pop, ricerca parrucche ”divine” e scarpe ”zeppate” per essere sempre al meglio, in attesa della grande occasione, che prima o poi, ne e’ convinto, arrivera’.
fonte http://gaynews24.tumblr.com