sabato 1 ottobre 2011

Lgbt: Aperto con l'assessore Cristina Scaletti il tavolo di confronto su sicurezza e diritti a Torre del Lago, e Friendly Versilia


FIRENZE"Il tavolo di confronto è aperto, è possibile ricercare per la Marina di Torre del Lago una soluzione condivisa, capace di garantire sia gli aspetti turistici che quelli legati ai diritti di tutti in una zona importante come la Versilia, con tutto il suo patrimonio di tradizioni e cultura.

Posso affermare con soddisfazione che abbiamo raggiunto il nostro primo obiettivo, quello che ci eravamo dati quando, ancor prima che esplodessero le polemiche sullo stato della sicurezza nella zona e i provvedimenti di chiusura dei locali, avevamo convocato questo incontro di mediazione, l’unico ruolo possibile per la Regione in questa vicenda”.

Così l’assessore regionale al turismo Cristina Scaletti al termine del “vertice” di stamani sulla situazione creatasi in Versilia, con il pieno delle presenze dei soggetti interessati: dal vice prefetto vicario di Lucca Giuseppe Guetta al presidente della Provincia Stefano Baccelli; dal sindaco di Viareggio Luca Lunardini con l’assessore Athos Pastechi al direttore di Conferesercenti Versilia Alessandro Cerrai; e infine, ma non certo in ordine di importanza, per il Consorzio Friendly Versilia la presidente Regina Satariano con Alessio De Giorgi e Christian Panicucci.

L’assessore Scaletti ha proposto di rendere questo tavolo strumento di lavoro permanente, e il sindaco Lunardini si è subito impegnato a convocare la prossima riunione, che sarà estesa all’Ente Parco di S.Rossore-Migliarino-Massaciuccoli.

Proprio quest’ultimo viene unanimemente considerato soggetto essenziale per individuare le soluzioni condivise e sostenibili contro degrado e delinquenza, obiettivi di quell’”alleanza virtuosa” chiesta dal presidente Baccelli e condivisa da tutti gli interlocutori presenti.

Il Consorzio Frendly Versilia ha dichiarato per parte sua la disponibilità a mettere in campo risorse proprie, insieme a quelle pubbliche, per trovare le forme di valorizzazione e messa in sicurezza, indispensabili per programmare in modo corretto la prossima stagione estiva.
fonte http://toscana-notizie.it di Dario Rossi

LGBT RICERCA MEDICA: HIV: UN NUOVO VACCINO DECLASSA IL VIRUS AD UN HERPES


I risultati dello studio condotto dimostrano che i soggetti hanno sviluppato una risposta immunitaria pari al 90%

Nuove speranze si scorgono all'orizzonte per la sindrome da immunodeficienza acquisita, che ha segnato una tragica pagina nella storia delle patologie dell'ultimo trentennio.

È da più di venti anni, infatti, che i ricercatori e gli studiosi cercano un vaccino che riesca a sconfiggere del tutto il virus, o almeno ad arginarlo per evitare il grandissimo tasso di mortalità che ingloba i malati nella sua spirale.

Quello che un'equipe di studiosi spagnoli ha sperimentato nell'ultimo periodo lascia buone speranze in merito ad una definitiva svolta nel campo della cura e delle terapie riguardanti il virus dell'HIV.

I ricercatori del Centro nazionale di Biotecnologie madrileno, guidati da Mariano Esteban, hanno infatti sviluppato in collaborazione con l'Hospital Clinic di Barcellona un nuovo vaccino (l'MVA-B) che potrebbe declassare il virus dell'HIV ad un'infezione cronica minore pari al semplice virus dell'herpes o al virus che provoca l'epatite C.

Il vaccino, che rientra tutt'ora in una fase assolutamente sperimentale, sembra regalare numerose aspettative ai pazienti che soffrono di AIDS: esso prometteva già bene sia al momento delle prime ricerche nel 1999, sia quando si era iniziato a sperimentarlo nel 2008 su topi e macachi che soffrivano di immunodeficienza.

Tuttavia, rispetto alle ricerche condotte anni prima, sembra che ora possa essere utilizzabile a più ampio spettro e con più possibilità di riuscita: infatti, nella fase preliminare 1, i risultati dello studio condotto su 24 volontari hanno dimostrato che i soggetti avrebbero sviluppato una risposta immunitaria pari al 90%, di cui l'85% manteneva la risposta per un periodo pari a circa un anno.

I risultati del vaccino, inoltre, hanno coinvolto anche la sfera della produzione dei microrganismi deputati al riconoscimento del virus e alla sua sconfitta, ovvero i linfociti T e B, decretando un loro aumento medio del 55% circa.

I ricercatori ci tengono a specificare che il vaccino deve ancora essere testato nelle fasi 2 e 3 su pazienti che soffrono di HIV e che non distrugge il virus, ma lo tiene sotto controllo permettendo che il sistema immunitario disattivi l'infezione sconfiggendo le cellule infette.
di Alice Manza
fonte http://www.infosalute.info

Lgbt: Persone transessuali come malati di mente, il Parlamento Europeo dice no


Il Parlamento europeo ha recentemente approvato una risoluzione che invita l’Organizzazione Mondiale della Sanità a fermare una volta per tutte la classificazione delle persone transessuali come malati di mente.

Il disturbo dell’identità di genere è infatti attualmente classificato come un disturbo mentale e comportamentale. L’europarlamentare olandese Emine Bozkurt, autore della modifica, ha dichiarato:

"Occorre una modifica urgente anche se sicuramente si dovrà aspettare almeno il 2012. Intanto le persone transgender hanno il diritto alle cure mediche e ai loro benefici, e questo stigma negativo che li circonda deve finire."
fonte http://www.gayprider.com Di Valeria Scotti

PER UN APPROFONDIMENTO SPECIFICO LEGGI :
http://albertocorsini.wordpress.com/2011/09/30/diritti-gay-lesbo-bisex-e-transgender-dal-parlamento-europeo-un-richiamo-alla-parita/

Lgbt: Lo sport gay arriva a Roma, dal 29 Settembre al 2 Ottobre


100 atleti di 8 squadre sono pronti a sfidarsi a calcetto. Mentre sono 160 i tennisti che si incontreranno sulla terra rossa.
La settimana dello sport lgbt si apre a Roma questo giovedì.

Ritorna lo sport gay a Roma ed è in forma davvero perfetta. Dal 29 settembre, per quattro giorni, singoli e squadre, italiani e non di ogni orientamento, gusto e colore, si sfideranno per la Yellow week, un doppio torneo di calcetto e tennis organizzato dall'omonima associazione Yellow.

E se l'appuntamento con la terra rossa è ormai una piacevole tradizione annuale, la novità di questa edizione del torneo è l'apertura agli amanti del cuoio... del pallone, parastinchi e tacchetti, alla faccia di Gianni Rivera (e altri) secondo il quale il calcio sarebbe uno sport per soli eterosessuali.

«Sarà un torneo di calcio a cinque», spiega Luca Giandomenico, che si è speso moltissimo dell'organizzazione e che sarà in campo sabato per l'altisonante Yellow Icons cup. «Si sfideranno ben dieci squadre maschili mentre quelle femminili sono sei, una è di ragazze tedesche.

Sfioriamo i 100 atleti, gli arbitri saranno 8 e siamo solo al debutto...», aggiunge un Giandomenico molto soddisfatto: «Essere gay visibili e giocare a pallone è ancora difficile in Italia: è uno sport che a livello professionistico non lascia spazi, tra noi gioca persino chi ha smesso con il calcio perché sentiva di non poter essere visibile».

In campo ci saranno evidentemente anche numerosi eterosessuali: «Abbiamo chiamato a raccolta amici e colleghi e il decimo municipio, una circoscrizione di Roma, metterà in campo una piccola squadra... coinvolgere l'altra sponda (ride, ndr) nelle nostre partite può aiutare ad cambiare le cose, almeno un poco».

I tennisti, per parte loro, paiono più navigati: «Siamo alla terza edizione del torneo di tennis Uno smash per diritti civili. Gli atleti sono 160, con una minoranza cospicua di eterosessuali. Abbiamo tennisti di tutto il mondo: Stati uniti, Belgio, Germania, Svizzera, Canada...», e fatichiamo ad interrompere l'elenco che sta stilando Maria Antonietta Manganello, vicepresidentessa Yellow e direttore del torneo.

L'organizzazione è stata complessa: «Tutti gli atleti sono ospitati presso amici, soci e conoscenti, c'è da diventare matti con le defezioni dell'ultimo secondo.

Sfogheremo la tensione accumulata alla vigilia sul campo dove ci scontreremo anche con gente in gamba come Paolo Isidori, che è molto forte anche a livello FIT e alcune teste di serie straniere».

Qualche grattacapo, esattamente come per Europride, è arrivato con gli sponsor, aggiunge Giandomenico: «Tranne sei attività che si rivolgono alla comunità gay, che credono molto in quello che stiamo facendo, è una strada ancora difficile da percorrere».

E' un peccato, perché il torneo ha tutti i numeri in regola per imporsi tra gli appuntamenti di assoluto rilievo per la comunità gay e non, stanca di soli pride. Nonostante le difficoltà "Yellow week", quest'anno ha fatto le cose in grande: presentazione ingessata con giacca anche per gli atleti alla Sala Conferenze di Montecitorio, saluto delle istituzioni e dell'Onorevole Paola Concia che farà gli onori di casa alle premiazioni insieme al patrocinio di tutti gli enti locali: regione, comune, provincia e municipio, esattamente un grande slam.

E Yellow uscirà persino dai campi di calcio e tennis affacciandosi all'universo della scuola con la premiazione di un concorso sulle tamatiche del razzismo rivolto agli studenti delle medie "Un segno per l'integrazione".

Sempre a partire dallo sport visibile poi, l'associazione Yellow, nella convinzione che fuori e dentro il mondo dello sport siamo tutti uguali, animerà il dibattito sui diritti con i festeggiamenti per i dieci anni del Registro delle Unioni civili del Municipio X di Roma, che, da quest'anno, consentirà di registrare l'unione delle coppie residenti a Roma (superando il vincolo di residenza nel X Municipio).

Si possono infine riunire quasi 300 atleti, a stragrande maggioranza omosex, senza pensare ad una sana movida notturna? Impossibile.

«Yellow week», sarà anche aperitivi, brunch e feste danzanti di house/pop a bordo piscina per atleti e coloro (e sono tanti) che li amerebbero volentieri... ma attenti a non fare troppo tardi: le partite di tennis incominceranno tassativamente all'alba delle 9. Pronti a fare la "ola"?

Tutte le informazioni: www.yellowsport.it/october/
fonte http://www.gay.it/ di Stefano Bolognini

Siena: Su Antenna Radio Esse, torna la finestra sull’omosessualità e non solo “Oltre le Differenze” in viaggio nelle associazioni lgbtq


Venerdì 30 settembre alle 21, il format radiofonico condotto da Natascia Maesi ed Eleonora Sassetti conosce e ha affrontato meglio il Movimento Pansessuale di Siena
Comincia da Siena il viaggio di “Oltre le Differenze” nelle associazioni lgbtq d’Italia.

Una volta al mese la redazione del format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer - condotto da Natascia Maesi e Eleonora Sassetti e in onda alle 21.00 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) e in streaming su www.antennaradioesse.it – andrà a caccia delle idee e delle persone che rappresentano il vero motore della battaglia per i diritti del mondo lgbtq.

Si comincia venerdì 30 settembre con una puntata interamente dedicata al Movimento Pansessuale, comitato promotore Arcigay Siena.

Madama Gaga Drag al secolo Gianmarco, resident drag del Movimento farà gli onori di casa, accompagnando gli ascoltatori nel viaggio alla scoperta del personaggio drag di cui veste i panni, nelle serate di divertimento lgbtq senesi.

Spazio poi alle iniziative promosse dall’associazione senese nei suoi primi due anni e mezzo di attività con un’ampia intervista al presidente Alessandro Maggi.

Conclude il viaggio una divertente e un po’ irriverente carta d’identità del Movimento, firmata da due dei soci dell’associazione Tancredi e Daniele.

Torna infine la amatissima hit delle castronerie e il consueto scaffale, che in questa puntata speciale ospiterà il libro e il film “scelti per voi” dal Movimento Pansessuale.

Non mancheranno gli appuntamenti culturali e festaioli.

Per chi ascolta “Oltre le differenze”, come sempre c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com.
E’ possibile inoltre visitare la pagina facebook e il blog: http://oltreledifferenze.splinder.com/
fonte redazione OLTRE LE DIFFERENZE

venerdì 30 settembre 2011

Lgbt Eventi: Napoli Caracò: una nuova casa editrice tra antico e moderno


Nasce domani Caracò, una nuova casa editrice che si pone un obiettivo ambizioso: creare qualcosa di profondamento antico come un libro, in maniera nuova, moderna, e libera.

Infatti, al di fuori delle logiche di distribuzione tradizionali e sfruttando al massimo le potenzialità del web, Caracò intende creare un patto di ferro con il lettore, abolendo ogni forma di mediazione.

Ad inaugurare la nuova realtà editoriale sarà Riccardo Brun con “La propaganda - 1899,1900: i due anni in cui rivoltammo Napoli” (che sarà presentato giovedì 29 settembre ore 19.00 presso il Forum delle Culture) a cui seguiranno “La giusta parte” (a cura di Mario Gelardi) e “La parola liberata dalle mafie” (a cura di Alessandro Gallo) che attraverso giovani autori e studenti, napoletani e siciliani, racconta di chi ha combattuto e combatte la criminalità organizzata.

A novembre, ad inaugurare la collana Teatri di carta sarà “Quattro mamme scelte a caso” che raccoglie i racconti di Alessio Arena, Luigi Romolo Carrino, Massimiliano Palmese e Massimiliano Virgilio che fanno parte dell’omonimo progetto teatrale, omaggio ad Annibale Ruccello.

A dicembre, invece, saranno pubblicate le “Sette favole pe’ gruosse e piccerille” scritte da Massimo Andrei ed llustrate da Carmine Luino.

Con le sue quattro collane (Singoli, racconti brevi; Testimoni, libri di storie e testimoni del nostro tempo; Teatri di carta, drammaturgia contemporanea e grandi classici; Cosmi, poesia, saggi, favole), Caracò racconterà la realtà, lavorando sul presente, promuovendo autori e formando testimoni (sia tra chi sceglie di scrivere una storia, sia tra chi decide di leggerla) per diventare un vero e proprio osservatorio civile dove teatro e letteratura si incrociano e producono un’idea di cultura accessibile e originale.

visita il sito della casa editrice: http://caraco.it/site/ (on-line dal 29 settembre)
Il Forum delle Culture si trova presso L’ex Asilo Filangieri in via Maffei 18 (traversa di San Gregorio Armeno).
fonte http://www.napoligaypress.it

Polonia: numero record di candidati LGTB nelle liste elettorali


Il prossimo 9 ottobre si terranno in Polonia le elezioni per il Parlamento (Sejm) e il Senato. Sono 31 milioni i cittadini chiamati alle urne in un momento cruciale del futuro del paese, momento che coincide anche con quello pieno di speranze del movimento lgbt polacco, nonostante il recente naufragio del progetto di legge sulle unioni civili.

Prova di questa fecondità del movimento polacco è il numero record di candidati gay, lesbiche e trans che hanno la possibilità di essere eletti.

Il progetto di legge per le unioni civili anche per le coppie dello stesso sesso è stato presentato la scorsa estate nel Sejm dall’Alleanza per la Sinistra Democratica (in polacco: Sojusz Lewicy Demokratycznej, SLD) ma non è stato approvato entro la fine della legislatura e lo scioglimento delle camere.

I vari collettivi lgbt hanno comunque assicurato che torneranno a chiedere l’approvazione di una misura simile nella prossima legislatura, anche se le possibilità che tale progetto vada avanti dipenderà dell’esito delle prossime elezioni.

Secondo i sondaggi – e al pari delle elezioni presidenziali dello scorso anno – la Polonia sceglierà tra due destre: una liberale ed europeista, di cui è esponente l’attuale primo ministro Donald Tusk della Piattaforma Civica (in polacco: Platforma Obywatelska, PO) e l’altra ultraconservatrice, euroscettica, nazionalista, che difende a oltranza la tradizione rappresentata dal partito Diritto e Giustizia (in polacco: Prawo i Sprawiedliwość, PiS) e capeggiata dall’ex primo ministro Jaroslaw Kaczyński, fratello gemello del presidente Lech che, come ricorderete, è morto in un incidente aereo nell’aprile 2010.

La comunità lgbt polacca si gioca parecchio in queste elezioni.
I sondaggi forniscono dati molto variegati e confusi però segnalano che il vantaggio di partenza della Piattaforma Civica è diminuito tanto da non poter escludere la vittoria di Diritto e Giustizia.

Una vittoria di Piattaforma Civica manterrebbe il Paese nel sentiero delle riforme e della modernizzazione e lascerebbe aperta la porta alla possibile approvazione di misure a favore delle coppie dello stesso sesso (il settore più liberale di Piattaforma Civica vede di buon occhio l’approvazione di una legge in questo senso e lo stesso primo ministro Donald Tusk ha dichiarato di sentirsi pronto per affrontare il tema).
Una eventuale vittoria del PiS invece significherebbe, senza dubbio alcuno, un grande balzo indietro e la fine di tutte le speranze di ottenere nella prossima legislatura qualunque misura a favore della comunità lgbt.

Uno degli eventi più significativi di questa campagna elettorale è stato, senza dubbio, il divorzio che si è consumato tra una parte importante della società civile polacca (compreso il gruppo lgbt più importante del paese - KPH Campagna contro l’omofobia)e l’Alleanza della Sinistra Democratica (SLD).

Causa della rottura sono state le liste elettorali presentate ad agosto dal lider del SLD, Gregorz Napierlaski che sembra non capire che la società polacca odierna è molto più complessa del passato: Napierlaski ha infatti organizzato le liste mettendo donne e rappresentanti della società civile (come, per esempio, uno dei leader di KPH, Robert Biedron) agli ultimi posti o in posizioni in cui non saranno eletti.

Tali liste hanno provocato un vero e proprio tsunami di proteste: intellettuali e opinionisti politici hanno criticato duramente Napierlaski definendo la sua operazione come autodistruttiva, scandalosa e suicida e accusandolo, inoltre, di aver ingannato le donne. Anche Robert Biedrón si è detto ingannato e ha rinunciato a candidarsi tra le fila del SLD.

In molti hanno rinunciato a candidarsi. C’è stato chi, comunque, è rimasto nelle liste, come, Krystian Legierski, attivista gay e consigliere comunale, che è al numero quattro della lista per Varsavia e che ha molto criticato la decisione di Biedrón.

Polonia: numero record di candidati LGTB nelle liste elettoraliLasciando da parte Legierski, chi ha beneficiato di questa situazione è stato Ruch Palikota, movimento di sinistra fondato recentemente da Janusz Palikot, controverso impresario, deputato, blogger ed ex membro di Piattaforma Civica.

Palikot ha offerto i primi posti nelle sue liste ai transfughi di PO e in molti hanno accetto: tra costoro lo stesso Biedrón, capolista a Gdynia; Anna Grodzka, attivista transessuale e fondatrice del collettivo Trans-Fuzja, capolista a Cracovia; la femminista Wanda Nowicka, al secondo posto della lista per Varsavia e il presidente del KPH Tomasz Szypuła, al terzo posto per Varsavia.

Sebbene per il partito di Palikot sarà molto difficile superare lo sbarramento del 5% per entrare in Parlamento, la sua popolarità cresce e, secondo alcuni sondaggi, si attesta intorno al 6%.

Tutto è possibile: del resto la Polonia è terra di miracoli…
fonte http://www.queerblog.it, Via | Dos Manzanas

Lgbt Toscana: L’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti scrive a Galan e Sacconi: “Tutelare i lavoratori dello spettacolo”


FIRENZE
Con una circolare dell’agosto scorso, l’Inps di fatto non riconosce più l’indennità di disoccupazione ai lavoratori dello spettacolo, decidendo di attribuire loro un presunto status di ‘lavoratore autonomo’ in base a Regi Decreti risalenti al 1935 e addirittura al 1924.

Sulla questione l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti ha deciso di interessare il ministro alla cultura Giancarlo Galan e il ministro al welfare Maurizio Sacconi, inviando loro una lettera urgente.

“Si tratta di una disposizione, l’ennesima verrebbe da dire – scrive l’assessore Scaletti -, che aggrava lo stato di precarietà che già i lavoratori dello spettacolo vivono non solo in considerazione della grave crisi economica, ma, direi funzionalmente, in quanto la tipologia professionale ed i contratti dei lavoratori dello settore sono per definizione una natura intermittente dovuta, tra l’altro, al modello organizzativo dello spettacolo in Italia.

L’Italia del resto è una delle poche nazioni europee che non riconosce i lavoratori dello spettacolo come ‘lavoratori intermittenti’; e una delle poche a non avere una organica regolamentazione della materia.

Tale situazione esprime ancora una volta un giudizio negativo su un comparto professionale che spesso stenta ed essere ritenuto ‘categoria professionale’, quasi lo spettacolo fosse non un lavoro, ma una scelta di piacere”.

Tutto ciò è in contraddizione, a giudizio dell’assessore, con i risultati anche recentemente resi noti dagli organi informazione, che assegnano al settore dello spettacolo un incremento degli incassi e quindi del consumo culturale; e sottolineano come lo spettacolo, anche attraverso l’indotto in grado di determinare, rappresenti un settore fortemente produttivo per la vita del Paese.

“Signori ministri – conclude la sua missiva l’assessore regionale alla cultura -, è difficile non considerare insolito che uno Stato moderno, pur in presenza di recenti proposte di legge rivolte a disciplinare e tutelare i lavoratori dello spettacolo, si cimenti nell’emanare circolari applicative di Regi Decreti che non possono che sottendere antiche e non più applicabili concezioni riferite ad artisti e a chi lavora in questo comparto con le più varie professionalità .

Chiedo pertanto che con la massima urgenza si ponga mano ad una revisione completa della disciplina contrattuale e normativa, dotando anche il nostro Paese di strumenti legislativi adeguati e aderenti all’attuale organizzazione dello spettacolo.

E si proceda, contestualmente, all’abrogazione dei regi decreti cui l’Inps ha fatto riferimento per avviare questa anacronistica operazione”.
fonte http://toscana-notizie.it, di Dario Rossi

mercoledì 28 settembre 2011

Lgbt: Illogiche sentenze sull’orientamento sessuale


“C’è chi dice sia un esercito di cavalieri, c’è chi dice sia un esercito di fanti,
c’è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella
sulla nera terra, io invece dico
che è ciò che si ama”
Saffo



Non passa un solo giorno senza che i giornali riportino una dichiarazione omofoba di qualche povero illustre. Frasi a volte insinuanti, altre volte esplicite e al limite dell’orrore: violente. Ognuno può dire ciò che vuole, certo.

Ma le parole devono essere pesate, limate e devono avere una giustificazione.
“Gli omosessuali sono malati!”: portatemi una sola prova di questa dichiarazione insensata e vuota e nessuno vi impedirà di parlare.

“Tutti i transessuali si prostituiscono”:
1. Se a cambiare sesso è un uomo il sostantivo transessuale è femminile, errore clamoroso che non solo offende, ma denota ignoranza conclamata;

2. Tra la parola “tutti” ci sono anche tutte le transessuali che cercano ogni giorno, con fatica, di insinuarsi nella vita quotidiana cercando di viverla con dignità, scontrandosi contro pregiudizi e infamie.

Persone che hanno passato anni per trovare una serenità interiore e che devono lottare tutti i giorni per conquistarsi una legittima tranquillità esteriore.

“L’omosessualità è contronatura!”: come può un essere umano definirsi contro natura? Solo chi è ancora convinto che l’omosessualità sia un atteggiamento, un vizietto da correggere può produrre una dichiarazione simile.

Eppure “omosessualità” è un termine come un altro per dire che A ama B.
E basta. “Omosessualità e pedofilia sono la stessa cosa”: nell’omosessualità il rapporto è tra consensienti, nella pedofilia c’è una violenza su un minore.
Una differenza di fondo.

Potrei continuare con la lista, ma sarebbe troppo lunga, illogica e dolorosa. Fa male ascoltare queste sentenze, fa male perché sono frutto di ignoranza, di convinzioni radicate e difficili da estirpare.

Sarei felice se un giorno si riuscisse ad andare oltre a queste definizioni. Omosessualità, transessualità, bisessualità, lesbismo, eterosessualità sono voci molteplici di un unico amore, quello umano.

Ma ho paura che quel giorno, almeno in Italia, sia lontanissimo e che dovremmo ancora appellarci a queste etichette per uscire fuori dal buio dell’ignoranza.
fonte http://www.reset-italia.net di Luca Iacovone

Lgbt: Dopo Leonardo Di Caprio e Brad Pitt, anche Madonna cerca casa a Verona, forse in piazza delle Erbe


VERONA
Un palazzo sul Canal Grande a Venezia?
No, troppo dispersivo.
Per Madonna la scelta pare caduta su un mega attico super accessoriato da 10-12 milioni, con un sistema di video sorveglianza raffinatissimo, in piazza delle Erbe a Verona.

Niente di scritto nero su bianco; allo stato ci sarebbe solo un po' di piu' di una ''manifestazione di interesse'', ma per l'immobiliarista che ha l'appartamento tra i suoi gioielli di gran lusso da offrire sul mercato internazionale tanto basta: ''e' come se fosse suo, come se avesse gia' dato una caparra''.

Avanti di questo passo, se le intenzioni si tradurranno in certezze, la citta' di Giulietta e Romeo rischia di dover inserire tra i suoi tour turistici il giro ''case delle star''.

Madonna, infatti, arriva dopo che nella citta' scaligera si da' per certo abbia preso 'casa' Leonardo Di Caprio, in piazza Bra', mentre nella vicina Valpolicella ci sarebbe una delle dimore della coppia Pitt-Jolie.

Altri nomi, di giorno in giorno, allungano alla lista dei possibili arrivi, come quelli di Emma Watson, alias Hermione in Harry Potter, o Elton John, gia' di casa a Venezia.

A tirare le fila di questo vorticoso giro di case e ville, almeno a dare ascolto alle varie indiscrezioni da un anno a questa parte, Alessandro Proto, titolare di una societa' che ha sede a Milano, Londra, Lugano e New York.

Una sorta di 'monopolio' dell'offerta per i vip dello spettacolo e del cinema presto spiegato: ''Abbiamo un filo diretto con societa' americane che ci hanno identificato per la ricerca di immobili di pregio da proporre sul mercato internazionale. Sono in molti, visti i tempi, che acquistano per investimento''.

Se Di Caprio pare abbia guardato anche a questa voce, di Madonna non e' chiara - a sentire lo stesso Proto - quale sia stata la ragione che l'ha portata a posare gli occhi su un attico da 600 metri quadrati con sei camere, cinque bagni, oltre a un salone con camino di proprietà di un industriale veronese.

''In un primo tempo voleva un immobile a Venezia, questa era la sua volonta''' dice Proto, andando con i ricordi ai due palazzi mostrati nella citta' lagunare a inizio settembre. ''C'era anche Palazzo Garzoni Moro, sul Canal Grande - racconta - ma l'ha considerato troppo dispersivo e poi era in restauro''.

Niente da fare; come non sono andate bene le ville stile palladiano nel vicentino. ''Poi - dice ancora - abbiamo fatto arrivare le foto dell'attico e i suoi collaboratori ci hanno risposto che era di suo gradimento e che sarebbero venuti a vederlo. Adesso per noi e' bloccato per un mese''.

Difficile che sbarchi la cantante, piu' facile se le rose fioriranno che arrivino i suoi legali. Ma come mai il Veneto, in primis Verona, pare attrarre tante star made in Usa? ''Forse, al di la' della bellezza dei luoghi, e' una moda, come e' stato per la Toscana di qualche anno fa''.

Il sindaco Flavio Tosi sembra avere una posizione d'attesa davanti alla ridda di voci e notizie sugli acquisti in citta' ora di questo ora di quello: ''Se saranno confermate, saremo felici.

Sarebbe una ulteriore conferma della forza e dell'importanza dell'immagine della città all'estero".
Che la citta' dell'Adige abbia carte buone da giocare in ogni angolo del mondo lo sostiene anche l'attore Fabio Testi, ma dei colleghi d'oltreoceano in citta' dice di non averne visto uno.
fonte http://www.ansa.it di Roberto Nardi

Turismo lgbt: Le mete più gay-friendly d'Italia? Torre del Lago, Taormina, Catania e Gallipoli


E alla fine, dopo tante polemiche fuori e dentro il Pdl, la 'fiera dello scandalo' ci fu.
Sabato 24 settembre a Bergamo è andato 'in onda' il primo Expo Turismo Gay d'Italia. Quello dei viaggi per il popolo lgbt è un settore in crescita nel nostro Paese, con grandi prospettive di sviluppo ma pure barriere culturali da superare.

Già nei giorni scorsi l'evento avava scatenato la bufera politica, con il patrocinio dato dalla ministra Brambilla e il centrodestra spaccato.

Per l'occasione il sindaco di Roma Alemanno ha inviato un messaggio d'augurio per la buona riuscita della manifestazione. E Alessandro Cecchi Paone, ospite d'eccezione, non si è risparmiato nel definire 'bigotti' alcuni esponenti del Pdl.

CITTA' ITALIANE GAY-FRIENDLY
Viareggio con Torre del Lago, Taormina, Catania, Gallipoli e, ultima new entry, Padova sono le mete più gay friendly. Nel mondo, invece, ad accogliere al meglio il popolo lgbt sono Spagna (Ibiza, Barcelona, Madrid), Praga, Mykonos, Gran Canaria. E ancora, Tel Aviv, New York, San Francisco, Miami, Toronto, Sydeny, Mikonos, Boston, Fort Lauderdale.

Le più omofobe, dove si può rischiare anche l'arresto, sono le isole caribiche.
In particolare, Cayman, Barbados e Jamaica. Il giro del turismo gay in Italia vale 3,2 miliardi di euro, che rappresenta il 7 per cento del fatturato totale del settore. Un flusso di viaggiatori che spesso si intreccia ai gay pride, ai festival del cinema gay oppure a eventi sportivi come eurogames e gay games.

IL TARGET LGBT
Il popolo arcobaleno (4 milioni di consumatori omosessuali in Italia) ama viaggiare ed ha un alto budget di spesa, non avendo famiglia da mantenere. Ha un buon livello culturale, ma soprattutto è trendsetter e opinion leader.

CECCHI PAONE
A tenere un discorso a metà tra una lezione di turismo e un comizio sui diritti, è stato Cecchi Paone, docente di Scienze del Turismo all'Università di Bicocca, nonché assessore ai Grandi eventi al comune di Maiori, cittadina destinata a diventare "un polo lgbt friendly per la Costiera e per l’intera Campania, anche attraverso un festival di arte e cultura gay e tour operator internazionali specializzati".

Il turismo italiano vale il 10 per cento del Pil nazionale, ha spiegato Cecchi Paone, con una crescita ferma o anche decrescente, che paga anni e anni di mal governo. Ultima di queste tappe 'in negativo' è stata il passaggio delle deleghe in materia agli enti locali.

Col risultato di un'enorme moltiplicazione delle spese regionali, se non addirittura comunali, ma una mancanza di programmazione strategica generale che ha prodotto una crescita insignificante e una maggiore confusione di idee nel pubblico internazionale".

"Il settore turistico - ha proseguito Cecchi Paone - pensa di potersi reggere solo sulle spiagge affolate d'estate e le città d'arte nei ponti di festa, invece ha bisogno di diversificazione e destagionalizzaizone.

Il turismo potrebbe arrivare a rappresentare il 30% del Pil in Italia, soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale". E allora, ecco il ruolo-chiave del turismo gay, come in realtà potrebbe esserlo anche quello di altri settori di nicchia, per esempio quello dei viaggi per un target senior.

"Ma la mentalità italiana paga pregiudizi e arretratezze religiose e culturali. In un paese in cui pur di ottenere vantaggi di qualsiasi tipo si è disposti a tutto, di fronte al fiume di denaro che potrebbe portare il turismo gay invece ci si arrende ai condizionamenti cattolici. Perché i viaggiatori lgbt non solo sono redditizi in sè, ma sono anche un perfetto volano per attrarre i giovani in generale".

Lo dimostrano realtà come Mykonos e Ibiza, un tempo mete solo omosessuali, ora piene di ragazzi.

Perchè "i gay sono trendsetter, amano le cose belle, hanno buon gusto. Trattarli bene diventa così un doppio vantaggio. Il nostro turismo è invece un turismo che guarda al passato".
fonte http://affaritaliani.libero.it, di Maria Carla Rota

martedì 27 settembre 2011

LGBT VIOLENZA VERSILIA:L'ASSESSORE CRISTINA SCALETTI, CLUB GAY FONDAMENTALI PER REGIONE


MA LA SITUAZIONE STA PEGGIORANDO,SERVE DIALOGO-LOCALI ISTITUZIONI

MARINA DI TORRE DEL LAGO (LUCCA), 26 SET
I locali gay di Torre di Marina di Torre del Lago "per la Toscana tutta rappresentano un segmento fondamentale: è importante che si riesca a parlare dell'attuale situazione che li riguarda e delle valenze che questi locali rivestono; è importante trovare il modo per riuscire a convivere tutti".

Lo ha detto stamani l'assessore alla cultura della Regione Toscana, Cristina Scaletti, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento su quanto sta avvenendo sul litorale versiliese, dove a seguito di episodi di violenza sono state stabilite dal Comune di Viareggio restrizioni per la durata di apertura dei locali notturni e dalla Prefettura di Lucca la chiusura temporanea di alcuni dei punti di riferimento della movida gay, tra cui lo storico MamaMia.

Decisioni che hanno fatto infuriare i gestori degli spazi lgbt, spingendoli a dichiarare di "essere pronti a trasferire le attività altrove".

"Dieci giorni fa avevo indetto una riunione tra enti locali, Prefettura di Lucca e Consorzio Gay Friendly per il 30 settembre, in modo da cercare di arrivare ad una mediazione e ad una soluzione condivisa da tutti - ha ricordato Scaletti - ma la situazione, purtroppo, si sta complicando: sono in gioco fattori fondamentali, da una parte un segmento turistico di straordinaria importanza, che richiama la vocazione verso i diritti civili, dall'altra questioni di ordine pubblicò".

Per l'assessore, "l'unica via possibile" è e resta però quella di "mettersi intorno a un tavolo e discutere: ci sono principi da difendere - ha detto - e con il dialogo forse si riesce ad arrivare dove finora non siamo riusciti".
fonte ANSA

Lgbt: Dancing With The Stars 2011: Il figlio trans di Cher Chaz Bono, e Lacey Schwimmer fanno faville!


Semplicemente un grande.
Chaz Bono, figlio di Cher, si è esibito con un Cha Cha Cha a Dancing With The Stars 2011 insieme alla sua maestra Lacey Schwimmer ed ha stupito tutti.

Nonostante la stazza e la non professionalità nel ballo ha conquistato il pubblico e… anche noi di Gossipblog.

Cher ha naturalmente esultato. E lo sapevate? Molti spettatori omofobi si erano dichiarati disgustati per la sua partecipazione al programma.
Non ha niente da fare certa gente?
fonte http://www.gossipblog.it

Lgbt Medicina: Il sesso su internet diventa una malattia


Con le nuove tecnologie cambiano i nostri modi di vivere e di pensare, e come cambiano le nostre abitudini, di conseguenza cambiano anche le ossessioni.

Se per secoli la dipendenza è stata sempre “fotografata” come la ricerca di una sostanza tangibile (dal cibo alla droga, dal fumo all’alcool), oggi, in un mondo che è più virtuale che reale, anche la dipendenza diventa inconsistente.

E’ su questo quadro che si delinea una nuova patologia:
la dipendenza dalla pornografia in rete.

Ma bisogna intendersi sul termine.
Non bisogna confondere la ricerca saltuaria di materiale pornografico per puro diletto con la dipendenza.

Questa si configura come una ricerca ossessiva e continua di questo genere di siti, dovuta alla difficoltà di relazionarsi con l’altro sesso in maniera reale.

In pratica la paura di fare sesso dal vivo, o peggio, la paura del rifiuto, porta queste persone a ricercarlo su internet.

La prima persona a denunciare questa condizione si chiama Vincenzo Punzi, che dice di sè

"Oggi sono sobrio, ma mi vengono in mente delle scene che fino a ieri ho visto e rivisto.

Queste scene sono immagini di una persona malata, che dipende dal sesso virtuale come si dipende dalla droga.
Spiega questo fenomeno Paolo Renzi, docente di psicologia generale alla Sapienza di Roma:

"Bisogna stare attenti a distinguere l’oggetto delle dipendenza (che può essere la pornografia, come il cibo o uno sostanza chimica) dalla causa di questa, che risiede nella persona.

La ricerca non significa dipendenza.
E in questo modo si cede al desiderio di demonizzare internet.

Non c’é alcun collegamento con la violenza sessuale: i consumatori ossessivi di materiale pornografico sono accomunati dalla difficoltà ad agire il sesso in maniera completa.

C’è una bella differenza, spiega Renzi, con chi commette atti di violenza sessuale, spesso accomunati da chi conosce poco la rete con chi ricerca questo genere di materiale sul computer.

Anzi, secondo il docente, i dipendenti dalla sessualità virtuale sono autolesionisti, tutto il contrario dei classici maniaci.

Il fenomeno è sempre esistito, ma solo oggi viene fuori, grazie anche alla nascita di siti e organizzazioni che si offrono di aiutare le persone a guarire, come quella fondata da Punzi che ha già 3.500 iscritti.

Ma il fatto che è sempre esistito è provato dalla statistica che dimostra come, dalla nascita di internet, la parola più ricercata su tutti i motori di ricerca è sempre stata “sex“.
Fonte: Ansa, via http://www.medicinalive.com/

domenica 25 settembre 2011

Lgbt, Comune di Napoli: Elena Coccia e il registro delle Unioni Civili


Venerdì scorso si è tenuta a Pozzuoli la giornata inaugurale di LiberaFesta, la festa provinciale di Liberazione.

Nel corso del dibattito politico intitolato “Verso la civiltà degli affetti” coordinato da Pino De Stasio (consigliere alla Seconda Municipalità) si è lungamente discusso dell’opportunità che la città di Napoli si doti di un Registro delle Unioni Civili.

Elena Coccia (vicepresidentessa del Consiglio Comunale di Napoli, avvocato ed esperta in diritto di famiglia) ha prospettato alle associazioni lgbt campane due soluzioni entrambe orientate al riconoscimento della familia di fatto: il rilancio della “Legge Anagrafica” (un Decreto del Presidente della Repubblica del 1989 che, pur riconoscendo “vincoli affettivi” diversi dal matrimonio, aveva come scopo quello di effettuare un campionamento statistico della popolazione senza alcuna rilevanza politica); l’istituzione di un Registo delle Unioni Civili (che, sebbene non crei nuovi status giuridici, attribuisce alle nozioni di famiglia e convivenza anagrafica tutt’altro valore).

La portata politica di quest’ultimo, secondo la Coccia, sarebbe dirompente: il registro, infatti, essendo istituito con delibera del consiglio comunale richiede il voto dei nostri rappresentanti, che sono così chiamati a discuterne e a votare. Più numerose saranno le municipalità che lo adotteranno, tanto maggiori saranno le pressioni cui sarà sottoposto il governo nazionale perchè legiferi in materia di matrimoni e unioni civili.

Le associazioni Arcigay Napoli, Arcigay Salerno, Arcilesbica Napoli e ATN - Associazione Trans Napoletani, sulla base di queste argomentazioni, sostengono l’assoluta urgenza dell’instaurazione del Registro delle Unioni Civili nella città di Napoli, rammentando però che si tratterebbe di un avanzamento di civiltà minimo del tutto inidoneo a soddisfare le aspirazioni di pari dignità che il movimento lgbt italiano esprime da tempo.
fonte http://www.napoligaypress.it

Lgbt Toscana: L’assessore Cristina Scaletti, per Friendly Versilia, la Regione convoca il consorzio e le istituzioni


FIRENZE
La Regione convoca tutti per cercare di trovare una soluzione e far da arbitro tra i gestori dei locali gay e lgbt della Versilia e le istutizioni locali, visti i rapporti sempre più difficili che si sono creati nelle ultime settimane.

“Credo che sia necessario affrontare le problematiche che si sono presentate nelle ultime settimane attraverso il dialogo, per consentire un approccio costruttivo e capace di portare a soluzioni condivise – spiega l’assessore al turismo della Toscana, Cristina Scaletti -.

Una decina di giorni fa ho convocato una riunione per il 30 settembre invitando sia le istituzioni, ovvero Comune, Provincia e Prefettura, sia il consorzio Gay Friendly”.
“Spero e mi auguro che partecipino tutti, sottolinea l’assessore, in quanto la situazione si sta complicando”.

L’intervento segue alla chiusura per quindici giorni, decisa dalla questura, dei locali Mamamia e Stupida in Versilia, locali frequentati dalla comunità gay e lgbt. La decisione era stata presa dopo gli ultimi episodi di violenza che si era consumati sul litorale.

Ma il consorzio Friendly Versilia protesta: protesta anche per l’ordinanza del sindaco di Viareggio che già obbligava i locali a chiudere alle due di notte; e minaccia di portare le chiavi in Comune e traslocare altrove.

“Penso che occorra sedersi attorno ad un tavolo, per un confronto sereno – conclude l’assessore – Come Regione abbiamo deciso di convocare tutti gli attori della vicenda.
Senza voler imporre niente o invadere le competenze altrui, ma con l’unico desiderio di capire e aiutare il dialogo, che forse è mancato.”
fonte http://toscana-notizie.it, di Walter Fortini

LGBT: CHIUSURA DI FRIENDLY VERSILIA IN CANNICCIA: LOCALE STRAPIENO, CODE AL CASELLO, ZERO AMBULANZE, ZERO RISSE


CHIUSURA DI FRIENDLY VERSILIA IN CANNICCIA: LOCALE STRAPIENO, CODE AL CASELLO, ZERO AMBULANZE, ZERO RISSE, QUATTRO UOMINI DELLA SICUREZZA PIENA SOLIDARIETA' AGLI OPERATORI DI RETE VERSILIA

Ieri sera la Cannicia, discoteca storica della Versilia, strapiena del popolo della Marina di Torre del Lago: gay, lesbiche, transessuali ed eterosessuali in una quantità, a detta degli stessi gestori della Canniccia, come non si vedevano da anni nel tempio della notte versiliese.

Quattro uomini della sicurezza erano stati previsti in una serata che ha colto tutti di sorpresa, organizzatori in primis.
Ciò nonostante, non c'è stata una sola rissa, un solo problema di sicurezza, nessuna ambulanza, nessun cliente che si è sentito male.

Sulla Marina di Torre del Lago, che per disposizione di Prefetto e Questore, è diventata ieri sera ancor di più terra di nessuno, senza neppure il presidio dei locali aperti e con pochissimi clienti, il gravissimo episodio dell'aggressione agli operatori di Rete Versilia, a cui il Consorzio Friendly Versilia esprime la sua più totale e incondizionata solidarietà.

Tra gli operatori aggrediti, peratro, un bravissimo ragazzo marrocchino, a dimostrazione che non bisogna fare mai di un erba un fascio, lezione che qualcuno dovrebbe ripetere come un mantra in queste triste vicende di cronaca.

"Il successo senza problemi della serata in Canniccia e il grave episodio a Torre del Lago - dichiarano Alessio De Giorgi e Regina Satariano del Consorzio Friendly Versilia - dimostrano inequivocabilmente che il problema non è la logistica di Torre del Lago, o la clientela gay e gay friendly, o il senso di "tolleranza" che i locali esprimono, o il mix di "sesso e droga", come qualcuno ha detto e scritto.

L'UNICO VERO PROBLEMA E' LA MANCANZA ASSOLUTA DI CONTROLLI, PREVENZIONE E REPRESSIONE CHE HA CARATTERIZZATO QUESTA ESTATE TORRELAGHESE e, a monte, la scelta inaudita di lasciare questo pezzo di territorio come una TERRA DI NESSUNO: 60 controlli alle attività economiche LEGALI (con solo due sanzioni amministrative) ed una sola retata alle attività ILLEGALI crediamo esprimano perfettamente il senso di quanto è successo questa estate.
In Prefettura si è scelto di uccidere direttamente il paziente malato di tumore, anzichè provare subito a curarlo, prima che la metastasi diventasse troppo ampia".

"A locali chiusi - continuano De Giorgi e Regina - qualcuno questo week-end doveva fare una BONIFICA DEL TERRITORIO che invece nessuno ha pianificato.

Anche venerdì sera, come racconta peraltro stamani una giornalista de Il Tirreno, noi abbiamo notato per l'ennesima volta solo una pattuglia a controllare unicamente che il provvedimento di chiusura dei locali fosse stato rispettato, ma NESSUNO A FARE RETATE E ARRESTI: in fondo, nulla di nuovo di quanto è accaduto questa estate. Questo è un ennesimo e gravissimo errore, di cui hanno pagato le spese i due operatori della televisione versiliese."

"Noi chiediamo a gran voce - concludono De Giorgi e Regina - che il Sindaco, il Presidente della Provincia e quello della Regione vadano quanto prima a Roma per PRETENDERE rinforzi e ripulire da una criminalità così numerosa ed aggressiva quel lembo di territorio prima che occupi altre zone della città, ora che i locali sono definitivamente chiusi.

E che, con un provvedimento di urgenza visti gli accadimenti, Prefetto e Sindaco rivedano subito le ordinanze, per dare un segnale che E' STATO UN GRAVISSIMO ERRORE FAR CHIUDERE I LOCALI: lo Stato non deve MAI arrendersi di fronte all'invasione di un territorio da parte della criinalità".
Alessio De Giorgi e Regina Satariano
fonte nota FB di Alessio De Giorgi