venerdì 22 aprile 2011

lgbt: Paola Concia e compagna aggredite a Roma, solidarietà bipartisan


Pd: Ora la maggioranza approvi con noi la legge contro l'omofobia
Concia e compagna aggredite a Roma, solidarietà bipartisan

"Lesbica di merda, vi dovevano bruciare nei forni", "fate schifo".
Sono gli insulti rivolti a Paola Concia ieri sera a Roma mentre passeggiava insieme alla sua compagna.

Un'aggressione verbale all'indirizzo della deputata gay del Pd che ha suscitato l'immediata testimonianza di solidarietà e di condanna da parte di tutte le forze politiche.

L'episodio è stato denunciato dalla stessa Concia sul suo profilo facebook: "Stavo andando alla macchina mano nella mano con Ricarda e mi sono sentita scaricare addosso tanti di quegli insulti: 'lesbica di merda, ai forni vi devono mandare' ecc. Mi voleva mettere le mani addosso.

In pieno centro, le persone guardavano...e alcuni si sono arrabbiati con me. Che cosa siamo diventati?". Il mondo politico tutto ha condannato immediatamente l'aggressione.

Per primi si sono espressi tanti esponenti del Pd a cominciare dal segretario Pier Luigi Bersani, "si tratta dell'ennesimo episodio di inqualificabile intolleranza.

Questa brutta vicenda conferma la necessità di una battaglia culturale nel Paese e dell'approvazione della legge contro l'omofobia".

Il ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, ha invece chiesto scusa a Paola Concia, "a nome degli italiani perbene, che sono la stragrande maggioranza, e del Governo, per le offese ricevute, per l'atto di intolleranza verificatosi ieri.

E' importante che oggi, proprio perché ad essere colpita è stato un simbolo, il mondo politico si unisca nel condannare questo spregevole gesto".

Testimonianze di solidarietà alla parlamentare del Pd sono arrivate anche dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dalla governatrice del Lazio, Renata Polverini, dalla ministra Giorgia Meloni, dal leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che ha parlato di "totale e incondizionata solidarietà per un episodio che ritengo barbaro e incivile".

E ancora dal presidente della Camera, Gianfranco Fini anche a nome dell'istituzione che guida certo che l'episodio "non Le impedirà di proseguire con serenità la Sua attività di parlamentare della Repubblica", dal presidente del Senato, Renato Schifani, che ha parlato di un gesto "espressione di una vile e volgare intolleranza che va condannata con fermezza e senza alcuna esitazione".

Per il leader di Idv, Antonio Di Pietro "la violenza e la brutalità delle parole usate contro la deputata sono da condannare con ogni strumento in modo da difendere ad ogni costo la dignità umana e la libertà individuale".

Il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini ha colto l'occasione per lanciare una proposta alla maggioranza: "Le solidarietà espresse da tutte le forze politiche a Paola Concia per l'episodio di cui è stata vittima sono positive e importanti.

Adesso potremmo trasformare quelle parole in atti coerenti, portando subito in Aula la legge contro l'omofobia, pronta da tempo. Spero che la maggioranza non dica di no".
Gal fonte www.tmnews.it

Lgbt Canada: insegnante licenziato perché trans


Era il 2008 quando Jan Buterman si è visto recapitare una lettera di dimissioni dalla scuola nella quale stava sostituendo un insegnante.

Per la scuola cattolica canadese era impensabile ospitare tra le sue mura una persona che si era sottoposta all’operazione per il cambio di sesso.

Quando la Greater St. Albert Catholic Schools ha scoperto che Jan inizialmente era una donna non ha perso tempo nel comunicargli che doveva immediatamente abbondare l’istituto in quanto la sua scelta di vita andava contro i principi della Chiesa Cattolica.

L’insegnante dopo il licenziamento non si è lasciato intimorire ed è così che ha denunciato la scuola per discriminazione. In accordo con i suoi avvocati la St. Albert, di recente, ha preferito sganciare 65 mila euro pur di vedere ritirata la denuncia.

Buterman ha accettato la cifra ed ha invitato le altre persone transessuali a denunciare gli atti di discriminazione.
fonte .gayprider.com

Arcigay al PD: chiarite la linea sui diritti lgbt


L'associazione gay vuole un chiarimento sulle posizioni del PD in tema di diritti lgbt: numerosissime le segnalazioni che confermano l'idea di un centrosinistra "troppo timido, silenzioso e confuso".

Arcigay chiede di incontrare il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, per un "definitivo chiarimento" della linea del partito sui diritti delle persone gay, lesbiche e trans e sull'adesione alla manifestazione di Europride 2011.

E' quanto è stato deciso dall'associazione dopo che il presidente nazionale Paolo Patanè ha incontrato a Firenze alcuni esponenti del Pd - il vicepresidente Ivan Scalfarotto e il responsabile diritti civili Ettore Martinelli, ai quali ha riferito "aspettative e delusioni di gay, lesbiche e trans italiani che quotidianamente emergono dalla relazione di Arcigay con la comunità in tutta Italia".

Arcigay al PD: chiarite la linea sui diritti lgbtSono numerosissime, dice Patanè, le segnalazioni che confermano l'idea di un centrosinistra "troppo timido, silenzioso e confuso" proprio sui diritti delle persone e delle coppie omosessuali.

Arcigay ha riportato al Partito democratico, pur nella "esclusività della dinamica di decisione democratica interna, a differenza del personalismo decisionale che caratterizza buona parte degli altri partiti in Italia", il disagio per la lentezza e la difficoltà con cui il maggior partito di centrosinistra appare confrontarsi con la questione omosessuale, "tra contraddittorie prese di posizione di differenti esponenti e dichiarazioni di voto imbarazzanti a livelli di singole amministrazioni locali".

Da Scalfarotto e Martinelli, rende noto l'associazione, sono giunte "rassicurazioni e riflessioni importanti sul senso del riconoscimento dei diritti degli individui e delle coppie lgbt all'interno del processo di riunificazione del Paese e di allineamento alla legislazione europea".
fonte www.gay.it

«Puglia Events» Il turista è il benvenuto (per tutti, adulti, famiglia, LGBT)


Una piattaforma fruibile tramite il web e i dispositivi «mobile», nella quale si fondono eventi e attività di cinema, musica, teatro e danza, business e fiere, sport e ambiente, enogastronomia, tradizione, intrattenimento, arte e cultura: è Puglia Events, il nuovo portale (www.pugliaevents.it) che ha l’obiettivo di mantenere viva l’attenzione riguardante tutte le produzioni culturali e di spettacolo che si realizzano in Puglia, oltre a coinvolgere e coordinare gli operatori interessati.

Lo spazio web è stato lanciato ieri on line e presentato ufficialmente nella sala giunta della Regione Puglia dal governatore Nichi Vendola, dall’assessore al Mediterraneo Silvia Godelli, dal Presidente del Teatro Pubblico Pugliese Carmelo Grassi, da Fr ancesco Palumbo (dirigente Area Politiche per la promozione del territorio della Regione) e da Viviana Neglia (responsabile comunicazione progetti FESR del TPP).

«Puglia Events – ha spiegato Vendola - è l’ennesima dimostrazione di come si costruisca e si realizzi un sistema integrato capace di dare una struttura e una rete ai progetti.

Abbiamo compiuto un passaggio epocale: prima del 2005 la Puglia era quasi invisibile agli occhi del mondo, ma oggi siamo usciti da quella preistoria in cui ci trovavamo. Siamo ormai competitivi con i sistemi più evoluti in Europa e la stessa Commissione europea ci considera un caso assoluto da prendere ad esempio.

Un portale come questo ci consentirà di poter monitorare sempre ciò che accade qui da noi ed avere consapevolezza dell’offerta culturale che proponiamo». Puglia Events si integrerà con il portale turistico Viaggiareinpuglia.it (come ha ricordato Godelli) e sarà così possibile frequentare la Puglia mappando luoghi turistici ed appuntamenti culturali di ogni tipo.

Questo «Cartellone Regionale degli Eventi» è stato attuato dal TPP, nell’ambito dei fondi europei FESR 2007-2013: la Neglia ha poi illustrato nei particolari le caratteristiche di un portale a cui non manca nulla, apparentemente, per costruire una moderna rete integrata, sfruttando tutte le tecnologie offerte dal web.

Presenza brandizzata sui maggiori social network (Facebook, Twitter, Youtube e Flickr), campagne di comunicazione su digital media e mezzi tradizionali, coinvolgimento di tutti gli operatori pubblici e privati che organizzano eventi sul territorio pugliese: queste alcune linee guida fondamentali della piattaforma.
fonte lagazzettadelmezzogiorno.it di LIVIO COSTARELLA

giovedì 21 aprile 2011

Libri lgbt: "L'amore che non osa dire il suo nome" di Flaminia Nucci


“L’amore che non osa dire il suo nome” di Falminia Nucci è il grido di speranzosa volontà di divincolarsi dal silenzio e dal buio psico-emotivo in cui versano le menti umane.

Lo fa prendendo le mosse da un aspetto particolare, non ancora sviscerato completamente nella sua totalità: la psicologia, burattinaia di vite.

L’orrore dei diritti negati degli omosessuali che non trovano una collocazione nella giustezza del diritto e delle leggi che regolano l’esistenza.

Flaminia Nucci si addentra in un sentiero poco battuto nella letteratura e nella scrittura: l’omosessualità esaminata e raccontata indagando il significato psicologico dell’omosessualità e le intrinseche dinamiche che prendono vita dall’approccio quotidiano con l’eterosessualità.

Dinamiche non solo interiori e soggettive ma trasposte all’estero nel tentativo di trovare spazi e riconoscimenti che si scontrano con la paradossalità della follia di chi legifera.

Follia che genera omofobia: patrimonio non solo degli eterosessuali, come spesso si crede, ma appartenenza degli stessi omosessuali.

Scritto, nato dalla nobile volontà di ri-dare dignità all’onta subita e al dolore interiorizzato, figlio dell’ipocrisia e dell’ignoranza, partorito da chi a fatica guadagna consapevole coscienza della propria natura che fortifica e ri-definisce la propria identità.

Questo volume, nel mentre indaga i processi psichici e le questioni sociali, ci parla sempre e innanzitutto dell'amore. E, come tutte le forme d'amore, anche quello omosessuale elude qualunque piena comprensione e, infine, rimane un mistero.

E scoprire, infine, che la diversità è una “distanza” dalla consistenza incorporea che, travalicando i diktat tradizionalmente trasmessi, tende ad assottigliarsi fino a scomparire.

Da cosa è mossa la sua attenzione verso l’immaginario omosessuale?
L’idea di scrivere un libro sull’omosessualità nasce dalla mia attività presso l’Associazione Il filo di Arianna.

Nel corso degli anni, ho avuto modo di scoprire quanto fosse inadeguato, pressoché in tutte le persone incontrate, il livello di conoscenza e di comprensione del significato psicologico dell’omosessualità, e di constatare quanto l’incomprensione, la diffidenza e perfino l’omofobia non fossero patrimonio esclusivo degli eterosessuali, ma venissero, magari inconsciamente, condivisi anche dagli omosessuali.

Con quale stato d’animo nasce l’idea di questo libro, e nel corso della sua stesura è mutato? Qual è lo scopo da raggiungere?
Lo stato d’animo che ha accompagnato la stesura del libro è la consapevolezza che la collusione tra la discriminazione oggettiva e l’omofobia interiorizzata di chi ha un diverso orientamento sessuale permette che vi siano, ancora oggi, in Occidente, uomini e donne ridotti al dolore dall’ipocrisia e dalla paura del diverso.

Contro ogni principio di libertà e contro ogni sentimento di umanità.
Il libro nasce, dunque, dal desiderio di riscattare il dolore di chi vive nella discriminazione e dalla volontà di accendere una luce di conoscenza nel buio dell’ignoranza.

Nel suo libro si fa riferimento, in maniera più o meno evidente alla discriminazione oggettiva e all’omofobia interiorizzata. Ci spiega meglio cosa si intende con le due espressioni?
E che tipo di rapporto c’è tra i due “fenomeni”?
La discriminazione oggettiva consiste nel fatto che, In Italia non è stato ancora approvato alcun disegno di legge sulle unioni di fatto. Il risultato, per le coppie omosessuali, è che non esiste possibilità, se non per mezzo di scritture o accordi privati, di disciplinare i rapporti personali e patrimoniali relativi alla vita in comune.

Per le coppie omosessuali, non esistono leggi che regolino: il diritto di abitazione nella casa familiare (in caso di separazione o di morte di uno dei due conviventi), il mantenimento del convivente economicamente più debole (in caso di separazione), la successione, la pensione di reversibilità, l’assistenza ospedaliera, le decisioni in materia di salute, di morte e di sepoltura.

Per quanto riguarda l’omofobia interiorizzata, va detto che l’omosessuale vive, fin da piccolo, in un clima di omofobia collettiva, che permea, in certi casi in maniera implicita ed inconscia, in altri, esplicita e conscia, la comunità a cui appartiene.

Crescendo, il bambino, e più tardi l’adolescente, interiorizza l’omofobia e, da adulto, magari in maniera solo indiretta e senza neanche rendersene conto, si troverà vittima, lui stesso, dei propri pregiudizi nei confronti dell’omosessualità.

Naturalmente, il rifiuto dell’omosessualità non si traduce tanto nel giudizio di chi condivide lo stesso orientamento sessuale, quanto nella svalutazione, più o meno inconscia, dei propri sentimenti, delle proprie emozioni, dei propri desideri e dei propri bisogni.

Perché analizzare l’omosessualità in reazione alla dinamica eterosessuale?
Perché l’aspetto più interessante sta nel constatare che l’individuo eterosessuale e quello omosessuale mirano entrambi alla totalità psichica, ma semplicemente in maniera diversa: il primo cercando di integrare, attraverso l’amore per una persona dell’altro sesso, i due poli, maschile e femminile, che percepisce separati, il secondo, tramite un’unica figura ermafrodita, che racchiude in sé la totalità.

Le due modalità, quella eterosessuale e quella omosessuale, sono perfettamente complementari, ma fanno parte di un’unica dinamica psichica, comune a entrambi.

Quanto la psicoanalisi e nella fattispecie il pensiero di Freud e Jung ha influito sulla sua scrittura?
Certamente molto, ma il mio testo trova il suo fondamento empirico, e quindi, teorico, nel lavoro concreto di analisi dell’inconscio di molti individui omosessuali e, infatti, in parte, si discosta dalle teorie freudiane e junghiane.
Definisce il termine “omosessuale” un’invenzione moderna, ci spieghi meglio…

Il termine “omosessuale” fu coniato da alcuni psichiatri tedeschi nel XIX secolo, a seguito di un fenomeno altrettanto moderno, quello dell’attrazione erotica per i rappresentanti di un unico sesso: il desiderio per le sole donne o per i soli uomini discende dalla cultura ebraico-cristiana e sopravvive, trionfante, nella nostra società, sempre più normativa e tecnologica e, nello stesso tempo, sempre più avara di sentimenti e priva di anima.

La dinamica omosessuale è presente nella psiche degli uomini e delle donne eterosessuali, quanto la dinamica eterosessuale è presente nella psiche degli omosessuali.

Questo non significa necessariamente vivere e agire entrambi gli aspetti della propria sessualità, ma significa che, dal punto di vista della dinamica psichica, gli omosessuali non sono troppo diversi dagli eterosessuali: è solo la distribuzione dei pesi psicologici ad essere diversa in loro.

Omosessualità ed eterosessualità risultano così delle “specializzazioni” necessarie nell’ambito della più generale attitudine alla sessualità, all’erotismo e alla capacità di relazione.
A cura di Paola Tarasco
fonte .gayin.tv

Lgbt: Firenze Arte, Leonardo vs Michelangelo: confronto tra geni in mostra

Michelangelo Buonarroti, Nudo di schiena 1504-1505

Dal 20 aprile al primo agosto Casa Buonarroti a Firenze espone 22 disegni dei grandi maestri nell'evento "La scuola del mondo"

La mostra espone ventidue disegni di straordinario impatto: dodici di Leonardo e dieci di Michelangelo. Nasce infatti dalla collaborazione attiva da tempo tra la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, depositaria come si sa di un grandioso patrimonio grafico leonardesco e la Fondazione Casa Buonarroti di Firenze, che conserva oltre duecento disegni di Michelangelo, oltre alle molte carte autografe dell'Archivio Buonarroti.

Si tratta di una sorta di prezioso preludio alla grande esposizione-evento di disegni di Leonardo e di Michelangelo che si aprirà a Roma, presso i Musei Capitolini, nel corso del prossimo ottobre.

Si prende l'avvio da alcuni interessanti progetti eseguiti da Leonardo e da Michelangelo per gli affreschi sul tema della Battaglia di Anghiari e della Battaglia di Cascina che i due artisti dovevano dipingere, a gara, nella Sala del Maggior Consiglio, oggi Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio a Firenze.

Le due opere non furono portate a termine, ma gli studi preparatori furono importanti e ammiratissimi, tanto da essere definiti da Benvenuto Cellini la "scuola del mondo".

Di qui il titolo della mostra, che si propone però anche di mettere, in prima visione assoluta, i due geni a diretto confronto.

Giungeranno in Casa Buonarroti dalla Biblioteca Ambrosiana dieci autografi di Leonardo, più due grandi disegni di Giovanni Antonio Boltraffio, scelti in modo da rappresentare quasi tutte le tecniche grafiche adottate da Leonardo nel corso della sua carriera: dai disegni più antichi tracciati a punta d'argento, ai disegni a penna e inchiostro, a quelli a matita nera e rossa, fino a quelli a gessetti colorati.

Porre questi disegni (teste di carattere, profili femminili, disegni anatomici, studi di prospettiva e uno spettacolare disegno di cavallo per la Battaglia d'Anghiari) a raffronto con quelli di Michelangelo sarà per il pubblico e per gli studiosi una inedita occasione per molti spunti di riflessione e di confronto tra i due sommi artisti del Rinascimento italiano, spesso considerati "rivali" ma che guardarono, invece, l'uno all'opera dell'altro con grande e reciproco interesse.

I disegni di Michelangelo della Casa Buonarroti sono stati scelti, a cominciare da uno dei capolavori della Collezione, il celebre Nudo di schiena riferibile alla Battaglia di Cascina anche con lo scopo di mettere in evidenza alcuni momenti salienti della biografia del Maestro, dalla sua partecipazione agli eventi delle due repubbliche fiorentine all'esperienza drammatica e suprema della Sagrestia Nuova di San Lorenzo a Firenze, fino al trentennio romano che concluse la sua vita, rappresentato in mostra da un raro e movimentato studio di cavalli.

LA SCUOLA DEL MONDO
Disegni di Leonardo e Michelangelo a confronto
Firenze, Casa Buonarroti, via Ghibellina 70
Orario: 10.00 - 17.00, chiuso il martedì
Biglietti: intero € 6,50, ridotto € 4,50, scuole € 2,25, € 8,00 cumulativo con il complesso monumentale di Santa Croce

Informazioni
tel +39 055 241752 - fax +39 055 241698 - fond@casabuonarroti.it - www.casabuonarroti.it
fonte intoscana.it

mercoledì 20 aprile 2011

Lgbt: Concorso fotografico selezione di immagini per la campagna "VOCI DEL VERBO AMARE"


"VOCI DEL VERBO AMARE" è la nuova campagna ideata e promossa dall'associazione d'iniziativa GLBT STONEWALL sull'amore oltre ogni "confine", contro il pregiudizio nei confronti dell'amore GLBT e dell'OMOAFFETTIVITA'.


Vuoi che il tuo amore sia protagonista della nuova campagna "VOCI DEL VERBO AMARE"?
Bene, allora mettici la faccia!

Inviaci la foto di un bacio tra te e la persona che ami.

Le foto dovranno essere accompagnate dalle liberatorie (allegato1) sull'uso della vostra immagine per la nostra campagna al seguente indirizzo di posta elettronica stonewallglbtsiracusa@virgilio.it con oggetto: METTICI LA FACCIA.
SCADENZA: 30 aprile 2011.

BANDO REGOLAMENTO:
http://www.stonewall.it/contest/bando.pdf
http://www.stonewall.it/contest/allegato1.pdf
COMUNICATO STAMPA:
http://www.stonewall.it/contest/comunicatostampa.pdf
fonte http://www.stonewall.it

Lgbt: Daniel Radcliffe elogia Lady Gaga per i diritti gay

L'attore britannico Daniel Radcliffe e la star del pop Lady Gaga

Daniel Radcliffe, giovane attore britannico lanciato nel mondo del cinema dal ruolo de maghetto “Harry Potter“, è sempre stato vicino alla causa LGBT, tanto da guadagnare proprio il mese scorso il premio “Hero” (Eroe) consegnatoli dall’organizzazione no-profit statunitense “Trevor Project” che ha come missione quella di fermare i tragici suicidi tra i giovani in difficoltà con la propria identità sessuale.

Durante un’intervista con MTV, Radcliffe ha parlato della sua ammirazione per l’impegno dimostrato dalla stella del pop Lady Gaga che, dall’inizio della sua carriera, è sempre stata in prima linea nella difesa dei diritti gay, partecipando anche alla National Equality March tenutasi nel 2009 a Washington, negli Stati Uniti, oltre ad aver ribadito il suo supporto durante gli MTV Video Music Awards dello stesso anno e del 2010.

“Lei non ha peli sulla lingua. [...] È meraviglioso che altre persone provenienti da ambienti diversi stiano dando il loro contributo.
Voglio dire, lei ha un modo un po’ più vistoso diesprimere le sue intenzioni rispetto al mio, e a lei si adatta molto meglio di quanto si adatterebbe a me.
Ma abbiamo entrambi lo stesso scopo.
No, l’ho mai incontrata “.

La giovane stella del cinema ha dunque ammesso di non aver mai incontrato o partecipato ad alcun concerto di Stefani Germanotta a differenza dei suoi genitori, definiti dallo stesso Daniel “molto più avanti di lui per quanto riguarda la cultura pop”.

In un’intervista dello scorso hanno, Radcliffe aveva già parlato del suo coinvolgimento nel “Trevor Project” e del suo modo di vedere il mondo gay, per lui assolutamente normale.

“Alcuni sono gay, altri sono etero — non fa alcuna differenza per me. [...] Poiché sono cresciuto circondato da uomini gay, è sempre stata una cosa naturale per me. No ho mai dovuto pensarci due volte.”
fonte www.diredonna.it

Lgbt: “Mamma” al Teatro Instabile teatro


Rino Di Martino (in foto) ritorna in scena al Teatro Instabile (venerdì 22 aprile) con “Mamme - Piccole tragedie minimali” di Annibale Ruccello che dirige in coppia con Antonella Morea.

Una rappresentazione in cui l’ambiguità maschile/femminile esprime al meglio il carattere tragicomico dei personaggi divisi tra ritualità e mondo popolare.

Quattro monologhi dove mamme malefiche raccontano ancora fiabe.

Mamme irrimediabilmente corrotte dai mass-media nelle cui conversazioni si confondono messaggi personali, echi televisivi, slogan di rotocalchi e dove la pubblicità si sovrappone alle confidenze, le telenovelas alla sfera privata e gli inni liturgici alle canzonette di Sanremo.

Muovendosi in uno scenario di fiaba ed attraversando i gesti della più remota tradizione, Di Martino ci condurrà tra i deliri verbali (fondati sulla contaminazione e alterazione del linguaggio) che costituiscono la complessa drammaturga di Ruccello.

Lo spettacolo sarà preceduto, alle ore 18.30, da una mostra di locandine e articoli su Annibale Ruccello.
Orario spettacoli: ore 21.30. Costo biglietti: € 10,00 (ridotto € 8,00).

Il Teatro Instabile di Napoli si trova in vico Fico purgatorio ad arco 38 (nei pressi di via Tribunali).
Per info: 338 47 31 271 | teatroinstabile.ning.com
fonte napoligaypress.it

martedì 19 aprile 2011

Lgbt libri: “Togliamo il disturbo” di Paola Mastrocola presentato a Palazzo Vecchio


Un libro “che fa pensare”, con “una forte valenza politica” perché “si occupa della cosa più importante di una società e di una comunità, la scuola”.

Così Matteo Renzi ha definito “Togliamo il disturbo, Saggio sulla libertà di non studiare”, l’ultimo libro di Paola Mastrocola, professoressa torinese classe 1956 che si è fatta conoscere per il suo pensiero acuto e non convenzionale sul mondo della scuola.

“Il libro, ha spiegato Renzi, che ha presentato il volume insieme all’autrice e al capocronista de La Nazione Luigi Caroppo nella Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio, non solo offre una godibile e ironica istantanea sui ragazzi di oggi,
dalla cura o incuria del look ai pregi e difetti del correttore automatico di word, ma mette in discussione anche modelli come don Milani o Gianni Rodari, e infine ci invita a pensare a come vorremmo la scuola del futuro, a ragionare se la impostiamo sui sogni dei ragazzi o piuttosto sulle paure del nostro tempo”.

“Questo libro, ha spiegato l’autrice, è una battaglia, perché la cultura non abbandoni la nostra vita e prima di ogni altro luogo la nostra scuola, rendendo il futuro di tutti noi un deserto.

È anche un atto di accusa alla mia generazione, che ha compiuto alcune scelte disastrose e non manifesta oggi il minimo pentimento.

Infine, è la mia personale preghiera ai giovani, perché scelgano loro, in prima persona, la vita che vorranno, ignorando ogni pressione, sociale e soprattutto famigliare.

E perché, in un mondo che li vezzeggia, li compatisce, e ne alimenta ogni giorno il vittimismo, essi con un gesto coraggioso e rivoluzionario si riprendano la libertà di scegliere se studiare o no, sovvertendo tutti gli insopportabili luoghi comuni che da almeno quarant’anni ci governano e ci opprimono”.
fonte www.avisoaperto.it

Lgbt: La libertà di amare nelle società democratiche


"Omosessualità e transgenderismo nella società multiculturale”

Un articolo sull'incontro organizzato dalla Biennale della Democrazia 2011
(Torino, 13-17 aprile 2011)

La libertà di amare nelle società democratiche

Si possono definire realmente democratiche società dove non è possibile esprimere a pieno la propria affettività?

Questa la domanda che ha rappresentato il filo conduttore dell’incontro al Teatro Gobetti dal titolo
“Liberi di amare. Omosessualità e transgenderismo nella società multiculturale”. Voci del dibattito Gianni Vattimo, Vladimir Luxuria e Franco Buffoni.

Le rivendicazioni di diritti della gay community sono spesso appelli di tipo culturale. Sono l’espressione di un desiderio di democrazia: poter vivere a pieno la propria vita senza discriminazioni. Vladimir Luxuria, politica e attivista dei diritti Lgbt (Lesbian, gay, bisexual and transgender) spiega: “libertà di amare non significa solamente potersi innamorare di qualcuno, ma anche poter esternare questo amore.

Fino alla libertà di sentirsi uguali agli altri, di poter fare progetti, di essere riconosciuti dallo stato”.

Secondo Vattimo, filosofo e politico torinese, le questioni intorno ai Lgbt sono frutto di decenni di repressione, i cui responsabili sono le tradizioni culturali locali e la Chiesa. Bisogna capire fino a che punto i rapporti con la comunità di appartenenza condizionano le persone.

Un omosessuale può “infischiarsene di ciò che si pensa di lui, ma allo stesso tempo soffre perché appartiene ad un gruppo in cui non si riconosce”. La soluzione spesso è la fuga. Scappare da una “società legalmente repressiva, ma giuridicamente intollerabile”.

Dalle città di provincia verso le metropoli, dall’Italia verso Paesi più tolleranti. “È un fatto democratico, continua Vattimo, non avere il diritto di organizzarsi una vita affettiva secondo ciò che detta il proprio cuore?
Dov’è finito il diritto alla felicità?”.

La gay community sta vivendo una battaglia culturale, contro gli stereotipi e i preconcetti radicati nella nostra società. È una lotta che inizia nell’ambito famigliare.

“La barzelletta meglio essere neri che gay, almeno non devi dirlo alla mamma è ancora valida”, conclude il filosofo.

Secondo Buffoni internet può rappresentare una chiave di svolta per educare i giovani alla cultura della diversità. E per aggiornare una legislazione antiquata, non al passo con i tempi.

Luxuria conclude con una nota sentimentale.
Per ora, non essendoci una legge che riconosca le coppie di fatto, c’è solo un positivo per le coppie gay: esse vivono un sentimento intenso, un amore romantico, avversato.

Quell’amore descritto da Shakespeare in Romeo e Giulietta e da Manzoni nei Promessi Sposi.
fonte: giannivattimo.blogspot.com di Francesca Dalmasso, Master in Giornalismo di Torino

Lgbt: I dipendenti di Apple appoggiano il Trevor Project


Il progetto Trevor nacque nel 2009.
E’ un’associazione che aiuta le famiglie con componenti di sessualità gay, lesbiche e transgender.

A volte le persone che si scoprono non eterosessuali potrebbero entrare in uno stato di depressione a causa del comportamento poco etico di familiari e amici, fino a giungere al suicidio.

L’associazione si rifà a un cortometraggio che nel 2004 vinse un’Academy Award.

Trevor, nel video, era un ragazzo di 13 anni che emarginato dagli amici a causa della sua sessualità scelse la strada del suicidio.
Il progetto negli anni è stato appoggiato da tante persone famose e società.

Anche Apple ha dato il suo contributo con un video in cui i suoi dipendenti spingono a parlare con qualcuno anzichè tentare gesti estremi.
fonte melamorsicata.it via MacNN

Lgbt 150°: "DONNE E RISORGIMENTO"


Pensando al Risorgimento si pensa subito a Mazzini, Garibaldi, a Cavour.
Tra le donne si pensa al massimo ad Anita Garibaldi (della quale non si conosce però generalmente il cognome), alla contessa di Castiglione o proprio in questi ultimi mesi alla principessa di Belgioioso.

Quello a cui non si pensa, perché in effetti non si sa, è che le donne hanno avuto una parte importantissima nell'unità d'Italia e non solo come compagne devote servizievoli e umili ma come vere e proprie protagoniste sia sulle barricate che con le loro professioni: artiste, poetesse, letterate, giornaliste, casalinghe, o come nel caso di Enrichetta Caracciolo, suore forzate che nel convento tessevano trame di sovversione e aiutavano i garibaldini o gli insorti salvo poi depositare il loro abito sull'altare per cominciate una nuova vita in un nuovo Stato.

Eleonora Fondeca Pimentel, poetessa arcadica e poi fervente patriota che diresse il giornale il "Monitore" nella prima rivoluzione napoletana trovando la morte per impiccagione, è forse stata la madre delle donne letterate che si sono battute per l'unità d'Italia.

E poi Margaret Fuller giornalista americana corrispondente di guerra del New York Tribune che registrò con attenzione e lungimiranza politica le fasi della Repubblica Romana ed aiutò Cristina di Belgioioso nell'organizzare gli ospedali romani creando corpi di infermiere professioniste; e poi Adelaide Ristori che infiammò gli animi verso la causa italiana attraverso i mass media del tempo: l'opera.

Fu ammirata anche da Verdi e da Cavour che la definì la più efficace ambasciatrice della causa italiana nel mondo, ma della quale nei libri di testo non c'è traccia.

E poi tornando a Cavour e al suo utilizzo disinvolto delle donne, la famosa Virginia che col suo desiderio di farsi ammirare e di arrivare al potere attraverso il suo fascino, è una figura ancora purtroppo molto attuale.

Di tutte queste donne si parla nel docu-fiction "Giulia e le altre" prodotto da Rai Edu che mostra aspetti dimenticati o nascosti di queste figure anche nel rapporto tra le generazioni.

Nel documentario compaiono anche le donne comuni, le donne del popolo che non si sono risparmiate e come gli uomini hanno combattuto, sperato, sofferto.

Certo si parla di poche donne rispetto alle tante tantissime protagoniste che come Enrichetta o Cristina si sono battute per la causa, sono state apprezzate e poi messe da parte condannate all'oblio.

La storia della letteratura italiana del De Sanctis parla chiaro: le donne ne sono state escluse perché la nuova Italia doveva riprendere i valori tradizionali e rimanere saldamente centrata sulla famiglia e sui ruoli tradizionali.

Operazione riuscita se ancora oggi si fatica tanto a trovare tracce di queste donne nella storia e nelle celebrazioni.

Abbiamo cominciato con un documentario grazie alla volontà e alla passione di Paola Orlandini e della regista Claudia Mencarelli che hanno volentieri e con grande maestria e sensibilità realizzato un mio desiderio: restituire visibilità ad almeno alcune delle tante protagoniste della nostra storia.
fonte www.zeroviolenzadonne.it, di di Laura Moschini

lunedì 18 aprile 2011

Lgbt: Incontro con l’autore del libro “Transgender, le sessualità disobbedienti”


Bari, Dagli studi di genere alla mitologia. È questo il percorso che ha portato alla stesura del libro “Transgender.
Le sessualità disobbedienti” edito da Palomar, presentato nella Sala La Polla dell’Expolibro.

“Si tratta di un viaggio di uno spessore umano” afferma Antonio d'Itollo, preside del liceo Orazio Flacco, introducendo l’autore del libro, Gianfranco Meneo e Laura Marchetti, antropologa e politica.

Attraverso il topos del viaggio e l’idea della transizione ad esso legato, l’autore, secondo d’Itollo, ha scritto un libro “a metà espressione tra il grido e l’appello”: in un‘Italia in cui le escort sono quasi coperte di gloria, i problemi relativi alla sessualità vengono nascosti.

La Marchetti presenta l’autore come “assolutamente matto, perchè poteva fare l’avvocato nella vita”.

Il filo conduttore del libro, racconta l’antropologa,
è il dolore che nasce dal desiderio, perchè si tratta di un desiderio represso, “condannato al misconoscimento” perchè diverso.

Non a caso, sono storie di dolore quelle che permeano la prima parte del libro.
Un dolore addizionato, causato dalla "norma che decide per quali vite valgono la pena di essere vissute".

La sessualità “non convenzionale”, ricorda la Marchetti, anche nel periodo del catto-comunismo, era accettata per personaggi eccentrici e famosi come Visconti, ma non per gli operai, che invece dovevano essere l’emblema della sessualità della norma. La Norma che ti definisce in base alla genitalità.

La seconda parte del libro verte maggiormente sul concetto di “sessualità polimorfa”.
È insomma un libro che passa dalla cronaca, alla teoria, alla sociologia, alla proposta politica.

Ultimo ad intervenire è stato l’autore Meneo che ha speso le sue parole per raccontare il suo incontro con Luana Ricci (all'anagrafe Marco della Gatta), la cui intervista è stata inserita all’inizio del libro.

Dopo 18 anni nella Curia leccese come direttore del coro, l'allora Marco è stato cacciato per le sue “stranezze”.
Meneo è stato profondamente colpito da questa esperienza.

“Noi pensiamo al riconoscimento del transessuale come ad un mero riconoscimento culturale ma è anche un problema economico”.

La Ricci, gli ha fatto notare come l’immagine del transessuale sia, nella cultura comune, legato alla prostituzione.

“Quale lavoro può avere una transessuale nella società?”. La prostituzione, così diventa una questione di sopravvivenza e di maggiore retribuzione.

La proposta politica finale è ripresa da Meneo.
Oggi più che mai il corpo viene utilizzato per fini politici.
Il corpo è osannato se usato “secondo natura”, mentre i transessuali sono visti come qualcosa di scandaloso.

Per questo l’autore sarebbe a favore delle unioni di fatto, attravers l’accettazione da parte del potere politico.
Senza diritto non c’è possibilità di tradurre in concreto i sentimenti.

Dunque la proposta riguarda la rivendicazione e l'accettazione del diritto di costruire la propria vita (anche economica).

Si ricorda, infine, che il “quotidiano è diverso dalla persona speciale”: il personaggio televisivo non viene trattato alla stessa stregua della persona comune, nella sua specialità. “Ma quando si spengono le luci che succede?"
fonte www.go-bari.it di Paola Giura

Lgbt: Francesco Brollo, il presidente (etero) di Arcigay Bari che piace alle lesbiche


La vicenda di Francesco Brollo,
il presidente (eterosessuale) di Arcigay Bari,
dovrebbe essere raccontata da un antropologo.
Uno studioso del comportamento umano potrebbe aiutarci a capire perché Brollo piace alle lesbiche ma non ai gay.

Tutte le donne omosessuali che rappresentano il movimento glbtq italiano hanno apprezzato l’elezione del presidente di Arcigay Bari.

“Il fatto che Francesco Brollo abbia una compagna e una figlia e scelga di battersi per i diritti dei gay mi riempie di orgoglio - precisa Imma Battaglia, presidente di Di Gay Project.

Questo è il mondo che vorrei: una società senza steccati, in cui non bisogna essere gay per difendere i gay, non si debba necessariamente essere donne per promuovere il valore delle donne, non servano sempre appartenenza e affiliazione per condurre battaglie di civiltà”.

Un pensiero analogo è stato espresso da Paola Concia, deputata del Pd.
Secondo l’esponente politico l’elezione di Brollo è un fatto epocale: “Perché gli omosessuali vengano trattati allo stesso modo degli eterosessuali l’opinione pubblica tutta deve fare propria questa battaglia”.

Fatta eccezione per Aurelio Mancuso, ex presidente di Arcigay, tutti gli altri gay impegnati nelle associazioni hanno bocciato l’impegno di Brollo.

Enrico Oliari, presidente di GayLib ha detto che nella sua associazione, nata per rappresentare i gay che votano a destra, non accadrà mai quanto è successo a Bari. “Martin Luther King, precisa Oliari, era di colore, non era bianco”.

Per Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay, l’elezione di Brollo rappresenta un paradosso. Secondo Grillini la presenza di un eterosessuale in Arcigay è legittima anche se lascia perplessi: “Mi riesce difficile pensare ad un Marchionne a capo della Cgil, tanto per fare un esempio”.

Un antropologo potrebbe aiutarmi a capire queste dichiarazioni pensate con la pancia.
Come giornalista so che non sono figlie di un ragionamento: Barack Obama non rappresenta solo gli afroamericani degli Stati Uniti così come Nichi Vendola, diventato presidente della Puglia grazie ai voti degli eterosessuali.

In Germania, inoltre, i sindacati citati da Grillini fanno parte dei consigli d’amministrazione delle aziende automobilistiche. Proprio di questo ha parlato Susanna Camusso, segretario della Cgil, a Effetto Domino.

Probabilmente Brollo, in quanto uomo, ha scatenato una competizione degna dello spogliatoio più testosteronico. Non credo che sia solo una coincidenza che Brollo sia stato attaccato solo dai gay.

Se il suo orientamento sessuale fosse in contrasto con l’incarico che ha in Arcigay tutti gli omosessuali proverebbero ad opporsi. Il confronto delle opinioni femminili con quelle maschili ci dimostra che il dibattito sulla nomina di Brollo è fermo al righello.
fonte queerblog.it da giovanni molaschi

BOLOGNA ASSOCIAZIONI LGBT SFRATTATE DA PORTA SANTO STEFANO: PERCHÈ ?


Lo sfratto dal cassero di Porta Santo Stefano delle associazioni Donne di Mondo, Eccentrica e Lo Spazio, firmatarie della convenzione del 2008, è una scelta che non si comprende.

La convenzione firmata dal Quartiere Santo Stefano riconosceva il lavoro svolto da quelle associazioni, presenti già da diversi anni in quello spazio, sui temi della promozione dei diritti umani e, in specifico, sulla riflessione sulle identità sessuali e di genere.

Si tratta di un tema importante rispetto a cui quelle associazioni sono portatrici di un punto di vista e di un’elaborazione utile e originale che rischia di spegnersi.

L’atto della giunta commissariale, infatti, non solo non rinnova la convenzione alla prima scadenza, ma sembra definire una destinazione diversa per quello spazio: rivitalizzazione di aree urbane, educazione ambientale promozione turistica.

L’amministrazione nel 2008 non solo aveva individuato quelle realtà come assegnatarie, ma aveva riconosciuto le tematiche da loro trattate come degne di attenzione pubblica: quali sono i motivi per cui quella scelta oggi va archiviata?
Fonte www.sergiologiudice.it/blog

LGBT FRANCIA: Gay pride delle polemiche


Il simbolo del Gay pride 2011 di Parigi.

La comunità omosessuale critica il simbolo della marcia di Parigi.
Mancano ancora due mesi al Gay pride, e c'è già chi grida allo scandalo.
E fin qui niente di strano.
Ma questa volta a esser stati tacciati di omofobia e razzismo sono stati gli organizzatori dell'evento.

Ad aver spaccato in due la comunità omosessuale parigina sarebbe stato il manifesto ufficiale della manifestazione, ideato e realizzato dall'associazione Inter-Lgbt (Lesbiche, bay, bi e transessuali).

Presentata la scorsa settimana, la locandina della marcia dell’orgoglio omosessuale raffigura un pollo bianco avvolto in un boa di piume di struzzo rosso fiammante.

Un’immagine che per molte associazioni della comunità gay non è altro che una «triste stigmatizzazione» dell'omosessualità.

LA PROTESTA DI LE REFUGE. Quello che è ancora più grave è che questa volta i vecchi simboli dell’omofobia sono proposti da membri della stessa comunità gay, ha dichiarato l'associazione Le Refuge, che sostiene e difende tutti gli individui toccati dalle discriminazioni sessuali.

In un comunicato stampa pubblicato su Le Figaro l'associazione ha chiesto che il manifesto sia ritirato.

L'associazione è infuriata per quello che giudica un «grande passo indietro» nella lotta alle discriminazioni.

«L’idea che delle persone omosessuali si siano ridotte a pollame avvolto in piume di struzzo» dimostra, secondo l’associazione, che «33 anni dopo il film Il Vizietto, i cliché e gli stereotipi sugli omosessuali restano veicolati nella società, toccando il loro parossismo proprio quest'anno».

Un messaggio che va nella direzione opposta rispetto a quelli che Le Refuge cerca di trasmettere sul campo nel suo lavoro di ogni giorno: «I nostri psicologi lavorano incessantemente a smontare questi stereotipi interiorizzati dai giovani che rifiutano l'omosessualità, e quindi rifiutano loro stessi creando un profondo malessere della personalità».
«Polemica ridicola e infondata»

Gli organizzatori del Gay pride tutto si aspettavano, ma non di essere accusati di omofobia. La risposta di Nicolas Gougain, portavoce della Lgbt, non si è fatta attendere.

«Questa polemica è ridicola e infondata» ha risposto il comitato organizzativo.Gougain ha voluto chiarire, su Le Parisien, che «la volontà era quella di cambiare rispetto al passato, insistendo su una politica di comunicazione in grado di interpellare persone anche al di là delle movimento Lgbt».

L'invito è quello di guardare nel manifesto la seconda chiave di lettura: «Abbiamo voluto riproporre un simbolo della repubblica, il gallo, e farlo nostro attraverso queste piume di struzzo, simbolo di trasgressione, travestimento.

La trasgressione fa parte degli elementi identitari del movimento Lgbt».
L’obiettivo è quello di invitare i francesi a «riflettere nel 2011» sul principio «dell'uguaglianza», adottato come slogan del movimento, per «votare bene» alle presidenziali del 2012.

Il quotidiano parigino ha sottolineato come il movimento, che non ha nessuna intenzione di modificare il manifesto, sia stato appoggiato da importanti esponenti del mondo politico associativo come Gilles Bon-Maury, presidente di Omosessualità e socialismo (Hes) che ha dichiarato «l'immagine del gallo apre un’autostrada alla lotta per l'uguaglianza del movimento Lgbt».

POLEMICHE SUL WEB. Ma sarà da vedere se il manifesto saprà resistere anche alle polemiche che stanno nascendo in rete.

Il giornale Liberation ha rivelato che «sia contro il gallo, sia contro le piume di struzzo» sono molte le contestazioni sul web. Il quotidiano progressista ha anche citato un gruppo su Facebook che si è formato apposta per contestare il manifesto della marcia del 25 giugno.

Per ora, in realtà, nel gruppo ci sono «solo una quindicina di persone».
Ma ai membri non manca l’ironia: «Il gallo, le piume» recita il testo di presentazione del gruppo «tutti gli omosessuali portano un boa di piume di struzzo. Lo sanno tutti».
fonte www.lettera43.it scritto da Paolo Saccò

domenica 17 aprile 2011

Lirica: Puccini è su I-pad con l'opera "Edgar"

La grande lirica nel nuovo formato digitale

Anche Giacomo Puccini arriva sull'I-pad: una delle rarissime incisioni di Edgar è infatti ora disponibile su AppStore, in 92 Paesi nel mondo, e presto sarà disponibile l'intero repertorio del compositore.


"Edgar, Live in Gran Teatro Puccini" è disponibile anche in formato film scaricabile da iTunes Store.

L'iniziativa è della Fondazione Festival Pucciniano e Wondermark. Nell'edizione digitale è presente l'intera esecuzione registrata presso il Gran Teatro all'Aperto Giacomo Puccini di Torre del Lago, il 16 Agosto 2008, allestimento con le scene di Roger Dean i costumi di Freyja Dean e la regia di Vivien A. Hewitt.

L'opera è diretta da Pier Giorgio Morandi ed interpretata da Cristina Gallardo-Domas, Marco Berti, Rossana Rinaldi, Luca Salsi e Filippo Polinelli.

Corredata dal libretto interattivo e la funzione "Syncro" con cui è possibile seguire passo-passo l'intera opera, l'applicazione include una completa storia e trama del melodramma, una galleria fotografica ed una panoramica sulla storia del Festival Puccini di Torre del Lago.

L'applicativo è ora disponibile in lingua italiana ed inglese, in tutti i 92 paesi coperti dal servizio di AppStore.
fonte www.intoscana.it

Lgbt: Il Sindaco di Treviglio Ariella Borghi, proposta per candidatura a Nobel per la pace


EVERYONE: “AMICA DEI DIRITTI UMANI E PALADINA DI UN MONDO PULITO E SOLIDALE”

Il Gruppo EveryOne, organizzazione internazionale per i Diritti Umani, ha chiesto ieri, con una lettera indirizzata ai giurati del Premio Nobel per la Pace, di valutare la candidatura per il 2011 di Ariella Borghi (in foto), sindaco di Treviglio, piccola città in provincia di Bergamo.

“La nostra organizzazione segue da vicino il lavoro di Ariella Borghi da molto tempo” commentano i co-presidenti di EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, “ed esso porta la testimonianza di centinaia di esseri umani che, appartenendo a gruppi sociali emarginati, avrebbero sofferto gravi drammi umanitari a Treviglio, se non vi fosse stato l'impegno di questa donna, volto sempre a tutelarli”.

“Treviglio” spiegano, “è l'unica città italiana in cui vive una comunità Rom che non ha subito, negli ultimi anni, sgomberi né azioni repressive.

Il comune di Treviglio, inoltre, ha promosso, dal 2006 (anno in cui fu eletta sindaco la signora Borghi) una cultura della tolleranza, dell'antirazzismo e della pace che ha creato un'atmosfera di solidarietà in tutta la cittadinanza, tanto che la convivenza fra trevigliesi e migranti è decisamente buona, gli episodi di discriminazione sono rari e la gioventù ha un'inclinazione alla convivenza multiculturale.

Ariella, inoltre,” aggiungono gli attivisti, “esponendosi in prima persona, si impegna contro le speculazioni industriali che hanno condotto a gravi fenomeni di inquinamento delle faglie acquifere ed è la sola personalità politica che si sia impegnata per risolvere definitivamente il grave problema, battendosi contro poteri forti e a volte oscuri.

Infine, è colei che per la prima volta in Italia ha portato un Gay Pride in una cittadina di provincia, tenendo personalmente discorsi pubblici contro l'omofobia, la transfobia e l'emarginazione di genere”.

Il sindaco Ariella Borghi ha ottenuto gli elogi di molte organizzazioni per i diritti LGBT ed è candidata al Premio Makwan 2011, assegnato dal Gruppo EveryOne su votazione di una giuria formata da difensori dei diritti umani.

Dopo l'invio della mozione rivolta alla giuria del Nobel per la Pace di Oslo, alle personalità politiche e ai vincitori passati del Premio, il Gruppo EveryOne ha ricevuto un contatto da Oslo: la segreteria di un parlamentare norvegese che ha definito "molto nuova, attuale e interessante" la candidatura del Sindaco di Treviglio.

Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
+39 393 4010237 :: +39 331 3585406
info@everyonegroup.com
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot.
Abilita Javascript per vederlo. www.everyonegroup.com
fonte www.zeroviolenzadonne.it

Libri lgbt Firenze "Felici e Maledetti: moda e nightclubbing"


Nuovo libro di Bruno Casini. Dalla queer factory "Che fine ha fatto Baby Jane?" all'indimenticabile Pitti Trend.

Lo straordinario connubio tra artisti, musicisti e couturier. Intervista a Vivienne Westwood. Presentazione giovedì 28 aprile Melbookstore Firenze.

Nella Firenze degli anni Ottanta irrompe un fenomeno d'avanguardia: "Che fine ha fatto Baby Jane?", una queer factory s'impossessa della città e dei luoghi di ritrovo più diversi e li trasforma in atelier, passerella, laboratorio dove moda, arte, musica e divertimento s'intrecciano in un magico caleidoscopio che incanta l'Italia e l'Europa.

Le loro collezioni erano esplosive: un mix di glamour, fantascienza e pop fashion. Editavano una fanzine - La Voce del Boper - e organizzavano party, feste "apocalittiche" ispirate alla moda londinese, il mitico Taboo di Soho, o al grande Leight Bowery, l'artista australiano che dalla capitale britannica influenzò tutta l'avanguardia di quegli anni.

Bruno Casini riunisce in questo libro le voci di tutti i componenti della factory. E racconta di quel tempo in Italia, tra gay culture, trend generation, stilisti off, riviste, appuntamenti e concerti Lgbt.

Una radiografia attenta e curiosa di un'epoca, con riferimenti alle letture, alla musica, alle rassegne, al nomadismo notturno e ai viaggi che spalancarono per tutti nuovi e inattesi orizzonti.

E poi, un'intervista a Vivienne Westwood realizzata in occasione di una delle sue numerose apparizioni sulle passerelle fiorentine, insieme a Dries Van Noten, John Galliano, Romeo Gigli, Scott Crolla (il celebre stilista che disegnava le camicie di David Bowie)...

Edito da Zona,
"Felici & Maledetti, Che fine ha fatto Baby Jane? Moda e clubbing Anni Ottanta a Firenze"
(pp. 198 - euro 18) sarà nelle librerie dal 28 aprile.

Presentazione giovedì 28 aprile, alle 18, al Melbookstore di Firenze: oltre all'autore saranno presenti Neri Torrigiani, Alessandro Gaggio, Barbara Pignotti, Sabrina Querci. Coordina Fabrizio Ungaro.

Giovedì 28 aprile - ore 18
Melbookstore - via de' Cerretani 16r - Firenze
Info www.melbookstore.it
Ingresso libero
fonte www.intoscana.it, toscanamusiche.it

Lgbt Napoli “Rosalina”: Piscitelli e il teatro elisabettiano allo Spazio Libero


“Rosalina” sarà presentato in anteprima lunedì 18 aprile alle 18.30 nel salottino del Chiaja Hotel de Charme (via Chiaia 216, 1° piano) in un incontro coordinato da Claudio Finelli nell’ambito di Poetè - Prima della prima in collaborazione con Napoligaypress.it.

Sarà in scena da giovedì 21 aprile a lunedì 25 aprile al Teatro Spazio Libero di Napoli lo spettacolo “Rosalina - L’incubo di una notte d fine autunno”.

Il testo, scritto e diretto da Giovanni Piscitelli (Premio del Presidente della Giuria e menzione per l’allestimento scenico all’ultima edizione del festival
“La corte della formica”), si ispira al “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare ed è un Vangelo apocrifo intorno alla tragedia canonica secondo una prostituta napoletana del XVI secolo.

Secondo la tradizione del teatro elisabettiano è interpretato da soli attori uomini: Stefano Ariota, Nico D’Agostino e lo stesso Piscitelli che cura anche le scenografie.

In scena anche Rebecca Salmoni. Assistente alla regia, light designer e grafica: Lucy Themeedes.

Il Teatro Spazio Libero si trova in via del Parco Margherita 28 a Napoli.
Orario spettacoli: ore 21.00 (21, 22, 23 e 25 aprile); ore 18.00 (24 aprile).
fonte www.napoligaypress.it