giovedì 24 marzo 2011

Lgbt: Tagli a spettacolo e cultura, una protesta lunga una settimana


Ma dopo il reintegro del Fus sospeso lo sciopero previsto per il 25 marzo. Fondamentale il ruolo di Muti

Dopo il reintegro del Fus, i sindacati hanno sospeso lo sciopero del mondo della cultura previsto per il 25 marzo.

«Prendiamo atto con grande soddisfazione che il Consiglio dei ministri ha deciso il rifinanziamento del Fondo unico per lo spettacolo ed è stata definitivamente accantonata l’ipotesi della addizionale di un euro sui biglietti del cinema».

ATTENZIONE ALTA
Anche se resta necessaria una «più attenta valutazione del decreto governativo – aggiungono insieme le sigle sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil – si tratta di un primo importante risultato.

Continueremo a mantenere alta l’attenzione e la mobilitazione per sostenere, le nostre richieste per una riforma del settore e per una rete di protezione sociale dei lavoratori».

Maurizio Giustini della Fistel-Cisl aggiunge: «Vogliamo incontrare subito il nuovo ministro. In questi anni Bondi lo abbiamo visto solo 20 minuti.

È necessario un tavolo per lanciare un percorso di riforme del settore che le attende da almeno 50 anni».

FLASH MOB A MONTECITORIO
La decisione di reintegrare il Fus ha bloccato una settimana intensa di manifestazioni in tutta Italia, iniziata, mercoledì mattina, con la manifestazione in difesa della danza in piazza Montecitorio: un flash mob coreografico organizzato sul sito www.ladanzamuore.it che ha portato in piazza Montecitorio le étoile della danza.

Dopo i ballerini, sarebbe dovuto scattare lo sciopero dei lavoratori della cultura che avrebbe bloccato i teatri in tutta Italia (solo a Roma ben 46 sale), la lavorazione sui set di fiction e film e intere istituzioni culturali pubbliche e private. Una serrata evitata in extremis dal decreto del Consiglio dei ministri

TRE GIORNATE DI CULTURA
Sospese, con una nota in serata, la campagna di comunicazione nazionale delle Giornate Nazionali per la Cultura e lo Spettacolo proclamate, dal 26 al 28 marzo, da Federculture, Agis, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni e Fai.

Sono, invece, confermate le iniziative programmate nei teatri in concomitanza con la Giornata Mondiale del Teatro del 27 marzo che quest’anno non viene celebrata in Italia. «Rimane intatto il valore di queste giornate, dice il presidente dell'Agis, Paolo Protti, che vogliono essere una proposta per stabilizzazione le risorse e approvare le indispensabili riforme che chiediamo da anni sia per lo spettacolo che per i beni culturali».

«Riteniamo fondamentale che oltre al ripristino delle risorse, si sia intervenuti per dare una prospettiva di lungo respiro al settore, uscendo da una logica di emergenza -spiega Roberto Grossi presidente di Federculture - Auspichiamo che inizi una stagione di riforme sulle quali intendiamo aprire un confronto con il nuovo ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan».

A tal proposito, Federculture ha invitato il neoministro a discutere del futuro del settore giovedì 24 marzo nella Assemblea Generale che si terrà al Maxxi di Roma

RUOLO DECISIVO DI MUTI
«Ce l'abbiamo fatta – dice soddisfatto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha aderito alle tre Giornate - Il ministro Tremonti ha mantenuto la promessa che ci aveva fatto: il Fus è stato incrementato di circa 150 milioni di euro, che possono diventare 200.

Abbiamo salvato le fondazioni lirico-sinfoniche e il mondo della cultura e dello spettacolo». Un ringraziamento poi va al maestro Riccardo Muti, «determinante nel convincere il ministro dell'Economia che non si trattava di un intervento assistenzialista ma di una misura necessaria».

Soddisfatto anche il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti: «Il reintegro del Fus è una grande vittoria del mondo della cultura che, dopo mesi di mobilitazioni e dopo aver gridato allo scandalo per i tagli a un settore che produce grande ricchezza nel nostro Paese, ha raggiunto un traguardo importantissimo» dice.
fonte roma.corriere.it, di Carlotta De Leo

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