sabato 28 agosto 2010

Lgbt, La militanza come riscatto, storia del transito Intervista ad Antonia Monopoli, responsabile sportello trans ALA Onlus Milano


Ai libri spesso appartiene il compito di far scaturire curiosità, riflessioni e perplessità. Lo scorso marzo La Prima Donna è entrato nelle librerie italiane in veste di romanzo. La storia di Gabriele prima, e Gabry dopo l'operazione, è lo spunto di una discussione che avverrà questa sera presso l'Open Source dove, l'autrice del romanzo Giustina Porcelli insieme con Enrico Fusco, ex presidente dell'Arcigay di Bari e Antonia Monopoli, responsabile dello sportello trans Ala Onlus di Milano, affronteranno senza pregiudizi il delicato tema del cambio di sesso e la transessualità.

«Una verità spesso taciuta o distorta, una verità fatta di esperienze reali con le quali in pochi hanno voglia di confrontarsi». È scritto così nell'introduzione a La prima donna. Ed è proprio per volgere lo sguardo ad una realtà che la società condanna ancor prima di conoscere che abbiamo incontrato nella sua casa in affitto nelle campagne biscegliesi Antonia Monopoli, donna transessuale che, come dice il suo profilo facebook, di ciò ne ha fatto lo scopo principale della sua vita per sé e per gli altri.

Ciao Antonia! È diversa la vita da questa campagna di Bisceglie alla Milano frenetica, vero?
Si, certamente. Bisceglie è la mia terra d'origine e insieme a mia madre ho deciso di trascorrere qui le mie vacanze. Si respira sicuramente un pò di quiete, anche se come vedi non riesco a stare senza far nulla, ma per lo meno mi godo una pausa dalla mia vita milanese così intensa.

A Milano cosa fai?
Lavoro per “Via del Campo”, un progetto dell'Associazione A.L.A. che si occupa delle varie dipendenze ed in particolare di prostituzione transessuale. Inoltre sono responsabile dello sportello trans, sempre presso A.L.A., un servizio rivolto ad un target molto più ampio, sia per persone che prostituiscono, sia che non si prostituiscono. Le sigle MtF e FtM indicano il transito da maschio a femmina e viceversa. Mi occupo anche di accoglienza e orientamento affinché sia abbattuta la barriera dell'esclusione sociale per tutte queste persone che decidono di “diventare se stessi”.

Quando ti sei resa conto di essere diversa?
È una storia lunga che inizia negli anni Ottanta quando, già a otto anni mi sono accorta di voler essere donna. Credevo nel principe azzurro e mi sentivo femmina, inconsapevole della differenza fisiologica che c'è tra un uomo ed una donna. Un mio parente ha fatto notare la mia diversità a mia madre la quale mi ha portato alla clinica psichiatrica di Bisceglie dove hanno proposto come soluzione un'operazione di lobotomia, il lavaggio di cervello per intenderci, idea che per fortuna i miei non hanno condiviso.

A quell'epoca le persone transessuali venivano chiuse in carcere o nei manicomi e tenute sotto controllo di psicofarmaci proprio perché la transessualità era, e lo è ancora, secondo le DSM (come la bibbia per gli psichiatri) una patologia alla quale non esiste tutt'oggi una risposta scientifica. Io ho trascorso dieci anni di visite psichiatriche fino a quando uno psicologo di Trani ha “illuminato” mia madre dicendole “signora, suo figlio è nato così”.

È da quel momento che ha avuto inizio il tuo transito?
In un certo modo si, diciamo che da allora ho iniziato ad avere più sicurezza della mia personalità e della mia femminilità, pur continuando a dover subire costrizioni da parte della mia famiglia su come vestire e come portare i capelli. E mentre passavo del tempo ad informarmi su centri per terapie eccetera, ho trovato a Bisceglie un gruppo di persone con le quali credevo di potermi identificare.

Loro erano gay, e anche tra loro mi sentivo diversa. Così ho deciso di seguire il consiglio di una donna trans di Molfetta che frequentava la piazzetta. Sono scappata a Roma dopo nemmeno 24 ore dal nostro incontro e speravo di poter lavorare per club privé, così come mi era stato promesso e invece anche io avrei dovuto lottare per il marciapiede, ma subito sono stata costretta a tornare a Bisceglie. Qui per me la vita quotidiana era fatta di insulti, botte e violenze sessuali.

Leggendo il libro di Giustina Porcelli ho rivissuto in parte la mia storia quando per uscire di casa facevo stradine più nascoste per evitare di essere perseguitata. A Sud la mia vita era estremamente difficile: la famiglia, la società, la mancanza di sbocchi lavorativi a tal punto che l'alcol era diventato l'unico modo per riuscire a superare quella situazione... con coraggio e forza sono riuscita a decidere di vivere piuttosto che sopravvivere.

Mi piace vivere alla luce del sole e senza paure così, mentre molte persone simili a me si sposavano per avere una copertura, io sono partita per Milano dove volevo prima raggiungere il mio obiettivo di diventare donna, e poi tornare a Bisceglie per realizzare il sogno di gestire un mio negozio di artigianato.

Invece sei rimasta a Milano...
Si. Non ti nego che ancora oggi penso ad un probabile trasferimento qui a Bisceglie.

Come è avvenuto il passaggio dalla prostituzione all'attivismo?
Te lo spiego subito. Gli argomenti tra trans che si prostituiscono sono sempre tacchi, trucchi e genitali maschili. Io invece ho sempre cercato il confronto per crescere, così ho iniziato a dedicarmi al volontariato presso diverse associazioni e a cercare corsi di formazione per migliorare la mia persona e la mia cultura.

Il corso per Peer Educator dedicato a persone che in quel momento si prostituivano o che avevano avuto un passato come prostituta, è stato decisivo alla mia crescita personale e professionale. Certo, è stato un periodo difficile anche quello per lo meno dal punto di vista economico: ho tentato svariati colloqui ma la solita risposta era “troverà altrove”. L'integrità nella società e nel mondo lavorativo è uno dei motivi che spingono spesso una transessuale al cambio di sesso chirurgico.

Per non parlare poi delle difficoltà alle quali le persone trans andranno incontro nel caso in cui la transessualità venga tolta dalle patologie mentali. Questo, se da un lato è una vittoria, dall'altro ha i suoi grandi svantaggi perché verrà meno il servizio di supporto delle Asl nazionali. Un'operazione in Tailandia costa 7 mila euro, a Londra 15 mila e molte persone dovranno ottenere un mutuo, cosa al quanto impossibile per una persona trans che difficilmente viene inserita in un'azienda o in un semplice centro commerciale.

Inoltre, Italia e Grecia sono gli unici paesi che per il cambio anagrafico richiedono il cambio di sesso, quindi il documento diventa un ulteriore motivazione per l'operazione da uomo a donna o da donna a uomo. Io ho sempre lottato per restare quella che sono e forse la mia sicurezza mi ha portato ad ottenere nel 2005 il mio attuale lavoro di cartomante astrologa. L'astrologia e la cartomanzia sono sempre state una passione che finalmente sono riuscita ad approfondire e a farne la mia professione.

La transessualità è un tema molto delicato sul quale addirittura è difficile pronunciarsi. Come credi si possa superare questo limite?
Informazione e formazione. Bisogna sapere che il cambio di identità di genere non implica la scelta dell'orientamento sessuale, ad esempio. Nel Sud Italia la situazione è davvero drastica, guarda la polemica che è scaturita per il concerto di Elton Jhon. Io sono ottimista e anche le stelle dicono che il 2012 sarà un anno di cambiamento...

A proposito di Sud, poco fa hai parlato di un trasferimento in Puglia...
Perché no? Anche questo è uno dei miei obiettivi: vorrei riscattare il mio passato e portare qui quei servizi che io cercavo ma che non avevo. E' questo il motivo per cui oggi sono una donna transessuale attivista. A Milano ho vissuto i primi anni come prostituta e in prima persona so quanto bisogno ci sia di dedicarsi alle persone che come me fanno di tutto pur di sentirsi integrati ed accettati... per permettergli di poter essere sé stessi e non doversi nascondere.

Ora, qui a Bisceglie, sei te stessa?
Ora si. Sono entusiasta di aver conosciuto una realtà nuova, l'associazione Open Source, alla quale mi sono avvicinata grazie ad una amico ritrovato e con il quale abbiamo iniziato a pensare ad alcune iniziative a tematiche trans, come l'evento della presentazione del libro della scrittrice mia compaesana. Poi, per concludere la risposta alla tua domanda, quest'anno per la prima volta ho indossato la gonna e per me questa è un ulteriore vittoria.

Per concludere una curiosità: Antonia Monopoli è innamorata?
C'è qualcuno che mi piace. Se son rose fioriranno. Il lavoro mi soddisfa e la mia priorità è seminare alberi, proprio come farei qui in Puglia, è in questo che trovo la mia pace.
In Bocca al lupo Antonia!
Crepi il lupo!
fonte www.bisceglielive.it di Marzia Papagna

Fashion Style, Tom Ford: il lussuosi profumi da collezione


Tom Ford, dopo aver lasciato la direzione artistica di Gucci, ha deciso di cimentarsi in progetti sempre legati al lusso e alla classe estrema. Dopo i suoi occhiali da sole, è la volta delle fragranze femminili. Non si tratta però di profumi qualsiasi ma di veri e propri capolavori dell’arte olfattivi. Gli ultimi nati in casa Ford sono Arabian Wood e Champaca Absolute. Boccettini eleganti e fragranze preziose che faranno la felicità di chi non ama i profumi scontati ma cerca solo il meglio.

Della linea fanno parte altre fragranze: Azure Lime, Amber Absolute, Noir de Noir, Velvet Gardenia, Black Violet, Tobacco Vanille, Oud Wood, Purple Patchouli, Bois Rouge, Moss Breches, Tuscan Leather, Neroli Portofino e Japan Noir.

Cominciamo però parlando della novità: Champaca Absolute si contraddistingue per il bouquet esotico mentre Arabian Wood rimanda d un mondo arabeggiante contraddistinta dal profumo di legni, fiori e spezie.

Azure lime invece è un profumo molto fresco e perfetto per l’estate.

Gli ingredienti sono tutti selezionatissimi: lavanda, rosa di Bulgaria, fresia, fiore d’arancio, bergamotto, Ylang-Ylang, rosa, gelsomino, gardenia, miele, giaggiolo e sandalo.

Questi profumi sono davvero lussuosi, soprattutto vedendo i prezzi: boccettini da 50 ml costano € 170,00, e il Decanter da 250 ml costa € 410,00.
fonte myluxury.it

Lgbt New York, Guidò le battaglie anti-omosessuali dei repubblicani Usa, ora rivela: sono gay

Mehlman con Bush in una foto d'archivio

ROMA (26 agosto)«Sono gay». Ken Mehlman, ex presidente del partito repubblicano e manager della campagna di George W. Bush nel 2004, ha ammesso in una intervista di essere omosessuale e ha detto di voler diventare un attivista per il diritto dei gay a unirsi in matrimonio.

Mehlman è il più alto esponente repubblicano ad avere ammesso di essere gay e in passato è stato in prima linea contro i diritti degli omosessuali, sostenendo tutti i referendum e le misure legislative per vietare le nozze tra coppie dello stesso sesso. «Mi ci sono voluti 43 anni per trovarmi a mio agio con questo aspetto della mia vita - ha detto Mehlman -. Ho il rimpianto di non essere uscito allo scoperto alcuni anni fa». Mehlman ha detto al giornale The Atlantic che «George W. Bush non è omofobico», ma ha ammesso nello stesso tempo che l'amministrazione Bush ha usato iniziative anti-gay per «trarre dei vantaggi politici».

Una campagna per far uscire Mehlman allo scoperto era stata lanciata a suo tempo dall'attivista Mike Rogers, che aveva invitato più volte l'esponente repubblicano ad ammettere di essere gay. Ma il consigliere di Bush aveva sempre negato di essere omosessuale. Rogers ha accusato Mehlman di avere dato vita, quando era manager della campagna elettorale di Bush, alla «campagna presidenziale più anti-gay della storia americana». «Mehlman è orrendamente omofobico e dovrebbe essere ritenuto responsabile per il suo passato, a prescindere dalla sua ammissione odierna di essere gay», ha affermato Rogers.

Nella sua intervista a The Atlantic, Mehlman ha spiegato di essere «giunto solo di recente alla conclusione di essere gay» e di avere confessato nelle ultime settimane ai familiari e agli amici la sua vera natura sessuale.

«Tutti hanno reagito in modo meraviglioso e mi hanno assicurato il loro pieno sostegno», ha affermato l'esponente repubblicano. Mehlman desidera diventare un portavoce della American Foundation for Equal Rights (Afer), che è impegnata in una azione legale in California contro i tentativi di mettere al bando i matrimoni gay. Mehlman ha detto di «essere dispiaciuto di non essere uscito allo scoperto mentre ero ancora in un ruolo chiave della vita politica americana».

Il partito repubblicano ha una posizione contraria alle nozze gay, una situazione che ha messo in difficoltà anche l'ex-vicepresidente Dick Cheney: l'ex vice di Bush ha una figlia lesbica.
fonte www.ilmessaggero.it

Serie Televisiva Lgbt "Dirty Sexy Money "


Dirty Sexy Money è una serie televisiva statunitense creata da Craig Wright. La serie, che ha debuttato sul canale televisivo ABC il 26 settembre 2007, mischia sapientemente dramma e commedia. La serie ha fatto il suo debutto in Italia il 15 gennaio 2008 sul canale Fox.

Un cast molto ricco e importante, che vede attori del calibro di Donald Sutherland, Jill Clayburgh, William Baldwin e Peter Krause reduce dalla pluripremiata serie Six Feet Under

Nick George è un avvocato idealista, che dopo la tragica morte del padre, Dutch George, prende il suo posto come avvocato di fiducia per la facoltosa famiglia Darling.

La potente famiglia, che dietro l'aspetto glamour e patinato nasconde segreti e bizzarre abitudini, è composta dal patriarca Tripp Darling e dalla depressa moglie Letitia con i loro cinque figli: il primogenito Patrick in procinto di candidarsi al Senato degli Stati Uniti, che dietro l'aria di figlio modello nasconde molti segreti tra cui un'amante transessuale con la quale tradisce la moglie; la svampita Karen in procinto di sposarsi per la quarta volta, ma da sempre follemente innamorata di Nick; i gemelli Jeremy, "adolescente" di 25 anni che passa il suo tempo tra feste, celebrità e partite di poker (seminandosi dietro non pochi scandali a discapito della famiglia) e Juliet, atteggiamenti alla "Hilton" solo per nascondere una forte insicurezza.

Ultimo ma non ultimo Brian, pastore episcopale, che dietro la facciata di perfetto religioso nasconde un animo superficiale, opportunista e calcolatore ma anche sensibile in molti degli atteggiamenti verso il figlio illegittimo.

Nonostante lo scetticismo iniziale, pervenutogli da un padre sempre assente per prendersi cura dei Darling, Nick inizia a lavorare per la famiglia risolvendo i lori guai e assecondando i loro capricci. Tuttavia, dopo inquietanti scoperte sull'incidente del padre, inizia ad indagare pensando che il responsabile sia un membro della famiglia stessa. Una cartella di dati su Simon Elder, miliardario delle telecomunicazioni, ritrovata nell'aereo su cui viaggiava Dutch, estende fuori dai Darling il cerchio dei sospetti. fonte allvideo.myblog.it

venerdì 27 agosto 2010

Musica Icone Lgbt, Madonna festeggia 52 anni. Ecco i 15 numeri della sua carriera

Madonna live per "Hope for Haiti Now" - Credits: La Presse

In occasione del 52esimo compleanno di Madonna, che ricorre proprio il 16 agosto, festeggiamo con lei ripercorrendo alcuni punti cardine della sua carriera e la più recente attualità seguendo i numeri più rilevanti del suo successo e della vita professionale.

In realtà la signora Ciccone ha festeggiato la ricorrenza già sabato, in una cena privata a Londra insieme alla figlia Lourdes e al fidanzato Jesus Luz, tra gli sguardi attoniti dei paparazzi e degli astanti, che l’hanno trovata davvero in splendida forma.

Il pop rende davvero immortali? I numeri, senza dubbio, ci sono già tutti.

1979 - La data di inizio della sua carriera artistica. Fu come attrice per alcune pellicole di scarso successo. Nel 1996 vincerà il suo primo (e unico?) premio cinematografico, un Golden Globe per il film musical Evita.

45 milioni - Il numero di occorrenze su Google a lei dedicate. Viene battuta facilmente da Lady Gaga, che oggi ne ha 162 milioni. Lady Gaga è decisamente più vicina al web.

30 - Sono i libri ufficiali pubblicati (e per la maggior parte scritti) da Madonna. Più della metà, sono favole per bambini.

11 - Gli album da studio prodotti. Ha pubblicato anche sei compilation ufficiali, tre colonne sonore, tre album live e tre album di remix.

300 milioni - Il numero di copie vendute, di cui 155 milioni certificate, che la rendono l’artista femminile più venduta nella storia della musica internazionale, al quinto posto nella classifica generale dopo i Beatles, Elvis Presley, Michael Jackson e gli ABBA.

66 - Sono i videoclip prodotti per il lancio dei relativi singoli sulle reti musicali. Ha prodotto inoltre 9 video sui tour, 4 raccolte di video ufficiali e 2 documentari sulla carriera.

Più di 2 milioni - I fan sul Facebook ufficiale. Ogni aggiornamento sull’artista ha una risposta in media di 4 mila commenti. Esistono oltre 500 gruppi a lei dedicati.

3 - Sono le versioni del recente calendario prodotto per il 2011 con foto nuove ed esclusive. Una versione è per il mercato americano, uno per il mercato europeo e uno bilingue in francese e inglese. Alcuni fortunati, grazie ad un concorso sul suo sito ufficiale, si sono aggiudicati una copia autografata dall’artista.

370 - I costumi che pare siano stati utilizzati da Madonna per Evita. Più di 6 mila in totale. È entrata, anche per questo motivo, nel Guinness dei Primati.

5.170 - È il numero approssimativo di video su Youtube di fan che cantano i suoi brani più noti.

Più i 250 - I premi e i riconoscimenti ottenuti nella sua carriera, molte di più le nomination. Di questi, 9 sono Grammy Awards e 20 sono Mtv Video Music Awards.

3 - Sono i soprannomi che hanno consacrato grazie ai media il suo successo dai media americani. “Regina del pop”, “Principessa del pop” e “Regina della reinvenzione”, nome dato solo a Cher e in tempi più recenti a Christina Aguilera.

408 milioni - Sono i soldi guadagnati grazie al suo ultimo Sticky & Sweet Tour, battendo il record assoluto ottenuto con il precedente “Confessions Tour”.

Più di 130 - Le canzoni, i remix , i brani o le versioni non prodotte, non ufficializzate o mai commercializzate dall’artista.

62 - Sono i singoli entrati nella classifica ufficiale inglese nel corso della sua carriera. Anche se si tratta di un record assoluto, solo 13 di questi sono arrivati in cima alla vetta.
fonte blog.panorama.it alessandro.alicandri

Lgbt, a Madrid la corsa sui tacchi per soli uomini durante il gay pride


Durante la celebrazione del gay pride, a Madrid la folle competizione: tacchi non inferiori ai 15 centimetri, i partecipanti durante la corsa devono anche travestirsi. 400 euro al vincitore
video repubblicatv

Lgbt, Se non ti piace essere gay, puoi diventare etero. Lo sostiene un programma radiofonico curato dall'AUSL


Inizio con una breve divagazione, utile per capire il senso della notizia. Radio Sonora è un'emittente radiofonica finanziata da alcuni comuni della Bassa Romagna. Nel suo palinsesto è presente un programma da titolo "Tutto quello che avresti voluto sapere sul sesso ma...", curato dalla dottoressa Tiziana Bartolotti, responsabile del servizio di fisiopatologia della riproduzione dell'Ospedale Civile di Lugo (RA), e dal dottor Salvatore Arnone, responsabile dell'unità operativa di Urologia dell'Ospedale civile di Lugo (RA).

Nelle varie puntate, alcuni operatori dall'AUSL (l'equivalente dell'ASL e dell'USL in altre parti d'Italia) affrontano tematiche legate al sesso.
In particolare, la puntata andata in onda il 22 marzo scorso affrontava il tema dell'omosessualità. Ed è così che, fra un intramezzo musicale e l'altro, si è potuto ascoltare quanto segue: «L'omosessualità non è più considerata una malattia. Per cui l'idea di cambiare forzatamente l'orientamento sessuale di un individuo è sempre meno diffuso.

Diverso il caso di una persona fortemente angosciata dal problema che desidera diventare eterosessuale. In questo caso un trattamento può avere un certo margine di probabilità di successo, specie se intrapreso molto precocemente. In passato sono stati fatti molti tentativi di curare l'omosessualità attraverso vari trattamenti comportamentali, sociali, psicoterapici: tentativi per lo più falliti. Se una persona ha un deciso orientamento omosessuale che sente ben integrato e stabile dentro di sé, non può e non deve essere forzato a cambiare.

Nello stesso modo sarebbe impossibile e sbagliato tentare di rendere omosessuale un eterosessuale».
Fa decisamente un certo effetto sentire una operatrice del Servizio Sanitario Nazionale affermare che esiste un trattamento per cambiare il proprio orientamento sessuale qualora questo non piaccia. affermazione che apre un'altra serie di domande: di quali "trattamenti" si va parlando?

Davvero gli ospedali pubblici romagnoli hanno un programma per far cambiare i gusti sessuali ai gay? Quando si parla di "fase precoce" ci si riferisce a ragazzi adolescenti (magari con genitori che non accettano la loro omosessualità)? Tante domande che meriterebbero una risposta.
Grazie a Daniel per la segnalazione.
fonte gayburg

giovedì 26 agosto 2010

Lgbt grazie all'Associazione Lésbicas, Gays, Bissexuais Travestis e Transexuais (Abglt), in Brasile, Il censimento 2010 conterà anche le coppie gay


Novità per il censimento della popolazione brasiliana. L'istituto brasiliano di statistica, l'Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística, ha infatti annunciato di voler contare anche le coppie gay del paese nella prossima indagine. Una decisione accolta con gioia dalla Associação Brasileira de Lésbicas, Gays, Bissexuais Travestis e Transexuais (Abglt).

«La legittimazione delle famiglie omosessuali - ha spiegato il portavoce Toni Reis - rappresenta un passo importante nell’ambito di politiche pubbliche disposte a riconoscere i diritti delle donne e dell’uguaglianza razziale».

Una richiesta analoga è stata fatta dalle associazioni gay italiane che tramite il nostro portale hanno chiesto all'Istat di contare le coppie omosex. Passi in avanti sostanziali sono stati fatti su questo fronte.

Mentre il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha risposto ad un'interrogazione parlamentare dei radicali nel Partito Democratico dicendosi favorevole all'iniziativa, il Governo ha stanziato 600 milioni di euro. Il finanziamento del Censimento era infatti una delle incognite che pesava sulla decisione del direttore dell'istituto di statistica - che già si era detto favorevole all'iniziativa - riguardo al conteggio delle coppie omosex italiane.
fonte gay.it

Al Cinema la romantica Verona vista dagli americani, Lettere a Giulietta: l’amore non ha età!


Non tutte le storie d’amore hanno un lieto fine, ma le favole si. E’ una della condizioni essenziali per essere considerate, appunto, favole. Raramente poi, è possibile (ma solo nei film) che una storia d’amore sia talmente bella da assomigliare ad una favola.

Non necessariamente deve esserci una principessa imprigionata da una strega cattiva e un principe azzurro pronto a salvarla. Bastano una ragazza e un ragazzo (bellissimi, preferibilmente) che, uniti da uno scopo comune, si innamorino l’uno dell’altra. Questo è il caso di Lettere a Giulietta, una favola moderna, spensierata, profumata e… E chi più ne ha più ne metta.

E’ difficile, ormai, rielaborare il mito dell’amore vero, quello nato con la storia di due giovani innamorati, chiamati Romeo e Giulietta, pronti a mettersi in discussione e a rinunciare a tutto, persino alla propria vita, pur di stare insieme. Simbolo dell’amore che oltrepassa qualsiasi confine, persino l’onore di famiglie rivali dell’alta società del ‘600.

Eppure, c’è chi riesce ad utilizzare soltanto il ricordo della loro vicenda nata dalla penna di William Shakespeare, per inventarne una nuova, altrettanto romantica ma non tragica, anzi… Il suo nome è Gary Winick (La tela di Carlotta) e la sua opera porta il titolo di Lettere a Giulietta.

Verona, la capitale dell’amore vero, la città che ha visto nascere e morire l’appassionato ma straziante amore di Romeo e Giulietta, il luogo in cui, per ogni tormento d’amore c’è una risposta, sarà testimone di un’altra storia, moderna e antica, di odio e di amore, di incomprensioni e di gelosie, quella di Claire e di Lorenzo, ma anche quella di Sofia e…

Sofia (Amanda Seyfried) e il suo promesso sposo Victor (Gael Garcìa Bernal) decidono di andare a visitare la città italiana dell’amore, Verona. Piena di entusiasmo, scrittrice per passione e (quasi) per professione, la ragazza inizia a sognare ad occhi aperti di poter (ri)vivere le emozioni della sua eroina Giulietta, recandosi personalmente nei posti in cui è vissuta e recitandone i versi poetici in un italiano stentato.

Eppure, una volta arrivati sul posto, scopre che il viaggio di Victor non è totalmente disinteressato: ha infatti in programma di partecipare a diverse aste, di imparare i segreti della cucina italiana, di girare per vigneti e frantoi alla ricerca dell’affare migliore.

Delusa e amareggiata, Sofia non si perde d’animo e comincia a visitare la città da sola. Circondata da turisti curiosi e spaesati come lei, si ritrova sotto il balcone di Giulietta. I suoi occhi vagano impazziti nella speranza di memorizzare il più possibile, persino ogni singola mattonella che è stata testimone della vicenda d’amore dei due fidanzati. La sua attenzione però, viene catturata non dal balcone, e nemmeno dalla statua della ragazza, bensì dal muro antistante, completamente “colorato” da lettere d’amore scritte da donne afflitte provenienti da tutto il mondo alla ricerca di consigli e consolazioni (e a cui il “Club di Giulietta” risponde puntualmente).

Sofia è subito attratta dalla romantica tradizione e ne diviene addirittura ossessionata quando, involontariamente, scopre una lettera scritta 50 anni prima, nascosta tra le pietre del muro. La ragazza si commuove davanti alle parole sconsolate dell’autrice, Claire (Vanessa Redgrave) e, così, decide di risponderle. Inaspettatamente, la ragazza triste e sconsolata che ha scritto la lettera, divenuta ormai una nonna, lascia la sua tranquilla vita americana per tornare in Italia alla ricerca del suo amore perduto. Rimasta sola in città e volendo trasformare la vicenda della donna in una storia, Sofia si mette in viaggio con Claire e il suo bellissimo ma viziato nipote Charlie (Christopher Egan).

Dopo “svariati” e “sbagliati” Lorenzo Bartolini, sparsi per tutta la Toscana, quando ormai è svanita persino l’ultima speranza di ritrovarlo (vivo), ecco arrivare su un cavallo il vero Lorenzo, l’”originale” (Franco Nero), che custodisce ancora nel cuore il ricordo della giovane ragazza bionda dagli occhi azzurri che gli ha spezzato il cuore. Entrambi vedovi e ancora, incredibilmente, innamorati, sono pronti a passare il resto della loro vita insieme, invecchiando mano nella mano, facendosi forza l’un l’altro.

Per quanto riguarda gli altri due giovani, che dire? Con Victor assente e Charlie così attraente e cocciuto, antipatico e ostile, ma solo in apparenza, Sofia riuscirà (quasi) inconsapevolmente a fargli cambiare idea sull’amore. Ma anche lei dovrà ricredersi… perché non bisogna mai dare niente per scontato ma avere il coraggio di rischiare per ottenere quello che può renderci felici, davvero.

Una commedia spensierata, romantica e sognatrice, in cui allo spettatore sembra di respirare la stessa aria di campagna che circonda i personaggi, e di assaporare il vino che ne viene prodotto con quell’ebbrezza che solletica il palato e strizza l’occhio ai sensi. Un film da vedere per vivere un sogno ad occhi aperti, proprio come davanti ad una favola Disney.
fonte cinemaevideogiochi.com Martina Calcabrini

Vita di Coppia, Tradimento: ecco alcuni indizi per scoprirlo


Come si scopre un tradimento? Spesso ci sono dei piccoli segnali che, se non ignorati, possono facilmente farci arrivare ad un conclusione abbastanza certa. Gli uomini poi, riescono a celare un’infedeltà con più difficoltà e spesso le donne si affidano al loro sesto senso che difficilmente sbaglia. Se ad esempio lui da un giorno all’altro diventa assente, non ha più gentilezze e attenzioni nei tuoi confronti il dubbio potrebbe nascere spontaneo: attenzione però perché questi comportamenti spesso possono anche essere dati dallo stress e da problemi sul lavoro.

Anche se lui è scostante e aggressivo potrebbe trattarsi solo di un problema di lavoro: noi donne però difficilmente crediamo a queste giustificazioni! L’unica cosa che possiamo davvero fare è parlarne in modo tranquillo e vedere se con il tempo la situazione può cambiare o migliorare.

Una delle spie che dovrebbero però accendere la vostra attenzione è però senza dubbio il sesso: se lui da amante focoso diventa tiepidino e per molto tempo evita qualsiasi contatto con voi, è chiaro che c’è qualcosa che non va!

Se qualcosa lo turba costantemente potrebbe trattarsi del suo senso di colpa: attenzione però anche in questo caso a generalizzare. Non sempre un uomo distratto o di malumore tradisce.

Se però lui evita il dialogo e liquida in poche battute le vostre domande attenzione: questo potrebbe essere un segnale molto forte del fatto che lui vi sta nascondendo qualcosa.

Ricordate che però vivere una vita nel dubbio e nell’ansia non fa bene a voi come alla coppia: se amate il vostro uomo dovete per forza fidarvi…almeno fino a prova contraria. fonte coppia.pourfemme.it

mercoledì 25 agosto 2010

Social Network Cronaca, Sesso e ricatti da amicizia su Facebook, arrestato attore


La donna, sposata a un noto imprenditore, si era incontrata in vari alberghi di Roma con Mario Agnoletti

VICENZA - Dall'amicizia su Facebook al sesso il passo era spesso breve per un attore di Latina che dopo aver conquistato le amiche su internet le ricattava per non far conoscere il loro tradimento ai rispettivi mariti. Per questo motivo, Mario Agnoletti, 41 anni, di Sabaudia (Latina) è stato arrestato dai Carabinieri di Valdagno (Vicenza) coordinati dalla Procura di Latina.

I militari dell'Arma hanno messo le manette all'uomo dopo che questi aveva incassato, attraverso il postepay, mille euro da una vicentina. Quest'ultima aveva conosciuto su Facebook, sei mesi fa, Agnoletti, con il quale ha intrapreso una relazione clandestina. La donna, sposata a un noto imprenditore, si era incontrata in vari alberghi di Roma con Agnoletti acconsentendo di farsi filmare durante il loro rapporto sessuale.

Due mesi fa l'indagato le avrebbe chiesto mille euro in cambio del silenzio sulla loro storia, minacciando, al contrario, di divulgare le immagini su internet, ma anche di farle recapitare al marito. La donna ha pagato la prima richiesta, poi ha soddisfatto altre necessità per l'indagato (l'acquisto per la batteria dell'auto, un orologio, eccetera) ma infine si è ribellata rivolgendosi ai Carabinieri.

I militari dell'Arma hanno sequestrato nella casa di Agnoletti migliaia di filmati che l'uomo aveva realizzato durante i rapporti sessuali con centinaia di altre donne. I Carabinieri sospettano che molte delle protagoniste siano state anche esse vittime di ricatti dell'indagato, conosciute quasi sicuramente su Facebook.

All'uomo sono stati concessi gli arresti domiciliari e l'avvocato Lorella Gasbarrone, che tutela Agnoletti, ha annunciato ricorso al tribunale del riesame. Nel corso dell'interrogatorio di convalida dell'arresto Agnoletti ha negato l'episodio del ricatto e ha raccontato di aver avuto con la donna una relazione che era finita. Poi ha giustificato i numerosi video ritrovati in casa e girati con altri donne, tutte probabilmente adescate su internet, con la sua passione per l'hard.

FECE COMPARSA FILM TINTO BRASS - C'e' anche una piccola partecipazione in un film di Tinto Brass, ''Fermo Posta'' del 1995, nella 'carriera' da attore di Mario Agnoletti. In realta' Agnoletti avrebbe confermato agli stessi investigatori di aver fatto solo ruoli da comparsa in alcuni film. In ''Fermo Posta Tinto Brass'', film in 9 episodi firmato dal re delle pellicole erotiche italiane, Agnoletti figura nell'elenco degli ''altri interpreti'' dell'ultimo episodio, ''Stivaletti Rosso Sangue''.

Secondo gli investigatori il 41enne di Latina non risulta svolgesse recentemente alcun tipo di attivita' lavorativa. Alla donna vicentina che l'ha denunciato l'attore laziale avrebbe estorto complessivamente circa 2.000 euro.
fonte ansa.it

Diritti Lgbt, Chiesa Valdese e unioni gay


Si è aperto ieri, a Torre Pellice, l’annuale Sinodo delle chiese metodiste e valdesi. Due gli argomenti di spicco che quest’anno caratterizzeranno il sinodo: la crisi morale che attanaglia il paese e la “benedizione” delle coppie omosessuali.

Per la pastora Maria Bonafede, moderatore della Tavola Valdese, la crisi non è solo finanziaria ma arriva all’anima stessa della comunità nazionale”. “Come Chiesa – aggiunge - sentiamo il dovere di denunciarlo e di essere testimoni e operai di un’altra città, fondata sul senso di responsabilità, sullo spirito di servizio alla comunità civile, sulla solidarietà “.

Forte anche il richiamo alla laicità dello stato intesa come “possibilità di contribuire al dibattito pubblico nel Paese, nel quadro di uguali opportunità offerte ai credenti e ai non credenti, ai cattolici come ai musulmani, ai protestanti come ai mormoni“.

Per quanto riguarda la “benedizione” delle unioni gay, al Sinodo verrà chiesto uno specifico orientamento visto che il tema nasce da domande concrete di membri – uomini e donne – della chiesa valdese. Per la pastora Bonafede il problema “non è quello dell’accoglienza degli omosessuali nelle nostre chiese che mi sembra superato da tempo: è quello della benedizione dell’unione di persone che vogliono testimoniare di fronte a Dio e alla loro comunità di fede il loro impegno a un percorso di vita insieme“. Sapendo comunque – precisa – che benedizione “non significa matrimonio“, che peraltro per i protestanti “non è un sacramento” ma “un fatto eminentemente civile“.
fonte minitrue.it di: Ottavina Reale

martedì 24 agosto 2010

Lgbt Lucca: II^ ediz. Trans Pride Day, e la prima collezione di costumi mare per FtM e MtF


Il 27 agosto 2010 si svolgerà presso lo spazio eventi del Caffè Priscilla di Torre del Lago (Lucca) la II^ edizione del “Trans Pride Day”. Per l’occasione a disposizione delle associazioni e delle/dei Singole/i uno spazio (stand) espositivo per pubblicizzare le attività o i prodotti.

Il programma prevede l’allestimento degli stand entro le ore 17, ora in cui sarà aperta ufficialmente l’iniziativa, un dibattito alle ore 18.30 con gli interventi, tra gli altri, di Vladimir Luxuria e Gabriele Belli e dalle 22 spettacoli di arte varia.

Il 28 sempre a Torre del Lago,Martina Castellana presenterà in occasione della sfilata di miss trans la prima collezione di costumi mare per MtF e FtM(Maschio Trans Femmina/Femmina Trans Maschio). Si tratta di una modellistica diversa ed e’ in assoluto la prima collezione al mondo del genere (e’ il caso di dirlo)
fonte dentrosalerno.it

Danza Miti “Grazie Rudy”: il galà di danza in ricordo del più grande ballerino di tutti i tempi, si è tenuto sabato 21 agosto alla Versiliana

Recentemente rappresentato, nel mese di marzo, prima a Bergamo presso il Teatro Creberg, e poi a Milano presso il Teatro Smeraldo, lo spettacolo Grazie Rudy e giunto anche sulle scene di La Versiliana Festival, a Marina di Pietrasanta (Lu), nella serata di sabato 21 agosto. 

Un galà internazionale di danza che ha il nobile obiettivo di rievocare le elevate doti tecniche e artistiche e l’ incredibile personalità di una figura colossale del mondo della danza, come Rudolf Nureyev. Sono omaggi come questi che mantengono vivo il suo ricordo, così da renderlo un mito intramontabile e indimenticabile. Rudolf Nureyev, il più grande ballerino di tutti i tempi, ha lasciato un segno indelebile, dal punto di vista creativo ed interpretativo, nella storia della danza del 900 e ha impresso una svolta fondamentale al modo di fare danza, realizzando coreografie calibrate su un equilibrio di modernità e tradizione. 

Dotato di una genialità eclettica e acuta, ha scoperto giovani promesse della danza, dando l’impulso essenziale alla loro giovane e brillante carriera. E ancora carisma, presenza scenica ammaliante, fascino, eleganza hanno contribuito a creare un mito, che in questo galà diviene il pretesto storico per ballare in suo onore. Tanti gli artisti che terranno alto il suo nome sulle scene, solisti internazionali come Alen Bottaini e Lisa-Maree Cullum, primi ballerini del Bayerische Staatsballet, Anton Bogov, primo ballerino dell’ Opera di Maribor e “Guest artists” di molteplici compagnie di balletto internazionali come Guy Albouy, Marina Antonova (Kiev Ballet – Deutsches Oper am Rhein), e altri straordinari interpreti che condividono l’emozione di far rivivere una figura leggendaria in una serata davvero speciale. 

Voluto fortemente da Luigi Pignotti, suo manager per molti anni, il galà prevede la toccante interpretazione di memorabili “pas de deux” del repertorio classico danzati da Nureyev, quali Lo Schiaccianoci, Il Lago dei Cigni, La Bella addormentata nel bosco, Giselle, Don Chisciotte, Il Corsaro e Diana e Atteone. Tutti capolavori che si avvicenderanno sulla scena sovrastata dal ricordo di Rudolf che, destinato a viaggiare ancora per parecchio tempo, è indiscutibilmente il protagonista emotivo e tematico di questa eccezionale kermesse. La Versiliana Festival – Viale Morin, 16 – 55044 Marina di Pietrasanta (Lu) Tel: 0584 265757 www.laversilianafestival.it fonte giornaledelladanza.com di Leonilde Zuccari

Lgbt, A letto dopo Carosello! al Gay Village di Roma


Nel 1977 Raffaella Carrà presentava la fine di un ventennio di Caroselli (nel video) e di siparietti pubblicitari con Calimero, Topo Gigio, Sandokan, l’olandesina .. oggi, questa sera, insieme alla Burlesque Academy, il Gay Village di Roma da una spolverativa vintage a quegli anni, ospitando lo spettacolo di Michela Andreozzi ‘A letto dopo Carosello’.

Con il supporto della verve esilarante dell’autrice e attrice romana, nonché ‘brava ragazza’ in onda su Radio 2, nata alla fine degli anni ’60, ‘A letto dopo Carosello’, strizza l’occhio alle icone del passato mixando atmosfera, musica e immagini del tempo che fu, tra le pubblicità dell’epoca, gli spezzoni tv, i grandi personaggi e la musica dal vivo di Massimo Controluce Riti.

“Sono legata a quegli anni perché grazie ad essi sono ciò che sono, un’esponente dell’ultima generazione cresciuta senza tecnologia… a parte il tubo catodico, che mi ipnotizzava per ore: il tempo si fermava quando ci guardavi dentro. Quegli anni e quella tv hanno condizionato il mio modo di ridere, sentire e commuovermi: questo recital è un modo di condividere la mia passione per quella meravigliosa stagione. E’ come se avessi ritrovato il mio giocattolo più divertente mentre pulivo la cantina dei ricordi. E adesso ho voglia di giocare con voi. ”
fonte 06blog.it (Michela A.)

Viaggi e Ristoranti, Maison Blanche: a cena sui tetti di Parigi


Chi sceglie Parigi per un dinner esclusivo, non ha che l’imbarazzo della scelta, ma sicuramente il ristorante più fashion è la Maison Blanche.

Grandi vetrate affacciate sulla città e una clientela fatta soprattutto di top model e Vips. Dopo la mezzanotte il locale si trasforma: via i tavoli, entra la musica!
La cucina è firmata da Jacques e Laurent Pourcel, i due gemelli consacrati dalla guida Michelin. fonte myluxury.it

lunedì 23 agosto 2010

LGBT, GENDER DOCUFILM FESTIVAL DAL 26 AL 28 AGOSTO AL GAY VILLAGE


Gender DocuFilm Festival
Edizione pilota 2010: Visioni attorno al corpo
Giovedì 26 – Venerdì 27 – Sabato 28 agosto 2010 - Dalle h. 21,00

Sarà il Gay Village ad ospitare dal 26 al 28 agosto 2010 la prima edizione del Gender DocuFilm Festival, il festival internazionale di documentari dedicato ai grandi temi dell’identità, del corpo e della sessualità attraverso storie provenienti da tutto il mondo, sulla scia degli studi di genere di cui DGP è pioniere grazie a progetti pluriennali come quello intitolato a Maria Baiocchi (Premio per tesi di laurea e dottorati di ricerca sugli studi di genere) e al suo annale “Omosapiens”, divenuto testo di studio e riferimento in molte università italiane ed europee.

Diretto artisticamente da Giona A. Nazzaro, organizzato da Di’ Gay Project e realizzato grazie al sostegno della Provincia di Roma, Presidente Nicola Zingaretti e Assessore Cecilia D’Elia, il festival presenterà sette opere in anteprima italiana, alla presenza di registi e autori che ne racconteranno il percorso creativo e produttivo. In programma due premi, quello della giuria e quello del pubblico. La giuria, composta da Michael Palmieri, regista di videoclip e spot pubblicitari, e Donal Mosher, fotografo statunitense, assegnerà al documentario vincitore un’opera pittorica realizzata da Cristina Fabris appositamente per il Gender DocuFilm Festival.

Alla serata conclusiva, Sabato 28 Agosto, giurato speciale il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.

Ma il GDFF non finisce con l’estate. Il progetto della Provincia di Roma prevede che, oltre alla proiezione estiva del Gay Village, i documentari abbiano una programmazione invernale, strutturata su tutto il territorio della Provincia in base a criteri di capacità recettiva (sale di proiezione e disponibilità logistica organizzativa).

Tra le sette opere in concorso risaltano documentari che, mettendo in discussione i ruoli stereotipati dell'uomo e della donna, svelano i punti deboli e le ipocrisie della società, dalle torere di “Ella Es El Matador” [È Lei il Matador] di Gemma Cubero del Barrio e Celeste Carrasco (Giovedì 26 agosto), accolto con ostilità dalla gente perché “Le donne non possono essere delle torere, è un mestiere da uomini,” alla gravidanza anticonvenzionale della protagonista rockstar israeliana Zohar Wagner di “Stretch Marks” [Smagliature], Israele 2009 (Venerdì 27 agosto), combattuta tra i desideri sessuali e il ruolo di madre. Sulla dicotomia "santa/puttana" batte anche “Too Much Pussy” [Troppa Passera] di Émilie Jouvet, Francia/Germania 2010 (Venerdì 27 agosto), il documentario on-the-road del gruppo di femministe lesbiche impegnato a diffondere per tutta Europa una nuova definizione della donna.

Ogni protagonista dei documentari in programma si trova per ragioni diverse a essere emarginato, escluso, quasi un reietto: perché è omosessuale, perché ha scelto un mestiere proibito, perché ha cambiato sesso. Ciascuno è costretto a ridefinire se stesso, a rompere gli schemi e rinascere in una nuova consapevolezza di sé, trovando il proprio spazio tra gli altri.

Questi gli altri titoli in programma a partire da Giovedì 26 agosto, oltre al già citato Ella Es El Matador in arrivo dalla Spagna, la serata si aprirà con “L'Esprit De Madjid” [Lo Spirito di Madjid] di Ines Johnson-Spain, Togo 2009, dove Madjid, un ragazzo africano, racconta la propria omosessualità tra cerimonie collettive voodoo e il suo lavoro come parrucchiere. A seguire “Should I Really Do It” [Dovrei Farlo Davvero?] di Ismail Necmi, Turchia 2009: dalla Germania Petra si è trasferita a vivere a Istanbul, rovesciando lo stereotipo dell'immigrazione turca. Interrogata da un misterioso personaggio mascherato, la donna racconta la sua vita e il suo oscillare fra due culture con una sincerità disarmante.

Venerdì 27 agosto 2010, doppia proiezione con “Stretch Marks” e “Too Much Pussy”. Sabato 28 agosto 2010, altre due opere in concorso “Who’s Afraid of Kathy Acker?” [Chi Ha Paura di Kathy Acker?], di Barbara Caspar, Austria/Germania 2007, biopic sulla scrittrice statunitense e icona punk Kathy Acker, voce di una nuova consapevolezza femminile che ha messo in discussione ruoli e corpi. Per finire “Prodigal Sons” [Figliol pròdigi], di Kimberly Reed, Stati Uniti 2008, che racconta i mutamenti di una famiglia americana di fronte al cambiamento di genere della regista.

Tra gli autori, registi e addetti ai lavori in arrivo per presentare al pubblico del Gender DocuFilm Festival le proprie opere segnaliamo:

Giovedì 26 agosto – Prima serata: Ines Johnson-Spain, la regista di L'Esprit de Madjid; Ismail Necmi, il regista di Should I Really Do It; Alexander Mroz, il produttore di Should I Really Do It; Celeste Carrasco, la regista di Ella Es El Matador.

Venerdì 27 agosto – Seconda serata: Émilie Jouvet, la regista di Too Much Pussy; Jürgen Brüning, il produttore di Too Much Pussy.

Sabato 28 agosto – Terza serata: Barbara Caspar, la regista di Who's Afraid of Kathy Acker? (da confermare) e Kimberly Reed, la regista di Prodigal Sons

IL PROGRAMMA COMPLETO SUL SITO DEL DOCUFESTIVAL
http://www.genderdocufilmfest.org/programma.html

Direzione Artistica: Giona A. Nazzaro
Ufficio Stampa Carla Fabi e Barbara Ghinfanti - 06 83608336 - 83608335
www.genderdocufilmfest.org

GAY VILLAGE 2010 – IX Edizione
Dal 17 giugno all’11 settembre 2010
Dal giovedì al sabato
Roma Eur - Parco del Ninfeo- Via delle Tre Fontane angolo Via dell’Agricoltura
Info: 340 7538396 – www.gayvillage.it, fonte digayproject.org

Lettera aperta a Vendola sull'assenza dei temi LGBT nel Manifesto congressuale del SEL


Il mittente è Valerio Barbini, 24 anni, studente, attivista lgbt

Caro Nichi,sono un giovane aderente a Sel. La mia storia politica inizia fuori dai partiti nell´associazionismo laico italiano, nel movimento studentesco e nel movimento LGBT che è stato ed è il mio principale impegno.

Ai partiti sono arrivato dopo tutte queste esperienze, timoroso, riluttante, preoccupato di avere a che fare con modalità della politica che avevo sempre guardato con sospetto, abituato in quanto cittadino gaya vedere le mie richieste, le mie aspirazioni e i miei bisogni essere sempre messi da parte, contrattati, sacrificati e poi dimenticati anche dal centrosinistra.

Iniziai con la preadesione a Sinistra Arcobaleno, per il legame e la stima politica con la capolista candidata nella mia città, quell´esperienza mi portò nel PRC per qualche mese, con la voglia di partecipare da lì adun percorso unitario della sinistra e nello stesso modo mi fece uscire dal PRC per continuare coerentemente il mio percorso insieme alle compagne e ai compagni di Sinistra e Democratica e degli altri partiti che facevanoparte di Sinistra Arcobaleno, o almeno di quelli che decisero di continuare il cammino per la costruzione di una nuova sinistra italiana.

In quel periodo vissi, anche nel circolo dove ero iscritto, nel circolo del mio quartiere dove oramai con molti ci si conosceva e si aveva un buon rapporto, la critica secondo la quale la sinistra aveva perso perché si occupavasolo di "froci e zingari", ricordo in particolare un dibattito nel circolo di presentazione delle mozioni, in cui "cornuto e mazziato", per quanto il centrosinistra non avesse spostato di un millimetro verso l´Europa ma non solo, l´asticella dei diritti LGBT, sentivo dire che bisognava riprendere a occuparsi solo di lavoro e di lavoratori, che non c´era tempo e non serviva perdere tempo e voti a occuparsi dei diritti di tutti e dei miei, pareva finito il tempo delle rose e bisognava trovare il modo di inseguire un tozzo di pane, senza sapere più come.

Il dato confortante, nella disperazione di quelle discussioni fatte di regolamenti di conti, di recriminazioni, della ricerca di responsabili ma soprattutto di scuse e di capri espiatori per giustificare una sconfitta che non si voleva capire e per la quale non si riuscivano a trovare altre giustificazioni rassicuranti, era vedere che certe posizioni semplicistiche, di arretramento, razziste e omofobiche, non riuscivano a fare breccia, o almeno non più di tanto, nella mozione che sostenevo. Oggi SEL ha avviato il percorso che la porterà al suo congresso e, leggendo il Manifesto proposto sembrerebbe di vedere che, nonostante tutto, quella linea stia passando in quella che, in sostanza, sarà una sorta di Costituzione per il nostro partito. Credo anche io, come molte compagne e molti compagni, che si tratti di un buon documento, se guardo a quello che c´è.

Non posso però fare a meno di vedere anche che qualcosa manca, manca così tanto che l´assenza potrebbe sembrare una scelta politica.Nel documento manca la laicità, manca la sessualità, mancano i corpi.Le parola Libertà contenuta nel nostro nome diventa mezza pagina dedicata ad un tema importante come l´antiproibizionismo, ma lì sembra esaurirsi l´essere libertari, perdendo l´occasione di definirci fortemente laici, perdendo l´occasione di parlare di libertà nelle relazioni, nel costruire la propria vita e le proprie famiglie.

Le cittadine e i cittadini LGBT non sono mai nominat*, se non implicitamente in un generico rifiuto dell´omofobia che oramai si riesce a far esprimere più o meno da chiunque, ma in positivo niente.Il manifesto è stato presentato a Genova da Paolo Cento ed ero stato colpito da un suo passaggio, provenendo dai Verdi segnalava l´importanza che il tema dell´ambiente fosse portato avanti all´interno di una analisi generale e non relegato nel classico dipartimento ambiente.

Mentre lo ascoltavo pensavo al fatto che, per quanto riguarda i diritti civili, si era fatta una riunione un mese prima circa a Roma a cui avevo partecipato in cui con Alessandro Zan, Elettra Deiana ed altre compagne e compagni ci si era visti per fondare un forum diritti che, tra le altre cose, pensava di elaborare delle proposte su questi temi per il congresso visto che la bozza di manifesto usciva dalla segreteria.Conosci bene il movimento LGBT e la sua storia e sai l´importanza che ha avuto in passato ma che continua ad avere oggi il tema della visibilità.

Discutendo con Paolo Cento lui motivava questa assenza con la possibilità che la tua presenza fosse stata valutata simbolicamente così forte da dare questi temi per scontati.Sappiamo tutt* quanto spesso la presenza di un esponente LGBT è servita a marginalizzare il tema dei diritti di cittadinanza di lesbiche, trans, gay e bisessuali invece che a dare loro la giusta importanza, quanto le parlamentari e i parlamentari provenienti dal movimento LGBT sono stati in passato lasciati soli.Sai sicuramente quanto, spesso, il sottointeso e quindi il non detto faccia del male alle persone LGBT, come spesso sia l´altra faccia della discriminazione.

In politica spesso il sottointeso ha voluto dire poi sacrificare queste istanze, magari per inseguire qualche voto cattolico, o meglio clericale.Credo che le cittadine e i cittadini LGBT in questo paese si meritino, già in grande ritardo, di essere pres* in considerazione, almeno nei manifesti visto che non lo sono ancora nella politica concreta di questo paese, e che SEL debba iniziare da subito, dal Manifesto, con un segnale di discontinuità, a considerare le cittadine e i cittadini LGBT parte integrata della società e quindi di un ragionamento complessivo invece di "segregarli" in un documento ad hoc scritto da alcuni dei militanti del movimento LGBT iscritti a SEL che rischi di finire, come sempre, dimenticato.

Se la sfida è davvero quella di ricostruire una sinistra riformatrice nella politica e innovativa nelle idee abbiamo bisogno di parlare chiaro, se vogliamo dire che c´è un´Italia migliore non possiamo dimenticarci di una parte del paese a cui sono negati i diritti più elementari.Mancano ancora mesi al congresso e si può evitare di perdere l´ennesima occasione, oppure possiamo regalare questi temi, su cui la sinistra dovrebbe avere molto da dire, al Ministro Carfagna, a Granfranco Fini e a FLI.
Valerio Barbini,Genova fonte notiziegayit.blogspot.com

Lgbt, L’invidia è una brutta bestia..al concorso di bellezza “Miss Brasilian Gay” la seconda classificata si imbestialisce...


E purtoppo si bisogna ammetterlo..spesso accade sia nel modo gay sia nel mondo trans...e io personalmente lo trovo molto triste credo dovremmo essere più solidali e unite fra noi...
L’invidia è veramente una brutta bestia, la seconda classificata al concorso di bellezza “Miss Brasilian Gay” si imbestialisce per la sua non vittoria..e vedendola con quell'espressione da cattiva, si capisce anche perchè non sia arrivata 1° ma 2°...e con una rabbia inaudita, compare d'improvviso alle spalle della vincitrice mentre sta rilasciando un intervista ai giornalisti,
e le strappa via corona e parrucca..
che dire farà anche sorridere.. ma a me non troppo..
E la famosa solidarietà?..spesso la cerchiamo negli altri..prima che fra noi...
Lisa

domenica 22 agosto 2010

Manifestazioni Lgbt, Mister gay è palermitano ha battuto 250 concorrenti, si chiama Giulio Spatola


A un altro palermitano, Giuseppe Amato, il premio "Fidanzato ideale"
E' palermitano Mister gay Italia 2010. Si chiama Giulio Spatola, ha 26 anni ed è residente a Roma. E' stato eletto ieri sera durante la finale del concorso presentato da Fabio Canino e Paola Perego a Torre del Lago (Viareggio). A organizzare la manifestazione il portale Gay. it e Me2.

Spatola, neolaureato in cinematografia con già un cortometraggio al suo attivo, ha battuto gli altri sette finalisti e i 250 concorrenti che si sono presentati alle selezioni regionali in tutta Italia. "Avevo 13 anni - ha raccontato - quando i miei genitori entrarono in camera mia e mi videro baciarmi con un ragazzo. Da allora fui costretto a fare il giro degli psicologi fino a quando sono diventato maggiorenne e ho potuto condurre finalmente la mia vita normalmente".

"So per certo che nel mondo della politica, dello spettacolo, dello sport, ci sono moltissimi personaggi famosi che sono gay, ma lo tengono nascosto: si dichiarino, facciano coming out - ha aggiunto Spatola - partecipino ai Pride. Questo aiuterebbe notevolmente la causa degli omosessuali".

Nel corso della serata sono stati assegnati altri premi. Il "Fidanzato ideale" è Giuseppe Amato, 27 anni, anche lui di Palermo che sul palco ha fatto una vera dichiarazione d'amore al suo ragazzo presente tra il pubblico. Sempre Amato è risultato vincitore del concorso online tra i lettori del portale Gay. it.
fonte iltirreno.gelocal.it/livorno via repubblica


Intervista a Giulio Spatola, Mister Gay Italia 2010
Caricato da gaypuntoit_. - Altri video di moda e stile.

Lgbt, Zsa Zsa Gabor.. Esistono ancora le icone gay?


Il peggioramento delle condizioni di Zsa Zsa Gabor (93 anni), che in seguito ad un incidente domestico ha chiesto l’estrema unzione da un sacerdote, e la probabile prossima scomparsa segna di fatto il tramonto di un certo immaginario queer che ha contraddistinto buona parte del secolo scorso.

Fatta eccezione per l’Italia, laddove è avvenuta l’emancipazione della comunità GLBTQ (attraverso l’apertura del matrimonio o la possibilità per le coppie omosessuali di avere dei figli) le icone gay sono scomparse.

La vita di Zsa Zsa Gabor, i cui scritti furono tradotti anche da Aldo Busi, apre e chiude di fatto un ciclo. Su quello che potrebbe succedere dopo mi piacerebbe ragionare con voi che nei giorni scorsi, in occasione della pubblicazione della gallery su Christina Hendricks, avete già dimostrato una spiccata attenzione per le nuove icone se di tali si può parlare.

Esistono ancora le icone gay? Ha senso parlare di donne definendole tali? Il glamour queer di Zsa Zsa Gabor è stato ereditato da qualcuna in particolare?

Non me ne vogliano le vecchie generazioni ma credo che l’immaginario di cui faceva parte Zsa Zsa stia, di fatto, scomparendo. Per capirlo è sufficiente riflettere su come è cambiato l’immaginario della cinematografia gay-friendly.

Negli ultimi dieci anni le donne, esteticamente impeccabili, sono via via scomparse lasciando il posto a maschi piuttosto testosteronici tanto che anche negli episodi cinematografici che più si avvicinano ad un gusto d’altri tempi la presenza degli uomini gay mette in ombra le donne eterosessuali.

Chi ha visto A Single Man di Tom Ford probabilmente nel parlarne ad amici e conoscenti non ha posto l’accento sull’ammaliante e fascinosamente marcia Julianne Moore. fonte queerblog

Libri Lgbt, Segnaliamo l’arrivo in libreria del tanto atteso “Ragazze che amano ragazze” sul mondo lesbo, di Nina.


Nina chi? Quella dei “Viaggi di Nina”, fortunata trasmissione tv di La7 che ha accompagnato i telespettatori alla scoperta del mondo omosessuale. “Ragazze che amano ragazze” è il viaggio nel mondo lesbo dal punto di vista di un’eterosessuale.

Nina incontra persone, le conosce, entra nelle loro case, viene adottata dal loro universo si affeziona, si commuove e, soprattutto, ride insieme a loro. Grazie ai suoi reportage, Nina è diventata una sorta di icona. Non solo del mondo gay, ma anche e soprattutto di quella fetta d’Italia interessata a capire ciò che succede intorno a noi e che spesso nemmeno percepiamo, per mancanza di tempo o solo di uno sguardo attento. fonte libriblog.com

"Ragazze che amano ragazze" di Giovanna Nina Palmieri
EDIZIONI Mondadori
COLLANA Ingrandimenti
PAGINE 200
PREZZO 16,00 euro