sabato 12 giugno 2010

Lgbt, Il Gay Pride arriva a Napoli. Ecco lo spot


Insomma, alla fine, poco importa a noi qualche mugugno di troppo, qualche “affascinante” incomprensione tra coloro che si son messi di traverso per l’appuntamento nazionale del Gay Pride e chi sente quella manifestazione come un appuntamento obbligatorio, senza se e senza ma. Perché poi, speriamo che i mugugni cessino, che le diaspore sulle supremazie dell’uno o l’altro versante, si dissolvano ed emerga un fiume di colori, di vivacità, di allegra sintonia, che invade la stupenda città di Napoli, la fa sua, se ne ciba di insano piacere. Non può piacere a tutti il Gay Pride ma è necessario che la maggioranza del movimento lgbtq, delle persone che hanno a cuore i diritti civili, delle donne e degli uomini che sanno e non dicono di avere in casa e tra gli amici un omosessuale o una transessuale, ci siano a Napoli.

Non è un logo (diciamocelo, un po’ bruttino) che può invertire le sorti di una celebrata manifestazione come il Pride nazionale; non dovrebbe neppure essere la solita, audace, voglia dei “soliti noti” che se ci sono è un trionfo, altrimenti… che miseria. Il Gay Pride appartiene a tutti: è una festa, una ricorrenza, una occasione importante per sciogliere nelle vie cittadine un orgoglio che ci appartiene, di cui dobbiamo andarne fieri. Ci sarà, come sempre, qualche eccesso, che fare?; anche i soliti, critici melensi che vedranno nel corteo una sfida ad un loro rigoroso e un po’ ipocrita modo di pensare ad una sfilata da impiegati di banca; fa nulla per noi che conosciamo il Pride, che lo viviamo come giornata di suprema e ulteriore visibilità. Napoli, per quel che la conosciamo, saprà rispondere in generosità e cuore.

Nei giorni che ci separano dal 26 giugno, toccherà agli organizzatori riuscire a coinvolgere più sensibilità possibili, senza inutili battibecchi, senza l’enfasi di inutili prevaricazioni con altri appuntamenti simili. Napoli ha risorse e storia che riguardano anche la nostra comunità; Napoli è la nascita del femminiello, delle transessuali che vivono nei quartieri popolari o in bomboniere di case prospicienti il mare, di gay e lesbiche che si ritrovano ad ammiccare una città dalle mille contraddizioni. L’occasione è proprizia: è il Gay Pride. Perché non andarci? Sicuramente non avremo mai i numeri che all’estero sembrano farci sognare (pensiamo ai 3 milioni di partecipanti al Gay Pride in Brasile), ma, probabilmente, necessitiamo di maggiore consapevolezza e di minore astio tra noi, per riuscire a far tornare in piazza coloro che non sentono propria la manifestazione e i movimenti. Questa Italietta sacrestana, falsamente pudica, clericalmente invasata, necessità di questo impegno e appuntamento. Hanno realizzato uno spot carino, alla maniera napoletana, ma serve esserci. O no?
fonte queerblog

Cinema, Matrimonio gay in "Sex and the city 2" quando il cinema sposa la causa del mondo Lgbt


Dai non facciamo quelli che cascano giù dal pero: “Sex and the city” è uno dei telefilm più amati dai gay. Sarà pure un luogo comune su cui discutere, ma una grande percentuale dei fan è composta, oltre che da donne, anche dal popolo Lgbt. Conosco gente che si prenderebbe per i capelli nel dichiarare a gran voce “Io sono Carrie“, mentre altri millantano di (voler) essere come Samantha Jones, la mangiauomini che si porta a letto uomini e ragazzi uno più sexy dell’altro.

E lo scorso weekend è uscito al cinema “Sex and the city 2″, il seguito del serial e del primo capitolo cinematografico. La critica lo ha massacrato, ma ai botteghino è andato bene. Le avventure delle quattro (ex) single continua a conquistare e coinvolgere. Ma, in questo caso, se precedentemente c’erano riferimenti gay o amici portaborse omosessuali, nel film ci si è spinti ben oltre.
Senza rovinarvi la sorpresa, vi posso solo anticipare che la pellicola si apre con nozze gay.

Sono proprio loro, Stanford ed Anthony si sposano, in questo sequel, sebbene i loro personaggi durante la serie tv non sia mai andato d’accordo. Ma, come viene spiegato, Anthony può tradire il compagno in tutti gli stati americani in cui il matrimonio gay non è legale. E così, tra bambini che corrono durante il ricevimento, cigni e Liza Minnelli che canta “Single ladies” ecco i primi dieci minuti più gay della storia di “Sex and the city 2″
fonte queerblog

Lgbt, Nella classifica mondiale delle aziende gay-friendly nessuna italiana


Sono Ibm, Google, BT Group, Morgan Stanley e Cisco Systems le cinque aziende del mondo più vicine all’ lgbt, cioè amiche del mondo gay, lesbico e transessuale. E a casa nostra? Tutte bocciate.

Anche quest’anno l’ Equality Index, ha stilato la speciale classifica dell’International Gay and Lesbian Chamber of Commerce (Iglcc, Camera di Commercio Gay e Lesbica Internazionale). Di queste aziende, tre si erano classificate tra le prime cinque anche nel 2009, mentre sia Google che Morgan Stanley partecipano per la prima volta all’Equality Index. La classifica è stata resa nota oggi ad Amsterdam.

L’INCLUSIONE COME INDICE - L’Equality Index misura le performance di società multinazionali in relazione alle tematiche della diversità e dell’inclusione, concentrandosi specificamente sulle comunità di lesbiche, gay, bisessuali e transgender nei paesi in cui operano. Funge da indicatore della leadership in materia di diversità assunta dalle compagnie multinazionali nelle comunità locali in cui sono presenti.

LE ITALIANE BOCCIATE - Secondo Pascal Lépine, presidente fondatore e segretario generale dell’Iglcc, quest’anno le iscrizioni all’Equality Index sono più che raddoppiate rispetto al debutto nel 2009: 25 compagnie internazionali, con cifre di vendita complessive pari a oltre 1 miliardo di dollari e con un organico totale di oltre 2,2 milioni di persone in 220 paesi, hanno partecipato all’indagine. La realizzazione dell’Equality Index è stata resa possibile grazie al lavoro di un comitato internazionale composto da gay, lesbiche e transgender che vivono e lavorano in nove paesi diversi in Europa e nell’America del Nord. “Purtroppo nessuna azienda italiana ha partecipato quest’anno all’Equality Index – ha detto Angelo Caltagirone, presidente di Egma, l’associazione europea di manager gay e lesbiche e membro del comitato organizzativo dell’Index – ma non va dimenticato che praticamente tutte le aziende partecipanti hanno sedi in Italia, presso le quali lavorano oltre 100.000 persone”. L’indice verrà presentato a Milano venerdì 18 giugno.
fonte giornalettismo

Libri Lgbt, “O come Oscar” di Daniela Zincone: un libro che parla a tutti, gay ed etero


È la devastante forza del dialogo e dell’incontro il perno centrale del romanzo di Daniela Zincone dal titolo O come Oscar, recentemente pubblicato da Tullio Pironti. Il dialogo e l’incontro tra due realtà che appaiono come le più lontane possibili: un giovane omosessuale e drogato e una donna dell’alta borghesia, insegnante, pittrice. Quasi a voler dire: un personaggio impastato di terra e fango e uno impastato di luce e cielo. Eppure è dall’incontro di queste diversità che nasce la speranza: quella di incontrarsi e capirsi.

Abbiamo incontrato l’autrice del romanzo, Daniela Zincone, e le abbiamo rivolto alcune domande per i lettori di Queerblog.

Ci racconti qualcosa di lei
Sono un’insegnante di una scuola secondaria superiore di Napoli, da anni impegnata a sostenere i giovani, il loro valore, le loro capacità e il loro indispensabile protagonismo, certa che essi siano un immenso patrimonio di significati e linguaggi nel mondo contemporaneo. Ho tre figli oramai adulti e ho sempre cercato di creare una profonda interazione fra i due ruoli, l’essere madre e l’essere docente, nella certezza che entrambe le esperienze siano l’una arricchimento dell’altra. Non intendo dire con questo che credo nell’insegnante materna o nella mamma pedagoga, no, intendo unicamente affermare il principio che l’ascolto attento è l’ atto d’amore più significativo e che la vera conoscenza passa attraverso la condivisione. Amo la lettura, la musica, il cinema, amo tutte quelle forme d’arte che, più che autocelebrarsi, aiutano gli uomini a essere migliori. I miei grandi amori sono la scrittura e la pittura e mi dedico a queste due passioni con un ardore sempre rinnovato dal desiderio di ricerca e di scoperta.

Come nasce “O come Oscar”?
Dal caso e forse da una sfida. E poiché racconta la verità, nasce dalla vita vera, non quella inventata. Il giovane omosessuale e tossicodipendente esiste realmente e ha attraversato la mia esistenza con una forza inusitata. Ricordo che venne a casa mia, in fuga da una realtà aberrante, e quasi subito iniziammo a comunicare, seppur fra mille incomprensioni. Fu così che la scrittura divenne il luogo di incontro di due vite tanto diverse, che là coniugavano la loro disperazione e la ricerca della salvezza, divenendo l’un per l’altro genitore e figlio, maestro e discepolo. Il libro rifiuta la posizione di tanti terapeuti per i quali uscire dalla droga equivale a seguire un protocollo. Le persone si salvano solo se ritengono di essere un valore per qualcuno, se si sentono amate, rispettate e soprattutto considerate. Se sono necessarie. E per questo non occorre un protocollo. Ho dato a Oscar non il mio aiuto, ma il mio affetto e lui ha risposto. A distanza di tempo, posso ben dire che la reciprocità è stata alla base di tutta questa vicenda.

Famiglia, droga, omosessualità: molti sono i temi presenti nel suo romanzo. Quale le sta più a cuore?
Parlare di droga e omosessualità non può escludere il discorso sulla famiglia, che è la prima agenzia educativa, la vera artefice della definizione di una identità primaria, responsabile di quasi tutte le costruzioni culturali e comportamentali attraverso le quali ci definiremo. Una famiglia allenata a discutere sui grandi temi, aperta alla problematicità e alla diversità, costruita sul rispetto delle varie componenti, scevra di atteggiamenti autoritari e prevaricatori, è un ottima palestra dove iniziare le gare di simulazione per la sopravvivenza. Quindi è il tema della famiglia che mi sta più a cuore, in quanto è il tema per eccellenza.

Oltre a scrivere il romanzo lei ha realizzato anche l’immagine di copertina: nasce prima il testo o l’immagine? E come ha condensato nell’immagine circa 500 pagine del romanzo?
Ovviamente nasce prima il testo. La ‘visione’ è arrivata dopo, a meno della metà della scrittura. Mi sono avvalsa della collaborazione del ragazzo, che ha posato per alcune foto dalle quali ho tratto l’ispirazione per il dipinto. Esso esprime la precarietà. Oscar siede su di una sedia bidimensionale, dove tenersi in equilibrio è praticamente impossibile. Sa che può farlo solo se fa affidamento su se stesso e così usa la gamba ‘virile’ quale appoggio, rendendola secondo perno della sedia. Ma nonostante la traballante situazione, è fiducioso e mostra fiero la sua nudità, sia fisica che esistenziale, rivelandosi per quel che è. Addirittura ostenta la sua omosessualità, indossando a mo’ di sfida una fiammeggiante scarpa femminile e fuma sensualmente, con piacere tracotante. Sa che sarà giudicato e condannato, forse proprio ne ha fatto oggetto di desiderio e di vergogna. E questo lo diverte.

Lei è madre: come vede l’omosessualità?
Non riesco a pensare all’omosessualità come un qualcosa su cui esprimere un punto di vista, a meno che non ci è dato di esprimerci con spirito giudicante sul colore degli occhi o su quello dei capelli. Mi sembra inopportuno quanto inutile avere un parere sull’omosessualità. Faccio un esempio: mi chieda come vedo una persona bionda o bruna, bassa o alta, magra o grassa e saprò allora dirle come vedo l’omosessuale.

Cosa ne pensa dei libri “gay” pubblicati in Italia?
Non credo che esista una letteratura gay. Sarebbe una forma aberrante di segregazione! Sto immaginando un gay che legge libri gay seduto sul pullman in un posto per gay, mentre si reca a un concerto per gay. Che orrore! Però credo che esistano buoni libri e cattivi libri, buoni scrittori e cattivi scrittori.

Che libro c’è ora sul suo comodino?
Vediamo… sul mio comodino passa di tutto… adesso sto leggendo il buon vecchio Simenon, che mi ha consigliato mio fratello.

Perché un lettore di Queerblog dovrebbe leggere il suo romanzo?
Perché il mio libro parla di tutti noi, omosessuali e non, perché pone in primo piano le relazioni umane, soprattutto quando fioriscono non attese su territori improbabili, perché racconta del dare e avere e perché pone in primo piano il concetto che aiutare e farsi aiutare hanno pari dignità e che il più delle volte l’operazione (quella del soccorrere, intendo) riesce solo se vi è un salvifico scambio alla pari.

Daniela Zincone
O come Oscar
Tullio Pironti, 2009
pp. 495, euro 18,00
fonte queerblog

Life, Gelosia retroattiva, esiste davvero?


Esseri gelosi di un uomo o di una donna del nostro passato. E’ possibile, anzi è un sentimento molto comune. La chiamiamo gelosia retroattiva e credo che sia uno dei sentimenti più diffusi. Siete convinti che non vi sia mai capito? Avete tanto amato un partner, ma la storia è finita. Avete scelto di andare avanti per la vostra strada, vi siete rifatti una vita ma certe emozioni non le provate più. Non è colpa del nuovo compagno, lui/lei è perfetto. Il vostro ex però ha un’altra storia e vi capita di incontrarlo: sembra felice, sembra davvero innamorato. Però la nuova lei non è per nulla carina, non è certo carine quanto voi.

Avete notato quanto è poco fine? Anzi direi che è proprio una pianta grassa, “dove la metti sta”. Come chiamate questi commenti, se non gelosia. È umano paragonare la propria storia così com’è umano avere la presunzione (o forse la speranza) che il vostro amore fosse unico e soprattutto non sostituibile.

Non deve tutto questo diventare patologico. Non si può pedinarlo, spiarlo o seguire ogni suo movimento per capire se la ama veramente oppure no. Questo può diventare stalking. Così come è assurdo fare commenti pesanti sulla nuova compagna, non è elegante oltre che inutile. Se avete una storia in corso, state molto attenti che questa gelosia non mini il vostro nuovo amore.

Bisogna guardarsi dentro e capire quale sia il problema: un po’ di gelosia perché siete affezionati a una persona che stata un tempo vostra o la amate ancora? Se è la risposta è la seconda, prima di rovinargli la vita vi conviene capire se lui prova la stesso cosa. Sennò zitte, ognuno per la sua strada.
fonte coppia.pourfemme

venerdì 11 giugno 2010

Lgbt, Gli impegni del comune di Roma contro l’omofobia e la transfobia


Un ringraziamento particolare va a tutte le persone LGBT del PD, al gruppo consiliare del PD roma nella persona del suo capogruppo Umberto Marroni, al coordinatore romano Marco Miccoli, al consigliere Paolo Masini che l’ha presentata come primo firmatario, al tavolo queer di SeL in particolare a Guido Allegrezza che è l’autore della mozione e a tutti coloro che hanno già aderito alla maratona contro l’omofobia: www.maratonaomofobia.it, in particolare a Luisa Trudy che in Toscana sta lavorando duro. A tutti gli iscritti del PD che da subito e da sempre sono con noi (la maggioranza silente e laboriosa di questo partito) Ed in ultimo (ma soprattutto) a Paola Concia, sperando che questa sia un’ulteriore forza per vincere anche la battaglia in Parlamento.

Il Consiglio Comunale di Roma

• Plaude e sostiene l’iniziativa dell’Italia di aderire alla proposta di decriminalizzazione universale dell’omosessualità presso l’Onu, presentata dalla presidenza di turno francese dell’Unione Europea, e accolta da tutti gli altri Paesi dell’Unione Europea.

Invita il Governo italiano:

• a predisporre una vasta campagna comunicativa e socio-culturale per contrastare il fenomeno dell’omofobia e della transfobia, che preveda iniziative formative nelle scuole, nella pubblica amministrazione, tra le forze dell’ordine nonché nei luoghi di lavoro con specifici programmi di “diversity management”;

• a dotare l’Istat dei fondi necessari per il finanziamento dell’indagine contro le discriminazioni per orientamento sessuale, cancellando il taglio apportato per finanziare l’abolizione dell’Ici;

• a promuovere l’introduzione nei programmi scolastici di ogni ordine e grado di elementi formativi che conferiscano agli studenti autonomia e capacità d’analisi, nonché spirito critico contro ogni forma di violenza e di discriminazione sessuale, ai fini della promozione di una reale autodeterminazione delle persone e a verificare che le istituzioni scolastiche controllino il materiale scolastico adottato dai docenti affinché non contenga stereotipi sessisti o discriminatori.

Impegna il Sindaco e la Giunta comunale:

• ad adottare iniziative utili a far si che la giornata mondiale contro l’omofobia abbia nel Comune di Roma un’adeguata risonanza e veda il massimo coinvolgimento delle istituzioni comunali

• a promuovere, anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, iniziative destinate a sensibilizzare l’opinione pubblica verso la cultura delle differenze, la prevenzione e la condanna degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica e transfobica;

• a promuovere, in collaborazione con gli organismi istituzionali di competenza, interventi nella scuola, perché istituzione deputata all’educazione dei futuri cittadini ad una cultura delle diversità e quindi luogo principale per lo sviluppo di iniziative dedicate alla lotta contro le discriminazioni.
fonte wordwrite.wordpress

Diritti Lgbt, Usa per i/le transessuali passaporto piu’ facile.



Cambio sesso, basta certificato medico. Prima serviva intervento.
D’ora in poi sara’ piu’ facile in America cambiare sesso sul passaporto. Per i transessuali sara’ sufficiente un certificato medico.

Lo annuncia il Dipartimento di stato: basta che il medico scriva che e’ in corso un trattamento per cambiare sesso. In passato era possibile cambiare sesso sul passaporto solo dopo avere dimostrato di essersi sottoposti ad un intervento chirurgico.

L’annuncio coincide con il mese che rende omaggio negli Usa a gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.
fonte gaynews24

Film Lgbt, Ambra interpreterà una lesbica nel film "Tutti al mare"


Dopo i precedenti successi al cinema, Ambra Angiolini torna davanti alla macchina da presa, in una sorta di remake del film “Casotto”, dal titolo “Tutti al mare”. E nella pellicola, l’attrice interpreta il ruolo di una ragazza lesbica, insieme alla sua fidanzata, Claudia Zanella.

Sulla trama ancora non sono emersi dettagli presi, ma le foto del settimanale mostrano un’Ambra in forma e sorridente, con i capelli corti, intima e sorridente con la sua partner.

Finalmente sarà un’occasione per una tranquilla e romantica storia d’amore o già una delle due è condannata a morire come nella maggior parte dei film Lgbt? Entro fine anno la risposta, quando il film uscirà nei nostri cinema.
fonte TvSorrisieCanzoni

Libri, Massimo Gramellini "L’ultima riga delle favole"


L’ultima riga delle favole è il primo romanzo di Gramellini. Il titolo è perfetto per un libro favoloso. E’ nell’ambientazione surreale che Gramellini costruisce un’opera avvincente e deliziosa che ci consegna la sapiente alchimia del cuore e della natura. Ed è un po’ nel gioco delle parole che si misurano tra leggerezza e intensità che ci trasporta in una dimensione spirituale di enorme respiro.
Arguto, accattivante, fluido lo stile di Gramellini. In una trama che rapisce e che calza a pennello sulle tormentate ansie sentimentali di qualsiasi lettore L’ultima riga delle favole fa sognare, sperare, riflettere, sorridere. Una combinazione felice, di speciale armonia. Tenerezza e saggezza in un racconto intenso che naviga a forte e vivace velocità tra le pieghe dei sentimenti e dei grovigli esistenziali, indaga sulle inquietudini della ricerca dell’anima gemella e regala la chiave dello scrigno della verità o della consapevolezza…L’ultima riga delle favole è come una Guida, un manuale per chi vuole districarsi tra i propri tormenti e la serenità amorosa ecco. E’ un po’ il libro delle risposte.
Le Terme dell’anima riportano Thomas alla vita e all’amore. In un viaggio simbolico che attraversa il dolore, la paura e il desiderio, coraggio e viltà si scontrano con il bene e il male, con la verità e la menzogna, con le virtù e le miserie. Sarà la battaglia di Thomas contro Thomas e per Thomas: per ritrovarsi, per gettare la maschera, per spezzare le catene.
Ci sono passi indimenticabili. E sono troppi per essere citati. Uno combinato all’altro sono un puzzle di profonda esplorazione dell’animo umano e una splendida celebrazione dell’amore. Un libro da leggere con dedizione e allegria insieme. Un’occasione per fermarsi, sbirciare nel cuore, lasciarsi sfiorare dai brividi, commuoversi magari. Senza farsi inghiottire dall’arroganza di considerarlo facile e mieloso. E invece armandosi dell’audace tenacia del desiderio di serenità.
Massimo Gramellini, L’ultima riga delle favole, Longanesi ed.
A Novara potrete acquistarlo alla Libreria Lazzarelli con uno sconto del 10% se presenterete uno scontrino dell'Irene art café.
fonte ireneartcafe.


giovedì 10 giugno 2010

Libri “La rivincita delle zitelle”


C’è poco da fare zitelle si nasce. E non è una questione di status sociale, non c’è bisogno di essere single per forza. Noi donne lo siamo un po’ tutte, chi di più e chi di meno. Voglio correggermi, lo siamo quasi tutte, perché poi c’è una fetta di popolazione “rosa” che nasce sposa devota. Ecco a tutte le altre, con fidanzato oppure no, propongo un nuovo libro, in edicola dal 25 maggio: “La rivincita delle zitelle” (edito da Sperling & Kupfer) di Angela Di Pietro, giornalista e scrittrice. Siete pronte ad affrontare il viaggio di questo testo delizioso e divertente?

“Più divertente di Bridget Jones, più spudorata di Carrie Bradshaw”, questa la presentazione del libro che racconta storie tragicomiche di amori, sesso, cerette e attacchi di colite, con uno sguardo affettuoso alla città natale dell’autrice, Latina.

Avete presente Sex&the city? Ormai troviamo un po’ di noi in quelle quattro meravigliose donne, che sono però irreali. Vivono a New York City in appartamenti costosissimi, spendendo milioni in vestiti e con mariti o fidanzati multimilionari. Voglio dire, a parte la favola dell’amicizia femminile, voi conoscete realmente donne così?

La rivincite delle zitelle è più vero e soprattutto è un ritratto della zitella moderna: autoironica, intelligente, senza peli sulla lingua (”l’unico posto dove le tecniche depilatorie più avanzate hanno successo”, commenta l’autrice). E soprattutto non ha perso la speranza di cercare il grande amore.
fonte coppia.pourfemme

Lgbt, Dustin Hoffman e Jason Bateman, bacio gay durante una gara dei Lakers


Tifosi scioccati durante una partita di basket dei Los Angeles Lakers. Dustin Hoffman, 73 anni, e Jason Bateman, 41, beccati sugli spalti mentri si baciamo appassionatamente. Le due stelle di Hollywood hanno lavorato insieme, sono amici, ma i fan non avrebbero mai immaginato che fossero così intimi. Le uniche a non accorgersi di nulla le rispettive compagne sedute accanto a loro.
Presenti alla gara anche molte star femminili tra cui Charlize Theron e Hilary Swank.
fonte Dailymail

Lgbt, Torino no alla assunzione perchè transessuale "Sono discriminata"


Lei dice di essere stata discriminata. Dai colleghi, dai dirigenti dell'ospedale dove era stata scelta per il tirocinio. «Non mi hanno assunta perché sono un'ex transessuale». Ad accusare è quella che a tutti gli effetti, per la legge italiana, deve considerarsi una donna, Monica Marchi, 45 anni, residente a Torino ma di origini siciliane.fonte cronacaqui

Style, Le scarpe tonificanti Reebok funzionano, parola di Helena Christensen


Vi avevamo già parlato delle miracolose scarpe Reebok della nuova collezione EasyTone, che promettono un lato B da urlo, glutei, gambe e polpacci tonificati, grazie ad una tecnologia innovativa ideata da Bill Mclnnis, un ex-ingegnere della NASA. Ciò che probabilmente ancora non sapete è però che a fare da testimonial a questo modello di scarpe è la top model Helena Christensen, che in realtà non è che ne avesse proprio bisogno! Il motto della campagna pubblicitaria è “Ti rimetteremo in forma” e pare anche che funzioni. Pensate che per perfezionare questo sistema di capsule di bilanciamento da inserire all’interno della suola della scarpa, in grado di creare una naturale instabilità ad ogni passo, educando cosi il corpo a fare lavorare i muscoli in ricerca di equilibrio, ci sono voluti ben 18 mesi di lavoro!

Responsabile del dipartimento Donna di Reebok, Katrin Ley, è convinto della validità del suo prodotto e rivendica il diritto di ogni donna ad avere un corpo sodo, cosa che spesso si rivela impossibile per mancanza di tempo da dedicare allo sport o per lo stile di vita frenetico che si conduce.

Questo fino a ieri, perchè oggi le Reebok EasyTone permettono di tonificarsi conducendo le normali attività di tutti i giorni.

Ma torniamo alla nostra cara Helena Christensen, ex top model, attualmente neo stilista e anche fotografa, che nonostante i 40 anni suonati, mantiene ancora il corpo sodo di una ventenne, che mostra senza veli davanti all’obbiettivo di Steve Klein per la campagna Reebok.

Volete sapere come fa? Lei rivela che adora passeggiare per la città e negli ultimi tempi lo ha fatto indossando queste scarpe sportive in grado di tonificare glutei e gambe ad ogni passo, confermando che ha potuto ottenere risultati considerevoli già dopo poche settimane.
Via | fashiontimes

mercoledì 9 giugno 2010

Film Lgbt, Nastro d’Argento al Miglior Documentario: La Bocca del Lupo, la storia di una Trans e un Detenuto


In occasione della consegna dei Nastri d’Argento ai Migliori Documentari, tra i quali ha vinto La Bocca del Lupo di Pietro Marcello, si è parlato ieri sera a Roma nella sede della Provincia della situazione del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. I tagli alla Cultura introdotti dalla nuova finanziaria sono esorbitanti e minacciano seriamente strutture fondamentali come La Casa del Cinema e il Centro Sperimentale. Apprendiamo da CinecittaNews che Nicola Giuliano, produttore (Indigo Film) e ora docente al Centro ha affermato: "Nonostante tutte le nostre battaglie, mi sembra che stiamo perdendo la guerra, l'investimento pubblico sulla cultura è a rischio”.

Ritornando ai Premi La bocca del lupo di Pietro Marcello ha battuto anche il favorito Draquila, l'Italia che trema di Sabina Guzzanti mentre Negli occhi di Daniele Anzellotti e Fabio Del Grosso, dedicato alla figura di Vittorio Mezzogiorno, ha vinto come miglior documentario di cinema. Premiato anche il distributore di due dei documentari candidati, La bocca del lupo e Draquila, Valerio De Paolis.

La maglietta rossa di Mimmo Calopresti su Adriano Panatta ha ottenuto una menzione speciale. Maurizio Tedesco è stato premiato come produttore per L'uomo con la bocca storta di Emanuele Salce e Andrea Pergolari, menzione speciale fra i documentari di cinema.
fonte primissima.it

Lirica contro i tagli, Firenze Tenori e soprani tra i banchi del mercato, La Traviata affetta il prosciutto e canta


Le facce sorprese di chi è nello storico mercato fiorentino di Sant'Ambrogio a fare la spesa
Travestiti da ambulanti i cantanti lirici improvvisano. La performance di una musicista e di un produttore
La Carmen travestita da macellaia, la Traviata da salumiera. Oppure Alfredo che canta e serve il pane alle signore che fanno la spesa. Non un teatro ma il pieno centro storico fiorentino, al mercato coperto di S. Ambrogio, dove nove cantanti lirici professionisti si sono riuniti a mezzogiorno in punto per un flash mob lirico. Travestiti da commercianti si sono esibiti per dieci minuti fra lo stupore dei passanti e della gente. "Sono quelli del Maggio?", chiede una signora. No, solo professionisti provenienti da compagnie toscane e internazionali. A farli incontrare a Firenze, la musicista Ippolita Morgese, Peter Klein, un produttore cinematografico che ha organizzato le riprese dell’evento, e Antonio Vanni, curatore di mostre e spettacoli.


"Volevamo fare un regalo a Firenze - hanno detto - donare della musica alla sua gente e al suo mercato, uno dei baluardi della vecchi Firenze popolare". Ma soprattutto un modo per portare la lirica fra la gente. Anche quella che non è abituata ad andare all’opera.
"Perché, in un momento di crisi e di taglia alla cultura, c’è bisogno che un’arte che è sempre più percepita per pochi eletti si riappropri della sua dimensione popolare". E c’è da credere che non sarà la prima e l’ultima volta. A S.ant'Ambrogio i dieci minuti di flash mob, con tanto di brindisi finale, è stato un successo. I commercianti hanno chiesto il bis. E dopo mezz’ora la Carmen ha ripreso di nuovo i suoi panni da macellaia.
fonte repubblica.it di MARIO NERI

Lgbt, Festival Mix 2010 a Milano: l’evento dedicato al cinema gaylesbico e alla Queer


La Pina e Diego di radio DeeJay saranno ospiti del festival mix di Milano

Ritorna il Festival Mix a Milano. Giunto ormai alla 24° edizione è il festival di cinema gaylesbico e della queer culture di Milano. In scena al Teatro Strehler di Milano in Largo Greppi.

Il festival si svolgerà dal 22 giugno fino al 29 giugno 2010. Si parte martedì 22 con la proiezione in anteprima del film Plein Sud, road movie di Sebastien Lifshitz, appena passato alla Berlinale 2010. Tra le anteprime, J’ai tué ma mère (martedì 29 giugno, ore 20.40) opera prima di Xavier Dolan e The Secret Diaries of Anne Lister (mercoledì 23 giugno, ore 22.30) di James Kent.

Fra i molti eventi speciali all’interno del festival c’è da segnalare UnCut: l’appuntamento per riflettere su censura e libertà di espressione curato da Tatti Sanguineti. L’incontro sarà seguito dalla proiezione di due pellicole speciali come Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci (martedì 29 giugno, ore 18) e Salò o le 20 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini (lunedì 28 giugno, ore 18).

Anche quest’anno torna Brain&Sexy, il salotto editoriale con tanto di presentazioni letterarie, dibattiti e chiacchere senza senso in compagnia di Diego & La Pina di Radio DeeJay. Per concludere, ogni giorno, dalle 18 a mezzanotte, il sagrato del Teatro Strehler ospita MusicOnTheSteps, l’evento milanese di musica elettronica open air.

Il programma completo dell’evento si può trovare direttamente sul sito del festival: http://www.cinemagaylesbico.com/
fonte cinemami.it

Danza, Roma Accademia di Danza, Il balletto del deficit


Accademia di Danza in rosso per oltre un milione è l'accusa della presidente (silurata) della Fondazione. Esposto al prefetto, interrogazione in Senato.

Danza Un passivo di un milione e 234 mila euro alla data del novembre scorso a fronte di entrate previste per il 2010 pari a 136 mila euro; l'accensione di un mutuo decennale di 400 mila euro con il Monte Paschi di Siena. Sono le cifre in rosso della Fondazione dell'Accademia Nazionale di Danza, la nobile istituzione che ha sede a Roma. Arrivano come una staffilata proprio mentre ci si accapiglia per la scure di Tremonti sulla cultura. Un istituto molto particolare, quello dell'Aventino. Come scuola fu fondato nel secolo scorso dalla coreografa ed étoile russa Jia Ruskaja. Nel testamento dispose che i suoi beni fossero destinati a realizzare un villino per ospitare artisti non abbienti e meritevoli.

Cosa che avvenne. Ora il villino è sede della Fondazione che gode di un contributo statale di 70 mila euro l'anno. Ma inquietano i fatti esposti in un'interpellanza presentata in Senato mercoledì scorso, a firma di 33 parlamentari, tra i quali Gramazio, Saltamartini, Germontani, Stancanelli. Vogliono vederci chiaro su Fondazione e Accademia - con 90 insegnanti e impiegati nei libri paga del Ministero della Università e della Ricerca - per una presunta serie di «disinvolture» segnalate da Larissa Anisimova, nominata presidente della Fondazione il 12 ottobre 2009 e revocata dal Cda il 22 marzo 2010.

È stata lei a recitare il j'accuse contro l'istituzione diretta dal 1996 da Margherita Parrilla, prima ballerina dell'Opera. Ne sono conseguiti un esposto al prefetto e, appunto, l'interpellanza al ministro Gelmini. Che cosa c'è dietro, una «vendetta» della Anisimova o una gestione poco oculata della Fondazione e del vivaio nazionale dei nostri ballerini? Dal documento dei senatori emergono altre stranezze. Per esempio la delibera consiliare del maggio 2008 sul contratto di affitto alla Parrilla di un appartamento nel villino della Fondaazione. «Il presidente del Cda - riferisce il documento dei parlamentari - propone un raddoppio della quota di affitto per un periodo di tempo di 4 anni più 4. Il rapporto di locazione non può più essere considerato eredità della Ruskaja ma diventa di natura privatistica».

Risponde a Il Tempo Margherita Parrilla, già anche vice presidente della Fondazione: «È tutta una montatura. Non siamo in deficit, piuttosto vantiamo crediti. Oltre 400 mila uro per lo spettacolo da noi realizzato la scorsa estate per i Mondiali di nuoto, 120 ragazzi che hanno danzato con ripresa in diretta davanti al presidente Napolitano. Altri 700 mila euro devono venirci per il trittico Ballo Sport, Excelsior e Amor in occasione dei festeggiamenti dell'Unità d'Italia. Abbiamo anticipato le somme per coreografi e allestimenti, il primo spettacolo andrà in scena il 21 giugno nel teatro dell'Accademia. Vengano pure a controllare i nostri conti. Trasparenti». Ma perché la Anisimova è stata allontanata? «Perché risultava a capo di un'altra fondazione in Russia, dunque incompatibile con l'incarico in Italia».

E l'appartamento che lei ha in affitto nel villino della Fondazione: «Ce ne sono due, uno locato a un coreografo, uno a me, che posso contare su uno stipendio netto di 1800 euro al mese. Del resto l'edificio ospita anche la biblioteca dell'Accademia, alla quale affitta alcune sale per le lezioni teoriche dei nostri 670 allievi». Ma nel sito dell'Accademia è esplicitato anche il quantum dei contratti di collaborazione. Cifre in alcuni casi da capogiro: dal gennaio al maggio 2010 34.730 euro al coreografo Zarko Prebil; da gennaio a febbraio 2010 23 mila euro alla omologa Adriana Borriello. Chi paga?
fonte iltempo.ilsole24ore

Vi consiglio di leggere anche questo dettagliato articolo...
specialmente nella riflessione finale...!!!!
cliccate sul link
http://www.balletto.net/giornale.php?articolo=2618

martedì 8 giugno 2010

Lgbt, Milano torna Convivio la mostra mercato benefica, a favore di Anlaids


Si terrà a Milano, dall’11 al 15 giugno, al Fieramilanocity, Padiglione 1, Convivio, la più grande manifestazione benefica nazionale per la raccolta fondi a favore di Anlaids Sezione Lombardia, giunta quest’anno alla sua decima edizione. E non si poteva che festeggiare questo decennale con lo slogan “Happy Birthday Convivio”, stampato nelle ricercate t-shirt indossate dai vari testimonial della manifestazione e, per chi lo desiderasse in vendita durante i giorni della mostra mercato, in un’area appositamente allestita, sia presso il centro informazioni Convivio in Piazza San Babila. Da quando è nata, nel 1992, da una idea del compianto Gianni Versace che aveva immediatamente coinvolto Valentino, Gianfranco Ferrè e Giorgio Armani, seguiti a ruota da altri stilisti e, sempre più in crescendo, altri settori merceologi, Convivio è cresciuto diventando un appuntamento atteso da molti, fondendo charity e mercato, solidarietà e iniziative a favore di popolazioni del Burkina Faso e di altri Paesi in via di sviluppo
Va ricordato che i fondi che verranno raccolti, attraverso la vendita merceologica, le donazioni e quanto altro, compresa la cena di gala della sera prima dell’apertura al pubblico, saranno anche impegnati: nelle attività di ricerca presso l’Ospedale Sacco e per migliorare le condizioni di assistenza dei malati all’Hospice di Abbiategrasso; per il gruppo di volontariato in corsia e a domicilio per minori e adulti; per aiutare le persone sieropositive e le loro famiglie ad affondare e risolvere problemi psicologici, sociali e materiale; nel Progetto Scuola per la prevenzione e l’informazione rivolta ai giovani realizzato con la collaborazione della Sovrintendenza scolastica; campagne informative e programmi di prevenzione e sensibilizzazione realizzato dal Gruppo di Volontari “On the road” che operano sul territorio nei luoghi di aggregazione giovanile; il Centro di riproduzione assistita per coppie Hiv discordanti che desiderano procreare; il servizio di assistenza odontoiatrica dell’Ospedale Sacco di Milano; i progetti assistenziali di Anlaids Lombardia nei Paesi in via di sviluppo: Zanzibar, Guinea Bissau, Swaziland, Burkina Faso, Ciad, Perù.

Anche quest’anno consapevoli dell’importanza della prevenzione nella diffusione del virus Hiv e, nel contempo, della necessità di facilitare l’accesso al test per ridurre il rischio di trasmissione si è reintrodotto il progetto “Easy Test”, all’interno del percorso di Convivio, ci sarà un ambulatorio dove sarà offerto il test ai visitatori, gratuitamente e con la più ampia garanzia di riservatezza.

Sarà ovviamente una ottima occasione per fare buoni affari realizzando un connubio tra charity e fashion. Gli stilisti, infatti, venderanno i loro capi scontati del 50 per cento. Per chi vuole realizzare un ottimo affare e aiutare Anlaids Sezione Lombardia, potrà sbizzarrirsi anche nell’acquisto di capi di un certo pregio da collezione.

Ci sarà, ad esempio, un cappotto che è stato sfoggiato da Alanis Morisette messo in vendita benefica dal fashion brand, Gaetano Navarro. Il cappotto è un pezzo d’archivio della maison di moda e fu indossato dalla cantante nel video-clip “Everything“. Anche la biondissima Valeria Marini, presente ad ogni edizione di Convivio, ha deciso quest’anno di donare alla mostra mercato l’abito “Sirena” indossato a Cannes alla celebre Monte de Marche in occasione della prima del film “Des hommes et des Dieux” del regista francese Xavier Beauvios, realizzato in un prezioso tessuto ricamato di paillettes e micro perline tono su tono con un lungo strascico ad effetto nudo.

Se non bastasse, nella sezione vintage, in vendita, un abito disegnato in esclusiva per Lady Gaga, un altro indossato da Beyoncé in occasione dei Naccp Awards 2009, la borsa sfoggiata agli Oscar da Sandra Bullock, l’abito indossato da Madonna alla prima di ‘Revolver’ e quello di Scarlett Johansson ai Brit Awards 2004. Ma, ovviamente, bisognerà mettere mano al portafoglio, senza dimenticare che si porta a casa un pezzo di celebrità.

“Convivio è un punto fermo delle fashion charity - dichiara Giorgio Armani -, un momento di incontro e di attività che avvicina i protagonisti della moda al sociale e mette in primo piano la solidarietà. E’ un bel compleanno: vent’anni e dieci edizioni testimoniano la coerenza di un impegno e il successo di una formula alla quale sono lieto di contribuire ogni volta. Sostenere Convivio e l’Anlaids è un gesto carico di significato perché rappresenta un momento in cui la moda si ritrova ad affrontare temi importanti della vita “.

Anche il mondo dei motori farà la sua parte. Citroen, da sempre attenta al sociale, dà il suo contributo concreto mettendo all’ asta un’ inedita versione Just Black dell’ ultima nata, la Citroen DS3 1.6 Turbo THP 155 cavalli Sport Chic, nell’ esclusivo colore carrozzeria nero opaco, in contrasto al nero brillante del tetto, degli specchietti retrovisori e dei cerchi in lega.

Pelletteria, calzature, gioielleria, cosmesi, moda bimbo, intimo, oggettistica per la casa, design. Ma anche l’asta silenziosa ‘Fine art cheap art’, che coinvolge tutti quegli artisti, collezionisti, critici d’arte e galleristi che con entusiamo hanno donato a Convivio una loro opera, come ad esempio Gabriele Basilisco, Maurizio Cattelan, Mimmo Palladino, Jannis Kounellis e Patrick Tuttofuoco. Una bella gara di solidarietà che farà felici compratori e darà ossigeno a nuove iniziative benefiche. Per questo serve l’aiuto di tutti, la partecipazione attiva e l’informazione.

I dati raccontano che c’è ancora molto da combattere per debellare l’aids; che molti, anche tra i giovani, anche tra gli omosessuali, hanno abbassato la guardia, rendendo pericoloso ogni rapporto sessuale non protetto. Ci sono famiglie crollate nella disperazione e nella paura, bambini che necessitano dell’aiuto di tutti.

Convivio è l’occasione migliore per partecipare ad una gara di solidarietà dal buon sapore e dalla generosità di tutti. La mostra mercato resterà aperta al pubblico dalle 10 alle 22. A spegnere le candeline, saranno la sera prima dell’apertura al pubblico, artisti, uomini e donne dell’imprenditoria italiana, personaggi di ogni genere che parteciperanno giovedì a una serata a inviti (il contributo per un tavolo di 10 persone è di 3mila 500 euro) e subito dopo al ‘Convivio Dance For’ per oltre mille invitati.Buona charity a tutti.
fonte queerblog

Life, Uomini e donne: due modi di vivere la fine di un amore


Quando finisce un amore è sempre un momento di grande sofferenza per entrambi i partners: dirsi “basta” dopo anni e dopo aver fatto molti progetti insieme non è certo facile. Ma uomini e donne vivono la fine di un amore in modo diverso? Forse si, anche se naturalmente il dolore, manifestato o meno, è sempre lo stesso. Per una donna molto spesso, la fine di un amore viene vista un po’ come un fallimento: quando si fanno dei progetti non è facile accettare la realtà del cambiamento. Spesso poi entrambi i partner passano il fatidico momento in cui preferiscono non vedere e ragionare sulla realtà che hanno sotto gli occhi: quando un sentimento, o parte di esso, viene meno, la strada per ricostruire l’intesa è davvero lunga e impegnativa, sempre che sia possibile.

Gli uomini poi tendono sempre a mascherare i loro sentimenti: difficile che un uomo pianga per una delusione d’amore ma spesso ne risente profondamente per anni.

Per le donne è invece diverso: solitamente si aprono di più, ne parlano con le amiche e si sofgano, elaborando così la perdita e, in molti casi riuscendo a dimenticare davvero l’uomo che le ha fatte soffrire.

Conosco molti uomini che, dopo essere stati lasciati, idealizzano talmente l’ex fidanzata da non trovarne un’altra di cui innamorarsi per anni. Magari sono gli stessi uomini che non hanno versato una lacrima per la fine della storia ma che hanno portato dentro il doloroso fardello non riuscendo mai a liberarsene.

Ma capita anche spesso che gli uomini, davanti ad un abbandono non si rassegnino: telefonate, sms, regali …cercando disperatamente di riconquistare la loro donna e non capendo che i problemi di certo non si risolvono in quel modo.
fonte coppia.pourfemme. da Francesca Bottin

Lgbt, Stalking: Ragazza lesbica ricattata dall’ex fidanzato


In questo periodo l’omofobia e la violenza contro le persone omosessuali è un argomento che sta ricevendo la giusta attenzione da parte dei media. Solo in questi ultimi giorni sono emerse delle situazioni di ordinaria sofferenza, che coinvolgono sempre le persone appartenenti alla comunità Lgbt. Un caso che ha riscosso molta attenzione mediatica è senza dubbio quello del ragazzo omosessuale di Roma che è stato picchiato da una banda di vandali omofobi. Questo caso ha fatto emergere nuove segnalazioni da parte di persone che – per paura di ripercussioni in ambito familiare – non hanno voluto sporgere denuncia alle autorità. Un caso è quello di Alessandra, una ragazza lesbica di un paesino di provincia.

“L’ho capito a 18 anni. – inizia a raccontare Alessandra - Stavo con un ragazzo quando ho scoperto di essere innamorata di sua sorella”. Il fidanzato però la costringeva ad avere dei rapporti, con la minaccia di raccontare tutto alla sua famiglia.

“Era sempre più violento e ho deciso di dirlo ai miei. Mio padre mi ha chiamata schifosa. Non li sento da un anno”, racconta la povera Alessandra, la cui storia purtroppo è simile a quella di molte altre persone, che non hanno denunciato il ricatto omosessuale per paura delle conseguenze.

La ragazza omosessuale è scappata via, ed è andata a vivere in un monolocale a Roma, ma anche li i problemi non sono affatto finiti. “Una settimana fa abbiamo ritrovato la serratura cambiata e le nostre cose buttate sul pianerottolo”. Le due ragazze lesbiche purtroppo non hanno sporto denuncia.
fonte gaywave

Musica Lgbt, L’amore gay secondo Lady Gaga. L’ultimo video “Alejandro” dedicato all’amore gay


Senza dubbio Lady Gaga è l’icona gay più discussa e amata del momento.
Non solo per per la sua dichiarata bisessualità e per il suo impegno nelle cause a difesa dei diritti civili degli omosessuali, ma soprattutto per il suo modo di incarnare il ruolo della tipica “regina gay” nelle sue esibizioni: costumi di scena a dir poco faraonici, look estroso e quel fare che si riscontra tutte quelle artiste amate dalla comunità gay .

L’artista dedica il suo prossimo video al coraggio che i gay dimostrano quotidianamente nel vivere il proprio amore all’interno di una società piena di pregiudizi.
Nel video cercherà di sedurre una schiera di ragazzi che, però in quanto gay rifiuteranno le sue avances
Noi ci sentiamo di fare un forte applauso a Lady Gaga perché crediamo che le battaglie vadano combattute con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma.
il video ufficiale dal 7 Giugno,intanto ascoltiamo il brano in anteprima
fonte uomini.it

lunedì 7 giugno 2010

Lirica, Girotondo dei lavoratori Fondazione per proteggere l'Arena dai tagli del Decreto Bondi


«FURI...BONDI». In 200 hanno formato una catena umana e appeso nella parte più alta dell'anfiteatro uno striscione: «Palazzo Barbieri: nessun dorma!»
«Sollecitiamo un incontro con Tosi, siamo preoccupati e agitati così come lo sarà la stagione lirica alle porte»

La catena umana costituita dai lavoratori della Fondazione Arena per proteggere l'Arena dai tagli del decreto Bondi e ribadire l'importanza della cultura in Italia

«Noi siamo portatori sani di cultura». «Verona attenta siamo furi...Bondi». «Palazzo Barbieri: nessun dorma! Louvre perso, tranvia andata, Fondazione Arena???».
Questi gli slogan e gli striscioni esposti sull'Arena e gridati, anzi cantati, in piazza Brà sabato 5 giugno, da circa 200 lavoratori della Fondazione Arena che con una catena umana hanno abbracciato l'anfiteatro per proteggerlo dal decreto Bondi.
Maestri d'orchestra, ballerini, tecnici e impiegati si sono tenuti per mano facendo un virtuale girotondo intorno al vallo del monumento per protestare contro i tagli previsti per le Fondazioni Liriche.
«È un simbolico abbraccio all'Arena per difenderla dall'assalto della politica», dice Dario Carbone delle Rsu e segretario Fials. «Siamo preoccupati dal silenzio della città, dalla mancanza di risposte da parte del sindaco Tosi che è presidente della Fondazione e dallo snobbismo dei rappresentati economici. Meno di una settimana fa eravamo stati inseriti in un elenco di enti inutili: è solo grazie all'intervento del presidente Napolitano che la nostra posizione è stata stracciata e rispedita al ministro Bondi».
«Sollecitiamo un incontro urgente con Tosi per chiarire la complicata situazione della Fondazione che oggi pare non avere una sua identità conclamata», sottolinea Carbone. «Bondi ha ancora due mesi di tempo per stilare una nuova lista di enti da non sovvenzionare, noi vorremmo capire se questa spada di Damocle pende ancora sulla nostra testa».
E qui arriva l'acuto: «Se non ci saranno risposte soddisfacenti a breve resteremo agitati e preoccupati così come dovrà essere preoccupato il sovrintendente per la stagione lirica alle porte».
Mentre il girotondo prende forma, sotto gli sguardi curiosi di turisti, passanti e centurioni romani pronti a farsi immortalare, dall'interno dell'Arena arrivano le note delle prove del galà «Arena di Verona 2010, lo spettacolo sta per iniziare» che stasera sarà trasmesso in diretta su Raiuno e condotto Antonella Clerici. «Dal palco dell'anfiteatro la Clerici dovrebbe leggere un nostro comunicato concordato con la dirigenza Rai l'altro giorno. Staremo a vedere», dice il segretario Fials che annuncia: «Domani saremo invece in piazza Navona a Roma dove ci sarà una grande protesta contro i tagli promossa dalle segreterie nazionali». Carbone snocciola anche due dati sulla nostra Fondazione: «L'organico stabile è formato da 310 unità ma durante l'estate arriviamo a 1100 persone. Noi qui difendiamo tutti i lavoratori che producono cultura e il nostro teatro contro il disimpegno dello Stato».
fonte larena.it Giuseppe Mazzei

Qui sotto alcuni scatti della Manifestazione,
colti dalla Fotografa Antonella Giovampietro.

per ingrandire clicca sulla foto






Lgbt e Diritti, La Svezia è la nazione più gay friendly d’Europa


Ogni anno, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, l’associazione non governativa ILGA traccia un bilancio complessivo sulla situazione della comunità glbt nei vari Stati europei. Il Rainbow Europe Country Index, lanciato originariamente nel luglio 2009, riflette la legislazione delle singole nazioni, affinchè protegga i diritti umani e garantisca l’uguaglianza alle persone gay e condanni leggi e pratiche che discriminano e violano i l’universo omo e transex.

In base a queste considerazioni generali, il rating pone un Paese su una scala compresa tra 10 (massimo punteggio positivo) a -4 (minimo punteggio negativo) costruendo una media di possibili casi. Quest’anno, la Svezia è risultato il Paese più gay friendly d’Europa davanti a Belgio, Olanda, Norvegia e Spagna. Ma vi starete chiedendo, e l’Italia? Dopo il salto, trovate i criteri di valutazione e la classifica completa, ma non vi aspettate particolari sorprese.

Punti positivi sono assegnati a un Paese se

. La legislazione che tutela la discriminazione per motivi di orientamento sessuale,
. Partnership riconosciute tra persone dello stesso sesso,
. Diritti genitoriali tra partner dello stesso sesso,
. L’omofobia, riconosciuta come espressioni di odio e criminalità.
fonte gayprider

Lgbt, Gay nel calcio: Marco Borriello ha qualche sospetto


Calcio ed omosessualità, un binomio che scatena sempre non poche polemiche, come se fosse impensabile che nel calcio possano esistere giocatori gay. Eppure le prove non mancano, e come vi sono persone omosessuali in politica, nel rugby, nel nuoto, ed in tanti altri sport, è più che possibile che anche il calcio possa vantare dei giocatori appartenenti alla comunità lgbt. Allora perché ci si stupisce tanto quando un calciatore del Milan, Marco Borriello (molto noto per i gossip che lo riguardano) ammette che – secondo lui – i calciatori gay o bisessuali esistono eccome?

Intervistato da GQ, Marco Borriello ha parlato di donne, e di omosessualità nel mondo del pallone, ed ha affermato: “Non ho mai conosciuto gay nel mio ambiente. Ma su alcuni ho avuto dei sospetti. Non faccio nomi, non sono omosessuali puri. Forse bisessuali“.

O più probabilmente si tratta di giocatori “omosessuali puri” (come li chiama lui), che fingono di essere eterosessuali? È una possibilità… ed è anche comprensibile, se si pensa al clamore intorno alle foto che immortalavano Zlatan Ibrahimovic e Gerard Piquè, mentre si accarezzano appoggiati su una macchina.

Borriello non intende fare nomi in merito a quali potrebbero essere questi calciatori omosessuali (o bisessuali), ma con queste parole ha fatto capire che qualcosa in più ci sarebbe, e che quel qualcosa rimane nascosto nel mondo del calcio, tanto riluttante ad ammettere che anche in campo vi sono giocatori gay, e che (incredibilmente) questi calciatori sanno giocare anche bene!
fonte virgilio

domenica 6 giugno 2010

Verona: dal Galà della Lirica appello in diretta contro Bondi Stasera su RaiUno. Il testo del comunicato sarà letto dalla Clerici


Non hanno mollato e alla fine qualcosa hanno ottenuto i lavoratori della Fondazione Arena di Verona protagonisti questa sera del “Galà della Lirica”,
che andrà in onda su Rai 1 alle 21.30,
condotto da Antonella Clerici: è stata una settimana piuttosto intensa di contrattazione su come attuare la protesta sulle ripercussioni al decreto Bondi.
Loro avevano chiesto di eseguire, in apertura di serata, l'inno di Mameli. Proposta bocciata.
Avevano rilanciato con la lettura del comunicato che pubblichiamo sotto in forma integrale.
Un appello alle istituzioni in diretta
Alla fine i lavoratori hanno dovuto accettare di poter fare solo un appello alle istituzioni .
“La Rai ci concede solo uno spazio per poter chiedere alle istituzioni politiche di ritirare il decreto Bondi al contrario non si entrerà nel merito della questione legata
alla precarizzazione di molti di noi “ commenta Dario Carbone segretario Fials.

Antonella Clerici durante "Carmen"

La lettura del testo verrà fatta dalla conduttrice e non dai lavoratori; meglio di niente come invece sembrava prima della lunga trattativa.
Per l'inno d'Italia ci sarà tempo durante tutte le 50 repliche della stagione lirica estiva in Arena mentre domani l'appuntamento è a Roma in piazza Navona per la grande manifestazione contro i tagli alla cultura dei lavoratori e non ai manager che gestiscono: nel caso della fondazione Arena di Verona, ad esempio, il sovrintendente Girondini percepisce un compenso di 200 mila euro e la proposta di un premio di altri 50 mila.

IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

"Questa sera i lavoratori della Fondazione Arena di Verona si uniscono a quelli di tutti i teatri lirici italiani nella protesta in atto contro il decreto legge emanato d’urgenza il 30 aprile dal Ministro dei Beni Culturali.
Il Consiglio dei Ministri, invece di approntare un iter parlamentare finalizzato a una seria e condivisa riforma dello spettacolo dal vivo, ha scelto di ricorrere ad un decreto che, anziché individuare gli sprechi VERI NELLA GESTIONE (e le responsabilità degli amministratori) dei teatri, sancisce di fatto la scomparsa dei Corpi di Ballo, la precarizzazione di migliaia di lavoratori, di arti e mestieri altamente specializzati, la decurtazione dei salari ed il blocco delle assunzioni.
La Costituzione, all’art. 9, promuove lo sviluppo della cultura: noi continueremo a far sentire la nostra voce e la nostra musica a sua difesa.
Siamo contrari alla mera classificazione di mercato dei teatri lirici come previsto nel decreto: devono restare patrimonio nazionale integro e intangibile ed in tal senso sostenuto e incentivato dallo Stato.
Vogliamo credere che i lavoratori, non solo dello spettacolo dal vivo ma dell’intero mondo del lavoro, siano considerati una risorsa e non un costo.
Per tali principi ci appelliamo alle massime cariche istituzionali dello Stato affinchè venga abrogato il decreto legge nr 64 e contestualmente venga attuata l’auspicata globale riforma dello spettacolo.
A nome di tutte le maestranze della Fondazione .Arena di Verona e delle rappresentanze sindacali CGIL CISL UIL E FIALS grazie per la Vs. cortese attenzione e buona serata".
CGIL/SLC/FISTel/UILCom/FIALS RSU

fonte ilsalvagente Elisabetta Reguitti

Lirica, Stasera Arena di Verona IL Galà in tv per conquistare un nuovo pubblico e «Portare il melodramma in tutte le case e far stupire»


Arena di Verona 2010, lo spettacolo sta per iniziare davvero. Oggi alle 20,30 le luci dell'anfiteatro si accenderanno per dare inizio al galà d'anteprima della stagione lirica areniana. Per la prima volta, nella lunga storia del Festival dell'Arena, giunto all'edizione numero 88, sarà una diretta televisiva nazionale, su Raiuno, a dare l'avvio, con uno spettacolo tra lirica e pop, ideato e prodotto da Arena Extra, emanazione della Fondazione.
Al di là degli ospiti, i cantanti pop e quelli lirici, le vere protagoniste della serata, condotta da Antonella Clerici, saranno le opere in cartellone: Carmen, Madama Butterfly, Il Trovatore, Turandot e Aida. Ma la star assoluta sarà l'Arena, utilizzata a 360 gradi, dal palco alla platea e alle gradinate.
L'azione, infatti, si svilupperà anche sul palco reale, dove la Clerici svolgerà le interviste ai suoi ospiti, molti dei quali si esibiranno proprio dal parterre. L'idea di base è la stessa che in questi giorni di prove e incontri hanno ribadito autori e presentatrice: avvicinare il pubblico di massa, quello della televisione, alla lirica; portare le eroine delle opere «in casa della gente», come ha detto Antonella, «per far capire a tutti la lirica» e per «suscitare stupore e ammirazione per uno spettacolo di alto livello, frutto di un lavoro imponente». Anche artisti «consumati» come Riccardo Cocciante e Gianni Morandi – ospiti pop insieme a Francesco Renga, Katherine Jenkins, Lucio Dalla e il trio di Tenorini del programma Ti lascio una canzone – sono rimasti impressionati, durante le prove di ieri, dalle scenografie e dall'orchestra, diretta, durante i momenti più «leggeri» dal maestro Marco Sabiu.
Vediamo dunque gli interventi e i duetti in programma per quanto riguarda la sezione pop (per la lirica, vedi l'articolo a destra): Cocciante canterà Verona, un'aria tratta dalla sua opera popolare Romeo e Giulietta; Dalla duetterà con Katherine Jenkins sulle note di Caruso; poi, lo stesso mezzosoprano inglese canterà Bring me to life, una rivisitazione operistica di una canzone gothic rock della band americana Evanescence; Gianni Morandi si esibirà in Tu che m'hai preso il cuor; mentre Francesco Renga riproporrà Un amore così grande, già nel suo ultimo album, Orchestraevoce. A chiudere, il Trio dei Tenorini con Mattinata, romanza di Leoncavallo, e Granada (saranno anche giovani, ma hanno scelto due cavalli di battaglia di, rispettivamente, Al Bano e Claudio Villa; la Jenkins, dunque, è di un altro pianeta). La parte pop della serata vedrà anche il debutto in Arena di Carmen Masola, la vincitrice della trasmissione tv «Italia's got talent», che nei prossimi giorni pubblicherà un album di arie famose. Per lei, l'Ave Maria di Schubert. Il galà Arena di Verona 2010 – Lo spettacolo sta per iniziare è un programma di Gianmarco Mazzi per Arena Extra, per la regia televisiva di Sergio Colabona; scritto da Ivano Balduini, Matteo Catalano, Eddy Martens (il compagno della Clerici) e Francesco Valitutti.
fonte larena.it Giulio Brusati

Politica Lgbt, Paola Concia: basta scontri destra e sinistra sull’omofobia


Anna Paola Concia, ci ritenta. Dopo gli ultimi fatti accaduti in questi giorni a Roma e a Milano, la relatrice della legge contro l’omofobia, cerca di ritessere la tela, cercando di portare a casa quel risultato che ci manca da troppo tempo. Scorrendo le dichiarazioni di esponenti di destra e di sinistra, che come al solito fanno a gara, ci si può far prendere dallo sconforto. Per questo la deputata del PD, giustamente rilancia: “Faccio un appello accorato alle forze politiche e ai rappresentanti di destra e di sinistra. Chiedo una moratoria sullo scontro ideologico che ogni volta che si parla di omofobia o di diritti degli omosessuali, scatta in tutti come un riflesso condizionato”. La parlamentare, unica lesbica dichiarata a Montecitorio, sottolinea: “quando accade un episodio di violenza omofoba ogni parte politica, così come ogni suo rappresentante, sente il dovere, invece di parlare del problema, di parlare alla propria parte politica, molto spesso quella più retriva -aggiunge- Voglio solo parlare a quelle e a quelli come il ragazzo che e’ stato aggredito l’altra sera a Roma, cioè ai gay e alle lesbiche italiani che hanno il diritto di vivere liberi dalla paura e dalla violenza ed essere considerati cittadini di serie A”. Speriamo che l’appello sia raccolto e che finalmente tutti e tutte ascoltino queste parole: “Come relatrice della legge contro l’omofobia chiedo a tutti di collaborare affinche’ questa legge venga approvata, per il bene dei suoi cittadini e non per il bene di una parte politica. Perche’, lo ricordo sommessamente -conclude Concia- questa legge se sarà, sarà una legge bipartisan. Sono ben accetti solo consigli da chi vorrà costruire e non distruggere”.
fonte gayfreedom

Libri "Brodo caldo per l'Anima" La storia del Buddha d’oro


Nell’autunno del 1988 Jack Canfield fu invitato a tenere una conferenza sull’amor proprio e sull’efficienza massima in un convegno ad Hong Kong.
Ciò che lo colpì maggiormente delle cose viste durante questo viaggio fu il tempio di Budda a Bangkok, un tempio molto piccolo che custodisce la statua di un Budda d’oro alto più di tre metri, del peso di oltre due tonnellate e mezza, valutato 196 milioni di dollari!

”Era una visione che incuteva timore: – commenta Canfield – un Budda d’oro massiccio dall’aria gentile ma imponente che ci sorrideva dall’alto”. Accanto alla statua c’era una bacheca in cui era riportata la sua storia:

Nel 1957 alcuni monaci di un monastero dovevano trasferire un Budda d’argilla dal loro tempio a una nuova sede. Il monastero doveva essere trasferito per far posto alla costruzione di una superstrada attraverso Bangkok.

Quando la gru cominciò a sollevare l’idolo gigantesco, il peso era così formidabile che la statua cominciò ad incrinarsi. Per di più cominciò a piovere. Il monaco superiore, preoccupato di non danneggiare il sacro Budda, decise di rimettere a terra la statua e di ricoprirla con un grande telone per proteggerla dalla pioggia.

Più tardi, quella sera, il monaco superiore andò a controllare il Budda. Accese la torcia elettrica sotto il telone per vedere se il Budda era asciutto. Quando la luce raggiunse l’incrinatura, il monaco notò uno strano riflesso.

Guardando meglio, si chiese se non potesse esservi qualcosa sotto l’argilla. A mano a mano che venivano via i pezzi d’argilla, il bagliore si faceva più vivido e più esteso.
Trascorsero molte ore di lavoro prima che il monaco si trovasse faccia a faccia con lo straordinario Budda in oro massiccio. Gli storici ritengono che diverse centinaia di anni prima della scoperta del monaco l’esercito birmano stesse per invadere la Thailandia (allora chiamata Siam).

I monaci siamesi, rendendosi conto che il loro Paese sarebbe stato ben presto attaccato, coprirono il prezioso Budda d’oro con uno strato esterno d’argilla per impedire che il loro tesoro venisse trafugato dai birmani. Purtroppo, a quanto pare, i birmani massacrarono tutti i monaci siamesi e il loro segreto ben custodito dal Budda d’oro rimase intatto fino a quel giorno fatale del 1957.

Tornando a casa – scrive Canfield – in aereo cominciai a pensare fra me: tutti siamo come il Budda d’argilla, coperti da una crosta di durezza costituita dalla paura, oppure sotto ciascuno di noi vi è un “Budda d’oro” o un “Cristo d’oro” o “un’essenza d’oro” che è il nostro vero Io.

A un certo punto della nostra vita, fra i due e i nove anni d’età, cominciamo a coprire la nostra “essenza d’oro”, il nostro io naturale. Più o meno come il monaco, con martello e scalpello, il nostro compito ora è di scoprire la nostra vera essenza.

tratto da “Brodo caldo per l’anima” ; editore Armenia; autori Canfield e Hansen.
fonte viverealmeglio