sabato 27 marzo 2010

LGBT E NON SOLO, 3000 Visite in pochi mesi,Grazie!!


Volevo ringraziare tutte le persone che passano da questo mio blog, ringrazio a chi passa casualmente, ringrazio chi passa regolarmente.....ringrazio tutti/e, ma proprio tutte le persone che passano da qui. Ho aperto questo mio blog solo pochi mesi fà, era solo il 24 Dicembre, e oggi 27 Marzo, con piu' di 3000 visite!
Grazie mille a tutti...

A dire la verità non lo avevamo per nulla notato, pensando che ci volesse ancora un po’ di tempo prima di raggiungere quota 3000, e invece questa mattina dando un’occhiata al contatore …3006 visite!

Che dire, siamo “entusiasti” di essere arrivati a questo piccolo traguardo in così poco tempo. Si tratta di un bel risultato per un blog che ha pochi mesi di vita. Significa che l’idea che abbiamo avuto di parlare, raccontare e cercare di spiegare i fatti che accadono nel mondo LGBT E NON SOLO, funziona...
E con visite da tutto il mondo, grazie alla translitterazione. Potrete vedere le tante Nazioni cliccando sul contatore di visite, e selezionando poi Geolocation.
A dimostrarci stima sono stati anche i tanti attestati che ci sono giunti in questi mesi. Ora l’impegno da parte nostra sarà ancora maggiore....
Grazie a tutti Lisa.

Sergio Rovasio, una voce di "Certi Diritti" per i cittadini lgbtq


Di militanza per combattere l’omofobia, per affermare i diritti lgbtq, ne ha fatta tanta. Tutta sotto i vessilli del Partito Radicale. Torinese, Sergio Rovasio, a 16 anni è entrato nei Radicali per battersi contro il nucleare, per le libertà delle minoranze sessuali. È tra i fondatori della Lega Antiproibizionista e nel 2006 diventa segretario del gruppo Radicale alla Camera. Dal marzo 2008 diventa segretario dell’Associazione “Certi Diritti” aprendo importanti spiragli per i diritti delle coppie conviventi omosessuali. Sua, insieme a Rete Lenford, la battaglia aperta nei Tribunali e poi alla Consulta, per il matrimonio omosessuale. Ora, Sergio, intende estendere la sua battaglia in Regione Lazio, dove è candidato nella lista di Emma Bonino. Un militante gay diverso, Sergio Rovasio, per ostinazione e cultura. E per la concreta onestà di essere sempre e comunque al servizio delle rivendicazioni delle persone lgbtq. Mai ha detto no quando è stato sollecitato a intervenire sul Parlamento e altrove per proteggere le persone omosessuali e transessuali.

Sergio, la maturazione di “Certi Diritti” sta nelle grandi battaglie che siete riusciti a imporre non solo al Movimento lgbt ma anche alla società civile. Quali sono stati i maggiori impedimenti, le difficoltà, il dialogo con il Movimento lgbtq?
Difficoltà ce ne sono da quando siamo nati, credo dipenda per lo più da diffidenze e timori che abbiamo subito cercato di eliminare mettendoci al lavoro insieme ad altre realtà del movimento lgbt. Abbiamo costruito una credibilità forte perché tutti hanno capito che non ci interessano le polemiche ma il raggiungimento degli obiettivi che ci vedono impegnati sullo stesso fronte: superamento delle disuguaglianze e lotte per i diritti.
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Oggi tutte le associazioni lgbtq sono per il matrimonio omosessuale. Qualcuno fuori dal coro insiste per una legge tipo il Pacs francese; dice essere più libertaria per le coppie che non convivono.
In linea di massima io sarei d’accordo su due tipi di regolamentazione, una più leggera, tipo PaCS o Dico; questo però non deve impedire la possibilità, per chi lo vuole, di potersi sposare indipendente dal fatto che sia una coppia omosessuale. Noi possiamo anche prevedere una regolamentazione più ‘libertaria’, e se dovessi scegliere personalmente opterei per questa soluzione, ma non mi pare che si risolva il problema del superamento delle disuguaglianze.

Come siete arrivati a coinvolgere la Corte Costituzionale?
Grazie ad un lavoro avviato dall’Associazione Radicale Certi Diritti, di cui sono Segretario, circa due anni fa con il supporto di Avvocatura lgbt – Rete Lenford. Abbiamo cercato le coppie omosessuali disponibili a partecipare alla campagna di Affermazione Civile che ci ha portati fino alla costituzione di parte civile della nostra Associazione davanti alla Corte. Insomma, la scelta della via legale contro lo status quo della classe politica, non è tollerabile che tutto rimanga fermo mentre parte dei cittadini chiede diritti e uguaglianza.

A pochi giorni dal voto amministrativo, i vescovi per bocca di Bagnasco, presidente della Cei, sono entrati a gamba tesa nella competizione elettorale, chiedendo ai cattolici di non votare chi è a favore dell’aborto; ipso dixit Bonino e Bresso.
È davvero strano che Bagnasco non abbia fatto lo stesso invito per quelli che sono divorziati o per coloro che sono coinvolti in giri di escort o che calpestano sistematicamente la legalità in questo paese… Evidentemente contano di più per lui i beni materiali dell’avidità del potere che la parte più spirituale del vero messaggio cristiano. È chiaro che non possono andare contro coloro che gli garantiscono beni e privilegi.

La tua candidatura, una candidatura lgbt per la Regione lazio con Bonino che significato ha per un militante omosessuale?
Vuol dire poter lavorare con sincera coerenza, senza ricevere sgambetti o ipocriti compromessi. Con Emma si lavorerà con rigore e serietà. Ho avuto la fortuna di lavorare molto con lei ed è davvero una donna straordinaria con grandi capacità e qualità. Credo che per i temi a me più cari sarà possibile fare un lavoro grandioso alla Regione.

In caso di vittoria della Bonino e tua quali saranno i tuoi impegni a favore delle persone lgbt del Lazio?
Lavorerò per il superamento dell’odiosa discriminazione voluta dalla Giunta Storace che prevede aiuti alle famiglie bisognose ma solo se sposate. Se una coppia convive non può ricevere aiuti pur stando in difficoltà. Nel mio programma ho anche proposto, e spero di riuscirci, campagne di informazione e prevenzione sulla sessualità e per combattere le malattie sessualmente trasmissibili. Inoltre occorre avviare un grande lavoro di protezione e aiuto per le fasce più deboli con apposite campagne contro bullismo, omofobia, transfobia, xenofobia. Ho già annunciato che se sarò eletto passerò il mio primo giorno nel carcere di Rebibbia, nel reparto transessuali.

Vi è nei pensieri delle persone lgbtq l’idea che questo è un Paese ingessato sui diritti civili Da una parte la politica sorda; dall’altra una chiesa terribile contro i diritti omosessuali e per non farsi mancare nulla, i movimenti lgbt non trovano una linea strategica comune sono parecchio litigiosi. Che fare?
Sulla campagna pro-matrimonio gay ho notato una grande unità da parte di tutte le realtà lgbtq e sono fiero che tra i promotori di questo nuovo dialogo tra associazioni e singoli ci sia la nostra Associazione Radicale Certi Diritti. Abbiamo molti altri fronti di impegno su cui ci dobbiamo mettere subito al lavoro contro le idiote e omofobe posizioni clericali ispirate ai privilegi di casta piuttosto che dai veri valori di fratellanza e amore. I Radicali hanno un patrimonio di idee riguardo iniziative e progetti per il presente e il futuro.

Si può dire che sui diritti civili omosessuali siamo fuori dall’Europa, persino fuori dalla destra europea. Chi e come si può cambiare questo stato di cose?
Dobbiamo sperare che dopo tutto il peggio che stiamo vivendo con questa classe politica, contorta sui suoi interessi di casta, ci sia un nuovo modo di concepire l’impegno civile e politico. Occorre adeguarsi all’evoluzione europea che garantisce, con i Trattati di Nizza e di Lisbona, sempre più diritti e offre forme di protezione ai cittadini più deboli. Noi stiamo andando nel senso opposto e credo che occorra invertire la rotta al più presto. Persino le destre europee hanno posizioni molto più liberali e di tolleranza mentre qui si valorizza una concezione sempre più demagogo-fascista.

Le candidature lgbt, per molti sono stati una delusione. Si può costruire una lobby politica gay seria e forte da dove partire per sancire diritti contro l’omofobia, le discriminazioni, i diritti dei minori che crescono in famiglie arcobaleno, la tutela delle transessuali, e tanto altro?
Io non sono certo che uno o due esponenti lgbt possano fare miracoli, credo invece in quella parte di cittadini ed eletti che, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, si impegnano per la promozione della tolleranza, della laicità e dei valori di impegno per migliorare la condizione delle persone che sono sempre state perseguitate e oggetto di pregiudizio. La scuola radicale da questo punto di vista è molto preziosa. Chi si batte per questo sarà anche favorevole al lavoro che ci vede impegnati sui temi per la difesa dei diritti lgbt.
Un tuo motto?
I problemi non si pongono. Si risolvono.
fonte queerblog

DIRITTI PER LE COPPIE LGBT, OMOSESSUALI: “TRENTO PIU’ AVANTI DI BOLZANO”


«Nel rinvio ci vedo pure un segnale positivo, mi fa ben sperare, ma è una valutazione del tutto soggettiva poiché la Corte Costituzionale è un organismo super partes per eccellenza e non è assolutamente prevedibile». Enrico Oliari , consigliere comunale del Pdl a Merano e presidente dell’associazione gay liberali, è parte in causa nel ricorso presentato alla Corte Costituzionale con cui è stata chiesta la legittimità a celebrare in Italia matrimoni tra persone dello stesso sesso. Una decisione epocale che doveva essere presa ieri ma che è stata rinviata dopo Pasqua. Oliari, assieme al suo compagno Lorenzo Longhi, vive in Trentino. Dove, dice, sui contributi per la prima casa siamo più avanti che nel vicino Alto Adige.

Vivete in Trentino perché in provincia di Bolzano la legge non vi tutela? Ne ho parlato anche a Merano in Consiglio comunale, dove sono consigliere. In Alto Adige è stata fatta una legge sull’edilizia abitativa agevolata nel 1990 che prevedeva la possibilità di dare un contributo alle coppie conviventi more uxorio. Poi, la giunta Durnwalder, nel 1991, ha specificato che per coppie conviventi more uxorio si intende persone di sesso diverso. Questo nonostante un decreto del Presidente della Repubblica dell’89 in cui si specifica che con quella dicitura di intendono semplicemente due persone che vivono insieme. E in Trentino? Qui la legge si rifà proprio a quel decreto del Presidente della Repubblica, infatti noi abbiamo potuto ottenere i contributi per l’acquisto della prima casa, anche perché io avevo gli anni di residenza necessari. Che effetto fa questa differenza sostanziale tra due province così vicine? Su questo aspetto io trovo il Trentino molto più evoluto dal punto di vista giuridico e della convivenza sociale rispetto all’Alto Adige. Su questo non c’è dubbio e lo dico anche senza alcun problema. Da questo punto di vista l’Alto Adige si trova più indietro. Tornando al ricorso, c’è chi sostiene che il rinvio sia un bene perché, con le elezioni di mezzo, si evitano strumentalizzazioni politiche. É d’accordo? Si. Infatti, secondo me, questo rinvio è stato molto corretto, per quanto io non ci dorma di notte. Poi, quando pensi che tu puoi essere una delle persone che nel suo piccolo può contribuire a fare un pezzettino di storia, chiaramente una certa agitazione c’è. Se la decisione fosse a vostro favore lei ed il suo compagno sareste ricordati come tra i primi ad aver abbattuto un muro fin’ora invalicabile. Questo senza dubbio. Ma consideri che il movimento omosessuale italiano ha sempre portato avanti delle battaglie che non erano del tutto condivisibili e cioè la creazione di istituti giuridici di serie B come i Pacs alla francese, o i Dico, per cui andiamo invece addirittura in serie Z. Quindi alla fine il movimento di centrosinistra ha sempre portato avanti il riconoscimento delle coppie di fatto come due nonnini che vivono insieme. Io invece, che ho comprato casa con il mio compagno, i diritti da nonnino non li voglio. Ma voglio qualcosa di più. Ci sono altre richieste fondamentali che vengono dal mondo omosessuale per raggiungere pari dignità con le coppie etero? Proprio stamattina (ieri, ndr) ne parlavo con un esponente della Lega: lui diceva che alcuni diritti si ed altri no. Ma quali?Mettendoli tutti insieme è saltato fuori il matrimonio: che in realtà, in sede civile, altro non è che un contratto che stabilisce determinati diritti e doveri. Perciò il matrimonio tra persone dello stesso sesso risolverebbe i problemi di discriminazione? Indubbiamente è la soluzione ottimale. Le faccio un esempio pratico: tra pochi giorni il mio compagno sarà operato agli occhi e non ci vedrà per un po’, circa tre o quattro giorni. Io non posso neppure prendere il congedo parentale sul lavoro, capisce? Non si tratta di cose campate in aria ma necessarie: prima parlavamo della casa, ora di salute. Perché in Italia c’è tutta questa avversione nei confronti delle unioni omosessuali? C’è il Vaticano ed una visione della politica di carattere moralistico: ma non solo su queste tematiche. Pensi cosa avviene ogni volta che si parla di cellule staminali o di altri argomenti. Sembra quasi che le decisioni sulle tematiche etiche siano demandate alla Chiesa: ma noi siamo uno Stato laico, non siamo tutti cattolici, per quanto io stesso abbia un profondo rispetto per il sentimento cattolico. L’Italia è di tutti e quindi il vero problema è questa moralità: i gay chiedono un matrimonio civile, mica quello religioso che rimane ad appannaggio della Chiesa.
fonte iomiimpegno

Lgbt, Quotidiano Libero, 15mila euro al Pink per risarcimento


Verona. Il quotidiano Libero risarcisce il Circolo Pink con 15mila euro per un articolo giudicato dal gruppo diffamatorio in quanto si accostava il reato di pedofilia all’attività dell’associazione che da 25 anni si batte per i diritti di gay, lesbiche, transessuali e bisessuali. L’articolo pubblicato il 22 agosto del 2003, in occasione della manifestazione contro l’arrivo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, era stato infatti il motivo della querela per diffamazione sporta dal presidente del Circolo Pink, Giovanni Zardini. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Monza aveva accolto la denuncia, nel maggio del 2008, disponendo il rinvio a giudizio per la giornalista Cristiana Lodi e l’ex direttore responsabile di Libero, Alessandro Sallusti. Dopo sette anni, il Circolo e Libero sono giunti all’accordo: il quotidiano ha infatti versato 15mila euro all’associazione in cambio del ritiro della querela. È un accordo importante dal punto di vista economico», spiega Zardini, «perché questi soldi permettono alla nostra associazione di sopravvivere in una città come Verona, ma soprattutto dal punto di vista simbolico e politico. Nessuno potrà più permettersi di accostare impunemente le associazioni o le persone gay, lesbiche, transessuali e bisessuali all’odioso comportamento, che è anche un reato, denominato pedofilia»
Pubblicato da notiziegay.it

Libri,La Fonte dell'Eterna Giovinezza di Nobuo Shioya


La Fonte dell'Eterna Giovinezza
Come vivere in perfetta salute e libertà grazie alla corretta respirazione e alla forza creatrice dei pensieri
Nobuo Shioya

Una lettura scorrevole e ricca di esempi pratici. Per scoprire come accumulare nel nostro corpo l’energia infinita presente in ogni angolo dell’universo e liberare la capacità di auto guarigione che ognuno di noi possiede.

Grazie all’eccezionale figura di Nobuo Shioya, autore di questo libro, il famoso scienziato dei cristalli d’acqua MASARU EMOTO racconta di essere entrato in contatto con la dimensione spirituale dell’esistenza.

Prima un bambino dalla salute fragile, poi un affermato medico e pranoterapeuta, sportivo di successo e instancabile viaggiatore. Questa è la storia di Nobuo Shioya, lo studioso giapponese che alla soglia dei cent’anni è diventato famoso per il suo stupefacente metodo.

La fonte dell’eterna giovinezza svela il segreto alla base di quello che all’apparenza potrebbe sembrare un miracolo, ma che in realtà è pura scienza: il metodo del Dr. Shioya è basato su una particolare tecnica di respirazione, la cui pratica estremamente efficace è dettagliatamente descritta in queste pagine.

Una volta afferrato il metodo, gli ambiti della sua applicazione riguardano tutto ciò che ci circonda: dalla guarigione al successo, dal ringiovanimento alla realizzazione dei nostri desideri, dai rapporti con gli altri fino alla pace nel mondo. Una guida semplice e ben strutturata.

Nobuo Shioya è nato in Giappone nel 1902. Essendo stato un bambino cagionevole, ha cercato intensamente il modo per recuperare la salute. Questa ricerca l’ha portato a scegliere la professione medica, così da poter aiutare se stesso e gli altri. Dopo aver conseguito il dottorato, ha unito i metodi della medicina occidentale alla tradizione orientale. In seguito si è accorto che il metodo della visualizzazione poteva accelerare il processo di guarigione dei suoi pazienti. Da quel genere di visualizzazione e dalla sua particolare tecnica respiratoria ha tratto un metodo curativo del tutto particolare e molto efficace, che viene descritto in queste pagine.
fonte macrolibrarsi

venerdì 26 marzo 2010

Lgbt,Gay/ Ass. Certi Diritti: Rispettiamo Corte, non come Giovanardi


"Ieri è iniziato un percorso nuovo per i diritti comunità Lgbt"

La comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e trans) rispetterà la decisione della Corte costituzionale sui matrimoni gay, qualsiasi essa sia, a differenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi. Lo ha detto il segretario dell'associazione radicale Certi Diritti, Sergio Rovasio. "Ieri il sottosegretario Giovanardi - ha affermato - con un comunicato ha tentato di dettare una sentenza. Noi invece attendiamo rispettosamente la decisione. Questa è la differenza fra chi rispetta le massime autorità di questo paese e chi cerca l'affermazione col sopruso".

"Quello che è iniziato ieri - ha proseguito - è l'inizio di un percorso che ha reso più consapevole tutta la comunità. Stiamo conducendo una battaglia per ottenere il riconoscimento del matrimonio gay, che è l'unico modo per superare definitivamente tutte le discriminazioni. Quella delle unioni civili - ha precisato - è una battaglia parallela, che non riguarda soltanto le coppie omosessuali".

"Vorrei ringraziare tutto il collegio di difesa che è riuscito a portare davanti alla Corte le ragioni della comunità Lgbt italiana, mostrando una forte passione civica". Il collegio è stato guidato, ha ricordato, da tre costituzionalisti: la professoressa Marilisa D'Amico e il professor Vittorio Angiolini, dell'università Statale di Milano, e Vincenzo Zeno-Zencovich, docente dell'ateneo Roma3.
fonte Apcom

Lgbt,Coppia gay al ballo della scuola E l'America conservatrice si ribella


Una studentessa invita la sua fidanzata alla festa dell'università. Ma il consiglio d'Istituto cancella l'evento
Il caso finisce davanti a un Tribunale Federale, sulle pagine di Facebook, in Rete, in Tv. E divide gli Stati Uniti

ABERDEEN - La studentessa Constance McMillen, voleva solo andare al ballo. Voleva andarci insieme alla sua fidanzata e vestita con lo smoking. Ma l'America bigotta di un'università del Mississippi, l'Itawamba Agricultural High School, si è sentita offesa, forse provocata, così ha cancellato il ballo di fine anno. E il sogno di una ragazza. Ora il caso della studentessa lesbica è finito davanti a un Tribunale Federale. Oltre che sulle pagine di Facebook, in Rete e sui poster delle strade e da settimane in Usa sta infiammando gli animi non solo degli abitanti di Itawamba, una piccola contea nel profondo Sud rurale e conservatore degli Stati Uniti.

Dopo aver cancellato l'evento perché la pubblicità scatenata dalla vicenda stava creando "una distrazione al processo di apprendimento", il consiglio d'istituto dell'Itawamba Agricultural High School si è ritrovato nel mirino dell'American Civil Liberties Union (ACLU). "Sono stato chiamato con ogni tipo di epiteto, omofobo, bigotto e altri termini insultanti", ha raccontato sconsolato al giudice Trae Wiygul, vice-preside della Itawamba Agricultural High School, bombardato nelle ultime settimane da 4 mila mail, la maggior parte negative. L'ACLU, l'organizzazione a difesa dei diritti civili ha chiesto, a nome della studentessa, un provvedimento a sua difesa in virtù del Primo Emendamento sulla Libertà d'Espressione. Il giudice federale dovrà decidere il da farsi, e anche in fretta, perché il ballo era programmato per il 2 aprile.

Constance McMillen aveva chiesto a dicembre al personale scolastico di poter partecipare al ballo caccompagnata dalla fidanzata. Ma avevano risposto 'no'. Piu tardi però i dirigenti ci avevano ripensato e dato il consenso purché le due ragazze non ballassero né si tenessero per mano. Un compromesso 'moderno' ma l'America si è spaccata lo stesso. Il caso ha assunto ormai una rilevanza nazionale: lo scorso venerdì la McMillen, che è sostenuta dai genitori (anche la madre è lesbica) è stata intervistata dal popolare programma di Ellen DeGeneres (
IL VIDEO): l'anchor-woman icona delle battaglie gay, insieme a un sito Internet (Tonic.com, che si descrive come "rivolto a promuovere le cose belle che accadono tutti i giorni in giro per il mondo") le hanno donato 30mila dollari perché possa proseguire gli studi universitari.

Su Facebook il gruppo 'Lasciate che Constance porti la sua fidanzata al ballo' ha oltre 390mila fan. E la pagina personale di Constance 9.715 sostenitori. Nel frattempo i genitori e gli studenti dell'istituto hanno cercato una 'soluzione' e organizzato un ballo privato a cui la giovane non è stata invitata. Immediata la risposta dell'ACLU e dei gruppi a tutela del diritti omosessuali: hanno raccolto i fondi per un ballo che si terrà l'8 maggio. Sarà aperto a chiunque, etero compresi.
fonte repubblica.it

Tutte le insidie di Facebook Un virus sottrae le password personali degli utenti del social network


Tutte le insidie di Facebook
Un virus sottrae le password personali degli utenti del social network
Circola anche una falsa versione che consente di verificare chi ha guardato il proprio profilo

MILANO – Vi sembra plausibile che un’azienda comunichi, via email e «d’ufficio», il cambiamento della password degli utenti? No, appunto. Dunque l’aria di truffa di questo messaggio di posta elettronica che sta inondando centinaia di caselle di posta è individuabile anche da un utente Facebook alle prime armi. L’ultimo virus (per la verità già individuato in passato in una versione più timida) si insinua utilizzando il popolare social network e si dipana infatti via mail. Nella casella di posta elettronica arriva un messaggio, proveniente da Facebook.com, che avverte del cambiamento della password dell’account e informa che la nuova parola magica è contenuta in un file compresso. A quel punto, eseguendo il file allegato, vengono sottratti i dati sensibili dal Pc. «Una volta installato, il virus password stealer può potenzialmente accedere a qualsiasi combinazione di username e password presente sul computer, dalle informazioni bancarie ai dettagli di accesso alle email», ha affermato Dave Marcus, esperto di sicurezza dell’azienda del settore McAfee.

L’ALTRA MINACCIA – Ma le truffe che cercano di sfruttare la popolarità del sito 2.0 sono in aumento galoppante e prevedibile. Trend Micro, leader globale nella sicurezza dei contenuti Internet, ha rilevato diverse versioni di una falsa applicazione di Facebook che promette di svelare chi è andato a vedere un determinato profilo. Il servizio è stato più volte accusato di assecondare il voyeurismo insito nella curiosità di andare a vedere chi guarda cosa sul proprio profilo e criticato per la scarsa compatibilità con le regole della privacy. Ma ora pare che le copie false identificate siano almeno 25, con ancor meno garanzie (chiaramente) della copia originale. L’applicazione fasulla si presenta con nomi come peeppeep-pro, profile-check-online e stalk-my-profile. In sostanza arriva un messaggio in bacheca convincente e rassicurante, ma i numerosi pulsanti Continue visualizzati non attivano la funzione per il controllo dei profili, bensì richiamano un'altra applicazione che dovrebbe far guadagnare denaro agli scammer (truffatori) per mezzo delle inserzioni pubblicitarie.

UTENTI INGENUI – Insomma, a prima vista il gioco sembra a prova dei più ingenui, ma la realtà è che talvolta non si pensa alle insidie del cyberspazio e l’insegna Facebook sotto la quale si celano messaggi o email pericolose danno a molti iscritti sufficienti garanzie. Il social network in realtà ha già reagito da tempo, offrendo tutte le indicazioni necessarie nel gruppo Facebook Security che conta 1,5 milioni di fan e insegna come difendersi da cyber impostori, virus e truffe di altro genere, anche consapevole del fatto di essere un bocconcino prelibato, con i suoi 400 milioni di utenti registrati in tutto il mondo e il vanto plateale di aver sorpassato niente di meno che Google.

PEDOFILIA – Sempre in tema di sicurezza, è recente la notizia che Facebook rifiuta il panic button contro la pedofilia, ovvero un pulsante fisso dedicato a indicare i casi di sospettati di pedofilia alle organizzazioni per la difesa dei minori. Nonostante in un primo momento e in seguito al drammatico caso di Ashleigh Hall (adescata su Facebook e uccisa), il management dell’azienda avesse dichiarato di non aver alcuna preclusione per il bottone a tutela dei bambini, ora fa marcia indietro, sostenendo che esiste già qualcosa del genere nel sito e che questo sistema di report è molto efficace, essendo in grado di gestire una vasta rete di casi, dalla foto ambigua ai casi più gravi, tempestivamente segnalati alle forze dell'ordine. L’iniziativa delude una delle organizzazioni di punta della lotta alla pedofilia, la Child Exploitation and Online Protection e il suo amministratore delegato Jim Gamble solleva la questione. In sostanza quest’ultima e altre organizzazioni insistono affinché il panic button sia fisso nella pagina principale di ogni profilo, per rassicurare genitori e piccini e inibire i malintenzionati. Tuttavia, come dichiara Richard Allan – direttore per le policy europee del sito –, Facebook non cede e dichiara che provvederà invece a migliorare il servizio già esistente. Per il momento il pulsante in questione è già utilizzato da altri siti, come Bebo, il social network britannico dedicato però esclusivamente ai minori.
Emanuela Di Pasqua fonte corriere.it

Lgbt,Il sesso spiegato con un iPod Nano 5G


Ci sono tante varianti di sesso. C’è quello etero, quello omo, il travestitismo, di gruppo, creativo e così via. Ma in cosa consistono le varie forme di attività? Un video casto e puro usa degli iPod Nano 5G per mostrare simbolicamente la differenza.
fonte melamorsicata

giovedì 25 marzo 2010

Politica LGBT "Vendola" di Vladimir Luxuria


C’è un bellissimo passaggio in “Camere separate” di Pier Vittorio Tondelli in cui si descrive una prenotazione alberghiera per due: cosa banale in caso di coppia eterosessuale, un po’ più complicata se ad amarsi sono due uomini, Leo e Thomas:
“Quando spiegava che non sarebbe stato solo e dall’altra parte del cavo telefonico gli rispondevano con sussiego “Ma certo, porti pure sua moglie” e lui invece pregava di prendere nota del fatto che sarebbe stato accompagnato dal signor tal dei tali e che la camera d’albergo avrebbe dovuto essere intestata anche a quest’ultimo, un silenzio, uno schiarimento di voce, un colpo di tosse veniva a introdursi nella conversazione come un tangibile gesto di imbarazzo”.

Ho pensato a questo racconto quando sono stata invitata a presenziare alla conferenza stampa per la presentazione del progetto “Puglia Friendly” promosso dalla Regione Puglia. Una Regione che si apre a un turismo di pari opportunità, non solo per quello che riguarda la non discriminazione di turisti in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere, ma per l’opportunità di imparare da chi viene da fuori e di apprendere per chi decide di visitare la nostra splendida terra. Gli esercizi commerciali che esporranno il logo “Puglia Friendly” si impegnano ad accogliere chiunque bussi alle nostre porte, non a selezionare il turista in base alla sua sessualità, fede religiosa, colore della pelle, e magari, dopo averlo selezionato, semplicemente spremerlo. Un turismo “amichevole” che punta a far sentire rilassato e coccolato il turista, ogni turista… nessun imbarazzo a chi chiede una camera matrimoniale (con i letti uniti per intenderci) o un tavolo a due in un ristorante per tenersi mano nella mano, nessun fastidio per chi ha regimi alimentari diversi dal nostro per motivi religiosi, chi prenota una stanza con documenti al maschile pur avendo un aspetto femminile o viceversa…

Finora la Toscana ha sperimentato la formula “friendly” ma limitatamente alla Versilia, in particolare a Torre del lago, ma questa volta è l’intera Regione a impegnarsi con un accordo turistico-commerciale omo-solidale diffuso sul territorio attraverso un portale su internet e un controllo sull’effettiva attuazione di questi principi.

Mi piace la parola “friendly”: la parola “amicizia” implica il prodigarsi per comprendere gli altri e non escluderli, il vero amico non è colui che vorrebbe forgiarti per farti rientrare in un modello prestabilito come codice di ingresso, come password, pena l’allontanamento. “Puglia Friendly” cerca di far capire al turista gay straniero che esiste anche un’altra Italia, diversa dall’oscurantismo religioso e dall’indifferenza politica, un Paese dove mancano leggi sui nostri affetti e contro la omo/transfobia… ma dove ci sono iniziative locali che vanno in controtendenza.

Amico è chi aiuta in momenti di difficoltà: una Regione che non ti punisce se sei non solo una coppia gay ma magari anche senza grandi possibilità economiche, una Regione che ti dona la speranza di far parte di un bando per l’assegnazione di case popolari o che, se la tua casa viene distrutta per calamità naturali, come accaduto in Abruzzo e in Sicilia, non ti esclude come nucleo familiare bisognoso di un secondo alloggio. E’ la Regione che nelle politiche di Welfare include le coppie conviventi che non hanno voluto sposarsi in Chiesa o che non hanno potuto neanche contrarre matrimonio civile.

Voglio avere un Presidente amico, non ostile, senza quella stupida arroganza di chi si crede superiore a un altro solo perché è eterosessuale. Un Presidente onesto, serio, ligio al dovere, responsabile, determinato, uno che è riuscito a conservare l’affetto dei suoi corregionali, cosciente del consenso ottenuto e difeso con sforzo, contro tutto e tutti.
Voglio Vendola Presidente.
fonte vladimirluxuria

Mussolini: "Sì a coppie di fatto". Giovanardi: "Immorale"


Botta e risposta fra il presidente della Commissione parlamentare bicamerale per l'Infanzia, Alessandra Mussolini, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, droga e servizio civile, Carlo Giovanardi sulle coppie di fatto. «Io - ha detto Mussolini a Klaus Davi, durante un'intervista per il programma, KlausCondicio - sono favorevolissima al riconoscimento e alla regolarizzazione delle coppie di fatto. Ho anche firmato i DiDoRe che mi appresto a sostenere ancora più attivamente». «Mi auguro anche - ha concluso - di riuscire a portare avanti in commissione di giustizia la mia proposta di legge per far sì che i figli nati al di fuori del matrimonio vengano automaticamente legittimati, perché adesso, quando si riconosce un figlio, questo ha solo il genitore da cui viene riconosciuto, ma non i nonni. Dato che sono già moltissime le firme di parlamentari d'accordo, mi impegnerò affinché se ne parli sempre di più».

Mussolini: Per Giovanardi si tratta di una "cosa immorale". «Il centrodestra - ha commentato il sottosegretario - nella scorsa Legislatura non solo ha duramente avversato il Governo Prodi che voleva regolarizzare le cosiddette coppie di fatto ma ha anche appoggiato la grande manifestazione del Forum delle famiglie a favore della famiglia così come scritta nella nostra Costituzione laica e repubblicana. È immorale chiedere e ottenere i voti garantendo questa linea e poi disinvoltamente sostenere il contrario come sta facendo l'onorevole Mussolini che non solo vuole i DiCo ma anche consentire le adozioni per i single, frustrando così le attese di decine di migliaia di coppie che attendono di adottare un bambino». «Se si sostengono le posizioni dei vari Vendola, Bresso e Bonino - conclude Giovanardi - tanto vale stare con gli originali piuttosto che con gli imitatori dell'ultima ora».
fonte gay.it

USA, la riforma sanitaria esclude la comunità lgbt?


La riforma sull’assistenza sanitaria approvata dalla Casa Bianca nella giornata di domenica con la maggioranza di 219 voti contro 212, offre ad oltre 30 milioni di Americani di avere accesso alle coperture sanitarie. Ma la comunità lgbt Americana è esclusa dalle disposizioni dell’assistenza sanitaria.
La legge offre, infatti, coperture di assistenza sanitaria ai cittadini Americani che ancora non dispongono di una’assicurazione medica, fino a ricoprire il 95% della popolazione.
La legge purtroppo non include specifiche coperture per la comunità lgbt, intesi sia come singoli individui sia come nucleo familiare, rispetto a quanto era stato dichiarato quando la legge era stata discussa per la prima volta nel mese di Novembre alla Casa Bianca.

Tammy Baldwin, deputata del Wisconsin, prima lesbica dichiarata del Congresso e leader nella crociata per la legalizzazione delle unioni per coppie dello stesso sesso, ha dichiarato che nonostante la legge non sia tanto perfetta, spiana comunque la strada per proporre in un futuro non lontane delle leggi di assistenza sanitaria per la comunità lgbt.

” Avremo molte opportunità per occuparci delle imperfezioni di questa legge – ha dichiarato – non capita spesso di votare per leggi sull’assistenza sanitaria di questa portata, spero pertanto di poter avanzare in un futuro prossimo tutto quello che è stato perso nelle proposte di legge precedenti per il bene della comunità lgbt”.

Le sole prevenzioni sociali per la comunità lgbt, nella corrente legislazione, riguardano l’assistenza per i malati di AIDS. Le prevenzioni sociali sono diverse dalla legge per i malati di HIV come l’Early treatment for HIV Act che offre cure mediche a tutti i cittadini che hanno contratto il virus.

Le ricerche condotte finora nella comunità lgbt potrebbero fornire ai medici ed ai ricercatori dati che non sarebbero utili ai fini delle ricerche federali sulla sanità.

Infatti, è poco chiaro, se non sconosciuto se gli uomini gay possano essere soggetti a soffrire di malattie cardiovascolari o a quanto ammonta il tasso di cancro al seno tra le lesbiche.

Sulla comunità lgbt la maggior parte dei dati raccolti riguarda statistiche di depressione, dati sui malati di HIV e i fumatori.

Lee Badgett, ricercatore della Williams Institute for Sexual Orientation (un istituto che si occupa degli individui in base al loro orientamento sessuale) presso l’Università della California, a Los Angeles, ha dichiarato, nel mese di gennaio, che i dati relativi alla comunità lgbt non sono per nulla utili per ricerche mediche.

Il motivo per cui la comunità lgbt non sia prevista nel piano legislativo di assistenza sanitaria resta un’incognita, forse sarà argomento dei prossimi sondaggi al fine di capire quale sia la differenza tra etero e gay tale da non permettere a quest’ultimo di accedere ai benefici di una legge federale e che pertanto dovrebbe essere per tutti i cittadini.
Immagini tratte da: advocate.com; scrapetv.com; pgnblogs; arcidonna.org; topnews.us; goqnotes.com; aidsconnect.net;
Via | Advocate

Grande Fratello: Gabriele Dario Belli è anche per la legge un uomo


Peggio dei luoghi comuni sui gay ci sono solo quelli riguardanti le lesbiche. Per molti maschi eterosessuali le donne omosessuali sono ancora, e soltanto, delle persone piuttosto esibizioniste (ogni riferimento a Sarah Nile e Veronica Ciardi non è casuale) che passano il loro tempo a strusciarsi contro per soddisfare le fantasie dei mariti frustrati.

La realtà, come accade molto spesso, non coincide con l’immaginario dopato di alcuni. Mentre alcuni si domandano su quanto possano essere lesbiche da uno a dieci una coniglietta di Playboy e l’amichetta altri decidono di andare avanti.
Gabriele Dario Belli, concorrente transessuale (FtoM) del Grande Fratello, è diventato a tutti gli effetti un uomo. In estate oltre a prepararsi per il matrimonio con la compagna storica inizierà le pratiche per adottare un bambino.

Nella sua eccezionalità la storia di Gabriele è più normale di quella raccontata da altri concorrenti del Grande Fratello che rappresentano solo delle fantasie. Dei pensieri legittimati più dei desideri inespressi di una parte della cittadinanza italiana che ai propri amministratori chiede solo di vivere una vita come quella di molti altri.
Arriverà il giorno in cui le persone come Gabriele non saranno solo dei concorrenti perfetti per il Grande Fratello ma degli anonimi vicini di casa.
fonte queerblog

mercoledì 24 marzo 2010

Berlusconi a Bari per Palese Vendola manda una videolettera


Comizio del presidente del Consiglio in Fiera.
Videolettera di Vendola: "Il premier dica dove sono i fondi Fas. Chissà che non arrivi con un assegno da 3 miliardi e 100 milioni, esattamente quelli che sotto la pressione di un noto ministro pugliese ha chiuso in cassaforte da quasi un anno"
di LELLO PARISE

Piazze vere e piazze virtuali per due pesi massimi della politica italiana che oggi sbarcano in Puglia. Duello a distanza fra D'Alema e Berlusconi. Il primo rimarrà da queste parti per tre giorni, l'altro per tre ore.
Il presidente del Consiglio si rifugia in un padiglione della Fiera del levante per tirare la volata a Rocco Palese, l'aspirante governatore del centrodestra. Trasformerà lo stand 18 in uno studio televisivo, per la diretta del Tg4 e quella sul sito palesepresidente. it. Vendola, serafico, commenta: "Finalmente potrà spiegare dove sono finiti i fondi Fas. Chissà che non arrivi con un assegno da 3 miliardi e 100 milioni, esattamente quelli che sotto la pressione di un noto ministro pugliese ha chiuso in cassaforte da quasi un anno". A Fitto fischiano le orecchie.
E' la prima volta a distanza di dieci mesi che Sua Emittenza fa capolino nei dintorni di san Nicola. Giampaolo Tarantini e le varie Patrizie D'Addario gli avevano consigliato di stare alla larga da questa che appariva come una città tentacolare agli occhi del mondo. E, a quelli dei magistrati, come un porto da dove "Gianpi" impacchettava cadeau in guepiere poi scartati dal premier a Palazzo Grazioli o in Sardegna.
Era il 31 maggio 2009 quando il Cavaliere passeggiava lungo corso Vittorio Emanuele, tra applausi e fischi: si celebravano le comunali e tra i competitori figurava pure la D'Addario nella lista della Puglia prima di tutto, quella di Raffaele Fitto, il ministro che per Tarantini "Berlusconi non può vedere". Quel giorno avrebbe fatto finta di non vedere nemmeno la "lady D" barese. Un paio di settimane più tardi scoppiò il putiferio mediatico-giudiziario e Berlusconi si eclissò. Trecento giorni dopo ci riprova con un bagno di folla, ma guardato a vista nel chiuso della Fiera.
Comizio a tutto tondo per D'Alema. Il presidente del Copasir stasera è nel Salento: ad Alessano, con il segretario dei riformisti Sergio Blasi, quello secondo cui "il Pd non è un negozio". Domani il lìder Massimo sarà a Bari, per partecipare all'ora di pranzo a "Un giorno da pecora", il programma di Rai Radio 2 in onda all'ombra del Petruzzelli. Lo stesso che aveva registrato il pentimento del sindaco Emiliano: "Volevamo segare le gambe a Vendola" confessava l'ex pm antimafia e presidente dei democratici. Venerdì 26 D'Alema lo trascorrerà nel Foggiano: a Manfredonia farà calare il sipario su questa campagna elettorale tutta manette e mannequin.
fonte bari.repubblica

LGBT,La Corte Europea per i diritti dell’uomo riconosce il diritto subentro in contratto d’affitto del compagno convivente.


Con una sentenza del 2 marzo, la Corte europea per i diritti dell`uomo ha riconosciuto a un uomo il diritto di subentrare nel contratto d`affitto del suo compagno convivente. La corte europea aveva preso in esame il caso licenziato dalla giustizia ordinaria polacca che aveva negato questo diritto, non essendovi in quel paese norme che tutelino le coppie omosessuali, mentre per quelle eterosessuali, in qualche caso sono previste dall`attuale ordinamento. Il cittadino polacco aveva chiesto al Comune di residenza di poter subentrare al contratto d`affitto stipulato dal proprio compagno con cui aveva convissuto per molti anni. Dopo il respingimento ha deciso a ricorrere alla Corte europea che gli ha dato ragione, affermando che non è possibile riconoscere alcune tutele alle convivenze eterosessuali e precluderle a quelle dello stesso sesso in ragione del proprio orientamento sessuale.
Per la Corte rimane naturalmente salvo il principio adottato in tutti i Trattati europei che lascia agli Stati la potestà in materia di matrimonio e norme familiari, allo stesso tempo la tutela della famiglia tradizionale non può impedire il riconoscimento di un`evidente evoluzione sociale “non c`è un solo modo o una sola scelta nel modo di condurre la propria vita personale e familiare”. La Corte ha, quindi, condannato la Polonia per aver violato il principio di non discriminazione. La sentenza riguarda anche il nostro Paese, perché è ora chiaro, che quando finalmente si affronterà nel nostro ordinamento la questione del riconoscimento delle convivenze, discriminare tra quelle eterosessuali e omosessuali non sarà possibile.
Inoltre il Comitato sugli affari giuridici e i diritti umani del Consiglio d`Europa il 16 marzo ha chiesto agli Stati di garantire i diritti delle coppie dello stesso sesso. In attesa che domani la Corte Costituzionale si pronunci rispetto al quesito posto da quattro tribunali italiani sull`inammissibilità del matrimonio tra due persone dello stesso sesso, è chiaro che la questione è tutta politica e riguarda il Parlamento, e la responsabilità di una classe politica arretrata e sorda ai diritti negati di milioni di persone.
fonte virgilio

Processo Arkeon : Arcigay Bari parte civile



Il caso della psicosetta Arkeon, la più grande mai esistita in Italia fino ad oggi, che prometteva di curare malattie gravi come il cancro, e di guarire anche l’omosessualità, ha coinvolto anche la comunità omosessuale. È di alcune settimane fa la notizia che la setta Arkeon aveva spillato ben 50.000 euro ad un padre di Fermo, con la promessa di guarire il figlio dall’omosessualità. Il ragazzo ha subito violenze, ed il padre ha speso una fortuna, e tutto ciò va punito, insieme alle altre barbarie compiute dalla psicosetta. Per questa ragione, il Comitato provinciale Arcigay Bari “Liberi di Essere Liberi di Amare” ha deciso di presentare l’istanza di costituzione a parte civile nel processo penale contro gli undici indiziati.
I fatti contestati alla psicosetta risalgono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008, e durante il processo, sono già 270 i testimoni che vorrebbero parlare a favore di Arkeon. Tutti i testimoni sono adepti della psicosetta.

Arcigay Bari ha nominato come difensore Enrico Fusco, avvocato ed ex presidente del Comitato Provinciale Arcigay Bari.

Francesco Camasta, presidente del Comitato Provinciale Arcigay Bari ha dichiarato: “E’ la prima volta che l’associazione barese si costituisce parte civile in un giudizio: è un atto molto importante perché, con queste azioni, il Comitato barese può davvero svolgere a pieno il compito di tutela e promozione del benessere delle persone omosessuali del territorio”.
fonte gaywave

David Letterman criticato per uno sketch ironico su Amanda Simpson, la transessuale scelta da Obama per il suo team

David Letterman, durante il suo show ironico e spesso umoristicamente tagliente, è al centro di uno scandalo per una battuta, giudicata offensiva e fuori luogo, sul personaggio di Amanda Simpson, scelta da Obama stesso per entrare a far parte del suo staff come consigliera del Dipartimento del Commercio. Letterman stava parlando di un suo presunto appuntamento in quell’ufficio quando, dopo aver mostrato un’immagine dalla donna, un suo assistente di studio (nonchè spalla comica in quel momento) si è alzato gridando per il set: “Amanda? Amanda era un ragazzo? Oh mio Dio!” .
E questo sketch, quasi sicuramente non volutamente offensivo, è stato duramente criticato dal blogger gay Joe Jervis, che l’ha definita come “qualcosa di misero ed offensivo e scontato, di bassa lega, contro le/i trans“. Tra i lettori del sito, molti hanno solo sottolineato l’intento volutamente provocatorio di ironizzare, appunto, su questa folle reazione e sulla transfobia. Ma lui non ci sta e rincara la dose
“Per coloro che non vedono nulla di sbagliato in quello sketch, pensate solamente a quanto abbia rinforzato il luogo comune della reazione di spavento per una transessuale che in tanti usano come scusante per i crimini d’odio, come nel caso dell’uccisione del giovane Jorge Mercado. A parte il clichè infantile e da sit com, la fuga dallo studio rappresenta comunque l’immagine di rifiuto al pensiero che Amanda sia una trans e non quell’immagine da siparietto comico che dovremmo lasciar passare e trovare pure divertente”
fonte: queerblog

Inchiesta,Ecco perché non gli piaci.



Ecco perché non gli piaci
Ci sono donne che proprio non riescono a farsene una ragione. Eccone dieci di motivi per cui invece dovrebbero. E senza dargli possibilità di ripensamento

«Ma secondo te ero troppo appiccicosa (volendo si può sostituire con gelosa, ossessiva...)?». «Tu ci hai visto insieme, te lo saresti aspettato?». Ore e ore, pianti e telefonate disperate per cercare una spiegazione all'abbandono. Sono poche quelle che non si sono mai trovate a consolare un amica. E senza essere ascoltate a loro volta. Phil Torcivia, autore di testi umoristici sulla vita di coppia vista una volta tanto dagli uomini, che vive a San Diego con i suoi terapisti (due gatti che ha chiamato Syd e Symon) prova a dare la sua versione. Non solo dieci ragioni per cui lei non piace a lui, ma anche perché è meglio non tornare indietro.

«Non siate tristi, il problema è suo, non certo vostro. Di sicuro là fuori ci sono molto uomini che vi trovano attraenti e sono pronti a sorvolare sulle vostre manie e sui vostri difetti. Tutti li hanno. Il segreto sta nel trovare qualcuno che non si curi di questi dettagli e che rispetti le vostre idiosincrasie».

1. In realtà non gli sei mai piaciuta
Voleva solo rimorchiarti. (Basta singhiozzare. E l'avete anche fatto!)

2. Ha trovato una che gli piace di più
Succede. Forse è quella dolcissima ragazza che è stata appena assunta dove lavora lui e magari è appena stata lasciata dal suo ragazzo.

3. È stanco di essere portato in chiesa...
... e al centro commerciale, alle riunioni di famiglia e di fare il bagnetto ai bambini e di far giocare i tuoi nipotini...

4. I tuoi amici e la tua famiglia lo spaventano
Forse in te vede anche troppo di tua mamma e si immagina già come sarai tra qualche anno.

5. Finalmente i suoi amici lo hanno convinto a lasciarti
Hanno fatto bere, ascoltato i suoi sfoghi e si sono divertiti a poker perché in fondo, da quando vi siete messi insieme, non è più potuto uscire da solo la sera

6. Lo hai assillato
Ogni volta gli chiedi di fare qualcosa almeno due volte. Niente fa scappare di più un uomo da casa dell'essere continuamente assillato di richieste e ordini.

7. Lui è sciatto e disordinato, tu sei brillante e ordinata, o viceversa
Non te sei accorta finché non siete avete condiviso casa o una stanza d'hotel per una settimana . Il letto sfatto, la pila di vestiti e il dentifricio in giro sono buone ragioni per ripensare sia all'hotel sia alla vostra relazione

8. Gli costi troppo
Sono tempi duri, per tutti. Non guadagna abbastanza per regalarti sempre rose, comprarti il sushi o quel profumo che ti piace tanto.

9. Non sei la stessa donna che aveva conosciuto
Ricordi quel completino sexy? E quei tacchi a spilllo? Quel vestitino scollato? Dove sono finiti? Sì, sei carina con i pantaloni della tuta, le scarpe da ginnastica e il cappellino con la visiera ma non è certo la stessa cosa!

10. Hai iniziato a fare biscotti
Sei sempre impegnata: in macchina, in cucina e anche in albergo. Prima i tuoi orgasmi si potevano quasi registrare sulla scala Richter, ora... A lui mancano i giorni in cui lo facevate sempre.
fonte:libero

Arte LEONOR-FINI


LEONOR-FINI

Realismo magico è forse la miglior definizione della pittura di Leonor Fini («realismo irreale», lo chiama Jean Cocteau, aggiungendo che «tutto il soprannaturale è per lei naturale» ): le sue figure immobili di dormienti, con gli occhi serrati e le labbra dischiuse; le sue donne perdute in stanze vuote, dove appare d’un tratto una visione di fuoco; o immerse fino al mento in acque buie, con gli occhi brillanti in una guardata obliqua.

Pittura «ai limiti del nostro mondo», come scrive Yves Bonnefoy, arte «un poco alchemica, per la frequentazione di figure misteriose che però purificano lo sguardo». Sul suo desiderio di purezza, nell’attingere, attraverso la metamorfosi, a un mondo altro, insiste lo stesso Max Ernst - che l’ammirava - in uno scritto critico sui suoi quadri «fatti di vertigine, ... vuoto all’inverso» popolato di esseri favolosi, chimerici, ma «depurati da ogni cosa pericolosa».

Leonor Fini, pittrice amata da artisti e poeti, è stata, ed è, figura controversa, come in genere coloro che procedono da soli, nella loro arte: lei stessa, a un certo punto della vita, si lagna di questa solitudine, con la consapevolezza di essere sempre andata controcorrente. E donna affascinante, la famosa donna-gatto delle sontuose feste parigine del dopoguerra (a causa delle magnifiche maschere feline che ella stessa si costruiva) che organizzava nel suo celebre Salone Art Nouveau nel palazzo in rue de la Vrillière, e dove davvero si ritrovava le tout Paris.
In lei coesistevano il lato mondano - volentieri si prestava a essere oggetto di ammirazione - e la melanconia profonda, il corteggiamento della morte che traspare dalle sue opere («teatro macabro» come lo definì Jean Genet) e che sempre accompagna nature eccessive come la sua.

Triestina di ascendenze slovene (per parte di madre) e di padre argentino, Leonor Fini nasce nel 1908 a Buenos Aires, da cui però rientra presto in Italia, separatisi i genitori. Dalla sua casa a Trieste erano passati Svevo e Saba, e lo stesso Joyce, amici di famiglia. E negli anni Venti ne respira l’aria di grande città cosmopolita d’Europa. Ma il richiamo di Parigi è troppo forte, e vi si trasferisce venticinquenne nel 1931. Riconosciutone subito il valore, i surrealisti vorrebbero reclutarla nella loro schiera, ma lei tiene una rispettosa distanza, sebbene partecipi ad alcune loro mostre, come la prima «Fantastic Art, Dada and Surrealism» al Moma di New York, nel 1936, o la mostra del mobile surrealista, insieme agli amici Dalí, Ernst, Giacometti, Meret Oppenheim. E da ora in poi la sua carriera procede trionfalmente, con centinaia di mostre in ogni luogo del mondo, e una serie di attività a latere.
fonte : Idolina Landolfi per Il Giornale

Libri,"La serie di Oxford" di Guillermo Martínez


Se siete amanti dei libri gialli "La serie di Oxford" scritto dall'autore argentino Guillermo Martínez nel 2003 è un testo che non potete non leggere.
Ambientato ad Oxford negli anni '90 inizia con l'agghiacciante omicidio di una anziana signora, scoperto da uno studente argentino dotato in un grande talento matematico e da uno dei maggiori esponenti contemporanei di logica, Arthur Seldom.
Ovviamente l'assassinio della dolce vecchietta sarà soltanto il primo...
Tutte le successive morti saranno accompagnate da un diverso simbolo matematico, quindi per riuscire ad interrompere la misteriosa serie di delitti i due protagonisti dovranno riuscire a capire quale sarà il prossimo simbolo della serie logica adottata dell'assassino.

Il primo simbolo ritrovato sarà un cerchio piccolo e perfetto, sarete in grado di dedurre il successivo seguendo i ragionamenti dei due matematici?
La storia scorre veloce e fluida pagina dopo pagina e più si va avanti nella lettura più nella mente del lettore si fanno strada nuove e creative ipotesi.
E' scritto im maniera chiara, senza l'utilizzo di un linguaggio troppo tecnico o di termini incomprensibili, quindi per apprezzare questo libro non è assolutamente necessario essere appassionati, esperti o geni della matematica e della logica.
Io ne sono la prova vivente!
il testo inoltre non è uno dei classici "mattoni" infatti l'autore ci trasporta verso la soluzione degli enigmi in circa 200 pagine disseminate di indizi, sospetti e una sfida portata avanti a suon di omicidi più o meno evidenti...
Ora basta. Credo che "La serie di Oxford" sia un'ottimo testo, adatto anche ad ogni tipologia di lettore, ma per non svelarvi i misteri e che si celano fra le sue pagine non vi dico altro.
Buona lettura!
Leggi tutto su http://www.cosedasapere.com/2010/03/la-serie-di-oxford-guillermo-martinez.html#ixzz0iGJPSHR2

martedì 23 marzo 2010

Omosessuali al Sud, più discriminati?


A dispetto di quanto gli italiani dichiarano all’Eurispes, descrivendosi come persone che accettano l’omosessualità, a patto che non sia esibita, la discriminazione nei confronti degli omosessuali pare sia tutt’altro che una questione superata. Siamo davvero una società in cui tutti sono uguali, oppure un omosessuale resta un puppo?

In Sicilia, Calabria, Campania e Puglia la Rete Lenford, un’associazione di avvocati e avvocatesse che si occupa della tutela legale dei diritti delle persone omosessuali, sta conducendo una ricerca, commissionata con fondi europei dal ministero delle Pari Opportunita, per analizzare il razzismo di genere da un punto di vista sociale, nell’accesso ai servizi, in ambito lavorativo, abitativo, sanitario, in quello dell’istruzione e la discriminazione nei confronti delle famiglie lgtb.

Si tratta di situazioni in cui spesso è presente violenza, simbolica, verbale o fisica, che va dal bullismo contro gli adolescenti all’insulto e alla denigrazione verso gli adulti o le famiglie. La ricerca della Rete Lenford è cominciata appena a dicembre, e dovremo attendere per conoscerne i risultati. Non ci stupiremo se daranno conto di importanti sacche di arretratezza e intolleranza, se tutt’ora esistono genitori che fanno sottoporre i propri figli a un esorcismo per liberarli dal demone dell’omosessualità.

Nel sud Italia, inoltre, si agitano visioni culturali che probabilmente influenzano almeno parte della società. “Mafia e omosessualità non vanno d’accordo, non sono ammessi gay in Cosa Nostra e nella ‘ndrangheta la repressione dei rapporti fra gli uomini è ferocissima.”, dichiara Girolamo Lo Verso, ordinario di psicoterapia all’università di Palermo e autore, con Cecilia Giordano, docente della facoltà di Scienze della formazione, di uno studio sulla questione. L’omofobia è l’altra faccia del culto della virilità delle associazione mafiose.

Ma sembra che il panorama stia cambiando: il procuratore aggiunto di Palermo, Antonino Ingroia, ha da poco parlato in un’intervista della presenza di omosessuali all’interno di Cosa Nostra, affermando però che non si tratta di esponenti di primo livello, e confermando che la condizione di omosessuale viene vissuta dai mafiosi con una certa apprensione.
fonte argo.catania

Sondaggio prostituzione. Gli italiani tutti con Santanché, vogliono i bar con le prostitute.


Daniela Santanché soli due giorni per togliere la prostituzione dalle strade aveva proposto di fare come in Spagna «dove ai piani superiori sono presenti delle stanze utilizzate per questo». E’ scattata la polemica. Gli esercenti si dicevano offesi dalla proposta mentre il centrosinistra non la condivideva.
Ma un sondaggio di Sky dimostra, invece, che gli italiani si schierano con il sottosegretario di Stato al Dipartimento per l’Attuazione del Programma di Governo. Infatti, il 70% dei partecipanti al sondaggio quotidiano di Sky Tg24 è d’accordo con la proposta del sottosegretario Daniela Santanchè di istituire gli ‘escort bar’.
Solo il 30% dei votanti, invece, non è di questa opinione. Il canale all news diretto da Emilio Carelli attraverso il servizio active, il sito www.skytg24.it e gli sms, consente quotidianamente, a chi lo voglia, di dare la propria opinione su una fra le principali notizie del giorno. Per chi desideri farlo attraverso la tv è sufficiente utilizzare i tasti del telecomando Sky.
fonte gaynews24

“Il mio paese”: storie di omofobia tra teatro e letteratura


Martedì 23 marzo alle 21.00 al Penguin Café, nell’ambito della rassegna In Ogni Senso - Un mese di cultura queer a Napoli, una serata in collaborazione con Presente indicativo, la rassegna di teatro civile appena conclusasi con enorme successo di pubblico al Teatro Elicantropo.

Il tema dell’omofobia è al centro del reading Il mio paese: tre monologhi (due già proposti in Presente Indicativo, uno invece scritto appositamente per In Ogni Senso) interpretati da Ivan Castiglione e Giuseppe Miale di Mauro per la regia di Mario Gelardi.

“Nel mio paese” (di Luigi Romolo Carrino) è la storia di un insegnante napoletano vittima di continui soprusi. Il protagonista di “Gong” (scritto da Rosario Esposito La Rossa) è Emile Griffith, uno dei pugili più importanti di ogni tempo, nel momento che segnerà la sua carriera e la sua vita per sempre. “Jarwa” (di Mario Gelardi) è la storia di un giovane integralista mussulmano che rapisce, tortura ed uccide omosessuali.

Teatro e letteratura si uniscono per descrivere il quotidiano visto attraverso gli occhi e la penna di uno dei più interessanti scrittori del momento, di un giovane esordiente e di un drammaturgo.

Appuntamento martedì 23 marzo alle 21.00 al Penguin Café in via Santa Lucia 88. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
fonte napoligaypress

lunedì 22 marzo 2010

A Rai Due torna Aldo Busi, per grazia di Simona Ventura. E anche Bonolis dice la sua


C’è un desiderio di riscatto, di restituire probabilmente una certa verità alla verità e fors’anche ad una cultura diventata fragile e assente in mamma Rai. Oppure, passata la bufera, si è capito che quel “naufrago”; quell’Aldo Busi accusato di blasfemia verso il papa e messo a tacere per volontà della dirigenza Rai, avrebbe danneggiato come un boomerang la trasmissione del mercoledì sera sottraendo spettatori. Chissà quale la verità, o forse va divisa tra le due ipotesi. Fatto è che nella domenica calcistica di Rai Due, Simona Ventura sa che sono in tanti ad attendersi un qualcosa che rimane silente per un bel po’: ma di Busi non si parla? L’occasione arriva verso le 16.30 con una ospite eliminata e altri ex concorrenti dio passate edizioni. Da Napoli c’è in collegamento Vladimir Luxuria.

Una battaglia è vinta dalla Ventura che riesce a leggere una lettera che Busi scrive dall’aereo che lo riporta a casa. L’osannato Aldo spiega quello che in molti avevano compreso: bisogna leggere nelle intenzioni; non lui ha attaccato il papa:
“Si parla di offese al Papa che non ho pronunciato. Ho denunciato l’omofobia e se i giornali hanno scritto che ho ingiuriato questo papa indirettamente sono loro che l’hanno fatto direttamente. Non voglio rinnegare il mio anticlericalismo, ma rispetto opinioni diverse, e in una democrazia si deve rispettare diritto di non avere nessun culto; di aver partecipato all’Isola dei famosi per confondere le carte e affrontare i pregiudizi, so di non essere piaciuto a tutti”.

La lettera ci restituisce non solo una verità innegabile, che Busi cioè non abbia offeso alcuno e quelle urla di certi clericali ottusi erano non solo fuori luogo ma ipocrite e senza senso; ma ci racconta l’uomo che con i suoi sillogismi dimostrava ad una Italia un po’ gretta che la televisione necessitava di nuovi linguaggi, che le persone devono poter esprimere le loro idee anche in in reality dove di omofobia si parla poco e niente.
Il gusto a mischiare le carte, dice Busi e ha ragione da vendere.

Da Napoli è Vladimir a spiegare che un Busi nell’isola non poteva che essere quello che è stato, che non ci si poteva aspettare nient’altro che quello che Aldo è stato:
“È come voler mettere le museruole alle farfalle”.

Ora, pare ci sia un comitato capeggiato dalla stessa Ventura che chiede il ritorno in televisione dello scrittore Noi, senza far parte di quel comitato, chiediamo la stessa cosa e anche altro. Che a Busi si dia l’occasione, proprio in Rai di parlare di libri, di cultura, di quello che siamo, del perché l’omosessualità necessita di rispetto; che parli di quello che speriamo essere come paese civile e non come succursale clericale.

Probabilmente, i teneri cuori dei dirigenti Rai, da noi pagati, finiranno per cedere alle insistenze del comitato della Ventura; ma disperiamo che gli si possa dare l’ottima occasione di parlare di cultura, di clericalismo, di omofobia. Chissà, forse dovrebbe nascere un gruppo o comitato apposito. Un’ultima cosa: sul Corriere della Sera parlando di televisione, dice la sua anche Paolo Bonolis, che commenta il caso Morgan e Busi:
“È l’ipocrisia del mondo. Quello che hanno dovuto passare Morgan, Busi, ma pure Bigazzi è grottesco. Chi sottolinea la presenza di problemi viene cacciato. Meglio eliminare chi parla della droga che non eliminare i motivi che portano a drogarsi. Chi parla di omofobia viene mandato via, poi fa niente se in questa società essere omosessuale è ancora una fatica”.

Ecco la lettera integrale.

“Scrivo questa lettera sul volo che mi riporta in Italia, sapendo che difficilmente mi sarà data la possibilità di esprimere il mio pensiero di persona. Sono stato bandito da tutti i programmi della Rai dopo l’ultima puntata dell’Isola, escluso dopo che mi ero autoescluso. Mi chiedo come si possa bandire qualcuno, la cui ultima presenza in Rai risale a dieci anni fa. Cos’avrei fatto e detto di così grave? Ho rispettato fino in fondo gli impegni contrattuali. Mi si attribuiscono offese al Papa, di cui non ho pronunciato il nome come risulta dalla trascrizione del parlato. Ho denunciato l’omofobia, dicendo che la scienza ha accertato che cela una latente omosessualità e una voglia vendicativa verso chi la vive liberamente. Se i giornali hanno scritto che ho ingiuriato direttamente questo Papa, gli stessi lo hanno fatto direttamente. Nessuno deve arrogarsi il diritto di leggere nelle intenzioni, cosa non riconosciuta da nessun tribunale. Io sono abituato per dialettica ad aprire e chiudere da me i miei sillogismi. Non voglio rinnegare le mie convinzioni, da anticlericale. Rispetto le posizioni diverse dalle mie e i sentimenti dei credenti di ogni fede, fermo restando che in una democrazia si deve rispettare la libertà di non avere alcun culto, come esiste libertà di culto. Ho detto ciò che penso da tutta una vita. Ho detto che non esiste cittadinanza che non meriti di essere essere rispettata e che la persona umana non si può circoscrivere alla sua sessualità, fermo restando l’assoluto rispetto per i bambini e le persone non consenzienti. Ho partecipato all’Isola per il gusto di mischiare le carte. Sono fiero di avervi portato riflessioni che mai sarebbero entrate. So di non essere piaciuto a tutti, ma confesso che io mi sono piaciuto molto”.
fonte queerblog

Desmond Tutu: Gli omosessuali, le lesbiche, i transessuali sono parte della famiglia dell’umanità.


Il reverendo sudafricano Desmond Tutu, premio Nobel per la pace per il suo impegno contro l’apartheid, ha fatto sue le battaglie per i diritti degli omosessuali, riconosciuti sulla carta ma perseguitati nel suo Paese, il Sud Africa, e a rischio in altri Paesi africani. “Gli omosessuali, le lesbiche, i transessuali sono parte di tante famiglie. Sono parte della famiglia umana, della famiglia di Dio, e della grande famiglia africana”, ha scritto Tutu in una lettera al Washington Post.
“Nessuno sceglie di essere omosessuale”, aggiunge Tutu, “L’orientamento sessuale, come il colore della pelle, è un’altra caratteristica della nostra diversità come umani. Come mai, se siamo tutti fatti ad immagine di Dio, c’è ancora questo odio tra il suo popolo? Ci ama meno se siamo bianchi o neri, o timidi o coraggiosi? E qualcuno di noi conosce così bene Dio da poter dire chi lui ama o meno?” Del resto sono diversi anni che Desmond Tutu porta avanti un discorso contro l’omofobia, che ha paragonato al razzismo, e contro le discriminazioni sull’orientamento sessuale, da lui avvicinate all’apartheid, primo nemico contro il quale si è battuto.
gonte gaynews24

ROMA INTERVISTA DOTT. ALDO FELICI, L'Uomo che cambia il sesso alle persone Trans


Aldo Felici , chirurgo che cambia il sesso delle persone.
Ci spiega cosa fa?
“Sono primario dell'unità operativa di chirurgia plastica e ricostruttiva del S.Camillo di Roma e responsabile del servizio per l'adeguamento tra identità fisica e identità psichica. Cioè assistenza alle persone che hanno un disturbo dell'identità di genere”
Chi si rivolge a voi, quindi?
“Persone che vivono un grande disagio perché si sentono di appartenere ad un sesso diverso da quello che gli è stato attribuito alla nascita”
Quali sono i sintomi?
“La persona si guarda allo specchio e non si riconosce : si vede maschio e invece si sente femmina. Il corpo va da una parte , la mante da un'altra”
In genere che età hanno le persone che si rivolgono a voi?
“Dipende: ci sono bambini , nei quali i genitori vedono comportamenti sospetti, e che noi seguiamo con grande discrezione. Poi gli adolescenti : è a 13-14 anni che si sente la dissociazione tra aspetto fisico e sentire interno. Ma più spesso sono i 20-25 enni a chiedere il nostro aiuto”
Voi come li accogliete?
“La nostra struttura è composta da più specialisti che agiscono in sequenza: prima si cura l'aspetto psicologico , per comprendere bene e verificare le motivazioni, poi interviene l'endocrinologo , poi il genetista , e infine ci sono chirurghi che si interessano – solo quando è necessario e ritenuto opportuno – degli interventi per la riassegnazione del sesso . Il percorso intero può durare due anni . Chi decide di operarsi si fa massacrare , perciò deve essere molto motivato”
La riassegnazione avviene prima o dopo l'intervento del tribunale?
“Dopo. Perché noi possiamo fare questi interventi , il tribunale deve autorizzarci: perché noi mutiliamo gravemente queste persone e asportiamo degli organi vitali , rendendole sterili, e questo è vietato dalla legge. Ma in questi casi esiste la possibilità di una deroga delle norme”
Qualcuno è stato rimandato indietro?
“Sì, succede a chi non ha un vero disturbo dell'identità di genere . Ad esempio , se uno ha una schizofrenia , può avere un delirio in cui sente di non appartenere al suo sesso . Ma l'intervento non è indicato”
Nel caso di omosessuali?
“L'omosessuale non c'entra niente, ha attrazione per persone dello stesso sesso. Non vuole cambiare sesso. Così come i travestiti: hanno il piacere del travestitismo , che è un' istanza erotica-sessuale e non c'entrano con i transessuali , che hanno un problema che appunto investe tutti gli aspetti della personalità , non solo la sessualità. E poi ci sono i transgender, come Luxuria , che non vogliono adeguarsi , per loro la natura li ha fatti così e lo accettano come un dato di fatto, giustamente”
Costano queste prestazioni?
“Qui no, è un servizio offerto dal sistema sanitario nazionale : trane i ticket”
E' più facile diventare maschio o femmina?
“Il maschio/femmina è più semplice e consegue anche risultati migliori sia sul piano estetico che funzionale. Il contrario è più complesso , e ha dei limiti”
Quanti interventi ha fatto?
“Più di 500 , ne facciamo più o meno una cinquantina all'anno. Oltre noi , in Italia c'è un centro a Trieste , uno a Napoli , in parte anche a Bologna”
Cult, il canale di Sky , ha tratto un reality dal suo lavoro ..le spiace?
“No, anzi. Qualsiasi cosa informi correttamente , ben venga. Il 95% dei medici non ha mai visto nella sua carriera un transessuale. Del resto , in Italia ci saranno 5-6000 casi transessualità , e i medici sono 300000. Spesso si pensano di trovarsi di fronte a una perversione sessuale. E invece non è una patologia , ma una condizione umana, che attraversa tutte le classi sociali , le razze , i livelli culturali ed economici”
Le è mai capitato di incontrare persone che hanno deciso di conservare i propri organi originari, come l'uomo americano che sta per partorire la seconda volta?
“Sono situazioni particolari , che a noi non capitano e che lasciano perplessi. Però c'è da dire che nella natura si vede tutto. Prima si pensava che fossero due le categorie : maschio/ femmina. E poi si è visto che invece c'è un cuntinuum tra l'uno e l'altro. Non sono sbagli della natura. Spesso siamo noi che non li accettiamo e creiamo il loro disagio. Non lo sapremo mai , ma forse se vivessero in un contesto accogliente , non sentirebbero il desiderio di operarsi”
Non si meraviglia più?
“No!Pensi che abbiamo avuto il caso di una persona che è diventata maschio che poi si è sposata con una da maschio era diventato femmina”
Come si conciliano questi interventi con i dogmi della chiesa?
“La chiesa non si pronuncia nel merito , ma ha un atteggiamento molto rigido”
Lei è cattolico?
“Si, non praticante”
E si sente tranquillo con la sua coscienza?
“Assolutamente si”
La guardano con sospetto per il suo lavoro ?
“Siiii..anche i colleghi. Ma io sorrido. Questi interventi non sono la soluzione del problema. Ma allo stato attuale sono l'unico modo per attutirlo: e il mio obiettivo è il benessere del paziente”
Pubblicato da MADYUR

domenica 21 marzo 2010

Lgbt, Oggi 21 marzo inizia la "Primavera di una nuova era"


In attesa della sentenza della Corte Costituzionale sui matrimoni gay, "Sì, lo voglio" dà appuntamento alla comunità lgbt a Roma perché sia un nuovo inizio. Ecco programma, ospiti e tutti gli event
Il 21 marzo è il primo giorno di primavera e il neonato Comitato "Sì, lo voglio" ha scelto questa data per darsi appuntamento a Roma, alle 17.30 in piazza SS. Apostoli. Dal palco si parlerà di diritti civili e di parità tra tutti i cittadini in una giornata intitolata, non a caso, "Primavera di una nuova era". Ma il 21 marzo è anche l'antivigilia di una sentenza che potrebbe diventare storica e segnare in maniera determinante il percorso della battaglia per i matrimoni gay
Il 23 marzo, infatti, è attesa la sentenza della Corte Costituzionale chiamata ad esprimersi sull’ammissibilità di due dei quattro ricorsi presentati ai tribunali di Trento, Venezia, Ferrara e Firenze da coppie di persone dello stesso sesso che hanno scelto di impugnare in sede giudiziaria il rifiuto alle pubblicazioni ricevuto dai rispettivi comuni di residenza. La richiesta di pubblicazioni, come ricorderete, era avvenuta nell'ambito della campagna di Affermazione Civile promossa da Rete Lenford e Certi Diritti e adesso appoggiata dal Comitato "Sì, lo voglio" cui aderiscono la maggior parte delle associazioni lgbt italiane.

Sul palco racconteranno la loro storia cinque delle coppie che hanno aderito alla campagna di Affermazione Civile (Matteo Pegoraro e Francesco Piomboni da Firenze; Paolo Sordini e Lorenzo Biagini da Roma; Frediano Properzi e Giorgio Di Giovanni da Roma anche loro; Sergio Gallozzi e Galliano Mariani da Venezia; Saverio Aversa e Fabrizio Picciolo da Roma). Seguiranno gli interventi di molti rappresentanti di associazioni ed esponenti della comunità lgbt. Ecco alcuni nomi:
Paolo Patané presidente di Arcigay, Sergio Rovasio segretario di Certi Diritti, Anna Paola Concia, deputata Pd, Rossana Praitano, presidente del Circolo Culturale Mario Mieli, Lilia Mulas di Arcilesbica, Marcello Tito Manganelli di We Have A Dream, Alba Montori della Fondazione Luciano Massimo Consoli e Luca "Lucky" Amato del Comitato "Sì, lo voglio". Presenta il pomeriggio Daniele Nardini, Direttore dei contenuti di Gay.it
E la manifestazione "Primavera di una nuova era" non sarà l'unico evento previsto a Roma aspettando il giorno della sentenza. Infatti è previsto un fitto calendario di appuntamenti in programma fino a dopo la sentenza della Corte Costituzionale. Ecco il calendario degli eventi:

Domenica 21 marzo – ore 9:10
via dei Fori Imperiali - Roma
partecipazione* delle coppie di "Affermazione civile" a
"La stracittadina" nell’ambito della xvi "Maratona di Roma"

Domenica 21 marzo – ore 10:30
Circolo Mario Mieli – via Efeso 2a – Roma
presentazione del comitato "Sì, lo voglio"

Domenica 21 marzo – ore 17:30
piazza SS. Apostoli – Roma
manifestazione "Primavera di una nuova era"

Lunedì 22 marzo – ore 21:00
Nuovo Cinema Aquila – via L'Aquila 68 – Roma
proiezione del film "Due volte genitori" di Claudio Cipelletti
seguirà dibattito con il regista

Martedì 23 marzo – ore 8:30
Palazzo della Consulta – Piazza del Quirinale 41 – Roma
udienza pubblica – aspettando la sentenza

Martedì 23 marzo – ore 19:00
Piazza di Montecitorio
fiaccolata – commentando la sentenza
fonte gay.it

Rosalia Porcaro e l’escort in carriera (e in metropolitana)


L’intervento che vi proponiamo della comica Rosalia Porcaro a Zelig è di un paio di settimane fa, ma l’argomento trattato è molto attuale…si parla infatti della carriera di escort e trans. Con la consueta ironia che la contraddistingue, la Porcaro crea un ennesimo personaggio candidamente sfrontato…
fonte tvtribe

Il bacio gay in "Ugly Betty"


Il bacio gay, in primo piano e in prima serata, durante una nuova puntata di "Ugly Betty"

Difficilmente in Italia passano trame esplicite di storie o sesso gay. Se proprio è necessario, si cerca di sfumare quando i due si avvicinano, magari con una musica di pathos in sottofondo (nemmeno stessero facendo da colonna sonora ad una rapina in banca…). Poi, il sesso non parliamone proprio: due omosessuali non trombano quasi mai, sono gay ma quasi casti e pure. Al massimo si svegliano al mattino in vestaglia, ma per te possono aver giocato anche a ramino per tutta la notte, giustificazione alle occhiaie.
Poi i gay devono essere maturi o comunque adulti, maggiorenni e complicati. Ed ecco, invece, in America, un bacio gay che hanno trasmesso, in prima serata, durante il serial tv “Ugly Betty” : tenero, dolce, innocente e senza ipocrisia.
Forse da noi avrebbero fatto la stessa scena solo con la certezza, in seguito, che uno dei due avrebbe cercato la morte gettandosi in un fiume, per espiare la propria “colpa”. Paese che vai… trame che trovi? Ah lì c’è stato anche il pornoattore gay Michael Lucas…
fonte queerblog

Cinema lgbt PROGRAMMA DI MERCOLEDI' 24 MARZO 2010


PROGRAMMA DI MERCOLEDI' 24 MARZO 2010
ACROBAX, via della Vasca Navale, 6 - ROMA
Film: "Good Boys" (Israele 2005, 75', Drammatico)

regista: Yair Hochner
GENERE: Drammatico
ANNO: 2005
NAZIONE: Israele
DURATA (min.): 75
LINGUA ORIGINALE: Israeliano
FORMATO: 35mm Col.
SOTTOTITOLI: Italiano

Il 17enne Meni indossa solo abiti alla moda, si interessa di musica, ama il cinema e lavora come givane prostituto. Ha avuto un bambino da Mika, una giovane tossicodipendente prostituta. Ha una madre adottiva che che fa la prostituta transgender e una serie di clienti che lo contattano sul cellulare. Una notte incontra Tal, anch'egli un prostituto, e decidono di passare la notte insieme. Durante quella notte le loro vite acquistano un nuovo significato, ma riuscirà questa nuova luce a cambiare le loro vite abituali che conducono praticamente dall'infanzia? Al mattino essi decidono di ritrovarsi più tardi al Pub. Mentre attenderanno di incontrarsi, entrambi dovranno vedersela coi loro noiosi clienti, con persone marginalizzate e con eventi inaspettati. . .
Fonte e piú notizie e foto sul film: Cinemagay.it
Prima del film proietteremo alcuni video e cortometraggi sottotitolati in italiano ed inediti in italia
fonte buzzintercultura