sabato 13 febbraio 2010

Verona in Love, tutti gli appuntamenti


La città addobbata per "Verona In Love"


Verona. “Verona in Love, giunta alla sesta edizione – spiega l’assessore Erminia Perbellini – rappresenta per la nostra città un appuntamento di particolare prestigio, apprezzato dai veronesi e dai turisti, oltre ad essere un importante veicolo di promozione in ambito artistico, culturale e turistico. Quest’anno inoltre una piacevole coincidenza farà sì che il fine settimana di San Valentino sia preceduto dal venerdì Gnocolar che, con la sfilata dei carri di carnevale, colorerà il centro storico”. Per l’occasione il Comune di Verona conferma l’entrata gratuita alla Casa e alla Tomba di Giulietta il 13 e il 14 febbraio, mentre Agec illuminerà di rosso la Torre dei Lamberti e consentirà alle coppie di salirvi con un unico biglietto. Festeggiando San Valentino a Verona sarà possibile per gli innamorati avere due ingressi al prezzo di uno per la mostra "Corot e l'arte moderna. Souvenirs et Impressions”. Sarà inaugurata sabato 13 febbraio alla Casa di Giulietta la mostra “Terzo tra noi l’amore – ex libris dal fondo Pariani”. Nell’ambito di “Verona in love-cinema”, domenica 14 febbraio al Teatro Nuovo, si terrà l’iniziativa “Tre maestri del Cinema parlano d’amore: Lubitch, Wilder, Truffaut”, con la proiezione alle ore 16 di “Mancia competente” di Ernst Lubitsch, alle ore 18 “Arianna” di Billy Wilder e alle ore 21 “La signora della porta accanto” di François Truffaut (ingresso libero ad esaurimento dei posti disponibili).
L’edizione 2010 di Verona in Love, in programma il 13 e il 14 febbraio, è stata presentata questa mattina nella sala Arazzi di palazzo Barbieri dall’assessore comunale alla Cultura e al Turismo Erminia Perbellini, dall’amministratore delegato di “Provincia di Verona Turismo” Loris Danielli e dal presidente del consorzio “Verona TuttIntorno” Stefano Ghelli Santuliana. Presenti il presidente del Club di Giulietta Giulio Tamassia, il vicepresidente Agsm Anna Leso, il consigliere di amministrazione Agec Michele Martignoni, il responsabile della comunicazione del Banco Popolare di Verona Edoardo Bus e la direttrice dei Musei civici Paola Marini

Altre iniziative. Sabato 13 e domenica 14 febbraio, alle ore 11, sarà proiettato alla Biblioteca Civica il video “Gli addii al cinema”, una galleria di sequenze tratte dai più celebri film d’amore. Sabato 13 e domenica 14 febbraio, piazza dei Signori ospiterà “Un cuore da scoprire” bancarelle disposte a forma di cuore che esporranno prodotti legati al tema dell’amore, il tutto rallegrato dall’esibizione di gruppi musicali, spettacoli di intrattenimento ed eventi scenografici, tra cui il lancio di coriandoli a forma di cuore, alcuni dei quali permetteranno la vincita di una bottiglia di Bardolino Chiaretto. In piazza si potrà inoltre ritirare il “Sigillo d’amore” una pergamena scritta a mano in stile gotico prenotabile sui siti www.tourism.verona.it , www.radiopico.it e www.veronainlove.com .

Domenica 14 febbraio Ada Alberti e il Sessuologo Marco Rossi saranno in piazza dei Signori per parlare dell’”Oroscopo sentimentale del 2010”. Come ogni anno, si terrà domenica 14 febbraio, alle 11.30, la cerimonia di consegna del premio “Cara Giulietta”, organizzata dal Club di Giulietta, e sarà possibile visitare la mostra permanente delle lettere d’archivio. Gli appassionati di musica classica avranno la possibilità di scegliere tra due concerti che si terranno il 13 febbraio: “Note d’Amore” offerto dalla Banca Popolare di Verona in Gran Guardia e “Un’ora di musica”, concerto di Beethoven al Foyer del Teatro Nuovo. Sabato 13 febbraio, alla Fnac, sarà presente l’attore e modello Sergio Muniz. Per gli appassionati di balletto nella serata del 13 febbraio si terranno il balletto di Kurt Weill tratto da “L’opera da tre soldi” di Brecht al Teatro Filarmonico; “La natura e l’amore” dell’RBR Dance Company al Teatro Nuovo; la “Ballata” liberamente tratta dalle avventure di Corto Maltese al Teatro Camploy. Per tutte le coppie che si recheranno in uno dei locali che aderiranno all’iniziativa “Due cuori a tavola”, saranno predisposti dei menù ispirati al tema dell’amore. Il Consorzio Verona TuttIntorno propone due pacchetti soggiorno comprensivi di pernottamento, della Verona Card per entrare gratuitamente nelle più importanti chiese e monumenti della città, bottiglia di spumante in camera e degustazioni di vino e di cioccolata. Grazie ad AGSM, il centro storico di Verona sarà illuminato dalle “luminarie d’amore”: illuminazioni rosse a forma di cuore che creeranno una calda colorazione e una suggestiva atmosfera lungo il percorso che da piazza Bra porta alla Casa di Giulietta. Per informazioni consultare il sito www.veronainlove.com .

Francia,transessuali non sono piu'malati




Il Ministero della Sanità di Parigi lo ha annunciato
con un decreto. Invito all'Oms a fare altrettanto
Pubblicato in Gazzetta ufficiale decreto ministero Sanita'
LA DECISIONE ERA STATA PRESA ALLA VIGILIA DELLA GIORNATA CONTRO L'OMOFOBIA

Transessualità: In Francia
non è più considerata una malattia
Il Ministero della Sanità di Parigi lo ha annunciato
con un decreto. Invito all'Oms a fare altrettanto

PARIGI - Il transessualismo non sarà più considerato un disagio psichico in Francia, che così diventa la prima nazione al mondo a fare uscire la transessualità dalla lista delle affezioni di pertinenza psichiatrica. A stabilirlo è un decreto pubblicato mercoledì da parte del ministero della Sanità di Parigi.

LA DECISIONE IL MAGGIO SCORSO - Il responsabile del dicastero, Roselyne Bachelot, aveva annunciato la decisione il 16 maggio 2009, alla vigilia della giornata mondiale della lotta all'omofobia e alla transfobia. In quell'occasione numerose personalità del mondo scientifico e politico avevano espresso la volontà di chiedere all'Organizzazione Mondiale della Sanità di non considerare più il transessualismo come una malattia mentale. Il transessualismo compare in due dei maggiori manuali diagnostici internazionali di psichiatria, l'American Psychiatric Association's Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM IV) e l'International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (ICD III)
Redazione online
12 febbraio 2010
fonte:http://www.corriere.it/salute/10_febbraio_12/transessualismo-non-malattia-francia_5bea953c-17f4-11df-b8a8-00144f02aabe.shtml

Lirica. A San Francisco un Dandini drag-queen


Lirica. A San Francisco un Dandini drag-queen per la “Cenerentola” di Rossini? L’idea è di Gianni Versace.


L’idea di un Dandini drag-queen non è nuova, a suo tempo venne in mente a Gianni Versace agli inizi degli anni ‘90 quando era impegnato a disegnare i costumi del balletto ”Capriccio”con coreografie di William Forsythe su musiche di Richard Strauss al Teatro dell’Opera San Francisco. Oggi a San Francisco, memori dell’originale idea di Versace si ritorna a parlare di un Dandini drag per un’edizione della ”Cenerentola” di Gioacchino Rossini. Ma chi è Dandini? E’ lo scudiero/factotum che fa da principe per un giorno sostituendosi al suo signore e disegnato in modo superlativo dalle partiture musicali di Rossini. Un personaggio molto divertente e che in una sorta nel finale dell’opera, dopo un gioco degli equivoci, secondo Versace avrebbe dovuto rientrare in scena proprio vestito da drag-queen.
fonte: gaynews24

venerdì 12 febbraio 2010

Cinema "La bocca del lupo", un amore trans bellissimo in una Genova decadente


Uno sguardo rivolto ai senza tetto e agli emarginati, una storia d'amore difficile e per questo bellissimo e una città, Genova, che ha perso il suo antico fascino di città portuale. C'è tutto questo nel film di Pietro Marcello La bocca del lupo in uscita nelle sale il 12 febbraio. Il film del giovane regista è stato commissionato dalla Fondazione Marcellino dei Gesuiti di Genova e ha conquistato la 27esima edizione del Torino Film Festival e ora si sottopone al giudizio del pubblico.
Una storia d'amore nata dietro le sbarre - La pellicola narra la storia di Enzo, un uomo che torna a Genova dopo aver trascorso venti lunghissimi anni in carcere. L’uomo attraversa cercando i luoghi della sua infanzia ormai in dismissione fino alla sua casa nel ghetto della città vecchia. Qui l’aspetta la sua compagna Mary, una transessuale che ha conosciuto e amato dietro alle sbarre. La coppia sogna di andare a vivere in una casetta in campagna e abbandonare gli abissi della loro realtà genovese.

Marcello: "Ho visto la faccia di Enzo e non l'ho più lasciata - Marcello ha girato a lungo per Genova alla ricerca degli elementi per il suo film. "Andavo in giro per il centro storico di Genova per raccogliere idee sul film - ha raccontato il regista - quando ho incontrato la faccia pazzesca di Enzo e non l'ho più lasciata". "Mio padre era un marittimo - ha raccontato il regista - e si imbarcava a Genova, conosco quel mondo e ho cercato di raccontarlo perché non c'é più, perché ne resti qualcosa".

fonte:http://spettacoli.tiscali.it/articoli/cinema/10/02/11/la-bocca-del-lupo.html

Alexander McQueen era depresso: forse suicidio..


Gb/ Alexander McQueen era depresso: forse si è impiccato

Roma, 11 feb. (Apcom) - Lo stilista britannico Alexander McQueen, il cui corpo senza vita è stato rinvenuto questa mattina nella sua lussuosa abitazione dell'esclusiva zona di Green Park a Londra, era depresso per la morte della madre Joyce avvenuta una settimana fa. Lo riporta l'edizione online del Sun secondo la quale McQueen si sarebbe impiccato. "Alle 10 è stata chiamata un'ambulanza. Alexander è stato trovato impiccato", afferma una fonte citata dal tabloid britannico.
McQueen era molto legato alla madre e nei giorni scorsi aveva postato sulla sua pagina Twitter una serie di messaggi da cui traspariva che era molto giù di corda. Madre e figlio erano apparsi insieme in un giornale nel 2004 in cui Joyce intervistava McQueen. Nell'intervista la madre gli aveva chiesto quale fosse la sua paura più grande. E lui aveva risposto: "Morire prima di te".

Apertamente gay, McQueen una volta aveva descritto se stesso come "la pecora rosa della famiglia". Nel 2000 aveva sposato il produttore cinematografico George Forsyth. La cerimonia si era svolta su uno yacht di proprietà del principe del Gambia nell'isola di Ibiza e Kate Moss, una amica stretta dello stilista, era la damigella d'onore.
Nato a Londra nel 1969, il più piccolo di sei figli di un tassista, McQueen aveva abbandonato la scuola a 16 anni iniziando subito a lavorare nel mondo del design e della moda. Nel 1996 era stato assunto come direttore creativo da Givenchy con cui era rimasto fino al 2001, anno in cui aveva lasciato la maison e aveva fatto conoscere il proprio nome nella scena dell'alta moda con sfilate trasgressive al punto di essere definito l'hooligan della moda. Dal 2001 lo stilista era entrato a far parte del gruppo fiorentino Gucci.
McQueen ha vinto quattro volte il premio britannico per il miglior designer dell'anno e numerosi riconoscimenti internazionali. Lo stilista avrebbe dovuto presentare la sua ultima collezione alla settimana della moda di Parigi il mese prossimo.
fonte:http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/02_febbraio/11/gb_alexander_mcqueen_era_depresso_forse_si_e_impiccato,22941776.html

Teatro Belli di Roma "12 Baci sulla Bocca"


TEATRO: '12 BACI SULLA BOCCA'
Dall'11 al 21 febbraio in scena al Teatro Belli di Roma
orari repliche: da martedì a sabato ore 21:00 - domenica ore 17:00

ingresso con riduzione "Muse In Scena" : 10,00 euro

La storia è ambientata nei claustrofobici anni settanta e racconta l'incontro-scontro tra Emilio, lavapiatti dai modi e dal linguaggio diretto e Massimo, fratello "ripulito" del proprietario di un ristorante. Massimo si sta per sposare con l'unica donna che ha avuto nella sua vita, è a quel punto della vita in cui o ti lasci o ti sposi. Massimo si sposa. Emilio è giovane, diretto, a volte rude nei modi, ed è ricchione, perché è l'unico termine usato a Napoli per identificare un omosessuale, Emilio è solo. L'omosessualità in Emilio si veste di forte e aggressiva mascolinità che riesce a scardinare l'omosessualità assopita malamente da Massimo. I loro incontri sono violenti al limite dello scontro fisico. Si prendono e si lasciano, si trovano e si perdono. Ogni momento di apparente dolcezza, di possibile complicità, viene guastato da una parola, da un gesto sbagliato. Il loro è un ambiente in cui non è permessa alcuna diversità, vigono leggi sociali e di branco che non permettono nulla al di fuori di una prassi consolidata. Ma gli occhi di Antonio, fratello di Massimo, lo guardano dentro, sanno molto di più di quel fratello di quanto lui pensi. In quell'ambiente i problemi si risolvono in maniera spicciola ed uno come Massimo, non può certamente essere un "ricchione di paese".

Per info e prenotazioni
Le Muse in Scena
tel. 06 23260003 - 06 23481609
cell. Enzo 338 1604968
prenotazioni@lemuseinscena.it
fonte: dgp

USA Un bonus per cambiare sesso


Se un mamager (uomo) si sente donna può cambiare sesso a spese dell'azienda? In qualche caso, sì. Goldman Sachs copre tutte le spese (se c'è una richiesta medica con esauriente documentazione), esclusi i trattamenti estetici. Wachovia non paga l’intervento chirurgico, ma trattamenti e farmaci connessi (consulenza post-operatoria, antidolorifici, antidepressivi). Bank of America finanzia in parte il cambiamento di sesso e le cure ormonali, ma solo se una diagnosi ritiene indispensabile l’intervento. Deutsche Bank, Microsoft e General Motors hanno introdotto, chi più chi meno, clausole assicurative a favore dei transgender. Ford Motor Company garantisce sostegno psicologico, iniezioni, visite mediche e riconosce l’invalidità temporanea dopo la chirurgia. Non se ne è parlato molto e certo il numero dei casi non è altissimo, ma è un segnale: cambia il rapporto tra corpo e lavoro.
fonte: nova24

giovedì 11 febbraio 2010

Parla il coreografo del balletto che questa sera debutta a Verona


È nato a Montreal, in Canada, ma è di nazionalità italiana, Mario Piazza, regista e coreografo del balletto L'opera da tre soldi - tratto dall'omonima opera teatrale di Bertolt Brecht, musicata da Kurt Weill - che andrà in scena da questa sera (alle 20.30) al Teatro Filarmonico per la stagione invernale della Fondazione Arena. I personaggi principali sono interpretati da due artisti di fama internazionale quali Giuseppe Picone nel ruolo di Mackie Messer e Marzia Falcon in quello di Jenny. Li affiancano i primi ballerini del corpo di ballo della Fondazione: Antonio Russo, Giovanni Patti, Amaya Ugarteche, Ilenia Montagnoli, Alessia Gelmetti e Ghislaine Valeriani.
Allievo di Susanna Egri, Piazza ha un passato di studi anche alla Alvin Ailey School ed alla Martha Graham School. Ha danzato come solista con la Lindsay Kemp Company e i Momix di Moses Pendleton.
La sua coreografia "veronese" rispetterà il testo brechtiano?
Certamente. Questo lavoro nasce dal libretto e dalla drammaturgia di Bertolt Brecht su cui ho elaborato un piano coreografico per svilupparne le danze. Per l'incisività del racconto, non essendoci i dialoghi - spesso sostituiti con passi a due - ho lavorato molto sul senso delle cose, aiutandomi con il segno coreografico facendo riferimento a scuole che ho già conosciuto, da Rudoloh Laban, a Kurt Joos e ai primi movimenti della danza contemporanea, fino alla Bausch. In alcuni momenti dello spettacolo, questo lavoro è molto evidente.
Ha chiesto qualcosa di specifico ai suoi danzatori?
Di interpretare i personaggi e il mondo brechtiano facendo leva sul bagaglio accumulato dalla loro esperienza artistica e sul loro talento. Alcuni canteranno anche le canzoni di Weill, altri suoneranno il pianoforte per delineare i tratti fondamentali dell'opera.
Come nasce il suo spettacolo?
Nasce da un prologo. Finora sono stati fatti tanti balletti sulle musiche di Weill, come è accaduto otto anni fa all'Opera di Roma, creati sul personaggio di Carla Fracci. Io stesso ho molto lavorato su Weill, anche utilizzando 20 ballerini e 20 coristi che ho fatto danzare. Ma questa è la prima volta che si realizza interamente L'opera da tre soldi come balletto. Di Brecht mi affascina la capacità di comunicare concetti e sentimenti di interesse universale, attraverso storie piccole di uomini ai margini della società. Di lui ho voluto sottolineare le polemiche contro l'ipocrisia del sistema sociale, contro lo sfruttamento e la corruzione, accanto alla capacità di amalgamare in una forma ideale, ironia e tragedia.
Lei è una scoperta del grande coreografo Polyakov...
Sì. Mi ha scoperto Polyakov, dopo aver vinto due concorsi. Mi ha offerto una produzione al Maggio Fiorentino nella stessa serata nella quale c'era anche Balanchine. Così mi ha aperto la strada alla coreografia. Non ho mai voluto fare danza classica, pur essendo classica la mia estrazione ballettistica con la Egri. Non era nelle mie corde.
Portare il balletto in Arena:
questo sarebbe nella sue corde?
Dieci volte….. l'Arena è una bella sfida per un balletto. Sono convinto che si potrebbe portarlo, ma solo con una grande compagnia e con un programma molto popolare. Godiamoci questa Opera da tre soldi che, intanto, è una specie di viatico, condotto con molto lavoro e onestà intellettuale.
Gianni Villani
Nella foto Il coreografo Mario Piazza abbraccia la ballerina Marzia Falcon
fonte: l'arena.it foto brenzoni

Nichi Vendola: non è reato introdurre in politica elemento poesia



Nichi Vendola: non è reato introdurre in politica elemento poesia.

”Io rivendico la poesia perché secondo me non è un reato introdurre l’elemento della poesia, dell’utopia, del sogno dentro la politica”.
E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, presentando la campagna di comunicazione delle elezioni regionali del 27 e del 28 marzo, in cui ci sono sei slogan in forma di minifilastrocche composte da due ottonari in rima baciata. Ognuna di esse racconta un fatto importante della giunta Vendola: battaglie per l’acqua pubblica, contro precariato e inquinamento, sostegno a politiche giovanili e alle energie rinnovabili accompagnate da dati concreti.
La comunicazione si chiude con lo slogan ‘Vendola: la poesia è nei fatti’. ”La politica è rappresentata come il regno del cinismo, del disincanto, dell’affarismo. – spiega – Per me continua a essere la possibilità di cambiare il mondo e di cambiare la vita”. ”La politica è lo strumento per costruire percorsi di liberazione per le persone. Non solo: io nello slogan della mia campagna elettorale – ha proseguito il presidente – dico ‘Vendola la poesia è nei fatti’ e racconto i fatti, quelli che la destra sta cercando di nascondere e di occultare. A partire da una condizione di assoluta marginalità, di una Puglia sconosciuta al mondo, ultimo anello della catena del Sud, dove dominava la stagnazione economica e civile, in questi cinque anni abbiamo fatto della Puglia un marchio di qualità”.
fonte: gaynews24

Vladimir Luxuria "Nella vita ho imparato a non escludere mai nulla"


"Nella vita ho imparato a non escludere mai nulla, tutto è possibile, non sono alla ricerca di una poltrona, ma sicuramente mi farebbe piacere contagiare il centrodestra su certe questioni che non devono più essere affrontate ideologicamente o per partito preso". Così risponde Vladimir Luxuria a Pierluigi Diaco che la intervista sul suo blog dopo avere assistito a un lungo e appassionato scambio di complimenti tra l'ex deputata di Rifondazione Comunista e il "machissimo" ministro della Difesa Ignazio La Russa nello studio de "La Vita in Diretta".
Dopo avere ringraziato La Russa per le parole spese per i gay nell'esercito, Vladimir ha incassato dal ministro un complimento dopo l'altro, tra lo stupore di pubblico e conduttore che ha dovuto registrare anche una confessione di La Russa.

Luxuria candidata con il Pdl? Lei: Il ministro, infatti, ad un invito esplicito di Luxuria ad andare insieme in un locale gay, ha risposto di esserci già stato e, guarda caso, proprio alla Muccassassina. "Ho sempre pensato che l’elettorato del centrodestra è più liberale dei suoi rappresentanti in Parlamento e le mie battaglie non sono mai state di parte perchè mi sono sempre confrontata con gli avversari politici, non mi sono mai sottratta al dialogo - ha dichiarato ancora Luxuria a Diaco -. Sono grata al Ministro La Russa per i complimenti e la stima dimostrata, e sono pronta a lavorare affinchè tutto l’arco parlamentare sia coinvolto in una seria riflessione sui diritti civili. Non ho mai avuto tessere di partito e non ho alle spalle una storia di militanza politica. Sono una persona libera e non ho alcun problema a dichiarare che apprezzo alcuni ministri del centrodestra per le aperture fatte sulle nostre questioni: in particolare Rotondi e Brunetta per i DiDoRe, la Carfagna per l’impegno su una legge sulla discriminazione sessuale e La Russa per la questione dei gay nell’esercito".

Luxuria candidata con il Pdl? Lei: E a chi chiedere conferma di una possibilità del genere se non a una delle donne più note e rappresentative del Pdl? E infatti Pierluigi Diaco chiama in causa Alessandra Mussolini.
"Io metterei Luxuria sottosegretario al posto della Santanchè - ha risposto l'onorevole Mussolini che in altre occasioni non è stata certo benevola con la sua ex collega -. Luxuria è una persona brillante, acuta e intelligente. Noi siamo il Popolo della Libertà e Luxuria potrebbe sicuramente trovare uno spazio nel nostro partito. Comunque è più donna Luxuria che la Santanchè".
L'ipotesi trova già i primi consensi. Imma Battaglia, presidente dell'associazione Di'Gay Project, infatti, ha commentato: "Cara Luxuria e se mai il PDL ti candidasse io ti voterei. E' un bel po' di tempo che sostengo che bisogna contaminare la politica e rompere gli schieramenti ideologici. Si vede che anche tra i gay e trans, anche ex comunisti, sta cadendo il muro di Berlino".
fonte: Gay.it

Cardinale Bagnasco: incontro con transessuali



Cardinale Bagnasco: incontro con transessuali
Durante la visita del Cardinale Bagnasco nelle chiese del centro storico di Genova, l’arcivescovo è stato raggiunto da un alcune transessuali, capeggiate dalla transessuale Regina Satariano, che hanno voluto incontrare l’arcivescovo per parlare della loro vita e delle loro esigenze spirituali. «È stato molto cordiale, ha stretto la mano a tutti. - racconta Regina Satariano dell’associazione Transgenere - Sicuramente non ha condiviso la naturalezza del mio essere omosessuale, ma siamo riusciti a dialogare. Vorrà dire che aspetteremo magari cent’anni, come secoli ha atteso Galileo prima che di essere accettato dalla Chiesa. Siamo convinte di essere nel giusto».
Durante l’incontro con il Cardinale Bagnasco, molte transessuali hanno fatto presente di essere credenti: “Si è parlato del riconoscimento di Galileo Galilei da parte della Chiesa - ricordano le transessuali che hanno partecipato all’incontro - degli errori degli uomini, della scelta del vescovo emerito di Pistoia di non dare la comunione agli omosessuali e di chiesa di base. Molte di noi trans sono credenti”.
Se si può parlare o meno di una timida apertura da parte della chiesa nei confronti della comunità Lgbt lo scopriremo solo col tempo, anche se – purtroppo – sono molto scettica in merito a ciò.
Intanto è certo che le transessuali che hanno partecipato all’incontro, hanno chiesto che ne venga organizzato un altro, per approfondire il contatto tra questi due mondi purtroppo così distanti l’uno dall’altro.
fonte: gaywave

mercoledì 10 febbraio 2010

Verona prima assoluta in versione balletto L'Opera da Tre Soldi


L'Opera da Tre Soldi
Verona da domani 10 Febbraio, prima assoluta in versione balletto

MARIO PIAZZA,
ribattezzato il “Benigni” della danza dalla stampa internazionale,
debutta al Teatro Filarmonico di Verona
con il nuovo balletto “L’Opera da Tre Soldi”,
in scena dall’11 al 16 febbraio.
Coreografie e regia sono affidate a un’artista che ha saputo imporsi con il suo stile contemporaneo forte e particolare, una miscela esplosiva
in cui confluiscono la danza, il teatro, il cinema, il canto e le arti.
« Il testo di Brecht mi ha stimolato a trovare l’essenziale di quest’opera. Come un pittore stabilisce i punti di forza sulla tela, ho voluto con un segno coreografico contemporaneo cogliere
tutta la drammaticità ma anche l’ironia espresse dall’autore»
Si appresta a un nuovo importante debutto il regista e coreografo Mario Piazza che ha saputo imporsi sulla scena internazionale grazie al suo stile contemporaneo forte e particolare, una miscela esplosiva in cui confluiscono la danza, il teatro, il cinema, il canto e le arti figurative. Dopo il recente grande successo di pubblico della sua moderna e personale versione dello “Schiaccianoci” al Teatro Olimpico di Roma, con cui il Balletto di Roma ha festeggiato i cinquant’anni di carriera in gennaio, l’artista brillante e inventivo affronta una nuova sfida. Dall’11 al 16 febbraio, al Teatro Filarmonico di Verona, è in programma infatti - in prima assoluta - “L’Opera da Tre Soldi” (“Die Dreigroschenoper”), balletto in due atti tratto dal testo di Bertolt Brecht, con musiche del geniale Kurt Weill, in cui cura regia e coreografie. In scena, gli interpreti principali saranno Marzia Falcon e Giuseppe Picone, insieme a primi ballerini, solisti e corpo di ballo dell’Arena di Verona.

Estroso e geniale, Mario Piazza si è dimostrato in questi anni uno dei maggiori talenti creativi della danza contemporanea. La critica internazionale lo ha persino definito il “Roberto Benigni della danza” per l’esemplare balletto “Ghetto” - su musiche Klezmer e di Goran Bregovic - che parla del destino degli ebrei, offrendo una rilettura dell’argomento come nel film “La vita è bella”, grazie alla straordinaria capacità di non trasformare la serietà in tragedia, ma mettendo in risalto il colore leggero della speranza. Lo spettacolo, tuttora nel repertorio del Sofia Opera Ballet è stato ricompensato dalla European Association for Jewish Culture di Londra con un premio per le Performing Arts. Come non ricordare anche, fra i suoilavori, la versione innovativa e piccante di uno balletti più celebri al mondo “Coppelia”, ottimamente interpretato da un trasognato Ludovic Party, così come la rivisitazione in chiave contemporanea, irriverente e dark, di un grande classico della coreografia “Schiaccianoci”, un allestimento che ricorda un thriller e le atmosfere noir dei film di Hitchcock. Un indiscutibile successo di pubblico sin dal suo debutto nel 2006.

L’Opera da tre soldi parte da questa affermazione: “La pappatoria viene prima, la morale dopo!”, perché attorno al tema della pappa prima e della morale dopo, si snoda tutta la faccenda di Mackie Messer e dei personaggi descritti da Brecht. La differenza tra criminali e persone rispettabili sparisce del tutto in questa opera, in quanto i soldi rendono tutti uguali. Un lavoro in cui l’apparenza del divertente diventa di continuo allarmante; l’evasione piacevole diventa spiacevolezza e aggressione diretta o indiretta. «Trascrivere in danza e interpretare l’Opera da Tre Soldi di Brecht vuol dire cercare di ritrovarel’integrità dello scritto, tradotto in linguaggio coreografico e rappresentarlo al fine di esprimerne l’intensità con l’ausilio del genio musicale di Kurt Weill - illustra Mario Piazza -. L’Opera da Tre Soldi è stata creata, con piglio ironico e polemico, negli anni del declino della repubblica di Weimar, quando la radicalizzazione di classe era spinta a tali estremi che le sovrastrutture crollavano e i congegni, motori della società, si mostravano in tutta la loro efferatezza».
«Il testo di Brecht mi ha stimolato a trovare l’essenziale di quest’opera - aggiunge l’artista canadese di nascita ma ormai romano d’adozione -. Come un pittore stabilisce i punti di forza sulla tela, ho voluto con un segno coreografico contemporaneo cogliere tutta la drammaticità ma anche l’ironia espresse dall’autore». Cosa sarà richiesto ai danzatori in scena? «Di esprimersi e interpretare i personaggi e il mondo espresso da Brecht avvalendosi della propria esperienza artistica e del proprio talento, per delineare i tratti fondamentali dell’Opera – spiega il regista e coreografo -. Nell'interpretare in danza il senso stesso dell'opera e riscoprirne l'autenticità e l'incredibile attualità, a me si è imposta la scelta di non usare la prosa, bensì il tessuto musicale di Kurt Weill che si alternerà tra musica dal vivo eseguita al pianoforte, canto e musiche registrate»
fonte: mosse.it

Teatro Filarmonico di Verona

L' opera da tre soldi
Balletto di Kurt Weill
Libretto di Bertolt Brecht

Regia e coreografia Mario Piazza
Scene Beatrice Pasquali
Costumi Silvia Bonetti
Direttore corpo di ballo Maria Grazia Garofoli
Direttore allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia

Febbraio 2010 -
Giovedì 11 alle ore 20.30
Venerdì 12 alle ore 20.30
Sabato 13 alle ore 20.30
Domenica 14 alle ore 17.00
Martedì 16 alle ore 20.30

LIGURIA; VERDI CANDIDANO 'CAMALLO' TRANS


REGIONALI:LIGURIA; VERDI CANDIDANO 'CAMALLO' TRANS
GENOVA
(ANSA) - GENOVA, 9 FEB - Il partito dei Verdi oggi a Genova ha scelto il parco dell'Acquasola per presentare i candidati alle elezioni regionali in Liguria. "L'Acquasola è una battaglia vinta - ha detto la presidente ligure dei Verdi Cristina Morelli -, simbolo per nuove battaglie in difesa dell'ambiente". Capolista del "Sole che Ride" nella provincia di Genova sarà la stessa presidente e consigliera regionale Cristina Morelli; capolista a Savona sarà il consigliere regionale Carlo Vasconi, alla Spezia l'artigiano nautico Andrea Forgione, e a Imperia la consigliera comunale Gabriella Badano. Tra le fila dei Verdi a Genova correrrà anche Marco Canepa, detto "Valentina", il camallo transessuale sostenitore e simbolo delle battaglie a favore dei diritti della comunità gay. "No al nucleare, no alle centrali a carbone, sì allo sviluppo delle energie rinnovabili - ha spiegato la presidente Morelli -, no alle deroghe sulla caccia, no alla cementificazione delle coste, no alla Gronda di Genova, no al Terzo Valico: sarà questo il programma dei Verdi per la Liguria".(ANSA).

Anne Hathaway abbandona il cattolicesimo dopo il coming out del fratello



Anne Hathaway abbandona il cattolicesimo dopo il coming out del fratello

Si sa che la Chiesa Cattolica non ha mai avuto un atteggiamento di particolare accoglienza nei confronti degli omosessuali (ne sono una testimonianza, ad esempio, le recenti dichiarazioni del vescovo di Grosseto e dell'ex vescovo di Pistoia). fatto sta che quest'atteggiamento non piace a tuttie in alcuni casi provoca l'allontanamento di alcuni fedeli.
Anne Hathaway, l'attrice che ha interpretato Emily Blunt nel film "Il diavolo veste Prada" pare essere una di queste persone. Cresciuta nel New Jersey in una famiglia cattolica, ha rimesso in discussione il suo credo dopo che il fratello Michael ha detto alla famiglia di essere gay.
In un'intervista rilasciata a GQ ha dichiarato: «L'intera famiglia si è convertita ed è diventata episcopale, dopo le parole di mio fratello maggiore. Perché dovrei supportare un'organizzazione che ha intenzione di limitare la libertà del mio amato fratello? Non so nemmeno io adesso in cosa sto credendo, Sono… Fanc**o, non lo so. Mi sto dando una formazione, diciamo che sono in lavorazione».
fonte: gayburg

martedì 9 febbraio 2010

Domenica 14 a Magenta iniziativa "L'Amore Spiazza"


Gay, lesbiche e trans a Magenta domenica 14 per l'iniziativa "L'Amore Spiazza"
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Magenta Mai in una piccola cittadina dell'ovest Milano si è svolto un evento come quello che verrà ospitato da Magenta il 14 febbraio, giorno di San Valentino. Appuntamento storico, si potrebbe dire, perchè quel giorno arriveranno in piazza Liberazione almeno una cinquantina tra gay, lesbiche e trans per chiedere pari diritti e pari dignità per una maratona contro l'omofobia che intende toccare diverse realtà cittadine. “Stop all'omofobia”, come recita lo striscione apparso in un edificio centrale della piazza sabato scorso che annuncia la manifestazione chiamata, non a caso, “L'amore spiazza, in piazza per essere e per amare”. Ad organizzare l'evento è il coordinamento Arcobaleno che riunisce le realtà trans, gay e lesbiche di Milano e provincia (con l'appoggio dell'amministrazione comunale) e sarà in piazza Liberazione con un pullman domenica 14 dalle 15 alle 18 per incontrare la gente e per dare informazioni. “Lo slogan l'amore spiazza dice tutto – spiega Sergio Prato, uno degli organizzatori – perchè davanti a due persone che si vogliono bene resti spiazzato. L'appuntamento di domenica è di importanza fondamentale, perchè sarà la prima tappa di un percorso che condurrà il pullman arcobaleno in altre città”. Sergio Prato è a Magenta dal 1997 e conosce bene i problemi di gay, lesbiche e trans della zona. “Molti hanno paura a dichiararsi, temono per il loro futuro – racconta – c'è gente che pur di non raccontare pubblicamente la propria omosessualità si sposa, ha bambini e conduce una vita d'inferno che lo porta a cercarsi una vita affettiva alternativa. Potremmo paragonare una situazione di questo genere ad una pentola a pressione che se la copro esplode. Dobbiamo finirla con questo atteggiamento. Magenta è una città chiusa, anche qui si sono registrati tanti episodi di intolleranza, io stesso ho subito aggressioni. Ma non voglio puntare l'attenzione su me stesso, il 14 sarà la data della svolta ed è questo che conta”. Prato ha abbandonato con una decisione sofferta il proprio lavoro negli anni '90, quello di insegnante di religione in diverse scuole milanesi. “Temevo di essere scoperto - ci dice – allora ho preferito lasciare e condurre la vita che volevo”. Ora è proprietario, insieme al suo socio, del bar The Rose di via Mazenta a Magenta. Frequentato ogni giorno da tantissime persone di ogni età, di ogni estrazione sociale. “Le prime difficoltà i gay le incontrano in famiglia – aggiunge Prato – poi si esce e i problemi si moltiplicano, con il lavoro, la vita affettiva e tutto il resto. Ed è molto peggio per le donne lesbiche e per i trans”. Domenica a Magenta gay, lesbiche e trans racconteranno ai magentini le loro storie. Appuntamento in piazza Liberazione dalle 15 alle 18.
fonte: notiziegay

Musei: a San Valentino si entra in due, paga uno. Anche per coppie gay


Musei: a San Valentino si entra in due, paga uno. Anche per coppie gay.

Per il 14 febbraio, giorno di San Valentino, festa dedicata agli innamorati, torna la promozione ai musei: entri per due e paghi per uno. L’iniziativa quest’anno, per fronteggiare la crisi, dura un giorno di più occupando l’intero week end e la campagna stampa sarà particolarmente intensa per trascinare italiani e turisti e convincerli in ogni modo a non perdere l’occasione. Dalla Valle d’Aosta alla Puglia, centinaia di possibilità per godere dei capolavori dell’arte e dell’archeologia spendendo la metà purchè ci si presenti in coppia, marito e moglie, fidanzato e fidanzata, genitore e figlio, amici, coppie gay. Alcunui esempi: in Abruzzo l’imponente castello Piccolomini di Celano, riparati i danni provocati dal terremoto, ha da poco riaperto le porte al pubblico.
fonte: gaynews24

Avverbi: sta tutto nel modo


Avverbi: sta tutto nel modo

Non sono le persone, non i luoghi, non i momenti: sono i modi in cui si fanno le cose

Quanto segue è il teorema di un amico, lo stesso amico che in genere si accusa di aver fatto qualcosa che in realtà abbiamo fatto noi.

Un uomo che non ho mai conosciuto di persona mi ha scritto – perché un uomo che scrive un libro, un libro di cui io sono il lettore, è un uomo che scrive a me in particolare – che in amore valgono gli avverbi. Perché sì, si può amare gelidamente, naturalmente, in modo giudicante, collettivamente, a stento, brevemente e, aggiungerei, ossessivamente. Il problema è: quanti uomini scelgono di amare in un modo che anche l'altro o l'altra condivide? Io penso: solo le coppie felici. Ed esistono coppie felici? O comunità felici? Che si amano vicendevolmente alla stessa maniera? Nello stesso momento?

Forse.

Sta di fatto che vorrei far parte di questa coppia, o comunità, felice. E io amo ossessivamente, nel modo che intendo io per 'ossessione'.

Allora vediamo di capirci.

E per farlo, partiamo dall'inizio (perché tutte le storie partono da un principio).

Se decido di stare con qualcuno, è perché so che potrei essere intenzionato ad amarlo, in un modo in particolare. Quindi lascio che la relazione con questo fluisca, a tempo debito, che non è mai (tuttavia) troppo lungo. No, non esistono periodi troppo lunghi per capire se si può amare o meno. Chiunque sostenga il contrario, chiunque pretenda troppo tempo per capire, o non ama, o ha paura di farlo (e per quest'ultima opzione, la paura può dipendere da un'infinità di fattori).

Poi scopro che il mio modo di amare è scandito da una serie particolare di sensazioni. Lo desidero, questo qualcuno, e arrivo a smarrire per un attimo me stesso nel pensare a quanto lo vorrei con me, anche adesso. Mi rabbuio se mi nega la sua attenzione, mi scandalizzo se mi stringe meno forte dell'ultima volta. Ossessivamente, allora, è questo mio modo di fare?

Che direste voi? Che è insana questa ossessione, che non si può perdere sé stessi per l'altro. Perché prima di amare gli altri, c'è bisogno di amarsi da sé.

Allora verrebbe da dirvi: non amate, voi. E sbaglierei. Vi dico soltanto: amate diversamente (e anche 'diversamente' puzza d'avverbio).

Ma se fosse questo qualcuno a leggere queste parole? Che avrei da dirgli?

Spero tu non ami troppo diversamente, perché tutto quello che voglio – senza enfatizzare, senza pretendere, senza cadere nel ridicolo o nel melenso – è rientrare nella tua 'sfera d'avverbio', e cioè quella in cui i tuoi modi di amare possano intrecciarsi piacevolmente coi miei. Allora io amerei ossessivamente, e tu costantemente. E io pesantemente, e tu equilibratamente. E io improrogabilmente, e tu almeno fedelmente. E saremmo io uno troppo preso, e tu uno semplicemente coinvolto.
Occhio all'avverbio, allora. La magia è tutta là....
fonte: gay.tv

Nichi Vendola 'LA PRIMAVERA DEI DIRITTI'



DAL 18 FEBBRAIO A BARI: 'LA PRIMAVERA DEI DIRITTI'
Nichi Vendola

"PRIMAVERA DEI DIRITTI"
Conferenza stampa
Giovedì 11 febbraio 2010
ore 12.00

Delegazione romana della Regione Puglia
Via Barberini, 36
ROMA

Interverranno

Nichi VENDOLA Presidente Regione Puglia
Silvia GODELLI Assessore al Mediterraneo Regione Puglia
Carmelo GRASSI Teatro Pubblico Pugliese
Stefano RODOTA’ Giurista
Imma BATTAGLIA Presidente Di' Gay Project Onlus

Parteciperanno inoltre

Giulia DELLI SANTI Direzione artistica
Luigi PANNARALE Direzione scientifica sezione accademica

La Puglia a Febbraio si trasforma in un laboratorio di buone pratiche per la difesa culturale e giuridica dei diritti individuali, per la crescita collettiva del paese. Dal 18 a Bari, presso il Teatro Kursaal, prende il via la "Primavera dei diritti", una maratona culturale (18-28 febbraio) che animerà il capoluogo e la regione. Il progetto, cofinanziato con fondi europei, è promosso dalla Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo e attuato dal Teatro Pubblico Pugliese. L’iniziativa, che verrà illustrata in una conferenza stampa l’11 febbraio a Roma, nella sede della Regione Puglia (via Barberini, 36), sarà un grande forum sui temi dei diritti articolato in oltre 100 eventi: un ciclo di lezioni tenute da giuristi nazionali e internazionali, un’ampia sezione dedicata allo spettacolo - teatro, danza, musica, performance -, incontri con i rappresentanti di alcune delle più importanti ONG internazionali e altre associazioni, Medici senza Frontiere, Greenpeace, Save The Children, Emergency, Libera, Arcigay, Antigone, Amnesty International. In programma, inoltre, una sezione video, con documentari e UrbanArt, mostre tematiche, ethnic hour organizzate dalle comunità straniere della città.

Ufficio Stampa
Teatro Pubblico Pugliese
Via Imbriani, 67 - 70121 BARI
+ 39 080 5580195 - 3356074728
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fonte: dgp

Usa: cambio di sesso detraibile dalle tasse



Usa: cambio di sesso detraibile dalle tasse

I transessuali americani da ora in poi potranno detrarre dalle tasse le spese per la riassegnazione del sesso (il “cambiamento di sesso”, detto nel linguaggio corrente): tutto merito di una signora sessantacinquenne, Rhiannon O’Donnabhain, che era nata uomo e ha speso 25mila dollari per tutte le operazioni di cambio di sesso.
L’amministrazione federale, però, aveva contestato che la signora detraesse 5000 dollari dalle tasse: secondo il fisco, infatti, le operazioni chirurgiche per il cambio di sesso sono estetiche e non mediche. La signora ha presentato un appello, sostenuta dagli avvocati della Glad, e la corte fiscale le ha dato ragione.
Non è solo una vittoria per lei, sostiene Rhiannon, ma per tutte le persone transessuali, che dopo questa sentenza potranno vedersi riconosciuto il diritto di avere un contributo statale.
Va aggiunto un particolare per amore di verità: quello che negli Stati Uniti è stato riconosciuto solo ora con una sentenza, in Italia è realtà da molti anni. Il Servizio sanitario nazionale - su cui in troppi si scagliano senza sapere niente - eroga gratuitamente anche interventi di questo tipo, quando c’è un’indicazione medica. Almeno in questo il nostro paese non è dietro agli altri. Le amiche e gli amici trans, comunque, possono intervenire per spiegare meglio come funzionano le cose da noi.
Foto | dal film Transamerica
fonte: queerblog

lunedì 8 febbraio 2010

Oscar Wilde


Oscar Fingal O' Flahertie Wills Wilde nacque a Dublino il 16 Ottobre 1854. Suo padre William era un rinomato chirurgo e uno scrittore versatile; sua madre Jane Francesca Elgée, una poetessa e un'accesa nazionalista irlandese.
Il futuro scrittore dopo aver frequentato il prestigioso Trinity College a Dublino e il Magdalen College, divenne presto popolare per la sua lingua sferzante, per i suoi modi stravaganti e per la versatile intelligenza.
Ad Oxford, dove fra l'altro vinse il premio Newdigate con il poema "Ravenna", conobbe due fra i maggiori intellettuali del tempo, Pater e Ruskin, che lo introdussero alle più avanzate teorie estetiche e che affinarono il suo gusto artistico.
Entrato in carcere viene processato anche per bancarotta, i suoi beni sono messi all'asta mentre sua madre muore poco dopo.
Viene condannato per due anni ai lavori forzati; è durante il periodo del carcere che scrive una delle sue opere più toccanti "De profundis", che non è altro che una lunga lettera indirizzata al mai dimenticato Bosie (il quale nel frattempo si era allontanato non poco dal compagno, quasi abbandonandolo).
Sarà il vecchio amico Ross, l'unico presente fuori dal carcere ad attenderlo al momento della scarcerazione, a tenerne una copia e a farla pubblicare, come esecutore testamentario, trent'anni anni dopo la morte di Wilde.
L'ultima opera, scritta dopo un riavvicinamento a Bosie, è "Ballata del carcere di Reading" che termina nel 1898 dopo essere uscito di prigione, durante un soggiorno a Napoli. Tornato a Parigi apprende della morte della moglie e, dopo un paio d'anni di spostamenti sempre insieme all'amato Bosie, il 30 novembre del 1900 Oscar Wilde muore di meningite.
fonte: biografieonline ,youtube
qui sotto il video che ospite al Festival di San Remo ,Roberto Benigni lesse la struggente lettera di Wilde dal carcere al suo amato...

Omosessuali si nasce e non si diventa


Gay si nasce, non si diventa
Lo proverebbe uno studioso belga

Omosessuali si nasce e non si diventa. Lo sostiene uno studioso belga, Jacques Balthazar, docente all'università di Liegi, in un suo libro. Balthazar, zoologo di formazione e responsabile di un gruppo di ricerca in endocrinologia del comportamento, spiega al quotidiano Le Soir, di aver voluto "smontare" su base scientifica anche "le credenze secondo le quali l'omosessualità sarebbe una malattia, una perversione o una devianza".
Balthazar da 35 anni lavora sui meccanismi ormonali e nervosi che controllano il comportamento sessuale di animali e umani. Il suo libro s'intitola "Biologia dell'omosessualità. Si nasce omosessuali, non si sceglie di esserlo" e vuole dimostrare che "l'origine dell'omosessualità è da ricercare nella biologia degli individui piuttosto che nell'attitudine dei loro genitori o nelle decisioni dei soggetti interessati".
Nell'uomo come negli animali, l'omosessualità sarebbe fortemente determinata già dalla nascita per un'interazione tra fattori genetici e ormonali nell'embrione.
"L'omosessualità - spiega ancora il professore - non costituisce solo un orientamento sessuale diverso, ma si accompagna a modifiche morfologiche, fisiologiche e comportamentali complesse". Basandosi sulla letteratura scientifica, soprattutto anglosassone, degli ultimi 30 anni, lo studioso ne ha indivuato una dozzina, che chiama "fasci d'indizi sufficienti".
Il ricercatore allontana quindi la credenza che i gay siano perversi o pericolosi e si oppone au "gruppi sociali e religiosi che continuano, malgrado la loro ignoranza, a sostenere le tesi omofobe". Gli omosessuali "devono poter vivere la loro vita in accordo con la loro natura senza un senso di colpa personale". Occorre - aggiunge - più tolleranza.
Pubblicato da notiziegay.it

domenica 7 febbraio 2010

Danza balletto Bolshoi in scena a Cuba


Danza Il balletto Bolshoi in scena a Cuba - L'AVANA, - Artisti del Bolshoi Ballet di Mosca andranno in scena la settimana prossima nel teatro Karl Marx dell'Avana, a Cuba, dopo 30 anni.Lo rende noto la stampa cubana. Il ritorno del Bolshoi all'Avana rientra in una ripresa delle relazioni tra Cuba e Russia, alleati durante la Guerra Fredda per 30 anni prima della caduta dell'Unione Sovietica nel 1991. I ballerini del Bolshoi e danzatori del Balletto Nazionale Cubano eseguiranno balletti come 'Giselle' e 'Lo schiaccianoci' il 13 febbraio.
fonte: ANSA.it

Quarta edizione Internazionale d'Arte LGBT


Torino: via all'Internazionale d'Arte LGBT

Quarta edizione Internazionale d'Arte LGBT per tutti i creativi che vogliono decostruire il concetto di genere.
In occasione del 25° Torino LGBT Film Festival, che si terrà dal 15 al 22 aprile 2010, l’Associazione Koinè in collaborazione con la Fondazione Artèvision ed AV Art Gallerie, il contributo della Regione Piemonte e il patrocinio di Arcigay presenta la 4° edizione delll’ Internazionale d’arte LGBT.
Nell’edizione 2009 hanno partecipato artisti quali Moxy Hart e Martha Cecilia Meza, favorendo il contatto e la contaminazione fra stili e culture differenti; ma anche giovani talenti come Alessandro Capurso e Walter Rossignolo, permettendo così di raggiungere sempre più il grande pubblico.
L’internazionale nasce con l’intento di dar vita a un evento artistico che permetta la scoperta di nuovi punti di vista, promuovendo l’emergere di una coscienza civile e di sensibilizzazione al mondo LGBT quale parte integrante della società contemporanea presente in qualsiasi fascia sociale ed economica.
Si tratta del primo evento tematico dedicato unicamente alle arti visive LGBT.
La tematica dell’Internazionale di quest’anno sarà: “Sono come sono”.
Siamo alla ricerca di artisti che vogliano mettersi in discussione, “disfare” il concetto di genere.
Nel momento in cui si è costretti a rappresentarsi attraverso un ruolo di genere si è obbligati a rinunciare a tutto quel che fa di ognuno di noi un’identità; la società si crea delle “aspettative” sul ruolo che tutti si augurano vederci recitare, pena il mancato riconoscimento sociale e in alcuni casi persino giuridico.
Crediamo sia arrivato il momento di andare oltre stereotipi e pregiudizi; lasciamo che l’arte ci racconti l’essenza di coloro che hanno avuto il coraggio di essere loro stessi.
Tutti gli artisti interessati possono inviare portfolio e CV a: arts.lgbt@associazionekoine.it, specificando nell’oggetto “Internazionale d’arte LGBT_artista”, entro il 28 febbraio 2010.
Fonte: Comunicato Stampa ILGA

Libri L'omosessualità secondo Johann S. Lee



Libri. L'omosessualità secondo Johann S. Lee

Compito magistrale di uno scrittore è quello di far arrivare al cuore dei lettori i propri personaggi, l’avventura del racconto, lo stile della scrittura, la commistione tra chi accompagna il tempo della lettura e noi medesimi. Pagina dopo pagina, rigo su rigo, i volti, le corporature, i luoghi della narrazione, prendono materia, si modellano, cercano la nostra attenzione, per poi apparire come un dipinto immaginario. Riusciamo con l’autore, e grazie a lui, a pennellare gli interpreti, a dar loro una immagine nitida, a prenderli per mano e suggerire loro una nuova interpretazione. Noi, alla fine, siamo quel libro.
Johann S. Lee, è un giovane scrittore, classe 1971, che vive a Londra. Chris è il suo esordio letterario, pubblicato in Italia da Besa. Nelle 235 pagine del romanzo, Lee plasma una storia importante, quella di Chris, che incontra altre storie di umana e nobile esistenza. Non è, almeno in questo caso, sempre e forzatamente, il dolore a commuovere, a rendere sacro il profano. Ma Chris, nonostante ogni possibile speranza di riscatto, di rivalsa sui tanti detrattori che inquinano la sua omosessualità, diventa quell’ipotetica pennellata di grigi scuri e di qualche striscia rosso-amore o bianco innocenza.
Siamo in una Singapore autoritaria, e il protagonista - come altrimenti? - somiglia a parecchi di noi; coloro che scoprono l’omosessualità in età scolastica, quando un cherubino dalle fattezze umane ci si piazza innanzi col suo trionfo di bellezza irresistibile: carni come petali di rose e profumi di sensualità. È il tempo delle domande e delle risposte e in quella prima visione, Chris (come noi) se ne fa parecchie di entrambe.
Il diciannovenne che è in lui non ci lascia a guardarlo attraverso il pertugio di una serratura. Lui stesso, carnale e meravigliosamente uomo, spalanca gli usci, apre le finestre per fare entrare luce, per rendere nitido il dramma familiare, le cocenti passioni che lo avviluppano e quel dramma che attende pazientemente di diventare protagonista alla fine del romanzo.
Lee, per lo più, racconta l’innocenza di Chris e quella smisurata incomprensione tra persone e cose che solo un giovanissimo sa esserne capace. Il protagonista ha una madre che non gli appartiene, un padre alcolista morto di leucemia e una sorella che esita e fatica ad accettare l’omosessualità del fratello. In mezzo, altri meravigliosi ragazzi, altri racconti di vita, la naja militare che poco si coniuga al divertisment del Pao Pao tondelliano, qui intrisa di omofobia militaresca, di codici e numeri dai sentori maschilisti. Eppure è lì che Chris vive la sua meraviglia sentimentale, umana, epocale.
Un libro che si lascia leggere quello di Lee e, magari, sfugge qualche delicata carezza verso quell’amore semplice e complicato tra Chris e Samuel.
Nel diario che accompagna la vita di Chris c’è molto della nostra gioventù che cerca, si ferma a guardare, consuma sentimenti a frotte per poi, alla fine, sentirsi qualcos’altro nell’abbandono dell’età dell’incoscienza. Qualcosa di pura semplicità e maturità.
Rispetto ad altri autori di genere omoletterario, Johann S. Lee, riesce a narrare con una scrittura veloce e asciutta; semplice, infervorato probabilmente da quel dipinto immaginario che alla fine riempie le stanze di molte esistenze. Libro irrinunciabile.
fonte: queerblog

Censimento generale della popolazione italiana



Contaci
scritto da samuelesiani
In queste settimane l’Istat sta mettendo a punto la macchina per il prossimo censimento generale della popolazione italiana previsto per l'autunno del 2010: si appresta infatti a preparare i questionari da sottoporre ai cittadini per conoscere, tra l'altro, le situazioni famigliari di ciascuno.
Nell’ultimo Censimento, quello del 2001, Gay.it fu protagonista di una violenta polemica con l’Istituto nazionale di Statistica. Il questionario distribuito nelle case di tutti gli italiani, infatti, lasciava la possibilità alle coppie lesbiche, gay e transessuali conviventi di dichiararsi come tali. Persino il ricercatore responsabile di quella sezione, in un primo tempo, ci disse che era intenzione dell'Istituto misurare il fenomeno, come uno dei tanti fenomeni sociali in atto nel paese: la statistica, infatti, è una scienza e come tale deve essere neutra, imparziale e limitarsi a studiare le coppie di fatto etero ed omosessuali, indipendentemente dalla valutazioni che ne danno parti politiche, concezioni etiche o fedi religiose, per quanto importanti possano essere. Quando poi l’Istat pubblicò i risultati, per un probabile input politico, furono conteggiate come “coppie di fatto” le sole coppie eterosessuali, mentre le decine di migliaia di cittadini e contribuenti lgbt che avevano barrato la casella “conviventi” furono declassati ad “altra forma di convivenza”, quella dove principalmente finiscono le coppie formate da una persona anziana e dal/dalla suo/sua badante.
Questa volta non accetteremo che i nostri rapporti d'affetto vengano declassati e considerati "altre forme di convivenza": se la politica non vuole darci il matrimonio ponendo il nostro paese in grave ritardo rispetto a tutti gli altri Stati europei, che almeno l'Istituto di Statistica ci consideri per quello che siamo: coppie, coppie di fatto.

Per questo i cittadini di seguito firmatari chiedono al presidente dell'Istat Enrico Giovannini di
- realizzare questionari adeguati che permettano di rilevare l'esatto numero delle coppie di fatto che si dichiarano tali, siano queste eterosessuali che omosessuali;

- porre in essere tutte le attività preliminari necessarie a una corretta rilevazione di tale dato, in particolare attraverso un’adeguata formazione/informazione agli operatori coinvolti (rilevatori, addetti ai call center e al sito internet) e alla popolazione, lgbt e non.
FIRMA E INVITA I TUOI AMICI A FIRMARE L'APPELLO ALL'ISTITUTO DI STATISTICA PER DIRE AL SUO PRESIDENTE: QUESTA VOLTA... CONTACI!
fonte: gay.it