sabato 30 gennaio 2010

Libri AMORE CIVILE



CONVEGNO SU “AMORE CIVILE – PROGETTO DI RIFORMA DEL DIRITTO DI FAMIGLIA

Sabato 30 gennaio prossimo, dalle 10 alle 13, a Firenze, presso la Foresteria Valdese in via dei Serragli 49, nell’ambito del terzo congresso nazionale dell’Associazione Radicale Certi Diritti, sarà presentato il volume “Amore civile, progetto di riforma del Diritto di Famiglia” (Mimesis edizioni), a cura di Francesco Bilotta e Bruno De Filippis. “Il libro raccoglie il lavoro condotto nell'ultimo anno da diversi giuristi, sociologi, psicologi, membri di associazioni legate alle problematiche famigliari” spiegano Giacomo Cellottini, curatore del convegno, e Matteo Pegoraro, membro del direttivo nazionale di Certi Diritti e responsabile per la Toscana. “Il risultato di tale lavoro è una proposta di Riforma, che per la prima volta dopo il 1975 affronta le questioni più urgenti in materia famigliare: dal riconoscimento delle unioni di fatto,” continuano, “alla procreazione medicalmente assistita, dal matrimonio tra persone dello stesso sesso, al divorzio breve. L'auspicio è che la proposta di Riforma del Diritto di Famiglia divenga un Disegno di Legge per avviare un dibattito approfondito nelle Aule parlamentari, in un'ottica non ideologica e con una forte attenzione ai problemi reali delle persone”.

Nel corso della mattinata, oltre ai giuristi De Felippis e Bilotta, interverranno: l’avvocato Filomena Gallo, Vice Segretario dell’Associazione Luca Coscioni; l’avvocato Daniela Marcucci Pilli; l’avvocato Manuela Cecchi, presidente AIAF Toscana; la Prof.ssa Marilisa D’Amico, ordinario di diritto costituzionale Università di Milano. Saranno inoltre presenti l’assessore alle Riforme Istituzionali della Regione Toscana Agostino Fragai, l’assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Firenze Alessia Ballini, il consigliere provinciale PDL Massimo Lensi, il deputato europeo IDV Niccolò Rinaldi, l’avvocato Antonio Rotelli, Presidente di Avvocatura LGBT - Rete Lenford, il deputato radicale-PD Matteo Mecacci, i senatori radicali-PD Donatella Poretti e Marco Perduca, Andrea Pugiotto, costituzionalista dell’Università di Ferrara, la deputata PD Paola Concia, il deputato PDL Benedetto Della Vedova, Mina Welby dell’Associazione Luca Coscioni, Carlo Santacroce di 3D, Democratici per Pari Diritti e Dignità LGBT.
fonte: img press

Libri MAMMA SCHIAVONA


E' USCITO IL LIBRO MAMMA SCHIAVONA

La Madonna di Montevergine e la Candelora
Religiosità e devozione popolari delle persone omosessuali e transessuali
di Monica Ceccarelli
GRAMMA EDIZIONI

Ricerca di carattere storico-antropologico sul rito della Candelora a Montevergine, dove i femminielli prima, le persone omosessuali e transessuali oggi, venerano Mamma Schiavona. Icona antichissima, che ritrae la Madre di Dio, come altre icone mariane in Campania, riprendendo i tratti delle dee madri.
Un'analisi del rapporto/conflitto tra religiosità ufficiale e religiosità popolare, che nel rito della Candelora a Montevergine, studiato su base storico-antropologica, si rivela in tutte le sue contraddizioni e tensioni.
Questa ricerca non è un testo militante, non si intende sostenere una tesi, un principio o il riconoscimento di diritti. I testi del Magistero sono presi in esame per capire in base a quali informazioni può accadere che un vescovo si arroghi il diritto di cacciare alcune persone da una chiesa, ovvero capire se queste persone erano già state cacciate dalla Chiesa.
La religione cristiana di fede cattolica sembra secolarizzarsi sempre di più, il bisogno di affermarsi in una società secolarizzata porta a temere e a guardare con sospetto quelle espressioni di fede che non rientrano del tutto nei canoni previsti. Ma se è vero, come scrive William Shakespeare nell’Amleto, che ci sono più cose in cielo e in terra di quante possa averne sognate la filosofia di Orazio, probabilmente è anche vero che ci sono più cose del cielo in terra di quante possano prevederne i nostri teologi.
fonte: kondiaw

venerdì 29 gennaio 2010

Empoli un carcere per sole trans



A Empoli un carcere per sole trans. Ma c’è chi parla di: “Rischio ghetto”

Il carcere di Empoli si prepara a fare spazio alle trans.
Un decreto ministeriale del 20 ottobre 2008 ha trasformato l’Istituto a custodia attenuata (dove cioè la funzione rieducativa della pena assume maggiore importanza rispetto a quella retributiva, offrendo maggiori opportunità al detenuto di riabilitarsi e di auto-sperimentare il grado di maturità e responsabilità raggiunta) della città toscana nel primo carcere italiano per transgender.

Ospiterà, dai primi giorni di marzo, venti giovani transessuali attualmente recluse in un’ala dedicata del penitenziario di di Sollicciano, in provincia di Firenze. La scelta del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria toscana è stata dettata dalla volontà di alleggerire il carcere fiorentino sfruttando le potenzialità di quello empolese, ormai vuoto.
“La scelta di trasferire le transessuali a Empoli” precisa a Panorama.it, il provveditore Maria Pia Giuffrida “è nata per alleviare le loro condizioni di detenzione. Nella nuova struttura sarà più semplice riuscire ad attuare programmi e percorsi educativi e lavorativi“. Attualmente solo tre delle future ospiti svolgono mansioni all’interno del carcere di Sollicciano. “A Empoli tutte avranno un’occupazione: potranno studiare ma anche imparare a lavorare la terra”, precisa Giuffrida. L’istituto empolese è infatti provvisto non solo di bagni idonei, ma anche di una sala per dipingere, strumenti musicali, una biblioteca, un cortile all’aperto con un gazebo, tavoli e un piccolo orto.

E le trans che cosa pensano del nuovo carcere? Secondo il provveditore Giuffrida che le ha incontrati solo pochi giorni fa: “Sono entusiaste e mi hanno fatto moltissime domande sulla struttura e sulle possibilità di lavoro”, racconta Maria Pia Giuffrida. “Ma la domanda più ricorrente è stata: quando?. La voglia di iniziare questa nuova esperienza è veramente forte”.

Mentre vanno ultimandosi i lavori di adeguamento al sistema idraulico e a quello elettrico della struttura e sono stati anche ridefiniti i livelli di sicurezza dell’istituto, il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria sta anche concludendo il percorso formativo per gli agenti. Saranno uomini, come stabilisce la normativa, a vigilare all’interno dell’Istituto. Ma considerando la particolarità delle detenute il Provveditorato ha previsto anche la presenza di alcuni agenti di custodia donne. In parallelo con i corsi di formazione, è stato attivato anche un ciclo di incontri con endocrinologi e psicologi della Asl empolese.

Attualmente, le venti trans che saranno trasferite stanno scontando la pena all’interno della sezione femminile di Sollicciano, sorvegliati da donne, con il supporto di un solo agente maschile: svolgono attività culturali con le donne, giocano a pallavolo e fanno sport con le altre detenute di sesso femminile. “Questo è un carcere all’avanguardia, dove esiste l’integrazione concreta tra trans e altri detenuti” commenta il garante dei detenuti toscani, Franco Corleone. “Certo, con i problemi di sovraffollamento che investono anche l’istituto fiorentino, il trasferimento di venti detenuti in una struttura inutilizzata non può che essere positivo”.

Parla di buona notizia Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay : “Questo progetto pilota non solo toglierà le trans da un ambiente dove sono costrette a subire umiliazioni ma le introdurrà in una nuova dimensioneche ne favorità il reinserimento e l’occupazione”.
Più cauto il commento di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale: “L’esperimento toscano va monitorato. Empoli eviterà spiacevoli episodi di mobbing sessuale, ma il modello di carcere auspicabile per le trans è quello che prevede un’integrazione completa con gli altri detenuti uomini e donne senza correre rischi”.
Dubbi sui quali invita a riflettere anche Franco Corleone, che paventa il rischi che il carcere di Empoli si possa “trasformare in un “ghetto” o peggio ancora in un ‘carcere spettacolo’, o in uno ‘zoo’”, dice a Panorama.it il garante dei detenuti. E prosegue: “Sono perplesso su questo trasferimento, che avviene senza aver fatto un serio percorso di integrazione con la comunità empolese, l’Amministrazione comunale e le associazioni di volontariato. E poi trovo che ci siano tante contraddizioni da risolvere. Una su tutte il nome del nuovo carcere deciso dal decreto ministeriale del 2008: Istituto transgender maschile di Empoli. È sul “maschile” che, oggi come in passato, manifesto tutte le mie perplessità. Non si può parlare di integrazione, di progetto all’avenguardia se poi si ghettizzano in partenza”.
fonte: panorama.it

Vladimir Luxuria smentisce il richiamo di Mediaset


Vladimir Luxuria smentisce il richiamo di Mediaset
L'ex parlamentare: Canale 5 non ha richiamato Barbara D'Urso per aver parlato di transessualità in fascia pomeridiana.
Il 26 gennaio 2010 era trapelata la notizia di un richiamo da parte di Canale 5 a Barbara D'Urso per una sua intervista a Vladimir Luxuria a Pomeriggio 5. Nel corso del programma - in onda in fascia protetta - la transgender aveva parlato del suo desiderio di operarsi (leggi QUI). Secondo diverse fonti tale argomento non sarebbe stato gradito ai vertici della Rete, perchè considerato poco adatto al pubblico del day time.
Vladimir Luxuria intervistata da Gay.it smentisce queste voci. "Quando ho letto la notizia - spiega Luxuria - ho subito chiamato Barbara D'Urso perché volevo informazioni a riguardo e ha smentito di aver ricevuto qualsiasi richiamo da parte di Mediaset. Se tutto questo fosse stato vero, aver ricevuto un richiamo per quell'intervista sarebbe stato molto grave, anche perché affrontammo l'argomento del cambio di sesso in maniera molto delicata. In televisione ci sarebbe ben altro per cui fare richiami".
Fonte: Gay.it

Libri "Pozzoromolo"



"Pozzoromolo": storia di una trans rinchiusa in manicomio

Sabato 30 gennaio, alle 18.30, presso la sede Arcigay Roma di via Zabaglia 14, avrà luogo la presentazione di "Pozzoromolo", libro di Luigi Romolo Carrino che racconterà il suo nuovo lavoro al pubblico. Dopo il successo di “Acqua Storta”, vero e proprio caso editoriale del 2008, Carrino torna in libreria con “Pozzoromolo” un libro emozionante e poetico che racconta la storia di Gioia, transessuale rinchiusa in un ospedale psichiatrico giudiziario che fa i conti con i fantasmi del passato in un vortice di terapie e pagine di diario. Un libro affascinante e intenso quanto commovente.
A condurre l'evento lo scrittore e autore tv Matteo B. Bianchi (“Generations of love”, “Fermati tanto così”, “Esperimenti di felicità provvisoria”). Durante la presentazione sono previsti interventi musicali curati dalla cantautrice Viola Selise.
Arcigay Roma si dichiara orgogliosa di presentare questo libro che affronta una tematica complessa in un modo totalmente innovativo e con uno stile alto e attuale.
Fonte: Comunicato Stampa

Coco Chanel.In scena la sua vita


Teatro. In scena la vita di Coco Chanel.

Domani, venerdì 29 gennaio, sul palco del Teatro Rossini di Pontasserchio sarà in scena la compagnia Teatrino Giullare con lo spettacolo “Coco”, una performance sul testo incompiuto che l’autore francese Bernard-Marie Koltès ha dedicato a Coco Chanel.

Protagonista è Gabrielle Chanel, in arte Coco, fascino e temperamento, personalità che è stata capace con la sua opera di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale della cultura popolare del XX secolo; in scena le si oppone la domestica Consuelo che la accompagna nei suoi ultimi istanti di vita.
Una pièce incentrata sulla solitudine, uno dei temi principali di Koltès, sviluppato con umorismo e forza dialettica.
“Coco” con un ultimo soffio di energia si confronta con la sua domestica in un dialogo sospeso tra cielo e terra, in una messinscena di grande suggestione basata sul ruolo espressivo della luce, dell’ombra, degli oggetti che prendono vita.
Tre scene diverse tra loro per atmosfera e tecniche in cui le presenze femminili si rivelano in maniera sorprendente: il gioco di specchi con cui Consuelo si impone, apparizioni, sparizioni.
fonte :gaynews24

giovedì 28 gennaio 2010

Certi Diritti verso il suo terzo congresso nazionale


Certi Diritti verso il suo terzo congresso nazionale
Tutto pronto per il terzo congresso nazionale dell'Associazione Radicale Certi Diritti che si terrà sabato 30 e domenica 31 gennaio prossimi presso il Centro Valdese di via de' Serragli a Firenze. I lavori inizieranno alle ore 10 di sabato con la presentazione, a cura di Giacomo Cellottini, del volume "Amore Civile, dal Diritto della tradizione al Diritto della ragione" (Quaderni Loris Fortuna) con la presenza, tra gli altri, dei principali autori: il giurista Bruno de Filippis, l’Avvocato Francesco Bilotta e Guido Allegrezza con alcune personalità del mondo politico e della società civile.


Certi Diritti verso il suo terzo congresso nazionaleLa proposta di Riforma del Diritto di famiglia, raccolta nel volume, è il risultato di un lavoro durato quasi due anni, che ha visto tra i suoi principali protagonisti i parlamentari radicali e l’ Associazione Radicale Certi Diritti. I lavori proseguiranno il pomeriggio di sabato con un ricordo del tesoriere Enzo Francone, scomparso lo scorso novembre, e le relazioni del Segretario, del Presidente e di Tesoreria. Poi sarà il momento dei saluti esterni di associazioni, personalità e parlamentari che vorranno partecipare al congresso.

Certi Diritti verso il suo terzo congresso nazionaleAlle ore 15 verrà accesa da Francesco e Manuel la "Fiaccola dei diritti" che sta percorrendo in questi giorni varie tappe italiane e che è diventata il simbolo della lotta per il riconoscimento delle coppie gay a partire dalla battaglia personale dei due ragazzi di Savona. Alle 17.15 sarà Gian Mario Felicetti a fare il punto sulla campagna di Affermazione Civile, organizzata insieme alla Rete Lenford, ed a presentare il Comitato "Si lo voglio". L'ultimo intervento prima della conclusione della giornata, sarà affidato al Prof. Vittorio Lingiardi, Psichiatra e Psicanalista e docente presso l'Università "La Sapienza" di Roma che esporrà una relazione sul tema: "Attualità omosessuali: Terapie Riparative e Omogenitorialità".

Certi Diritti verso il suo terzo congresso nazionaleIl congresso riprenderà, poi, domenica alle 9 e affronterà molti temi diattualità sociale. Si inizierà con "Prostituzione: Libertà e Antiproibizionismo" argomento trattato da Pia Covre, Presidente del Comitato Diritti Civili Prostitute. A seguire, l'avvocato Francesco Bilotta, co-fondatore di Rete Lenford parlerà di "Laicità e Diritto". Sarà poi il turno di Leila Deianis, presidente dell'Associazione Libellula, che affrotnerà il tema: "Transessuali: Emarginazione esclusione,discriminazione".
"Il peggio non è mai morto: La battaglia per l'affermazione del diritto di genere in Uganda" è invece lo scottante argomento di cui parlerà Niccolò Figà-Talamanca, Segretario dell'Ong "Non c'è Pace Senza Giustizia", mentre "Diritti civili e libertà: l’Europa va avanti, l’Italia va indietro", sarà il tema sviluppato da Ottavio Marzocchi, funzionario della Commissione Libe del Parlamento Europeo. Seguirà il dibattito generale dopo il quale sipasserà all'illustrazione delle mozioni, alla presentazione delle candidature, alle votazioni e all'elezione degli organi dell'associazione. La fine dei lavori è prevista per le 17 circa.

Certi Diritti verso il suo terzo congresso nazionaleMolte le personalità del mondo lgbt e non che hanno già garantito la propria presenza. Eccone alcuni: Don Franco Barbero, Comunità cristiane di Base; Mina Welby, Associazione Luca Coscioni; Antonio Rotelli, Presidente Avvocatura lgbt, Rete Lenford; Aurelio Mancuso, Presidente di Arcigay; Paolo Patanè, Arcigay Sicilia, Luca Trentin, Responsabile Diritti Umani Arcigay; Agostino Fragai, assessore Riforme Istituzionali Regione Toscana; Alessia Ballini, assessore provinciale Pari Opportunità; Ivan Scalfarotto, Vice Presidente nazionale Assemblea Pd; Matteo Pegoraro Co-Presidente Gruppo EveryOne; Franco Grillini, Direttore di Gaynews; Marcella Di Folco, Presidente Movimento Identità Transessuali; Alessio De Giorgi, Direttore di Gay.it; Giuliano Federico, Direttore di Gay.tv; Fabianna Tozzi, Presidente Associazione Trans Genere; Regina Satariano, Vice Presidente Associazione Trans Genere; Helena Velena, esponente del movimento transgender; Felix Cossolo, Direttore di Gayclubbing; Francesco e Manuel, la coppia gay di Savona che dal 4 gennaio ha iniziato un’iniziativa nonviolenta per il riconoscimento della loro unione; Vanni Piccolo esponente storico del movimento lgbt; Roberta Vanucci, Segreteria nazionale Arcilesbica.
fonte: gay.it

L'evento tecnologico, La nuova "creatura" di casa Apple



Apple svela iPad, il suo tablet
Jobs: "Magico e rivoluzionario"
La nuova "creatura" di casa Apple è stata presentata a San Francisco dal n.1 dell'azienda californiana: "E' la migliore web experience che possiate avere". Pesa meno di 700 grammi, batteria da 10 ore

Apple svela iPad, il suo tablet Jobs: "Magico e rivoluzionario"
SAN FRANCISCO - L'attesa è finita e la "creatura" è stata svelata. Certo, è solo un gadget hi-tech ma se si parla dell'iPad, il tablet della Apple che Steve Jobs ha presentato al Yerba Buena Center di San Francisco, le cose si si mettono diversamente. Perché l'azienda californiana - specializzare a dettare tendenze - scommette molto su questa via di mezzo tra un cellulare, un computer e un iPod.
Cos'è. Un "personal device" spesso 1,2 centimetri, che pesa 680 grammi e ha un display da 9,7 pollici multi-touch, l'accelerometro, la bussola, l'altoparlante, il microfono. Ovvero, il concetto di multifunzionalità secondo Apple, simile per dimensioni al Kindle DX, il lettore di e-book di Amazon.
Cosa fa. L'iPad è insieme un telefono, un computer, un lettore di musica, video, giornali e libri elettronici, e una console per videogiochi portatile. Mantiene la compatibilità con le migliaia di applicazioni di iPod Touch e iPhone, che anche se sviluppate per schermi più piccoli, possono essere espanse fino ad occupare tutta l'area visibile. Le versioni saranno tre: 16, 32 e 64 gigabyte.
Come funziona. L'unica interfaccia con l'utente è lo schermo a superficie multi-tattile, in grado cioè di intepretare i movimenti di uno o più dita simultaneamente. Semplicemente toccando lo schermo e spostando le icone e i comandi, l'iPad lancia applicazioni, riproduce contenuti multimediali, mostra testi e impaginati. Quando bisogna scrivere, il display mostra una tastiera standard, su cui è possibile digitare normalmente. Non esiste una tastiera fisica bluetooth per ora, forse se ne vedranno a breve nell'aftermarket.
Connettività. l'iPad può accedere a Internet attraverso il WiFi e scambiare dati con altri apparecchi tra cui ovviamente altri iPad, iPod e iPhone attraverso i bluetooth 2.1 - Nell'idea di Apple, l'Ipad è l'apparecchio l'ideale non solo per navigare ma per leggere i giornali in formato digitale. Apple farà concorrenza ai lettori di libri elettronici già in commercio con una sua appllicazione specifica - iBook- che prelude all'apertura di un iBook Store sulla falsariga dell'App Store. L'iPad dispone di connettività 3G aperta, non legata a nessun particolare operatore, basata su Sim Gsm.

Quanto costa e quando uscirà. Il prezzo oscilla a seconda della potenza e della capacità di memoria dell'apparecchio tra i 499 e gli 829 dollari. "L'iPad - spiega Apple - sarà disponibile da fine marzo in tutto il mondo ad un prezzo consigliato di 499 dollari per la versione da 16 gigabyte, 599 dollari per quella da 32 gigabyte e di 699 dollari per quella da 64 gigabyte". I modelli wifi 3g, invece, saranno disponibili ad aprile negli Stati Uniti ed "in alcuni altri paesi" ad un prezzo consigliato di 629 dollari per la versione da 16 gigabyte, 729 dollari per quella da 32 gigabyte e di 829 dollari per quella da 64 gigabyte. I prezzi in Europa e in Italia sono al momento tutti da definire e con ogni probabilità verranno mutuati dalle offerte in abbinamento con piani telefonici appositi.
La presentazione. L'amministratore delegato di Apple ha fatto il suo ingresso sul palco tra gli applausi, vestito come da copione con jeans, scarpe da ginnastica e maglione a girocollo scuro. Solo una premessa (ha ricordato come l'ultimo trimestre si sia chiuso per Apple con un fatturato da 15,6 miliardi di dollari e che grazie al successo dell'iPhone "Apple è ora il più grande produttore di cellulari al mondo come fatturato"), poi è andato dritto a togliere i veli alla sua "creatura". Jobs ha ricordato l'esperienza della casa di Cupertino nel campo dei portatili.
"Tutti noi usiamo cellulari e computer portatili - si è chiesto Jobs, apparso dimagrito ma in buona salute - oggi "la domanda è: c'è spazio per qualcosa nel mezzo (fra notebook e cellulari) per fare meglio cose come web browsing, email, etc ?" E a quel punto ha estratto l'iPad. "Questo dispositivo - ha detto prima di mostrarne le funzionalità è molto meglio di un portatile, molto meglio di un telefono. Potete rigirarlo come volete, per vedere l'intera pagina è fenomenale. Sottile, potete cambiare lo homescreen a tutto quello che volete. Quello che fa questa macchina è straordinario. Potete navigare il web ed è la migliore web experience che abbiate mai avuto".

Il "guru" di Apple è parso entusiasta del prodotto ("la cosa migliore che abbia mai fatto", aveva detto anticipandolo) e non ha lesinato gli aggettivi: "È spaventoso per vedere film e spettacoli televisivi, i computer portatili non gli sono migliori in niente" ha detto Jobs mostrandolo durante la presentazione ufficiale. Seduto su una poltrona di pelle nera ha sfogliato pagine web, foto ed email. Ha mostrato l'uso della tastiera virtuale, l'iTunes incorporato, la possibilità di vedere Youtube in alta definizione e poi una batteria dalle prestazioni (sulla carta) di alto livello per un dispositivo così complesso: un mese in stand-by, 10 ore di uso continuo.
fonte; repubblica.it

I diritti omessi delle persone transgender


I diritti omessi delle persone transgender

Il nove giugno 2009 Vladimir Luxuria venne a Genova nella veste di scrittrice per presentare, presso la sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, il suo libro “Le favole non dette”. Il nove gennaio 2010, a distanza di sette mesi esatti, la trangender più famosa d'Italia è tornata nella stessa sala per presenziare alla discussione pubblica dal titolo “Diritti non detti. Diritti civili e dignità per le persone transgender”. L'incontro, organizzato dalla “Comunità di San Benedetto al Porto di Genova” nella persona del suo animatore, don Andrea Gallo, e dall'associazione “Princesa”, rappresentata da Rossella Bianchi, ha visto la partecipazione dell'assessore alla cultura del Comune di Genova Andrea Ranieri, di Cristina Morelli, la consigliera regionale dei Verdi Liguria, di Donatella Siringo e di Francesco Pivetta, due rappresentanti dell'Agedo (Associazione Genitori di Omosessuali) e di Regina Satariano, vice presidente nazionale dell'associazione “Transgenere - Movimento di Identità Transessuale”. Vladimir Luxuria ha svolto il primo intervento ed ha sottolineato che i diritti negati alle persone trengender sono tanti e fra questi quello al lavoro è oggi il più urgente, a causa del forte pregiudizio che si è venuto a creare attorno alle persone che hanno cambiato o che stanno cambiando il sesso di nascita. A parte rare eccezioni le porte del lavoro sono per loro sbarrate e l'unica professione – se così si può definire – che resta è quella della prostituzione, vuoi per necessità, vuoi per uno spirito di rivalsa che porta le trans a raggiungere il riscatto sociale attraverso gli alti guadagni ottenuti con la vita di strada. Inoltre la vicenda Marrazzo non ha fatto che alimentare il clima di crescente transfobia ovvero di paura del diverso nei confronti delle persone transgenere. L'altro grande diritto calpestato è quello alla salute e il riferimento da parte di Luxuria è stato alla legge regionale ligure a firma Cristina Morelli “Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere” un grande traguardo per una regione che, subito dopo la Toscana, è riuscita a dotarsi di una legge contro l'omofobia in genere e in particolare a tutela delle persone che hanno deciso di intraprendere la transizione di genere, come ha sottolineato la stessa Morelli durante il suo intervento in sala. «L'informazione è fondamentale ha affermato Vladimir Luxuria – e deve partire dalle famiglie e dalle scuole (…). Barak Obama ha conferito ad una trans che ha completato il percorso di transizione un incarico all'interno dell'amministrazione statunitense, capo del dipartimento del commercio, dando a tutto il mondo un segnale molto forte: anche le persone transgenere possono lavorare». La parte conclusiva dell'intervento di Vladimir Luxuria è stato dedicato ad una sorta di appello alla chiesa cattolica affinché apra le braccia e le porte proprio a tutti, lamentando il fatto che essa conferisce dignità a tutte le persone considerate diverse, ad eccezione dei transgender. Chi cambia sesso, per la chiesa, resta la persona di sempre. Nessun riconoscimento è dovuto. «Non c'è vizio contro natura – conclude Luxuria – , né capriccio, né trasgressione, solo un modo di vivere come gli altri». Don Andrea Gallo ha quindi dedicato poche parole alla sua gente, gli “ultimi”, i reietti di ogni società che si definisce civile, le prostitute – anche le trans – i drogati, i carcerati, i senza fissa dimora ovvero tutte quelle persone che hanno perduto la dignità di esseri umani e che presso la “Comunità di San Benedetto al Porto di Genova” hanno sempre trovato la porta aperta e qualche volontario pronto ad ascoltarne i dolori. «Gesù è dappertutto e in tutti noi. Questo solo conta. Faccio un appello alla mia Chiesa di ascoltare la voce e il messaggio di Gesù, per non lasciare sole le persone che soffrono». È stata poi la volta di Rossella Bianchi e di Regina Satariano, le quali hanno sottolineato l'importanza di non cedere al pregiudizio nei confronti di chi, sentendosi a disagio nel proprio corpo, ha deciso di cambiare sesso. L'incontro e la conoscenza del diverso hanno il grande potere di abbattere la paura, il nostro più grande nemico nel momento in cui allacciamo una relazione umana. L'assessore Andrea Ranieri ha poi fatto un riferimento ben preciso alla cultura nel senso stretto del termine. Civiltà, educazione, formazione ed informazione. Ed infine istruzione. Ogni volta che ci poniamo nei confronti dell'”altro da noi” abbiamo due scelte, che hanno a che fare con l'accoglienza oppure con il respingimento. La guerra in atto, oggigiorno in Italia, nei confronti dei migranti non ha nulla di diverso da quella che sta affliggendo le persone transgenere. L'origine è la stessa ed ha a che fare con l'ignoranza, che poi è sinonimo di arretratezza, inciviltà, incompetenza, maleducazione. Il livello di benessere di un popolo, di uno stato, di una nazione si misurano proprio dalla quantità di acculturamento mentale e chissà che l'incontro pubblico “Diritti non detti” non abbia contribuito, nel suo piccolo, a far calare un poco i toni troppo accesi di un dibattito che a livello nazionale non mette d'accordo nessuno e che vede le Istituzioni sorde di fronte ai continui appelli di una parte consistente della nazione cui vengono negati quei diritti taciuti, omessi, che ne fanno dei cittadini di serie B e perciò discriminati. Questa è la vera sconfitta di un Paese che si definisce civile.
fonte:lidiaborghi

Arriva il primo programma radio arabo Lgbt


Arriva il primo programma radio arabo Lgbt

Binatna (in mezzo a noi, in arabo), è la prima radio broadcast rivolta esclusivamente alla comunità Lgbt. La radio inizierà i lavori il prossimo 20 febbraio (Giornata internazionale per la giustizia sociale). Il programma andrà in onda ogni Domenica, e potrà essere ascoltato sul sito web dell’associazione Kifkif, www.gaymaroc.net. Sono riposte molte speranze in questo programma rivolto alla comunità Lgbt, che nella fase di prova aveva catturato l’attenzione di circa duecento ascoltatori.
Karim, presentatore del programma radiofonico Lgbt, ha dichiarato che questa iniziativa è volta a sostenere le persone Lgbt in un clima in cui possano sentirsi liberi di parlare di sé stessi.
“Dobbiamo ribadire che noi esistiamo e alzare la voce. Ci auguriamo che i media ci diano la stessa attenzione che hanno dato al presidente iraniano quando ha detto che in Iran non sono mai esistiti gli omosessuali. Lui può dire quel che vuole, ma noi esistiamo!”", continua a spiegare Karim.
Potrete ascoltare i programmi di “Binatna” su questo sito: www.gaymaroc.net. Le trasmissioni radio avranno inizio il 20 Febbraio 2010, ed ovviamente noi facciamo i nostri migliori auguri per la buona riuscita di questo progetto.
fonte: gaywave

mercoledì 27 gennaio 2010

Shoah: vittime gay escluse dal ricordo


Shoah: vittime gay escluse dal ricordo

Il preside di un liceo napoletano non vuole ricordare i morti gay dell'Olocausto.

Nel Giorno della Memoria sono tanti gli istituti che hanno organizzato eventi di commemorazione, ricordo e omaggio alle vittime dello sterminio nazista. Come tutti sanno, tra i milioni di morti della Shoah si contano tantissime persone omosessuali, cadute a causa del marchio dell'infamia: un triangolo rosa. Tuttavia lo strisciante spettro del revisionismo storico ha molte forme, e colpisce anche laddove il ricordo e la cultura della Storia dovrebbero trovare spazio privilegiato e trasversale: la scuola. Il preside di un liceo di Napoli ha infatti deciso di escludere gli omosessuali dalla commemorazione della Giornata della Memoria. Ovviamente tale gesto ha scatenato l'indignazione delle associazioni lgbt campane e nazionali, ma dovrebbe spingere tutti a riflettere sul pericolo dell'oblio. Scegliere di dimenticare le vittime del triangolo rosa significa ucciderle un'altra volta.
fonte:gaywave

Shoa...per non dimenticare...Il 27 gennaio 2010 in rete la Giornata della Memoria


Il 27 gennaio 2010 in rete la Giornata della Memoria sarà ricordata con il film “Bent”.


Come lo scorso anno, anche quest’anno Notiziegay.com ricorderà il 27 gennaio “Giornata della Memoria”.
Esso è il giorno in cui gran parte dei paesi del mondo, Italia compresa, ricordano con testimonianze, manifestazioni ed azioni di vario genere le persecuzioni, le uccisioni ed i massacri perpetrati dalla brutale ideologia nazi-fascista nei confronti di ebrei, oppositori politici, minoranze religiose e “diversi” tra cui omosessuali e zingari.

Come ricorderete Notiziegay.com lo scorso anno ha trovato disponibile nella rete il film “Paragraph 175″ mentre per quest’anno, grazie anche alla collaborazione prestata da Channel Four potremo proporre alla rete, solo per la data del 27 gennaio 2010, il film “Bent”, diretto da Sean Mathias.
Il film Bent è tratto da una fortunatissima piece teatrale scritta da Martin Shermann e che vide tra l’altro il debutto sul palcoscenico di Broadway un giovanissimo Richard Gere nel 1983.
Tra gli interpreti della pellicola un cast d’eccellenza che va da Ian McKellen, a Mick Jagger, Clive Owen, Lothaire Bluteau, Jude Law, ecc.
Premiato in molti festival cinematografici, e non solo a carattere Lgbtq, in teatro continua anche oggi ad avere una certa fortuna e tradotto, viene rappresentato in molte parti del mondo compresa l’Italia che ne vide un’edizione diretta da Marco Mattolini anni fa.

La trama è semplice: Berlino 1934, Max (Clive Owen) frequenta i luoghi di ritrovo omosessuale della capitale del Reich e convive con Rudy (Brian Webber), un ballerino da cabaret. Il 29 giugno, (è il periodo della resa dei conti tra le fazioni naziste e che vede l’assassinio di Ernest Rhoem, il capo, omosessuale delle SA) dopo l’assassinio brutale di un SA con cui era appena diventato compagno da parte delle SS, comincia una fuga tragica dove anche Rudy è ucciso e che lo porta a Dachau. Max, che porta la stella gialla degli Ebrei, incontra Horst che porta il triangolo rosa degli omosessuali. Insieme cercano di sopravivere nel campo di concentramento.

Ci rivolgiamo a tutti quei siti e/o blog Lgbtq, sia istituzionali e/o di privati che desiderano ricordare unitariamente nel web, con una testimonianza, la giornata del 27 gennaio e con essa coloro che, ebrei, perseguitati politici, prigionieri di guerra, semplici cittadini e, nel nostro caso, omosessuali, transessuali o lesbiche e comunque tutti coloro che hanno subito la violenta persecuzione nazi-fascista, a voler inserire tale film in una loro pagina web.
Qui sotto il link che potete cliccare o copiare.
http://www.notiziegay.com/?page_id=39910

La redazione di Notizie gay
fonte: notiziegay

Memoriale della Shoah: la prima pietra


Oggi mercoledì 27 Gennaio, con il Corriere Dvd «Fratelli d’Italia?»: le vicende degli ebrei italiani
Memoriale della Shoah: la prima pietra
al binario 21, quello dei deportati
Alla Stazione Centrale di Milano sorgerà un centro educativo multimediale destinato alle scuole
MILANO - C'erano anche i carri della morte, martedì mattina, fermi sul Binario 21, nella pancia della stazione Centrale, in occasione della posa della prima pietra del Memoriale della Shoah. Non oggetto scenografico ma cimelio che evoca ricordi tragici nei pochi sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti e un dolore che non può avere fine nei figli, nipoti e pronipoti. Alle 11.30, in via Ferrante Aporti 3, la cerimonia, alla presenza delle autorità, del sindaco Moratti, del governatore Formigoni, del presidente della Provincia, Podestà. Con loro l’ad di Trenitalia, Mauro Moretti, il presidente della Fondazione Memoriale per la Shoah, Ferruccio De Bortoli, e il presidente emerito della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick. Infine, Liliana Segre, sopravvissuta alle deportazioni di massa. Dal 1977 la stazione Centrale è diventata luogo del ricordo su iniziativa della comunità di Sant’Egidio. Mentre è di nove anni fa la prima idea di lasciare un segno indelebile in questo luogo, dove dal 6 dicembre 1943 al 15 gennaio 1945 partirono 15 treni con i vagoni piombati carichi di ebrei. Accanto al Memoriale dovrà sorgere un centro educativo multimediale destinato alle scuole che ogni anno affollano le mostre realizzate in occasione del Giorno della Memoria.

Oggi Mercoledì 27 con Il Corriere della Sera sarà in distribuzione il Dvd «Fratelli d’Italia?», realizzato da Andrea Jarach che racconta le vicende degli ebrei italiani, da quando vennero promulgate le leggi razziali alla liberazione, attraverso le voci dei nipoti e pronipoti delle vittime delle persecuzioni. Un film girato interamente in stazione Centrale, metà alla luce del sole, metà su quei binari «invisibili» che corrono in parallelo nei sotterranei, nati per le merci. Non per trasportare uomini, donne, bambini. Nella decima Giornata della Memoria, mercoledì mattina, in via Unione 5, sulla facciata cinquecentesca di Palazzo Odescalchi, sarà scoperta una lapide per ricordare che questo fu il luogo della rinascita della Comunità ebraica a Milano. «Da qui passarono da 10 mila a 35 mila persone alla volta — spiega Yoram Ortona, portavoce della Comunità —, ebrei provenienti dai campi di sterminio nazisti e sopravvissuti. Alcuni restarono, altri erano solo di passaggio. A tutti fu data assistenza. Via Unione 5 divenne centro di accoglienza, luogo di studio, sede del primo Tempio, dopo la distruzione di quello di via della Guastalla, che era stato bombardato». Mercoledì alle 16, di nuovo dal Binario 21 in Centrale, partiranno per Auschwitz seicento studenti, per il viaggio-studio organizzato dalla Provincia. Nel pomeriggio, i riflettori si spostano a San Vittore, con Aned e Anpi. E in serata in via Corridoni per la presentazione del libro di Liliana Picciotto.
Paola D’Amico
fonte: corriere.it

Shoa: Napolitano, Non dimenticare è un alto valore civile.
“Non dimenticare la shoah, e quindi operare tutto il possibile perché ciò possa avvenire, è un alto valore civile”. Così Giorgio Napolitano ha salutato con un messaggio la posa della prima pietra di un memoriale della Shoah a Milano. Il capo dello Stato, assente per motivi istituzionali, ha ricordato la propria visita al Binario 21 della stazione Centrale del capoluogo lombardo.

martedì 26 gennaio 2010

Bari, venerdì “Fiaccolata dei diritti” per Zanardi e Incorvaia!


Bari, venerdì “Fiaccolata dei diritti” per Zanardi e Incorvaia!

Quella che vedete nel video è la coppia più ingiustamente ignorata nella storia d’Italia: Francesco e Manuel sono i due omosessuali di Savona che stanno effettuando da giorni uno sciopero della fame per chiedere al Parlamento di calendarizzare delle proposte di legge in merito alle coppie di fatto. Manuel ha dovuto interrompere dopo pochi giorni su consiglio medico, mentre il suo compagno Francesco Zanardi continua imperterrito la sua battaglia assieme ai suoi sostenitori, con il rischio di compromettere la sua salute dati i continui malori (lo sciopero è iniziato il 5 gennaio scorso).
Alcuni parlamentari come Anna Paola Concia hanno preso a cuore la loro causa, il senatore del Pd Ignazio Marino ha chiesto loro un incontro, ma per questi due ragazzi si sta facendo troppo poco.

Per fortuna che ci sono le associazioni che hanno deciso di mobilitarsi in favore della coppia, attraverso manifestazioni che interessano tutta l’Italia. In particolare, voglio segnalarvi la “Fiaccolata dei diritti” che si terrà a Bari venerdì prossimo: ArciLesbica Mediterranea Bari, Progetto Naussa, laboratorio lesbico di spiritualità, Cime di Queer e Arcigay Bari “Liberi di essere liberi di amare”, l’Agedo e l’associazione di promozione sociale Kè - sede di Bari, dalle 18 fino alle ore 21 terranno accesa una fiaccola simbolica.
Tutti i Pugliesi sono chiamati a partecipare!
fonte: gaywave

L’attrice Lella Costa si proclama icona gay!



Tv, l’attrice Lella Costa si proclama icona gay!

E’ indiscutibilmente una delle attrici più brave del nostro Paese e ieri ha dato ancora una volta una dimostrazione della sua inesauribile umanità e simpatia, ospite del contenitore del weekend di Fabio Fazio, “Che tempo che fa“: Lella Costa durante l’intervista nel programma di Raitre si è proclamata “icona gay”, ribadendo la sua volontà del rispetto dei diritti della comunità lgbt. Per il mondo gay la Costa è una grande attivista, infatti è stata presente all’apertura della sede Arcigay di Genova.
Al pubblico è conosciuta soprattutto attraverso il teatro, con notevoli riconoscimenti anche da parte della critica.
Lella Costa è impegnatissima nel sociale: la sua attività di beneficenza è legata molto ad Emergency di Gino Strada; dal punto di vista culturale si occupa invece del Festivaletteratura di Mantova.
Ecco cosa ha detto a Fazio la nuova “icona gay“:


“Sono diventata un’icona gay! E me la tiro moltissimo perché sono un’icona! In realtà sono ben felice di poter fare qualcosa per quel che riguarda le battaglie per i diritti. Rimango fortemente convinta che i diritti in più non tolgono nulla a nessuno“.Brava Lella, questo è quello che dovrebbero pensare i nostri politici; già che ci sei potresti fare qualcosa per la causa di Francesco e Manuel?
fonte: gaywave

"Masquerade"....


"Masquerade"....

"Masquerade" è un'animazione che sicuramente emozionerà chiunque di noi... L'animazione scritta da Aziz K. dimostra quanto teniamo a dimostrare agli altri che stiamo bene, ma dietro la maschera..... la verità è veramente diversa....

Masquerade from Aziz K. on Vimeo.


fonte:http://www.vimeo.com/4670828#signin

Rete Lenford Avvocatura dei diriti LGBT


Riconoscimento delle unioni gay – Un momento di studio a Pisa promosso da Rete Lenford
By: MAURO VAIANI
2010-01-22-rete-lenford-i-tre-relatori-1

Anche in questa nostra Repubblica dove la gente ha così scarsa fiducia nello “Stato” da rinunciare spesso in partenza a promuovere una regolamentazione giuridica dei propri diritti e doveri, sta per succedere qualcosa in materia di riconoscimento giuridico delle unioni fra persone dello stesso sesso. L’istituto giuridico del matrimonio è in profonda crisi, ma sta invece crescendo esponenzialmente il numero delle coppie – gay e non – conviventi more uxorio, cioè unite in una relazione sentimentale e sessuale di lungo termine, implicante diritti e doveri, responsabilità e reciprocità. Il costituzionalista Giovanni Maria Flick, in occasione di una celebrazione dei 60 anni della nostra Costituzione ha raccomandato che il Parlamento legiferi in materia di unioni gay.rete-lenford

Questi sono alcuni dei temi emersi oggi a Pisa in un seminario promosso dalla Rete Lenford, un network di avvocati impegnati sul fronte dei diritti LGBT. L’incontro di studio si è svolto nel palazzo universitario storico della Sapienza, sotto il patrocinio della Facoltà di Giurisprudenza. Le relazioni introduttive sono state tenute dall’Avv. Saveria Ricci, di Firenze, impegnata nella Rete Lenford; dal Prof. Francesco Dal Canto, dell’Università di Pisa; dal Dott. Alexander Schuster, dell’Università di Trento.
Le più grandi novità stanno emergendo dal basso: coppie che realizzano relazioni stabili e durature e le rendono visibili a tutti; iniziative spontanee – come il recente digiuno di Francesco Zanardi e Manuel Incovaia di cui gaymagazine.it si è ripetutamente occupato – per chiedere alla politica di darsi una mossa, essendo l’Italia rimasta uno dei pochi stati (di diritto) a ignorare le coppie gay; iniziative locali per farsi riconoscere come compagni di vita dagli uffici anagrafici locali, un fronte grassroots su cui è molto impegnata l’associazione radicale Certi Diritti.
Il seminario ha approfondito il successo dell’iniziativa presa da alcune coppie gay in varie parti della Repubblica, di rivolgersi ai loro Comuni chiedendo le pubblicazioni per potersi sposare. Contro i rifiuti opposti dagli ufficiali dello stato civile, queste coppie hanno fatto ricorso e in quattro città – Firenze, Venezia, Ferrara e Trento – i tribunali che hanno trattato la materia hanno riconosciuto come le richieste delle coppie meritino di essere discusse di fronte alla Corte Costituzionale.

In questi quattro casi i giudici locali hanno “rimesso” alla Corte suprema della Repubblica la richiesta di una riflessione sulle disposizioni del Codice Civile e di alcune altre leggi vigenti, che, riservando il matrimonio civile alle sole coppie eterosessuali, potrebbero essere contrarie alla nostra Carta fondamentale.universita pisa
I due commi dell’art. 29 della nostra Costituzione recitano: “29.1 – La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. 29.2 – Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.”. I giuristi presenti all’incontro di oggi si sono domandati se la Corte accederà a una interpretazione storica ed evolutiva – e quindi più neutrale rispetto alle nuove esigenze emerse con la visibilità delle coppie gay – di questo principio costituzionale, tenendo conto del fatto, come la Corte ha già fatto in passato, che sia la famiglia che il matrimonio in Italia sono profondamente cambiati negli ultimi 60 anni e continueranno certamente a cambiare. Oppure se la Corte si limiterà a raccomandare al legislatore modifiche al diritto di famiglia o – più probabilmente – l’istituzione di una qualche forma di unione civile, tenuto conto anche della necessità, impostaci dall’art. 117 della nostra Costituzione, che l’ordinamento italiano si adegui alle disposizioni europee. Dall’Europa non ci arrivano solo raccomandazioni o appelli politici, ma vere e proprie norme come l’art. 9 della Carta di Nizza, recentemente recepita nel Trattato di Lisbona, che ci chiedono di provvedere al riconoscimento in una qualche forma delle coppie gay. Sembra invece escluso, questa l’opinione dei giuristi e dei partecipanti al seminario di oggi, che la Corte possa interpretare in modo restrittivo l’art. 29, trasformando la “naturalità”, che per i nostri Costituenti era razionalità e ragionevolezza, in una specie di mostruoso comandamento moralistico, anticamera dello stato etico, che sarebbe la tomba della libertà di tutti, non certo solo dei gay.
Questo pronunciamento della Corte, che si preannuncia estremamente importante per il dibattito sull’uguaglianza fra i cittadini gay ed etero e fra le coppie eterosessuali ed omosessuali, è atteso entro l’estate.

lunedì 25 gennaio 2010

"UGUALI" INTERVISTE - MANIFESTAZIONE ROMA 10 OTT. '09 PER NON DIMENTICARE... DI ESSERE UNITI

"10 ottobre 2009" per non dimenticaredi essere uniti....
Manifestazione a Roma contro l'omofobia: Franco Grillini, l'attrice Maria Grazia Cucinotta e Vladimir Luxuria

P.S. Un mio personale "Grazie" ed un bacio alla mia Cara Amica Daniela... che vedrete tra le intervistate nel video, compagna affettuosa è presente nel mio periodo iniziale ormai lontano...del mio lungo percorso per far nascere...Lisa
...GRAZIE Dany

Roma, 10 ottobre 2009 - Circa un miglialio di persone hanno preso parte questo pomeriggio alla manifestazione 'Uguali', promossa dal movimento Lgbt contro "l’ondata di violenza e odio verso le persone più deboli e gli omosessuali". I manifestanti hanno sventolato centinaia di bandiere arcobaleno e striscioni con la scritta 'Diverso tra gli uguali'. Tra i presenti in piazza, la parlamentare del Pd Paola Concia, l’ex deputata Vladimir Luxuria, il candidato alla segreteria del Pd Ignazio Marino, l’attrice Maria Grazia Cucinotta. Tra i partiti che hanno sostenuto l’iniziativa, Italia dei Valori, Sinistra e Libertà e Partito dei Comunisti italiani.

Dal palco, prima degli interventi, è stato chiesto un minuto di silenzio in memoria dei morti dell’alluvione di Messina. Dal palco gli organizzatori hanno ringraziato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che "per due volte si è pronunciato e ha restituito a tutti noi rispetto e dignità’’.
È stato accolto tra i fischi il messaggio inviato dal ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna. Il messaggio è stato comunque letto dal palco: "Non siete soli - scive il ministro - nella battaglia contro le intolleranze e ogni forma di violenza. È mia volontà come ministro per le Pari opportunità lavorare al contrasto delle discriminazioni qualsiasi sia la loro forma".

"Non è un caso che il Parlamento - si legge ancora nel messaggio - anche grazie al prezioso lavoro della deputata Paola Concia stia discutendo una norma che prevede aggravanti per i reati commessi a scopo discriminatorio. Desidero anticiparvi che a breve partirà un'importante campagna di comunicazione contro l’omofobia e tutte le forme di intolleranza. È la prima volta che un governo si impegna in maniera così massiccia a portare la lotta contro le intolleranze dentro ciascuna casa, sui muri delle città. Ciò di cui abbiamo bisogno è un cambiamento culturale".

"La portavoce di 'Uguali', Fabianna Tozzi, e tutti i rappresentanti delle più importanti associazioni gay, lesbiche e trans italiane che ho incontrato giovedì - c'era scritto - mi hanno molto gentilmente invitata alla vostra manifestazione di oggi e, di questo, li ringrazio. Per precedenti impegni istituzionali, però, purtroppo non potrò essere con voi".


fonte: federicapezzoli youtube quotidiano.net

Nichi Vendola ha vinto le primarie!!


Primarie Puglia. Quasi 200mila elettori e un plebiscito per Vendola. Una disfatta per il Pd e la linea D’Alema.

Nichi Vendola ha vinto le primarie battendo il candidato del Pd, Francesco Boccia. Il presidente uscente della Regione Puglia è uscito sulla strada dinanzi al suo comitato elettorale e ha invitato i suoi sostenitori ad accogliere con un applauso il suo antagonista che partecipa ad una conferenza stampa congiunta. “Da questo momento comincia la campagna elettorale vera”, ha detto Vendola visibilmente emozionato.
Poco dopo è arrivato l’annuncio ufficiale da parte del segretario regionale del pd pugliese Sergio Blasi. “Ha vinto Nichi Vendola. E’ stata una giornata importante, di democrazia, una giornata bella”.
70% contro 30%. Alle Primarie del centrosinistra per la scelta del candidato per le prossime Regionali pugliesi Nichi Vendola ha sbaragliato il suo avversario Francesco Boccia
Ha stravinto. Il 70% delle preferenze parla chiaro. Il candidato del centrosinistra alle Regionali pugliesi è il governatore uscente Nichi Vendola che alle elezioni primarie di ieri ha letteralmente sbaragliato il suo avversario Francesco Boccia, indicato dal Pd. Un risultato che non lascia spazio ad interpretazioni: su 192mila pugliesi hanno votato per Vendola in 134.400; per Boccia in 57.500.
La sfida Vendola-Boccia è un déjà vu di quella del 2005, quando l'attuale presidente della Regione uscì vincitore con il 51% dei consensi.
"I pugliesi si sono espressi ed i numeri sono evidenti – ha commentato Boccia -. Tocca ora al presidente Vendola fare tutti gli sforzi possibili per costruire una coalizione che noi del Pd continuiamo a chiamare alternativa. Per quanto mi riguarda io sono convinto che tutti i partiti lavoreranno in questa direzione".
Ed alle elezioni di marzo Vendola si scontrerà con Rocco Palese, capogruppo del Pdl pugliese, fortemente voluto da Raffaele Fitto, ministro per gli Affari regionali.

fonte: gaynews24, iltaccod'italia

Libri "Quando in Italia erano tutti maschi"


Quando in Italia erano tutti maschi
il Male Club apre al mondo del fumetto con la presentazione di In Italia sono tutti maschi, vincitore del premio Attilio Micheluzzi 2009. Il volume, edito nel 2008, sarà pubblicato anche in Francia da Dargaud e sarà presentato al prossimo festival di Angouléme 2010
Realizzato da Luca de Santis e Sara Colaone e edito da Kappa edizioni il fumetto affronta il difficile rapporto tra il regime fascista e l’omosessualità, il tutto grazie ai racconti dei confinati che hanno deciso di lottare perché una pagina così amara della nostras toria non venga dimenticata. Dal rischio d’essere inclusi nelle leggi razziali sino al richiamo durante la guerra e alle sanzioni di vario tipo, nel Ventennio la vita fu tutt’altro che facile per gli omosessuali.
Nel nostro Paese, del resto, erano tutti maschi allo stesso modo per cui si stava bene, non c’erano omicidi o fatti di nera, tutti erano felici e i treni arrivavano in orario [bella forza, quando ne hai cinque se ti ritarda un treno vuol dire essere deficienti]. La storia offre uno spunto di riflessione. Cosa è cambiato? A naso direi niente. La caduta dei “tabù sessuali” ha permesso agli omosessuali di uscire dall’ombra e alla società di accettarli [o di provarci, o di fingere di farlo]. Questo però non ha impedito in alcun modo che gli omofobi continuassero a pensarla in un certo modo, alimentando una logica dell’odio che ora riesce ancor più facilmente a trovare il proprio bersaglio.
Leggere il passato per capire il presente, dunque, può essere un buon modo per comprendere a pieno un concetto fondamentale alla base della coesistenza: l’uguaglianza. Temo che questo non farà cambiare idea ai più convinti, allo zoccolo duro delle squadracce omofobe, ma quantomeno permetterà agli altri di considerare la questione con maggiore consapevolezza.
Ne sono convinti anche gli autori, intervistati da Marco Severo:

SARA COLAONE – DISEGNATRICE
Lei è stata già autrice di storie illustrate – come Pranzo di famiglia – e di un volume di vera e propria finzione quale Lupin III. Come è stato lavorare a In Italia sono tutti maschi?, opera di stampo fortemente storico e sociale?
Per me è stata una sfida assai affascinante, visto che per la prima volta mi sono trovata tra le mani storie di persone realmente esistite. E’ stato complesso individuare il giusto linguaggio grafico, calibrare cioè lo stile per una sceneggiatura i cui personaggi – pur essendo reali – non avevano purtroppo un volto, a causa delle difficoltà incontrate nella fase di ricerca. Le foto segnaletiche allora scattate dalla polizia fascista, infatti, non state utili per via della scarsa qualità. Si trattava, peraltro, di sintetizzare in un segno grafico una psicologia più ancora che una fisionomia. Serviva un tratto asciutto, che non indulgesse troppo nel lezioso ma che sapesse anche restituire la carica emotiva delle vicende narrate. L’obiettivo più ambisiozo era garantire un’aderenza storica alla sensibilità dei protagonisti.
La necessità di illustrare una sceneggiatura di matrice storica – e addirittura storiografica – l’ha in qualche modo indotta a rivedere il suo stile narrativo?
Certamente sì. Ho lavorato molto sul mio modo di disegnare, che è diventato per forza di cose più secco. Ho usato solo china e pennello, secondo uno schema dunque molto semplice e tradizionale, che punta più alla psicologia dei giovani perseguitati, i quali – non dimentichiamolo – oltre alle sofferenze materiali dovute al confino dovevano sopportare l’infamia d’un marchio che li avrebbe segnati a vita.
Nel 1938 gli omosessuali venivano mandati al confino, ai nostri giorni vengono picchiati per strada (come successe mesi fa a Roma). Al di là della differenza formale della reazione, viene da pensare che negli ultimi 70 anni non sia cambiato molto. Si può dire che il vostro libro punti il dito anche contro la società contemporanea?
C’è nella sceneggiatura un passaggio che riguarda i nostri giorni, con l’incontro fra un giovane documentarista e un ex deportato per motivi di discriminazione sessuale. Certamente mi verrebbe da dire che sì, ancora oggi esistono difficoltà nell’accettazione e nell’integrazione delle diversità. In questo senso la storia può aiutare e il fumetto può rappresentare un modo nuovo di comunicare la memoria. Nel nostro caso, per esempio, io e Luca De Santis abbiamo lavorato come veri e propri ricercatori presso l’Istituto storico della Resistenza di Bologna, che ci ha messo a disposizione le carte e i fascicoli riguardanti i confinati del fascismo. Credo che il disegno, dunque la graphic novel, si presti bene alla narrazione storica grazie alla sua velocità di comunicazione e alla fedeltà che è in grado di garantire.
Collaborando con Luca De Santis quanta libertà grafica ha avuto? Quanto delle sue idee e della sua visione personale ha potuto mettere nelle tavole?
C’è stata una grossa condivisione nella realizzazione del volume. Gran parte della preparazione è stata condotta, insieme, da me e da Luca. Poi, certo, ci sono stati momenti di maggior isolamento e di lavoro individuale. Ma il libro è stato in tutto e per tutto realizzato a quattro mani.
Lei ha lavorato anche come illustratrice. Quanto le sue passate competenze hanno influito sul lavoro di fumettista?
Il mio trascorso da illustratrice ha sicuramente pesato nella ricerca del colore, che per In Italia sono tutti maschi è stata fatta al computer e che io avevo già sperimentato anni fa. In generale posso dire che l’illustrazione è una buone palestra per un fumettista.
Ci può dare qualche anticipazione sui suoi lavori futuri?
Prossimamente uscirà una graphic novel scritta e disegnata da me, dedicata all’educazione sentimentale di due giovani (stavolta eterosessuali) emigrati in Svizzera negli anni Cinquanta. Anche a livello personale ho avuto molti spunti e parecchio materiale su cui lavorare.

LUCA DE SANTIS – SCENEGGIATORE
Qual è stata la principale difficoltà nella costruzione della sceneggiatura?
Non è stato facile reperire il materiale d’archivio, rintracciabile ancora a fatica. Inoltre non è stato semplice distinguere nelle carte i casi di confino politico da quelli legati a storie di omosessualità. Uno dei criteri usati, nel corso del nostro lavoro, è stato quello della visita medica: quando cioè leggevamo sui documenti che il confinato era stato sottoposto a un controllo sanitario, avevamo già indizi importanti.
Quanto tempo è durato il lavoro preparatorio?
La ricerca è andata vanti per cinque anni, conodotta tra gli scaffali dell’Anpi di Bologna e sulla scorta degli studi precedenti fatti da Giovanni Dall’Orto. Alla carenza di materiale, cui accennavo sopra, va aggiunta anche la fatica incontrata nel tentativo di intervistare i superstiti, difficoltà dovute ad ovvie ragioni di pudore e di privacy.
Una delle caratteristiche che più colpiscono del vostro volume è proprio la raccolta di storie reali
Vero, nel libro c’è solo un elemento di fiction: è l’espediente narrativo del giovane ricercatore che incontra l’anziano ex confinato, funzionale alla storia e alla narrazione delle vicende del Ventennio.
fonte: parmarepubblica, rainews24

domenica 24 gennaio 2010

"Nine" Un musical che ha l'ambizione di superare i confini geografici


Un musical che ha l'ambizione di superare i confini geografici, contravvenendo la capacità immaginativa di Fellini

Locandina Nine Guido Contini è un regista sull’orlo di una crisi creativa. Diviso tra l’amore carnale di Carla e quello coniugale di Luisa, Guido cerca una storia da raccontare e un sogno da sognare. Incalzato dal suo produttore che vuole girare, dai sensi di colpa e dalle ansie sessuali, il regista abbandona set e conferenze stampa e trova rifugio nella camera di un Grand Hotel, lontano da Roma e dalle responsabilità. Sotto pressione, crolla tra le braccia dell’amante e umilia una volta di troppo la consorte, che lo abbandona al suo film mai iniziato e ai suoi appetiti mai finiti.

Disperato, Guido congeda le ‘maestranze’ e si ritira lungo il confine tra fantasia e realtà. Lontano dal set l’uomo si riconcilia con l’artista e con tutte le figure femminili della sua vita.
Nine non è il remake dell’Otto e mezzo felliniano, o almeno non lo è esplicitamente. Chiariamo, Nine è la versione cinematografica dell’omonimo musical di Broadway, ispirato all’analisi del sogno e dei sogni di Federico Fellini.

Trasposizione teatrale e traduzione su schermo sono allora remake nascosti, ovvero rispettosi del veto imposto da Fellini (era il 1982) e delle leggi sul copyright ma sganciato da eventuali preoccupazioni sulla riconoscibilità di una marca autoriale.
Stabilite distanze e relazioni, Rob Marshall gira un musical che ha l’ambizione, assolutamente legittima, di superare i confini geografici avvicinando due realtà diverse per storia e cultura dentro la medesima utopia espressiva. Il prodotto però cade lontano dalle (buone) intenzioni, contravvenendo la capacità immaginativa di Fellini e infilando una messe di citazioni irriverenti e semplificazioni estreme, umori trasgressivi e accenti moralistici. Mantenuta la struttura narrativa, ovvero le relazioni tra gli eventi e i personaggi, e conservata l’epoca storica (gli anni Sessanta), il luogo geografico (l’Italia) e quello d’azione (il Teatro 5 di Cinecittà), sceneggiatori e regista ritoccano fino alla banalizzazione l’impianto ideologico dell’opera felliniana. Nine è allora un perfetto musical di sintesi, una centrifuga di stereotipi sull’Italia, sugli italiani, sul cinema italiano e sulle magiche visualizzazioni del Guido felliniano, ridotto qui a un bohémien da soap opera.

Sotto le superfici della banalità glamorous e dietro il pigro snodarsi delle evoluzioni coreografiche, Nine non riesce a rappresentare il sogno di un sogno, com’è nelle prerogative del musical, mancando di quella coerenza interna che fa delle sequenze di danza e canto la naturale proiezione dello stato d’animo dei protagonisti. La trionfante esplosione divistica è “tiranneggiata” da Daniel Day-Lewis, che abita i panni e la crisi di un regista nel solito modo prodigioso ma prigioniero della propria esasperata diligenza. Intorno a lui fanno corona consorti, amanti, dive, madri e muse che chiedono forma e identità artistica per accedere al suo palco e al suo cuore.

Marion Cotillard, Penélope Cruz, Judi Dench, Kate Hudson, Nicole Kidman e Sophia Loren si applicano con tenacia per salvaguardare la resa spettacolare e generare un’emozione autentica nello spettatore e una nuova creatività vitale nel protagonista. Vale tutto: tacchi, autoreggenti, cabaret bustier e un sussurrato “coochie coochie coochie coo”. Marzia Gandolfi
fonte: mymovies, youtube

Colle Val d’Elsa consiglio comunale aggravante contro le discriminazioni sessuali in Italia.


Colle Val d’Elsa. Il consiglio comunale chiede un’aggravante di pena contro le discriminazioni sessuali in Italia.

Una mozione per chiedere ai rappresentanti istituzionali nazionali un aggravante di pena nei confronti degli atti di discriminazione compiuti verso persone a causa del loro orientamento sessuale. E’ quella presentata dai gruppi consiliari di Partito democratico, Sinistra per Colle e Partito della Rifondazione Comunista e approvata a larghissima maggioranza nei giorni scorsi dal consiglio comunale di Colle di Val d’Elsa con una sola astensione nelle file del Pdl, ponendo una forte attenzione sui fenomeni di intolleranza verso gli omosessuali e i transessuali in Italia e affermando il principio della non discriminazione sessuale e il riconoscimento della libertà e dell’uguaglianza di ogni persona, come sancito dalla Carta Costituzionale.
Dando attuazione a quanto deciso dal consiglio comunale, il presidente Gabriele Marini ha inviato nei giorni scorsi il testo della mozione ai rappresentanti delle istituzioni a livello nazionale – al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti di Camera dei Deputati e Senato, al Ministro della Giustizia e a quello per le Pari Opportunità. La mozione, inoltre, impegna la giunta a promuovere iniziative culturali finalizzate a favorire il dialogo tra le differenze e a partecipare alle attività della Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
fonte: gaynews24

ROMA. TRANS UCCISA, 16 ANNI DI CARCERE


ROMA. TRANS UCCISA, 16 ANNI DI CARCERE
L’assassino scappò via, dopo avere gettato il corpo fuori dalla macchina
il Messaggero

Condannato a sedici anni di reclusione per l’omicidio di una transessuale. Il fatto risale al 24 novembre 2008: Roberta, transessuale, fu accoltellata al cuore nei pressi di viale Palmiro Togliatti. L’assassino scappò via, dopo avere gettato il corpo fuori dalla macchina. Roberta fu lasciata agonizzante sul ciglio della strada. Ieri Mirko Di Mario, ritenuto responsabile dell’omicidio, è stato condannato a sedici anni di reclusione al termine del giudizio abbreviato. Il giudice dell’udienza preliminare, Valerio Savio, ha riconosciuto all’imputato le attenuanti generiche, arrivando cosi a dimezzare la pena chiesta dal pubblico ministero Elisabetta Ceniccola, che nella requisitoria aveva invece ipotizzato una condanna a trent’anni di carcere.
fonte :gaynews