domenica 21 novembre 2010

Lgbt, La regione Lazio censura i siti di news dedicati ai gay


La pubblica amministrazione e il rapporto con la Rete: siamo in Myanmair o in Italia?

La regione Lazio ha oscurato dai computer degli uffici della pubblica amministrazione alcuni tra i principali siti web di informazione che si rivolgono ai gay e a chi ha orientamento Lgbt.

Per più di 48 ore aveva bloccato anche Facebook e Twitter per i consiglieri regionali e i collaboratori che hanno subito protestato.

L'amministrazione regionale ha inserito nella sua blacklist dei siti che i dipendenti non possono visitare, gay.it, gay.tv, gaynews.it. L'avviso che compare nelle pagine è il seguente: 'Accesso non consentito.

Motivazione: le attuali policy aziendali non consentono l'accesso al sito richiesto. La pagina che si sta tentando di visualizzare è categorizzata come Pornography'.

E' grave che la parola e il termine gay venga affiancato alla pornografia e quindi bloccato sui computer della regione Lazio.

Secondo Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it: 'diverse amministrazioni pubbliche e aziende 'discriminanò il nostro sito internet, etichettandolo come pornografico e permettendo nel contempo l'accesso ai propri dipendenti a siti di vario genere che hanno contenuti spesso meno casti del nostro (sportivi, femminili e così via)'.

Non solo notizie ma sono stati bloccati anche spazi di discussione come forum e chat seguendo quella che è una vera e propria discriminazione fatta di pregiudizi. Che sia questa la nuova linea del Governatore Renata Polverini?

In realtà a quanto pare leggendo le segnalazioni su Gay.it non sarebbe l'unica regione ma anche alcuni comuni bloccano l'accesso a questi siti.
fonte web20.excite.it (foto © LaPresse)

3 commenti:

  1. Senza giustificare, sono molti i sistemi automatici che identificano come pornografica - e quindi bloccano l'accesso - qualsiasi pagina web contenente la parola "gay". Non so - e sinceramente dubito - che la "black list" delle parole sia stata compilata dalla Regione, che credo abbia acquistato un sistema automatico sviluppato da altri. Il che è anche peggio: sarebbe bello se certe forme di ignoranza fossero relegabili alle Polverini e Co....

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  2. Mi auguro sia questo il motivo, cioè di avere un sistema automatico esterno...
    spero però dopo queste denunce abbiano rivisto le parole che la "black list" incorpora...
    mi chiedo se la parola "escort" sia stata bloccata:))....forse quella no!

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  3. Ecco: il sistema, dopo la denuncia, è stato rivisto o no? Questa mi sembra la domanda più interessante che si possa fare! Avremo mi una risposta?

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