giovedì 25 novembre 2010

Lgbt Internet: La nuova funzione di Yahoo non permette la ricerca dei termini “gay” e “sesso”


Se internet e la tecnologia in generale stanno facendo enormi passi in avanti, in materia di non discriminazione sul web siamo ancora lontani anni luce dalla sua reale realizzazione.

Molti motori di ricerca, nel tentativo di aggiungere maggiori e sempre più innovative funzioni dinamiche, hanno aumentato i loro meccanismi censori, cancellando o disabilitando l’abilità di cercare termini diffusissimi – ma indesiderati da molti, come “gay” o “lesbica”.

A finire nell’occhio del ciclone è questa volta il notissimo Yahoo e il suo nuovo servizio Clue, letteralmente “indizio”, che, come dice il nome, compara in pochi secondi la popolarità dei vari termini di ricerca, ma non dispone di alcun dato riguardante parole come “gay”, “sesso” e “masturbazione”.

Sotto il mirino ci sono anche vocaboli ‘soft’ come “lesbica”, “transgender”, “bisessuale” e “omosessuale”.

Un caso di censura simile era già accaduto lo scorso settembre a Google, quando il suo nuovo servizio di auto-ricerca istantanea non riconosceva termini come “bisessuale” e “lesbica”.

I responsabili del motore di ricerca sul web più diffuso al mondo hanno risposto che la loro funzione “esclude certe parole relativi alla pornografia, violenza e discorsi inneggianti all’odio”.

Ancora una volta, il vocabolo “gay” viene accostato immediatamente all’atto sessuale e agli abusi in generale, senza pensare che, oltre all’istinto primordiale di accoppiamento, gli omosessuali vivono tutta la gamma di sentimenti, positivi e negativi, della controparte etero.
fonte gaymagazine.it da ANDREA CAMMARATA, Via – Advocate

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