lunedì 27 settembre 2010

Politica e diritti, omofobia e transfobia: la proposta PD che non piace alle associazioni LGBT


L’opposizione si divide sulla lotta ai reati mossi da discriminazione di tipo sessuale. Il disegno dei democratici ritenuto troppo morbido.

Arcigay, Arcilesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, hanno subito fatto sapere con chi stanno. Le associazioni LGBT tra il disegno contro omofobia e transfobia presentato dal Partito Democratico e quello proposto dall’Italia dei Valori, scelgono il secondo.

PROPOSTA PD – I due testi in campo, sui quali la settimana scorsa è ricominciato il dibattito alla Camera, in commissione Giustizia, dividono l’opposizione. Quello firmato da 18 deputati PD, tra i quali Antonello Soro, primo firmatario, Paola Concia, Touadi, Pollastrini) vuole introdurre all’articolo 61 del codice penale tra le circostanze aggravanti cosiddette “comuni” una circostanza che si applica ai reati contro la persona, in particolare ai reati che siano stati commessi per motivi di omofobia e transfobia. “Per omofobia e transfobia – spiega la relazione che accompagna il testo del ddl (il n. 2802) – si intendono, in linea con la legislazione dell’Unione Europe e con quella dei principali stati membri della stessa, l’odio e la discriminazione in ragione dell’orientamento sessuale di una persona dello stesso sesso, persone del sesso opposto, persone di entrambi i sessi“.

PROPOSTA IDV – Quello firmato dall’intero gruppo dell’IdV di Montecitorio, invece, vuole che vengano inserite omofobia e transfobia tra le condizioni personali protette dalla legge Mancino del 1993 (n. 205), legge che condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali.

La proposta dell’IdV, inoltre, propone modifiche alla legge Reale (13 ottobre 1975, n. 654), legge che punisce con la reclusione sino a tre anni chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, e punisce con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi per gli stessi motivi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza. I dipietristi aggiungono tra i motivi quelli legati all’omofobia e alla transfobia.

DURA REAZIONE – “E’sconcertante la proposta di legge del PD“, hanno fatto sapere le associazione LGBT. Che hanno spiegato: “Quella dell’Idv rispecchiacompletamente le nostre richieste, intervenendo in modo deciso contro le cause che provocano tali atti anzichè solo sugli effetti degli stessi“.

Quella dei democratici, sarebbe invece inutile, dicono: “Oltre che per la timidezza della proposta che ben poco serve ad una protezione efficace dalle aggressioni, l’intera proposta si riduce all’introduzione di un’aggravante generica, non possiamo non rilevare la scelta del PD di escludere volutamente dalle già magre tuttele i reati contro l’onore, ovvero tutta quella fattispecie di reato, dall’ingiuria alla diffamazione che colpiscono ed intaccano la dignità ed il valore sociale delle persone“.

LA DIFESA DEI DEMOCRATICI – Per i parlamentari del PD di tratta di una posizione incomprensibile da parte delle associazioni. Ivan Scalfarotto mette l’accento si una linea inutile. Perchè – spiega – sarebbe impossibile approvare un simile provvedimento con la destra al governo. provvedimentoc he sarebbe già stato bocciato quando portava le firme PD.

Anna Paola Concia crede che si tratti di una linea eccessiva. E sofferma l’attenzione sulla strumentalità di una proposta IdV. Che sarebbe stata mossa solo a fini propagandistici. Lo testimonierebbe una scarsa, o nulla, partecipazione dei dipietristi al dibattito: “I deputati dell’IdV non sono mai intervenuti durante la discussione delle proposte di legge contro l’omofobia“.
fonte Dario Ferri giornalettismo.com

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