giovedì 31 dicembre 2009

Capodanno 2010 AUGURI...


Un'altro Anno sta per finire....e non vorrei ricordare oggi..quante cose brutte accadute nel 2009 in Italia e nel Mondo, questo vecchio Anno porta via con se....
Auguriamoci sempre che l'Anno che verrà sia migliore, sotto tanti profili, dal rispetto umano verso i differenti generi, il rispetto verso chi si ama, il rispetto per la nostra martoriata Terra, ma principalmente nei rapporti umani piu' sincerità e piu' lealta' cose ormai desuete, ma che fanno poi la qualità di un rapporto...di qualunque tipo esso sia.... Auguro a tutti i miei amici reali, e i virtuali del mio neonato blog... un Anno ricco di Serenita' e di cose belle e poter sorridere spesso piuttosto che spesso piangere...e di poter ognuno di voi realizzare almeno uno dei sogni che ancora avete chiuso nel cassetto...con affetto profondo...BUON FINE ANNO!!! Lisa

mercoledì 30 dicembre 2009

Pubblicità contro l'omofobia in Portogallo

Pubblicità contro l'omofobia in Portogallo Da poco più di una settimana è stato diramato il primo spot contro la discriminazione e l’omofobia, in Italia, ideato dal ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna. Alcuni l’hanno apprezzato, altri lo hanno ritenuto poco incisivo, se non addirittura incoerente per la frase sulla diversità In Portogallo, nel 2008, è stata ideata questa pubblicità, a mio parere divertente e molto più ad effetto di qualsiasi pseudo polpettone che sembra quasi la “fine puntata” di qualche soap opera argentina. Dopo il salto, il video. Forse l’avrete già visto, forse lo vedrete per la prima volta: in ogni caso è un occasione per provare a sorridere in mezzo a notizie poco confortanti... fonte: queerblog.it

Torino Film Festival 2009


Torino Film Festival 2009: vince La bocca del lupo storia di un amore fra un carcerato e una transessuale
La ventisettesima edizione del Torino Film Festival ha premiato La bocca del lupo di Pietro Marcello come miglior film. Il film narra la storia di Enzo, emigrato siciliano, che fa ritorno a Genova dopo quattordici anni passati in carcere. Proprio nel carcere ha conosciuto e si è innamorato di Mary, una transessuale detenuta per questioni di droga. Enzo e Mary sono accomunati sia dall’amore che provano l’uno per l’altra che dal sogno di una casa in campagna in cui trascorrere una vita tranquilla. Uscita dal carcere Mary aspetta pazientemente la liberazione del proprio compagno per poter trascorrere insieme il resto della vita.
Pietro Marcello gira un film mescolando stili diversissimi, come notano gli amici di Cineblog: “Dalla finzione al documentario, dalla messa in scena di scenette all’uso di materiale d’archivio, dall’uso di poesie a citazioni letterarie colte come Fortini”. Il risultato è particolare e non a tutti può piacere.
La bocca del lupo ha vinto anche il Premio FIPRESCI, con questa motivazione:
“La giuria FIPRESCI alla 27esima edizione del Torino Film Festival è fiera di presentare il proprio premio ad un film sulla vita ai margini economici e sociali, a metà fra il documentario e la finzione cinematografica, fra il reportage e il melodramma. Oltre a raccontare quella che è senza dubbio la più grande storia d’amore del festival, questo film poetico, che contrappone immagini d’archivio a immagini girate oggi nella città di Genova, è anche un invito a riflettere sul rapporto che esiste fra Storia pubblica e storia privata.
fonte: queerblog

Cher posa per la campagna "NoH8 - NO Hate"


Cher posa per la campagna "NoH8 - NO Hate" contro l'omofobia

Da quando in California ha vinto la Proposizione 8, i gay non hanno più potuto ufficializzare il proprio legame e si attende con ansia il prossimo referendum per ribaltare il risultato ottenuto all’ultima votazione.
Nel frattempo, il fotografo delle star Adam Bouska, insieme al proprio fidanzato Jeff Parshley, ha ideato una campagna contro l’omofobia, NoH8, a cui hanno partecipato alcune star americane. Tra di loro, anche Cher, sensibile doppiamente alla causa Lgbt anche per l’esperienza in prima persona da parte della figlia, diventata uomo.
Nell’immagine, la bocca è chiusa da un nastro adesivo grigio, mentre il logo campeggia sulla guancia.
fonte: queerblog

Libri Gabriele Sannino


Gabriele Sannino ci racconta del viaggio di un gay verso se stesso e verso il suo compagno
Il tema del viaggio è molto usato in letteratura, anche in quella gay. La metafora del viaggio ben racconta il percorso dell’autore, del libro e anche dei lettori. È proprio a questa metafora che si affida Gabriele Sannino, al suo secondo libro (del primo, Non sono un alieno, ne abbiamo parlato tempo fa intervistando l’autore).
In Viaggio verso me Sannino ci parla di un giovane uomo, Alessio, che intraprende un viaggio per raggiungere il compagno, in trasferta per lavoro. Oltre a quello fisico, c’è un altro viaggio, interiore, nel quale vengono ricordati passaggi fondamentali, quali, ad esempio, il ripudio dalla famiglia conseguente all’omofobia del padre. Si tratta di un testo pieno di poesia e dai toni intimi, come anche sottolinea la copertina: un ragazzo che guarda verso il mare. Abbiamo chiesto all’autore di raccontarci un po’ il percorso di questo libro e il significato che ha per lui (e, secondo lui, per noi lettori).
“Viaggio verso me” è nato subito dopo “Non sono un alieno”. È un romanzo che mi piace definire quasi come “risposta” alle innumerevoli lettere e confessioni da parte di persone che avevano letto il primo romanzo. Sì, perché in tutte quelle lettere c’erano spesso disagi che andavano al di là della sessualità – senza contare le tante persone che mi scrivevano per parlarmi di altri problemi, come anoressia, bulimia, problemi finanziari, perfino lutti. La gente è stufa di trovarsi in questa società dell’avere, del possesso tanto delle cose quanto delle persone. Bisogna cominciare ad “essere”, bisogna iniziare a capire che la felicità sta davvero nel guardarsi dentro, nell’entrare in contatto con se stessi, con la propria anima, perché solo così il mondo inizierà a girare per il verso giusto. Da qui mi è nata l’idea di un viaggio, un viaggio di un uomo che cerca di fare proprio questo, cioè entrare in contatto con la propria anima per vivere al meglio il tempo che gli rimane qui, su questo pazzo pianeta. Viaggio verso me, dunque, racconta di questo viaggio che io stesso sto compiendo già da un po’ e che spero altri inizieranno a compiere.

Gabriele Sannino
Viaggio verso me
WLM Edizioni 2009
euro 10,00
fonte: queerblog

Aurelio Mancuso: è ora di mettere in agenda un dialogo tra le varie sigle Lgbtq


Aurelio Mancuso: è ora di mettere in agenda un dialogo tra le varie sigle Lgbtq per dare vita ad un vero movimento.
Il movimento ha ricominciato a parlarsi dopo due anni di conflitti duri e anche dolorosi. Arcigay è alle prese con la sua fase congressuale nei Comitati provinciali, altre associazioni discutono al loro interno, sommovimenti e confronti non mancano. Tutto ciò è salutare, ancora insufficiente, ma un buon avvio. In tutti i discorsi che si stanno facendo in questo periodo manca un’analisi dal fuori, ovvero una capacità di guardarsi estraniandosi dalle contese interne per comprendere meglio di cosa si avrebbe bisogno. E’ bene affrontare un tema alla volta e l’autocefalia è secondo me una questione centrale che affligge il movimento italiano da troppo tempo. Fino al termine degli anni ’90 il movimento era variamente composto da alcune realtà che convivevano con fatica, anche con distanza e conflitto, ma sostanzialmente non si avvertiva l’esigenza di momenti di unità. L’organizzazione del World Pride 2000 è stata un’occasione persa, che ha prodotto una distanza ancora oggi non sanata. L’unità nella diversità non è tema amato dentro le varie associazioni lgbt.
Anche Arcigay, pur cercando di avere un atteggiamento responsabile e di collante, è incorsa in molti errori, anche di orgogliosa volontà egemone. Ma il tempo cambia velocemente e persino il bellissimo Pride nazionale di Genova, figlio della divisione prodottasi l’anno prima con i noti fatti al Pride nazionale di Bologna, sembra oggi distante. La necessità di superare l’autocefalia oggettiva che ogni associazione lgbt coltiva, è davanti a noi e ci chiama a nuove e crude sfide. Nemmeno Arcigay, che, di fatto, è la rete nazionale più radicata, con la possibilità di confrontarsi al suo interno con differenti idee, culture, territori, è immune dalla patologia di esser ripiegata su se stessa. A poco servono fughe e intuizioni in avanti, come le proposte illuminate che intravedono in una federazione o confederazione nazionale che riunisca tutte le sigle lgbt sotto un unico ombrello. Non si può iniziare dalla fine. Prima di tutto serve una cultura politica assai diversa, che travolga il tran tran vissuto negli ultimi anni. I pur sporadici episodi di auto organizzazione nati durante il periodo di maggior acutezza dell’attacco violento omofobo, sono il sintomo più evidente di un distacco diffusissimo tra le associazioni e la disorganizzata e altrettanto conflittuale comunità lgbt. Chi rappresenta chi, per quali idee e azioni, sono le spine di una pianta che rischia l’appassimento con il drammatico risultato di lasciare il posto al deserto, o ai peggior avventurismi. Non ascoltare le migliaia di persone gay e lesbiche deluse e affrante dall’impotenza e dalla litigiosità dell’associazionismo lgbt, significa appoggiare volontariamente il proprio capo sul ceppo. Molti di questi giudizi sono ingenerosi, ma detto questo davanti a una silenziosa quanto evidente rivolta morale, non si può far spallucce, chiudersi nei propri castelli, rivendicare storie gloriose. Il tempo è venuto perché questa diffusa acefalia bidirezionale (dentro il movimento e le stesse associazioni e nel rapporto con i soggetti esterni) sia sconfitta. In questa fase avanzare proposte, che pur fanno già parte di una riflessione personale, sarebbe irrispettoso nei confronti di discussioni e mutamenti appena avviati, certo è che sarebbe un gran bene che il tema fosse finalmente messo in agenda, perché, se mi posso permettere, ammettere finalmente che esiste sarebbe già un buon inizio. (Aurelio Mancuso)
fonte: gaynews24

GF 10: arriva il bacio lesbo

GF 10: arriva il bacio lesbo. Veronica, la bella e ribelle, e Sarah, la coniglietta di playboy, si baciano ripetutamente sul letto. Mancava qualcosa al Grande Fratello di quest'anno. Dopo l'entrata di Maicol, il gay per eccellenza, e i gossip di un possibile flirt con Giorgio, dopo la presenza fulminea di Gabriele, trans FtM, non poteva non arrivare finalmente un bacio lesbo. E chi potevano essere le protagoniste di questa scena se non la ribelle Veronica, la ragazza dalla chioma corvina, i tatuaggi, desiderata da tutti gli uomini della casa, ma che si lascia avvicinare solo dalla new entry Sarah, ex coniglietta di playboy. Sarah Nile, la biondina faccia d'angelo, con un demone tatuato sul fondo schiena, in un momento di relax si è avvicinata a Veronica che stava sdraiata sul letto. Ha iniziato a darle gentili bacini sulla guancia per poi passare a baciarla sulla bocca, con una discreta passione. Vedere per credere. Veronica effettivamente non si è tirata indietro anche se la sua risposta è stata un pò timida, ma quel sorriso malizioso la dice lunga. Scoppierà la love story? Chissà. Nel frattempo ci viene solo da pensare che i produttori del Grande Fratello 10 potrebbero aver notato che la scena di sesso lesbo al GF Bulgaro ha fatto impennare gli ascolti (leggi qui) e quindi vogliano ottenere altrettanto. Effettivamente in quest'edizione sembra che non sappiano più cosa inventarsi per tenere alto lo share.
Fonte: Notiziegay .

Libri "Io, Maria Bellofiore".


Storia di una ragazza lesbica in un paesino di provincia

"Io, Maria Bellofiore", scritto da Cristiano Gentili, racconta la storia di una ragazza lesbica che vive in un paesino della Toscana, dove le malelingue abbondano e dove non è per niente facile scoprire e vivere la propria omosessualità. Soprattutto se in casa non si ha nessun alleato, nemmeno il fratello gemello, Mario, preoccupato di non essere associato all'omosessualità di sua sorella gemella.

Poi, ad un certo punto, Maria incontra l'amore e fugge dal paese. Da quel momento per la famiglia Bellofiore inizia un’odissea che li condurrà in un viaggio alla ricerca della figlia. Un viaggio che man mano svelerà a madre, padre e fratello i tasselli della vita e della diversità di Maria.
Titolo
Io Maria Bellofiore
Autore
Cristiano Gentili
Casa Editrice
Croce Libreria
Prezzo
15 euro
Fonte: Feltrinelli .

martedì 29 dicembre 2009

ALBA DEI POPOLI Otranto (Lecce)


Otranto (Lecce) - ALBA DEI POPOLI - Rassegna enogastronomica 'Cibo...non solo sapori' e'Concerto della pace'

Parte la rassegna enogastronomica "Cibo...non solo sapori" presso il Castello Aragonese di Otranto. Quattro giorni ricchi di eventi interessanti.

Domani, alle ore 17.30, nella Sala Triangolare, si terrà il convegno dal titolo: “Enoturismo: realtà e prospettive”. Interverranno esperti del settore enogastronomico e giornalisti di fama internazionale. A seguire, cocktail di benvenuto e intrattenimento musicale di Pino Ingrosso, noto interprete leccese.
Il 30 dicembre e il 1° gennaio 2010, sempre a partire dalle 17.30, degustazione di vini e cibi pugliesi.

Il 2 gennaio, alle 17.00, presentazione del libro “An Appetite for Puglia” di Christine Smallwood, affermata giornalista inglese del settore enogastronomico. A seguire, degustazione di vini e cibi pugliesi e intrattenimento musicale di Riccardo Calogiuri, giovane chitarrista che ha già ricevuto numerosi premi internazionali.

Il 30 dicembre, la X edizione del “Concerto della pace”, alle 18.30 presso la Cattedrale di Otranto, a cura dell’Associazione Culturale “Hydruntum Art”, in collaborazione con l'Associazione Culturale J.S. Bach di Tricase.
Ensemble Barocco Concentus Musica Antiqua
Coro "Cantante Domino"
Soprano Enrica Negro
Direttore al Cembalo Francesco Scarcella
Musiche di: Corelli, Hàendel, Hydn, Vivaldi
fonte: puglialive.net

MartedInFabbrica San Cesareo (Lecce)


San Cesareo (Lecce) - Partono i MartedInFabbrica de La Fabbrica dei Gesti

Primo appuntamento con i MartedInFabbrica. Si da spazio a quanti hanno iniziato a rispondere all’OPEN CALL presentando i propri progetti.

E così, in questo primo appuntamento, la Fabbrica dei Gesti ospiterà La Cantiga de la Serena di Vito De Lorenzi e Giorgia Santoro, un progetto rivolto al recupero e alla rielaborazione della musica antica del bacino del Mediterraneo, la performance Solo di Matteo Bortone contrabbassista idruntino che ha trascorso gli ultimi anni del suo percorso artistico a Parigi collaborando con artisti di rilievo del jazz europeo, un Omaggio a Alda Merini di Silvia Lodi, Maria Mazzotta, Claudio Prima e Matteo Bortone, progetto di dialogo artistico realizzato in occasione del primo appuntamento di Open Call.

Omaggio a Alda Merini sarà una performance musicale e teatrale all’interno della quale i quattro attori-musicisti dialogheranno, mettendo in comunicazione i propri linguaggi e le proprie personalità artistiche, dando vita ad un esperimento di performance multidisciplinare che incarna lo spirito stesso dell’iniziativa.

E’ nelle intenzioni della Fabbrica, infatti, dare spazio a progetti di incontro per tutti gli artisti che hanno voglia di mettersi in gioco o di mettere a confronto la propria arte. La performance è dedicata alla straordinaria poetessa scomparsa di recente. Accanto alla musica e al teatro, la Fabbrica ospita le mostre di Andrea Centonze, promettente fotografo salentino in partenza per una nuova esperienza di studio e lavoro a Milano, che esporrà alcune foto tratte da un servizio realizzato a Perugia in occasione di Umbria Jazz; inoltre, un’esposizione di Paola Rollo pittrice e illustratrice salentina che mescola sapientemente materiali diversi dalle tinte audaci e dai tratti marcati. Eccezionalmente fino a Gennaio la Fabbrica accoglie le opere di Nagila Longinos straordinario artista keniano reduce da una personale esposta all’interno della programmazione del Capodanno dei Popoli organizzato dalla Provincia di Lecce.

Le sue opere raccontano il suo percorso di vita nella difficile realtà centro-africana e il suo stile affronta con drammaticità e realismo la sua esperienza di uomo e di artista. All’interno dell’evento inoltre la biologa Daniela Antonacci illustrerà "Hodh El Chargui: appui aux municipalités rurales pour la sécurisation et la gestion de l'eau", progetto finanziato dall’ACP-EU Water Facility della Commissione Europea.

Il progetto è intervenuto a sostegno di 13 municipalità rurali della regione dell'HODH EL CHARGUI (Mauritania) per promuovere una più efficace gestione delle risorse idriche a vantaggio della popolazione rurale. Daniela Antonacci si occupa di progettazione e coordinamento di Progetti di Cooperazione Internazionale rivolti ai Paesi in via di sviluppo.

Proseguirà, così fino a Maggio 2010 con due appuntamenti al mese, l’iniziativa de la Fabbrica dei Gesti che apre il proprio spazio in via Cerundolo a San Cesario, rendendolo luogo d’incontro tra artisti, creativi e appassionati e aprendo nuovi terreni di confronto e di dialogo fra le forme d’arte.

Prossimo appuntamento il 19 Gennaio. Per inviare idee o progetti scrivere a info@lafabbricadeigesti.it o chiamare il 347 5424126.
Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero.
fonte: Puglialive.net

lunedì 28 dicembre 2009

Tatami rai 3

Camila Raznovich con “Tatami”, il talk show della seconda serata di Raitre, il luogo del confronto sui grandi temi della contemporaneità e del racconto del costume di oggi attraverso storie di vita ordinarie e straordinarie, evoluzioni di pensiero e di stile dell’Italia e del mondo. Sul Tatami di Raitre, Camila ospita un mondo davvero variegato di uomini e donne, intervistati con la cifra libera e priva di pregiudizi che da sempre contraddistingue lo stile della conduttrice. Tra gli argomenti delle prime puntate, l’eros e la fine dei suoi “confini”, la separazione dell’identità dalla sessualità: dal caso estremo dell’ermafroditismo alla bisessualità, alla moda del metrosexual.
fonte: rai.it

Pride napoli 2010



Gli organizzatori assicurano: "Il Napoli Pride del 2010 sarà sobrio". E la Mussolini lo approva 'se non è una carnevalata'

Il presidente dell’associazione I Ken e promotore del prossimo Napoli Pride, Carlo Cremona, ha dichiarato al quotidiano “Il Mattino” che quest’anno la manifestazione sarà assolutamente sobria:

“Sarà un Pride in cui si discuterà soprattutto sulle discriminazioni, sulle politiche d’integrazione e sul precariato: perché sempre più gay sono costretti ad emigrare. Prima dell’evento di giugno ci saranno due giorni in cui si discuterà su questi temi”

Il capogruppo di Rifondazione, Raffaele Carotenuto, ha invece precisato come il Napoli Pride debba tentare di intervenire per risanare queste ondate di criminalitù che ha colpito la città durante quest’anno e di fermare ogni genere di discriminazione possibile. Alessandra Mussolini, invece, in merito alle rassicurazioni di Carlo Cremona, ha replicato:

“Se invece delle carnevalate a cui ci hanno abituati si vuole creare un clima sobrio per ragionare su queste tematiche, in chiave sociale e politica, ben venga. Sono presidente della commissione per l’Infanzia e questi temi mi capita di toccarli quando discutiamo di adolescenti. Se si tratta di una tavola rotonda, e vengo invitata, parteciperei tranquillamente, è ovvio”

Foto | NapoliGayPress

Il curioso caso di Madonna Ciccone ringiovanisce con l’età?

Non sembra neppure lei: ecco Madonna, 50 anni, in tutto il suo splendore al party per gli Oscar di Vanity Fair. Viso liscio e praticamente privo di rughe, Madonna dispensava sguardi languidi ai fotografi. In queste immagini la cantante non dimostra affatto la sua età! Che abbia scoperto una crema miracolosa? Un elisir di giovinezza? Oppure si tratta solo di un lifting dell’ultimo minuto? Quello che è certo è che Madonna avrebbe dovuto vincere l’Oscar per i migliori effetti speciali.
fonte:doki gossip

Aggiungo personalmente a questo articolo, alcuni dei suoi
tantissimi mitici video, come sua fan e come omaggio al suo camaleontico talento ...Lisa




L'India incorona la sua Miss Trans

L'India incorona la sua Miss Trans L'India ha incoronato per la prima volta la sua transessuale più bella: il concorso si è svolto a Chennai (l'ex Madras nel sud del Paese), e vi hanno partecipato 120 concorrenti tra i 20 e i 35 anni. Al primo posto si è classificata Kareena, una modella di 25 anni, che si è conquistata il titolo di "Miss Trans". Il concorso, dicono gli organizzatori, vuole migliorare l'integrazione sessuale nel Paese. I premi sono stati conferiti anche alle categorie di "Miss bella chioma", "Miss begli occhi" e "Miss pelle delicata". Il concorso, insieme con molte altre iniziative presentate nei mesi scorsi, è stato organizzato per migliorare l'integrazione delle minoranze sessuali in India. Nel Paese infatti la maggior parte dei transessuali vive ai margini della società. Lo scorso novembre, al termine di una lunga campagna, gli eunuchi hanno ottenuto di poter essere riconosciuti e denominati come "altri", cioè di sesso diverso da uomini e donne, sulle liste elettorali e sui documenti d'identità. Inoltre, a luglio, l'Alta Corte di Nuova Delhi aveva depenalizzato le relazioni tra omosessuali adulti consenzienti, dichiarando incostituzionale una legge contro l'omosessualità che risaliva all'epoca coloniale. fonte:http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo469086.shtml

Cronaca nera

Transessuale trovato morto. E’ di una trans il cadavere scoperto ieri, in un sacco nero della spazzatura, all’interno di un canneto su una sponda del Tevere a Ostia Antica. La morte risale ad almeno un mese fa e sul caso indagano i carabinieri di Ostia. Singolare e’ la coincidenza temporale con la morte di un altro viado, Brenda, uno dei testimoni del caso Marrazzo, deceduta il 22 novembre per asfissia nel suo monolocale in seguito a un incendio. Il cadavere è stato trovato in avanzato stato di decomposizione: la parte superiore del corpo, anche a causa dell’intervento di animali roditori, è quasi interamente ridotta a scheletro. Luxuria parla di caso “inquietante”, non solo perché si tratta di “un’altra uccisione avvenuta circa un mese fa, contemporaneamente alla morte di Brenda”, ma soprattutto perché “nessuno ne ha denunciato la scomparsa, né un parente né un’amica”.
fonte: quaderni socialisti

domenica 27 dicembre 2009

Diritti


New York pensa transgender. No alla discriminazione sul lavoro, è legge.

dic 18, 2009
Non ti assumo perché ti travesti
E’ ora di smetterla: basta non assumere una persona in quanto transessuale o travestito, è il momento di porre fine a questa ridicola ed ingiustificata discriminazione. A stabilirlo è stato il governatore David Paterson (nella foto) che da giovedì ha stabilito che nello Stato di New York le aziende statali non possono permettersi di fare differenze tra i candidati per l’assunzione basandosi sull’orientamento sessuale.

No alla discriminazione transgender
Il territorio che fa capo alla Grande Mela con l’Executive Order numero trenta tre fa un passo ulteriore nella lotta alla discriminazione basata “sull’identità di genere o sull’espressione” nel campo lavorativo, per quanto riguarda le aziende di competenza statale. Ora spetta all’ufficio per le relazioni e l’assunzione, ha spiegato Paterson, il compito di “sviluppare e migliorare robuste linee guida che proibiscano la discriminazione”, ci penserà la legge a farle rispettare.

L’esempio e l’orgoglio di New York
“Per generazioni New York è stato un elemento di spicco a livello nazionale nei diritti civili” ha dichiarato Paterson ammettendo però come “lo Stato sia ancora indietro nell’assicurare i diritti civili di base ai newyorkesi transgender”. Il governatore, che ha identificato il problema, ora sembra intenzionato a risolverlo, ben consapevole del grande passo che sta compiendo: “sono orgoglioso di mettere la mia firma su questa importante decisione non solo per fornire protezione lavorativa alla comunità transessuale ma anche per portare maggiore uguaglianza e diritti civili nello Stato di New York”.

Matrimonio gay: il ritorno?
Dopo che lo stato di New York ha fallito nel tentativo di approvare i matrimoni tra persone dello stesso sesso (http://www.notiziegay.com/?p=38386) , ora è proprio da Manhattan che arriva il riscatto: maggiore uguaglianza per costruire una cultura di rispetto e parità. Che si possa riparlare di matrimonio in tempi relativamente brevi non è da escludersi. (A. B.)

fonte:http://www.notiziegay.com/?p=38975

Eventi Pisa trenta anni di movimento LGBT

Pisa '79: celebriamo trenta anni di movimento LGBT Sono passati 30 anni da quel giorno in cui, armati di coraggio e di voce, un gruppo militante GLBT scese per la prima volta in piazza a raccontare ad una Italia arretrata e clericale che esistevamo, che eravamo carne e ragione; che quella prima volta avrebbe aperto le strade a nuove rivendicazioni, alla civile richiesta di civili riconoscimenti. Non che fino a quella data gli omosessuali se ne fossero stati cheti e silenti o carbonari. Vi era una geografia del movimento GLBT parecchio audace ma anche molto frammentata tra i vari credo politici. Esistevano i frocialisti, le pagine “froce” di Lotta Continua; Lambda, il Fuori di Angelo Pezzana e i cani sciolti che bazzicavano un po’ qua e un po’ la in una confusione vivace. Due anni prima, un ragazzo d’alta borghesia comasca aveva dato a Einaudi un suo saggio teorico che divenne la Bibbia degli omosessuali: Elementi di critica omosessuale. Quel giovincello si chiamava Mario Mieli. Prima della manifestazione di Pisa ci fu un appuntamento nazionale a Roma; un convegno organizzato da un gruppo che si chiamava “Narciso”. Era il periodo dei collettivi che nascevano come rose a maggio. A quell’appuntamento arrivarono in molti, per lo più politicizzati con gli extraparlamentari di sinistra, ma anche padri del movimento come Massimo Consoli e Mario Mieli che fece il suo dotto intervento “truccato” da nobildonna. Non scandalizzi se i gay erano votati al comunismo o al socialismo e forse facevano più politica di partito che di movimento. Erano gli anni imposti; gli anni di una “guerra fredda” tra una Dc genuflessa al Vaticano e tutto il resto. A far scattare la manifestazione di Pisa fu un triste episodio. L’estate precedente a Livorno erano stati uccisi due omosessuali. La violenza era molto di casa in Italia e non risparmiava neppure gli omosessuali. Spesso era violenza praticata dai fascisti e spesso erano incursioni poliziesche nei luoghi di battuage, in alcune case di cura dove si praticava l’elettroshock, a scuola. Un collettivo di nome Orfeo, decise di reagire e chiese alla pletora movimentista omosessuale di scendere in piazza. Risposero positivamente quasi tutti e all’appuntamento si presentarono in cinquecento; un numero parecchio ragguardevole per quei tempi. Non fu una passeggiata. Molti pisani risposero a quella “provocazione” lanciando verso i manifestanti la qualunque: uova marce, peperoni, secchiate d’acqua. I manifestanti finirono il corteo, i giornali ne parlarono e fu, nonostante quelle contestazioni, una manifestazione di successo, un vero rito di liberazione per chi aveva sfilato e sfidato le ire fascistoidi. Con la manifestazione di Pisa si era chiuso un periodo che dall’effimero catapultava il movimento in altre nuove battaglie, altre sfide e altre persecuzioni. Da lì a poco si sarebbe parlato di “peste gay” e, forse per primi in Europa, il Fuori iniziava a discutere di matrimonio omosessuale. Negli anni successivi, l’Europa si diede ordinamenti legislativi in materia di coppie di fatto, l’Italia ancora ne discute oggi.
fonte: queerblog

Attraversamenti di genere


Ragazza cerca il suo vero padre e scopre che è diventato una donna
Attraversamenti di genere Famiglie Mondo

Questa storia probabilmente è invidiata da Maria De Filippi e dalla sua famosa “C’è posta per te“. La notizia arriva dalla Gran Bretagna, quando tre anni fa, Emily Wallis, viene a scoprire che l’uomo che lei denominava “papà” in realtà non lo era. E così si mise alla ricerca del suo vero padre e solo poco tempo fa, a 22 anni, è riuscita a incontrarlo.

Tra i vari indizi che aveva, sapeva che era un ex pugile tatuato e che veniva definito “lo stallone italiano”. Quando però Emily se l’è trovato di fronte, non se l’aspettava esattamente così. Davanti a sè ha trovato una donna, con vertiginosi tacchi a spillo, elegante e truccata:

“Quando l’ho vista, non sapevo che fare, le ho detto ‘Stai meglio di me, mi piacciono le tue scarpe’. Per anni ho sognato la mia famiglia riunita, che mio padre e mia madre tornassero insieme. Dopo aver visto mio padre, però, sono abbastanza sicura che sia difficile che ciò accada”

L’uomo, Clive Harrison, al termine di una breve storia con la madre di Emily, era tornato in Australia senza sapere che la donna che aveva amato era rimasta incinta. Dopo esserne stato informato, l’ex compagna gli proibì di incontrare la figlia fino a quando non avesse almeno 21 anni. E così è stato, dopo qualche ricerca. E l’ex amante della madre era diventata una sofisticata signora con un insospettabile passato da pugile. Una versione modernizzata di “Transamerica“, non trovate?

Fonte | DailyMirror

Musica e diritti

Ad Acireale, durante il concerto, Laura Pausini si schiera apertamente contro l'omofobia Laura Pausini è sicuramente una cantante popolare che ha dedicato all’amore molti dei suoi più grandi successi: il sentimento poteva essere non ricambiato, disilluso o travolgente. Ed è diventata in breve tempo famosa e apprezzata in tutto il mondo, Italia e America compresa. In uno dei suoi ultimi concerti, ad Acireale, Laura ha anche dialogato con il pubblico, prima di cantare “Casomai”, un inedito inserito nel suo cd/dvd live da poco uscito. E ha affrontato il tema urgente dell’omofobia che continua a mietere vittime anche nel nostro paese, in un diabolico gioco di vittime e carnefici. Ne ha parlato a cuore aperto,durante il suo concerto senza alcun timore a mettersi in gioco.....sotto il suo intervento al recital

“Credo che non sia giusto puntare il dito quando due persone si amano, che siano essi due donne o due uomini. Sono molto contenta di dirlo qui in questa terra che sempre sembra essere non capace di aprire le braccia e il cuore a questa gente. Io non ci credo molto e credo che ognuno di voi, le persone che sono qui davanti a me questa sera so che non siete razzisti e so che siete coraggiosi, che possiate credere davvero nel vostro amore. Non abbiate paura di niente mandateli a quel paesi, sti stronzi" fonte: queerblog

cinema Checco Zalone


Cado dalle nubi con Checco Zalone: ironia e luoghi comuni sui gay. Divertente o stancante?
Quando Checco Zalone è stato ospite a X Factor, hanno mostrato alcune scene del film “Cado dalle nubi”, arrivato al numero 1 al box office italiano. Tra queste immagini mostrate, quelle di un pranzo tra il protagonista e il cugino, insieme al proprio compagno, a pranzo. E si sprecavano i luoghi comuni e le mossette tipiche da rappresentazione gay in un film italiano.

La coppia è felicemente fidanzata ma, preoccupata, è costretta a nascondere la propria relazione al cugino Zalone, in visita a Milano ed ospite da loro. E in questo caos, purtroppo, non c’è molto da festeggiare perchè i personaggi volutamente rasentano la parodia: agitano continuamente le mani e sono del tutto effemminati in gesti e parole.

Infine la canzone che Checco ha inventato appositamente per il film, durante una scena, ambientata in un locale Queer. E l’opinione è molto divisa: c’è chi si diverte e accetta il suo umorismo esattamente per quello che è, mentre qualcuno potrebbe trovare offensivo e patinato questa rappresentazione sempre uguale del mondo gay come luogo comune (citofonare Maicol?). Comunque, qui sotto il testo della canzone “incriminata”, I Uomini Sessuali. Che ne pensate?

Testo
Uomini sessuali

Quanta cattiveria in questa società
Nel confronto di chi tiene un’altra sessuità
Quanta gente che vi ingiuria
Quanta gente che vi attacca
Solo perché non vi piace la patacca
I uomini sessuali sono gente tali e quali come noi
Noi normali
Sanno ridere sanno piangere sanno battere le mani
Proprio come alle persone sani
I uomini sessuali non c’avranno gli assorbenti
Ma però c’hanno le ali
Per volare via con la fantasia da questa loro atroce malattia.
fonte: queerblog

Diritti e politica


Riparte alla Camera l'iter per la legge sull'omofobia e transfobia: Paola Concia come relatrice

Paola Concia, a due mesi dalla bocciatura della legge contro l’omofobia per finalità inerenti all’orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato, presenterà a Montecitorio un nuovo iter parlando questa volta in maniera esplicita di omofobia e transfobia.

Due mesi fa tutto quanto era saltato per l’osservazione del termine “orientamento sessuale”, giudicato “ambiguo”. La Udc aveva criticato infatti il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione con riferimento al canone della ragionevolezza in quanto l’inserimento tra le circostanze aggravanti comuni previste dall’articolo 61 del codice penale della circostanza di aver commesso il fatto per finalità inerenti all’orientamento sessuale ricomprende qualunque orientamento (compresi quindi l’incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, necrofilia, masochismo).

E la Concia, di fronte a questo nuovo impegno, ha dichiarato di voler procedere con calma, ma di essere anche determinata, facendo incontro con il proprio partito, con il governo e la maggioranza per trovare una linea guida comune. Sarà la volta buona? O l’ennesimo tentativo poi boicottato?

Foto | IlPolitico

Cronaca


Lecce: ubriachi picchiano trans solo per divertirsi

A Lecce, via Martiri d’Otranto è una zona dove spesso avvengono rapina e violenze ai danni di transessuali e prostitute. I residenti sono esasperati dal continuo susseguirsi di avvenimenti criminali. L’altra sera però fortunatamente, l’intervento di un passante in zona, ha evitato forse il peggio.

Una trans è stata infatti oggetto di violenza da parte di due persone che hanno inveito contro di lei, insultandola pesantemente. E la reazione stizzita e arrabbiata della vittima ha provocato solo un peggioramento dello situazione. I giovani sono scesi dall’auto e hanno cominciato a picchiarla selvaggiamente con calci e pugni, sparsi, in tutto il corpo.

Fermati dalla polizia, i due, alticci, sono stati denunciati per lesioni personali, mentre la trans ha una prognosi di circa 15 giorni. La cosa più sconvolgente di tutta la vicenda è stata la risposta del motivo dell’aggressione:

“L’abbiamo fatto solo per divertimento”

fonte: Lecceprima

Cinema sex and the city 2


Le ragazze sono tornate, e ci aspettano a New York, in Marocco e al cinema: indiscrezioni e trailer. Charlotte attorniata da pasticcini e muffin rosa, Samantha tornata tonica e più in forma che mai, Miranda fedele al look dell'ultima stagione (ci ha messo qualche anno a trovare l'hair-styling giusto, ora non lo molla più) e Carrie sempre innamorata e griffata. Le ragazze sono tornate, e stavolta girano il mondo: alcune scene di "Sex and the City 2" infatti sono girate in Marocco e vedono le trendissime quattro alle prese con cammelli e tende orientali. Un bel salto dalla Fifth Avenue.
fonte: gaytv

Dell'amore e dei diritti su Rai uno

Prendetevi 10 minuti e guardate il video.
Come segnala Ivan Scalfarotto, si tratta di Un pezzo di televisione così accogliente e umano non poteva che finire accuratamente nascosto tra le pieghe notturne del palinsesto, così ho pensato di provare a tirarlo fuori e di metterlo qui come pensiero di pace e di accoglienza per questo Natale italiano così incattivito, ammaccato e amaro. Luoghi dove la gente viene vista e descritta con comprensione e umana simpatia, dove si cerca di fare in modo che la pubblica opinione si immedesimi e comprenda, dove il punto di vista dell’altro può essere spiegato senza provocare risse e anatemi Il servizio è di Maria Luisa Busi ed è stato trasmesso nel corso di TV7, rotocalco del Tg1. fonte: queerblog

Cronaca nera

26/12/2009 (21:35) - IL CASO
Roma, trans morta trovato tra i rifiuti

ROMA
Ancora una transessuale morta a Roma. L’ultimo in ordine di tempo è stato trovato oggi ad Ostia Antica, nascosto in un sacco dell’immondizia, in un canneto su una sponda del Tevere. Probabilmente si tratta di un delitto, ma le cause della morte devono essere ancora stabilite.

Il decesso, secondo un primo sommario esame dei resti, risale ad almeno un mese fa e singolare è la coincidenza con la morte di un altro viado, Brenda, uno dei testimoni del caso Marrazzo, deceduta il 22 novembre per asfissia nel suo monolocale in seguito ad un incendio. Al momento, l’identificazione del trans non è semplice: il cadavere è in avanzato stato di decomposizione e la parte superiore del corpo è praticamente ridotta a scheletro anche per effetto dell’intervento dei roditori.

La scoperta è stata fatta da un uomo che portava a passeggio il cane lungo una strada poderale, ai margini del fiume. È stato infatti l’animale a fiutare il cadavere maleodorante. Le indagini sono affidate ai carabinieri del gruppo di Ostia guidato dal colonnello Giuseppe Lagala. Gli investigatori non escludono alcuna ipotesi, a cominciare da quella dell’omicidio. Sul cadavere non sono stati comunque riscontrati segni visibili di violenza. Il trans indossava solo uno slip, il cappotto e scarpe con tacchi a spillo.

Sul posto è intervenuto il magistrato di turno ed il suo primo atto sarà quello di affidare l’autopsia per stabilire le cause della morte. Sulla vicenda è intervenuta Vladimir Luxuria: probabilmente «era una persona molto scomoda a qualcuno» ha detto. Luxuria parla di caso «inquietante», non solo perchè si tratta di «un’altra uccisione avvenuta circa un mese fa, contemporaneamente alla morte di Brenda», ma soprattutto perchè «nessuno ne ha denunciato la scomparsa, nè un parente nè un’amica».

Quello di oggi è solo l’ultimo caso di un cadavere trovato in un sacco sulla riva di quello che i romani chiamano il «biondo fiume». Il più eclatante rimane quello di Cinzia Bruno, l’impiegata del ministero dell’ Interno uccisa a coltellate il 4 agosto 1993 ed il cui cadavere fu scoperto a Ponte del Grillo. Per quel delitto finirono sotto processo il marito Massimo Pisano (poi assolto) e l’amante Silvana Agresta (condannata all’ergastolo).
fonte: la stampa.it

Tango Argentino

Tango argentino Patrimonio dell'umanità in Argentina Il tango è una forma d'arte che comprende musica e danza nata a Buenos Aires (Argentina) intorno alla seconda metà dell'800. Il tango utilizza per le sue esecuzioni uno strumento, forse inventato o forse popolarizzato dal musicista tedesco Heinrich Band, il bandoneón, una sorta di fisarmonica di legno con dei fori la cui apertura o chiusura con i polpastrelli produce le note, e che ha la caratteristica di cambiare la nota a seconda se il mantice viene compresso o invece dilatato. Pur essendo una musica molto sincopata, non utilizza strumenti a percussione ed anche gli altri strumenti utilizzati vengono suonati in modo del tutto particolare per dare forti accenti di battuta e segnature ritmiche. La sua struttura armonica, però, è tipicamente italiana. La metà del peso culturale del tango è originaria dall'Italia. I nomi dei maggiori compositori di musica a partire dai primi anni del Novecento fino all’età d’oro, quella degli anni '30 e '40, Aníbal Troilo, Juan D'Arienzo, Carlos Di Sarli ,Osvaldo Pugliese, Francisco De Caro, sono tutti figli d’italiani. Lo stesso compositore e direttore d'orchestra Astor Piazzolla aveva il padre pugliese. In principio il tango si affermò come musica popolare nel rapido e tumultuoso sviluppo di Buenos Aires, che in breve passò da 210.000 a 1.200.000 abitanti. I grandi autori di tango (Le Pera, Contursi, Discépolo, Solanas, Troilo, Espósito, Gardel, Filiberto, Razzano, Cobián, Cadícamo ed altri) ne fecero una musica nazionale. Il 30 settembre 2009 l'UNESCO ha dichiarato il tango Patrimonio Culturale Intangibile dell'Umanità.
fonte: Wikipedia

sabato 26 dicembre 2009

Lo spot della Renault Twingo dragqueen

Lo spot della Renault Twingo. Uno spot davvero unico nel suo genere perché ha come protagonista un* trans. E non il solito trans, a cui siamo abituati. Ma un* trans padre di un ragazzo che, in una sera qualsiasi per le strade di Parigi, lo sorprende davanti ad una discoteca elegantissimo e ricoperto di paillettes.

Iniziative I City AngelsI City Angels


Omofobia, a Milano i City Angels accompagneranno a casa i gay
La Repubblica - Milano, dic 2009


Il servizio affiancherà quello già attivato per le donne. "Ogni giorno almeno tre-quattro ci chiamano per essere accompagnate e il numero è raddoppiato dopo l'ultima violenza al quartiere Isola", spiega il fondatore Mario Furlan
I City AngelsI City Angels, volontari di strada attivi da 15 anni, hanno organizzato a Milano un servizio per accompagnare e proteggere gli omosessuali che si sentono in pericolo. "Dopo l'ultima aggressione omofoba abbiamo accolto la richiesta di Felix Cossolo, storico esponente della comunità gay milanese - ha spiegato il fondatore dei City Angels, Mario Furlan - Chi teme di essere aggredito o di fare una brutta esperienza, potrà chiamare in orario d'ufficio la nostra sede e prenotare un accompagnamento per le ore serali. Lo porteremo a casa o dove vorrà, in tutta la città, a piedi, con i mezzi pubblici o con i nostri"."Questa iniziativa è la conferma che i City Angels sono dalla parte dei più deboli e contro ogni forma di razzismo, come l'omofobia - ha detto Furlan - Il servizio è già attivo da qualche tempo a Roma. A Milano si affianca a quello per le donne, che da maggio scorso si avvale di due auto in collaborazione con il Comune. Ogni giorno almeno tre-quattro donne ci chiamano per essere accompagnate e il numero è raddoppiato dopo l'ultima violenza al quartiere Isola". I City Angels, secondo i dati forniti, sono un centinaio a Milano e circa 500 in Italia.
Pubblicato da notiziegay.it

Cinema Dorian Gray


Se il "ritratto" in pellicola non fa giustizia a Dorian Gray
Il Secolo d'Italia

di Domenico Naso

Giù le mani da Dorian Gray. Verrebbe da urlarlo con quanto fiato in gola abbiamo, dopo aver visto l'ennesima trasposizione cinematografica del capolavoro di Oscar Wilde. La storia, scritta nel 1890 e pubblicata l'anno dopo, è un inno, controverso e ambiguo, alla vita sregolata, alla bellezza come motore dell'esistenza e passepartout ai piaceri della carne e dello spirito. È la storia di un giovane bello e affascinante, iniziato all'estetismo integralista da Henry Wotton, quello che oggi definiremmo un "cattivo maestro". Dorian non invecchia, a differenza di un suo ritratto dipinto da un amico artista, e conduce una vita al limite, abbandonandosi a ogni trasgressione, al sesso estremo e sadomaso, alla promiscuità e alle esperienze omosessuali, usando il proprio aspetto come "arma di distruzione di massa" tra la società benpensante e un po' ottusa della Londra vittoriana. Ma i rimorsi, e come potrebbe essere altrimenti, riaffiorano e spingono il giovane Gray a distruggere il dipinto e dunque anche se stesso, offrendo a chi troverà il cadavere la vista di un uomo improvvisamente avvizzito e distrutto dai vizi, vecchio e spento, distante dall'immagine gagliarda che aveva regalato al mondo.Paradigma del libertinismo decadente, il libro di Wilde ha rappresentato per intere generazioni una guida, un vero e proprio "bignami" del "fa' ciò che vuoi". Proprio per l'incredibile notorietà dell'opera letteraria, il film di Oliver Parker (regista che si era già misurato con l'universo wildiano in L'importanza di chiamarsi Ernesto e Un marito ideale) era molto atteso da pubblico e critica. Ci si aspettava molto, meglio chiarirlo subito. Ma Parker ha trasformato la vicenda del giovane londinese in un mix malriuscito tra un horror di serie B e l'ennesima riproposizione dicotomica tra dottor Jekyll e mister Hyde. Manca, nel film, tutto l'afflato libertino tipico di Wilde, l'eterno dissidio tra voglia di vivere all'estremo e sensi di colpa, l'effetto cloroformizzante del piacere fine a se stesso, che in fondo serviva a Gray come antidoto alla triste solitudine di una vita vuota. E poi Ben Barnes, il giovane attore protagonista già visto nel secondo capitolo della saga di Narnia, sarà anche bello, ma ha a sua disposizione, al massimo, due o tre espressioni facciali. Troppo poco per chi doveva interpretare uno dei personaggi più sfaccettati, maledetti ed estremi della storia della letteratura mondiale. Per fortuna c'è Colin Firth, perfetto nel ruolo di Henry Wotton, a risollevare le sorti di una pellicola francamente deludente, poco aderente allo spirito originale dell'opera. Uno spirito ambivalente, volutamente ambiguo per insinuarsi senza troppi traumi nella società inglese dell'epoca. Se da un lato, infatti, Wilde regala ai lettori un vero e proprio manifesto dell'edonismo estetico di chiaro stampo decadente, dall'altro inserisce elementi morali e addirittura moralisti, ricalcando in questo senso la storia di Faust. Il patto con l'eternità è frutto della corruzione morale dei salotti vittoriani, del principio secondo cui la bellezza è una chiave che apre tutte le porte. Ma da Oscar Wilde non arrivano sermoni, prediche e condanne morali. Nella prefazione all'opera, vero e proprio manifesto dell'estetismo, lo scrittore inglese definisce a modo suo, e in maniera netta, il rapporto che deve esserci tra etica e arte: «L'artista non ha convinzioni etiche. Una convinzione etica in un artista è un imperdonabile manierismo di stile». Punto e a capo, dunque. Alla ricerca del piacere, di quell'edonismo che in Wilde non è mai stato pura ricerca di attimi di godimento ma mappa del tesoro da seguire per tutta l'esistenza. È marchio a fuoco sulla carne viva, è scelta di vita e di arte.È Lord Wotton, nel libro così come nel film, a farsi portavoce di queste istanze, con frasi e battute che sono rimaste nel linguaggio comune. «Per tornare alla gioventù non c'è che da ripeterne le follie», sentenzia il cattivo maestro. E il giovane Gray lo prende in parola, va addirittura oltre, fino al punto che lo stesso Wotton si rende conto che la misura è colma. C'è pentimento e rimorso, dunque, in entrambi i personaggi principali. Ma non si confonda questo artificio narrativo venato di moralismo con l'abiura di Wilde dei principi tipici del decadentismo. L'esteta, anche se conscio dei suoi "errori", non può rinnegare il piacere e il culto della bellezza. Ne segue il sentiero tumultuoso, pur sapendo che lo porterà inevitabilmente all'autodistruzione. È la vita di corsa, breve ma intensa, tipica di una certa cultura decadente e ultralibertaria. È la vita dei divi del rock o dei miti di Hollywood. Dorian Gray non è altro che Marylin Monroe, James Dean, Jim Morrison, Jimi Hendrix o Kurt Cobain tanto per citarne alcuni. È la bellezza che si fa arte e attraverso l'arte si consuma. In poco tempo, ovviamente, perché la sua intensità è tale da non aver bisogno di arrivare alla vecchiaia. Nel film di Parker, però, tutto questo non c'è. Ecco perché non può piacere a chi ha sempre visto in Oscar Wilde il cantore di questo modo di vivere. Si è preferito confezionare un prodotto cinematografico che potesse accontentare il pubblico, più che la critica. Scelta lecita, per carità, dettata dalle regole dello showbiz e che probabilmente pagherà in termini di riscontro. Ma quando si mette mano a un'opera come Il ritratto di Dorian Gray non si può prescindere dalle atmosfere, dal messaggio, dallo sfondo, dal turbinio di sensazioni carnali, umane, troppo umane.Al centro di tutto c'è la giovinezza, motore del piacere. E vogliamo chiudere proprio con un inno alla giovinezza e al carpe diem, un brano del libro originale che meglio di qualsiasi film ne descrive lo spirito più intimo: «Quando la giovinezza se ne sarà andata - si legge nelle pagine - la sua bellezza la seguirà e improvvisamente si renderà conto che non ci saranno più trionfi per lei, oppure dovrà accontentarsi di quei mediocri trionfi che il ricordo del passato renderà più amari di sconfitte. Ogni mese che passa la avvicina a qualcosa di tremendo. Il tempo è geloso di lei e combatte contro i suoi gigli e le sue rose. Il suo colorito si spegnerà, le guance si incaveranno, gli occhi perderanno luminosità. Soffrirà, orrendamente... Ah! Approfitti della giovinezza finché la possiede. Non sprechi l'oro dei suoi giorni ascoltando gente noiosa, cercando di migliorare un fallimento senza speranza o gettando la sua vita agli ignoranti, alla gente mediocre, ai malvagi. Questi sono gli obbiettivi malsani, i falsi ideali della nostra società. Deve vivere! Vivere la sua vita meravigliosa che è in lei! Non lasci perdere nulla! Cerchi sempre sensazioni nuove. Non abbia paura di nulla».Inutile a nostro avviso aggiungere altro. Questo è Il ritratto di Dorian Gray, questo è Oscar Wilde e questa è la sua poetica "immortale". Qualcuno, per favore, lo spieghi (o lo ricordi) anche ai registi di Hollywood.
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Cinema Cucinotta


sabato 26 dicembre 2009
La Cucinotta conquista Capri con l'amore tra donne

Ritira il premio assegnato al film "Viola di Mare", del quale è produttrice, e annuncia che il prossimo sarà sulle mamme assassine. In arrivo a "Capri, Hollywood" tra gli altri Mariah Carey, Michael Nymann, Samuel L. Jackson e Asia Argento

Maria Grazia Cucinotta sfida il maltempo per aprire la 14esima edizione di Capri, Hollywood e ritirare il premio come produttrice di Viola di mare, il film contro l'omofobia che ha vinto il Peace award nella giornata anteprima del festival: "Ci tenevo moltissimo a essere qui, le difficili condizioni climatiche non mi hanno fermata -racconta l'attrice- Credo nel messaggio di questo film, speravo che potesse darmi tante soddisfazioni e la speranza sta diventando realtà in Italia e non solo. E' vero parla di un amore omosessuale ma sopratutto di un amore sincero e seguendo la storia quasi ci si dimentica che si tratta di due donne". Dall'omosessualità alle mamme assassine: "Produrro' nel 2010 un film tratto da quattro storie vere, casi di cronaca che mi hanno molto colpita. Lo dirigerà Fabrizio Cattani". Il premio a Viola di mare è stato ritirato anche dalla regista Donatella Maiorca.Tra gli ospiti attesi sull'isola azzurra fino al 2 gennaio 2010 ci sono Mariah Carey, Julie Taymor, Terry Gilliam, gli italiani Marco Bellocchio (Premio Capri Maestro del cinema), Valerio Mieli, gli attori Samuel L. Jackson, Danny Glover, Angela Molina, Asia Argento, Lina Sastri, Massimo Ghini, i giovani divi Jesse Eisenberg, Imogen Poots, Shannon Kane, Francesco Scianna e per la musica Michael Nyman, il premio Oscar Eliott Goldenthal, Andrea Griminelli,, Federico Zampaglione. Chairman dell'evento è Lina Wertmuller affiancata da Grazia Bottiglieri, Marina Cicogna e Gianni Minervini, madrine Clotilde Courau e Eugenia Chernyshova. il 27 dicembre 2009 l'anteprima europea di Solitary man con Michael Douglas
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Rimorchia una bella ragazza, poi si accorge che è un maschio e l'accoltella


Rimorchia una bella ragazza, poi si accorge che è un maschio e l'accoltella Il Resto del Carlino, 15 dic 09


Ravenna - Rimorchia una bella ragazza in discoteca, salvo poi accorgersi in intimità che si tratta di un uomo. Lo choc è stato tale che ha reagiato ferendo con un coltello il trans a un braccio e facendo poi perdere le tracce. I carabinieri di Riccione lo stanno cercando, di lui per ora sanno soltanto il nome di battesimo, Marco. E' un vero e proprio colpo di fulmine, quello che l'altra notte scocca tra due giovani, in una discoteca della Perla. Hanno entrambi alzato il gomito e si sa, l'alcol aiuta a familiarizzare. La ragazza è veramente uno schianto e quando lui tenta l'approccio, lei accetta la corte senza troppi complimenti. Di lì a poco, sono già amiconi e i divanetti della discoteca sembrano non bastare più. Così Marco' fa la proposta di spostarsi nella sua auto, parcheggiata appena fuori dal locale. Lei accetta, e i due escono insieme. DAI BACI alle carezze, il passo è breve ed è lì che lui si rende conto che la persona che sta stringendo tra le braccia non è una ragazza, ma un ragazzo. La reazione iniziale è di choc, poi subito dopo volano parole grosse. Marco' è parecchio arrabbiato e va giù pesante, al punto che il transessuale oltraggiato gli molla un sonoro manrovescio. L'altro però ha ormai perso completamente il lume della ragione, prende dalla tasca qualcosa che assomiglia a un coltello e lo colpisce al braccio. Una ferita di striscio che però sanguina, cominciano le urla e a quel punto il giovane pensa bene di ingranare la marcia e scappare, lasciandosi dietro il trans che chiede aiuto. Questo, 28 anni, domiciliato a Lido di Classe, chiama subito i carabinieri e dopo essersi fatto medicare (dieci giorni di prognosi), racconta quello che è accaduto, dando una descrizione accurata di Marco', giurando di essere in grado di riconoscerlo ovunque.
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Diritti


Verona, no alle nozze lesbo. E il blog impazza L'Arena, 19 dic 09

C'è chi sostiene le donne che hanno scritto al sindaco di sposarle e chi invoca una nuova legge

Fa discute la decisione di sindaco Flavio Tosi di negare il amtrimonio a due donne veronesi che gli hanno inviato una lettera chiedendogli di unirle in matrimonio. Il sindaco, precisando che per legge non potrebbe sancire quest’unione, ha risposto che anche lui, comunque, è contrario e non acconsentirebbe mai al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nel sito de L’Arena sono arrivati diversi commenti da parte dei lettori. Dice Silviadalma:«Può anche essere un segno di civiltà ammettere le unioni civili tra omosessuali, ma non é segno di civiltà da parte di questi fare polemica per l'obiezione di coscienza del sindaco Tosi». Un altro aggiunge.«Il rifiuto di Tosi a sposarle, anche in presenza di legge, è dovuto al fatto che le due donne hanno chiesto espressamente e per sfida che fosse Tosi in persona a sposarle. Lui può benissimo rifiutarsi». Un altro utente:«Il matrimonio civile, aldila' dei convincimenti personali, non è un suggello d'amore e affettivo ma piuttosto un'ufficializzazione di un'unione fra due cittadini italiani che per la legislazione attuale riveste un'importanza non del tutto trascurabile in certe situazioni. Ad esempio prendere delle decisioni sanitarie per il proprio partner in situazioni d'emergenza». Uno fa notare:« E da quando uno può imporre chi lo deve sposare? Basta l'ultimo dei consiglieri: andate in Spagna, lì non hanno problemi».Un utente commenta:«Non hanno scelto certo una piazza facile queste due donne. Già in Italia è difficile, poi a Verona, con un sindaco leghista... Ma ci vogliono sempre i precursori che aprono la strada al cambiamento. Un grande augurio a queste due donne di riuscire a coronare il loro sogno». E c’è chi afferma:«Convivo con la mia donna da 25 anni e non ho nessuna intenzione di giurarlo davanti a nessuno se non lei».Altro commento:«Cattolici quanto si vuole ma la questione non può essere ignorata. Almeno la cosa andrebbe un po’ disciplinata: Brunetta aveva proposto i DiDoRe (diritti, doveri, reciprocità) che erano comunque espressione di un Paese civile che vuole affrontare questo aspetto». Un altro: «Tosi può rifiutarsi di condividere il loro desiderio di unione civile ma come sindaco di una città italiana non può rifiutarsi. Quindi se una legge, speriamo presto, tutelerà le unioni civili di coppie omosessuali il sindaco non potrà esimersi dall'applicarla. Potrà dire che lo fa contro il suo personale convincimento ma come sindaco non potrà rifiutarsi di unire in matrimonio coppie omosessuali». Un altro:«Continuare a negare l'esistenza di coppie gay è come dire che il sole non esiste. Il sogno di una Verona civile che accoglie a braccia aperte chi ha una sessualità gay purtroppo è di là da venire almeno fino a quando Verona non cresce».
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Diritti


Lazio, GayLib e Azione Trans: "Bene la Polverini. Approccio sindacale sul tema dei diritti civili. Chiederemo un incontro"

GayLib Lazio e Azione Trans, associazioni di centrodestra per i diritti civili lgbt si complimentano con Renata Polverini per la candidatura alla presidenza della Regione Lazio e annunciano la loro presenza alla presentazione ufficiale in programma martedì al Senato.“Siamo davvero soddisfatti e felici – dichiara Francesca Eugenia Busdraghi, presidente di Azione Trans e referente di GayLib Lazio – per la designazione alla presidenza della Regione Lazio di una persona preparata, chiara e diretta come Renata Polverini. Sono certa che proprio lei, donna che proviene dalla difficile trincea che è la concertazione sui diritti dei lavoratori, saprà contribuire con il sostegno di tutto l’elettorato e i quadri del Popolo della Libertà, ad abbattere nel Lazio il muro infame di mobbing omofobico e transfobico che ancora crea non pochi problemi alle persone transessuali e omosessuali nel mondo del lavoro. Faremo in modo attraverso un incontro che chiederemo a breve alla candidata presidente, affinché il tema dei diritti gay in ambito occupazionale e sociale vengano fissati con decisione anche all’interno dello stesso programma di coalizione che si andrà ad approntare”.“L’approccio sindacale che Renata Polverini potrà imprimere alla battaglia per l’amministrazione della Regione Lazio nei prossimi cinque anni – aggiunge Daniele Priori, segretario nazionale di GayLib – è esattamente lo stesso che la nostra associazione sostiene da sempre nella battaglia per i diritti delle persone gay e delle coppie omoaffettive. Un ente come la Regione, infatti, potrebbe molto in materia di diritti e doveri che vadano nella direzione del riconoscimento e della tutela delle coppie omoaffettive. Dalla sarnità all’occupazione, fino a giungere al diritto alla casa, il centrodestra del Lazio potrebbe toccare punti di assoluta avanguardia politica e legislativa che lo avvicinerebbero alla politica che ormai si pratica in tutta l’Unione Europea. Contiamo davvero, passate le feste natalizie – conclude Daniele Priori – di poterne parlare di fronte a un tavolo con il candidato presidente Renata Polverini e con i vertici del centrodestra laziale”.
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Grazie Vinicio


Cinema, addio a Vinicio Diamanti: una nuova stella nel cielo di Roma


di Daniele Priori


Si è spento il giorno 23 dicembre 2009 all'età di 83 anni l'artista Vinicio Diamanti. Volto storico dello spettacolo "en travesti" capitolino noto per le sue significative partecipazioni a film che, in modi diversi, hanno fato epoca: da "Il vizietto" a "Delitto al Blue Gay". Federico Fellini l'avrebbe voluto nella sua "Dolce vita" ma, incredibilmente, Vinicio rifiutò per impegni precedenti.
I funerali si svolgeranno oggi, 26 dicembre 2009, alle ore 9,30 nella Chiesa del Gesù in via degli Scipioni (Metro Ottaviano) nel quartiere Prati dove era nato e sempre vissuto.
Vinicio Diamanti, ovvero quella "nonnina" dolce e trasgressiva.L'ho sempre visto così, da lontano, durante i Pride, sui carri, o ai compleanni di Massimo Consoli al Circolo Mario Mieli o ancora alle serate Muccassassina. Erano gli unici momenti nei quali riuscivo a incontrarlo. Ci conoscevamo più che altro di nome, attraverso Massimo Consoli che, come sa chi gli voleva bene e lo frequentava, riusciva benissimo a mettere in comunicazione i suoi tantissimi amici attraverso i racconti, i nomi, i ruoli e i moltissimi soprannomi. Di Vinicio, dunque, sapevo che era un attore. Faceva "la negretta col casco de banane", mi raccontava Massimo. Vinicio con questo "casco de banane" ci scherzava in quelle rare occasioni che me lo hanno messo di fronte:"Guardate che ritiro fuori er caschetto!" scherzava. Col sorriso buono di una nonnina, appunto, che la sapeva lunga... Sulla vita e sugli uomini. E donava con discrezione anche quella educata serenità, aperta al mondo e alle persone che gli si avvicinavano. Ricordo, infatti, come tutte le volte che mi sono accostato a lui per salutarlo ha ricambiato con una carezza sul volto. Vinicio aveva le mani piccole e delicate, proprio come quelle di una donna elegantemente anziana. Ho un ricordo molto dolce di questa persona che ci lascia. E ci mancherà. Con la sua sobrietà da "signora invertita", pubblicamente ironica e privatamente sobria. Sempre molto degna di rispetto, mai, almeno nelle occasioni durante le quali l'ho incontrato io, con una parola fuori posto. Col suo personaggio che raramente si è discostato dalla sua personalità femminea ma con un carattere da uomo forte e coraggioso. La sua storia gli sarà testimone. Ciao Vinicio, continua a pensarci, a sorridere e a ballare, ovunque te ne sia andato...
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venerdì 25 dicembre 2009

NATALE 2009


NATALE 2009
AUGURI !!!!! tanta serenita a tutti voi ed in particolare ai miei amici speciali, che mi sono vicini sempre e in ogni mio momento bello o brutto che sia.....GRAZIE DI CUORE A : Frankje Stefania Simone Sergio Silvia Vale Antony Luca Roby Pietro Massimo Virna Emiliana Francesco Pina etc etc... siete molti e molti ne avrò dimenticati sob! ma siete nei miei pensieri ...e inoltre la mia adorata famiglia che tanto mi ama....GRAZIE A TUTTI! Lisa

ABBI CURA DI TE ...

"Ogni volta in cui, crescendo, avrai voglia di cambiare le cose sbagliate in cose giuste, ricordati che la prima rivoluzione da fare è quella dentro se stessi, la prima e la più importante.

Lottare per un'idea senza avere un'idea di sé è una delle cose più pericolose che si possano fare.

Ogni volta che ti sentirai smarrita, confusa, pensa agli alberi, ricordati del loro modo di crescere.

Ricordati che un albero con molta chioma e poche radici viene sradicato al primo colpo di vento, mentre in un albero con molte radici e poca chioma la linfa scorre a stento.

Radici e chioma devono crescere in egual misura, devi stare nelle cose e starci sopra, solo così potrai offrire ombra e riparo, solo così alla stagione giusta potrai coprirti di fiori e di frutti.

E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta.

Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore.

Quando poi ti parla, alzati e va' dove lui ti porta..."

Susanna Tamaro

Coming out


Gareth Thomas, la Stella del Rugby Fa Coming Out

Il rugby probabilmente è uno degli sport che maggiormente attrae il pubblico gay perchè viene visto come uno degli ultimi baluardi dell' eterosessualità a tutti gli effetti: un'esposizione prolungata di testosterone quasi palpabile grazie ad un mucchio di bistecconi grossi e sudati pronti a tuffarsi nella mischia. Eppure anche nel mondo del rugby a quanto pare l'omosessualità è presente, nonostante la virilità e la durezza che rappresenta questo sport nel mondo, grazie ad una recente intervista di un personaggio di spicco di questa disciplina. Il suo nome è Gareth Thomas, si tratta addirittura dell'ex capitano della squadra gallese di rugby che ha rivelato ai media la sua omosessualità con un coming out in un articolo apparso su un recente numero del Daily Mail. Il campione non fa ovviamente altri nomi di illustri colleghi gay, e auspica di non essere ricordato d'ora in avanti soltanto come il gay che gioca a rugby, appellattivo che effettivamente sminuirebbe il grande valore sportivo del giocatore. Quello di Gareth Thomas è un lieto fine, avendo scelto il coming out come soluzione finale, ma la sua vita, come ha lui stesso ammesso è stata piena di dolore, così come lo è quella di molti uomini costretti a mentenere le apparenze a causa di una società che non ammetterebbe un orientamento sessuale come il suo, in relazione all'ambiente frequentato. Così dopo un matrimonio fallito alle spalle e un velo di ipocrisia sulla consapevolezza della sua omosessualità, ha ben pensato di uscire allo scoperto, dando il buon esempio a tutti quelli che ancora oggi mascherano i propri gusti sessuali alimentando falso gossip.
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Reality


A Domenica Cinque, la mamma di Gabriele-Elettra del Grande Fratello 10. Dichiarazioni shock e confronto in diretta tra madre e figlio
9 voti ricevutiscritto da Emanuela LongoDomenica 13 Dicembre 2009
Ospiti della puntata pomeridiana di Domenica Cinque, intervistate dalla padrona di casa, Barbara D’Urso, la mamma, Patrizia e la sorella, Martina del transessuale Gabriele Belli, ex concorrente dell’attuale edizione del Grande Fratello ed ex Elettra.

Dichiarazioni shock, da parte della mamma di Gabriele, che si si rivolge al figlio chiamandolo ripetutamente Elettra, a dispetto di quanto non faccia Barbara. Tra le mani della donna, alcune lettere e tante parole di rabbia nei confronti di un figlio mai voluto e che, a detta sua, non ha fatto altro che far del male all’intera famiglia.

Elettra che frequenta tossicodipendenti. Elettra violenta nei confronti dell’amata nonna. Elettra la pecora nera della famiglia per sua volontà. Lo sgomento sul volto della presentatrice, nel corso della lettura di alcune lettere scritte dalla nonna ormai scomparsa e lette dalla madre, in cui Gabriele sembra tutt’altro che il ragazzo dal passato difficile e pieno di sofferenze. Nero su bianco, c’è la sofferenza che Elettra ha fatto vivere alla nonna, lasciata chiusa in bagno, spintonata per terra, nonostante la sua malattia.

Da dietro le quinte, Gabriele chiede più volte di poter intervenire, scuotendo la testa ad ogni accusa.

Neppure il ragazzo, dopo aver deciso di confrontarsi con la madre, entrando in studio, si risparmia dal raccontare le sue crude verità relative alla nonna, dalla quale pare aver subito anche violenze fisiche nel corso della sua infanzia, ricordando come la donna fosse stata vittima dell’alcool e degli psicofarmaci che la facevano diventare un mostro nei suoi confronti. Donna dalla quale difendersi, esattamente come il resto di quella "famiglia" mai esistita.

Per la prima volta, dopo tre anni, Patrizia incontra non più Elettra ma Gabriele, una persona del tutto nuova, più consapevole del dolore vissuto sulla sua pelle, un uomo che da solo si è trovato a difendere Elettra da una famiglia che, come lui stesso afferma, lo ha "barattato" per metterlo al fianco della nonna.

Ci spiazza la freddezza della madre, contornata da un sorriso beffardo nei confronti della sofferenza che Gabriele con fatica ricorda e racconta. Così come ci spiazza il pudore con cui, ancora una volta, il ragazzo affronta probabilmente il suo più grande "nemico", senza rancore, senza rabbia, ma con tanta amarezza che salta all’occhio da ogni lineamento del suo volto.



Perchè lei, madre, sputtana suo figlio?

Si chiude con questa domanda, da parte di una Platinette visibilmente scossa ed intervenuta senza preavviso in studio.
Come darle torto? Come giustificare una donna e una madre che dà dello spacciatore, dell’assassino di sua nonna, ad un figlio, solo ora che Gabriele è venuto allo scoperto entrando nel grande fermento mediatico? Perchè non farlo prima in forma privata, nel corso dei 3 lunghi anni di assenza?
fonte: Emanuela Longo

Diritti


Riconosciuti diritti alle persone transessuali in Pakistan
pubblicato: giovedì 24 dicembre 2009 da Robo in: Attraversamenti di genere Mondo
Buone nuove dal Pakistan: la Corte Suprema ha stabilito che le persone transessuali devono poter godere delle stesse opportunità che hanno le altre persone. La Corte Suprema ha chiesto al governo pachistano, quindi, di legiferare perché il “terzo sesso” (transessuali, eunuchi, ermafroditi e travestiti) abbiamo gli stessi diritti degli altri uomini e donne – diritto di voto, di avere una casa e di pari opportunità sul lavoro. Secondo le stime in Pakistan solo oltre trecentomila i transessuali, travestiti ed eunuchi, costretti a vivere ai margini della società.

La dicitura “terzo sesso” personalmente non mi fa impazzire – come, in genere, non mi piacciono tutte le operazioni volte a catalogare ed incasellare – però mi sembra un passo importante per la completa integrazione di tutte le persone, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale.

Via | ANSA
Foto | Blitz Quotidiano

giovedì 24 dicembre 2009

Bologna, marito cambia sesso


Bologna, marito cambia sesso il Comune cancella il matrimonio
di VALERIO VARESI
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Alessandra Bernaroli
BOLOGNA - Il Comune che li ha uniti in matrimonio, ora vorrebbe dividerli tra l'imbarazzo dei funzionari e l'incombere di quella che potrebbe diventare una "querelle" politica. È lo strano caso di una coppia bolognese sposata dal 2005 con rito religioso e civile. Nella storia di questa coppia "lui" diventa "lei" trasformando un tradizionale rapporto uomo-donna in un'unione fra persone dello stesso sesso. Terreno minato per il comune di Bologna dopo le fresche polemiche tra il presidente della Regione Vasco Errani e l'arcivescovo delle due torri Carlo Caffarra sull'apertura del welfare emiliano-romagnolo anche "alle altre forme di convivenza". Per giunta, nel mezzo di un'altra bagarre suscitata da una pattuglia di gay che ha bussato alla porta del sindaco Flavio Delbono chiedendo di potersi sposare."Siamo la prima coppia di donne regolarmente unita in matrimonio ma non siamo gay" precisa Alessandra Bernaroli, 38 anni, transessuale bolognese. "La transessualità è una patologia clinica ben definita che si distingue dal travestitismo e dall'omosessualità". La disputa col Comune comincia nello scorso novembre quando la signora, dopo che il tribunale sancisce il cambio di sesso, chiede all'anagrafe la carta d'identità modificata. Il funzionario dello stato civile tentenna accorgendosi che il mutamento finisce per configurare un matrimonio tra donne. Alla fine il documento viene rilasciato di fronte a un'ordinanza dello stesso tribunale, ma l'ulteriore richiesta di uno stato di famiglia viene bloccata. In Comune si accorgono con un certo sconcerto che rilasciare quel documento vorrebbe dire sancire ufficialmente un matrimonio tra persone dello stesso sesso. Così viene stampato uno stato di famiglia in cui le due donne risultano di fatto separate pur abitando nello stesso appartamento. Un vero paradosso legal burocratico."Il comune ci ha divise commettendo un abuso d'ufficio, vale a dire un atto privo di giustificazioni giuridiche" si arrabbia la signora Bernaroli. "In più commette anche un falso materiale attestando una divisione che, nei fatti, non esiste. Al contrario, noi siamo tuttora unite in matrimonio, non abbiamo intenzione di divorziare e non mi risulta che esista nessuna legge che proibisca le nozze fra persone dello stesso sesso e imponga un divorzio d'ufficio". A parte le questioni normative e morali, lo strano caso delle due donne sposate, sta creando problemi di tipo fiscale. "Come possiamo fare a compilare la denuncia dei redditi visto che l'appartamento e la macchina sono cointestati e il coniuge risulta a mio carico?" chiede Bernaroli. La questione potrebbe finire in tribunale se il rompicapo non verrà sciolto. La signora, un impiego alla banca popolare dell'Emilia Romagna dov'è segretario generale della Fisac Cgil, ha già interessato del caso Ivan Scalfarotto, la Cgil nuovi diritti e il capogruppo bolognese del Pd in Consiglio comunale, nonché ex presidente Arcigay, Sergio Lo Giudice. "Andrò fino in fondo - promette Bernaroli più che mai combattiva - perché il Comune non può dividere la mia famiglia. Io e mia moglie non abbiamo niente da nascondere, siamo contente così. Capisco che il sindaco si rifiuti di sposare due gay, ma non può sciogliere ciò che è unito"."Per anni - racconta la signora bolognese - ho represso la mia vera natura e appartenendo a una famiglia cattolica molto severa, ho fatto finta di essere un uomo dedicandomi al culturismo e andando con le ragazze".fonte:http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/cronaca/cambio-sesso/cambio-sesso/cambio-sesso.html

Emilia Romagna


L'EMILIA-ROMAGNA DA' DIGNITA' A TUTTE LE FAMIGLIE
L'assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha espresso ieri il suo assenso alla legge finanziaria regionale, che nell'articolo 48 ridefinisce l'erogazione dei servizi garantendo lo stesso accesso a coppie sposate e non, eterosessuali e omosessuali, nonché ai singoli individui."Dopo Toscana e Liguria, l'Emilia-Romagna è la terza Regione ad affermare un principio di uguaglianza di questo valore nell'offerta dei servizi di competenza regionali" - dichiara il Presidente Nazionale Arcigay Aurelio Mancuso - "Il Parlamento nazionale non può rimanere immobile di fronte a queste svolte che stanno cambiando il nostro Paese, regione dopo regione, ma dovrebbe cogliere il messaggio di dignità e laicità, dando tutele e pari diritti a tutte le persone LGBT italiane"."Il voto di Bologna arriva dopo il tentativo senza successo delle gerarchie cattoliche di precludere questo importante traguardo di civiltà e democrazia. Con questa legge il Presidente Errani e la maggioranza che governa la Regione hanno dato un segnale chiaro e forte di laicità e comprensione della realtà sociale di tutte le famiglie" – conclude Mancuso."Siamo particolarmente soddisfatti dell'importanza del terzo comma, che parifica nella fruizione dei servizi erogati dalla Regione i singoli, le famiglie e tutte le forme di convivenza" – aggiunge il coordinatore Arcigay Emilia-Romagna Flavio Romani - "Sono inoltre preziosi i richiami alle nozioni di discriminazione previste nelle normative europee, in particolar modo la 2006/54 CE che riguarda la parità fra i generi e definisce in modo chiaro e inequivocabile il divieto di discriminazione nei confronti delle persone transessuali. La nostra Regione dà l'esempio al Parlamento nazionale che aveva cancellato il rispetto e la tutela delle diverse identità di genere".
fonte: Pubblicato da SuperPop